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Valute digitali, boom in Africa. Ecco i perché di questo exploit

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  • 28 Febbraio 2019

Sebbene l’ultimo anno sia stato molto deludente per le valute digitali, alcuni interessanti sviluppi stanno emergendo dall’Africa, ovvero da un posto tradizionalmente molto lontano dagli ambienti dell’alta finanza.

Il passato e il futuro delle valute digitali

valute digitaliAnzitutto occorre fare un quadro della situazione. Nel 2018 il mercato della monete digitali è stato caratterizzato da un segno rosso evidente. Come altrettanto evidente è lo strascico che si sta portando dietro anche in questo avvio di 2019. Un mercato anemico, con volumi deboli di scambi e una capitalizzazione in progressivo assottigliamento. In appena un anno infatti è crollata di circa 400 miliardi di dollari. Se consideriamo la sola regina della valute virtuali – il Bitcoin – possiamo evidenziare che dai massimi di fine 2017 ha perso l’82%, con la media mobile RSI in continuo posizionamento ribassista.

Sono passati 10 anni dalla prima transazione sulla blockchain, che è il nucleo centrale di tutte le valute digitali. Malgrado ormai di tempo ne sia trascorso, il Bitcoin e le sue sorelle vengono ancora considerate come una scommessa. Il vero oro digitale rimane ben altro… ovvero Visa, Mastercard o PayPal. La creatura di Satoshi Nakamoto vede ancora come un miraggio l’adozione globale. Nonostante tutto, però, in alcuni ambiti le valute digitali sono effettivamente usate non come strumento di mera speculazione, ma in modo assai più affine a veri e propri mezzi di pagamento. Ed è l’Africa.

L’Africa crypto-territorio fertile

Siamo molto lontani dai quartieri alti della finanza globale, più precisamente in SudAfrica e Zimbawe. Qui una società peer-to-peer nata nel 2015 – la Paxful – che permette di comprare bitcoin con oltre 300 opzioni di pagamento, ha pubblicato dei dati sorprendenti. Nonostante le clamorose fluttuazioni del BTC, la domanda della criptovaluta nel continente africano è cresciuta del 130%, con picchi in SudAfrica e Zimbawe. Qui il three white soldiers pattern (tipica formazione che indica un trend al ribasso) non si è mai visto.

La ragione di questo boom è che le crypto rappresentano un’alternativa finanziaria seria all’iperinflazione, alla carenza di liquidità e all’impossibilità di accesso ai servizi bancari. Inoltre mettono in parte al riparo dalle forti instabilità che accusano le monete fiat locali. Sono tutti fattori che interessano fette importanti (soprattutto le benestanti) della popolazione. Inoltre mancano spesso delle infrastrutture capillari per ricevere e inviare denaro in modo sicuro. Questo spiega perché avvengono in media 17.351 transazioni al giorno. Gli africani stanno quindi usando le criptovalute per soddisfare sia le esigenze di finanza personale e imprenditoriale. Sono solo in pochi a usarle a scopo speculativo.

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Valute digitali di terza generazione all’assalto di Bitcoin

I rapporti di forza nel mondo della valute digitali stanno cambiando, e quelle di nuova generazione avanzano mettendo in discussione la storica leadership di Bitcoin.

Declino e risalita delle valute digitali

valute-digitali-1Il tracollo che si è avuto verso metà dicembre sembra aver innescato una mutazione nel settore. Ad inizio 2018 la capitalizzazione dell’intero comparto era elevatissima, parliamo di oltre 800 miliardi di dollari. Nel giro di poche settimane però questa cifra è crollata, e ad inizio di aprile è giunta a 250 miliardi, ovvero meno di un terzo.

Parallelamente a questo crollo, c’è stato anche il declino delle quotazioni della singole altcoin. Basta vedere i dati di una qualunque piattaforma online trading forex per notarlo. La regina delle criptovalute – Bitcoin – è collassata dopo aver toccato il record storico di 20.000 dollari a metà dicembre, giungendo a quota 6.000 dollari (prima di risollevarsi). Ma questo andamento ha in generale interessato tutte le criptovalute, che si sono sgonfiate con percentuali talvolta anche peggiori (come il caso di Ripple).

L’avanzata delle nuove cryptovalute

Quando nel mese di aprile è ripartita la corsa al mercato, si è capito subito che qualcosa era cambiato. Il denaro ha ricominciato ad affluire sul settore delle cripto, ma in modo differente rispetto a prima. Se è vero che la capitalizzazione mondiale ha ripreso a marciare tornando verso i 400 miliardi, quel che colpisce è che il Bitcoin non è il destinatario preferito (almeno non come prima) dei fiumi di denaro. Prima Bitcoin dominava la scena catturando oltre il 70% dei dollari investiti sul mondo delle cripto, e il suo Aroon indicator trading era sempre più impennato delle altre. Questa quota adesso è scesa drasticamente fino a sotto il 40%. I crypto-trader sembrano quindi aver spostato il mirino verso altre valute digitali, quelle supportate dalle blockchain di terza generazione.

