Archives

Comunicati

I personaggi più noti di Hollywood si fanno fotografare mentre svapano

Lo svapo è diventata una moda che ha coinvolto persino le facce più note di Hollywood, confermando l’utilità delle e-cig per tutti i fumatori, desiderosi di abbandonare il loro vizio ricorrendo ad un apparecchio innovativo ed innocuo per la salute.

Leonardo DiCaprio nel corso del rito che ha previsto l’assegnazione degli Screen Actors Guild Award in Gennaio svapava pubblicamente. Le foto di Di Caprio alle prese con la sua e-cig furono diffuse e generarono molte opinioni contrarie, così fu vietato a DiCaprio di svapare durante la cerimonia degli Oscar, in occasione della quale gli furono consegnati dei premi. L’attore ha dichiarato di essere divenuto un accanito svapatore, dopo essere riuscito ad abbandonare il vizio del fumo di sigaretta ricorrendo alle e-cig.

Dopo DiCaprio numerosi altri vip si sono fatti fotografare alle prese con le loro sigarette elettroniche, riempiendo i giornali di gossip statunitensi. Dopo il cantante Ricky Martin che ha cominciato a svapare per il bene dei figli e l’attore Samuel L. Jackson, altri personaggi famosi hanno reso pubblico il loro amore per il vaping. Tra di essi Katherine Heigl, bellissima attrice statunitense, conosciuta nel nostro paese per la partecipazione alla serie Grey’s Anatomy. L’attrice americana è stata fotografata diverse volte mentre svapa e nel corso di una puntata del David Letterman Late Show, convinse il noto presentatore a svapare la sua sigaretta elettronica ed egli diede la sua approvazione.

Fra gli attori più conosciuti di Hollywood fotografati con le sigarette elettroniche ricordiamo Johnny Depp, John Cusack, Norman Reedus,Tom Hardy, Katy Perry, Michelle Rodriguez e Julia Louis-Dreyfus.

Nel mondo della moda invece ricordiamo la modella Cara Delevigne, che insieme all’attrice Michelle Rodriguez si è fatta fotografare mentre aspirava dalla sua e-cig, mentre assisteva ad una partita dei Knicks al Madison Square Garden di New York.

Insomma, nonostante tutto svapare apertamente diventa sempre più un’attività accettabile e normale. E questo non può che fare bene a tutto il mondo del vaping.

No Comments
Comunicati

Anche l’industria del tabacco sostiene la diffusione delle sigarette elettroniche

La Philip Morris sul giornale neozelandese Stuff ha dichiarato che si augura nel prossimo futuro che nel mondo si diffondano dei prodotti alternativi alla sigaretta classica, che possano appagare la continua richiesta di tabacco e nicotina. La dichiarazione della Philip Morris è alquanto sorprendente e si ricollega alla richiesta avanzata dall’azienda alle autorità neozelandesi di regolamentare in maniera non proibitiva il suo riscaldatore di tabacco. Questo prodotto riscalda il tabacco senza bruciarlo e verrà valutato dal ministero della salute insieme alle sigarette elettroniche.

La Philip Morris in questa dichiarazione ha persino sostenuto che le sigarette elettroniche dovrebbero essere accessibili come quelle tradizionali, ma ma con una regolamentazione diversa per spingere i fumatori ad usarle. Comportarsi in maniera differente significherebbe andare contro gli interessi dei consumatori, senza contenere i danni determinati dal fumo di tabacco. Per queste ragioni il colosso dell’industria del tabacco nel suo appello alle autorità chiede di non applicare alle alle sigarette elettroniche le stesse regole restrittive previste, per la pubblicità delle sigarette tradizionali.

Per finire la Phiilip Morris chiede anche al governo di prendere in considerazione la tassazione delle e-cig e degli accessori. Affermando che è necessario applicare delle imposte leggere sui liquidi e sui riscaldatori di tabacco e che si abbia la facoltà di usarli dove non si può fumare. Questa richiesta, insieme alle altre che sono pervenute, verranno avanzato alle autorità sanitarie nei prossimi giorni.

Quindi sembra che l’industria del tabacco desideri lasciare perdere le sigarette classiche, per sostenere i metodi alternativi al fumo di tabacco. Si tratta di una notizia stupefacente, che può generare nel settore delle conseguenze sia positive che negative. Si avranno sicuramente dei sostenitori influenti del settore del vaping; tuttavia colossi di questo tipo sono destinati ad accaparrarsi tutto il mercato, ma per la salute dei consumatori si tratta di una notizia davvero favorevole.

