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In arrivo E-Statement, l’app per fare il CID

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  • 8 Settembre 2014

La tecnologia è ormai un fattore sempre più presente all’interno delle nostre abitudini di vita. Sembra che ogni settore delle attività umane stia traendo benefici, anche in termini di tempo e praticità, dalle innovazioni offerte dai progressi più recenti in campo tecnologico.

Così, per esempio, attività e pratiche che un tempo richiedevano lunghe code, e iter decisamente più complessi, possono avvalersi oggi di reti telematiche, di portali web e applicazioni, per così dire “a portata di mano”, perché utilizzabili addirittura dai propri smartphone.

Le novità tecnologiche arrivano anche nel campo delle assicurazioni, che già da qualche tempo utilizza la rete per presentare e offrire i suoi servizi agli utenti e riguardano il CID o constatazione amichevole di incidente.

Più precisamente, è stata recentemente messa a punto un’applicazione utilizzabile proprio dagli smartphone, che consentirà di velocizzare la procedura di compilazione e invio della pratica di risarcimento in caso di incidente stradale.

Conosciuto anche come constatazione amichevole, il CID è uno strumento molto utilizzato a livello europeo, e di cui tutti i conducenti di un veicolo hanno sentito parlare almeno una volta nella vita.

Questa procedura ha il vantaggio di velocizzare, in caso di sinistro, la prassi di liquidazione dei danni. Qualora fossimo coinvolti in un sinistro stradale, possiamo compilare questo modello per richiedere la liquidazione dei danni direttamente alla nostra compagnia assicurativa.

Più precisamente, la nuova applicazione in arrivo si chiama “E-Statement” e sarà disponibile in Italia con ogni probabilità a partire dal 2015. L’Euresa, associazione delle imprese europee di mutua assicurazione e corporative, ha fortemente promosso questa operazione, e sarà la Francia il primo Paese a beneficiare dei vantaggi legati a questo CID che può essere definito “i-tech” .

Non dovremo più ricorrere a carta e penna per compilare un modulo di risarcimento diretto, dunque, ma ne saremo tutti in grado? L’applicazione per la constatazione amichevole sarà scaricabile per i principali sistemi operativi mobile in circolazione, ovvero IOS, Windows Phone, Blackberry e Android; mentre basterà inserire i dati principali all’interno dell’applicazione nella fase iniziale di registrazione, come patente e numero della polizza assicurativa, per renderli già disponibili in caso di sinistro, quando basterà completare il modulo digitale di constatazione amichevole, in parte già riempito nei campi personalizzati.

L’applicazione rappresenta uno strumento particolarmente utile in più in caso di incidente, in quanto, consente anche di disegnare graficamente la dinamica dello stesso sinistro o addirittura di inserire immagini, o scatti fotografici in allegato in tempi molto rapidi. Attraverso una funzione di geolocalizzazione, invece, il dispositivo rileverà automaticamente il luogo dell’incidente. Basterà poi inviare il modulo digitale alla propria compagnia assicurativa, in maniera rapida e semplice attraverso una mail. Il tutto in meno di dieci minuti, più o meno.

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Tasso variabile o tasso fisso, l’eterno dilemma di chi accende un mutuo

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  • 5 Agosto 2014

Quando si decide di accendere un mutuo può risultare davvero difficile scegliere a quale banca affidarsi. Perché dovremmo optare per una banca piuttosto che un’altra? Dal momento in cui ogni istituto di credito un servizio diverso, e non sempre si ha il tempo o la capacità di analizzare nel dettaglio le caratteristiche di ogni singola offerta, ecco alcuni elementi utili per orientarsi nella decisione.

In generale, l’aspetto che interessa a chiunque si trovi nella condizione di richiedere un mutuo è il cosiddetto tasso di interesse che viene applicato ad esso. Si tratta di fatto del costo del finanziamento offerto dalla banca attraverso l’erogazione del mutuo. Prima di valutare ogni altro fattore, è bene innanzitutto chiarire se sia preferibile optare per il tasso variabile o il tasso fisso.

La differenza sostanziale tra queste due forme di tasso è che la rata mensile del mutuo a tasso fisso resta invariata per tutta la durata del mutuo, mentre quella a tasso variabile può diminuire o aumentare mensilmente in base all’andamento del mercato. Analizziamo nel dettaglio entrambi i tipi di tasso, confrontando i rispettivi pro e contro.

