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Climaveneta per il grattacielo più bello del Mondo

Il prestigioso traguardo è stato annunciato lo scorso  19 novembre dal Politecnico di Milano, dove Bosco Verticale progettato da Stefano Boeri è stato scelto tra oltre 800 progetti  e nominato all’unanimità come il grattacielo più bello del mondo. Nella motivazione all’assegnazione si legge “Il Bosco Verticale è un progetto meraviglioso e rappresenta sicuramente un modello per lo sviluppo di aree ad alta densità di popolazione in altri paesi europei”.

Il premio, nato nel 2003 e consegnato ogni due anni, è rivolto a tutti quegli edifici non inferiori ai 100 metri di altezza e valuta numerosi  parametri tra cui sostenibilità, design, qualità degli spazi e integrazione con il contesto urbano. E proprio all’insegna della sostenibilità è stato progettato e realizzato anche l’impianto di climatizzazione di Bosco Verticale, complesso composto da due torri residenziali di 80 e 112 metri di altezza (27 e 19 piani, 113 residenze totali) in grado di ospitare 800 alberi fra i 3 e i 9 metri di altezza, 11.000 fra perenni e tappezzanti, 5.000 arbusti, per un totale di oltre 100 specie diverse.

FOCUS SULLA CLIMATIZZAZIONE

Questi edifici, moderni e complessi, richiedono nell’arco dell’anno freddo e caldo anche contemporaneamente. Sono quindi state selezionate per questo impianto 4 unità INTEGRA  ERACS2-WQ 2152 di Climaveneta, con condensazione ad acqua, un’evoluzione dei tradizionali gruppi frigo reversibili a pompa di calore, in grado di produrre contemporaneamente acqua refrigerata e calda.  In tutti quei mesi dell’anno in cui nell’edificio è prevalente la richiesta di freddo (estate e mezze stagioni), il caldo che viene generato sul condensatore è gratuito,.al contrario  quando nell’edificio è prevalente la richiesta di caldo (inverno pieno), il freddo che viene generato sull’evaporatore è gratuito. La peculiarità delle unità INTEGRA di Climaveneta è che in ogni momento dell’anno le stesse massimizzano autonomamente l’efficienza del ciclo energetico con cui si genera l’energia calda e fredda. In particolare l’efficienza massima si ha nei periodi medio stagionali nei quali più probabile è la contemporaneità di richiesta di caldo e di freddo.

Per massimizzare l’efficienza energetica dell’impianto, il progetto energetico prevede lo sfruttamento dell’acqua di prima falda, risorsa rinnovabile peculiare dell’area Milanese, con temperatura costante di 15°C circa tutto l’anno. L’acqua viene estratta dal sottosuolo tramite 12 pozzi di mungitura ed inserita in un anello di distribuzione da 350 mm che raccorda tutti gli edifici del  nuovo quartiere di Porta Nuova. L’acqua “energeticamente esausta” che esce da ogni edificio confluisce poi in una seconda rete ad anello che va a scaricare nella Martesana.

Il livello del corso d’acqua è monitorato da un sensore di livello in modo da impedire lo scarico qualora si verificassero condizioni di piena. In tali frangenti, limitati nel tempo sia in termini di durata che di frequenza, l’acqua viene dirottata verso sei pozzi di re immissione in falda.

Obiettivi primari del sistema impiantistico progettato sono la flessibilità di utilizzo degli spazi in termini di riconfigurabilità in base alle esigenze dell’utilizzatore finale, di modificabilità dei carichi trattati e degli orari di utilizzo;  la possibilità di contabilizzare tutti i consumi di ogni singolo ipotetico affittuario, la semplicità di utilizzo e l’efficienza energetica.

L’installazione di unità polivalenti per la climatizzazione estiva ed invernale in grado di lavorare sfruttando una risorsa rinnovabile quale l’acqua di falda hanno permesso di accrescere notevolmente l’efficienza energetica e ridurre drasticamente le emissioni locali di CO2 degli edifici del rinato quartiere Porta Nuova di Milano, tutti certificati LEED, o, come nel caso di Bosco Verticale, in fase di certificazione LEED GOLD.

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Energie Sensibili intervista Boeri sul Bosco Verticale di Milano

“Non ci sono altri esempi del genere nel resto del Pianeta” – ha detto Stefano Boeri riferendosi al suo progetto di Bosco Verticale a Milano in una intervista rilasciata al quotidiano online Energie Sensibili. “È la presenza costante di alberi posizionati sui vari piani, che a loro volta creano una superficie continua, la vera novità. Investire nel settore green non significa soltanto affidarsi a macchinari di ultima generazione, ma lavorare con elementi di naturalità” ha aggiunto l’architetto e urbanista.

Al link http://www.energiesensibili.it/it/eco-edilizia_a_milano_il_bosco_diventa_verticale/ è disponibile l’intervista completa in cui è raccontata nel dettaglio l’ambiziosa idea che porterà tra il 2014 e l’inizio del 2015 nell’area di Porta Nuova un esempio unico di edilizia green: due torri di 120 e 80 metri d’altezza ricoperte di 21mila piante e oltre 700 alberi sviluppati verso l’alto, per una superficie di circa 10mila metri quadrati.

“L’idea di creare una struttura così nuova è nata nel 2007. Da una riflessione sul contesto urbano e dalla presenza limitata di varietà di specie diverse abbiamo creato un vero e proprio manifesto che ci ha aiutato, l’anno successivo, a passare dal piano astratto a quello pratico. Più che parlare di sostenibilità, è la biodiversità il tema più importante. Qui, le foglie formeranno delle superfici continue che filtreranno la luce solare nei mesi estivi e d’inverno la lasceranno passare. Inoltre, la presenza di arbusti darà un grande contributo all’assorbimento delle polveri sottili derivanti dal traffico congestionato del centro cittadino”, ha concluso Boeri.

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