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L’orto botanico di Bergamo presenta il pane ai 130 frumenti in occasione del festival “AgriCultura e diritto al cibo”

Torna per il terzo anno consecutivo a Bergamo “AgriCultura e diritto al cibo”, manifestazione nata con il G7 dell’agricoltura di Bergamo (2017), che da venerdì 27 a lunedì 30 settembre attraverso iniziative aperte a grandi e piccini invita a far riflettere sull’alimentazione di qualità e la sostenibilità. In questa cornice si inserisce l’Orto Botanico di Bergamo “Lorenzo Rota” con una mostra itinerante, conferenze, un laboratorio e un concerto. Appuntamento unico in Italia: la presentazione del pane ai 130 frumenti coltivati nella Valle della Biodiversità.

Il weekend biodiverso con l’Orto Botanico “Lorenzo Rota” avrà il suo apice domenica 29 settembre alle 16.30 in Sala Galmozzi (Via Tasso 4, Bergamo) con l’incontro “Bergamo biodiversa: un pane di 130 frumenti”, dove l’Orto Botanico racconterà al pubblico l’ambizioso progetto biodiverso in corso alla sezione di Astino dell’Orto Botanico, ovvero la Valle della Biodiversità, un museo a cielo aperto denso di preziose cultivar studiato per armonizzare il rapporto tra Uomo e Piante, per comunicare sostenibilità e rispetto.

Qui sono state messe a dimora lo scorso inverno numerose varietà di frumento coltivate biologicamente e nell’estate del 2019 ha preso vita un progetto unico: realizzare un pane con tutte le 130 varietà di frumento coltivate nella Valle della Biodiversità. Proprio in Sala Galmozzi domenica sarà presentato questo eccezionale prodotto alimentare.

«Sono davvero soddisfatto del risultato e delle adesioni al progetto: ottenere un pane con ben 130 varietà di frumento è qualcosa di straordinario. Ogni farina ha dato il proprio contributo alla lievitazione e al sapore – commenta Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico “Lorenzo Rota” – . È un lavoro di squadra che ha visto la partecipazione di tanti volontari e altrettanti professionisti, che ringrazio sentitamente per l’impegno e l’attenzione rivolta al progetto. In un primo momento i ragazzi del Progetto di volontariato BG+, in collaborazione con il CREA – Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture industriali, hanno raccolto le diverse varietà di frumento e trebbiato le spighe per ottenere la granella. Sono poi intervenuti l’Associazione Amici Orto Botanico di Bergamo e l’Istituto Politecnico di Fondazione Ikaros che con il supporto dei “Grani Asta del Serio” si sono occupati della molitura per ottenere la farina. Infine, con il supporto di ASPAN – Associazione Panificatori Artigiani della Provincia di Bergamo, nella persona da Raffaele Mattavelli, gli allievi dell’Istituto Politecnico di Fondazione Ikaros hanno panificato il prodotto. La biodiversità è un valore irrinunciabile, è questo il grande messaggio che intendiamo comunicare».

Le altre iniziative che coinvolgono l’Orto Botanico sono previste per venerdì 27 settembre alle 16.30 con la conferenza “Cambiamenti climatici e conseguenze sulla vita futura, il cibo, l’agricoltura” nella Sala Ermanno Olmi della Provincia (via Sora 4 Bergamo), moderata dal direttore dell’Orto Botanico Gabriele Rinaldi.

Venerdì 27 e sabato 28 dalle 10 alle 18 all’esterno della Sala Viscontea (Passaggio Adalberto, Piazza Cittadella in Città Alta) sarà allestita la mostra itinerante “BigPicnic – Buono per te, buono per il pianeta”, una prima assoluta di questa mostra ludico-interattiva sui temi cibo, salubrità e sicurezza alimentare. Domenica 29 la mostra sarà allestita sul Sentierone, sempre dalle 10 alle 18.

Sabato 28 alla Valle della Biodiversità (Astino, Bergamo) in programma alle 16 il laboratorio per bambini “Sai cosa mangi?” e alle 18.30 il concerto di musica onirica tra folk e jazz “Viola in Trio” organizzato in collaborazione con il Chiosco dell’Orto Botanico gestito da Sweet Irene.

 

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Il Pane Carasau, la deliziosa carta da musica

Il territorio italiano è particolarmente ricco di varietà di pane. Una dei più caratteristiche e gustose è originaria della Sardegna: il pane Carasau. Molto amato sia dagli isolani sia dai turisti, il pane Carasau affascina il palato per la miriade di combinazioni culinarie che questa delicata sfoglia di pane rende possibile.