Il mutuo a tasso fisso prevede una quota mensile che viene calcolata e concordata al momento del contratto, e non subisce nessuna variazione fino all’ultima rata. I suoi vantaggi sono legati principalmente al fatto che, dal punto di vista psicologico o emotivo, si tratta di una soluzione decisamente più “rassicurante”, considerando che la quota mensile da destinare al rimborso del mutuo si mantiene costante.

Gli aspetti negativi del mutuo a tasso fisso sono legati invece al fatto che se optiamo per questa tipologia di tasso, non è possibile usufruire di un eventuale abbassamento della rata in un eventuale periodo di andamento del mercato più vantaggioso. Questo tipo di mutuo è particolarmente indicato per chi non vuole sottoporre le proprie finanze a rischi, e preferisce invece la stabilità di un tasso costante.

Il mutuo a tasso variabile invece prevede una rata mensile che può aumentare o diminuire in base all’andamento del mercato finanziario. Generalmente l’indice di riferimento che influenza il tasso è l’Euribor, Euro Interbank Offered Rate, ovvero il tasso di interesse a cui avvengono le transazioni interbancarie dei principali istituti bancari europei. Esistono più tipi di Euribor, che vengono classificati in base alla scadenza, che va da una settimana sino a dodici mesi. L’Euribor viene rilevato quotidianamente in base all’andamento del mercato. In base all’oscillazione di questi due fattori, varierà così anche la rata mensile del mutuo.

In alternativa ci sono anche altre possibilità, che però non tutte le banche offrono. È il caso del mutuo a rata fissa con durata variabile, una valida alternativa che permette di usufruire dei vantaggi del tasso variabile, ma con una rata mensile fissa; se il tasso dovesse aumentare nel corso della durata del prestito, sarà possibile aumentare il numero di rate per raggiungere la somma dovuta. Un’altra tipologia di mutuo a tasso variabile è rappresentata dal cosiddetto mutuo “interest cap“: al momento del contratto, si stabilisce un tetto massimo al di là del quale non potrà ammontare la rata mensile, anche in caso di aumento del tasso.

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Le garanzie delle assicurazioni e il soccorso stradale

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  • 18 Luglio 2014

Tutte le compagnie assicurative offrono, oggi, numerosi servizi per soddisfare tutte le esigenze di chi viaggia. A tale scopo, molte prevedono una speciale garanzia di cui usufruire in caso d’incidente: la polizza assistenza stradale.

Si tratta di un servizio importante che garantisce soccorso stradale nel caso d’incidente o rottura del proprio veicolo, valido ventiquattro ore su ventiquattro per tutti i giorni dell’anno. Per alcune compagnie la garanzia di assistenza stradale è già prevista nella Responsabilità Civile Auto, senza la necessità di dover pagare ulteriormente per ottenerla.

Altre assicurazioni, invece, garantiscono il servizio in seguito alla scelta di un pagamento superiore e offrono la possibilità di acquistare polizze di assistenza stradale speciali caratterizzate da un costo maggiore. Tali polizze danno la possibilità di una scelta più ampia e permettono di aggiungere offerte addizionali all’assistenza di base.

Generalmente la polizza di assistenza stradale consiste in un pronto intervento che garantisce il traino del veicolo non utilizzabile presso la più vicina autofficina convenzionata e l’invio immediato di ambulanza nel caso siano presenti feriti. L’intervento è spesso previsto sia in seguito a incidente sia successivamente alla foratura o rottura di uno pneumatico.

Alcune compagnie forniscono, inoltre, servizi aggiuntivi quali l’invio di un’officina mobile per la riparazione del mezzo rimasto bloccato o addirittura l’utilizzo di un’auto sostituiva. Solitamente, il servizio di soccorso stradale è previsto solo per sinistri e guasti che accadono in territorio italiano.

Alcune compagnie offrono assistenza anche nei casi d’incidenti all’estero, che coinvolgono l’intero territorio europeo. Inoltre, in seguito all’acquisto di una garanzia di assistenza speciale, è possibile ottenere il rimborso per le spese necessarie al rientro a casa in seguito al guasto del veicolo, quali il taxi o addirittura il pernottamento in hotel in base alle condizioni prestabilite.

