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I dentisti del Centro Vitaldent di Reggio Emilia: il legame tra malattie parodontali e cardiovascolari

I dentisti della Clinica Vitaldent di Reggio Emilia informano i loro pazienti sulla pubblicazione di un articolo scientifico che afferma l’esistenza di un legame tra la malattia parodontale e le malattie cardiovascolari e il diabete mellito.

Infatti – affermano dal Centro Vitaldent di Reggio Emilia – dall’analisi degli studi più significativi è risultato che i pazienti affetti da malattia parodontale, generalmente più severa nei soggetti affetti da diabete mellito, hanno maggiori probabilità di soffrire anche di malattie cardiovascolari. Già dagli anni ’20 del secolo scorso era stata ipotizzata la “teoria dell’infezione focale”, ovvero si postulava che i batteri responsabili dell’infezione nel cavo orale potessero entrare nel sangue ed essere trasportati attraverso i vasi fino a organi lontani, come cuore, fegato e pancreas. Oggi – continuano i dentisti della Clinica Vitaldent di Reggio Emilia – grazie alle tecnologie e agli studi effettuati, si hanno prove sufficienti per confermarlo.

Queste conclusioni determinano che il dentista abbia un ruolo importante nella diagnosi e nella cura di questa patologia orale, oltre che nell’educazione dei pazienti in proposito. Dal Centro Vitaldent di Reggio Emilia dicono che gli odontoiatri, verificando periodicamente lo stato della salute orale dei pazienti, hanno il dovere di informarli sull’importanza della cura della malattia parodontale e valutare se esistono patologie sistemiche concomitanti.

Gli odontoiatri della Vitaldent di Reggio Emilia sostengono che la parodontite cronica è sicuramente la forma più diffusa ed anche facilmente riscontrabile nell’ambito delle parodontopatie. Inoltre, si deve tenere in considerazione che à caratterizzata da una discreta ereditarietà e che, di conseguenza, esistono individui più predisposti che dovranno impegnarsi più degli altri a mantenere uno stato di salute parodontale accettabile.

Dalla Clinica Vitaldent di Reggio Emilia, ribadiscono che curando la malattia parodontale si avrebbe un’arma in più per ridurre il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare.

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