Le nuove regine di terza generazione

Anche se le prime tre posizioni della classifica restano uguali (Bitcoin, Ethereum e Ripple), immediatamente dietro molti nomi nuovi avanzano. Come EOS e Cardano, oppure Stellar Lumens. Lo scorso anno non erano neppure tra le prime 10, mentre adesso hanno rosicchiato quote di mercato alle tre più nobili sorelle.

Le altcoins di terza generazione stanno quindi modificando la composizione e direzione dei nuovi flussi finanziari che si incanalano verso questo tipo di investimenti. Basti pensare che la capitalizzazione di Cardano e Stellar è passata da 5 a oltre 8 miliardi di capitalizzazione nel giro di appena una settimana. Nel frattempo la loro quotazione è raddoppiata in un mese, mentre Bitcoin fa ancora fatica a tenere oltre quota 9.000 dollari. Bitcoin e Company vengono ormai ritenute “superate” da un mondo che ha tante significative potenzialità.

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Finanza incuriosita da Blockchain, il fulcro delle criptovalute

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  • 3 Ottobre 2017

Dopo essere stato chiacchierato per tanto tempo, adesso il Blockchain non viene più visto come l’intruso del settore finanziario, ma come una concreta opportunità tecnologica. Facciamo un passo indietro: il blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) è la struttura sulla quale si fondano le criptovalute, la più famosa delle quali è Bitcoin. Chi fa trading online spesso ignora cosa ci sia dietro al funzionamento delle valute digitali, ma si preoccupa soltanto di fare l’analisi fondamentale forex oppure di studiare i grafici. Ma al di là di questo c’è appunto il blockchain, che in realtà è un protocollo virtuale che crea dei “nodi” e su cui si possono costruire contratti, reti e sistemi di scambi trasparenti. Questi scambi sono potenzialmente applicabili in tantissimi settori, e chiaramente anche quello finanziario e bancario (ma anche energetico, sanitario, ecc).

blockchain finanzaIl mondo della finanza è stato sempre diffidente, ma al tempo stesso estremamente attratto dall’hi-tech. Basti pensare a come internet abbia aperto loro nuove e molto remunerative opportunità. La tecnologia Blockchain potrebbe muoversi lungo questo filone, e diventare la base delle future transazioni finanziarie. Molti pronosticano che avrà lo stesso effetto di internet. Tutte le authority internazionali lo stanno monitorando e studiando, inclusa la Banca d’Italia. Da settembre la commissione Finanze della Camera ha addirittura avviato una indagine sulla finanza tecnologica.

Perché blockchain comincia a piacere alla finanza

Dobbiamo prepararci a una nuova rivoluzione? E’ prestissimo per dirlo, ma sicuramente è una tecnologia che affascina. Il suo sistema infatti garantisce l’identità digitale di chi ha autorizzato gli scambi, e inoltre il suo funzionamento non è garantito da un ente centrale, bensì la validazione avviene grazie all’interazione di tutti i nodi che vi prendono parte. Per questo la Banca d’Italia ha chiarito che gli ambiti di applicazione della blockchain potrebbero essere anche per l’amministrazione di pubblici registri, “come ad esempio il catasto e l’anagrafe”, e inoltre con il blockchain il trasferimento di denaro e i pagamenti diventerebbero più sicuri e certificati, più veloci e meno costosi.

E’ presto per dire se si arriverà a questo mondo iper-digitalizzato della finanza. Al momento dovremo ancora pensare al blockchain come elemento fondante del Bitcoin, Ethereum e compagnia bella. Dovremo ancora associare questo nome alle operazioni di trading online, all’oscillatore stocastico analisi tecnica e alle Bande di Bollinger. Per scoprire se farà invece parte più attivamente delle nostre vite dovremo ancora aspettare un bel po’.

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Blockchain: Acronis mette a disposizione una soluzione prototipo per l’autenticità dei dati

Acronis è pronta ad applicare la tecnologia Blockchain per fornire soluzioni di protezione dati “a prova di manomissione”

Acronis, leader globale nella protezione cloud ibrida dei dati, ha annunciato oggi un’iniziativa strategica per sviluppare applicazioni della tecnologia Blockchain per la protezione dei dati.

A tale scopo, l’azienda ha creato un team di ricerca e sviluppo dedicato, che inizialmente si concentrerà sulla fornitura di una memoria dati “a prova di manomissione” con soluzioni di sincronizzazione e condivisione verificabili, che sfruttano la tecnologia Blockchain per garantire l’autenticità, la privacy e il controllo dei dati.

