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Fare SEO, sperimentazione e unicità.

Fare SEO dopo Penguin 2.0, non è più difficoltoso, è diverso. In precedenza le tecniche usate dai Seo Stretegist, erano quasi tutte uguali, con qualche eccellenza, cioè chi aveva un reparto di linkbuilding per popolare di link blog, webzine e forum, intrattenendo discussioni e posizionando gli anchor text in maniera strategicamente studiata.

Oggi è cambiato un pò tutto, il numero di backlink conta di meno, conta di più la qualità del link e la qualità del contenuto nella quale è presente il link. Si è spostato quindi il lavoro dal data entry alla stesura di contenuti multipli e di qualità. In realtà nessuno conosce con precisione quale sia procedura da seguire per salire nelle serp e posizionarsi in prima pagina per le parole competitive, tutti si basano su intuizioni, sperimentazione, informazioni rilasciate da google, condivisione delle esperienze con altri seo strategist. Le basi per fare SEO onsite sono oramai conosciute dal grande publico, anche se molti aspetti sfuggono ai più proprio perchè si va dall’ html, alla semantica costruttiva, ai title h1, h2, h3, alle Url (quindi occorre un buon strumento sef se si usano cms o ecommerce), per poi passare al copy vero e proprio, quindi con le problematiche della keyword density, l’ importanza del titolo, e i meta. E’ tutto chiaro e cristallino, chi lavora meglio e con scrupolo a tutti questi dettagli ha una buona probabilità di essere bene indicizzato, e di salire nelle serp nella ricerca organica.

Il problema è la reputation, il vecchio link building. Ecco, ne avrete letti di articoli su come fare link building post Pengiun 2.0, alcuni hanno scartato gli articol marketing, altri le web direcory, insomma, non c’è una procedura precisa da seguire, ma sono molte le possibilità. Ultimamente sembrano state declassate le directory a pagamento, google ne aveva molto parlato in passato senza fare niente, mentre con l’ ultimo rilascio sembra che abbiano messo in atto questa nuova regola, no directory a pagamento, o comunque pochissime rispetto a quelle naturali che sono sempre meno efficaci, più per la modalità con cui vengono popolate che per lo strumento in se per se.

Ad ogni modo è un argomento dove quello che contano a parte le teorie sono i risultati, e quindi la sperimentazione. Sperimentare vuol dire avere tempo, budget, e siti su cui poter testare le diverse tecniche. La parola d’ordine di Penguin 2.0 è qualitàripetitivitàunicità del contenuto. Per fare questo occorre scrivere molto e bene, per accaparrarsi l’utente e gli spider, scrivere il solito argomento attraverso diverse interpretazioni rendendo il contenuto unico o quasi. Ovviamente se si devono popolare 3000 directory è impossibile creare 3000 contenuti e titoli, e sottoporli, anche perchè ci vorrebbe una quantità di link builder e copy, il cui costo sarebbe pribitivo anche per molte grandi aziende. La bravura stà nel trovare la giusta formula affinche i contenuti non vengano considerati spam, e siano profiqui alla campagna SEO.

Fare SEO non è matematica, anche se c’è chi cerca di trovare formule che si prestino a qualsiasi sito, a quasiasi parola chiave e a qualsiasi categoria, la verità è che ogni lavoro è un lavoro custom che parte dall’analisi del dominio e dei sui trascorsi, alla creazione di una strategia che solitamente si consuma nell’ arco di 3-6 mesi. Le migliori ovviamente sono quelle che usano tutti gli strumenti disponibili, con cura e prudenza, anche se è possibile osare senza eccedere.

Fare SEO è un lavoro quotidiano, dove l’esperienza gioca un ruolo fondamentale, e ripeto la sperimentazione. Un SEO che non fa esperimenti, è un SEO che non cresce, e questo settore è in continua evoluzione, cambia un algoritmo e vanno spostate le risorse. Le grandi aziende Seo hanno avuto grandi mutamenti, con cambiamenti radicali, sia strategici che operativi, dovendosi reinventare. Alcune professionalità sono dovute evolvere altre sono state ridimensionate.