No Comments
Comunicati

E’ stata proposta una nuova catalogazione del glicole propilenico

Il settore delle sigarette elettroniche potrebbe essere completamente rivoluzionato da una proposta che sta valutando la European Chemicals Agency. Il Federal Institute for Occupational Safety and Health di Dortmund, ha richiesto la riclassificazione del glicole propilenico, dichiarandolo irritante per l’apparato respiratorio.

Nel caso in cui tale riclassificazione dovesse essere presa in considerazione, il regolamento dovrà prevedere i seguenti ammonimenti: prima di tutto dovrà essere chiarito che il glicole propilenico potrà determinare danni alle vie respiratorie, si dovrà evitare di respirarlo, dovranno  essere impiegate unicamente in zone aperte o ben areate, in caso di inalazione si ci dovrà spostare in zone aperte e porsi in una posizione che renda la respirazione più agevole, si ci dovrà rivolgere ad un centro antiveleni o ad un medico, si dovrà custodire in un luogo ben areato e si dovrà mantenere il raccoglitore chiuso sottochiave.

Questa nuova classificazione, porterebbe a conseguenze molto pesanti sul settore dei liquidi per le sigarette elettroniche. Nel report sottoposto all’agenzia, si chiarisce che questa nuova catalogazione è indispensabile perché il glicerolo vegetale viene impiegato per generare il fumo artificiale nelle discoteche, nei teatri o come liquido per essere vaporizzato nelle e-cig. Questa iniziativa quindi serve a proteggere sia i soggetti privati che i lavoratori nell’ambito dello spettacolo che si espongono ai fumi.

A questo punto dobbiamo chiederci se il glicole propilenico è così nocivo, la risposta è che la funzionalità polmonare rimane quasi invariata dopo l’esposizione al glicole propilenico, ma con una riduzione irrisoria del volume espiratorio forzato al secondo dal 103% al 102%. Inoltre, bisogna considerare che il volume espiratorio forzato al secondo può variare per diverse ragioni, come il calore o l’umidità dell’aria. Attualmente non è stata ancora presa nessuna decisione definitiva, il dibattito è ancora aperto e se si visita il sito dell’Echa è possibile leggere tutte le caratteristiche della nuova proposta.

No Comments
Comunicati

Va in fumo il business delle sigarette elettroniche

Lo scorso Natale avevano conquistato a buon diritto lo scettro di regalo più diffuso per i fumatori, ma a meno di un anno di distanza le sigarette elettroniche sembrano aver perso molto appeal e, stando a quanto rivelato da Immobiliare.it, principale sito italiano di annunci di settore (www.immobiliare.it), da qualche mese si moltiplicano le vendite online dei negozi sorti sulla scia del successo delle bionde elettroniche.
Di certo a influire sulle molte chiusure anche i cambiamenti normativi volti ad equiparare le sigarette elettroniche a quelle tradizionali: dal primo gennaio 2014 verrà applicata una tassa di consumo pari al 58,5%, la commercializzazione sarà soggetta all’autorizzazione dei Monopoli di Stato e i rivenditori dovranno rispettare gli stessi requisiti previsti per la gestione delle tabaccherie. Il prodotto sembra passato di moda, i vincoli tecnici si fanno più stringenti – senza contare che le e-cig sono state vietate ai minorenni – e chi teme di non riuscire a portare avanti l’attività con questi requisiti mette in vendita prima che sia troppo tardi.
Come per le aperture di queste attività, anche per quanto riguarda la loro chiusura non sembrano emergere particolari distinzioni geografiche e il business affanna a Nord come a Sud. C’è chi vende l’intero negozio, chi la sola licenza, chi la merce e gli arredi sperando che qualche altro intraprendente decida di tentare la fortuna al suo posto. Mediamente il prezzo di cessione della licenza e del magazzino oscilla fra i 10.000€ e i 20.000€, ma a questi costi vanno sovente aggiunti l’affitto del locale dedicato all’attività (circa 1.000€ al mese in media) e i costi di subentro nel contratto di affiliazione che si è obbligati a sottoscrivere in caso di acquisto.
«Col senno di poi – dichiara Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it – quello dei negozi di sigarette elettroniche è stato un boom eccessivo. Fra novembre 2012 e i primi mesi del 2013 le nostre città hanno visto l’apertura di centinaia di punti vendita: troppi per soddisfare una richiesta ancora acerba.».
Il mercato delle e-cig potrebbe, in realtà, avviarsi ad un riequilibrio, il che darebbe una boccata di ossigeno ai molti piccoli imprenditori che hanno abbracciato questo business.

No Comments
Comunicati

Sigarette elettroniche: sono più sicure per la salute di quelle tradizionali?