Altre compagnie, oltre a garantire l’assistenza telefonica ventiquattro ore su ventiquattro, permettono l’utilizzo di un dispositivo satellitare gratuito per determinare immediatamente la posizione del veicolo, aspetto fondamentale nei casi di gravi incidenti stradali.

Nella maggioranza dei casi, invece, per ottenere il soccorso occorre contattare telefonicamente la compagnia assicurativa e fornire i dati principali: nome, cognome, targa, numero di polizza e posizione del veicolo guasto. Il servizio satellitare incluso nella propria auto consente di accelerare i tempi di attesa dei soccorsi e permette di rintracciare il veicolo in caso di furto.

Ciascuna compagnia assicurativa offre insomma differenti garanzie di assistenza stradale, in generale si tratta comunque di una polizza che può essere molto utile.

In caso di guasti al proprio veicolo che ne impediscono la circolazione, infatti, i costi necessari alla rimozione del mezzo, possono essere molto elevati. La polizza di assistenza stradale, invece, ha generalmente un costo molto più basso ed è facilmente gestibile.

I vantaggi non sono limitati alla possibilità di risparmio economico. La garanzia di soccorso stradale, infatti, consente di viaggiare in completa tranquillità, in particolare nel caso in cui la distanza da percorrere è elevata. L’ampia scelta delle opzioni aggiuntive, poi, consente di scegliere tutti i servizi di assistenza di cui si vuole usufruire in base alle proprie esigenze economiche. In conclusione, anche nel caso del soccorso stradale, l’offerta è molto vasta e potrebbe diventarlo ancor di più al fine di garantire una maggiore sicurezza.

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Cinque casi clamorosi di vandalismo

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  • 21 Giugno 2014

Le cronache riportano spesso notizie clamorose che riguardano atti vandalici. Si tratta di un fenomeno diffuso, che desta attenzione e alimenta un pensiero critico circa lo stato attuale della vita collettiva. Opere pubbliche, infrastrutture, abitazioni, testimonianze che fanno parte del patrimonio artistico e culturale, ma anche strutture di uso civile, beni privati e collettivi, sono spesso il bersaglio prescelto da individui malintenzionati.

Dal piccolo comune alle grandi città, le ondate di vandalismo sono espressione di un vero e proprio disagio che interessa non solo il singolo ma l’intera collettività. Tali gesti distruttivi nascondono spesso disagi psicologici profondi o disturbi del comportamento.

Come dimenticare la storia dell’opera trafugata qualche tempo fa in provincia di Pisa, nella piazza antistante il cimitero di Riglione? Era stata costruita in memoria di un maggiore dell’esercito italiano, Gian Paolo Gamerra, ucciso brutalmente dai nazisti il 9 settembre del 1943. La statua in bronzo sarebbe poi stata ritrovata in un fosso, immersa nell’acqua, dai Vigili della polizia municipale.

È interessante notare, inoltre, che gli episodi vandalici sono molto frequenti nel nostro Paese e che colpiscono soprattutto le automobili, con danneggiamento della carrozzeria o rottura degli specchietti o dei finestrini. Questo è quanto emerso da uno studio condotto da Direct Line lo scorso anno, che avrebbe anche mostrato come, in moltissimi casi, chi compie il gesto sarebbe un conoscente della stessa vittima.

Come non ricordare l’episodio verificatosi a Varese lo scorso gennaio, in cui alcuni vandali, in pieno centro urbano hanno danneggiato la carrozzeria di una quindicina di vetture parcheggiate lungo il bordo della strada? Si è trattato di un vero e proprio raid vandalico che ha coinvolto le automobili di alcuni residenti della zona e alcuni malcapitati frequentatori dei locali del centro, danneggiandole con profondi graffi e solchi incisi.

Se si considerano le statistiche, ci si rende immediatamente conto che tra i casi più gravi e frequenti, ci sono quelli che riguardano scuole ed edifici frequentati da bambini. I casi più comuni interessano il danneggiamento di pareti interne o murature esterne, ma possono anche arrivare a comprendere episodi più meditati e intimidatori, come incendi e furti notturni. Nel luglio del 2013, a Roma, il Liceo Socrate, ubicato nel quartiere della Garbatella, è stato in buona parte distrutto dalle fiamme divampate all’alba, e scatenate da un vero e proprio atto vandalico. All’interno dell’edificio sono state ritrovate tracce di fiammiferi e benzina, un elemento che ha dimostrato che qualcuno si sarebbe introdotto volutamente in piena notte nell’edificio, causando dei danni ingenti alla struttura e rendendo inagibili molte delle aule.

