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Qualità della Vita: medaglia d’argento per Milano

Come ormai da tradizione, ecco giungere l’annuale classifica sulla Qualità di Vita nelle Province Italiane, redatta e pubblicata dall’autoritario Il Sole 24 Ore.
Quest’anno è proprio la città meneghina, Milano, ad aggiudicarsi il secondo posto dell’ambita e bramata toplist, mentre la medaglia d’oro viene assegnata alla città di Bolzano.
Una bella sorpresa per la Città Milanese, che da un ottavo posto del 2014, raggiunge questa volta risultati molto soddisfacenti.

Quali i complici di questo successo?
Sicuramente il primo elemento favorevole è stata Expo, che non solo ha regalato alla città della Madonnina una miriade di visitatori, ma soprattutto la possibilità di essere una delle città più citate sui social network.
Inoltre, il capoluogo lombardo sembra offrire benessere, tenore di vitaservizi opportunità di svago non indifferenti ai suoi abitanti.

E così, emergono i dati significativi che, nella città della Cotoletta, si vive in media fino a 83 anni, la pensione si aggira intorno ai 1.126 €, il patrimonio familiare medio risulta essere di 471.825 €.

Dopo tutto questo elogio, però, non mancano i pensieri contrastanti e così il premio Nobel, Dario Fo, esprime il suo disaccordo per l’assegnazione di tale posizione di classifica, a fronte dell’eccessiva quantità di smog e della grande azione di disboscamento di aree verdi.

Ritornando alla ricerca condotta dal quotidiano economico italiano, essa si espande su ben 6 macro aree: tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e salute, demografia, ordine pubblico e infine tempo libero.

I primi podi, per ogni categoria dell’indagine, vengono così assegnati: Milano per Tenore di Vita, Prato per Affari e Lavoro, Monza e Brianza per Servizi Ambiente e Salute, Olbia Tempio per Demografia, Nuoro per Ordine Pubblico e Rimini per Tempo Libero.

Ancora dubbi su quale provincia italiana scegliere per un vostro ipotetico e futuro investimento immobiliare?
Ricordatevi che in Italia si cela un bel e meritato secondo posto per la qualità di vita.  

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Call for Artist: Milano Art Week – Ode to Food

Il progetto

Al via La Call For Artist, dedicata alla mostra collettiva “Milano Art Week – Ode To Food”. L’artista è chiamato a confrontarsi con il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” ed a proporre l’opera ponendo l’attenzione al cibo come nutrimento di corpo ed anima ed al rispetto per l’ambiente. L’artista integrerà la sua opera con una Ricetta Culinaria di sua scelta, la quale dovrà avere un nesso con l’opera presentata, oppure rafforzarne il tema.

Perché, come diceva il filosofo cinese Confucio: “”Non c’è uomo che non possa bere o mangiare, ma sono in pochi in grado di capire che cosa abbia sapore”

 

Il nucleo tematico

La storia del cibo da sempre cammina a braccetto con la storia dell’essere umano tra grandi e piccole vicende di cui recano traccia i libri di testo. L’Egitto, La Grecia, Roma, l’alto ed il Basso Medioevo, i Tempi Moderni, l’Età contemporanea. Il grande inventore della psicanalisi, Sigmund Freud, parlava della necessità di avere cibo per l’anima oltre che per il corpo e ne rintracciava nei baci una fonte primaria, ad esempio. Si può delineare un percorso circolare: da un rapporto stretto con la natura ed i suoi ritmi ad un progressivo svincolamento ed il verificarsi di quella che si può definire un’inversione dei ritmi naturali ed una progressiva “spoliazione” della terra, un’alimentazione “vorace” e sempre più distruttiva. E poi il tentativo di piegare la natura alle esigenze umane, trasformandone la struttura dal profondo, attraverso le modificazioni genetiche ed i cibi transgenici, fino a giungere ad una parziale inversione di tendenza, con uno spiccato anelito al ritorno alle origini, rappresentato dall’alimentazione biologica, vegetale, vegana, il crudismo e tutte le nuove tendenze “new age” ed olistiche.

 

La mission degli Organizzatori
Scopo storico dell’Associazione Arianna è quello di confrontarsi con realtà artistiche differenti promuovendo l’arte in tutti i suoi linguaggi e le varie forme espressive, e favorendone lo scambio e l’incontro aperto. Con la Mostra “MILANO ART WEEK – Ode To Food” si vuole rientrare a pieno titolo nel contesto dell’Esposizione Universale Milano Expo 2015, il cui tema è tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”,

 

Patrocini
La Rassegna è realizzata con l’A lto Patrocinio Morale UNESCO Napoli, sotto gli auspici di EXPO in città 2015 e rientra tra le iniziative artistiche sponsorizzate e supportate dalla Camera di Commercio di Milano.

La Location
Due Gallerie in Milano in due zone di prestigio:

  • Galleria “Chie Art Gallery” (Viale Premuda 27 – www.chieartgallery.com)
  • Pisacane Arte (Via C. Pisacane 36 – www.galleria.pisacanearte.it)

 

Le date
Il Centro Culturale Arianna, che ripropone la formula della doppia inaugurazione, ha individuato come periodo di esposizione (di apertura e chiusura della collettiva) le seguenti date:

27 giugno – 9 luglio 2015

Vernissage presso la Chie Art Gallery il 27 giugno 2015 h 19.00                                   

Vernissage presso la Pisacane Art Gallery il 2 luglio h 19.00

Dimensioni opere

L’artista partecipante avrà a disposizione uno spazio di cm 100×100 per l’allogamento delle sue opere. Egli può scegliere di presentare 1 o più opere per ogni galleria, purché entrambi dialoghino tra loro in funzione dello spazio e siano rientranti nella misura massima consentita (cm 100×100)

 

Lartista partecipante avrà diritto a

  • Pergamena attestante la partecipazione
  • Progettazione grafica e distribuzione materiale grafico pubblicitario (Locandina, Invito, Catalogo)
  • Foto che documentano interamente la manifestazione e video
  • Brochure con tutte le opere della mostra
  • Allestimento e disallestimento
  • Rassegna Stampa nazionale
  • Vernissage

 

Per partecipare
Per la partecipazione alla selezione l’Artista dovrà compilare il form presente nella pagina www.arsdocet.org, oppure fare richiesta del regolamento all’indirizzo [email protected]

Deadline

L’ultimo giorno per l’invio del materiale di adesione e per effettuare il pagamento della quota di partecipazione è stabilito nella giornata del 16 giugno 2015

L’organizzazione avrà il diritto di riprodurre, pubblicare, registrare e comunque utilizzare senza riserva alcuna ed in qualsiasi forma immagini, suoni e quant’altro relativo alle opere partecipanti, per la promozione dell’intero evento.