Realizzate con farine di grano duro, le sfoglie di pane Carasau sono dorate, croccanti e molto saporite, ideali come ottimo accompagnamento per assaporare ancora meglio le tante altre specialità della Sardegna, come le carni o i pregiatissimi formaggi dell’isola.

Per la sua peculiare somiglianza con i fogli di pergamena, il pane Carasau è anche noto come “carta da musica”, o più semplicemente come “carta musica”, e può essere gustato in tantissime varianti, fra cui vale la pena di segnalare il pane Gattiau (quando viene condito con olio e sale tipici della Sardegna), oppure il pane Frattau (tipica lasagna sarda preparata con strati di pane Carasau, salsa di pomodoro, pecorino grattugiato e carni miste). Molto comunemente questo tipo di pane viene utilizzato per accompagnare altre pietanze, come ad esempio il riso o le uova in camicia.

Molto peculiari sono anche le origini del pane Carasau, su cui non si sa davvero molto. Si pensa che furono gli arabi a introdurlo nell’isola e con l’andare del tempo sia diventata una consuetudine per gli abitanti del luogo preparare il pane in questa particolare forma, tanto da diventare una delle specialità più tipiche della gastronomia sarda. Il suo successo fu probabilmente dovuto alla facilità di conservazione, consentendo ai pastori che dovevano condurre le greggi verso l’entroterra dell’isola di avere a disposizione pane per diversi giorni.

Oggi il pane Carasau è molto apprezzato oltre che per il suo sapore anche per la straordinaria leggerezza, caratteristica che lo rende indicato nelle diete ipocaloriche: una sola sfoglia ha un peso di circa 20 grammi, ottimo per coloro che desiderano mantenere una linea perfetta senza dover per questo rinunciare ai piaceri della buona cucina.

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Il pane Gattiau: sapori buoni e genuini della Sardegna

Il pane è uno degli alimenti base della nostra dieta quotidiana: è buono, genuino e senza quei conservanti che fanno male al nostro organismo. Esistono diverse varietà di pane, fra cui alcune particolarmente raccomandate per chi è intollerante al lievito: come ad esempio il pane Carasau, la famosa “carta da musica” tipica della Sardegna.

Esiste anche una variante meno conosciuta del pane Carasau, ma forse ancor più saporita: il pane Gattiau. Questo tipo di pane, anch’esso tipico della cucina sarda, si prepara seguendo la ricetta originale del pane Carasau però utilizzando un tipico olio dell’isola e sale proveniente dalle saline di Cagliari.

Il pane Gattiau è buonissimo sia da solo, come antipasto o come aperitivo appetitoso, sia come accompagnamento, arricchendo il sapore di secondi piatti di pesce o di carne, di formaggi o verdure.

Grazie alla particolare tecnica di preparazione, il pane Gattiau risulta avere una sfoglia ancora più dorata e croccante rispetto al pane Carasau classico. Non mancano inoltre varianti realizzate con farine di cereali che non contengono glutine, in modo da assicurare proprio a tutti la possibilità di assaporare questa specialità sarda.

Oggi il pane Gattiau si può trovare in tutta Italia e si può acquistare online in modo facile e conveniente. L’importante è prestare attenzione e scegliere prodotti di qualità, perché la vera bontà di qualsiasi cibo è dettata dalla freschezza e dalla genuinità degli ingredienti utilizzati: anche per il pane Carasau e il pane Gattiau è quindi meglio cercare il marchio di qualità DOP, unica vera garanzia di bontà e freschezza.

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ED E’ SUBITO BIO: i prodotti biologici di casa Italmill

I prodotti biologici sono ormai una richiesta sia del produttore sia del consumatore finale. Italmill, operando nel mercato europeo dei prodotti da forno, è da sempre attenta alle esigenze dei propri clienti e all’evolversi delle richieste del mercato, garantendo un servizio altamente qualificato. E’ noto infatti che per la sua produzione Italmill selezioni accuratamente le migliori materie prime e si avvalga delle più moderne tecniche di produzione.

Oltre ai Mix Tradizionali quindi l’azienda mette al servizio degli artigiani panificatori la gamma Ed è Subito Bio dove tutti i prodotti sono provenienti da agricoltura biologica, certificati e controllati dall’Istituto Mediterraneo di Certificazione.

