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Mercato del caffè, ormai la differenza di prezzo tra robusta e arabica è minima

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  • 3 Settembre 2024

Negli ultimi tempi si parla moltissimo dell’aumento del prezzo del caffé, che potrebbe giungere a 2 euro al bar. L’aumento deriva dallo scenario che sta avvenendo sul mercato del caffè, le cui quotazioni sono arrivate a livelli molto elevati, fino a toccare i massimi di 13 anni.
La cosa insolita però è che l’aumento dei prezzi ha avvicinato le quotazioni della varietà “arabica“, la più pregiata, a quella “robusta“, considerata meno nobile.

Cosa succede sul mercato del caffé

cafféBisogna premettere che la qualità arabica viene coltivata ad altitudini superiori, che rendono quindi la produzione più difficile. Inoltre è anche meno resistente alle malattie e più delicata sotto il profilo della composizione chimica. In una parola, qualità.
Normalmente questo spiega perché la varietà arabica vale molto di più di quella robusta, oltre ad essere maggiormente apprezzata dai consumatori in termini aromatici (contiene minore caffeina rispetto alla variante robusta).

E allora perché negli ultimi mesi c’è stato l’avvicinamento dei prezzi di queste due varianti, e perché gli indicatori che anticipano il trend rivelano che questa tendenza continuerà?

L’avvicinamento tra i prezzi

Il mercato del caffè prevede una quotazione alla borsa finanziaria ICE di entrambe le varianti. Alla fine di agosto l’arabica era quotata sopra i 5500 dollari per tonnellata mentre la variante robusta era giunta a 5.100 dollari per tonnellata. Certo, difficilmente arriveremo a una situazione di zero spread, ma comunque questo scarto di 400 dollari è assolutamente irrisorio. Soprattutto se lo confrontiamo con i prezzi del passato, quando la varietà arabica costava addirittura circa il doppio.
Nel 2020, ad esempio, l’arabica con consegna a un mese costava 2450 dollari, mentre la robusta costava 1.287 dollari.

Che cosa è cambiato?

La svolta è avvenuta nel 2023, quando i prezzi delle due varianti sul mercato del caffè hanno cominciato ad avvicinarsi. Questo scenario si è concretizzato per una serie di fattori che si sono verificati simultaneamente.

In primo luogo le condizioni climatiche sfavorevoli che hanno inciso sulla produzione di caffè robusta, specialmente nelle regioni del Vietnam, Costa d’Avorio e Uganda. Le tensioni in Medio Oriente hanno poi reso difficili le spedizioni di robusta dall’Asia orientale all’Europa. Incide poi l’aumento di domanda di robusta per il suo utilizzo nelle miscele di caffè, sempre più richieste rispetto alle “monorigine”.

Oltre a tutto questo c’è un miglioramento della qualità di caffè robusta, che per lungo tempo è stata trascurata dai produttori. Negli ultimi anni invece gli agricoltori sono stati incentivati effettuare investimenti per migliorare, proprio grazie all’aumento nell’utilizzo delle miscele.

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Mercato del Litio sempre più al centro della strategia economica globale

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  • 17 Novembre 2023

La corsa all’elettrificazione degli autoveicoli sta continuando in maniera impetuosa. Tutto questo pone un problema di reperibilità delle materie prime necessarie al percorso di transizione dal fossile al “green”. Il fulcro della questione diventa così il mercato del Litio, che è diventato anche argomento di scontro commerciale tra la Cina da una parte e gli Stati Uniti con i suoi alleati occidentali dall’altra.

L’importanza del mercato del Litio

litioAlla base di questa tensione di mercato c’è l’essenzialità del litio nella sua forma di carbonato, quale elemento per la produzione degli accumulatori. Questi ultimi sono al momento la miglior soluzione possibile per le batterie dei veicoli elettrici. Ecco perché il mercato del Litio è così importante. Non a caso l’Unione Europea ha inserito il Litio nell’elenco delle materie prime strategiche.

Comanda la Cina

La Cina si è mossa con grande anticipo e lungimiranza in questo ambito, sviluppando così una leadership nel mercato del Litio grazie al controllo dell’intera catena del valore. Oltre a detenere riserve importanti, Pechino ha anche sviluppato le sue capacità di estrazione e raffinazione. Infine la Cina si è anche specializzata nella produzione degli accumulatori agli ioni di litio.
Secondo i dati EV Volumes, la Cina è riuscita a incrementare la sua quota di produzione mondiale di autoveicoli elettrici passando dal 19% nel 2021, al 32% nel 2022 (fonte dati XTB group).

Questione di prezzo

E’ chiaro che tutti questi movimenti sul mercato del Litio hanno un effetto sui prezzi. Dopo una fase di crescita avuta qualche anno fa, a cui è seguita una stabilizzazione, nel 2023 c’è stato un forte rallentamento, pari addirittura al 70%, scivolando a 165.000 CNY tonnellata. Questo impatto tuttavia non si è ancora trasferito in misura integrale in Europa, dove la riduzione è stata solo del 50%. L’annullamento di questo divario, il punto di zero spread tra i due prezzi, potremmo però non vederlo affatto.

Pressione sull’Europa

La crescente richiesta di veicoli elettrici nei prossimi anni, porterà ad un incremento inevitabile anche della richiesta di litio, A meno che non cambi la tecnologia di base per la produzione delle batterie. Significa che se l’Europa non riuscirà a raggiungere i propri obiettivi di produzione mineraria ed industriale entro il 2030, il prezzo del litio potrebbe tornare a crescere in maniera vigorosa. Ricordiamo che tra gli obiettivi del “European Critical Raw Materials Act” (CRM) c’è quello di limitare a non oltre il 65% la fornitura massima da un singolo paese terzo.

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