 

 

Il team

Immacolata Maddaloni (Presidente)

Gina Affinito (Curatela e contatti con gli Artisti)                                                                 

Tania Sabatino (rassegna stampa)

Mariano Cervone (impaginazione grafica)

Ivan Pili (coordinamento generale)

Claudia Capozi (segreteria)

 

Per richiedere ulteriori informazioni che non siano indicate nel presente comunicato, contattare la curatrice Gina Affinito ai numeri 327.3463882 (Italia) – 971.554732207 (Emirati) o scrivere a [email protected]

 

Addetto Stampa: Dr.ssa Tania Sabatino

Ph. +393205741842

E-mail [email protected]

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La rinomata Maria Pia Severi nella mostra collettiva “Riflessioni Contemporanee” con i suoi scatti suggestivi organizzata dal manager Salvo Nugnes presso alla Milano Art Gallery di Bassano del Grappa

La talentuosa fotografa Maria Pia Severi rientra nel selezionato gruppo di partecipanti all’attesissima mostra collettiva intitolata “Riflessioni Contemporanee” prevista dal 28 Febbraio al 29 Marzo 2015 presso l’esclusiva galleria bassanese “Milano Art Gallery” ubicata in via Portici Lunghi 37. L’evento, che raduna esponenti affermati del panorama odierno, verrà inaugurato in data Sabato 28 Febbraio alle ore 18.00 ed è organizzato dal manager produttore Salvo Nugnes, presidente dell’Associazione “Spoleto Arte“. La Severi è reduce dalla positiva partecipazione alla mostra collettiva allestita dal 17 Gennaio al 10 Febbraio nello storico Museo Gipsoteca Canova a Possagno e inaugurata da Vittorio Sgarbi, attualmente sta esponendo all’interno del prestigioso Museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio a Pescara, con la curatela di Sgarbi.

 

L’arte fotografica della Severi è rappresentativa di un anfratto intimo del proprio sé, del proprio ego introspettivo, frutto della spiccata sensibilità di una donna moderna e artista a tutto tondo, che vuole raccontare e condividere con il fruitore le sue esperienze e i ricordi di vita canalizzati dentro l’obiettivo. Ciascuno vi può trovare importanti e arricchenti punti di contatto, di confronto, di dialogo, di comunicazione e interpretazione aperta. Il suo scatto d’autore è manifestazione concreta e tangibile di un “angolo intimo” che viene impresso nelle immagini immortalate ed è sinonimo di rivendicazione di libertà di pensiero, di espressione spontanea, incondizionata, di azione non premeditata e svincolata da barriere e freni inibitori e scorre e si snoda attraverso un misterioso e avventuroso viaggio di scoperta, fantasioso, immaginario, nel quale convogliare e coinvolgere anche lo spettatore.

 

Su di lei è stato scritto “Il mondo da cui attinge la Severi è pieno di spunti onirici, fantastici, surreali. Ricordi e appunti di viaggi e incursioni itineranti in luoghi e contesti, che l’affascinano e la colpiscono, diventano la fonte ispiratrice per raccontare e descrivere ‘squarci di vita’ immortalati dall’obiettivo e personalizzati attraverso il suo intuito innato di professionista della fotografia d’autore. Silhouettes femminili si alternano e si accompagnano a visioni di architettura paesaggistica e urbana. Le città e i soggetti vengono volutamente proposti con contorni sfuocati e rievocati in una cornice speciale di evanescenza e non nitidezza dell’immagine. Le rievocazioni sono avvolte da un’atmosfera di vibrante movimento dinamico, che appare in costante e continuo divenire trasformativo, una ‘patina virtuale’ che le colloca dentro una dimensione in bilico tra reale e irreale, sogno e realtà, apparenza ed essenza”.

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Il cantante napoletano Luca Maris dichiara il suo desiderio di far parte della giuria di un talent

Luca Maris, eclettico protagonista del panorama musicale contemporaneo sa spaziare abilmente dalla musica popolare agli arrangiamenti dalla coinvolgente carica spirituale. La profonda valenza filosofica ed educativa, che attribuisce alla musica fa di lui un autore e un uomo dai valori elevati. La sua arte canora è come un dono simbolico, che vuole condividere con generosità in tutta la suggestiva bellezza e intensità, come un “virtuoso talento” ricevuto da distribuire e diffondere, perché possa generare i frutti più proficui e non sterili e fini a se stessi.

 

Parlando delle nuove generazioni e del giusto metodo per inculcare l’amore verso la musica sottolinea: “I giovani dovrebbero entrare in modo più serio e meno superficiale nel mondo della musica, ma anche nella dimensione della vita stessa. Due mondi vasti e sconfinati, che per loro dovrebbero anche rappresentare un messaggio educativo e di riflessione, con un senso di appartenenza universale. Basta avere la voglia di applicare e rispettare le regole della vita e parimenti della musica. Inoltre, bisognerebbe non avere pregiudizi su niente e nessuno, poiché ogni creatività così come ogni essere umano può costituire un’esperienza da vivere e che può insegnare qualcosa d’importante nel bene e nel male. La musica come la vita è un linguaggio universale, che appartiene di diritto a tutti. Le nuove leve di aspiranti cantanti e cantautori devono essere disposti a sostenere tanti sacrifici, a fare tante rinunce e ad attendere con tenacia il momento giusto per poter emergere e fare carriera“.

 

Sui talent show canori sottolinea: “Ritengo possano offrire buone opportunità per emergere. Tuttavia, penso serva anche un periodo di -gavetta- altrimenti dopo l’immediata popolarità derivante dal talent se non si acquista esperienza concreta, si è poi quasi inevitabilmente destinati a subire un declino professionale. Mi piacerebbe essere chiamato nella giuria di un talent e accetterei volentieri l’invito“.

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Da oggi in libreria GALA COX il fantasy di Raffaella Fenoglio per riflettere su vita e aldilà

Già disponibile in e-book dal 18 settembre scorso, da oggi 2 ottobre 2014 il nuovo libro fantasy per ragazzi “Gala Cox e il mistero dei viaggi nel tempo” della ponentina Raffaella Fenoglio esce anche in libreria. Un’ opera che promette di sorprendere i più giovani…e non solo.