Sono un’invenzione del nostro secolo, sono già in commercio e sono presentate come un’alternativa meno nociva alle sigarette tradizionali, ma ancora non sappiamo la verità sui loro effetti a lungo termine. Sono le “sigarette elettroniche” , o e-cig.

Le sigarette elettroniche sono apparecchi del tutto esternamente simili alle bionde normali che, riscaldando una soluzione liquida chiamata “e-liquid” (composta da nicotina in percentuali variabili – anche se in alcuni modelli è addirittura assente – aromi alimentari a scelta, glicerolo e glicole propilenico), permettono di inspirare il “fumo” (in realtà vapore) senza attivare la combustione del tabacco, come avviene con le sigarette tradizionali. E siccome sono i fumi a contenere i cancerogeni che aumentano il rischio di cancro, sono ritenute meno dannose per il corpo umano.
Dato che le e-cig copiano la gestualità tipica di chi fuma, ed hanno un sapore del tutto simile alle sigarette che si comprano dal tabaccaio, risalutano essere anche molto utili per aiutare i soggetti dipendenti dal tabacco a smettere di fumare, dato che permettono di ridurre con cautela l’apporto di nicotina, e perciò di far abituare il corpo pian piano a farne meno.
Sui social network o sui siti internet tematici è facile leggere testimonianze di ex-fumatori entusiasti delle e-cig e dai loro effetti.
Ma cosa ne dicono invece gli studi scientifici? Sono ancora in corso, e a volte contrastanti tra loro.

A Monaco di Baviera (Germania), durante il Congresso dei Cardiologi Europei che si è tenuto a febbraio 2012, è stata presentata una ricerca, realizzata in Grecia dalla Konstantinos Farsalinos dell’Onassis Cardiac Surgery Center, che attesta la meno dannosità delle e-cigarette rispetto alle sigarette normali. Questo studio ha dimostrato una sostanziale innocuità della nicotina assunta col vapore per il sistema cardiovascolare, rispetto ai metodi di fumo tradizionali come sigarette o sigari.

Ma nello stesso anno, ma a settembre, a Vienna si è tenuto il congresso della European Respiratory Society, dove sono stati mostrati i risultati di uno studio che invece ha dimostrato che le sigarette elettroniche possono essere nocive per i polmoni, che basterebbero dieci minuti affinché i vapori emessi dalla e-cigarette possano comunque provocare la broncocostrizione, ovvero la resistenza al passaggio dell’aria nelle vie respiratorie. La ricerca, promossa dall’Università di Atene (perciò sempre in Grecia), ha coinvolto trentadue volontari, di cui ventiquattro fumatori e otto che invece non hanno mai avuto questo vizio. Tutti hanno utilizzato una sigaretta elettronica per una decina di minuti, e sono stati sottoposti a vari test, compresa la spirometria, test che serve per valutare la quantità e la velocità dell’aria in entrata ed uscita dal polmoni. In tutti i soggetti si è rilevato un aumento della resistenza che i bronchi opponevano al passaggio dell’aria, come se si fossero ridotti di diametro. La resistenza all’aria è in media triplicata sia nei non fumatori che nei fumatori.

Nello stesso mese, sono stati pubblicati sul Biomedical Centre Public Health i risultati di una ricerca italiana, realizzata dall’Università di Catania con a capo il professore Riccardo Polosa. L’equipe ha seguito per sei mesi quaranta fumatori accaniti, che hanno volontariamente iniziato ad usare le sigarette elettroniche, in contemporanea però a quelle tradizionali che erano soliti usare quotidianamente. I risultati sono stati positivi: il 42% dei partecipanti ha notevolmente ridotto l’uso di sigarette normali (dal 50% al’80% del numero di sigarette fumate al giorno), mentre il 22,5% dei partecipanti ha dichiarato d’aver smesso completamente di fumare le sigarette tradizionali.

Infine molto recentemente, a novembre 2012, uno studio clinico commissionato dal National Vapers Club USA e pubblicato sulla rivista Inhalation Toxicology, dimostra che il vapore emanato dalle sigarette elettroniche non è nocivo per le persone e non modifica la qualità dell’aria degli ambienti chiusi. Pertanto vengono meno le condizioni per il rischio di “fumo passivo” con le sigarette elettroniche.

Ma le ricerche continuano… Se davvero verranno sostenuti tutti gli effetti positivi delle sigarette elettroniche chissà, forse addirittura i nostri pronipoti in un futuro lontano useranno solo le e-cig, e le bionde saranno solo nelle teche di qualche museo.

No Comments