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I maestri di sci del Trentino denunciano le discese brille

La notizia è comparsa qualche giorno fa sulla stampa ma è stata ripresa con forza ieri anche dagli organi televisivi all’interno dei principali telegiornali: sciatori ubriachi si lanciano lungo le piste di discesa del Trentino! La denuncia è forte e proviene da una fonte che non può essere messa in discussione dal momento che si tratta dell’Associazione dei Maestri di Sci del Trentino.

Sono ben duemiladuecento e sono tutti d’accordo nel porre con forza l’attenzione su questo fenomeno assolutamente da bandire che sempre più sta dilagando soprattutto tra giovani e giovanissimi: l’aperitivo e ben altro nei rifugi alpini e poi le discese lungo le piste chiuse.

Tantissime località coinvolte in questa assurda moda. Senza creare allarmismi citando una o l’altra stazione sciistica, si capisce che alcune tra esse, tra cui certamente quelle molto modaiole come Madonna di Campiglio, sono tra le più coinvolte. E i maestri di sci fanno una richiesta precisa: quando gli impianti di risalita chiudono, devono farlo anche i rifugi alpini che non hanno camere da letto. Questo potrebbero essere un deterrente per gli “sciatori ubriachi” che all’improvviso si materializzano davanti agli autisti dei gatti delle nevi!

Il numero degli incidenti è basso, e per questo non si deve creare allarme, ma i maestri di sci sottolineano che quelli che si verificano sono causati da sciatori ubriachi. E soprattutto gli stranieri e non solo perchè non conoscono le regole da rispettare sulle piste italiane.

Tuttavia, sottolineano infine i maestri di sci, non si vuole criminalizzare nessuno, di nessun paese in particolare, ma solo denunciare un fenomeno con l’obiettivo di fare in modo che non si verifichi più per la sicurezza di tutti, sciatori in testa.

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