Nelle avvincenti pagine, la liceale Gala Cox Gloucestershire,  quattordicenne dal carattere indeciso, un’intelligenza fuori dal comune e la passione per le materie tecniche, che in verità non sta affrontando un bel momento: ha appena perso la sua migliore amica, Nadia, in un terribile incidente dai risvolti misteriosi e il suo amatissimo papà se n’è andato di casa senza una ragione apparente. Ora Gala vive con la mamma Orietta, medium scostante e autoritaria, e alcuni spiriti vaganti tra i quali l’indiano Matunaaga e la monaca benedettina Ildegarda di Bingen. Gala crede di sapere tutto sull’aldilà, fino a quando non inizia a frugare nello studio del padre alla ricerca di una traccia che le permetta di ritrovarlo. Qui, una scoperta casuale le aprirà le porte di un mondo prima sconosciuto, catapultandola in una realtà parallela e pericolosa. In un graduale e inesorabile susseguirsi di avvenimenti e scoperte, Gala vedrà crollare le proprie certezze una ad una. L’amore per le persone a lei care la spingerà a intraprendere una lotta che la renderà una ragazza più forte, molto più di quanto abbia mai potuto immaginare.

Amicizia, rapporti familiari, spazio-tempo, corse e rincorse, spiriti e saggezza, crescita,..”. – spiega l’autrice di questa straordinaria storia di un’adolescente quasi normale, che tra appassionanti viaggi nel tempo e dialoghi con gli spiriti, diventa una riflessione sulla vita e su cosa ci attende nel nostro futuro.

Raffaella Fenoglio è nata a Sanremo, vive a Vallebona con il marito, il figlio, il cane Steel e i due pesci rossi Indie e Pendent. Laureata in Economia, lavora in mezzo ai numeri, e forse li dà anche… È la blogger di Tre Civette sul Comò e tiene una rubrica su Bluecult.it intitolata Non sono zuccherosa. Ama rileggere molte volte gli stessi libri, la pizza e i viaggi in treno. È rete-dipendente, allergica alle pesche e ai gatti. E adora i papaveri. Non mette lo zucchero nel caffè e porta l’orologio al polso destro. Colore preferito? Tutti! FASCETTA: Sulle orme di Harry Potter, ma con meno magia e un pizzico di ironia in più… Avventura e mistero in un romanzo che cattura il lettore dalla prima pagina. STRILLO COVER: Un originalissimo romanzo di formazione, Raffaella Fenoglio è un’autrice da non perdere di vista.

Titolo: Gala Cox e il mistero dei viaggi nel tempo. Collana: Narrativa YA. Allestimento: Cartonato con sovraccoperta. Formato: 14×22 cm. Pagine: 496. Prezzo: 14,90 euro. Silva Bos Ufficio Stampa: http://silvabos-ufficiostampa.blogspot.it/2014/10/da-oggi-in-libreria-gala-cox-il-fantasy.html

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Intervista – I fiori eccentrici di Angelica Cioppa in mostra a “Spoleto incontra Venezia”

Nel novero degli artisti partecipanti all’esposizione “Spoleto incontra Venezia” vi sarà anche la pittrice Angelica Cioppa, nota per i suoi fiori variopinti e meravigliosi. La mostra si terrà a Palazzo Falier, nobile dimora che si affaccia su Canal Grande, dal 28 settembre al 24 ottobre 2014, con la curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. In seguito un’intervista alla pittrice.

 

D: Come nasce l’occasione di partecipare a questo importante evento espositivo?

R: Ho partecipato con molto piacere a “Spoleto Arte” che ha avuto luogo dal 27 giugno al 24 luglio 2014 con la curatela del Prof. Sgarbi, e la mostra è stata splendidamente diretta dal manager produttore Salvo Nugnes. Mi è stato proposto di partecipare alla mostra “Spoleto incontra Venezia” ed ho subito aderito con molto entusiasmo.

 

D: È la prima volta che espone a Venezia?

R: Sì, è la prima volta che espongo a Venezia.

 

D: Quali opere esporrà e quale orientamento tematico seguono?

R: Esporrò quattro opere sempre sul tema dei fiori: Un girasole, un iris rosso, dei crisantemi bianchi ed una gazania blu.

 

D: Quando e com’è avvenuto il suo approccio al mondo dell’arte?

R: Sono nata in una famiglia dove l’arte è sempre stata fondamentale. Sin da piccola mi piaceva disegnare, ho studiato anche pittura a Parigi, Londra e Bruxelles. È solo da una decina d’anni, che mi dedico interamente alla pittura ed ho cominciato ad esporre.

 

D: Se dovesse dare una breve definizione sul concetto di arte in generale?

R: L’arte.

La natura è perfetta e unica ma non è eterna.

L’arte è cercare di guardare oltre quello che solo i nostri occhi vedono, cercando un particolare

per farlo sopravvivere, per coglierne l’attimo fuggente, perché tutte le cose belle hanno una fine.

L’arte è cercare di creare il mondo dei sogni, ricco di colori, di magia.

L’arte è un’illusione: ci fa vedere quello che vogliamo vedere, può rendere veri i sogni!

L’arte è la propria interpretazione della vita, è la trasformazione della realtà.

Abbiamo un grande privilegio, noi pittori, possiamo provare per un attimo a distogliere chi ci

guarda dalla quotidianità e riempirgli il cuore di emozioni.

I colori sono la natura, l’armonia, la vita, la musica dell’anima.

Per questo dipingo fiori, sono il mio inno alla vita!

 

D: Ci sono degli artisti e/o delle correnti, che apprezza in modo particolare?

R: I pittori fiamminghi sono i miei preferiti. Da Peter Bruegel il Vecchio a Rembrandt, con il suo “Vecchio usuraio” uno dei miei quadri preferiti, Adriaen van Ostade, David Teniers, Michiel van Musscher, passando per i fioristi Jan Davidsz. de Heem, Jan van Huysum, A. van der Ast, … “they have been my main inspiration”.

 

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“La Via della Felicità” per migliorare la nostra vita

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  • 8 Settembre 2014

 

Telecolor: ogni lunedì sera ore 20.30 iniziano le rubriche sul testo “La via
della felicità”, per dare un messaggio legato alla guida che tramite il buon
senso porta ad una vita migliore

In un periodo di crisi economica e morale, con famiglie alla deriva, un
aumento della criminalità, sempre meno rispetto per il prossimo, queste serate
cercheranno di dare un bagliore di luce sui valori sociali, dando modo agli
ascoltatori d’avere uno spunto di riflessione sulla propria vita e, perché no,
migliorarne la condizione.

