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condizioni del pianeta carcere come risolvere la situazione?

Come Presidente Nazionale del Dipartimento Sicurezza Italia Garantista ed anche come Assistente Capo della Polizia Penitenziaria da venti anni presso la casa circondariale DOZZA Bologna , conosco bene che la condizione delle carceri è esplosiva da tempo: i limiti di possibilità ricettiva delle strutture sono stati ampiamente superati; i detenuti sono sottoposti a torture fisiche e psicologiche come la totale mancanza di riscaldamento durante l’inverno verificatasi in alcune carceri, la negazione improvvisa e immotivata di permessi precedentemente approvati, trasferimenti punitivi per chi cerca di far valere i propri diritti e numerosi altri maltrattamenti. Eppure la questione carceraria è poco sentita se non del tutto trascurata nel nostro paese, come prova, per fare un solo esempio, il fatto che un unico testo abolizionista “Abolire le pene” di N. Christie del 1981 sia stato tradotto in italiano. Ora invece la coscienza “civile” sembrerebbe svegliarsi da un lungo letargo.
No, non c’è alcun risveglio, qui non si tratta di una avvenuta sensibilizzazione ma di una ennesima difesa da parte dei mass media di chi detiene il potere. Oltretutto non credo assolutamente che i vip e i politici che oggi sono stati arrestati siano stati trattati alla stessa stregua degli altri detenuti: sono stati interrogati dal giudice in giornata o il giorno dopo l’arresto, mentre in carcere c’è chi aspetta il giudice anche venti giorni o un mese; dopo l’interrogatorio, ben pochi sono tornati in cella, hanno avuto quasi tutti gli arresti domiciliari; per loro l’isolamento prima dell’interrogatorio del giudice, ha significato l’impossibilità di parlare con gli altri detenuti, mentre nel 50% dei casi la cella d’isolamento significa andare alle celle di punizione, andare ai topi. I “detenuti di classe” non hanno subito trasferimenti faticosi, né maltrattamenti di alcun genere, non uno di loro è stato vittima di errore giudiziario, errori che in Italia superano il 33% dei casi.
D’accordo, ma non credi che sia una incongruenza da parte di un anarchico lamentarsi se c’è chi pretende e ottiene condizioni di galera più umane?
Ma questi “signori” non vogliono cambiare il sistema carcerario e le sue regole, semplicemente non vogliono subirlo loro. Non dimentichiamoci che coloro che lamentano oggi la durezza e iniquità del sistema carcerario sono gli stessi che fino ad ora tale sistema hanno difeso e sostenuto. Ovviamente, in quanto garantista , sono per l’abolizione dei sistemi punitivi e delle istituzioni totali ma la nostra lotta non può certo passare attraverso la difesa di chi ne garantisce l’esistenza mediante il suo stato autoritario e gerarchico.
…Né attraverso magistrati che a seconda delle forze che devono assecondare e da cui sono favoriti oggi “scoprono” politici ladri e ieri coprivano politici mafiosi e stragisti.
IL ” Movimento Italia Garantista” con il nostro presidente l’on.le Pier Paolo Zaccai stiamo studiando un progetto che rivoluziona il sitema carcerario.

La proposta verrà presentata nei prossimi mesi al Governo.
“ Il compito di un agente penitenziario è cambiato, oggi, infatti, non si fa solo vigilanza ed apertura e chiusura delle celle, oggi le sue funzioni sono molto simile a quello degli psicologi, nel carcere ci sono etnie diverse, e bisogna capire le loro usanze,le loro priorità , le loro difficoltà, e questo conduce ad una grande ed esclusiva conoscenza dell’essere umano. Il nostro impegno è quello di dare una seconda chance a chi ha sbagliato la frase che ci viene insegnata e ripetuta è: “… vigilare e redimere” un impegno per riuscire a riportare il detenuto che ha sbagliato a relazionarsi con la società. Il corpo della polizia penitenziaria è in piena difficoltà, mancano risorse umane, mezzi, strutture e non solo agenti ma anche il personale civile, come ragionieri, medici,psicologi, educatori. Il Movimento Italia Garantista, vuole riformare il carcere partendo da una nuova denominazione: il “carcere industria”, ossia: un istituto di pena visto come un’industria, dove tutti lavorano, dove vengono retribuiti e dove le spese di mantenimento vengono pagate dagli stessi detenuti, mentre oggi è tutto a carico dei contribuenti. Per la realizzazione del progetto basterebbe poco. E’ necessario che il Governo stipuli un accordo di massima con la Confindustria che preveda la realizzazione di una linea produttiva anche all’interno degli istituti, prevedendo aiuti economici a chi condividerà questo progetto. Con questa operazione alle casse dello Stato avranno un notevole sgravio economico…. Allo stato attuale, infatti, ogni detenuto costa all’incirca trecento euro al giorno, in Italia la popolazione carceraria è pari all’incirca a settantamila unità, basta fare due conti e si comprende l’entità del risparmio giornaliero e quello annuo. Soldi che possono essere messi a disposizione per altre attività, creando nuovi posti di lavoro per i giovani e dando risorse alla ricerca, alle scuole, alle famiglie, al sociale, etc.etc e sopratutto ci sarebbe un grandissimo calo delle tasse”.

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