Archives

Comunicati

P&G SVELA LE MAMME DEL NUOVO MILLENNIO: FORTI, DETERMINATE, PRONTE ALLE NUOVE SFIDE.

  • By
  • 20 Giugno 2016

Il 98% delle donne italiane – e del mondo – non si sentiva pronta a diventare madre. Perché, oggi, la maternità è una corsa a ostacoli tra gestione della famiglia, della casa, del lavoro, cura dei familiari anziani, tanto che le italiane hanno dovuto fare incetta di pazienza (70%), capacità di organizzazione (62%) e forza emotiva (45%). Per questo, 1 mamma su 2 è ricorsa a un aiuto domestico e il 61% sostiene che essere mamma oggi sia molto più difficile di prima. Ma essere mamme cambia da un Paese all’altro: per questo Procter & Gamble, per la campagna «Grazie di cuore, Mamma», ha commissionato una ricerca unica di respiro mondiale che ha coinvolto circa 15.000 mamme di 15 Paesi nel mondo.

 

Milano, giugno 2016 – Le abbiamo celebrate da poco nel giorno della Festa della Mamma, e ora possiamo scoprire (quasi) tutto su di loro. Infatti, in attesa di accompagnare Gregorio Paltrinieri e sua mamma Lorena alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 con il progetto «Grazie di cuore, Mamma», Procter & Gamble ha indagato l’universo materno con una Ricerca Mondiale condotta su circa 15.000 mamme in ben 15 Paesi, compresa l’Italia. Obiettivo: tracciare l’identikit della mamma moderna, confrontando Italia (1019 intervistate) e resto del Mondo.

 

Dallo studio è emerso che sentirsi mamme non è semplice. Il 98% delle donne italiane non si sentiva pronta alla maternità (percentuale in linea con la media globale del 97%) e il 61% (64% globale) è convinta che essere madre oggi sia molto più complicato rispetto al passato. Una difficoltà figlia dei tempi che ha portato le mamme a diventare delle vere e proprie «equilibriste» tra i tantissimi impegni quotidiani. In Italia, l’80% delle mamme è impegnata nella cura dei figli (82% global), il 70% si occupa della gestione della casa (76% global), il 44% delle questioni finanziarie (57% global), il 25% ha un proprio reddito, dunque contribuisce economicamente alla famiglia (percentuale inferiore rispetto alla media globale del 33%) e il 26% deve occuparsi anche dei propri genitori o dei suoceri anziani (19% global). Guardando alla carriera, invece, sono le mamme più giovani, ad avere ambizioni più alte. In Italia, ad esempio, lavoro e carriera sono importanti per il 59% delle mamme, percentuale che sale al 73% per le donne tra i 18 e 30 anni (a livello globale, le mamme più interessate alla carriera sono quelle tra i 18 e i 24 anni, 71%, e tra i 25 e i 34 anni, 64%).

 

È tempo, dunque, delle «mamme tuttofare» che per far fronte alle numerose responsabilità, hanno dovuto fare incetta di pazienza (70% italiane, 76% global), forza emotiva (45% italiane, 54% global), capacità di organizzazione (62% italiane, 53% global) ed empatia (43% italiane, 51% global). Ma le mamme hanno anche imparato a chiedere aiuto. Il 52% delle mamme italiane, in particolare, ha qualcuno che le aiuta a gestire quotidianamente i propri figli (66% global), anche se, per il 74% di queste, la “regia” della gestione familiare resta una propria responsabilità (81% global). Il 91% delle mamme italiane (86% a livello globale), infatti, desidera che i figli avvertano il ruolo genitoriale anche quando non sono presenti e il 73% (67% global) sostiene che sia più importante dare il buon esempio che essere coinvolte in ogni aspetto quotidiano della genitorialità.

