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Investimento Oro Fisico Garanzia di Sicurezza e Anonimità

Investimento Oro Fisico Sicurezza e Anonimità è anonimo e facilmente trasportabile.

Un investimento in oro fisico è un asset particolarmente sicuro non solo dalle oscillazioni di borsa ma anche da rischi dovuti al default di istituti di credito e perfino di interi stati.
L’ investimento in oro fisico può essere posseduto in totale anonimità ed facilmente monetizzabile con una vendita diretta ad un privato o ad uno dei tanti compro oro Firenze, Pisa o qualsiasi altri luoghi in italia o all’estero.
Detenere oro fisico può essere fatto in qualsiasi luogo sicuro in quanto si tratta di un metallo non deteriorabile che pur non avendo un alto livello di morbidezza è inattaccabile dagli agenti esterni.
Un altro vantaggio è dato dal suo alto valore che permette di conservare un alto valore economico anche in un piccolo spazio.
Queste caratteristiche hanno contribuito a determinare il ruolo dell’oro fin dall’antichità.
Per mezzo di questo metallo prezioso i commerci anche tra paesi molto lontani sono stati favoriti anche in epoche che i trasporti erano molto più lenti ed incerti.
Le prime monete accettate come forma di pagamento al di là dei confini del paese di coniazione sono state realizzate in oro proprio per la preziosità del metallo che era universalmente riconosciuto anche nel mondo antico.
Ancora oggi nonostante i tanti strumenti e metodi della finanza moderna il prezioso metallo giallo ha conservato il proprio ruolo di bene prezioso riconosciuto a livello globale.
Governi ed istituzioni finanziarie mondiali detengono molto gelosamente ingenti riserve d’oro in lingotti che sono utilizzate come una sorta di garanzia di credibilità del soggetto.
Non vi è alcun dubbio che l’oro sia considerato anche oggi il bene rifugio per eccellenza in grado di resistere alle crisi economiche più profonde oltreché ad eventi e dissesti di livello globale.
Ciò si è potuto verificare anche durante le cicliche crisi economiche del nuovo millennio quando durante i crolli di borsa il prezioso metallo giallo ha guadagnato di valore.

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Lingotti Oro lo Scudo Contro la Recessione da Lockdown

Lingotti oro da detenere personalmente al sicuro ai quali poter accedere senza intermediari in caso di necessità, ecco come molti risparmiatori si preparano ad affrontare la recessione epocale causata dal lockdown globale che molti governi hanno imposto alle attività produttive e commerciali.
Affidare le proprie sorti economiche ai lingotti oro è una ricetta antica che è tornata di moda in questo nuovo millennio a causa delle tante criticità che si sono susseguite in campo finanziario e non, l’oro fisico oltre a mantenere il prorio valore è anche un bene facilmente monetizzabile presso uno dei molti compro oro Firenze o di altri luoghi.
Un modo di cercare un porto sicuro per i propri soldi che ha preso campo anche sui mercati finanziari dove i fondi etf stanno andando a ruba e contribuiscono in modo decisivo a supportare la domanda di lingotti oro.
Un metodo che serve agli investitori per compensare i rischi dovuti agli investimenti su altri asset che in questo momento storico non possono dare analoghe garanzie rispetto ai lingotti oro ormai universalmente riconosciuti come il bene rifugio per eccellenza.
Gli acquisti di lingotti aumentano nonostante le banche centrali che gestiscono le riserve auree dei vari stati sono in questo momento piuttosto restii a nuovi acquisti.
Fermi sono anche gli acquisti da parte del comparto della gioielleria che risente degli effetti del lockdown forzato che ha di fatto negato la celebrazione di matrimoni e feste religiose in cui il prezioso metallo giallo era uno degli elementi più richiesti da offrire in dono.
Nonostante tutto ciò la richiesta di risparmiatori ed investitori rimane forte per la fortissima sfiducia che permane sia sul mercato finanziario che su quello reale.
La aura del futuro ha portato solo nel 2020 ad un più 19% di valore rispetto al 2019, nonostante anche il 2019 avesse fatto segnare un deciso rialzo del prezzo dei lingotti oro sostenuto in quel caso dai timori innescati dalla guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti di America.
In sostanza la quotazione dei lingotti oro rimarrà alta almeno fino a quando i governi dei paesi coinvolti dal lockdown non daranno precisi segnali che garantiranno la fine delle politiche di chiusura imposte sia verso le persone che verso le attività produttive e commerciali.