Il libretto “La via della felicità”, riportante 21 principi basilari per una
vita migliore, ha lo scopo di innalzare il valore delle comunità migliorando
l’aspetto educativo sui valori morali e sociali. Tramite programmi scolatici,
carcerari e ampie distribuzioni del libretto.

Scritto da L. Ron Hubbard per contrastare un declino dei valori sociale il
libretto vuol far da guida del buon senso per una vita migliore.

Maggiori informazioni su www.laviadellafelictà.org

“La Via della Felicità” per migliorare la nostra vita

 

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21 regole per una vita più appagante e felice

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  • 20 Agosto 2014

Un sommario sul contributo sociale per i volontari de  “La Via della Felicità”

Roma 14 agosto 2014 – Dall’ottobre 2009, in occasione della celebrazione della nuova sede in Via della Maglianella 375, a Roma, i volontari della Chiesa di Scientology locale hanno continuato senza sosta nel portare alla comunità i principi di buon senso per colmare il vuoto morale in una società sempre più materialistica, guidando una persona verso una migliore qualità di vita, attraverso la distribuzione gratuita della versione opuscolo del libro “La Via della Felicità”, raggiungendo oltre 80.000 persone. Tanti sono stati gli opuscoli  che sono stati consegnati singolarmente ad ogni cittadino romano e non.

Questo il contributo sociale dato finora ha l’intento  di far  conoscere le 21 pietre miliari che fanno da argini per una vita più appagante e felice.  Pubblicato per la prima volta nel 1981, il suo scopo è fermare il declino morale della società e ripristinare l’integrità e la fiducia al mondo.

I precetti in esso contenuti possono essere seguiti da persone di qualsiasi razza, colore o credo, animate dal desiderio di migliorare le vite di coloro che li circondano, grazie anche ad un pratica personale dei principi di buon senso de “La Via della Felicità”.

Tra i precetti vi è anche la Regola Aurea del “Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te” e quella che potremmo chiamare la “versione per le azioni dannose”, ovvero “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”. Questa Regola Aurea è presente persino nei Dialoghi di Confucio (quinto e sesto secolo a.C.) il quale la citava a sua volta da opere più antiche.

Reso disponibile in oltre 90 lingue dalla Fondazione della Via della Felicità (twth.org),riconosciuta ufficialmente come organizzazione caritatevole, l’opuscolo viene adottato da molti insegnanti per ripristinare integrità e fiducia al mondo, preparando le future generazioni ad una vita di successo, contrastando tra l’altro il bullismo nelle scuole e l’alto costo sociale che comporta.

A tal proposito la Fondazione ha anche realizzato e diffuso una Guida per l’Insegnante che, basandosi sull’opuscolo de “La Via della Felicità”, si compone di una serie di lezioni che oltre agli alti standard educativi, che sottolineano per lo studente l’importanza dell’osservare e giungere alle proprie conclusioni, sono supportate da presentazioni audiovisive dei 21 precetti per far meglio comprendere ai giovani i veri principi di buon senso.

Per informazioni:

thewaytohappiness.org

[email protected]

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Web magazine: il Giornale della Vita

Un nuovo web giornale, ad abbonamento gratuito e decontaminato da pubblicità.

 Testata 2 - Giornale della Vita

Il  Magazine online, notizie dal mondo della vita, quella che assiste e osserva, ascolta la voce e riscrive attraverso la coscienza e il cuore dell’universo

Un gruppo di editori con una visione della vita forse diversa da quella tradizionale.

Ci siamo incontrati, forse guidati da un destino superiore, abbiamo condiviso numerose esperienze, conoscenze e circostanze, sono giunte altre persone in sintonia con questa nostra percezione della vita e abbiamo così scelto di dedicare questa ricchezza generosa ad un progetto editoriale, difforme dal comune pensiero, con l’intento di portare la nostra voce e il nostro cuore a chiunque sia in cerca di un abbraccio sincero.

il Giornale della Vita

Qui il video della prima presentazione a Cinisello Balsamo, nel corso del festival della piccola e media editoria: Tra le Righe.

Non abbiamo interessi secondari di alcun genere e sentiamo l’importanza di seminare qualcosa di nuovo, dare voce alla Grande Coscienza Universale che è in ogni forma di vita, spesso un pò appannata, rassegnata o confusa dal particolare momento di evoluzione che sta attraversando il nostro pianeta.

Non ci sono solamente notizie catastrofiche, crisi quotidiane, orrori e malessere: la maggior parte di noi vive all’insegna dell’amore, della pace, cerca la bellezza e la serenità, la felicità e il meglio… non sempre siamo in grado di esprimerci autenticamente, ci sono canoni da rispettare, etichette da assecondare, ruoli lavorativi e familiari che occupano la maggior parte del contesto esistenziale.

Vogliamo pensare che quella voce nel cuore di ciascuno di noi possa divenire una preziosa sorgente da cui attingere risorse nuove, cristalline, autentiche.

La missione è portare qualche segnale in più, frammenti di luce raccolti nel corso del nostro cammino e della nostra esperienza, nella speranza di dare qualche spiraglio di luce, magari qualche risposta o più semplicemente un modo diverso di vedere le cose, senza la tipica negatività e il sensazionalismo di chi propaga la cultura del malessere.

E’ infatti possibile posizionarsi diversamente, ciascuno nel proprio sè, senza dipendere da ricette o metodi altrui che a volte aiutano ma spesso deformano il cammino di origine, creando destabilizzazione o, peggio, rassegnazione.

www.giornaledellavita.com

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Che cos’è veramente la vita? Vivi l’attimo – ciò che fai, fallo in modo totale

Chi non desidera vivere in modo più appagato e consapevole? “Vivi l’attimo” è un tema che riguarda direttamente ognuno di noi, e più precisamente la nostra vita.

Tutti parliamo spesso della nostra vita, ma ci chiediamo poche volte in che cosa consiste. La risposta più ovvia potrebbe essere: è logico che la nostra vita terrena è costituita da attimi, secondi, minuti, ore, giornate, mesi e anni. Tuttavia, ci siamo mai chiesti fino a che punto conosciamo e utilizziamo la nosta vita e se negli attimi che viviamo sulla Terra siamo veramente presso di noi? Sì, tutti – ognuno di noi in prima persona – siamo presso di noi negli innumerevoli attimi della giornata, nei secondi, minuti e nelle ore?