Se si desidera la base con grano tenero troviamo Universale per la produzione di tutti i tipi di pane, con il grano duro si ha Puro semola e Semola Rimacinata. Senza nulla togliere all’Integrale e alla Semola di Kamut.

Oltre alle farine, la gamma di Prodotti Bio per una panificazione di alta qualità è composta anche da Coadiuvanti, Miglioratori e prodotti ad alto valore tecnologico quali Enerpan, i lieviti naturali in polvere.

I prodotti della gamma Ed è Subito Bio possono essere utilizzati anche in processi produttivi che prevedono l’utilizzo di cella ferma-lievitazione, realizzando tutti i tipi di pane che si desiderano.

L’esperienza dei panificatori e l’uso dei Prodotti Bio di Italmill consentono di proporre al cliente un pane “buono come una volta”.

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Novella Donelli – Ufficio Stampa Jit
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“NOSTRANO” ITALMILL: il semilavorato ideale per la panificazione.

L’arte della panificazione ha origine fin dalla preistoria ed è in epoca Romana che si raffinano gli ingredienti con l’utilizzo delle farine bianche. Oggi il pane fa parte della nostra quotidianità e l’arte della produzione è sempre alla ricerca di innovazione e ingredienti di qualità.

L’esperienza e la continua ricerca da parte di Italmill ha portato alla nascita di NOSTRANO, il semilavorato completo ideale per i professionisti della panificazione.

Dalla semina del grano alla molitura delle farine, il prodotto è garantito nella filiera, grazie alla collaborazione con la cooperativa Bellini, dove si utilizzano solo semi italiani; le coltivazioni avvengono nel delta del Po, la conservazione a freddo in silos refrigerati, dove il mulino viene disinfettato con le alte temperature senza l’uso di prodotti chimici. Il tutto garantito dal marchio QC rilasciato dalla regione Emilia Romagna.

Le farine che sono contenute in NOSTRANO sono fonte naturale di fibre e di iodio (Presal). Grazie ad una specifica tecnologia di protezione sviluppata insieme all’Università degli Studi di Bologna, Presal riduce la dispersione di iodio in cottura. Lo iodio del Presal contenuto nel Pane Nostrano è aiuto fondamentale per la crescita del bambino e per la prevenzione di molti disturbi della tiroide. Il NOSTRANO contiene il 50% di sale in meno: ciò significa contribuire ad abbassare il rischio di ipertensione e di patologie cardiovascolari collegate.

L’utilizzo è molto semplice, si deve aggiungere solamente l’acqua, e creare tutte le pezzature di pane che si desidera, dalla piccola alla grande. Il lievito madre contenuto in NOSTRANO è prodotto da Italmill seguendo il tradizionale metodo dei rinfreschi, prelevando un pezzo di madre e aggiungendo solo ed esclusivamente acqua e farina. Il risultato è ottimale e, una volta essiccato e macinato, conferisce al pane lunga conservazione, digeribilità e sapore.

NOSTRANO è quindi il prodotto ideale per facilitare il lavoro dei professionisti della panificazione, i quali sorprenderanno la loro clientela con un prodotto ottimo per il suo sapore di pane di una volta e la sua conservabilità.

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Novella Donelli – ufficio stampa Jit
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Enerpan Plus: dal lievito naturale per un pane sempre fresco.

Le abitudini alimentari sono cambiate, la necessità di cuocere il pane in orari diversi impone spesso l’esigenza, per la professione artigianale del panificatore, di poter gestire al meglio la catena del freddo nella proprie produzioni.

Nelle preparazioni basate sul processo di fermalievitazione  spesso si deve ricorrere all’uso di additivi chimici. Italmill data l’importante esperienza nei lieviti naturali, mette a disposizione degli artigiani la linea di coadiuvanti tecnologici Enerpan che nasce in modo naturale dal lievito madre e si esprime in differenti applicazioni, legate alle caratteristiche del prodotto finito realizzato. Questo permette di produrre pane di alta qualità con un volume finale elevato dove aroma, sapore e friabilità sono tipici del sapore di una volta.

