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D’ago Cravatte: Grande sodalizio come partner della mostra “Spoleto incontra Venezia” a cura del professore più noto d’Italia, Vittorio Sgarbi

 

“D’ago Cravatte” che produce cravatte sartoriali di alta qualità, autentiche eccellenze manifatturiere del Made in Italy, ha stretto un sinergico sodalizio commerciale come partner della grande mostra “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes, allestita dal 27 settembre al 24 ottobre 2014 all’interno di due magnifiche strutture secolari veneziane, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. Nel contesto espositivo è possibile ammirare opere di personalità illustri come Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì, Pier Paolo Pasolini.

 

“D’ago Cravatte” è un brand creato da Giuliana D’Agostino, che spiega: “Dopo un’esperienza di 30 anni nel settore della cravatta confezionata a mano e dopo tantissimi anni di lavoro dedicati a soddisfare le esigenze di numerose e importanti aziende, come Zegna, Gucci, Tom Ford, Brioni, ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza lavorativa per una selezionata fascia di clientela, desiderosa di avere un prodotto personalizzato e su misura di alta qualità“. Inizia così l’avventura della “D’ago Cravatte” un marchio, che riflette un gusto espressamente italiano e punta a soddisfare l’uomo di classe, che ama la raffinata eleganza del prodotto sartoriale.

 

La D’Agostino sottolinea: “Le Cravatte D’ago nascono dall’esigenza di avere come obiettivo primario un prodotto di qualità sia nei particolari sia nella manodopera. I tessuti e i materiali utilizzati sono scelti con estrema cura e testimoniano un’attenta ricerca alla classicità e all’esigenza di attualità unite in perfetto connubio nel prezioso manufatto realizzato“.

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Brescia: Diritti Umani nel campo della salute mentale.

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  • 11 Gennaio 2014

Brescia: il 1 Gennaio 2014 i volontari e sostenitori del (CCDU) Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, fanno il punto dell’anno appena trascorso. Con le opere di volontariato fatto a sostegno di una maggiore comprensione nella cittadinanza sugli abusi nel campo della salute mentale.
Quest’anno ha dato avvio ad una serie di manifestazioni di protesta presso l’ospedale di Montichiari, dove, sebbene il senatore Marino, dopo l’inchiesta avesse mostrato l’abuso della TEC (terapia elettroconvulsivante = elettroshock)…..si perpetua ancora nella nostra comunità. Con diverse manifestazioni fatte per dire BASTA! ad una “pratica” barbara, senza alcuna prova scientifica che sostiene “miglioramenti” di persone che perdono la memoria o escono balbuzienti (come visto sul programma televisivo “Lucignolo”) e certamente qualche cellula bruciata dal passaggio della corrente elettrica..
I volontari del CCDU hanno anche manifestato sull’abuso di sottrazione di minori. Troppo spesso sono gli stessi gestori delle “case famiglia”, che eccedono con il loro potere.

Per evitare che i nostri giovani vengano “etichettati” e trattati con potenti psicofarmaci i volontari del CCDU erano presenti in decine di occasioni con la “Raccolta firme”. Lettere firmate dai cittadini, indirizzate direttamente al Ministro della salute, per evitare che questo accada.
Altre serate a tema sugli psicofarmaci ai bambini e sull’Elettroshock. Oltre a 25000 volantini di sensibilizzazione sui soggetti ed una decina di biblioteche della provincia hanno i DVD del Comitato..

Si è chiuso un ottimo anno di sensibilizzazione che aiuterà le autorità ed i cittadini ad una rinnovata comprensione sulla questione della Salute mentale.

Per maggiori informazioni

www.ccdu.org

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Comitato in campo per “l’abuso di psicofarmaci ai bambini”

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  • 15 Novembre 2013

 

Domenica 10 Novembre è stata fatta la raccolta firme da parte i volontari del Comitato dei Cittadini per i Diritti dell’Uomo sulla petizione: “Appello per i diritti dei bambini contro le etichette psichiatriche ed abuso di psicofarmaci”

I volontari erano davanti agli Spedali Civili distribuendo materiale informativo sul soggetto facendo aderire decine di cittadini all’appello.