 

La nostra epoca è caratterizzata dalle tante scoperte scientifiche, è l’epoca della tecnologia e della comunicazione; proprio la scienza ha insegnato all’umanità che tutto è energia e che nessuna energia va perduta. Tra le altre cose ha scoperto che anche i pensieri sono energia. Ciò che molti sanno dalla scienza, ci è stato spiegato ripetutamente dallo Spirito di Dio in base alla Sua eterna Legge. Infatti da più di 35 anni lo Spirito libero del Cristo-Dio  insegna in ogni dettaglio che cos’è veramente la vita tramite la messaggera per la nostra epoca, Gabriele, una donna tedesca che Egli chiama la Sua profetessa. Ci ha dato istruzioni e ammonimenti, spiegando per esempio tra tante altre cose che già i sentimenti e le sensazioni sono energie che danno l’impronta all’uomo.

Quindi, i sentimenti, le sensazioni, i pensieri, le parole e le azioni dell’uomo lo segnano, gli danno l’impronta. Ma ciò che più conta sono i loro contenuti, ossia ciò che ogni persona immette nel suo comportamento, vale a dire quello che si trova dietro alla maschera che mostra.

 

Noi tutti, ognuno di noi, possiamo essere paragonati a un computer che memorizza i contenuti di ciò che percepisce in sensazioni e sentimenti, di ciò che pensa, dice e fa, ossia del proprio comportamento. Ciò che memorizza, lo trasmette a sua volta, e ciò che l’uomo trasmette ricade di nuovo su di lui. Dall’input e dall’output, da ciò che viene immesso e trasmesso dal computeruomo, nasce l’impronta che viene data al corpo.

 

Pensiamo, parliamo, lavoriamo, viviamo il nostro tempo libero dove ci rilassiamo dedicandoci  ai nostri hobbies, sport, wellness, passeggiate e altre attività.

Ma dove siamo con i nostri pensieri mentre facciamo tutte queste cose? Dove ci troviamo veramente durante i nostri colloqui? Siamo concentrati su quanto stiamo facendo o dicendo oppure ci troviamo da tutt’altra parte? L’essere umano è presente, ma la sua coscienza, che è la parte più importante di ogni persona, è da tutt’altra parte!

Dove siamo quindi con i nostri pensieri mentre lavoriamo o viaggiamo in auto, quando facciamo i lavori di casa o nel nostro tempo libero? Dove ci troviamo veramente, mentre siamo in ufficio, in fabbrica, a scuola ? Mentre abbiamo dei colloqui di lavoro?

Se riflettiamo, dovremo ammettere che Con la nostra coscienza ci troviamo sempre dove sono i nostri sentimenti, le nostre sensazioni e i nostri pensieri. Possiamo dire che, pur essendo presenti con il nostro corpo, in realtà con i contenuti dei nostri pensieri, delle nostre sensazioni, dei nostri pensieri e delle nostre parole ci troviamo lontano da noi, ossia altrove.

 

Tante persone non si rendono conto che, continuando ad essere a vivere al di fuori di se stesse con il proprio modo di pensare, parlare e agire, sprecano e perdono un’ enorme quantità di energia fisica e spirituale.

Sarebbe quindi essenziale dare una nuova direzione al nostro modo di pensare, imparando ad essere presenti nelle nostre azioni, nei nostri colloqui parole; in questo modo potremmo riconoscere chi siamo veramente e dare un senso determinante alla nostra vita alla nostra esistenza.

 

Il beneficio per la nostra vita è quindi dato dal principio: “Ciò che fai, fallo in modo totale. Sfrutta l’attimo e imparerai a capire il linguaggio della giornata! “

Riproponiamoci di essere con tutte le nostre forze tutta la nostra energia presso ciò che stiamo facendo. Chi vive l’attimo “conquista la vita”, diviene più riflessivo, desto e creativo.  Cercherà il positivo in ogni situazione. Chi si orienta sui valori etici e morali del cristianesimo delle origini e sui dieci Comandamenti di Dio vivrà consapevolmente ogni attimo e porterà pace in tutte le sue azioni. Pace e unità con gli uomini, la natura e gli animali.

 

Vivere significa quindi: conquista la vita, facendo in modo di essere presente e di cambiare in modo positivo in base alle situazioni del momento, per divenire una persona positiva e universale che dischiude in sé il presente creativo!

 

Vivi l’attimo – e vedi e riconosci te stesso

www.libri-vita.universale.com

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I disturbi dell’alimentazione diventano protagonisti di un evento artistico di grande impatto: a Napoli la performance di Giò Lacedra

Arriva a Napoli, dopo l’esordio a Milano e le tappe di Cesena e Pescara, la performance-mostra itinerante di Giovanna Lacedra “IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO”.

 

I disturbi dell’alimentazione diventano protagonisti di un evento artistico di grande impatto che vuole trasformare in arte la patologia del disturbo anoressico-bulimico: dal 14 al 21 aprile alla Galleria LineaDarte Officina Creativa, con il Patrocinio del Comune di Napoli.

 

 

 

 

 

Napoli, 14 aprile 2012: alle ore 18:00, la galleria LineaDarte Officina Creativa ospiterà “Io sottraggo. La triangolazione cibo-corpo-peso”, una performance-confessional autobiografica, ideata, scritta e agita da Giovanna Lacedra, artista di origine lucana e fiorentina di formazione, che vive e lavora a Milano.

 

L’evento, curato da Grace Zanotto, con video-sonorizzazione di Giuseppe Fiori, mette in scena, nello spazio creativo-distruttivo-creativo-rigenerativo di venti minuti, i rituali ossessivi-compulsivi che normalmente vengono consumati in segreto da chi sviluppa una patologia del comportamento alimentare, svelandone  ogni crudezza.
“E’ un atto performativo caustico, autentico, catartico e sensibilizzatore – afferma l’artista – in cui è il corpo stesso a confessare la verità che è dentro tutto il cibo divorato e rifiutato. La verità che è dentro tutto il nutrimento sottratto e vomitato. La vera patologia è la piaga del disamore. La corrosione del contatto. La voragine di una mancanza. L’incolmabile precipizio dentro il cuore e nello stomaco. Perché nei disturbi del comportamento alimentare non è l’appetito a essere disturbato, ma l’anima, l’emotività, il vuoto affettivo, la relazione”.

 

Giovanna Lacedra ha deciso di prendere tra le mani la materia informe della propria sofferenza per trasformare in arte la patologia del disturbo anoressico-bulimico e per sensibilizzare le coscienze verso un disagio troppe volte sottovalutato o, peggio ancora, tenuto nascosto.