 

Quanto alla tipologia di aiuti, il 44% delle mamme italiane non ha dubbi: la migliore consigliera è sempre la propria mamma (47% global), seguita per il 38% dal partner (decisamente maggiore la percentuale a livello globale 43%), per il 27% dagli amici (37% global) e solo per il 17% da Internet (percentuale che per le mamme del mondo sale finanche al 31%). Dopotutto, il dovere più importante di una buona madre, per le italiane, è trasmettere valori ai propri figli, compito difficilmente affidabile a blog e social network. In particolar modo, il 44% desidera insegnare ai propri figli la determinazione (26% global), il 41% l’apertura mentale (29% global) e il 30% l’onestà (per le mamme del mondo ha un’importanza molto maggiore: 41%). Nonostante le difficoltà, dunque, l’88% delle mamme italiane (81% global) è certa di essere il punto di riferimento principale nella cura dei bambini. Perché, oggi, come ieri, la mamma è sempre la mamma. Le mamme italiane, infatti, si sentono davvero “forti” quando riescono ad aiutare i propri figli in caso si difficoltà (52%) e quando dimostrano loro amore lasciandoli liberi di prendere le proprie decisioni (49%) .

 

«Le mamme sono una vera e propria forza in grado di trasmettere questa stessa forza ai loro figli – proprio come racconta anche l’ultimo filmato “Strong” della campagna P&G “Grazie di cuore, Mamma” – e questa ricerca lo conferma: si tratta di un ulteriore riconoscimento della complessità e del valore unico del ruolo della mamma per la famiglia e per la società intera, in tutto il pianeta. Abbiamo infatti indagato a fondo l’universo delle mamme nelle varie geografie, cercando di essere ancora una volta al loro fianco. Dopotutto, P&G con le sue marche come Dash, Pantene, Gillette o Oral B, da sempre accompagna quotidianamente nel proprio vissuto milioni di persone in Italia e nel mondo. E lo farà anche in occasione dei Giochi Olimpici Rio 2016, durante i quali sosterrà le mamme degli atleti che decideranno di seguire i propri figli a Rio de Janeiro ospitandole nella Family Home di P&G una «casa lontano da casa», dove potranno godere di trattamenti di bellezza e servizi delle marche P&G – ha dichiarato Barbara Del Neri, Direttore Corporate Marketing Procter & Gamble Sud Europa ».

 

Curiosità dal mondo…

Tutte le mamme del mondo, oggi, sono sottoposte a grandissime pressioni. Il modo di affrontare la maternità, però, è diverso da Paese a Paese. Le mamme messicane e brasiliane danno più valore al tempo dedicato a se stesse (entrambe 95%), alla propria carriera (81% messicane e 82% brasiliane) e alle amicizie (89% messicane e 96% brasiliane), mentre le sud coreane e le giapponesi sono le più attente alle dinamiche familiari e ritengono che le loro principali responsabilità siano tra le mura domestiche (73% sud coreane, 65% giapponesi). Le mamme francesi invece, ricorrono alle nonne, ovvero alle loro stesse madri, e affidano a loro il compito di trasmettere valori e tradizioni famigliari ai figli (68%). Ben diverso il comportamento delle mamme dell’Est che sono le più attente a questo aspetto, ritenendolo uno dei loro principali doveri: lo pensano principalmente russe (75%) e polacche (72%)). Queste mamme, inoltre, sono le più inclini a ricorrere ad aiuti domestici (entrambe 38%). Non solo: il 22% delle russe e il 18% delle polacche ricorre finanche a un doppio aiuto. Per un consiglio sulla maternità, invece, le mamme brasiliane e messicane sono le più simili alle italiane e fanno spesso affidamento al nucleo familiare (il 60% delle brasiliane e il 62% delle messicane si rivolgono alle proprie madri, il 50% delle brasiliane e il 58% delle messicane al proprio partner), le mamme cinesi si affidano molto volentieri a internet (45%) e TV (25%). Allo stesso modo, le mamme russe, che per il 42% cercano informazioni online. Le più fiduciose nelle loro capacità, invece, sono le mamme olandesi che solo nel 35% dei casi ritengono sia importante avere un aiuto per migliorare la propria capacità genitoriale. Inoltre, tra tutte le mamme del mondo, solo 1 su 10 sostiene di non avere affatto bisogno di consigli. Per tutte, in ogni caso, la maternità è più complicata oggi rispetto al passato (64%). Per questo, due mamme su tre a livello mondiale (66%) sono convinte che sia importante farsi aiutare, il 72% sostiene di sentirsi una mamma migliore se, in una settimana ricca di impegni, riesce a ritagliarsi qualche momento per sé e per il 61% un aiuto esterno permette di focalizzarsi meglio sugli aspetti più importanti della genitorialità.