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Prezzo Oro Quale Futuro per il Bene Rifugio per Eccellenza

Il prezzo oro è stato ancora protagonista anche in questa crisi da lockdown che ha messo in ginocchio sia l’economia reale che i mercati azionari.
Secondo la sua straordinaria forza di bene rifugio il prezzo oro è all’inizio cresciuto di valore nella fase iniziale del tracollo dei mercati azionari per poi cedere terreno, non in modo drammatico come altri asset.
Proprio nel momento peggiore del tracollo finanziario infatti molti investitori si sono visiti costretti a vendere le quote d’oro acquistate per rifinanziare alcune esposizioni che necessitavano di nuova liquidità.
La vendita di oro è stata rilevata soprattutto per quello che riguarda etf e non oro fisico che poteva essere stato rivenduto presso i compro oro Firenze o di qualsiasi altra zona o città e non solo in italia.
In questo breve periodo il prezzo oro è arrivato a perdere circa il 13% del suo valore, anche se in molti avevano visto in questa perdita di valore un potenziale sconfitta del prezioso bene rifugio, altri lo avevano considerato solo un arretramento temporaneo.
Nelle sedute successive di borsa il prezzo oro 24 carati è infatti tornato a salire andando a recuperare il valore perso nei giorni più bui di questa epocale crisi finanziaria.
Un aumento di valore che l ha fatto tornare ad un valore che lo vede ampiamente in attivo rispetto a chi avesse acquistato oro anche solo all’inizio del 2020.
La quotazione oro è arrivata a toccare i 1700 dollari l’oncia per poi ripiegare ad un valore più basso ma saldamente sopra i 1600 dollari.
Quello che ha contraddistinto l’oro in questa fase di crisi economica di portata mondiale è una maggiore volatilità del suo prezzo che solitamente in condizioni normali si comporta in modo molto più stabile.
Ad oggi possiamo dire che l’investimento oro è uscito indenne anche dagli effetti del lockdown che hanno fatto tabula rasa non solo di molti altri asset di investimento ma anche della economia reale che è stata messa in ginocchio e che sarà molto difficile far ripartire sia nel breve che nel lungo periodo.
Certamente se la crisi derivante dal lockdown dovesse provocare una perdita di produttività e di guadagno l’oro potrebbe tornare a crescere rapidamente sulla spinta di investitori privati ed istituzionali.

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Investimento in Oro

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  • 27 Ottobre 2016

In un epoca come quella attuale, di crisi economica permanente almeno per quanto riguarda i paesi occidentali, le persone sono afflitte dalla preoccupazione economica per il futuro, anche chi avendo dei risparmi custoditi in banca, dovrebbe sentirsi protetto da ogni evenienza non è più tranquillo come un tempo a causa delle continue notizie di banche in difficoltà finanziaria.
Nonostante i depositi non investiti debbano ritenersi al sicuro da ogni evenienza perché garantiti dalla banca di stato resta il problema dell’inflazione, il denaro messo in deposito senza una rendita perde con il tempo una parte del suo valore a causa proprio dell’inflazione che nonostante sia relativamente bassa a causa della crisi economica è comunque una costante in quanto altre zone del mondo continuano a crescere economicamente e a sostenere i prezzi di mercato.
In questo contesto non è semplice riuscire a trovare un investimento sicuro e che garantisca al denaro di non perdere di valore nel tempo, uno dei metodi più diffusi e sicuramente anche uno dei più antichi è quello di comprare oro.
Se si compra oro si trasforma il nostro denaro in un bene materiale di semplice gestione fisica in quanto indistruttibile, facilmente trasportabile e di minimo ingombro, l’oro è un bene di investimento eccellente che conserva un valore stabile che non conosce crisi economica.
Anche in tempi di finanza moderna comprare oro è universalmente considerato uno degli investimenti più sicuri tanto da essere considerato il bene rifugio per eccellenza anche sui mercati finanziari, l’investimento in oro non produce guadagni se non nel momento della sua vendita ma garantisce il valore dei soldi investiti contro ogni genere di crisi economica, politica o sociale.
Molte persone comprano oro per investimento lo fanno per garantirsi il futuro contro ogni genere di evenienza rinunciando ad usufruire degli utili annuali che generalmente altri tipi di investimenti maturano.
Per quanto riguarda la perdita di valore dovuto all’inflazione l’oro tende ad avere un prezzo stabile o decresce leggermente in situazioni di tranquillità dei mercati finanziari, allo stesso modo il valore dell’oro tende a crescere nei momenti di sfiducia e di recessione economica internazionale, questo suo andamento spiega la sua grande affidabilità come bene rifugio.
In sostanza comprare oro per investimento è una strategia finanziaria molto difensiva, una strategia che durante periodi di crescita economica può avere un costo di alcuni punti percentuali che sono rappresentati dai mancati introiti che si potevano ottenere scegliendo altri asset di investimento che danno utili.

