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Milano Art Gallery: 110anniversario della nascita del grande Salvador Dalì, il figlio José dedica la mostra

Intervistato José Van Roy Dalì, in occasione della mostra personale “La verità surreale” il giorno dell’anniversario dei 110 anni della nascita del padre, il celebre maestro del Surrealismo Salvador Dalì, presso la storica Milano Art Gallery via Alessi 11, Milano dall’11 al 26 maggio 2014, con l’organizzazione del manager Salvo Nugnes. L’esposizione verrà inaugurata domenica 11 maggio alle ore 18.00, con un prestigioso evento di vernissage in presenza dell’artista.

 

1) Ci racconta com’è avvenuto il suo esordio nel mondo dell’arte? E’ vero, che già dai 7 anni dipingeva?

Il mio esordio nel mondo dell’arte forse non è ancora mai avvenuto. Prima di tutto, io non sono un artista, non mi ci sento, dipingo per il mio grande egoismo, per il gusto di fare una cosa che mi piace. Ogni volta che faccio una mostra per me è una sofferenza, un atto di esibizionismo. Espongo e poi scompaio per un po’ di tempo, quindi è come se non avessi mai esordito nel mondo dell’arte. Quando realizzo un quadro o dei quadri mi piace guardarmeli, magari farli vedere agli amici e basta. È una vita che dipingo e che espongo, ma cerco di farlo a piccole tappe. Quando era piccolo cercavo di scimmiottare mio padre che non mi permetteva di andare nell’area in cui lavorava perché aveva paura che gli rovinassi i quadri, ma sono giochi da bambini, sono cose che fanno tutti, anche quelli che poi da grandi non fanno i pittori o gli artisti.

 

2) Che rapporto aveva con suo padre il grande Salvador Dalì? Ha qualche particolare aneddoto, che vuole rivelarci?

Di aneddoti ne ho tantissimi, mio padre è stato molto particolare! Da ragazzino lo vedevo pochissimo, lui e mia madre erano impegnati nelle loro mostre, li incontravo quando i miei tutori, ai quali mi avevano affidato in Italia, mi portavano in Spagna. Poi li ho rivisti da adulto, dove è cambiato un po’ il legame, ma resta un rapporto particolare con due persone particolari, perché i miei genitori erano molto giocherelloni, si divertivano con tutto e soprattutto con gli esseri umani e ancor di più con me, facendomi degli scherzi. Gli aneddoti che mi vengono in mente sono due: il primo, quando mio padre Salvador, si è presentato ai piedi del mio letto in piena notte con una candela, una lampadina accesa in mano, sotto il volto e ha fatto finta di essere il demonio, al quale erano cadute le corna sulle labbra e ha cercato di spaventarmi. Un’altra volta invece, ricordo che si è nascosto, salendo sulle scale, dietro un orso imbalsamato, e con un tubo dell’acqua e un imbuto ha fatto finta di essere stato ingoiato e mi ha chiesto aiuto. Poi delle volte parlava in tre\quattro lingue, mescolandole con il latino per vedere il mio stupore, perché non capivo quello che mi diceva.

 

3) Un commento di riflessione sul concetto di arte;

E’ la cosa più difficile del Mondo, è come parlare del concetto di anima. Io non so se quello che faccio è arte, so solo che realizzo delle cose che a me piacciono. Credo che chi fa arte forse è una grande ricerca d’amore, per attirare l’attenzione delle persone comuni e per ottenerne il plauso, una ricerca d’affetto, di amore insomma. Su questo punto sono svantaggiato, sono sposato da più di quarant’anni con l’unica donna che ho amato nella mia vita, e non ho bisogno di amore, faccio questo perché mi piace. Quindi il concetto dell’arte credo sia quello di offrire al pubblico la medesima emozione che l’artista o il presunto tale ottiene creando quel lavoro.

Il concetto dell’arte è il concetto della bellezza, l’arte si può paragonare a qualsiasi cosa sublime ma anche ad un manufatto, ad una casa, un fiore. Le cose sublimi della natura che ci stupiscono e appagano il nostro animo, il nostro sguardo si possono paragonare all’arte. Non a caso per me l’arte è morta dopo il Rinascimento, tranne qualche rara eccezione, però in realtà ci sono ancora delle cose bellissime, che donano delle emozioni, e le emozioni sono la cosa più difficile da avere in questa vita.

