La casa ecologica è uno dei feticci degli ultimi tempi, una sorta di oggetto a cui si tende idealmente ma che, in particolar modo in Italia, non viene incentivato con attenzione al mercato e alle metodologie e pratiche edilizie statali.
Partendo dall’inizio, ossia da dove le case ecologiche e in particolar modo le case in legno o case bioedilizia sono una realtà, bisogna fare un’accurata analisi di quello che è il contesto burocratico e sociale in cui vanno ad inserirsi queste costruzioni. E’ indubbio infatti che nei paesi nordici dell’Europa il sentimento diffuso rispetto all’ambiente, all’ecologia e quindi a tutti quei comportamenti che denotano tale sensibilità sia molto diverso da quello presente in Italia, o in altri stati limitrofi tanto da aver incentivato l’elaborazione e il regolare impiego di espedienti come la raccolta differenziata autonoma, la realizzazione abitale di case di legno come abitazioni principali, l’utilizzo di mezzi di trasporto non inquinanti e tutte le metodologie di risparmio energetico che prevedono l’utilizzo di energie rinnovabili per il consumo domestico, industriale e statale.
Un contesto privilegiato quindi in cui le case in legno sono la perfetta coronazione e immagine del modello abitativo e che vanno ad incastonarsi come diamanti in una realtà già sensibile alle tematiche in questione. Non solo, soprattutto negli stati in cui sono nate queste tipologie abitative è semplice e immediata anche la costruzione. Basti pensare all’iter burocratico necessario in Italia per la realizzazione di una casa, che va dal primo contatto con lo specialista alla proposta all’ufficio tecnico comunale e alle altre pratiche necessarie anche solo per entrare in possesso dei permessi a costruire anche per delle semplici strutture esterne come coperture in legno. In Germania, per citare solo l’esempio a noi più vicino geograficamente, è sufficiente acquistare un terreno e procedere alla scelta della propria casa prefabbricata in legno e poi attendere, l’azienda stessa si occuperà di sbrigare tutte le pratiche amministrative in quanto al suo interno è dotata di tutti i professionisti necessari alla realizzazione completa del modulo abitativo. E’ proprio per questo, per le numerose agevolazioni burocratiche e fiscali che queste tipologie di abitazione sono privilegiate e sempre più adottate come abitazione primaria in queste zone. E questo è solo il primo dei tanti punti che devono spingere alla differenziazione delle proposte immesse nel mercato che devono essere personalizzate e adattate peculiarmente ad ogni realtà.
E’ infatti sotto gli occhi di tutti come il mercato delle casette in legno faccia fatica ad affermarsi in Italia, nonostante questi prodotti abbiano delle indubbie doti e privilegi se confrontate con altri tipi di casa. In Italia infatti il mercato è molto più variegato, gli innumerevoli professionisti autonomi non riescono a limitare la loro azione alla mera installazione del prodotto ma, come è giusto che sia, vogliono comunque portare il loro peculiare apporto, nonostante questi moduli abitativi abbiano già alla base una loro progettazione e quindi necessitino solo ed esclusivamente dell’installazione come tettoie legno. Per l’affermarsi quindi di questi moduli abitativi non è ad oggi sufficiente la mera proposta economica, il percorso di sensibilizzazione e accomodamento delle abitudini è ancora molto lungo e richiede lo sforo congiunto sia da parte degli enti locali e statali sia da parte dei singoli cittadini.
A cura di Martina Celegato
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