Molti seguono corsi per avere risultati, ma sono pressoche inutili, perchè un seo strategist, non svela mai i segreti con cui raggiunge i risultati, un apprendista seo se non si aggiorna per conto proprio non crescerà mai rimanendo sempre uno dei milionesimi SEO search engine optimizer in circolazione.
Sperimentaazione e Unicità sono le uniche armi per migliorare il posizionamento.
http://ecommerceseomarketing.blogspot.it

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Social Media Turismo, soluzioni “social” per le imprese turistiche

Nasce a Torino, ma opera su tutto il territorio nazionale, Social Media Turismo, nuovo servizio di consulenza di Web Communication e Social Media Marketing che si rivolge in modo particolare alle aziende del settore turistico, tra cui alberghi, tour operator, enti di promozione turistica. Composto da professionisti del web e della comunicazione in ottica 2.0 (giornalisti, blogger, social media specialist, video maker), il team di Social Media Turismo progetta e gestisce piani di Social Media Marketing personalizzati in base alle esigenze di comunicazione del cliente. Una formula che consente di avvalersi esclusivamente dei servizi e delle competenze necessarie, senza dover sostenere onerosi costi fissi. La gamma di prestazioni proposte spazia dalla gestione strategica di pagine e account sui principali social network (Facebook, Twitter, Youtube, etc.) alla progettazione e gestione di corporate blog, dalle attività di Hotel Brand Reputation Management alla produzione di video-news e video-reportage promozionali ottimizzati per le più innovative piattaforme multimediali.

Nell’era del web 2.0 il nuovo modello di business delle aziende – e in particolar modo di quelle che operano nell’ambito dei servizi e dell’e-commerce – ruota attorno ai social media e alle community online, gruppi di persone che entrano in relazione attraverso Internet condividendo interessi comuni (viaggi, musica, sport, etc.).

Sorte come fenomeno di aggregazione spontanea attorno ai social media, le comunità virtuali hanno sostituito il più generico concetto di “pubblico” e/o “target”. In alcuni casi si sono evolute fino a diventare veri “brand consumer social network”, sviluppati appositamente dalle aziende per mettersi in relazione con clienti e stakeholder (partner commerciali, fornitori etc.) al fine di fidelizzarli al brand e al tempo stesso attrarre nuova audience, ovvero potenziali nuovi clienti.

I mercati pertanto sono sempre più conversazione, in cui milioni di utenti, tramite i servizi di social networking, non sono più soggetti passivi, ma vengono coinvolti, partecipano in prima persona in nuovi canali di comunicazione diretta e personale.

Per le aziende del settore turistico questo fenomeno rappresenta una formidabile opportunità, che se da un lato sta rivoluzionando tutti i concetti di direct marketing, dall’altro consente di interagire con i consumatori utilizzando gli stessi strumenti social, dialogando, monitorando e guidando il passaparola, fino a instaurare relazioni bi-direzionali con i clienti (potenziali o già acquisiti) che diventano sempre più patrimonio pro-attivo del brand.

Con professionalità e competenza Social Media Turismo guida le aziende nel raggiungimento di obiettivi concreti e imprescindibili per chi opera anche nel web, che spaziano dall’ampliamento e fidelizzazione della rete di contatti dell’azienda con conseguente acquisizione di potenziali nuovi clienti all’incentivazione dei flussi di traffico targetizzato verso il sito web istituzionale del cliente, al potenziamento della brand awareness.

http://socialmediaturismo.webnode.it/

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Reputata Iuvant, blog di Reputation Manager

 

Con immenso piacere vi comunichiamo che è online "Reputata Iuvant", blog di Reputation Manager.

I post in esso contenuti fanno riferimento alla tematica, di grande attualità ed interesse, della reputazione online, specchio digitale della reputazione reale.

Gli argomenti dei post nascono da atti di cronaca relativi sia al contesto italiano sia a quello internazionale, spesso basandosi su studi, reportistiche, e offrendo costantemente dati utili alla comprensione dell’espansione di questo fenomeno.

I post spesso riportano casi di danneggiamento della reputazione online personale, offrendo consigli utili ad uno sviluppi della identità digitale e ad un rafforzamento della stessa.