 

4) Che ricordo ha dei suoi genitori? E della sua infanzia vissuta con i suoi tutori adottivi tra Verona e Roma?

Ho lasciato molti ricordi a Verona. Quando sono andato li con mia moglie, dopo 36 anni, per fargli vedere le bellezze di Verona, ho ritrovato le emozioni di vedere l’Arena per esempio o altre cose di questo genere. Quando abitavo a Verona, affianco al portone dell’abitazione dei mie tutori, c’era un negozio di Bauli e una giornalaia. Quando sono tornato ho visto una signora con i capelli bianchi e le ho domandato se fosse la signora Gemma e ha risposto di sì. Avrà avuto più di 90 anni, quando le ho raccontato chi ero io, ha cominciato a chiamare la gente raccontando delle mie gesta da bambino. Questa signora molto anziana si ricordava tutti i guai che avevo fatto a Verona, ad esempio quando correvo con i pattini a rotelle al secondo piano dell’abitazione e disturbavo a qualsiasi ora, gli abitanti del piano di sotto. Dei miei genitori, ho solo ricordi bellissimi, erano talmente speciali nei loro scherzi, nel loro modo di fare, che quando li vedevo abbracciati normalmente o sulla barca o che giocavano a scacchi per esempio, mi sembravano ammalati, perché erano in continuo movimento, una creatività continua per quanto riguarda i giochi, gli scherzi e le risate.

 

5) La data d’inaugurazione della sua mostra milanese, l’11 maggio, cade proprio nel giorno di celebrazione del simbolico anniversario dei 110 anni dalla nascita’ di suo padre; E’ compiaciuto di questa coincidenza speciale? E’ stata appositamente predisposta per creare un significativo filo conduttore di unione tra i due importanti eventi?

Sono felice e onorato di questa coincidenza, anche se una parte di me è dispiaciuta di dover mostrare al mondo la diversità tecnica e artistica che mi divide da mio padre, mio padre è stato un grande, io sono uno che gioca a fare il pittore, quindi in un certo senso sono felice perché è sempre difficile dimenticare una persona come mio padre, però forse ci vuole un nuovo genio per ricordare la sua bravura, naturalmente lo faccio con tutta la modestia che mi distingue. Davanti a mio padre sono soltanto un dilettante meglio e peggio di tanti altri miei colleghi, solo che di geni così ne nasce uno ogni duecento anni.

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Attesissima mostra di José Van Roy Dalì alla Milano Art Gallery con l’organizzazione del manager dell’arte Salvo Nugnes

La storica “Milano Art Gallery” in via Alessi 11 a Milano, ospita un evento di forte risonanza mediatica accogliendo la mostra pittorica “La verità surreale” di José Van Roy Dalì figlio dell’esimio mentore del Surrealismo Salvador Dalì, organizzata dal noto manager produttore Salvo Nugnes. L’esposizione si terrà dall’11 al 26 maggio 2014, con vernissage inaugurale in data domenica 11 maggio alle ore 18.00. Nell’occasione speciale verrà celebrato l’anniversario dei 110 anni dalla nascita del grande Maestro catalano.

 

José Dalì ha un percorso esistenziale intenso e ha sempre saputo portare con consapevole responsabilità e coerenza il suo famoso cognome, dimostrando doti innate di autentica genialità e sviluppando una propria ricerca stilistica personalizzata e innovativa. E’ uno degli artisti di spicco più interessanti del panorama contemporaneo, ma ha scelto di vivere la sua dimensione artistica e professionale con estrema riservatezza, privilegiando la vita familiare e privata. Il suo prorompente DNA ispiratore lo ha stimolato a cimentarsi attraverso ogni forma di espressione, dalla pittura alla scultura, dalla poesia alla scrittura narrativa, dall’incisione all’arte orafa.

