Gli insetticidi possono essere classificati in base ai componenti chimici con cui sono realizzati oppure in base al loro grado di tossicità, che, a fronte dei benefici, non deve essere eccessiva
Si possono distinguere gli insetticidi con un grado di tossicità che va dal primo al quarto, mentre per quanto concerne i componenti, essi vengono denominati organoclorurati, organofosforici, carbammati e piretri (composti di origine vegetale).
Il DDT è un organoclorurato, dichiarato da bandire nel 1972, ma ancora usato per allontanare malattie come la malaria in certi Paesi. Il lindano invece combatte i pidocchi ed il clordano lotta contro le termiti. A causa della scarsa degradabilità e biotrasformazione, la contaminazione per via orale, aerea o cutanea del DDT provoca danni al fegato ed all’apparato riproduttivo, oltre a tremori e reazioni eccessive agi stimoli. Gli organofosforici non sono cancerogeni, ma sono lipofili; le reazioni nell’organismo umano possibili per contaminazione sono attività ghiandolare eccessiva, incapacità di messa a fuoco con pupille rimpicciolite, aumento della peristalsi intestinale, bradicardia, broncocostrizione, contrazione dei muscoli scheletrici. I carbammati provocano le stesse reazioni degli organofosforici. Il piretro deriva dalla pianta del crisantemo, è naturale come insetticida, ha un effetto potente sugli animali, non sull’uomo, rende resistenti gli insetti.
No Comments Found