L’alto valore tecnologico è caratteristica distintiva di questa linea specifica: l’optimum per impasti diretti dove sono richieste velocità di lavorazione, elevata stabilità alla lievitazione, buon volume finale, aroma, gusto e conservabilità. Facilitando la maturazione dell’impasto ne migliora l’elasticità della maglia glutinica aumentando quindi la stabilità di lievitazione anche in presenza di condizioni particolari quali il processo di fermalievitazione.
Nello specifico Enerpan Plus può essere utilizzato con ogni tipo di farina ed in lavorazioni contenenti grassi. Si può usare al 3% sulla farina impiegata mentre per impasti piccoli (fino a 10 kg) e per farine deboli, la percentuale d’impiego può salire fino al 5%.

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Novella Donelli- ufficio Stampa Jit
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Non solo pizza. I forni a legna Valoriani per una cucina a 360°

Spesso quando si parla di forno a legna, la mente corre allo stereotipo che lo associa in modo indissolubile alla pizza. Un legame ulteriormente fortificato dall’impegno di molte associazioni nazionali volto alla tutela della vera pizza napoletana ottenuta con rigorosa cottura a legna. Refrattari Valoriani ricorda come con i suoi forni prefabbricati in cotto refrattario, seguendo piccoli accorgimenti, sia possibile cucinare con maestria e risultati superlativi qualsiasi piatto.

Pizza e forno a legna hanno creato un sodalizio che negli anni si va sempre più consolidando, anche sulla base di un ritorno a sistemi di cottura tradizionali che utilizzano combustibili naturali, tanto che la diffusione di questi preziosi strumenti di cucina si va propagando sempre di più all’estero e presso le abitazioni private. Un sistema di cottura che riscopre le origini e non riservato alla cucina professionale.

Ecco seguire, frutto di un rapido scambio di battute, le prime “piccole” ma basilari nozioni che consentono di sfornare con successo la più grande varietà di piatti sia della cucina del bel Paese sia di quella internazionale.

Per iniziare è sufficiente ricordare che mentre la pizza richiede una cottura con mantenimento della fiamma, alimentata in modo da farle lambire la volta, la cottura di pane, focacce e torte ha bisogno di una cottura senza fiamma che sfrutti in pieno il calore accumulato dalla volta e dal piano cottura, diversamente si rischierebbe di bruciare il prodotto all’esterno lasciandolo crudo all’interno. Invece le carni possono essere cucinate sia a fuoco acceso che spento, a seconda del tipo di preparazione, mentre per pesce e verdure è meglio utilizzare, sempre e comunque, il forno nella sua fase di spegnimento quando la temperatura sia scesa intorno ai 200 °C per evitare di seccarli troppo e di perdere le qualità organolettiche degli alimenti.

Refrattari Valoriani grazie alle due linee di forni a legna professionale e ad uso domestico riesce a rispondere con competenza ed efficacia alle crescenti esigenze del mercato, senza mai rinunciare ad un atteggiamento di riguardo e supporto volto al cliente, che da sempre contraddistingue l’azienda toscana. “La nostra mission non si esaurisce nella vendita di un prodotto: non lasciamo mai solo un cliente, lo accompagniamo e supportiamo nella scoperta della cucina a legna. Ottimizzare l’utilizzo dei nostri forni è per noi fonte di soddisfazione. Riuscire a far comprendere che le potenzialità vanno ben oltre la cottura della pizza, la nostra mission”.

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Pane e pasta: da sempre i preferiti degli italiani