 

Sul periodo dell’infanzia vissuto in Italia racconta “Mia madre era ebrea e allo scoppio della guerra i miei dovettero rifugiarsi negli Stati Uniti. Prima di salire sul transatlantico incontrarono a Mentone la famiglia veronese Rossi, alla quale mi affidarono e con la quale ho vissuto a lungo. Considero la mia infanzia felice a Verona un magnifico regalo del destino e sono immensamente riconoscente ai miei tutori adottivi anche per il fatto di avermi sempre supportato. I miei genitori vennero spesso a trovarmi“.

 

Emerge tutto il suo carismatico eclettismo nella significativa frase da lui pronunciata, quando parodiando l’affermazione paterna “La differenza tra un pazzo e me, è che io non sono pazzo” dichiara con ironica provocazione, che “l’arte è anche follia. La differenza sostanziale tra gli altri pazzi e me, è che io lo sono davvero e consapevolmente“.

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Milano Art Gallery: un’opportunità per far conoscere a tutti l’arte della ceramica.

Le rinomate gallerie “Milano Art Gallery” nelle loro prestigiose sedi di Milano, Bassano del Grappa e Siena lanciano un importante progetto denominato “Ceramiche d’Artista” con l’organizzazione del manager produttore di grandi eventi Salvo Nugnes, in collaborazione con la “Galleria degli Irrequieti”  sita in terra ligure.

 

Salvo Nugnes spiega “L’iniziativa nasce dal desiderio di offrire ad artisti già affermati, ma anche emergenti, di cimentarsi con un materiale di intenso fascino e raffinatezza, che nei secoli ha dimostrato di prestarsi a molteplici e multiformi trasformazioni e forgiature per la sua natura di duttile versatilità. Le creazioni in ceramica da sempre sono un valore di pregio nel patrimonio artistico nazionale e un’eccellenza del made in Italy molto apprezzata all’estero, non soltanto in merito ai prodotti legati all’industria della piastrella, ma in riferimento a tutta quella sublime produzione di capolavori d’arte unici e inimitabili. Pensiamo all’antica tradizione della ceramica di Albissola, di Capodimonte, di Vietri”.

 

Senza dubbio è opportunità imperdibile da cogliere: chi volesse realizzare un piatto, un vaso, una lampada, una scultura, un quadro o qualsivoglia altro oggetto utilizzando la ceramica come materia prima di base e personalizzandolo a proprio piacere, può sfruttare questa occasione ed essere supportato da uno staff preposto di esperti collaboratori. Avrà anche modo di ottenere un’ottima visibilità a ritorno d’immagine, ricevendo una consistente pubblicità in virtu’ della partecipazione ad un progetto di così ampia portata e rilevanza.

 

Per ulteriori informazioni e ragguagli è possibile rivolgersi ai seguenti contatti:

tel. 02-76280638

E-mail: [email protected]

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Milano Art Gallery: artisti emergenti e affermati possono partecipare alla creazione delle “Ceramiche d’Artista”

Le rinomate gallerie “Milano Art Gallery” nelle loro prestigiose sedi di Milano, Bassano del Grappa e Siena lanciano un importante progetto denominato “Ceramiche d’Artista” con l’organizzazione del manager produttore di grandi eventi Salvo Nugnes, in collaborazione con la “Galleria degli Irrequieti” sita in terra ligure.

 

Salvo Nugnes spiega “L’iniziativa nasce dal desiderio di offrire ad artisti già affermati, ma anche emergenti, di cimentarsi con un materiale di intenso fascino e raffinatezza, che nei secoli ha dimostrato di prestarsi a molteplici e multiformi trasformazioni e forgiature per la sua natura di duttile versatilità. Le creazioni in ceramica da sempre sono un valore di pregio nel patrimonio artistico nazionale e un’eccellenza del made in Italy molto apprezzata all’estero, non soltanto in merito ai prodotti legati all’industria della piastrella, ma in riferimento a tutta quella sublime produzione di capolavori d’arte unici e inimitabili. Pensiamo all’antica tradizione della ceramica di Albissola, di Capodimonte, di Vietri”.

