Già molti di noi hanno forse sentito parlare almeno una volta di cellule staminali e di donazione cellule staminali, ma pochi probabilmente conoscono la reale importanza di questo argomento che spesso, sembra interessare solo da un punto di vista che mette in gioco concetti di etica e moralità. La donazione di cellule staminali sembra essere ormai la chiave di volta nella ricerca di una soluzione a livello medico, per la guarigione da malattie interessanti tessuti e organi, come le molte forme di leucemie e alcune sindromi e morbi.
Passiamo ora a parlare della donazione vera e propria. La donazione di staminali può avvenire in tre modi diversi. Il primo tipo di donazione avviene tramite prelievo di cellule staminali da sangue periferico arricchito. La seconda modalità di donazione invece è possibile partendo da un prelievo del sangue del cordone ombelicale. Infine c’è la donazione di midollo osseo. La conservazione e quindi la donazione di cellule staminali ha un doppio scopo e una doppia utilità. Infatti queste cellule possono essere utilizzate sia dallo stesso donatore, che conservandole si assicura per il futuro, sia da un altro individuo con il donatore compatibile.
Quest’ultima terapia in cui le cellule staminali sono ottenute da un donatore estraneo, è detta allogenica o eterologa. Nel primo caso menzionato invece, quando le cellule sono ricavate dallo stesso paziente sul quale saranno utilizzate, la conservazione è detta autologa e quando provengono da individui identici, è chiamata singenica. Il trasferimento xeno genico infine avviene tra animali appartenenti a diverse specie, caso che si ritiene abbia scarse possibilità di successo.
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