A Rimini invece, è stato il Duomo, sul lato di via Tempio Malatestiano, a diventare una triste vittima di atto vandalico. Qualcuno avrebbe imbrattato con delle bombolette spray la parete esterna lasciando impressa una dotta citazione del poeta latino Virgilio, Amor vincit omnia, ovvero, l’amore vince su tutto. La stessa scritta è comparsa, poi, anche in Piazza Ferrari su un altro celebre monumento, sul portone di ingresso della biblioteca comunale, e, infine, nel Tempietto antoniano.

Ultimo ma non meno grave, è l’atto che ha interessato qualche anno fa la stazione della metro A Cornelia di Roma, colpito da un incendio causato dall’esplosione di alcuni petardi all’interno dell’area pubblica, e che per fortuna non ha provocato vittime ma che mostra quanto la vita collettiva sia invasa da episodi tutt’altro che civili.

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Andare in vacanza alle Baleari

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  • 24 Febbraio 2014

L’arcipelago delle Baleari è uno dei luoghi senza dubbio più belli del Mediterraneo, queste Isole spagnole sono molto diverse tra loro, tutte sono racchiuse nel medesimo scenario da sogno fatto di sabbie bianche e rosate, acqua dalle infinite tonalità di azzurro ma offrono stili di vita differenti.

Ibiza è notoriamente la più movimentata, frequentata da gente di tutte le età e di qualsiasi estrazione sociale. Questa isola coniuga ad una serie di bellissime spiagge con una “movida” notturna tra le più celebri al mondo. Ibiza è musica, ballo, moda e, talvolta, eccessi.

Oltre alle imponenti discoteche, ai DJ’s più acclamati e alla vita sfrenata piena di possibili incontri,
Ibiza ha tantissimo da offrire. Essa è infatti un’isola di rara bellezza e il fatto che sia stata popolata da una grande comunità Hippy durante gli anni Settanta ne ha notevolmente influenzato l’evoluzione culturale.

L’isola è grande, va girata in macchina; la costa vista da una barca è strepitosa. Las Salinas, Agua Blanca, Playa Roca, Cala Salada e Sa Caleta sono alcune delle spiagge che meritano di essere visitate.

Minorca si distingue da Ibiza soprattutto per la gente che la abita e la frequenta, è maggiormente adatta alle famiglie, meno esasperata, un po’ meno internazionale ma altrettanto bella e ricca di paesaggi suggestivi.
Formentera, la più tranquilla delle Baleari, è famosa per la spiaggia di es Pujols, per la sabbia rosata, per i suoi tramonti, per la presenza dei Vip e perchè è la più selvaggia tra queste isole. Dal punto di vista naturalistico è sicuramente la più intatta dell’arcipelago.

Infine c’è Palma de Maiorca, la più grande delle Baleari, ci sono bellissime spiagge e divertimento, anche il centro storico è interessante. Il turismo su quest’isola è di massa, ci sono grandissime strutture ricettive. Per essere un Isola, ha molti aspetti in comune con le grandi città della Spagna.

Una soluzione indubbiamente valida per potersi spostare liberamente in questo arcipelago, senza macchina e traghetti, senza neanche prenotare alberghi, è quella di noleggiare con un gruppo di amici un catamarano con lo skipper. Il noleggio di un catamarano alle Baleari può essere un’ottima idea per vari motivi. Muovendosi in questo modo infatti non si hanno vincoli, si decide giorno per giorno dove andare e dove fermarsi, ci si gode veramente il mare in pace e armonia con gli amici senza precludersi la possibilità di trascorrere delle serate movimentate.

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Basiluzzo, l’ottava isola delle Eolie

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  • 24 Febbraio 2014

A tre chilometri e mezzo da Panarea, non lontano da Stromboli, si staglia all’orizzonte una piccola isola disabitata, quasi uno scoglio. Si tratta di Basiluzzo, isola oscurata dalla fama e dalla bellezza delle sette “sorelle” maggiori.

