Contro le malattie infettive più gravi e contagiose, il gatto deve essere vaccinato obbligatoriamente a partire dai due mesi di età: parliamo, nello specifico, delle tre infezioni virali che compongono la vaccinazione trivalente di base, ovvero la rinotracheite, la gastroenterite virale e la calicivirosi.
Queste patologie possono portare il micio alla morte in breve tempo e fra atroci sofferenze; ancora oggi, contro di esse non esiste cura e la prevenzione attraverso il vaccino rappresenta l’unica difesa efficace.
Altre malattie incurabili del gatto sono la rabbia, la peritonite infettiva felina (FIP) e la leucemia felina (FeLV): anche queste possono essere prevenute attraverso una adeguata profilassi (facoltativa).
Tutte le altre malattie che colpiscono il felino domestico oggi possono essere curate in modo risolutivo grazie ai progressi della medicina veterinaria: tuttavia, il successo della terapia dipende in gran parte dalla tempestività dell’intervento e dall’esattezza della diagnosi.
Quando la patologia è ancora in uno stadio iniziale, infatti, ci sono maggiori probabilità di una sua regressione senza complicanze o strascichi; allo stesso tempo, è molto importante che la cura sia perfettamente adeguata al caso, e ciò è possibile solo formulando una giusta diagnosi.
Il primo passo in tal senso spetta al proprietario: a lui, infatti, è demandato il compito di rilevare i primi segnali “sospetti” e di comunicarli subito al veterinario.
Cosa non sempre facile, dato che il gatto possiede una soglia del dolore molto alta ed è solito esternare il suo disagio solo in casi estremi e quando, non di rado, è già troppo tardi per intervenire. Come fare, con queste difficoltà, ad accorgersi che qualcosa non va?
Esistono dei segnali ben precisi che, anche se non sono sempre riconducibili ad una malattia, rappresentano un “campanello d’allarme” che è bene non sottovalutare: prurito insistente (spesso in una sola zona del corpo), ferite da grattamento, scolo nasale, lacrimazione, zoppia, sete eccessiva, gonfiore addominale, minzione difficoltosa o al contrario troppo frequente, vomito, diarrea, alopecia, dimagrimento, inappetenza, aumento repentino di peso, stanchezza, alterazioni comportamentali molto marcate, aggressività, irrequietezza.
Ogni volta che noti uno o più sintomi di questo tipo contatta subito il veterinario, che stabilirà l’opportunità di sottoporre il tuo piccolo amico ad una visita accurata e ad esami mirati. No alle cure fai da te, che potrebbero peggiorare il decorso della malattia e causare effetti indesiderati.
Ma quali sono, in particolare, le più comuni patologie del gatto? Tra le problematiche più frequenti ci sono le cardiopatie, le parassitosi che colpiscono le orecchie (acariasi), i vermi intestinali, l’infestazione da pulci, la toxoplasmosi, le affezioni del sistema respiratorio (raffreddore, coriza, asma), le coliti, i disturbi cronici del metabolismo (diabete, obesità), i tumori, la clamidiosi, i problemi delle vie urinarie (struviti, cistiti, calcoli), le malattie degli occhi (congiuntiviti, glaucomi), le infiammazioni cutanee (dermatiti, micosi, rogna, tigna), le infiammazioni articolari e l’insufficienza renale.
Alcune di queste problematiche possono essere prevenute con un’alimentazione appropriata: chiedi consiglio al tuo veterinario di fiducia.
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