Per risolvere le problematiche che possono comparire in caso di lesione alla reputazione digitale, Reputata Iuvant infatti suggerisce che ogni azienda, nell’eventualità di una tutela da possibili "attacchi" alla propria reputazione, deve obbligatoriamente imperniare la propria identità sulla base della creazione di un customer care social, polivalente, nonché ricco, adatto ed adattabile ad ogni esigenza, strutturato inoltre sulle peculiarità di ciascun singolo utente.

La personalizzazione dell’offerta e del supporto proposti eseguiranno il compito di rafforzamento della reputazione online.

L’azienda e la sua immagine intrinseca ne avranno soltanto benefici!

Non esitate oltre!

Venite a visitare il blog di Reputata Iuvant, per conoscere a fondo le tematiche trattate ed esplorare meglio il mondo dell’ecommerce e delle piattaforme Social!

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Reputation Manager al Forum della Comunicazione Digitale 2011 con un workshop dedicato alla Brand Reputation.

Reputation Manager è stato uno dei protagonisti del Forum della Comunicazione Digitale 2011, che ha avuto luogo ieri a Milano presso Palazzo Mezzanotte di Piazza Affari.

Reputation Manager ha partecipato all’evento in qualità di realtà specializzata nell’analisi e nella gestione della Brand Reputation per presentare servizi e strumenti innovativi a supporto delle Ricerche di Mercato dell’Area Marketing e della Comunicazione nell’era digitale.

Andrea Barchiesi, Managing Director di Reputation Manager, ha spiegato alle aziende come strutturare analisi e strategie di intervento sulla Brand Reputation, con il supporto di tecnologie e metodologie frutto della più avanzata Ricerca e Sviluppo, attraverso il workshop dedicato: Online Brand Reputation: Scenari avanzati di Analisi e Intervento.

Il focus dell’intervento è la sinergia tra due momenti fondamentali nella gestione della Brand Reputation sul Web: l’analisi strutturata di contenuti multi-dimensionali, da un testo a un video, da un post a un tweet, è la conditio sine qua non per pianificare accuratamente una strategia di intervento nei canali on line mirata a migliorare e sostenere la Brand Image.

Attiva dal 2004 come consulente specializzato nel mercato della Comunicazione Digitale e del Web 2.0, Reputation Manager è leader in Ricerca e Sviluppo, vantando ad oggi numerose piattaforme a supporto della Brand Reputation Analysis e di altre aree di importanza strategica per l’azienda, come il Customer Care 2.0.

Fonte Articolo su Reputation Manager

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Rapporto con i clienti e web: il Customer Care 2.0

Customer Care 2.0: consumatori, aziende e Pubblica Amministrazione dialogano così sul web

Si chiama Customer Care 2.0 ed è destinato a rivoluzionare il rapporto, spesso problematico, fra aziende, Pubblica Amnministrazione e consumatori estenuati dalle lunghissime e snervanti attese dei call center sia pubblici che privati, o dalle risposte ottenute, talvolta insufficienti, confuse e perfino contraddittorie.
La soluzione l’hanno trovata i ricercatori di Reputation Manager  specializzati in analisi delle conversazioni online  ed è un po’ l’uovo di Colombo: far incontrare domanda e risposta, dopo aver monitorato e rastrellato il web, su una piattaforma comune. Online, naturalmente.

Il progetto  è stato presentato per la prima volta allo Iab Forum dall’ingegner Andrea Barchiesi che l’ha immaginato come una strategia integrata per dialogare con il consumatore digitale.

In sole due generazioni il consumatore è passato dall’essere oggetto passivo di comunicazione, a soggetto attivo, che ricerca e produce contenuti disponibili per tutta la comunità attraverso il Web: deluso dai call center tradizionali, aziendali o pubblici poco importa, incapaci di fornirgli le risposte alle domande che l’utente pone, si rivolge sempre più spesso alla Rete, quasi fosse il nuovo Oracolo di Delfi.