Basiluzzo ha una superficie di 0,3 chilometri quadrati ed ha una forma molto particolare; le coste infatti sono a picco sul mare (l’isola raggiunge i centosessantacinque metri di altezza dal mare) mentre la parte interna è sostanzialmente pianeggiante.

La sua origine è legata all’apparato vulcanico di Panarea, la più antica a livello geologico tra le Eolie. Basiluzzo era una delle bocche eruttive di tale apparato, la più “giovane” (si è originata cinquantamila anni fa). I turisti che si avvicinano all’isola in barca potranno notare le varie sedimentazioni di colate laviche da cui l’isola è costituita, per via delle differenze cromatiche.

Essendo disabitata, oggi Basiluzzo viene visitata solo da chi solca il mare delle Eolie in barca, si può infatti sbarcare a Basiluzzo solo per scopi scientifici (è stata dichiarata riserva naturale integrata). Ma non è sempre stato così. L’isola infatti viene visitata sin dall’alba dei tempi ed in passato ha sicuramente ospitato degli insediamenti, anche se probabilmente temporanei.

Nella zona delle Eolie, come è noto, sono stati trovasi numerosi reperti di origine neolitica, e sembra che Basiluzzo non faccia eccezione; nell’isolotto sono stati infatti scoperti alcuni utensili di ceramica ed ossidiana risalenti probabilmente ad epoca neolitica. Sono inoltre abbastanza evidenti dei resti di almeno una villa romana del II sec. d.C..

La zona pianeggiante sulla sommità dell’isola, è abbastanza fertile tanto che è stata utilizzata in passato per varie coltivazioni, dei celbri capperi siciliani in modo particolare.

Raggiungere Basiluzzo da Panarea è molto semplice, neanche venti minuti di navigazione. Si tratta di un esperienza veramente particolare, l’isola infatti in virtù della sua altezza e delle stratificazioni laviche è di grande impatto estetico. Sembra vivere in una sua dimensione particolare, fuori dal tempo. Questa sensazione deriva in gran parte dalle coste, alte ed aspre, che sembrano proteggerla e nasconderla, dando l’idea di un piccolo gioiello naturale, riservato e un po’ misterioso.

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Filicudi, piccola e selvaggia

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  • 22 Gennaio 2014

Ricorda vagamente la forma di un pesce, la piccola Filicudi, vista dall’alto. Assieme ad Alicudi è la più occidentale delle isole Eolie. Il territorio, quasi pianeggiante nella parte centrale dell’isola, si innalza alle due estremità fino a raggiungere i 773 metri sul mare. Altezza toccata da uno dei suoi otto vulcani, non più attivo, il monte Fossa Felci.

L’isola ha dimensioni ridotte, circa 9,50 chilometri quadrati, e pochi abitanti, meno di 250 anime. Tende però a riempirsi nel periodo estivo quando diviene meta turistica, tappa imprescindibile per i visitatori delle Eolie. Il mare incantevole svela a poco a poco i suoi segreti a chi ha voglia di esplorarlo, ammirandolo dalla terra ferma, solcandolo in barca o immergendosi in profondità per ammirare uno dei fondali più suggestivi d’Italia.

Un mare affascinante per la bellezza naturalistica, certamente. Ma anche per i reperti che di tanto i tanto restituisce. E’ notizia di luglio il ritrovamento di un relitto di una nave romana. Si trova nella zona di Capo Graziano a circa quaranta metri di profondità. Non è il primo ritrovamento fatto a Filicudi tanto che già da alcuni anni è possibile ammirare i reperti restituiti dal mare in loco. Una vero e proprio museo sottomarino.

La zona di Capo Graziano è stata studiata anche a terra, ed ha restituito anche in questo caso reperti importanti, conservati al Museo Archeologico Eoliano e nel villaggio neolitico che impreziosisce ancora oggi Filicudi.

Il nome dell’isola, sembra derivi da “Phoinix”, il termine greco che indica la palma nana, molto diffusa anticamente nell’isola ed ancora oggi presente. L’isola, nonostante oggi sia assolutamente attrezzata per ospitare un discreto flusso turistico, mantiene un carattere spiccatamente naturalistico, quasi arcaico.