Il foglio informativo riportava:

PENSI CHE LA PSICHIATRIA NON ABBIA A CHE FARE CON TE?
RIPENSACI!

La recente campagna di marcheting, portata avanti da lobby psichiatriche, ha raggiunto l’obiettivo del consenso del ministero della salute per cui un bambino “troppo vivace” ora può ricevere una diagnosi di “iperattività” e il marchio di malato mentale. Di conseguenza molti di loro saranno sottoposti a trattamento con pericolosi pscicofarmaci anfetaminici. La psichiatria continua a sostenere che i bambini troppo vivaci sono in realtà colpiti da una “malattia” a cui è stato dato il nome di ADHD. Nessuno vuole negare che un bambino possa avere problemi a scuola, in famiglia o nelle relazioni interpersonali e che questi problemi possano manifestarsi con un comportamento irascibile, nervoso e preoccupato. Ma sostenere che questo atteggiamento è indice di una malattia è soltanto una trovata pubblicitaria e una campagna di marcheting che null’altro fa se non aumentare i numero potenziale di pazienti da curare. Questa è una opinione non dimostrata non un fatto: è il business della follia infantile, della cosidetta “sindrome del bambino iperattivo e con deficit di attenzione” (ADHD). Secondo una ricerca nazionale, fatta lo scorso anno in alcune scuole italiane, su un campione di sette città il 9% degli scolari esaminati avrebbe un disturbo mentale e il 2% di loro sarebbe affetto da ADHD. La psichiatria si è sostituita all’istruzione e in alcune scuole i NOSTRI bambini sono sottoposti a test psichiatrici/psicologici al fine di individuare il “disturbo mentale” fin dall’infanzia.
Un recente sondaggio dell’istituto Mario Negri stima che in Italia:
34.000 BAMBINI ITALIANI FANNO USO DI PSICOFARMACI (!).
I bambini non sono “cavie”, sono esseri umani che hanno tutto il diritto di aspettarsi protezione ed amore, questo verrà loro negato solo dalle camicie di forza verbali e chimiche: dalle false etichette psichiatriche e dagli psicofarmaci.

I bambini sono il nostro futuro.
A RISCHIO NON C’E’ NIENTE DI MENO CHE IL NOSTRO STESSO FUTURO.
Maggiori informazioni su:
www.ccdu.org

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Imprenditori in campo per 10’000 libretti de “La Via della Felicità”

Brescia, il coordinatore della campagna sociale “La via della felicità” ha patrocinato oltre 10.000 libretti e a breve le copie verranno distribuite .
L’imprenditore, titolare dello Scatolificio Bresciano, non è nuovo alla divulgazione di questi libretti, che da anni distribuisce ai suoi dipendenti come attività sociale della sua azienda.
Il libretto è il primo codice morale basato totalmente sul buon senso, completo di 21 precetti, che aiutano il lettore riconsiderare molti aspetti della sua vita. E che con l’avanzare nella lettura, tende a rivedere.
Abbraccia diverse aree della vita: “Abbi cura di te stesso”, “Sii moderato”, “Evita il libertinaggio”, “Ama e aiuta i bambini”, “Rispetta e aiuta i genitori”, “Da un buon esempio”, “Non far niente di illegale”, “Sostieni un governo che è stato creato ed opera per l’interesse di tutti”, “Proteggi e migliora il tuo ambente”, “Sii degno di fiducia”, “Fai fronte ai tuoi obblighi”, “Sii attivo”, “Sii competente”, “Rispetta a fede religiosa altrui”, “Cerca di non fare ad altri ciò che non vorresti che gli altri facessero a te” “Cerca di trattare gli altri come vorresti che gli altri trattassero te” e “Fiorisci e prospera”.
L’interesse di Angelo per la continua divulgazione de “La Via della Felicità” nasce da un progetto attuato in Colombia. Lì il libretto è stato distribuito a livello nazionale dalla forze dell’ordine e dall’esercito in gran quantità. Da allora il paese ha dimezzato le percentuali di criminalità e decuplicato il turismo nell’area.
Per maggiori in sul sito www.laviadellafelicità.org

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