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La rivolta contro la tassa sul turismo a Roma

La protesta dei gestori delle strutture ricettive di Roma contro l’introduzione della tassa sul turismo nella capitale va avanti.
Le motivazioni sono quanto mai ovvie. Il turismo avrebbe una battuta di arresto dal momento che chiunque vuole trascorrere qualche giorno di vacanza a Roma dovrebbe sborsare una quota aggiuntiva. E proprio su questo importo ci sono ampie discussioni che devo essere appianate dal momento che la tassa sembra oramai non possa essere più abolita nè in modo definitivo nè parziale.
Fino ad ora sembra debba essere spalmata in questo modo: € 5 per chi soggiorna in un hotel a 5 stelle, 3 € in un quattro stelle o 2 € nei tre stelle; mentr echi pernotterà in campeggi, agriturismo o b&b a Roma l’ammontare sarà equivalente ad 1 €.

Federalberghi è sul piede di guerra e chiede che gli importi siano aggiunti ad altri servizi turistici come i musei o gli autobus a due piani, i citysightseeing; sui musei tuttavia c’è un problema di una certa rilevanza: il costo aggiuntivo riguarderebbe anche i cittadini romani e non solo i visitatori!

Inoltre un altro problema è relativo al fatto che la tassa dovrebbe andare in vigori per tutti coloro che trascorreranno un periodo di vacanza dal 2011 ma, fa notare l’associazione albergatori, già ci sono numerose prenotazioni per l’anno prossimo. Chi pagherà il costo della tassa in questi casi?

E’ attiva la macchina politica per cercare di venir fuori da questo labirinto che si preannuncia di difficile uscita. La crisi si è fatta sentire ed i suoi strascichi sono ancora presenti. Una tassa sul turismo in questo momento storico ed economico rischia di porre un ulteriore freno alla ripresa.

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