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Regime dei minimi 2012: le nuove agevolazioni previste

Il Regime dei Minimi 2012, è entrato in vigore dall’inizio del nuovo anno. Parliamo di quel regime che prevede agevolazioni fiscali, ma non solo, per piccoli imprenditori e professionisti: l’imposta sostitutiva, dal 20% della precedente legge, scende al 5%; il regime sarà applicabile, oltre che per il periodo d’imposta iniziale, anche per i 4 anni successivi. Discorso a parte per i più giovani, i quali saranno aiutati ulteriormente dalla possibilità di estensione del regime fino ai 35 anni di età, sempre nel caso in cui non vengano meno i requisiti di accesso.

Come si può notare, i vantaggi sono numerosi. Purtroppo, però, molti imprenditori non potranno usufruirne in quanto ci sono delle precise condizioni di accesso che devono essere soddisfatte.
Il contribuente non deve aver esercitato negli ultimi tre anni “attività artistica o professionale, ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare”.

Aver svolto attività imprenditoriale nei tre anni passati costituisce, dunque, anche se si è giovani, un ostacolo insormontabile all’accesso al regime dei minimi 2012. L’attività che si vuole esercitare, poi, non dove essere “in alcun modo” riconducibile ad una precedente attività svolta in forma di lavoro autonomo o indipendente e nel caso in cui si intenda proseguire un’attività di impresa iniziata da un altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi “realizzati nel periodo di imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio”, non deve superare i 30.000 euro.

Agevolazioni sono previste in ogni caso anche per coloro che non appartengono alle categorie sopracitato: professionisti e imprese possono accedere ad un regime contabile intermedio che prevede, tra le altre cose, l’esonero dalla registrazione, dalla tenuta delle scritture contabili, dal versamento dell’Irap e dai versamenti periodici dell’Iva.
Con l’introduzione del regime dei minimi 2012, pertanto, i regimi contabili previsti per i professionisti rimangono i seguenti: regime di contabilità semplificata, regime di contabilità ordinaria, regime degli ex minimi e, appunto, il nuovo regime appena introdotto.
Il senso di tutte queste innovazioni introdotte dal Governo Monti appare abbastanza chiaro: da un lato, si vuole incentivare l’imprenditoria giovanile e dall’altro, si vuole incentivare la maggior parte dei giovani professionisti e delle imprese ad accedere ad un regime di “contabilità semplificata“, in modo tale da sveltire le attività imprenditoriali ed esercitare allo stesso tempo un maggiore controllo fiscale sull’imprenditoria italiana.

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Redditometro al via tra luci e ombre

Il Redditometro, aiuterà l’Agenzia delle Entrate nella lotta all’evasione fiscale. Nell’ultimo mese tutti abbiamo notato che è stata avviata un’intensificazione dei controlli sul territorio da parte degli agenti della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate (esemplari i casi di Cortina d’Ampezzo, di Roma e di Portofino) ed ora anche questo nuovo strumento anti-evasione fiscale diviene operativ. Fempi duri, insomma per i furbetti, o forse no? Sono già molte le polemiche che sono sorte attorno al Redditometro. Vediamo bene come funziona e quali sono i punti che a molti esperti non sono andati giù.
Il meccanismo messo a punto dall’Agenzia delle Entrate va ad incrociare i redditi dichiarati allo Stato dai contribuenti, con il tenore di vita effettivo, misurato attraverso le spese che questi hanno sostenuto. Dopo una fase di test su 50 milioni di soggetti, divisi in undici tipologie, è stato messo a punto un sistema che si focalizza su 100 voci di spesa. Queste sono state suddivise in 7 categorie: casa, mezzi di trasporto, assicurazioni, istruzione, attività ricreative, investimenti ed altre spese. In pratica tra le operazioni sotto controllo vengono inserite il possesso di barche, auto di grossa cilindrata, cavalli da corsa, ma anche viaggi di un certo livello e visite ai centri spa. Segnalazioni anche per chi manda i figli alla scuola privata o fa una assicurazione sulla vita. Ogni consumo ha un peso ponderato statisticamente che, attraverso un algoritmo, restituisce il reddito presunto. Chi mostrerà una differenza del 20 per cento tra il reddito dichiarato e quello calcolato dal Redditometro, sarà sottoposto all’accertamento fiscale.  Come detto sopra, molti hanno espresso il loro disappunto sui criteri di valutazione e sulle soglie di scostamento dal reddito presunto. A rischio controlli, infatti, è la maggior parte degli Italiani poiché lo scostamento con il reddito presunto sufficiente a far partire l’accertamento è pari al 20%. Considerando che, in media, il reddito degli Italiani non supera i 22mila euro, gli accertamenti potrebbero scattare per poche migliaia di euro, mentre, per chi dispone di redditi molto elevati, gli accertamenti scatterebbero solo nel caso di spese estremamente più alte.

