Richiedere ed ottenere un prestito personale sotto forma di cessione del quinto del proprio stipendio è molto semplice ma richiede accuratezza nella raccolta della documentazione necessaria per avviare la pratica a proprio carico.
Ricordiamo che possono richiedere ed ottenere un prestito di questo tipo i dipendenti, statali o privati, ed i pensionati.
Mentre per i pensionati è importante entrare ottenere dal proprio ente pensionistico la documentazione inerente alla propria quota cedibile, i lavoratori dovranno chiedere al proprio datore di lavoro il rilascio del certificato di stipendio.
Il certificato di stipendio attesta la situazione del lavoratore dal momento dell’assunzione fino ad oggi: riporta informazioni riguardo l’ingresso del richiedente nell’ambito lavorativo attuale, gli anni di servizio, il compenso percepito mensilmente, sai al lordo che al netto, l’ammontare di tredicesima e quattordicesima, il TFR maturato ed eventuali trattenute applicate in busta paga come, ad esempio, pignoramenti od alimenti.
Per la corretta stima del possibile prestito da erogare è fondamentale che il certificato di stipendio riporti in modo corretto tutte le informazioni di cui sopra, onde evitare spiacevoli situazioni.
Occorre verificare accuratamente che i dati riportati su tale documentazione siano aggiornati, cosa succederebbe se il TFR, ad esempio, non rispecchiasse l’effettiva situazione?
Ipotizziamo che il richiedente abbia goduto di un anticipo sul TFR e che tale dato non sia riportato sul proprio certificato di stipendio. In tal caso esiste la possibilità quest’ultimo venga concesso un prestito personale che vada ben oltre le sue attuali possibilità di restituzione. Cosa succederebbe allora se il soggetto in questione, ad esempio, venisse licenziato? Di certo il TFR maturato non sarebbe sufficiente a coprire il valore del prestito erogato.
La cosa migliore da fare è affidarsi a una consulenza esperta in previsione della richiesta di un prestito.
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