La rivoluzionaria tecnologia Blockchain, che offre un registro degli eventi digitali distribuiti fra diversi partecipanti o entità, ha il potenziale di aprire una vasta gamma di nuovi casi di utilizzo per le aziende e le organizzazioni di tutto il mondo.

Il mondo digitale di oggi contiene un numero spropositato di beni intangibili, le cui originalità e proprietà sono difficili e costose da definire e tracciare. Blockchain può risolvere questo problema garantendo l’autenticità e la sicurezza globale dei dati e delle transazioni di qualunque tipo, riducendo i costi e la complessità dei sistemi centralizzati e rendendo al contempo i dati “a prova di manomissione”.

Con Blockchain, i dati e le transazioni possono essere aggiornati solo mediante regole di consenso fra i partecipanti del sistema e, una volta immessi dati nuovi, questi non possono essere cancellati.

In quest’ottica, Acronis sta adottando un approccio esclusivo e mirato all’uso della tecnologia Blockchain per risolvere problemi di protezione dati specifici cercando e sviluppando casi di utilizzo reali. I dati e le transazioni protetti contro le manomissioni possono essere impiegati per quei casi nei quali individui o aziende devono assolutamente mantenere l’integrità delle informazioni originali.

Al momento, ad esempio, Acronis sta ampliando le sue soluzioni di archiviazione dei dati e di sincronizzazione e condivisione dei file con la tecnologia Blockchain per monitorare l’integrità dei dati e garantirne la validità in ogni momento. Fra i dati che possono essere protetti contro le manomissioni vi sono: atti di proprietà e cartelle mediche, trasferimenti di azioni, prove per atti giudiziali, filmati della polizia o video delle telecamere di sicurezza, archivi e memorie dati condivise, dove più individui o entità possono salvare e scambiarsi in piena sicurezza grandi quantità di dati e informazioni.

Come parte dell’iniziativa, Acronis sta svelando una soluzione prototipo per fornire ai propri partner fornitori di servizi e clienti finali un’introduzione al potere della tecnologia Blockchain per la protezione dei dati.

Il prototipo mostra un esempio di come Blockchain può essere utilizzato per verificare e proteggere i dati con timestamp e certificati di autenticità.
Per maggiori informazioni e per testare il prototipo, fare clic qui.

“Il potenziale del Blockchain va ben oltre le transazioni Bitcoin con la sua capacità intrinseca di offrire la protezione e l’autenticità dei dati a costi notevolmente inferiori rispetto ai sistemi tradizionali”, afferma Vitalik Buterin, cofondatore di Ethereum, fornitore di tecnologia Blockchain.
“Applicando la tecnologia Blockchain alle sue soluzioni, Acronis è il primo fornitore di protezione dati che abbiamo visto abbracciare questa innovativa tecnologia per offrire un nuovo livello di protezione dati ai documenti e alle transazioni digitali”, conclude Buterin.

“Se sfruttato al suo massimo potenziale, il Blockchain offrirà livelli di autenticità dei dati, privacy e controllo per la protezione dati mai visti prima,” ha dichiarato Serguei Beloussov, cofondatore e CEO di Acronis. “Divulgando applicazioni reali, le persone inizieranno a comprendere l’efficacia e i potenziali utilizzi del Blockchain, e noi siamo fiduciosi che le soluzioni di Acronis contribuiranno a sbloccare il suo enorme potenziale per la protezione dei dati.”

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Informazioni su Acronis
Acronis, fornitore leader a livello mondiale di soluzioni d’avanguardia per la protezione dei dati digitali, definisce i nuovi standard nella Data Protection ibrida, in locale e su Cloud, grazie alle proprie soluzioni di backup, disaster recovery, e accesso sicuro. Basato su AnyData Engine e potenziato dalla sua tecnologia di imaging, Acronis fornisce funzionalità di accesso, condivisione dei file semplici e complete, come anche il backup di tutti i file, delle applicazioni e dei sistemi operativi, in ogni tipo di ambiente: fisico, virtuale e cloud. Fondata nel 2003, Acronis protegge i dati di più di 5 milioni di utenti privati e di oltre 500.000 aziende in oltre 145 paesi. Con oltre 100 brevetti depositati, i prodotti Acronis sono stati nominati come migliore prodotto dell’anno e coprono una grande varietà di funzionalità tra le quali spiccano la migrazione, la clonazione e la replica di sistemi. Le soluzioni Acronis sono disponibili attraverso un network globale composto da service provider, distributori e rivenditori selezionati.

Per ulteriori informazioni:
Web: http://www.acronis.it
Twitter: https://twitter.com/acronisitalia
LinkedIn: https://www.linkedin.com/company/acronis
Blog: blog.acronis.com

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