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La scelta dei bicchieri del bar non è solo questione di estetica

I bicchieri rappresentano una delle dotazioni più importanti tra le attrezzature per bar. Hanno la funzione di contenere le varie bevande, ma anche un’importante funzione estetica. Considerato l’uso continuo, i bicchieri da bar sono facilmente soggetti a rotture. Un buon bicchiere deve: essere robusto, in particolare nei bordi; essere sostituibile per molti anni; essere trasparente (eccetto lo stelo o la base); avere un giusto rapporto qualità/prezzo; avere una buona stabilità e praticità, quindi non troppo alto, con un’ampia base di appoggio, lavabile in lavabicchieri e stoccabile facilmente; in alcuni casi si richiede che sia anche impilabile (per esigenze di stoccaggio).
La scelta dei tipi e dell’assortimento segue le caratteristiche, ma anche lo stile dell’arredamento del bar: un locale di alto livello deve avere un ampio assortimento ed eleganti bicchieri di cristallo; un bar medio avrà un assortimento più ristretto e bicchieri di vetro di buona qualità. Per ciò che concerne l’assortimento, poiché i bicchieri per bar e ristorante occupano spazio, talvolta si è costretti a ridurre le tipologie e scegliere bicchieri meno larghi o più bassi.
I bicchieri devono valorizzare il liquido contenuto, e sono scelti e valutati anche in base al modo di contenere le varie quantità. All’acquisto di questi accessori per bar sono contrassegnati dalla capacità massima di liquido contenuto quando sono riempiti fino al bordo, utile per capirne meglio l’utilizzo: un piccolo bicchiere da 7 cl potrà contenere solo prodotti lisci, senza ghiaccio, mentre uno più capiente di 12 cl riuscirà, volendo, anche a contenere un cubetto di ghiaccio; un tumbler alto da 20-22 cl non va bene per le bibite (di solito servite in 20 cl più ghiaccio e guarnizione), mentre valorizza bene le bevande medie come gli aperitivi e qualche cocktail. Occorre inoltre considerare che di un bicchiere bar non si può sfruttare la capacità massima, perché il livello del liquido deve sempre rimanere adeguatamente sotto il bordo. È infine importante che ogni locale disponga di una dotazione di bicchieri da vino (e altri utensili da bar come decanter e caraffe) il cui assortimento varia in base al tipo di lavoro svolto nel bar.
Sul mercato esistono varie forme di bicchieri da bar per la somministrazione di bevande e per il bere miscelato. Ogni azienda ha interpretato le tipologie base lavorando sul design e arricchendo la varietà delle referenze.

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Il ruolo dello shaker nella preparazione dei cocktail

Il barman necessita di numerosi utensili bar per poter realizzare con cura e ed in maniera corretta diversi tipi di bevande: dall’aperitivo, al cocktail, fino al drink after dinner. Tra questi, ciò che non può assolutamente mancare è lo shaker: un accessorio bar che serve per preparare quei cocktail contenenti ingredienti che necessitano, vista la loro consistenza, di un maggior vigore (o meglio di una “scossa”) per ottenere il corretto risultato. Per i cocktail composti da ingredienti (vini, distillati e liquori) che non necessitano di essere agitati con forza, invece si suole utilizzare un altro tipo di utensile per bar e precisamente il mixing glass.
Esistono differenti tipologie di shaker, ma quello che si utilizza più di frequente è costituito da un contenitore dotato di una chiusura filtrante ed un coperchio. Gli shaker interamente metallici sono chiamati tradizionali, ma alcuni fa, soprattutto in ambito professionale, è stato introdotto un altro tipo di shaker detto “Boston” o “americano”. Quest’ultima tipologia di utensile bar è composta da una parte metallica, piuttosto elastica, e da una in vetro. Rispetto allo shaker tradizionale è un po’ più alto e per questo motivo è possibile ottenere dei cocktail più omogenei, in quanto gli ingredienti hanno a disposizione una corsa più lunga (da un’estremità all’altra) per potersi mescolare. Inoltre la quantità degli ingredienti può essere controllata con maggiore facilità, come avviene con il mixing glass, utilizzando la parte in vetro.
Infine occorre prestare attenzione anche per quanto riguarda l’impugnatura e l’utilizzo di uno shaker, sia per un motivo di estetica, che di qualità del risultato finale. In particolare lo shaker deve essere impugnato tramite i polpastrelli delle dita facendo attenzione ad esercitare una forza concentrica, affinchè le due parti dello shaker restino sempre unite. Inoltre bisogna prestare attenzione a non shakerare dal basso verso l’alto o in senso rotatorio, altrimenti si farebbe uno sforzo superiore e non si otterrebbe un cocktail della giusta omogeneità. Il movimento migliore è quello orizzontale, tramite ampi movimenti del braccio, per circa cinque secondi.
Dopo aver shakerato gli ingredienti raccolti nel contenitore insieme con il ghiaccio, bisogna togliere il coperchio e versare il cocktail attraverso il tappo forato, al fine di trattenere eventuali pezzetti rimasti solidi. Le bevande frizzanti non devono mai essere shakerate.
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