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Protesi francesi PIP: mai usate presso LaCLINIQUE®

I chirurghi plastici LaCLINIQUE® non hanno mai usato protesi PIP.

Dal 2006, abbiamo scelto di usare solo protesi Allergan, indipendentemente dal costo, molto maggiore delle PIP, per ragioni di garanzia e filosofia d’uso in relazione al raggiungimento di un risultato naturale.

Al di là della pressione mediatica e della dovuta attenzione alla propria salute, ricordiamo che il Ministero della Salute italiano ha richiesto un censimento di chi ha avuto impianto con le protesi PIP, prima di avanzare suggerimenti in merito all’eventuale sostituzione, e sta effettuando controlli NAS presso tutte le strutture.

Ricordiamo che le protesi mammarie PIP, prodotte dalla azienda francese Poly Implant Prothese (P.I.P) e commercializzate in Italia da G.F. Electromedics Srl con sede in Firenze, erano state sospese dal commercio e dall’utilizzo in Italia il 01/04/2010. Le protesi PIP sono state utilizzate soprattutto in Francia e Inghilterra. L’Agenzia francese responsabile per i dispositivi medici (AFSSAPS) ha informato tutte le autorità europee di aver effettuato un controllo negli impianti produttivi della PIP, in seguito a ripetute segnalazioni di rotture precoci delle protesi di questa società. Dai controlli ora emerge che la maggior parte delle protesi PIP è stata riempita con un gel di silicone differente da quello autorizzato.

Invitiamo alla tranquillità tutte le donne che sentano la pressione della paura: nei diversi Paesi, vedi l’Inghilterra che ha avuto un numero di impianti pari o superiore alla Francia, non si è ancora evidenziata una correlazione diretta tra queste protesi ed i danni alla salute. L’American Society for Testing and Material (ASTM) aveva già riscontrato un’ eccessiva trasudazione di silicone nelle protesi PIP, con conseguente indebolimento del guscio delle protesi. Questo meccanismo sarebbe alla base del numero elevato di rotture riscontrate nelle protesi mammarie PIP, e di per se stesso, può rappresentare un buon motivo per cambiare al più presto le protesi precedentemente impiantate. Quindi, sebbene la sostituzione con protesi biocompatibili e di qualità superiore sia consigliabile, visto quanto sta emergendo, il primo consiglio è quello di parlare subito con il proprio chirurgo plastico e fare approfondimenti diagnostici.

Nessuno dei Clienti dei chirurghi plastici LaCLINIQUE® ha mai avuto protesi PIP, ma solo impianti Allergan, coperti da 146 controlli e dalle certificazioni di garanzia.
Si tratta di protesi di ultima generazione (considerate innocue ed utilizzate da oltre 3.000.000 donne al mondo), in materiale biocompatibile con certificazioni in tutti i maggiori Paesi mondiali, a partire dalla severa FDA americana, materiale diverso da quello delle PIP,e coperte da specifici programmi di sostituzione esclusiva (PROGRAMMA DI GARANZIA ESCLUSIVO MASTOPLASTICA LaCLINIQUE®-NO PROBLEM).

Il metodo LaCLINIQUE® prevede inoltre da sempre la tracciabilità delle protesi, con consegna al Cliente del Suo talloncino di garanzia ed apposizione dello stesso al foglio operatorio controfirmato dal chirurgo plastico, che ha scelto le protesi da impiantare.

Se ci fosse qualcuno che ritiene di avere protesi PIP, LaCLINIQUE® mette a disposizione un chirurgo plastico gratuitamente per verificare la migliore soluzione di sostituzione.

Per maggiori informazioni: www.laclinique.it.

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Chirurgia Estetica con Acido Ialuronico

In chirurgia estetica aumentare il seno con acido ialuronico è una realtà e non ha conseguenze negative per la nostra salute. Rispetto ad altre techiche più invasive di aumento di seno (inserzione di protesi mammarie con gel di silicone, per esempio) questa tecnica ha il vantaggio di non richiedere un postoperatorio. Non serve il bisturi e basta una semplice iniezione di acido ialuronico.

Ci sono dei svantaggi? Ce ne sono, ma fortunatamente sono solo economici e non intaccano la nostra salute. Le iniezioni di acido ialuronico si devono ripetere ogni 12-18 mesi perchè l’acido viene assorbito lentamente dal nostro corpo. Questi svantaggi comportano ovviamente dei vantaggi a loro volta. Anzittutto se la forma desiderata non è quella raggiunta si puó sempre modificare e ripetere l’iniezione in un momento sucessivo. Poi è anche vero che non c’è modo di sviluppare smagliature. Il seno e i suoi cambiamenti sembrano proprio naturali.