 

Informazioni su P&G

I prodotti P&G sono utlizzati da quasi 5 miliardi di persone al mondo. La Procter & Gamble possiede uno dei piu’ importanti portafogli di marchi di qualita’ tra i quali: Dash®, Lenor®, Mastro Lindo®, Swiffer®, Viakal®, AZ®, Kukident®, Oral B®, Olaz®, Pantene®, Head&Shoulders®, Gillette®, Venus®, Braun® . P&G opera in 70 paesi nel mondo ed in Italia è presente dal 1956.

Per maggiori informazioni www.pg.com.

 

Ufficio Stampa

Riccardo Calvi – Resp. Comunicazione e Ufficio Stampa Procter & Gamble – Tel. 06.50972831 – 348.5326259 – [email protected]

Emanuela Capitanio – SaFe Communications – Tel. 347.4319334 – [email protected]

Lucia Masserini – SaFe Communications – Tel. 333.3513421 – [email protected]

No Comments
Comunicati

Le italiane di fronte all’armadio: piacere di indossare ed emozioni forti

  • By
  • 24 Aprile 2013

Per 6 donne su 10 l’abbigliamento è fonte di piacere e soddisfazione, per le altre 4 motivo di insicurezza e ansia. La ricerca di Duepuntozero Doxa presentata in occasione del lancio del nuovo Lenor, ammorbidente di P&G, svela il rapporto delle donne con il proprio guardaroba, fatto di emozioni forti senza mezze misure.
Non conta però solo il look, il piacere di indossare passa anche da capi morbidi e profumati.
Ospite d’eccezione l’attrice Claudia Gerini, che ha raccontato la propria esperienza

