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Il rifrattometro: cos’è e a cosa serve

Il rifrattometro è uno strumento ottico utilizzato per stabilire l’identità di una sostanza ignota, la purezza e la concentrazione di una determinata soluzione dissolta in un’altra. Lo strumento si basa sul principio fisico della rifrazione: quando la luce attraversa la superficie di separazione fra due sostanze trasparenti (ad es. aria e vetro), il raggio incidente subisce una deviazione rispetto alla sua direzione iniziale. Considerando che tutti gli atomi della materia (es. aria, acqua, vetro) in cui si propaga la luce la assorbono, e in parte la riemettono e la diffondono, il valore di velocità della luce dipende dalla natura del materiale. In altre parole, all’aumentare della densità di una sostanza (ad es. la quantità di zucchero disciolta in acqua) il suo indice di rifrazione cambia e, attraverso un sofisticato sistema di lenti, il rifrattometro ne proietta il valore, pronto per essere studiato.

I principali tipi di rifrattometri sono quattro: portatili tradizionali, portatili digitali, da laboratorio o di Abbe e da processo. I campi in cui possono essere impiegati sono numerosi. Utili per leggere la concentrazione zuccherina e di acqua, vengono utilizzati in apicoltura, per la raccolta della frutta, nella produzione della birra e, in viticoltura, per scegliere il momento migliore in cui vendemmiare e determinare il grado alcolico del mosto. In gemmologia il rifrattometro è indispensabile per l’analisi delle pietre preziose, mentre si rivela un prezioso alleato per stabilire il grado di densità e salinità dell’acqua degli acquari marini. Portatile e resistente all’acqua, il rifrattometro digitale, è particolarmente adatto nell’industria chimica e automobilistica, oltre che per l’esecuzione degli esami utili in ambito medico e veterinario.

Articolo scritto in collaborazione con Emme 3

 

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Flessometro Sola Big-T in classe I EC: quando un piccolo utensile diventa un grande alleato!

Quando la misurazione professionale è da più di 60 anni la vera passione di un’azienda, i risultati sono necessariamente sorprendenti. Un esempio? Il flessometro Big-T in classe I di SOLA, marchio austriaco riconosciuto a livello mondiale per i suoi prodotti tecnologicamente all’avanguardia che hanno apportato cambiamenti fondamentali al settore della misurazione.
Il flessometro Big-T nasce da uno studio attento delle fondamentali necessità degli utilizzatori, prima fra tutte la precisione e la facilità di lettura. Il prodotto, infatti, ha il nastro dotato di un gancio terminale fissato in quattro punti per un posizionamento corretto e sicuro. Inoltre, ha una copertura realizzata in un composto polimerico trasparente per una perfetta lettura anche nei primi centimetri e un piccolo braccio posteriore estraibile che fa raggiungere al flessometro la misura di 10cm esatti di ingombro, rendendo ineccepibili anche le misurazioni interne. Il nastro è trattato con una particolare verniciatura antiriflesso che elimina gli errori di misurazione dovuti ad una luminosità troppo intensa data dai diretti raggi del sole. E l’ergonomia? Questa nasce dalla forma stessa del prodotto, studiata per essere contenuta all’interno del palmo di una mano, dalla facilità con la quale si estrae o si inserisce il flessometro (sistema di ammortizzatore) e dalla comoda clip brevettata per agganciarlo e sganciarlo velocemente dalla cintura.
Ovviamente, visto l’utilizzo stesso del flessometro, SOLA ha dato anche particolare attenzione alla robustezza del prodotto che ha poi testato sottoponendolo a circa 15 giorni di cadute involontarie ma soprattutto ‘volontarie’: anche dopo una prova così dura, il flessometro è rimasto intatto e funzionale, dimostrando ancora una volta che quando le cose sono fatte con passione e professionalità, possono resistere anche agli utilizzi più gravosi.
Contenuto nel prezzo (ricordiamo infatti che stiamo parlando di una classe di accuratezza I EC), il flessometro Big-T classe I di SOLA è disponibile sia con un nastro da 5m con una larghezza di 19 mm che da 8 m e una larghezza di 25 mm.

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Il telemetro per misurare lunghe distanze

Quando il misuratore laser non è sufficiente per misurare lunghe distanze (per intenderci oltre i 200 metri) sarà necessario avvalersi di uno strumento specifico come il telemetro. Il telemetro laser è indicato prevalentemente per misurare grandi distanze tra l’utilizzatore ed un oggetto o bersaglio.

Rispetto ad un distanziometro il telemetro permette portate di misurazione superiori (anche oltre i 1.000 metri) ma di solito a scapito della tolleranza che risulta solitamente maggiore. Analizzando le caratteristiche del distanziometro laser è normale ormai parlare di tolleranze di uno o più millimetri, diversamente con un telemetro le tolleranze saranno di qualche centimetro o addirittura di qualche metro.

E’ lo strumento ideale per usi fotografici, per la topografia, la caccia e lo sport. Il telemetro può essere utilizzato in architettura, ingegneria o urbanistica per misurare ad esempio le distanza o l’altezza di edifici. Anche in topografia e geologia trova molteplici applicazioni. Il telemetro laser utilizzato in forestazione permette di determinare la distanza e l’altezza degli alberi o l’inclinazione dei pendii [se il telemetro incorpora anche un inclinometro].

E’ comunque importante comprendere come la finitura della superficie, il colore, l’ambiente possano influenzare la riflettività e quindi la portata di ogni telemetro. Maggiori dettagli ed approfondimenti sulle caratteristiche del telemetro

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