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PROGETTO E RIFORME DEL SISTEMA SICUREZZA E GIUSTIZIA…………

Domenico Marigliano, Responsabile per le tematiche sociali  e volontario dell’associziaone Piccoli Rambo Bologna

“una sola polizia per garantire la sicurezza”

Una sola polizia per garantire la sicurezza nelle carceri: è la proposta che verrà presentata , nei prossimi mesi al Governo. A proporla Domenico Marigliano, sposato, padre di due figli, e Responsabile per le tematiche sociali  e volontario dell’associziaone Piccoli Rambo Bologna per i diritti dei minori ,nato a Portici 42 anni fa, risiede con la famiglia a Bologna, dove lavora presso l’istituto penitenziario la “Dozza” in qualità di assistente capo della polizia penitenziaria dal 1993.

 

Quando ha aderito e perchè al progetto dell’associazione piccoli rambo? Le motivazioni, le idee, le sensazioni all’inizio di questa nuova avventura….

“Il mio impegno e la mia scesa in campo per  dare il mio umile contributo è avvenuta quando ho conosciuto persone umili che nella loro sofferenza aiutavano e proponevano progetti a favore di chi soffre, il mio contributo e’ basato sopratutto sulle questioni di giustizia e di sicurezza, queste persone mi hanno  fatto partecipe, per somme linee, dei loro  progetti  volti ad aiutare le famiglie, il popolo,i lavoratori,  a difendere chi ha subito delle ingiustizie, in qualunque forma esse siano. Indossando una divisa il mio scopo è quello di rincorrere sempre la verità e la vera Giustizia. Le sensazioni e le idee che mi hanno condotto a far parte di questo progetto , sono la sincerità e sopratutto le persone che fanno parte di questa squadra, gente semplice, gente che giorno…. dopo giorno lottano contro le ingiustizie e le difficoltà che la vita ci mette davanti, gente con mille problemi,ma che hanno sposato la causa della vera libertà di garantire il rispetto delle idee del diritto civile e sociale, valori che ci spettano di diritto e che nessuno ci potrà mai togliere. L’esperienza acquisita nel mio lavoro mi porta ad offrire delle seconde chance a chi sbaglia , a chi ha subito delle ingiustizie, per questo ho fiducia, chi crede nella vera giustizia, chi crede nel vero valore della famiglia che oggi sembra perso, valori per i quali molti hanno perso la propria vita e che restano prioritari per la vita quotidiana. Oggi, invece, i giovani tutto questo l’hanno dimenticato. Oggi conta fare soldi facili, fare carriera in tv , i veri valori sono stati messi da parte anche da i nostri politici che pensano solo al Dio denaro e alla loro poltrona. Il mio contributo e’ quello di cercare di riportare  alla luce il diritto civico e sociale che è stato messo in disparte e che oggi serve a dare forza ed a cementare la nostra società”.

La sicurezza della persona è un diritto irrinunciabile per ogni società civile, ritiene che questo aspetto sia oggi garantito in Italia? Quali sono i suoi programmi e progetti nel settore….?

“Vorrei solo dire che per risolvere questo problema bisogna, prima di tutto, risolvere i problemi della disoccupazione giovanile, del precariato, dell’immigrazione clandestina, perché se si risolvono questi temi, tutto diventa facile. Il problema dei contrasti tra varie razze etniche non avviene solo perché ci sono uomini di colore diverso, di religione diversa ma in realtà, avvengono perché ci sono uomini a quali si riservano diversi trattamenti”.

La sua esperienza di agente penitenziario rappresenta un vademecum fondamentale per il suo nuovo impegno, quali sono gli aspetti e le esperienze che potrebbero servirgli di più in questo difficile compito?

“Per avere sicurezza bisogna anche aiutare chi soffre e chi ha bisogno di essere aiutato, sopratutto i giovani. Nell’ambito del sociale abbiamo molti progetti per le famiglie in difficoltà, nell’ambito della sicurezza, invece, abbiamo elaborato un progetto globale che punta a dare più forza alle persone che ogni giorno si battono per noi sulle strade, mettendo in pericolo la loro vita per pochi euro e per il bene della nostra nazione. Abbiamo in mente di promuovere un’unione effettiva di tutte le polizie, coordinate da un unico ministero, che regoli anche i corpi di polizia privata. I vigilantes, ad esempio, sono agenti sempre messi in disparte e sfruttati che giorno dopo giorno rischiano la vita e che nessuno ha mai considerato, come la polizia penitenziaria, la forestale, i corpi della polizia municipale, i carabinieri, i finanzieri, la polizia di stato. Vorrei sottolineare questo concetto: facendo un unico ministero e unendo tutti, esperienze, professionalità ed attrezzature, sarebbe possibile anche un grande risparmio economico per le casse dello stato ed un conseguente sgravio fiscale per le nostre tasche”.

Ha elaborato un progetto composito per rendere più umani e funzionali gli istituti di pena italiani, può spiegarci per somme linee il suo piano?