Gli esperti lo chiamano Conversational marketing, cioè un dialogo avanzato e compartecipativo. Per i ricercatori di Reputation Manager, che hanno sviluppato il progetto a partire da un articolata pianificazione concettuale e tecnologica, si tratta più semplicemente di studiare, così come già fanno in altri ambiti, dalla Web Reputation  al Buzz Marketing, il comportamento dell’utente quando cerca informazioni in  Rete  e di fornirgli esattamente le risposte che si aspetta.

Già perché oggi il consumatore si aspetta dal web una risposta per tutto. Spesso digita semplicemente la domanda nella stringa dei motori di ricerca  vedendo comparire esattamente la risposta che cercava. E quando non la trova? Cerca aiuto nei forum, nelle chat, nelle pagine wiki. D’altra parte è oramai acquisito che il consumatore fa parte di una comunità globale con cui scambia informazioni ed esperienze.

E le aziende, in tutto questo? E la Pubblica Amministrazione? Spesso restano alla finestra, attendono che il consumatore-utente li chiami per avere informazioni: un atteggiamento pigro e una visione miope dei propri clienti  finiscono, di riflesso, per avere un impatto negativo sull’immagine dell’azienda..

L’idea del team di Reputation Manager è stata quella, intanto, di stimolare le  aziende e a rendersi proattive verso il consumatore-utente che li contatta, o che li vorrebbe contattare ma spesso impatta contro i complicati e farraginosi meccanismi dei call center.

E poi di fornire loro uno strumento per agire : interrogare  il web alla ricerca delle domande degli utenti, raccogliere quei quesiti irrisolti e fraintesi  ed  offrire le risposte corrette. Dove? Ancora sulla rete, su una piattaforma condivisa.

Anni di esperienza nell’analisi dei contenuti on line – spiega l’ingegner Barchiesi – ci hanno fatto capire che esiste una classe di contenuti che sfugge alle tradizionali ricerche semantiche. Questi contenuti vengono definiti “materia oscura”. Si tratta di conversazioni apparentemente neutre, in quanto prive di lesività o apprezzamenti diretti, ma che aprono uno scenario totalmente innovativo. Cosa sono? Parliamo di domande, dubbi e richieste espresse dai Consumatori, alle quali le aziende non possono non dare una risposta. Il sistema che abbiamo immaginato, progettato e realizzato serve proprio a questo”.

Un nuovo modello di customer care. Un customer care 2.0.

 


Press Office Reputation Manager


O.Zone Communication

Patrizia RENZETTI

[email protected]

Press kit corredato di foto in alta e bassa risoluzione su richiesta

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Reputation Manager: gestione ed analisi della web reputation

Reputation Manager sviluppa la sua offerta di servizi per l’analisi e la gestione delle reputazione on line.

Gli strumenti dedicati alla web analysis sviluppati nel corso di questi anni si integrano alla specializzazione del servizio in aree di crescente importanza strategica per la comunicazione on line.

Le soluzioni di Reputation Manager sono pensate per rispondere alle diverse esigenze dell’azienda in relazione al Web 2.0.

Sul nuovo sito è possibile trovare tutte le informazioni relative ad ogni area

Reputation Manager: per il monitoraggio, l’analisi e la gestione della reputazione online di brand e prodotti
Buzz Manager: la prima piattaforma di pianificazione e gestione delle campagne di buzz marketing
Customer Care 2.0: è un sofisticato servizio di identificazione delle domande e delle questioni inerenti il customer care online a supporto del Servizio Clienti delle aziende
Legal 2.0: è un servizio, pensato come supporto all’azione legale, volto all’identificazione di violazioni del diritto informatico come la vendita di materiale contraffatto e ricettazione, violazione della proprietà intellettuale, dei copyright e della legge di protezione sui marchi
EWA: primo strumento psicolinguistico che analizza il web favorendo la comprensione dell’emotività collettiva nei confronti di uno specifico concetto o brand

Ogni servizio è supportato da tecnologie avanzate per l’analisi del web e dalla consulenza di un team di esperti.

Fonte: Reputation Manager

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Reputation Manager, sponsor dello IAB Fourm 2010 – Milano

Reputation Manager parteciperà al prossimo IAB Forum 2010 a Milano, il più importante evento dedicato alla comunicazione interattiva, che si terrà il 3 e 4 Novembre presso il Milano Convention Centre (MIC) – Fieramilanocity.