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Mi compro una banca. Aumentano le dismissioni immobiliari

Parola d’ordine: fare cassa. È questo il vero motivo che sta spingendo i grandi potentati economici a dismettere parte del loro patrimonio immobiliare: interi stabili, locali commerciali, depositi, garage, appartamenti e molto altro ancora che, e questa è la novità, vengono messi in vendita anche attraverso il web. Rispetto allo scorso anno gli annunci relativi a beni in dismissione di banche e altri istituti privati sono cresciuti, su www.immobiliare.it, del 19%. Attualmente sono in vendita, sulla principale piattaforma immobiliare d’Italia, asset per un valore complessivo di 675 milioni di euro.

«La crescita dell’offerta da parte degli enti proprietari ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it è una prova del loro interesse a dismettere proprietà non considerate più utili, magari diventate “impegnative” per gli oneri di gestione. Per chi acquista, invece, questa offerta atipica consente acquisti a prezzi davvero vantaggiosi: il risparmio sul prezzo medio di mercato oscilla tra il 12% ed il 25%, fattore da considerare attentamente in questi periodi di difficoltà ad investire.».

Se il Governo Monti è ancora in una fase progettuale e da alcuni mesi considera la vendita di parte del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato (350 gli immobili individuati dal demanio per la messa in vendita, con l’obiettivo di recuperare tra i 3,5 ed i 5 miliardi di euro), gli istituti privati stanno già operando in questa direzione, e le opportunità non mancano. Tra gli immobili più comuni messi sul mercato troviamo beni strumentali che, in seguito a riorganizzazioni operative, non vengono ritenuti più necessari: filiali di banca, uffici, centraline telefoniche, archivi.

Non rari sono gli immobili residenziali dati in uso, in passato, ai dipendenti ed oggi non più assegnati o economicamente convenienti: per questa tipologia di immobile lo sconto rispetto alla media di mercato può arrivare anche al 12%. In generale si tratta di proprietà dalle grandi superfici (interi palazzi, uffici e altre strutture che possono superare gli 8.000 metri quadri), anche se non mancano immobili di piccole dimensioni (singoli depositi o piccoli annessi da meno di 20 mq). Cambia, ovviamente, la qualità di ciò che è in vendita: si va da abitazioni in location di prestigio nei centri storici a strutture in prima periferia, così come ci sono stabili in ottime condizioni di conservazione ed altri immobili bisognosi di profonde ristrutturazioni. Generalmente, gli Enti o gli Istituti bancari cercano compratori interessati a “interi pacchetti immobiliari”, vale a dire all’acquisto di diversi immobili o di singoli stabili, così da delegare al compratore la successiva commercializzazione frazionata.

Questo approccio rende possibile l’offerta soprattutto a gruppi di grandi investitori, anche se, di fronte ad un mercato molto più ingessato del passato, non sono rare le proposte di taglio più ridotto, dove quindi il compratore può essere l’utente finale e non solo un investitore.

I vantaggi per l’acquirente

Al di là del valore storico ed artistico di molti immobili “eccezionali” in vendita, i vantaggi non mancano anche per chi acquista spazi commerciali o residenze “comuni”. Innanzitutto, vi è la certezza del valore reale dell’immobile, che viene messo sul mercato dotato di perizie corrette e certificate; una totale sicurezza sulla documentazione e sullo stato dell’immobile; grazie al web che ospita gli annunci, poi, non vi sono spese per provvigioni o lavori di intermediazione; infine, se a vendere è un istituto bancario ottenere un mutuo sarà più semplice che in altri casi.

«La scelta di internet come veicolo principale per condurre questo tipo di operazioni – ha continuato Carlo Giordanoè interpretabile come espressione di un nuovo approccio per la promozione di questa tipologia di vendita già sposata su Immobiliare.it da Unicredit e Intesa San Paolo. Internet consente oggi di dare una diversa visibilità a questi immobili, uscendo dai classici (ed ormai insufficienti) spazi di offerta nelle pagine dei quotidiani». Di seguito le indicazioni relative a dimensioni, valore e risparmio medi delle diverse tipologie di immobili in dismissione:

Superficie media (mq)

Valore medio

Risparmio vs media mercato

Palazzine o Stabili

1200

€ 3.000.000

-25%

Piastre commerciali

350

€ 1.225.000

-17%

Piano Uffici

300

€ 960.000

-13%

Residenziale

150

€ 435.000

-12%

Altro (garage, depositi)

100

€ 125.000

-18%

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