” Il compito di un agente penitenziario è cambiato, oggi, infatti, non si fa solo vigilanza ed apertura e chiusura delle celle, oggi le sue funzioni sono molto simile a quello degli psicologi, nel carcere ci sono etnie diverse, e bisogna capire le loro usanze,le loro priorità , le loro difficoltà, e questo conduce ad una grande ed esclusiva conoscenza dell’essere umano. Il nostro impegno è quello di dare una seconda chance a chi ha sbagliato la frase che ci viene insegnata e ripetuta è: “… vigilare e redimere” un impegno per riuscire a riportare il detenuto che ha sbagliato a relazionarsi con la società. Il corpo della polizia penitenziaria è in piena difficoltà, mancano risorse umane, mezzi, strutture e non solo agenti ma anche il personale civile, come ragionieri, medici,psicologi, educatori. Il  progetto che viene portato avanti dall’associazione Piccoli Rambo  e’ una proposta di legge che cambia la situazione della giustizia e delle detenzioni sopratutto per i minori, vuole riformare il carcere partendo da una nuova denominazione: il “carcere industria”, ossia: un istituto di pena visto come un’industria, dove tutti lavorano, dove vengono retribuiti e dove le spese di mantenimento vengono pagate dagli stessi detenuti, mentre oggi è tutto a carico dei contribuenti, per quelli che sono agli ultimi anni di detenzione la possibilita’ di passarli in comunita’ a lavorare e aiutare le persone in difficolta’ portando il loro contributo alla societa’ che hanno derubato, per i minori un progetto di rinserimento con il lavoro, lo studio, la vita in comune con gli altri cercando di insegnarli il vero sognificato di famiglia . Per la realizzazione del progetto basterebbe poco. E’ necessario che il Governo stipuli un accordo di massima con la Confindustria che preveda la realizzazione di una linea produttiva anche all’interno degli istituti, prevedendo aiuti economici a chi condividerà questo progetto. Con questa operazione alle casse dello Stato avranno un notevole sgravio economico…. Allo stato attuale, infatti, ogni detenuto costa all’incirca trecento euro al giorno, in Italia la popolazione carceraria è pari all’incirca a settantamila unità, basta fare due conti e si comprende l’entità del risparmio giornaliero e quello annuo. Soldi che possono essere messi a disposizione per altre attività, creando nuovi posti di lavoro per i giovani e dando risorse alla ricerca, alle scuole, alle famiglie, al sociale, etc.etc e sopratutto ci sarebbe un grandissimo calo delle tasse”.

Domenico Marigliano

Responsabile delle tematiche sociali e

presidente del dipartimento sicurezza

dell’ associazione Piccoli Rambo Bologna.

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METANO QUASI PURO “Biogas, i nuovi mostri”

“Biogas, i nuovi mostri”
Ferrara è di certo nel numero delle provincie prese di mira dalla speculazione biomassista e biogasista. una corsa al biogas, allo stravolgimento dell’agricoltura che sarebbe incomprensibile se non fosse per i super-profitti di pochi che intendono approfittare di scandalosi incentivi (pagati da tutti i cittadini, compresi quelli – i danni e le beffe – che subiscono gravi disagi per la presenza delle centrali sul loro territorio).
Le polemiche sul biogas arrivano da ogni parte d’italia, come presidente del dipartimento sicurezza di italia garantista cerchero’ con tutte le mie forze di oppormi a questo scempio che distrugge la coltivazione,il panorama,della nostra amata PATRIA.
Molti impianti, sono costruiti vicino ai centri abitati , facendo infatti riflesso anche sui cittadini ; per questo il MOVIMENTO ITALIA GARANTISTA presenterà
una mobilitazione popolare. una delegazione del MOVIMENTO guidata dal presidente nazionale del dipartimento sicurezza Domenico Marigliano , incontrera’ i rappresentanti dei comitati cittadini  che lottano contro questi nuovi mostri.Con il nostro intervento cercheremo di portare la voce le preoccupazioni,delle varie popolazioni
perche’  la situazione e’  molto chiara che il biogas, prima di potere essere immesso nella rete di distribuzione, dev’essere convenientemente depurato dai numerosi composti inerti o dannosi che contiene: anidride carbonica, in primo luogo, ma anche idrogeno solforato (fortemente corrosivo) ed altri composti organici ed inorganici. pertanto continua il presidente del dipartimento sicurezza italia garantista Marigliano, che per avere un   METANO QUASI PURO si usa  L’UPGRADING.
Questo processo, che prende il nome di “upgrading”, si realizza facendo passare il biogas attraverso opportuni reattori cilindrici, con l’aiuto di acqua e sostanze altamente porose, che rendono l’impianto simile a una minuscola raffineria. pericolosa per la salute delle persone e dell’agricoltura. Pur di guadagnare si distrugge questo e’ sbagliato e per questo noi di ITALIA GARANTISTA  siamo pronti a dare battaglia.

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FINITA L’EMERGENZA NEVE MA NON QUELLA DEL TRASPORTO PUBBLICO … ANZI!

