Se prendessimo in mano una cartina del nostro paese in cui vengono evidenziate le zone sismiche, ci accorgeremo che quasi totalmente la penisola è a rischio, escludendo forse soltanto il Piemonte, parte della Lombardia (ma non tutta, Milano per esempio è in zona sismica) e la Sardegna.
Il rischio di scosse telluriche quindi è un problema che deve interessare i cittadini italiani nella loro totalità e che dovrebbe unirci alla ricerca di una soluzione che sia quanto più possibile repentina. Si sa infatti che da noi è molto più facile che prima di affrontare i problemi deve per forza accadere una disgrazia. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, all’Aquila per esempio, si è cercato per anni un capro espiatorio per flagello natural,e che poteva benissimo essere evitato, perché già si sapeva del rischio sismico che si doveva affrontare. In Emilia è la stessa storia, si piangono le vittime e si aspetta che tutto torni alla normalità che la gente non ci pensi più ma non si cerca una soluzione.
In realtà la soluzione sarebbe semplice e all’estero, nei luoghi dove i terremoti sono all’ordine del giorno certe situazioni sono affrontate nei modi migliore, ovvero scegliendo il legno come materia prima per la realizzazione degli edifici.
Case in legno, meglio se prefabbricati, sono l’ideale per affrontare il problema sismico, poiché il legno è il materiale per eccellenza che resiste alle sollecitazioni causate dai terremoti.
Per farla abbastanza semplice e renderla comprensibile anche ai non addetti ai lavori, grazie alla elasticità e al minor carico che pesa sulle strutture le case prefabbricate in legno non crollerebbero nemmeno di fronte a terremoti di altissima intensità. Pensiamo al Giappone, per esempio, nell’ultimo terremoto registrato, uno dei più grandi mai avvenuti, nel centro di Tokio i danni alle strutture sono stati minimi, in quel caso fu lo tsunami che si verificò in seguito a compiere quella strage che purtroppo ricordiamo bene.
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