Pane e pasta, oltre a rappresentare i piatti cardine del regime alimentare italiano e rappresentare l’Italia nel mondo, sono dei piatti che, se preparati nel modo giusto hanno un forte valore energetico e rappresentano un piatto completo.
Proprio per questo numerose sono le norme che distinguono le varie tipologie di prodotti vista che la riproduzione in svariate forme è all’ordine del giorno e avere la garanzia di prodotti freschi e genuini è un nostro diritto e dovere. Proprio al mese di settembre 2010 si riferisce infatti la norma in questo settore del Ministero dell’Economia e delle Finanze che hanno aggiornato la tabella di ciò che può essere venduto direttamente dalle aziende agricole includendo ora al suo interno anche la vendita prodotti alimentari come pane, pizza, cialde, rustici e altre specialità salate che ora potranno essere sfornate direttamente dall’agricoltore e vendute al pubblico. Un passo importante non solo per la comodità che può derivare da questa concessione ma soprattutto per la certezza di genuinità e freschezza dei prodotti. Con questa norma infatti, come ha sottolineato anche Coldiretti a riguardo, il consumatore ha la certezza di portare in tavola prodotti che hanno avuto una lavorazione completamente naturale e avvenuta nel luogo d’origine con la certezza di assicurarsi con certezza un prodotto veramente Made in Italy sia esso pane, pasta o un semplice panino farcito, in un mercato, come quello italiano in cui la metà della farina risulta importata dall’estero a costi irrisori e senza nessun tipo di certificazione alimentare e di altro genere. Proprio la certezza della produzione della farina il loco dovrebbe infatti spingere al recupero dell’acquisto di panificati e derivati, consumo che era molto diminuito nel primo semestre del 2010.
Questa normativa rappresenta anche un modo per tornare alle nostre origini e riscoprire tecniche di lavorazione alimentare rimaste inalterate nel tempo e di cui pochi sono rimasti i custodi. Tecniche che oramai sono tutelate a livello comunitario. Oltre a un’opportunità di qualità a favore del consumatore, che tale diventa bypassando la fase del cliente lato, questa norma introduce un’opportunità di integrazione del reddito anche per le imprese agricole in particolare per quelle che coltivano grano, svalutato negli ultimi anni, che possono introdurre anche attività di ristorazione agrituristica. Molte sono infatti le realtà che si sono avvicendate nella specializzazione di questi servizi per particolari target di consumatori turisti producendo ristori per percorsi ciclo turistici, marce, gite culturali o ricolte alla riscoperta della campagna e delle sue enormi potenzialità.
E’ indubbio infatti che il settore della ristorazione in generale stia sempre più puntando a realtà che integrano il bisogno del ritorno alla natura con quello della necessità di confort e accoglienza. Ecco il perché del diffondersi d strutture agrituristiche che integrano diverse realtà e diverse tipologie di servizi avvicinandosi a volte ai bar, per la produzione di panini imbottiti, tramezzini e altre delizie del tutto naturali, a volte a centri benessere con l’installazione di infrastrutture come piscine, mostre e percorsi che permettono di soddisfare anche le esigenze particolari nel rispetto dell’ambiente, della qualità del servizio e soprattutto della persona.
A cura di Martina Celegato
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Pane alla portata di tutti!

Il pane rappresenta uno degli alimenti presenti in tutti i tipi di alimentazione.
Che si chiami baguette, Obwarzanek, Matzah, Knäckebröd o con altri mille nomi che variano in base alla zona del mondo in cui viene prodotto, ma per esempio in Italia i nomi variano di paese in paese, esso rappresenta senza ombra di dubbio l’alimento più diffuso e in molti casi cardine del regime alimentare di molte popolazioni. Il pane è uno degli elementi più semplici in commercio infatti deriva dalla lievitazione e successiva cottura in forno di un impasto a base di farina di cereali e acqua. Proprio il fatto che possa essere composto con farine di varie tipologie di cereali ha fatto si che questo alimento si conformasse lungo la storia sotto diverse sembianze e nomi, confezionato in diverse tipologie, arricchito con elementi regionali con più o meno lievitazione e accompagnato da altre pietanze alle quali solitamente fa da contorno. La sostanza però non cambia, il pane rimane una certezza in quasi tutte le culture e tradizioni gastronomiche e alimentari.
La sua funzione alimentare nel mondo occidentale è talmente importante che la stessa parola pane a volte può essere usata genericamente per indicare il cibo in maniera generica. La sua produzione, lievitazione e cottura vengono chiamati in maniera generica “panificazione”.
La panificazione è un procedimento molto delicato che è sempre stato svolto in maniera artigianale. Negli ultimi anni però per favorire la produzione su scale industriale del pane molte sono state le innovazioni introdotte anche in questo settore della gastronomia da sempre considerato il più rustico e tradizionalista. Ma non si deve pensare che queste innovazioni abbiano intaccato la qualità del prodotto anzi ne hanno solo agevolato la produzione mantenendo inalterato gusto e fragranza. L’introduzione di impastatrici all’interno degli stabilimenti ha infatti permesso che la produzione avvenisse in maniera industriale. Oltre a queste utilissime tecnologie un’altra innovazione alla produzione del pane è stato dato dalle impastatrici industriali che permettono di infornare contemporaneamente più forme di pane permettendone la cottura in maniera più veloce e pratica anche per gli addetti ai lavori.
Il pane però può essere prodotto anche in casa, gli anziani in molti casi sono detentori di questa sapienza che però ha subito anche nella produzione del caso domestico delle innovazioni che possono farlo produrre in maniera casalinga in modo da assaporare il fragrante pane fatto in casa tutti i giorni. Piccole impastatrici a spirale che permettono anche alle casalinghe più pigre di poter offrire succulenti forme di pane in tutte le sue varianti. Si possono infatti produrre svariate tipologie di pane che in alcuni casi possono sostituire veri e propri pasti con l’aggiunta di prosciutto, formaggio, legumi, cereali, verdure secche.
Il pane infatti è uno dei cibi che più si offre alla fantasia e grazie alle sue varie forme e tipologie, sia esso farcito o condito, o sia usato come accompagnamento per un piatto di carne o verdure. Insomma il pane è veramente uno degli alimenti insostituibili nella tavola sia dei grandi eventi sia per tutti i giorni non resta che sbizzarrirsi! Buon appetito!
A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
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L’importanza del pane nella vita quotidiana

