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Cinque casi clamorosi di vandalismo

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  • 21 Giugno 2014

Le cronache riportano spesso notizie clamorose che riguardano atti vandalici. Si tratta di un fenomeno diffuso, che desta attenzione e alimenta un pensiero critico circa lo stato attuale della vita collettiva. Opere pubbliche, infrastrutture, abitazioni, testimonianze che fanno parte del patrimonio artistico e culturale, ma anche strutture di uso civile, beni privati e collettivi, sono spesso il bersaglio prescelto da individui malintenzionati.

Dal piccolo comune alle grandi città, le ondate di vandalismo sono espressione di un vero e proprio disagio che interessa non solo il singolo ma l’intera collettività. Tali gesti distruttivi nascondono spesso disagi psicologici profondi o disturbi del comportamento.

Come dimenticare la storia dell’opera trafugata qualche tempo fa in provincia di Pisa, nella piazza antistante il cimitero di Riglione? Era stata costruita in memoria di un maggiore dell’esercito italiano, Gian Paolo Gamerra, ucciso brutalmente dai nazisti il 9 settembre del 1943. La statua in bronzo sarebbe poi stata ritrovata in un fosso, immersa nell’acqua, dai Vigili della polizia municipale.

È interessante notare, inoltre, che gli episodi vandalici sono molto frequenti nel nostro Paese e che colpiscono soprattutto le automobili, con danneggiamento della carrozzeria o rottura degli specchietti o dei finestrini. Questo è quanto emerso da uno studio condotto da Direct Line lo scorso anno, che avrebbe anche mostrato come, in moltissimi casi, chi compie il gesto sarebbe un conoscente della stessa vittima.

Come non ricordare l’episodio verificatosi a Varese lo scorso gennaio, in cui alcuni vandali, in pieno centro urbano hanno danneggiato la carrozzeria di una quindicina di vetture parcheggiate lungo il bordo della strada? Si è trattato di un vero e proprio raid vandalico che ha coinvolto le automobili di alcuni residenti della zona e alcuni malcapitati frequentatori dei locali del centro, danneggiandole con profondi graffi e solchi incisi.

Se si considerano le statistiche, ci si rende immediatamente conto che tra i casi più gravi e frequenti, ci sono quelli che riguardano scuole ed edifici frequentati da bambini. I casi più comuni interessano il danneggiamento di pareti interne o murature esterne, ma possono anche arrivare a comprendere episodi più meditati e intimidatori, come incendi e furti notturni. Nel luglio del 2013, a Roma, il Liceo Socrate, ubicato nel quartiere della Garbatella, è stato in buona parte distrutto dalle fiamme divampate all’alba, e scatenate da un vero e proprio atto vandalico. All’interno dell’edificio sono state ritrovate tracce di fiammiferi e benzina, un elemento che ha dimostrato che qualcuno si sarebbe introdotto volutamente in piena notte nell’edificio, causando dei danni ingenti alla struttura e rendendo inagibili molte delle aule.

A Rimini invece, è stato il Duomo, sul lato di via Tempio Malatestiano, a diventare una triste vittima di atto vandalico. Qualcuno avrebbe imbrattato con delle bombolette spray la parete esterna lasciando impressa una dotta citazione del poeta latino Virgilio, Amor vincit omnia, ovvero, l’amore vince su tutto. La stessa scritta è comparsa, poi, anche in Piazza Ferrari su un altro celebre monumento, sul portone di ingresso della biblioteca comunale, e, infine, nel Tempietto antoniano.

Ultimo ma non meno grave, è l’atto che ha interessato qualche anno fa la stazione della metro A Cornelia di Roma, colpito da un incendio causato dall’esplosione di alcuni petardi all’interno dell’area pubblica, e che per fortuna non ha provocato vittime ma che mostra quanto la vita collettiva sia invasa da episodi tutt’altro che civili.

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