 

Senza dubbio è opportunità imperdibile da cogliere: un attrezzato laboratorio, dove grandi artisti hanno creato le loro opere, come il maestro Lucio Fontana con i suoi vasi, apre le sue porte a chi abbia il desiderio di creare la sua opera d’arte modellandola con le proprie mani. Per tutti gli artisti che vogliono realizzare un piatto, un vaso, una lampada, una scultura, un quadro o qualsivoglia altro oggetto utilizzando la ceramica come materia prima di base e personalizzandolo a proprio piacere, possono sfruttare questa occasione con il supporto di uno staff preposto di esperti collaboratori. Avrà anche modo di ottenere un’ottima visibilità a ritorno d’immagine, ricevendo una consistente pubblicità in virtu’ della partecipazione ad un progetto di così ampia portata e rilevanza.

 

Per ulteriori informazioni e ragguagli è possibile rivolgersi ai seguenti contatti:

tel. 02-76280638

E-mail: [email protected]

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William Stok , artista internazionale post moderno

Luglio 2013 – Lo spazio Tandini di Milano ha recentemente ospitato l’artista William Stok, italiano per nascita, londinese per adozione. L’associazione culturale, che sorge all’interno di uno dei primo edifici in cemento armato del ‘900 e che vuole essere punto di promozione e valorizzazione della cultura e dell’arte internazionale, ha dedicato una serata alla proiezione di un film dedicato alla vita dell’artista.
William Stok, artista italiano trapiantato negli anni 70 a Londra, ha esposto le sue opere nelle più prestigiose gallerie europee. A scoprirlo negli anni ‘80 è stato il critico Charles Jencks , il principale teorico dell’arte post-moderna. Sono gli anni delle opere definite “classiche”, in cui William Stok è impegnato a realizzare grandi opere su carta partendo da foto in bianco e nero ritraenti come soggetti amici e conoscenti dei quali ricalca i lineamenti su tela bianca con la sanguigna. “Mi posizionavo al centro dell’immagine ricalcata su carta, una volta poggiata sul pavimento, lasciavo che il colore riempisse gli spazi da me creati: il colore si spargeva in modo casuale ed incontrollato, creando un’affascinate gioco di chiaro scuri che io stesso non avevo cercato. Il foglio intriso dall’acqua della tempera creava delle affascinati e sinuose ondulature e tutto questo era la mia opera d’arte, che io stesso non avevo ricercato. Il colore si era impossessato di tutto. Allo stesso tempo l’immagine ricalcata si impossessava del colore contenendolo “ . Emerge dunque il tema del “contenitore” che ritroviamo sempre negli stessi anni in alcuni quadri che propongono come unico soggetto la casa: contenitore dei nostri suppellettili e di noi stessi. I quadri hanno tutti la stessa dimensione e vi è sempre un elemento fasciante di colore blu che incornicia la casa “Questi quadri vengono sempre disposti in gallerie in sequenza ed alla stessa distanza per diventare delle finestre che in galleria ricostruiscono la facciata di un edificio. Vi è anche espresso in tema del fotogramma, già esistente nei lavori classici, e che userò anche nelle mie opere successive”.
La collezione Possesion inaugura una serie di produzioni che raccolgono molti dei temi affrontati fin ora, ma presentano anche un mutamento sostanziale nel linguaggio dell’artista.
Ispirato dal movimento del “readymade” di Duchamp, William Stok sperimenta e realizza opere partendo da oggetti di uso comune per esplorare uno dei bisogni più primitivi sai del mondo animale sia di quello umano: il bisogno di possedere, accumulare, conquistare oggetti come trofei di conquista per farli diventare parte integrante del proprio vivere e quindi del proprio essere.
