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Mercato e rischio bolla, ci sono tanti segnali di allerta che nessuno ascolta

Ci sono diversi segnali che alimentano il pericolo “bolla, ma che il mercato pare stia ignorando. Elementi che già in passato sono stati visti molte volte, e che si sono ripresentati. E come accaduto in passato, si pensa che stavolta possa andare diversamente.

I segnali di pericolo per il mercato

mercatoEppure questi segnali non sono neanche pochi. A cominciare dall’ampia liquidità disponibile nel sistema economico, frutto delle politiche espansive e di sostegno varate da Governo e banche centrali per fronteggiare la pandemia.
In secondo luogo, le previsioni economiche che convergono su una crescita che sarà sostenuta. E ancora, la forte partecipazione al mercato degli investitori retail, e la forte concentrazione sui titoli tecnologici e innovativi (a scapito di quelli ciclici).
A questi aspetti si devono aggiungere la disponibilità a comprare a prezzi elevati, malgrado in molti casi non si statti di società che fanno utili, ma soprattutto i movimenti rialzisti dei titoli, che quasi sono verticali.

Il contesto attuale

In un contesto del genere, ossia quando l’andamento dei prezzi diventa verticale, con il Parabolic Sar che sta sempre sotto i prezzi, il mercato vive due situazioni insidiose, che rendono sempre più sottile il confine che separa gli investitori dagli speculatori.

Infatti da un lato si perde di vista il reale rischio sulle posizioni detenute, perché col prezzo che corre, molti gestori sono “costretti” a rimanere dentro il mercato anche se non ne sono convinti. Infatti anche un solo giorno in più di profitti persi (se decidessero di uscire per prudenza) li farebbe sottoperformare rispetto alla concorrenza, e li farebbe apparire come meno efficaci. E’ una specie di forza centrifuga che trattiene tutti all’interno.
Da un altro lato poi, il proprio orizzonte temporale viene a ridursi, fino al punto di arrivare a fare day trading.

Le insidie dietro l’angolo

Questo scenario è molto pericoloso, perché c’è il rischio che al primo accenno di fuga, si scateni l’ondata di vendite. Di conseguenza, chi ha realizzato un profitto “sulla carta” potrebbe perderlo in brevissimo tempo (una situazione simile a quella che succede normalmente sul mercato delle criptovalute). Ecco perché le verticalizzazioni dei trend sono indicatori di fragilità del mercato e non di forza, come molti pensano oggi. In queste fasi la diversificazione del rischio premia il coraggio di scelte contrarian, che pochissimi possono o hanno il coraggio fare.

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