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Regime dei Minimi 2012: le novità per i nuovi e per gli ex minimi

Il Regime dei Minimi 2012 introduce nuove modalità di accesso al regime fiscale agevolato destinato a piccoli imprenditori e professionisti.
I Decreti Attuativi rilasciati dall’Agenzia delle Entrate a gennaio hanno chiarito quelli che sono i requisiti di accesso al regime ed il destino riservato ai contribuenti “ex minimi“.
Per quanto riguarda l’accesso al Regime dei Minimi 2012, l’Agenzia ha sottolineato che questo sarà possibile alle persone fisiche che durante gli ultimi 3 anni non hanno esercitato attività artistica, professionale o d’impresa, neanche in forma associativa o familiare. L’attività che si intende intraprendere non deve essere la prosecuzione di altre attività precedenti. Da quest’ultima direttiva è escluso il caso del praticantato. Si potrà godere delle agevolazioni per 4 anni o comunque fino al compimento dei 35 anni di età, sempre nel caso in cui si conservino tutti gli altri requisiti necessari all’accesso.
Numerose le semplificazioni fiscali di cui godranno gli appartenenti al regime:
l’imposta totale da versare, che include IRPEF, Addizionali Regionali e Comunali, ammonterà al 5 % e in più, il nuovo contribuente minimo sarà esente da IRAP e IVA e non sarà soggetto a Studi di Settore.

Un regime contabile agevolato è previsto per coloro che non possono beneficiare del regime dei contribuenti minimi perché iniziano un’attività avendone già svolta un’altra nel triennio precedente o perché l’attività intrapresa, rappresenta il proseguimento di un’altra attività già esercitata. Rientrano, inoltre, nel regime contabile agevolato, i soggetti che sono fuoriusciti dal Regime dei Minimi per decorrenza del termine quinquennale.
Le agevolazioni del regime semplificato consistono nel versamento dell’Iva su base annua con l’eliminazione delle liquidazioni periodiche e del versamento dell’acconto Iva, nonché dalla esclusione da Irap.
Gli ex minimi non saranno esenti dagli altri adempimenti fiscali, quali l’obbligo di emissione della fattura e la compilazione dell’elenco dei clienti e dei fornitori, né sfuggono agli studi di settore. La tassazione avverrà secondo le aliquote normali a scaglioni di reddito che inizia dal 23%.

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Manovra: aumento prezzi auto nuove

La nuova manovra economica ha rincarato i costi dell’ iva e dell’ ipt, con effetti anche sul mercato automobilistico.

Si è già discusso molto a proposito dell’ ultima manovra economica e dei diversi aumenti che andranno a gravare sulle tasche degli italiani. Tra le principali novità troviamo un aumento dell’ iva dal 20 al 21% e dell’ Ipt, che andranno ad influire anche sul costo d’ acquisto delle autovetture nuove e usate, nonchè sui costi di manutenzione e riparazione. E se l’ acquisto dell’ auto diventa sempre più proibitivo per molte famiglie, il noleggio a lungo termine è un’alternativa che viene presa in considerazione sempre più spesso.

Come conseguenza dei rincari introdotti con l’ ultima manovra, comprare una nuova auto costerà 220 euro in più, per un totale di circa 430 milioni di euro. Alcune case produttrici di auto hanno già rivisto il proprio listino prezzi auto nuove, proponendo uno sconto del 1%, ossia l’ equivalente del rincaro.

Dopo un 2010 con un trend negativo per le vendite automobilistiche, le novità introdotte con la manovra economica non lasciano ben sperare in una ripresa. In aggiunta al rincaro dell’ iva è previsto anche un aumento dell’ Ipt che, al di sopra dei 53 kW, da fissa diventa variabile.

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