I centri abitati sono solo due, Filicudi porto e Pecorini a mare, i luoghi in cui attraccano le barche. La luce elettrica è innovazione relativamente recente per i filicudari, la sua introduzione dovrebbe risalire al 1986. Se state progettando una vacanza in barca a vela alle isole Eolie, Filicudi è molto comoda da circumnavigare, essendo molto piccola. Se invece preferite restare sulla terra ferma, l’isola è raggiunta sia da aliscafi che da traghetti.

In ogni caso, per i suoi panorami mozzafiato, per il suo mare e per l’atmosfera semplice, Filicudi è uno dei posti che meritano di essere visitati.

I luoghi da visitare sono molti. Abbiamo detto della zona neolitica, del monte Fossa Felci e dei due centri abitati. Molto belle sono anche la grotta del Bue Marino e La canna, un faraglione di ben 85 metri.

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La disoccupazione, in Italia e nel mondo

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  • 22 Gennaio 2014

L’alto livello di disoccupazione presente in Italia è una realtà drammatica percepita con chiarezza e vissuta da gran parte degli italiani. La difficoltà nel trovare lavoro è problematica diffusa con cui ci si trova a fare i conti quotidianamente. Alcuni studi contribuiscono comunque a comprendere l’intensità generale del problema e permettono di conoscere le cifre della disoccupazione più nel dettaglio.

Secondo le rilevazioni Eurostat relative al terzo trimestre 2013, l’Italia ha, tra i paesi europei, il più alto tasso di persone disponibili a lavorare ma che non cercano lavoro. Si parla del 13,1% della forza lavoro, circa 3,3 milioni di persone. Si tratta di quelle persone che con gergo giornalistico vengono spesso definiti “scoraggiati” o “sfiduciati”. L’Italia ha una percentuale di “sfiduciati superiore ad ogni altro paese europeo, Spagna inclusa (in cui i disoccupati complessivi sono il 26% della popolazione). Tasso molto più basso, come prevedibile, in Germania (1,3%) e nel Regno Unito (2,5%). Ma anche in Francia e in Croazia (10,1%).

Tale percentuale non è omogenea nelle varie zone d’Italia. Al Sud in particolare, è sensibilmente più elevata.

Altri dati interessanti, seppur anch’essi drammatici, sono stati diffusi dall’Ilo in un documento noto come Global Employment Trends 2014. Infatti l’International Labour Organizatiom (l’Ilo, appunto) ha di recente reso noti i risultati di una indagine a livello mondiale sul lavoro e sulla disoccupazione.

Al mondo, nel 2013, i disoccupati erano 203 milioni, in aumento rispetto all’anno precedente (cinque milioni di persone in più). La stima per il 2018 è ancora più preoccupante: altri 13 milioni di disoccupati in più.

Secondo la stima dell’Ilo anche in Italia la disoccupazione continuerà a crescere, fino al 2015. E’ all’interno di questo difficile contesto internazionale che si sta parlando di una possibile ripresa senza occupazione. Tale particolare tipo di ripresa penalizza soprattutto i più giovani che faticano ad entrare nel mercato del lavoro.

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La nebbia: quante tipologie esistono?

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  • 17 Gennaio 2014

Con la stagione autunnale e invernale le giornate diventano più grigie e spente, spesso accompagnate da quella fastidiosa nebbiolina che impedisce ai guidatori di vedere con chiarezza la strada: ma…perchè si forma la nebbia?

Si tratta di una condensazione di vapore acqueo in piccole goccioline d’acqua. Ovviamente, non bisogna confondere la nebbia con la foschia; nel primo caso si parla di scarsa visibilità inferiore ai 1000 metri, mentre nel secondo caso dai 1000 ai 5000 metri. La nebbia deriva da una percentuale molto elevata di umidità, con la conseguente saturazione del vapore acqueo.

Ci sono due tipologie di nebbia, quella causata dall’umidificazione della massa d’aria vicina al suolo, chiamata anche nebbia da evaporazione, oppure quella provocata dal raffreddamento dell’aria, chiamata anche nebbia da raffreddamento. Altra “categoria di nebbia” è la nebbia da irraggiamento.

La nebbia è spesso una nemica per molti, considerato il fatto che causa spesso incidenti, anche di forte entità, ma come ogni cosa, non deve essere considerata sempre identica a se stessa, né originata dagli stessi fattori metereologici.

