I traslochi sono sempre una fonte di stress e agitazione. Non solo la fatica di preparare il trasloco, l’ansia per gli oggetti fragili e di valore e ovviamente il costo. Interviene anche la necessità di cambiare abitudini e adattarsi ad una nuocva abitazione, causandoci un trambusto psicologico per i primi giorni, finché tutto si stabilizza e ci sentiamo di nuovo “a casa”.
Ma le persone non sono le uniche a soffrire psicologicamente per un trasloco: gli animali anche ne risentono ed alcune volte molto più di noi, come nel caso dei gatti.
Per evitare il trauma al proprio gatto durante il trasloco è necessario prestargli molta attenzione. Lasciare il proprio “habitat” per un gatto infatti è gia di per sè un trauma e quando viene introdotto in un nuovo ambiente si sente disorientato e tende a rimanere fermo nella stanza, o addirittura nell’angolo, dove viene appoggiato. Probabilmente non si muoverà e non mangerà finchè non si sente al sicuro e libero di muoversi per esplorare i dintorni, presumibilmente di notte, quando non percepirà rumori e movimenti attorno a sè.
È importante quindi lasciargli cibo e acqua e non costringerlo a muoversi nè a nutrirsi finchè non lo farà spontaneamente, per evitare di peggiorare il suo stato di trauma.
Infine bisogna fare attenzione a tenere chiusi i balconi perché il gatto sentendosi spaesato potrebbe decidere di allontanarsi alla ricerca del suo vecchio habitat e non essere più in grado di tornare indietro…
Ma sè il trasloco è disorientante per un felino, lo è ancora di più il viaggio. Se il tragitto per portare il gatto nella nuova casa è lungo, è molto importante utilizzare il trasportino, con la lettiera sempere a sua disposizione, e, se l’animale ha un carattere nervoso, usare un calmante, come i feromoni facciali felini!
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