Oggetti che sul piano materico risultano imprigionati e sostenuti da una composizione artistica realizzata utilizzando dei tondini metallici, in realtà sul piano ideologico sono il tentativo di renderli disegni nello spazio, che acquistano attraverso il metallo nuova lucentezza. Il peso della scultura è ribaltato e gli oggetti sono liberati nell’aria. Oggetti apparentemente di uso banale rivivono come protagonisti di una visione prospettica guidata e di una composizione artistica consequenziale. Non c’è solo idea che una nuova prospettiva ovvero una nuova visione permettano a chi osserva di scoprire un nuovo significato, un nuovo stimolo poiché l’oggetto orinario non esiste più. Quello che vede, che gli si palesa davanti agli occhi è qualcosa di nuovo che fino ad allora non era mia esistito. L’occhio è lo strumento attraverso la quale possiamo “impossessarci” di un’immagine, ma allo stesso tempo anche l’immagine si sta impassendo del nostro intelletto che la sta registrando. Ogni tondino rappresenta un movimento dell’occhio del quale l’artista ne proietta idealmente la linea del suo cono visivo. A miriadi di spostamenti oculari , poiché l’occhio umano non sta mia fermo, corrisponderanno miriadi di linee di coni ottici ideali. “L’esempio è dato dalla scultura con la silhouette della figura di metallo che guardando proietta una serie di cerchi che sono la concretizzazione del punto dove l’occhio nel tempo si è fermato.”
Questo rapporto bilaterale che regola l’atto dell’osservare un oggetto ha sempre affascinato William Stok. Infatti quando era ancora studente iniziò a realizzare delle cornici di 14 metri all’interno delle quali inseriva dei veri alberi presi qua e là. L’idea che la i due oggetti fossero interconnessi era espressa da una serie di palanche che partendo dall’enorme cornice si vanno restringendo verso l’albero e si dilatavano invece dall’albero alla cornice nel tentativo di suggerire un passaggio dimensionale dall’asse dell’oggetto all’asse dell’osservatore. Le palanche anche in questo caso sono utilizzata come ripresa ideale delle linee prospettiche dei quadri rinascimentali che partono dal vertice (l’albero), per raggiungere il limiti del quadro (la cornice). La cornice è anche il piano d’incontro delle linee del cono visivo che hanno come vertice l’occhio del fruitore che si è posto di fronte alla cornice. Questo aspetto ci porta alla produzione più recente dove l’elemento “occhio” si fa soggetto prediletto delle opere successive.
Nel 2002 William Stok subisce una serie di interventi agli occhi presso il Moorfields Eye Hospital di Londra e durante questi trattamenti iniziò a fare delle ricerche e rimase affascinato dalle immagini di occhi che lo circondavano ogni giorno. Una volta dimesso questa particolare esperienza si tramutò in una serie di dipinti suggestivi ritraenti gigantografie di occhi (larghe circa 3 metri) realizzati utilizzando tempere all’uovo oppure piccole miniature a pastelli su canavas. L’aspetto intrigante di questa sua ricerca era indagare il rapporto “fisiologico” mutevole che c’è tra la cornea, l’iride e la pupilla. I dipinti realizzati non sono da considerarsi come un attento studio anatomico dell’organo della vista, ma come immagini astratte e significati o scuri che si palesano nella mente dell’artista e di chi le osserva.
In questi ultimi anni, invece, la produzione artistica di William Stok si è concentrata sulla realizzazione di dipinti e sculture di forme apparentemente astratte che suggestivamente vengono ricongiunte ad immagini di oggetti reali che in fase di creazione non erano state pensate ma che si sono progressivamente palesate nella mente dell’artista. “Non sono alla ricerca di chissà quale significato, l’oggetto reale è semplicemente un oggetto. L’aspetto interessante è come l’astratto preso singolarmente non ci dice nulla, ma una volta elaborato prima dai nostri occhi con l’atto del guardare e poi dalla nostra mente diventa qualcosa di concreto e parte della nostra memoria.” La foto affiancata all’opera pittorica o alla scultura suggerisce il “titolo”, ma mai il significato. William Stok vuole suggerirci il punto da cui tutto nasce, il significato ed il valore che uno da agli oggetti è del tutto arbitrario ed individuale.