Esistono altre tipologie di nebbia, come quella da umidificazione, solitamente causata da aria fredda che passa sopra acqua calda, anche se spesso si forma nelle zone polari o comunque durante inverno e autunno, facendo nascere quella nebbiolina ghiacciata che più comunemente chiamiamo brina. Con la nebbia da avvezione, invece, troviamo aria umida e calda che passa sopra un terreno freddo, raffreddandosi a sua volta; si tratta di un fenomeno tipico della montagna, soprattutto lungo il pendio oppure a fondovalle.

Altra differenza che si può fare è quella tra la nebbia frontale e quella congelantesi: la prima si forma solitamente dopo precipitazioni che cadono in aria secca, consentendo a gocce liquide di evaporare; la seconda si manifesta quando le gocce presenti nella nebbia si trovano allo stato liquido e la temperatura dell’aria raggiunge gli 0 gradi centigradi.

Ricordate che non è impossibile guidare quando c’è nebbia, poiché la maggior parte delle autovetture dispone di strumenti adeguati al fine da poter garantire una corretta illuminazione, sia nella parte anteriore che in quella posteriore dell’autovettura. Bisogna comunque ridurre la velocità tenendo un’andatura adeguata alle condizioni della strada. Può inoltre essere molto utile consultare le previsioni meteorologiche prima di mettersi alla guida, in modo da decidere se vale la pena di mettersi al volante.

Nel caso in cui doveste trovarsi avvolti dalla nebbia, evitate l’utilizzo di fari abbaglianti, poiché il risultato sarebbe quello di ottenere una sorta di muro bianco di fronte a voi, impedendovi di vedere.

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Volete aumentare i fan su Facebook? Scatenate l’effetto valanga

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  • 15 Novembre 2013

Aggiungo anche questo post alla variegata selva di articoli sul tema disponibili online. L’aumento dei fan sulle pagine Facebook sembra essere diventata quasi una ossessione. In alcuni casi aumentare il numero di mi piace sulla propria pagina è una esigenza più che legittima. Molte pagine hanno infatti un numero esiguo di fans per il semplice fatto che nessuno le conosce.

Molti articoli passano in rassegna vari modi per ottenere fan su Facebook, si tratta comunque di letture che consiglio. In questo articolo proverò soltanto a mettere in luce un aspetto che considero importante.
Vi chiedo prima di tutto di rispondere mentalmente alla seguente domanda: “Perchè voglio un maggior numero di piace?”
Pensate, insomma, a cosa fare dei fan che poi otterrete prima di lanciarvi in affannose campagne.

Detto questo, il numero dei “mi piace” su Facebook aumenta senza dispendio economico se riuscite ad instaurare una specie di “effetto valanga”, o “slavina” quantomeno. Non basterà una palla di neve.

🙂

Con ciò volgio dire che dovete cercare di utilizzare a vostro favore le immense potenzialità di Facebook. Su questo social network gli utenti sono moltissimi e già da molti anni sono abituati a condividere e a “passarsi” informazioni, notizie, immagini e aggiornamenti di vario genere. Dovete riuscire a creare i contenuti adatti ad essere condivisi, commentati, diffusi.

Online trovate vari consigli a riguardo, più o meno validi, si va dalla pianificazione di una linea editoriale di qualità al lancio di contest solo per i vostri fan, dal chiudere i vostri aggiornamenti con una domanda (cosa che stimola la risposta dei fans) alla diffusione di contenuti “nazional-popolari”, che piacciono a tutti.
Qualsiasi linea editoriale deciderete di adottare, e qualsiasi iniziativa promozionale vorrete sfruttare, il consiglio è di gestire con regolarità la vostra pagina. Con ciò intendo dire che quasi ogni giorno dovreste seguirne l’andamento, magari analizzando gli “insights” della pagina, magari programmando una serie di aggiornamenti o rispondendo ad un commento.

Instaurare una catena di interazioni con la vostra pagina è ciò a cui dovete mirare in ogni caso. I vostri fan sono davvero vostri amici, sono loro che dovete riuscire a coinvolgere per fare in modo che i vostri contenuti siano visti da più persone.

Perchè ciò avvenga occorre un po’ di pazienza e che abbiate già un certo numero di persone che seguono la vostra pagina. Per ottenere i primi “mi piace” esistono ovviamente molti modi, più o meno “puliti” e dispendiosi.

