La moda italiana è apprezzata ed ammirata nel mondo per le sue firme, per il suo stile. Sobrio ed elegante allo stesso tempo, attento alla qualità dei tessuti ed al taglio, capace di essere elegante ed al tempo stesso sportivo. Tutti riconoscono i tratti distintivi della moda italiana, del Made in Italy.
Un modo di fare vestiti che diventa arte, creatività ma anche tradizione.
Tutto questo ha avuto un inizio. È stato concepito da persone che hanno fatto del loro talento la loro genialità, del loro amore per la moda non solo un lavoro quasi una missione cui dedicarsi in tutto e per tutto.
Uno di questi maestri, forse il più grande sicuramente il primo a portare la moda a tutti (a creare il pret-a-porter) ad unire l’alta moda alla grande distribuzione. Un visionario che è arrivato troppo prima rispetto ai tempi da non poterli godere pienamente e, allo stesso tempo, non esserne incoronato il creatore.
Parliamo di Walter Albini, lo stilista che ha plasmato la moda italiana. Il primo, grazie a lui ad esempio, Milano si scopre capitale del fashion, diventa il centro, anche della produzione. Se ne accorge lui, Walter Albini, l’unico maschio ad essere ammesso all’Istituto d’Arte di Disegno e di Moda a Torino. Non solo uno stilista, un designer d’interni, un illustratore. Un artista completo arrivato troppo presto perché lo star system e gli addetti ai lavori si accorgessero di qualcosa che stava cambiando, che non poteva rimanere uguale.
Come molti dotati della sua stessa genialità, Walter Albini scompare presto, a 42 anni, troppo presto perché vedesse realizzato ciò che lui aveva contribuito a creare.
Gli ha reso omaggio il Pitti Uomo di Gennaio, con una mostra e un libro, “Walter Albini e il Suo Tempo. L’Immaginazione al Potere” che racconta la sua vita, la sua eccentricità, il suo non accettare compromessi. Il precursore della moda italiana prima che questa sapesse di esserlo.
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