Archives

Comunicati

Mercati, ecco i fattori che potrebbero condizionare il 2018

  • By
  • 1 Dicembre 2017

Il mondo finanziario presenta tantissime connessioni tra fattori e attori. Difficile fare previsioni accurate, ma nel prossimo anno sembrano esserci 4 elementi che più di altri potrebbero incidere sull’andamento dei mercati. Si tratta degli investimenti in conto capitale, il quantitative exit, l’indebitamento privato cinese e i millennials.

I futuri driver dell’economia

Le politiche espansive portate avanti da quasi tutte le banche centrali hanno generato un fiume di liquidità disponibile sui mercati a tassi ancora abbordabili. Questo dovrebbe favorire quella voce di spesa in conto capitale (così detti “capex”). Proprio per questo motivo essa potrebbe essere un importante driver della crescita economica nel 2018.

Ed a proposito di banche centrali, proprio il 2018 dovrebbe essere l’anno in cui anche le ultime roccaforti della politica espansiva potrebbero cadere (prima fra tutte la BCE). Il quantitative exit, ovvero il graduale abbandono delle politiche monetarie ultraespansive, potrebbe modificare gli scenari economici globali. Inoltre potrebbe generare delle sacche di volatilità sui mercati valutari, ma anche su quelli azionari e del credito. Occhio quindi a monitorare sempre l’indicatore Commodity channel index CCI.

Altri fattori incidenti

Altro elemento chiave sarà al Cina. L’indebitamento delle aziende cinesi ha spinto le autorità di Pechino ad intervenire per contenere il credito, ma ciò comporta anche qualche rischio per i valori degli asset. Infine, un altro elemento che potrebbe fungere da driver per l’economia globale sono i millennials, ovvero la generazione tra 18-38 anni. Sono loro a determinare una forte influenza in tutti gli ambiti della vita, sia economica che sociale. I loro bisogni daranno nuove opportunità agli investitori, e metteranno anche alla prova i settori tradizionali dell’economia.

Conoscendo i driver del prossimo futuro, quali sono le aree d’investimento corrispondenti? Secondo Credit Suisse sono cinque, a cominciare dai mercati emergenti, il cui indicatore relative vigor index RVI ha evidenziato grande forza. Passando per l’Eurozona e gli investimenti aziendali, fino a chiudere con i supertrend azionari e il reddito fisso.

No Comments