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Le stufe come oggetto di design

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  • 21 Ottobre 2013

La stufa è un oggetto che nell’immaginario collettivo sembrava destinato ad una lenta e progressiva scomparsa. Uno di quegli strumenti dal passato glorioso attorno a cui si condensano ricordi sempre più lontani.

La crisi economica ha per molti versi messo in discussione alcune tendenze che sembravano incontrovertibili. L’utilizzo della stufa viene oggi scelto, in molti casi, in quanto più economico
E’ chiaro che l’impiego delle stufe è legato ad alcune specifiche esigenze e fatica ad adattarsi allo sviluppo cittadino, ai grandi agglomerati urbani ed ai complessi residenziali.

Tuttavia, al di là delle considerazioni economiche, l’evoluzione della tecnica lascia spesso spazio alla sussistenza di strumenti il cui utilizzo non è pienamente comprensibile se valutato esclusivamente da un punto di vista funzionale. Restando nello stesso settore un esempio su tutti: il camino.

Anche il camino, come per molti versi la stufa, è un oggetto che può essere considerato superato da tecnologie molto più moderne sia per quanto riguarda il riscaldamento degli ambienti che per ciò che concerne la cottura. Eppure il caminetto continua ad esercitare un indiscusso fascino quando si tratta di configurare la propria abitazione. Il fuoco del “focolare” continua ad ardere in molte delle nostre abitazioni.

Le aziende produttrici di stufe stanno cercando di adeguare il “prodotto stufa” alle esigenze contemporanee in parte migliorando le prestazioni complessive, in parte proponendo modelli dal design sempre più vario ed integrabile in ogni tipo di abitazione.

La varietà di materiali con cui vengono oggi realizzate le stufe è davvero ragguardevole. Le stufe in ceramica, ad esempio, sono un ottimo esempio di come un design innovativo possa contribuire ad adattare un oggetto tradizionale ad un ambiente moderno. Discorso simile può essere fatto per le stufe in ghisa e ancor di più per le stufe in maiolica. Stando a Wikipedia Italia le stufe in maiolica sembrerebbero derivare dai forni per il pane. Sono quindi legate ad una storia molto antica. Questa alleanza tra stufa e forno viene esplorata, con buoni risultati, anche dagli attuali modelli di “stufe con forno”, alternativa più duttile alle cosiddette “stufe cucina”.

Più legate ad un arredamento tradizionale sono probabilmente le stufe in pietra ollare; anche questo tipo di stufa può tuttavia essere inserita in ambienti dal design moderno, se si ha intenzione di giocare sui contrasti.

L’integrazione della stufa in vari ambienti, sia a livello funzionale che di design, combinata con il migliorato rendimento dei vari combustibili (il pellet, ad esempio), sembra arricchire di un nuovo capitolo la storia delle stufe.

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Filomena e Francesca b&b

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  • 1 Dicembre 2011

Filomena e Francesca è un bed and breakfast a Roma a gestione familiare sito in via della Giuliana, nel quartiere Prati, vicino al Vaticano e ben collegato con il centro di Roma. La posizione può a buon diritto esser definita strategica sia per i turisti che per chi necessita di un punto di appoggio per soggiorni lavorativi. Il sito contiene tutte le indicazioni su come arrivare e come muoversi nella città, le tariffe e le modalità di prenotazione.
Nel blog del Filomena e Francesca bed and breakfast potete trovare informazioni sulla città eterna e sui luoghi di interesse vicino al b&b.
Il bed and breakfast offre tre diverse camere in affitto: la camera Balcone, la camera Cortile e la camera Giuliana. Le camere sono climatizzate e dotate di servizi privati. Potete trovare numerose foto online di ciascuna di esse.
Il bed and breakfast si trova all’ultimo piano da cui si può godere di una vista panoramica sul quartiere e sulla cupola di San Pietro.
Il sito è disponibile in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. La conduzione familiare e i prezzi concorrenziali rendono il Filomena e Francesca b&b una delle strutture ricettive più apprezzate della città.
Se state cercando un b&b vicino al centro storico o a San Pietro, il Filomena e Francesca è quello che fa per voi.
Si può prenotare telefonicamente, via mail o tramite un comodo form di contatto.

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