E così, può capitare che una donna, artigliando nelle sabbie mobili della propria fragilità, si ritrovi sotto le unghie briciole di coraggio. Un coraggio inaspettato ma utile per gridare il proprio dolore, il proprio disagio, la propria fame. Può capitare che una donna, confessando se stessa, con la parola, con l’azione, con il corpo, riesca a prestare la propria voce, la propria rabbia e la propria speranza a milioni di altre donne che invece tacciono. Per paura o per vergogna. O per non disturbare. Perché a tutt’oggi, scandalosamente, i disturbi del comportamento alimentare sono ancora sottovalutati, superficializzati, e ignobilmente derisi. Patologie che uccidono, sono lette come capricci.

 

Una mostra in cui nulla più si nasconde, e ogni crudezza si svela: a integrare le tematiche affrontate dalla performance, una sequenza di foto-reportage che hanno catturato dettagli di un corpo in spigoloso dissolvimento e le intime pagine dei diari scritti nei mesi più deliranti della patologia.

 

Trasformare in arte la patologia.

Fare in modo che il corpo, da anni ostaggio di rituali ossessivi, da anni contenitore di vuoti affettivi, di assenze e di mancanze, da anni vittima e carnefice di se stesso, diventi racconto espressivo e creativo di una tra le più paradossali malattie: il disturbo anoressico-bulimico.

Mangiare niente come mangiare tutto. Svuotarsi come ingombrarsi.

Mettere dentro il mondo intero, o il mondo intero rifiutare.

Sbranare pulsionalmente l’amore che non si ha. O scegliere stoicamente la rinuncia.

Controllare il corpo per illudersi di controllare la vita intera.

Operare calcoli minuziosi, e istituire una vera e propria aritmetica del desiderio.

Sottrarsi chili per sottrarsi ai desideri. Scarnificarsi e rischiare la vita, pur di rendersi visibili. Fingersi inarrivabili, perché il contatto è già una ferita.

Non ho bisogno di niente. Non ho bisogno di cibo. Non ho bisogno di te

 

IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO.

IO SOTTRAGGO è atto performativo caustico, autentico, catartico e sensibilizzatore. Un atto in cui è il corpo stesso a confessare la verità che è dentro tutto il cibo divorato e rifiutato.

La verità che è dentro tutto il nutrimento sottratto e vomitato.

La vera patologia: la piaga del disamore.

La corrosione del contatto. La voragine di una mancanza. Incolmabile precipizio dentro al cuore e nello stomaco. Perché nei disturbi del comportamento alimentare non è l’appetito a essere disturbato, ma l’anima, l’emotività, il vuoto affettivo, la relazione.

Anoressia, Bulimia, Bing Eating, Obesità. Malattie della nutrizione. Malattie dell’amore.

Perché il nutrimento cui si anela, quello stesso nutrimento che si teme, e che spinge a divorare bestialmente tutto e più di tutto, cibo cotto, cibo crudo, perfino cibo congelato, prima dolce e poi salato… quel nutrimento, non sarà mai cibo. Mai.

Inutili orge alimentari si alternano a digiuni ascetici: corse al massacro, per il corpo e per l’anima, schiaccianti quanto vacue al fine di anestetizzare una fame insaziabile. Un flusso di vacuità non arginabile.  Perché è l’amore il nutrimento primario che chiamiamo all’appello, con un grido che dalle fauci si perde in corridoi infiniti, e senza ascolto. E’ l’amore, e non il cibo, il nutrimento che ci affama.

Il cibo non è che una dipendenza e un’astinenza. È il sintomo di una patologia.

Ma la verità è altrove: è nel bisogno di non aver bisogno. È nell’inesauribile fame di tutto. È in quell’anoressia che nel tempo massimo di un infinitesimo, si trasforma in bulimia, Perché la bulimia, in realtà, è sempre stata lì appostata, ad aspettare il momento della resa. La bulimia in realtà è quel mostro che brama e trama dietro le quinte dell’anoressia.

 

 

 

 

Foto di Massimo Prizzon

http://img713.imageshack.us/img713/9536/giovannalacedraiosottra.png

 

 

 

 

 

 

Dai diari in mostra:

 

14 Maggio  2005

“Voglio diventare la trama di me stessa. Devo diventare quello che c’è sotto.

Si può incontrare la verità delle cose… quando si impara a levare il superfluo.

 

 

4 Luglio 2005

“Lasciarsi morire di fame. Sottrarsi al mondo.

 Farlo con coscienza. Sceglierlo, ogni giorno, con vocazione.

Oggi: 475 Kilocalorie.”

 

22 Luglio 2005

“ Ore 9.00: Kg 40.8. Anche dopo i dieci vasetti di yogurt ingurgitati, il  mio peso è rimasto invariato. Ho paura del tempo, soprattutto quando non scorre. Devo pianificarlo. Devo controllarlo. Ore 18.00: Kg 40.7”

 

 

 

28 Luglio 2005

“Sento il cuore rallentare… freddo e formiche tra le costole…sento la mia bradicardia…il formicolio nella testa… le gambe di gesso… la vita che si slaccia da me…”

 

 

 

SCHEDA TECNICA


 

IO SOTTRAGGO.

LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO

di Giovanna Lacedra

a cura di Grace Zanotto

 

Galleria LineaDarte Officina Creativa

Via Domenico Soriano 34 –Napoli

 

con il Patrocinio del Comune di Napoli

 

Live performance: sabato 14 aprile 2012, ore 18.00

Mostra diari, foto e video: dal 14 al 21 aprile – dalle 16.00 alle 19.00

Ingresso libero

 

Infoline: 081 5494271

www.lineadarte-officinacreativa.org

[email protected]

[email protected]

 

 

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Il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata? E’ il welfare aziendale!