Reputation Manager sarà sponsor dell’evento e avrà il piacere di ricevere gli ospiti presso lo spazio espositivo dedicato (livello 0, stand n.E12 ).

Reputation Manager sarà presente allo IAB Forum per presentare strumenti innovativi a supporto delle ricerche di mercato, dell’Area Marketing e dalla Comunicazione.

Al nostro stand (n.E12) troverete gli esperti di analisi e monitoraggio del web a vostra disposizione per conoscere gli innovativi strumenti Reputation Manager, Buzz Manager e Customer Care 2.0 sviluppati per la gestione della reputazione, le campagne di buzz marketing e le azioni di customer care on line.

Buzz Manager è la prima piattaforma di pianificazione e gestione delle campagne di buzz marketing. Consente la modellizzazione, la strategia di comunicazione, l’analisi degli impatti, la rilevazione avanzata e il monitoraggio dei risultati raggiunti ed il coordinamento dei soggetti coinvolti in tutte le attività di Buzz Marketing.

Customer Care 2.0: Un servizio di consulenza completo per la gestione di CRM on line a supporto del Servizio Clienti della tua azienda. C.C. 2.0 è un sofisticato servizio di identificazione delle domande e delle questioni inerenti il customer care sui vari canali web. Il tutto è basato su un innovativo software in grado di processare centinaia di migliaia di pagine web e di indetificare ed archiviare i dati di interesse. Una volta individuate le domande e i contesti di conversazione si può pianificare una strategia di intervento mirata.

 

"Conversational Marketing: una strategia integrata per dialogare con il consumatore digitale" è il workshop esclusivo che sarà dedicato al sempre più attuale tema della gestione dei clienti online, con la presentazione di un’innovativa metodologia di gestione e analisi.
Il workshop si terrà il 4 novembre 2010 nella Sala Blu 2 dalle 16 alle 17.

Se desiderate partecipare all’evento e visitare la nostra area espositiva, potete effettuare la pre-iscrizione direttamente dal sito dello www.iabforum.it oppure:

Per maggiori informazioni visita il nostro sito: www.reputazioneonline.it

Ti aspettiamo!

Fonte: Reputation Manager

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Banca e finanza: la business reputation comincia on line

Potenziare la propria financial business reputation attraverso i business network è tanto importante quanto restare al passo coi tempi e aggiornarsi costantemente.

Labyring è il primo Business Network italiano dedicato ai professionisti della finanza e della banca.

A pochi mesi dal lancio, sono circa 5.000 i professionisti che hanno aderito al Financial Business Network grazie, soprattutto, al passaparola. Labyring, infatti, presenta diversi punti di forza che lo rendono particolarmente interessante per chi lavora in banca o in ambito finanziario.

Innanzitutto si possono gestire e sviluppare le relazioni di lavoro in modo originale e professionale, grazie alla specializzazione sul finance, al sistema interno di Rating e alla limitazione dei livelli di separazione.

La biblioteca virtuale offre l’opportunità di contribuire alla condivisione della conoscenza inserendo e consultando articoli, tesi, approfondimenti e presentazioni. Per fare un esempio, sono circa 200 i contenuti pubblicati e liberamente consultabili. L’insieme dei contenuti rappresenta un patrimonio di conoscenza a disposizione di tutta la comunità finanziaria.

Labyring possiede anche una specifica area in cui consultare le ultime opportunità di lavoro in ambito bancario e finanziario. La sezione è sviluppata in collaborazione eFinancialCareers, job site specializzato nel recruitment online in ambito finance e che ha messo a disposizione di Labyring uno dei più grandi database mondiali di offerte di lavoro in ambito bancario e finanziario.

Labyring moltiplica, inoltre, le occasioni di interazione e di confronto. Oltre a gestire relazioni, pubblicare contenuti e cercare lavoro, si può partecipare a gruppi di interesse, porre delle domande all’intero network e rispondere, dimostrando, così, la propria competenza.

La registrazione a Labyring e il suo utilizzo sono liberi.

Web site: www.labyring.com

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