Milano, 18 aprile 2013 – Alcune ci pensano prima di andare a dormire o la mattina appena sveglie, altre decidono all’ultimo minuto dopo la doccia e la colazione, ma per tutte le donne italiane la scelta di cosa indossare è foriera di emozioni forti. Davanti al proprio guardaroba il 57% delle italiane prova piacere, serenità, soddisfazione e divertimento, ma per il 43% l’abbigliamento è fonte di insicurezza, preoccupazione e ansia. L’insoddisfazione nasce dal numero e dalla tipologia dei capi posseduti, mai sufficiente, anche se solo il 5% usa tutto ciò che ha nell’armadio e la metà delle donne indossa non più del 60% del proprio vestiario. Il non appagamento, però, coinvolge anche i sensi e in particolare l’olfatto: se tutte amano indossare capi che sanno di pulito, per tre su quattro il profumo di bucato non rimane abbastanza sugli abiti, e al massimo dura per un giorno dopo il lavaggio.
A indagare il rapporto delle italiane con il proprio guardaroba è una ricerca condotta da Duepuntozero Doxa nel mese di marzo su un campione di mille donne con un’età compresa tra i 18 e i 54 anni. I risultati dell’indagine di “I piaceri nell’armadio. Le italiane e il loro guardaroba” sono stati presentati oggi a Milano nel corso dell’evento di lancio della nuova linea di ammorbidenti Lenor, che offre alle donne italiane sei accattivanti fragranze sviluppate dagli esperti profumieri P&G in collaborazione con le migliori maison, innovative perchè utilizzano una tecnologia brevettata che racchiude la fragranza in speciali capsule e la rilascia gradualmente sui vestiti mentre si indossano.
Dallo studio emerge un universo di emozioni contrastanti che investe le donne nel momento di vestirsi. Se l’88% associa il proprio guardaroba ad aggettivi positivi come colorato, ordinato e alla moda, per alcune è invece confuso, vecchio e da rinnovare. Tutte le italiane, però, tengono ai propri capi, e cercano di organizzarli al meglio ordinandoli per tipologia (63%) e per utilizzo (35%).
Per il 48% indossare il piacere significa “sentirsi a posto con una sensazione/profumo di pulito”, mentre per il 28% vuol dire “sentirsi coccolata con una sensazione/profumo avvolgente”. La maggior parte (68%) concorda inoltre sul fatto che il piacere dell’indossare un abito nasca dal giusto connubio di morbidezza e profumo. Oltre alla vista, infatti, è il tatto a guidare la scelta di cosa mettersi, seguito dall’olfatto. Nove donne su dieci attribuiscono molta importanza al profumo dei capi lavati ma tre su quattro lamentano la sua breve durata, che si protrae al massimo per un giorno.
La cura del guardaroba è molto importante per le donne. Per rinfrescare i capi più amati, sei italiane su dieci si occupano personalmente del lavaggio, il 27% sceglie di portarli in lavanderia e il 12% li affida alle mani sapienti della mamma. E se tutte leggono l’etichetta al momento dell’acquisto, il 40% la ignora durante il bucato, dando più fiducia alla propria esperienza e alle abitudini ormai consolidate, che sono differenziate in base alla tipologia di capo. Per il 94%, inoltre, l’ammorbidente è fondamentale affinché un capo sia “piacevole da indossare” perché lo rende morbido e profumato.
“La ricerca mostra che rispetto al passato la quasi totalità delle donne ha modificato i propri comportamenti nella cura del bucato, prestando più attenzione a non rovinare i vestiti e utilizzando prodotti che permettono di conservarli più a lungo – ha commentato Federico Capeci, Amministratore Delegato di Duepuntozero Doxa – Il senso di “indossare il piacere” è declinato in modo differente da donna a donna, coinvolgendo aspetti di comfort, esteriorità, ma anche una certa intimità. Per quasi tutte comunque esso nasce dal giusto connubio di morbidezza e profumo, indicandoci quindi un rapporto multisensoriale con i propri capi di abbigliamento. Per questo ho concluso la presentazione della ricerca con una provocazione: più che di “guardaroba” dovremmo forse parlare di “sentiroba”.
Data l’importanza di questo elemento, è proprio la permanenza del profumo sui capi la sfida che P&G ha voluto raccogliere. E la ricerca, settore in cui l’azienda investe ogni anno più di 2 miliardi di dollari, ha dato il suo frutto: il nuovo ammorbidente Lenor, che garantisce capi non solo incredibilmente morbidi ma anche profumati a lungo. Il nuovo Lenor è infatti disponibile in sei irresistibili profumazioni classiche e raffinate, che combinano artisticamente le note alte, medie e basse del profumo, fornendo un’esperienza di straordinaria freschezza per tutto il ciclo del bucato e una fragranza di lunga durata che permane sui capi e si sprigiona quando li si indossa.
“A garantire un profumo che resta a lungo sugli abiti è la tecnologia “Perfume Micro Capsule” (PMC), ha spiegato Daniela Cappello, Responsabile Comunicazione Scientifica P&G. Questa tecnologia è stata ulteriormente perfezionata in “dual PMC System”: le preziose essenze – che per la prima volta combinano diverse fragranze PMC in accordi unici e brevettati da P&G – sono racchiuse in speciali capsule che vengono depositate sui capi durante il risciacquo. Man mano che si indossa il capo, le capsule via via si dischiudono e il profumo viene gradualmente rilasciato, offrendo una sensazione di morbidezza e una profumazione che dura fino a 7 settimane.
Ospite d’eccezione dell’evento di lancio di Nuovo Lenor concentrato è stata l’attrice Claudia Gerini, che ha raccontato alcuni segreti del suo rapporto con il guardaroba sia nel privato che come donna di spettacolo: “Sul set devo fisicamente “entrare nei panni” del personaggio che interpreto: alcune volte è stato estremamente piacevole o utile, come nel caso del film di “Il mio domani” di Marina Spada in cui i costumi indossati mi hanno aiutato moltissimo nella costruzione dell’intenso personaggio della protagonista; altre volte è stato più difficile o persino sgradevole, magari per semplici ragioni “climatiche” come nel caso di “Una famiglia perfetta” di Paolo Genovese, in cui ho dovuto indossare un caldo maglione a collo alto in pieno agosto, o in quello di “The Passion” di Mel Gibson in cui vestivo i leggerissimi abiti della moglie di Pilato nel freddo delle albe invernali! Quando sono a casa, il mio rapporto con l’armadio è piuttosto sereno e gioioso. Proprio come le donne che hanno partecipato alla ricerca ho più vestiti di quanti indossi, ma mi piace scegliere a seconda delle occasioni e dell’umore. Anche per me il piacere di indossare è molto legato alle sensazioni di morbidezza e profumo, perché il profumo è un elemento chiave del nostro benessere.”

Contatti stampa
Procter & Gamble Peliti Associati
Relazioni Esterne Ufficio stampa
Francesca De Palma Emanuela Capitanio
Telefono 06.50972694 Cellulare 347.4319334
[email protected] [email protected]

No Comments