Per ulteriori informazioni:
Ufficiostampa.it
Via Vittorio Emanuele II, 20 – 20900 Monza
T. + 39 039.2308.568 F. + 39 039.9796.304
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Lops Expo Casa: APERTO PER FERIE

Ad agosto, si sa, Milano si trasforma in un deserto abbandonato: caldo torrido, negozi chiusi e pochi impavidi che si aggirano lungo le strade vuote e silenziose, lasciando una lunga scia di impronte sulla superficie morbida e bollente del grigio asfalto cittadino. Cosa fare? Dove andare?
Anche quest’anno, a differenza della maggior parte degli esercizi commerciali, Lops rimane aperto tutto agosto (dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00 e nel weekend con orario continuato) per rispondere alle esigenze di chi vuole approfittare dell’estate per ristrutturare o arredare casa o anche di chi, durante questo mese estivo, resterà a Milano non sapendo come occupare il proprio tempo libero in modo utile e piacevole. Da Lops Expo Casa, un luogo climatizzato e dalle variegate proposte, potrete trascorrere una giornata piacevole, curiosando fra gli arredi di qualità del moderno showroom, chiacchierando con lo staff dei progettisti che potrà darvi tante idee e consigli riguardo a come arredare casa o rendere i vostri ambienti domestici più piacevoli. Inoltre potrete visitare la nuova casa eco domotica costruita al secondo piano, all’interno dello spazio Nasce Casa dedicato alla progettazione, ristrutturazione e costruzione con consegna “chiavi in mano”. Potrete così ammirare una vera e propria abitazione del benessere, ecosostenibile, dotata dei più evoluti sistemi domotici Bticino e comprendente un’area fitness firmata Technogym, oltre ad un’innovativa piattaforma con home theatre dedicata agli amanti del cinema e ad oasi di benessere con docce emozionali, vasche idromassaggio, sauna e bagno turco. All’interno della casa è stata anche allestita una piccola galleria d’arte domestica, per mostrare come le proprie opere d’arte possono essere valorizzate al meglio, anche con l’aiuto della domotica. Dopo questo stimolante viaggio nel mondo degli arredi, del design e dell’edilizia potete perdervi in mezzo ai quadri della Lops Gallery, in cui, fino a fine agosto, è in corso la collettiva, curata da Matteo Galbiati, dal titolo “Lirica-mente”. Una mostra poetica ed emozionante, alla quale potreste far seguire un bell’aperitivo nell’area esterna allestita dal ristorante-pizzeria-griglieria A tutta Birra, oppure un bel pranzo o una cenetta romantica nell’esclusiva sala zen del locale, allestita come un vero giardino zen, un’autentica oasi di relax. E, se venite da lontano o non avete voglia di tornare a casa, di fronte al punto vendita si trova l’hotel di design GoldenMile, di recente entrato a far parte della catena Best Western, un albergo quattro stelle con camere eleganti dotate di ogni comfort, personale accogliente e un’area benessere in cui rilassarvi, senza prezzi aggiunti, da soli o con il proprio compagno o compagna, immergendovi nella vasca ludica coccolati dall’idromassaggio, rilassandovi nel bagno turco con cromoterapia e rinfrescandovi con una bella doccia tropicale con nebbia fredda. Dopo esservi rilassati e aver fatto una buona colazione in hotel, potreste fermarvi per una pizza o gustarvi una deliziosa grigliata di carne da A tutta Birra per poi trascorrere una piacevole giornata nelle vicine località: immergervi nella natura del Parco del Ticino o nella storia di Vigevano, fare un salto a Cusago, con il suo splendido Castello Visconteo o a Bareggio con il grande Parco Arcadia, popolato da molte specie animali, oppure ancora, soprattutto per chi ha figli piccoli, rinfrescarvi e divertirvi al Gardaland Water Park di Settimo Milanese. Perché anche se non siete partiti per le vacanze, ad agosto, anche qui potete essere felici. La felicità è fatta di piccole cose e può essere provata in qualsiasi luogo, anche se non vi trovate al mare o in montagna, l’importante è essere positivi e vivere la giornata a pieno!

Ufficio stampa: Marina Shafik,
LOPS Expo Casa è un marchio di:
Case dal Mondo srl – Via Cellini, 2/A – 20090 Trezzano s/N (Mi)
Tel. 02.44577467– Fax: 02-44577498 [email protected] – www.lops.it

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