Spesso anche una professione iniziata per passione può diventare un peso nella vita di un impiegato: le incombenze lavorative finiscono infatti con l’essere d’ostacolo a quelle personali e ciò che ne deriva è un diffuso senso di ansia e insoddisfazione.
Dover utilizzare le ore di permesso per le code in posta a pagare le bollette o per la lavanderia, rinunciare all’attività fisica dopo un’intera giornata seduti davanti ad un terminale perché le strutture sono troppo lontane, correre mattina e sera tra asili, scuole e nonni per recuperare i bambini sono compromessi che a lungo andare diventano obblighi frustranti.
Ma è possibile una soluzione che renda felici sia i lavoratori che le aziende? Sì: è il welfare aziendale, ovvero la ricerca di soluzioni, strumenti e servizi che nascono per favorire l’equilibrio tra gli impegni personali (e familiari) e quelli lavorativi, il work life balance.
Il welfare aziendale va quindi interpretato come una nuova frontiera del benessere, a metà strada tra il settore pubblico e il privato. In Italia Eudaimon si impegna dal 2002 per la diffusione e l’affermazione del ‘moderno’ valore del welfare aziendale, grazie a proposte flessibili e modellabili sulle specifiche esigenze dell’utente finale, affiancando le imprese nel miglioramento dell’ambiente di lavoro, attraverso la progettazione di soluzioni ad hoc.
In concreto, tali soluzioni vanno dall’implementazione di servizi per risolvere le incombenze di tutti i giorni (lavanderia, pratiche amministrative, disbrigo commissioni, servizi per l’auto e per la casa, consulenza legale e fiscale), alla realizzazione di iniziative di supporto per la famiglia (asilo nido e baby sitting, doposcuola, campus estivo, servizi per i genitori anziani), dall’impianto di strutture e soluzioni per la salute e il benessere fisico, per il risparmio e la mobilità, alla gestione del club aziendale (ex circolo ricreativo).
Ciò che rende ancora più interessanti gli investimenti in termini di welfare e people care all’interno delle aziende è che proprio questi ultimi si sono rivelati essere uno strumento di sviluppo ed una leva di successo per le imprese.
Infatti, le iniziative di welfare interno offrono spunti di enorme potenziale e producono effetti positivi su tutta la popolazione  aziendale, consentendo il recupero di un clima interno migliore e dando alle persone un aiuto concreto nel risparmio di tempo e di denaro. Le aziende che implementano il welfare ne traggono vantaggi misurabili e creano situazioni in cui il beneficio è per tutti: per i loro dipendenti, ai quali viene garantita una qualità della vita migliore, e per loro stesse, con collaboratori più motivati e produttivi.
Eudaimon, realtà unica in Italia, attraverso le sue infrastrutture tecnologiche (portale e contact center), garantisce facilità di accesso agli utenti e misurazione dei risultati del progetto e dei ritorni per l’azienda. Le imprese clienti hanno un solo interlocutore a cui affidano, in outsourcing, la gestione delle diverse componenti del servizio: possono così raccogliere tutti i vantaggi delle proprie iniziative anche senza ampliare struttura e personale.

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La luce è ispirazione d’arte e soffio di vita

Questo il tema centrale dei quattro eventi presentati da Performance In Lighting in collaborazione con AtelierItaliano al FuoriSalone di Milano. Personalità di primo piano del mondo dell’arte, del design e della gastromonia come Philippe Daverio, Gualtiero Marchesi, Pietro Palladino e Angelo Micheli hanno disquisito sul “sapore della luce” la sera del 22 aprile

La luce è stata protagonista delle serate milanesi del FuoriSalone: Performance in Lighting, gruppo che opera nella progettazione e distribuzione di prodotti e sistemi di illuminazione, in collaborazione con Atelieritaliano, la società specializzata nel contract per progetti d’architettura e design, ha promosso quattro eventi che hanno ruotato attorno al tema dell’illuminazione e dell’arte.

Il 20 aprile il primo evento, ‘TUTTO NON E’ TUTTO’, ha avuto luogo nello show room AtelierItaliano, in cui è stata collocata l’installazione di poesia visiva, presentata da Decio G.R. Carugati, opera dell’architetto-artista Danilo Premoli, che ha firmato anche il design della collezione Alfabeto su serie Quatrix di Prisma Architectural, design di Roberto Fiorato per Performance in Lighting.

‘Senza confine, il sogno abitato’ è stato l’evento del 21 aprile, in cui è stata presentata negli spazi di Superstudio l’installazione di Angelo Micheli nata dal progetto sperimentale di una nuova abitazione in legno che coniuga il concetto di “sostenibilità” con quello di lusso, tradizione e rispetto per l’ambiente, dove alcuni apparecchi hanno illuminato il nuovo concept figurativo.

I Kataklò, con ‘Danza luce e poesia’, esibizione ginnica avente per tema la luce, hanno concluso il 23 aprile gli eventi promossi da Performance in Lighting e AtelierItaliano. La serata ha visto la partecipazione di ospiti della filiale americana del gruppo illuminotecnico e di appassionati di questa danza atletica.

La serata più significativa di Performance in Lighting al FuoriSalone di Milano è stata quella del 22 aprile, ‘Il sapore della luce, quando la luce disegna il convivio’, che ha visto Philippe Daverio, Gualtiero Marchesi, Angelo Micheli e Pietro Palladino dialogare in modo informale, all’interno di un salotto allestito nello showroom di AtelierItaliano, attorno al significato della luce, dell’illuminazione e del suo variegato e poliedrico utilizzo.

“La creatività senza l’applicazione alla vita di tutti i giorni” ha dichiarato Giorgio Lodi, AD di Performance in Lighting, “non serve a niente, proprio come la carità senza gli atti. La nostra azienda è capace di trasformare l’atto creativo in azione perché pensa e produce prodotti che migliorano la qualità della vita delle persone. Sono convinto che la funzione principale della luce e del design sia quella di migliorare la vita dell’uomo”.

I quattro relatori della serata organizzata da Performance in Lighting e Atelier Italiano: Philippe Daverio, Gualtiero Marchesi, Pietro Palladino e Angelo Micheli, si sono cimentati in un excursus sul sapore della luce, offrendo alternativamente domande, risposte, considerazioni, aneddoti  e racconti sul tema.

Partendo dall’affermazione unanime sulla consistenza materiale della luce, capace di rendere sublimi tutti i materiali, si è passati ad esaminare la qualità estetica di un piatto, in cui colore e armonia dei chiaroscuri suggeriscono bontà e perfezione del sapore. Dopo aver affrontato la questione delle caratteristiche fisiche della luce (quantità, direzione e colore), i quattro relatori si sono confrontati sul suo utilizzo negli ambienti in cui si degusta un piatto, in cui è preferibile che la luce non sia invadente, ma soffusa e modulata in modo da favorire l’intimità e la vicinanza dei commensali.

Nello stesso modo la luce eccessiva rischia di creare “distanza” in un’arte come quella della scultura, in cui è invece consigliabile l’utilizzo del tatto oltre che della vista, incapace da sola di percepire pienamente un’opera.

Roberto Bianconi, AD di Atelieritaliano, ha concluso il dibattito sottolineando che anche la memoria andrebbe annoverata tra i sensi e ha ricordato le esperienze di qualità che hanno reso il made in Italy un valore riconosciuto in tutto il mondo.

