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Le lampade elettriche

Le lampade elettriche possono essere essenzialmente di 2 tipi: a incandescenza e fluorescenti.

Nelle lampade a incandescenza un filamento di tungsteno percorso da corrente elettrica si riscalda per effetto Joule raggiungendo una temperatura di circa 2500°C e diventa incandescente, emettendo energia in parte sotto forma di energia luminosa.

Il filamento è contenuto in un ampolla di vetro (bulbo della lampada) in cui è stato praticato il vuoto per impedire la rapida ossidazione del filamento che avverrebbe in presenza di aria.

Gli estremi del filamento sono collegati all’attacco della lampada, che può essere a vite o a bainetta e si impiega nel portalampade, a cui fanno capo i conduttori di alimentazione.

Le lampade fluorescenti sono costituite da un elemento tubolare in vetro, riempito da gas a bassa pressione, ai cui estremi si trovano due elementi conduttori, detti anodo e catodo, ai quali viene applicata la tensione di alimentazione.

Alimentando la lampada, il gas si ionizza e diventa conduttore, consentendo il passaggio di corrente tra gli elettrodi, che si realizza attraverso una scarica nel gas. Tale scrica produce radiazioni ultraviolette, non percepibili dall’occhio umano, che colipscono particolari sostanze, dette scintillatori (o fosfori), da cui è rivestita la parete interna della lampada.

Gli scintillatori, eccitati dalla radiazione ultravioletta, emettono a loro volta radiazioni di lunghezza d’onda minore, in prevalenza nel campo del visibile. Il colore della luce emessa dipende dal rivestimento del tubo e può essere variato impiegando opportunemiscele di fosfori.

La ionizzazione del gas può essere prodotta dalla tensione applicata tra anodo e catodo (lampade a catodo freddo) o dal riscaldamento del catodo (lapmpade a catodo preriscaldato) consentito dalla presenza di un elemento ausiliario, detto starter o avviatore.

L’installazione delle lampade fluorescenti comprende anche il collegamento, in serie alla lampada, di un circuito induttivo che ha il copito di stabilizzare la tensione tra gli elettrodi al valore più adatto al funzionamento.

Le principali grandezze atte a caratterizzare una lampada sono la tensione di alimentazione, misurata in volt, la potenza assorbita, misurata in watt, e l’efficienza luminosa, misurata in lumen al watt.

L’efficienza luminosa rappresenta il flusso luminoso emesso dalla lampada per unità di potenza elettrica assorbita, ossia misura l’attitudine della lampada a aconvertire energia elettrica in energia luminosa.

Nella scelta delle lampade, viene generalmente tenuto conto, oltre che dell’efficienza luminosa, anche della tonalità predominante della luce emessa: in base a queste considerazioni, le lampade a incandescenza vengono spesso preferite per il colore più caldo della radiazione fornita e vengono meglio associati ai lampadari rustici. Mentre le lampade a fluorescenza vengono preferite per il loro basso consumo.

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