Con questa tecnica non dobbiamo pensare che il seno raggiunga dimensioni esagerate. Questa operazione è pensata per far apparire il cambiamento il più naturale possibile. Se abbiamo intenzione di aumentare notevolmente il nostro seno dobbiamo per forza passare per la sala operatoria e pensare a delle protesi mammarie.

Per maggiori informazioni si può visitare la pagina: http://www.topchirurgiaestetica.com/articoli/aumento-di-seno-con-acido-ialuronico/

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Mastoplastica Additiva è l’ideale per un Seno Piccolo o Svuotato

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  • 17 Gennaio 2011

Il concetto che sta alla base della mastoplastica additiva è quello di dare forma e volume ad un seno che è sempre stato piccolo o che si è svuotato a seguito di allattamento o a dimagrimento. Un seno piccolo o svuotato, non  ptosico (cadente), è il seno ideale per una mastoplastica additiva.

L’intervento viene eseguito in anestesia generale e le vie attraverso le quali si possono posizionare le protesi sono sostanzialmente tre:

incisione al solco sottomammario
incisione attorno all’areola
incisione al cavo ascellare.

Il taglio al solco sotto al seno dà un’ottima possibilità di preparazione della tasca dentro alla quale viene posizionata la protesi, è ideale per interventi molto rapidi e per l’inserimento di protesi molto grandi; ha il difetto che lascia una cicatrice, per quanto piccola e poco visibile che non si vede se la donna è in piedi ma può essere visibile da sdraiata.

L’incisione attorno al capezzolo lascia una cicatrice pressoché invisibile perché è situata nel punto in cui la pelle del seno diventa scura per formare l’areola; non consente di introdurre protesi molto grandi perché la lunghezza del taglio è condizionata dalle dimensioni dell’areola ma, soprattutto obbliga ad attraversare la ghiandola lasciando delle cicatrici nella ghiandola che qualche volta possono risultare dannose (per esempio per un eventuale allattamento).

Il taglio nel cavo ascellare consente innanzitutto di non avere alcun tipo di cicatrice sul seno (la cicatrice dell’ascella nella maggior parte dei casi diventa praticamente invisibile);

permette l’introduzione della maggior parte delle protesi (rotonde o anatomiche), l’intervento viene completato da una parte in endoscopia che consente un perfetto controllo della tasca che ospiterà la protesi, la ghiandola mammaria non viene minimamente intaccata e le sue funzioni ed il suo trofismo si mantengono intatti.

Esiste anche un’accesso attraverso l’ombelico che però è praticabile solo utilizzando protesi riempite di soluzione fisiologica che tuttavia si adoperano rarissimamente il Italia.

POSIZIONE DELLE PROTESI

Le protesi mammarie possono essere posizionate immediatamente sotto alla ghiandola oppure sotto al muscolo grande pettorale.

A prima vista si direbbe che la posizione corretta è sotto alla ghiandola: è quella che vogliamo aumentare di volume, è quindi giusto posizionare il più superficialmente possibile la protesi per un risultato più naturale.

Questo è vero solo in parte, perché se la donna è magra ed il suo tessuto sottocutaneo è sottile con un seno piccolo la protesi sottoghiandolare rischierebbe di diventare un po’ troppo evidente, a maggior ragione se si adoperano le protesi in gel altamente coesivo. Per cui solo in soggetti con un seno abbastanza largo o comunque con un discreto spessore di tessuto sottocutaneo è indicato l’inserimento delle protesi al di sotto della ghiandola, si deve inoltre trattare di protei di dimensioni contenute perché sennò peserebbero troppo sulla pelle tirandola verso il basso.

Negli altri casi la posizione migliore è quella sotto al muscolo grande pettorale in uno spazio che esiste allo stato virtuale fra il piccolo pettorale ed i grande pettorale. In questo spazio si possono inserire protesi anche di dimensioni importanti che saranno meno evidenti attraverso la pelle che daranno quindi un risultato più naturale nelle donne magre e con seno piccolo, inoltre sarà il muscolo a sostenere in buona parte il peso delle protesi non rendendo obbligatorio l’uso abituale del reggiseno.

PROTESI

Ormai disponiamo di una grandissima varietà di forme di protesi che si possono comunque ricondurre sostanzialmente a due linee: quelle rotonde e quelle a goccia o anatomiche. Per ognuno di questi tipi esistono numerose varianti che riguardano la proiezione, il diametro della base e la consistenza del gel.

Esiste sicuramente la protesi adatta ad ottenere il risultato che ogni paziente desidera, si tratta solo di avere un approfondito colloquio preoperatorio col chirurgo in modo da scegliere la soluzione più adatta per ciascun caso.

Prof. Fabrizio Malan
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica
Torino – Pinerolo
www.fabriziomalan.it

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