FINITA L’EMERGENZA NEVE MA NON QUELLA DEL TRASPORTO PUBBLICO … ANZI! IL MOVIMENTO “ITALIA GARANTISTA” ANNUNCIA BATTAGLIA CON UNA RACCOLTA DI FIRME TRA LA CITTADINANZA E STUDIA LA POSSIBILITA’ DI AVVIARE UNA CLASS ACTION CONTRO METREBUS S.P.A.   
Gli abitanti di Ostia, Ostia Antica, Acilia, Casal Bernocchi, Vitinia che utilizzano la ferrovia “Roma-Lido” stanno vivendo, da inizio settimana, delle mattine da incubo. Dalle 6 in poi, nelle ore in cui i pendolari devono raggiungere la città per recarsi ai luoghi di lavoro, all’università o a scuola, si registrano, ormai quotidianamente, disservizi sulla linea, con ritardi estenuanti e soppressioni di corse. In particolare, la mattina del 15 febbraio, intorno alle ore 8, sono saltate almeno un paio di corso verso Piramide ed il primo treno utile ha viaggiato con una carrozza chiusa, in quanto inutilizzabile per un guasto tecnico.
Il convoglio si è riempito immediatamente alle prime stazioni,cosicché ad Acilia i numerosi cittadini che si accalcavano sulla banchina non sono riusciti a salire sul treno.
La stessa scena si è ripetuta alla stazione di Casal Bernocchi, ma qui l’esasperazione ha prevalso e decine di utenti sono scesi sui binari per protestare contro i continui disservizi della linea “Roma-Lido”. Sono intervenuti gli addetti alla vigilanza della stazione e una pattuglia dei Carabinieri per cercare di ristabilire la calma e ha prevalso il buon senso. La protesta è subito rientrata e i binari sono stati liberati in considerazione che il blocco della linea non poteva che ripercuotersi negativamente sui pendolari stessi,che già erano in ritardo verso il luogo di lavoro o di studio.
L’episodio ripropone per l’ennesima volta la problematica del collegamento del litorale con il centro città. Si continuano a costruire nuovi quartieri ma le strade per raggiungere Roma sono sempre e solo la Cristoforo Colombo e la Via del Mare. Allora i mezzi pubblici??! La ferrovia “Roma-Lido” è stata costruita da Mussolini e ….forse lì si è fermata. Circolano convogli con almeno 30 o 40 anni di servizio, ma che ormai mostrano inequivocabilmente la loro veneranda età, con sempre più frequenti rotture.
Non mancano poi i furti di rame, come è avvenuto lunedì 13 febbraio, e gli imprevisti del maltempo.
Il XIII Municipio conta una popolazione di quasi 300 mila abitanti e, per fare un raffronto, Messina è la 13^ città italiana in base alla popolazione residente, con poco più di 242 mila abitanti.
Orbene, questa “grande città” che è il XIII Municipio è collegata alla Capitale con due sole strade e con una ferrovia dell’età mussoliniana. È arrivato il momento di rivedere il sistema del trasporto pubblico di Ostia e del circondario, senza trincerarsi dietro l’alibi della mancanza di risorse e della crisi economica! Adeguati investimenti nei trasporti pubblici su “ferro”
consentirebbero positivi risparmi in termini di consumi di carburante da parte dei cittadini che usano i mezzi privati, diminuzione del traffico veicolare,abbattimento dei costi “umani” con la riduzione dei sinistri stradali, diminuzione delle giornate lavorative perse per l’impossibilità di raggiungere il posto di lavoro e, non ultimo, un decremento dell’inquinamento atmosferico. È ora di passare dalle parole ai fatti. La “cura del ferro” non deve essere uno slogan elettorale ma un obiettivo da raggiungere nel più
breve tempo possibile. I cittadini di Ostia sono stanchi di aspettare! Non meno felice è la situazione del trasporto su gomma con le principali arterie che collegano la città lidense alla capitale (Cristoforo Colombo e la Via del Mare) che risultano del tutto
inadeguate a garantire una idonea via di collegamento tra le importanti realtà abitative da esse attraversate.
Ecco quindi che il Presidente del Movimento Italia Garantista Pier Paolo Zaccai

 annuncia clamorose forme di protesta quali la raccolta di firme da inoltrare al Sindaco di Roma Capitale Alemanno, al Presidente della Provincia di Roma ZINGARETTI ed al Presidente della Regione Lazio POLVERINI. Prosegue Zaccai “in questo modo la politica non potrà fare il solito scarica a barile e rimpallarsi la responsabilità lasciando il problema sui
cittadini che a differenza loro non si muovono per raggiungere il posto di lavoro con le auto blu!
Promuoverò altresì una interrogazione parlamentare al Ministro dei trasporti. In questa battaglia intendo coinvolge un pool di legali specializzati coordinati dal Vice Presidente del Movimento Italia Garantista, Avv. Domenico Stamato, il quale si farà promotore di ogni iniziativa volta a costruire un efficace class action a tutela dei pendolari consumatori lesi nei propri diritti ”.

 

 

la redazione di Italia Garantista.

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