Il pane è uno degli alimenti base della nostra dieta e della cucina mediterranea. C’è chi preferisce la crosta e chi la mollica, ma a tutti piace questo prodotto tipico della nostra tradizione.

Anche se il prezzo del pane nell’ultimo anno ha continuato a salire, moltissime famiglie non hanno voluto rinunciare al pane sulle loro tavole. Quello del pane è infatti uno dei settori fondamentali della nostra alimentazione, è un alimento ricco di carboidrati, in una dieta equilibrata i carboidrati dovrebbero fornire il 50-55% delle calorie. Il pane come tutti gli alimenti presi singolarmente non è un alimento completo, è ricco di fibre in particolare quello integrale. Così alcuni hanno deciso di imparare a fare il pane a casa, certo non utilizzando le attrezzature per panificio, ma accontentandosi di elettrodomestici più piccoli e certamente meno raffinati.
Anche i risultati spesso non sono proprio quelli sperati ma lasciamo molto a desiderare.

Moltissime sono le macchine utilizzate in un moderno panificio, a seconda di ogni momento della produzione c’è una macchina precisa, come l’impastatrice o le spezzatrici, i dosatori e miscelatori, ma anche i diversi tipi di forno che si possono utilizzare. E lo stesso vale per le macchine da pasticceri, non è quindi certo possibile improvvisare un panificio o pasticceria. La pasticceria è un’arte che appartiene specificamente alla tradizione culinaria europea e alle tradizioni che da essa si sono generate, come quella Americana o creola. L’Alto Medioevo rappresenta un passo fondamentale verso il concetto di pasticceria nel senso oggi comune, grazie ai fiorenti traffici che portavano alcuni ingredienti fondamentali alle corti dei nobili. Tra questi zucchero di canna, cannella, zenzero, riso, sesamo, noce moscata, chiodo di garofano. A partire dalla metà del 1500 inizia quella che si configurerà come una rivoluzione del gusto. Di qui gli Europei portano molti ingredienti del tutto nuovi, tra cui il cacao destinato a trovare un posto di assoluto rilievo nella pasticceria moderna, ma anche caffè, zucchero e vaniglia. È da qui che l’arte della pasticceria ha assistito ad una vera e propria espansione, definendo la propria autonomia rispetto alla gastronomia globalmente intesa.

In Italia ogni regione ha una sua propria tradizione per la panificazione. Esistono infatti moltissimi tipi di pane tipici di una regione italiana, come per esempio la “michetta” o “rosetta”, un pane di forma rotonda, con la base piatta e con la tipica incisione a stella, è vuota all’interno per effetto di una prolungata lievitazione dell’impasto. È originaria della Lombardia. Oppure la “biova”, originaria del Piemonte, che è ottenuta con un impasto lievitato a lungo, ma anche con meno acqua. La mollica in genere è molto morbida. O anche il pane di segale, il più diffuso in Alto Adige, aromatizzato con semi di cumino.

Poi anche la “ciriola”, di tradizione romana, ha una forma allungata e una mollica molto morbida all’interno, mentre la “coppia”, di origine ferrarese, ha una particolare forma a quattro punte ed è a base di pasta dura. È quasi privo di mollica.

Non possiamo non citare anche il “casarau” o “carta da musica”, di antichissima tradizione sarda, si presenta come un disco sottilissimo di colore chiaro, croccante e friabile, e si ottiene con la semola e pochissima lievitazione. Spesso ora anche questi pani regionali si possono trovare anche in altre regioni, ma se non li trovate e li volete assaggiare li troverete di certo nelle numerose e gustosissime fiere panificazione.

A cura di Martina Meneghetti
Prima Posizione Srl – Primi nei motori

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