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Incontinenza rettale, cos’è e come si manifesta

Carta igienicaSecondo una definizione a cura di Whitehead et al. (1999), l’incontinenza fecale viene definita come “Il passaggio, ricorrente e incontrollato, di materiale fecale in un individuo con un’età di sviluppo di almeno 4 anni”.

Ciò significa che questo problema è distinto e diverso dalle perdite che possono colpire i bambini; mentre infatti nei soggetti più piccoli le perdite sono nella stragrande maggioranza dei casi dovuti al fatto che non sono ancora state affinate le capacità di controllo dello sfintere, quando si parla di individui di età superiore le cause sono spesso altre.

La defecazione è infatti un atto complesso che coinvolge numerosi aspetti: la funzionalità sfinteriale e rettale, le sensazioni percepite a livello anorettale, volume e consistenza delle feci, e così via. Anche solo un’anomalia può avere come conseguenza delle perdite accidentali, talvolta non prevedibili e repentine.

Le cause scatenanti dell’incontinenza rettale possono essere anche precisi disturbi o patologie, come ad esempio colite ulcerosa, malattia di Crohn o diarrea cronica; disturbi congeniti (es. ano non perforato); traumi di natura anale od ostetrica, fistole anali, tumori, prolasso rettale ed esiti negativi di interventi come l’emorroidectomia (la rimozione chirurgica delle emorroidi).

È evidente che, a fronte di un problema solo (l’incontinenza), le cause a monte possono essere diverse e talvolta essere più d’una contemporaneamente; si raccomanda pertanto di chiedere aiuto al medico, poiché è solo stabilendole con precisione che si potranno adottare le terapie giuste.

 

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