Philippe Daverio ha spiegato qual è l’essenza della luce e ha sottolineato il suo ruolo all’interno della storia dell’arte occidentale: “La luce, come l’arte e al contrario del pensiero, è materia. L’arte visiva esiste solo se c’è luce; tutte le arti, infatti, sono legate ad un percorso sensoriale perché, come afferma la gnosi aristotelica, “sappiamo soltanto ciò che i nostri sensi ci rivelano”.

Il senso che per definizione è legato alla luce è la vista, ma nel tempo il modo di vedere è cambiato, così come l’utilizzo della luce. Immaginare luci diverse significa ripercorrere la storia dell’arte: il Medioevo non teneva conto della luce, così come la cultura bizantina e gran parte di quella rinascimentale; l’importanza della luce rinasce con il Barocco, in cui si cominciano ad immaginare le ombre, le sfumature, le tensioni e le disperazioni.

In seguito la luce diventa un tema di primo piano che si sviluppa fino al grande dibattito teorico dell’Impressionismo prima, con il Pointillisme di Seurat poi e infine con la scoperta idealista dei divisionisti Italiani che pensano che la luce sia la radice della frantumazione dei colori e la frantumazione dei colori la radice dei sentimenti”.

Performance in Lighting

Performance in Lighting è il gruppo illuminotecnico costituito dalle aziende Prisma, Klewe e SBP e dall’esperienza e dal know how dei marchi Prisma Architectural, Prisma, Klewe SBP, SBP Urban Lighting e Lightis/Lumis.

Ha filiali in Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Usa, Inghilterra, Germania, Portogallo, Cina e una quota di esportazione in più di 90 paesi del mondo, che ha raggiunto il 60 per cento del fatturato, in crescita dopo l’acquisizione, nel maggio 2008, del gruppo belga Ed_Dis.

La rivista Architect, destinata in particolare a un pubblico di 14mila architetti USA ha indicato i prodotti Pil tra i primi dieci usati nell’illuminazione per esterni.

http://www.performanceinlighting.com

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“I nostri soldi”: una guida semplice e chiara per imparare a gestire i propri risparmi ed investimenti

È da qualche giorno disponibile in libreria “I nostri soldi – Buoni e cattivi consiglieri del risparmio”, scritto da Sandro Vita con la prefazione di Ennio Doris e la postfazione di Giuseppe Mascitelli.Il volume, edito da Sperling & Kupfer, insegna “come gestire con buonsenso i soldi e fare i migliori investimenti”. Il linguaggio utilizzato è alla portata di tutti, estremamente semplice, lontano dal lessico complicato della finanza e diventa uno strumento ricco di preziosi consigli e suggerimenti per gestire i soldi in modo corretto e consapevole. In un momento di grave crisi delle borse e dell’economia mondiale, in cui ogni scelta diviene fonte di angoscia, è indispensabile saper investire con buonsenso. Questo libro illustra con chiarezza come fare, rappresenta infatti la guida ideale rivolta ad ogni buon investitore perché spiega come evitare scelte dettate dal panico e quali strumenti si hanno a disposizione per gestire il denaro in modo attento ed oculato. L’autore sostiene che proprio in periodi come quello che stiamo attraversando sia necessario “riconoscere i cattivi consiglieri, i fattori negativi che influenzano i nostri comportamenti per contrastare il panico che spesso porta a scelte affrettate e pericolose per i nostri risparmi”, ma soprattutto che “è proprio nelle difficoltà che si presentano le maggiori opportunità”. “I nostri soldi” insegna perciò a mettere in atto strategie positive e a mantenere nel tempo scelte coerenti con gli obiettivi, facendo conoscere al lettore i vantaggi fiscali di cui si può godere e sottolineando l’importanza della pianificazione della previdenza con attenzione e equilibrio. Coerenza e autonomia sono, secondo Vita, i due attributi fondamentali di ogni buon investitore; tutti dovrebbero imparare ad “essere liberi e a fidarsi del proprio buonsenso senza continui condizionamenti esterni” e “I nostri soldi” insegna proprio come poterlo fare. Sandro Vita è attualmente il responsabile della Comunicazione Interna di Mediolanum Comunicazione Spa. Nel 2008 si è occupato della serie televisiva di successo “Angeli e demoni della finanza” in onda su Mediolanum Channel, canale 803 di Sky. I nostri soldi. Buoni e cattivi consiglieri del risparmio di Sandro Vita, 2009, Ed. Sperling & Kupfer, pagg. 241, prezzo 18 euro.

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‘I nostri soldi’: finalmente una guida chiara per capire la finanza

Comprendere l’economia e la finanza per riconoscere i cattivi consiglieri.  Citazioni, esempi semplici e concreti, preziosi consigli e suggerimenti per gestire i soldi in modo corretto e consapevole: ecco in breve cos’è il manuale di Sandro Vita ‘I nostri soldi. Buoni e cattivi consiglieri del risparmio’. Partendo dall’assunto che se ci fosse più comprensione aumenterebbe la correttezza degli investimenti e, di conseguenza, le soddisfazioni derivanti dal proprio denaro, il linguaggio utilizzato si vuole allontanare dal lessico complicato della finanza, per essere alla portata di tutti. Proprio in periodi di crisi è necessario “riconoscere i cattivi consiglieri, i fattori negativi che influenzano i nostri comportamenti per contrastare il panico che spesso porta a scelte affrettate e pericolose per i nostri risparmi” e ancora È solo quando l’effetto della paura si è allontanato che iniziamo a vedere opportunità dove prima vedevamo solo rischi.”Inoltre, secondo il quotidiano ‘Milano Finanza’: ‘Una delle lezioni più importanti per sopravvivere nel mondo moderno è che bisogna avere soldi. Ma per sopravvivere felicemente bisogna avere: amore, salute, libertà, stimoli intellettuali e soldi’, tema già trattato da ‘Il Sole 24 ore’ nell’articolo ‘Saper dare ai soldi il giusto peso’.Secondo l’autore, se è vero che i soldi non sono tutto, è però vero che sono di più che ciò che serve per sopravvivere, perché il raggiungimento di molti degli obiettivi che ci rendono felici passano attraverso il corretto investimento del proprio risparmio.“Per investire bene è molto più importante essere esperti di se stessi piuttosto che essere esperti di mercati”. Il volume ha una prefazione di Ennio Doris e una postfazione di Giuseppe Mascitelli.Sandro Vita, 2009, I nostri soldi. Buoni e cattivi consiglieri del risparmio, Edizione Sperling & Kupfer, pagine 242.

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