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Tutto quello che c’è da sapere sullo smaltimento dei veicoli fuori uso

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  • 18 Luglio 2016

 

Tra le varie pratiche di smaltimento rifiuti una delle più complicate può essere definita quelli dei veicoli vecchi e ormai fuori uso, che presenta un modo particolare di smaltimento e numerose pratiche burocratiche da affrontare, in primis la corretta e accurata compilazione del registro di carico e scarico dei rifiuti, che è fondamentale per ottenere un efficiente smaltimento.

Data la grande quantità di rifiuti di questo tipo, a  partire dal 2015 si è resa obbligatoria la Direttiva europea 2000/53/EC, che era già stata proposta alla Commissione Europea nel 1997, conosciuta anche con la sigla ELV.

La Direttiva ELV si rivolge alle case automobilistiche, ai demolitori e alle Istituzioni nazionali a cui viene chiesto attraverso due step di recuperare l’ 85% di veicoli dismessi e procedere al riciclaggio di almeno l’80% di questi  e in seconda battuta di cercare di portare i dati almeno al 95%.

Tutti gli Stati membri dell’Unione Europea hanno sposato questa direttiva e i suoi parametri ambientali, che chiedevano alle case automobilistiche di produrre veicoli con parti facili da montare e da smaltire  cercando di ridurre il più possibile l’utilizzo di quei materiali contenenti sostanze pericolose.

Tutti gli Stati firmatari della Direttiva hanno dovuto creare degli appositi spazi per la raccolta e il trattamento dei rifiuti dando vita ai centri di recupero e demolizione, certificati attraverso un processo da documentare ogni tre anni con relazione  alla Commissione.

Raccolta trattamento e smaltimento in Italia

In Italia la Direttiva viene indicata a partire dal 2003 grazie al Decreto Legislativo 209, che viene poi modificato nel 2006 allo scopo di creare una specifica filiera che si occupi nello specifico di raccolta recupero e riciclaggio dei veicoli fuori uso.

In Italia si è quindi proceduto a disciplinare le misure per ridurre la produzione dei rifiuti derivanti dai veicoli fuori uso con una particolare attenzione a quelli parti che presentavano delle sostanze pericolose per l’ambiente e per le persone.

Le principali attività svolte dallo Stato Italiano sono state quelle sul rimpiego delle parti funzionati, il recupero energetico, ma anche un programma volto alle case automobilstiche per cambiare la progettazione e la produzione dei veicoli, al fine di avere auto vecchie che possono essere smaltite più facilmente.

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Il motore a combustione interna

Tra le più importanti innovazioni del secolo scorso troviamo senza dubbio l’automobile,  che ha radicalmente cambiato il modo di viaggiare grazie all’ invenzione dei motori a combustione interna , che oggi ci permettono di acquistare la nostra auto negli showroom, alcune case hanno addirittura dei saloni monomarca come la Skoda Roma, l’Audi o la Volkswagen. Il motore a combustione interna (MCI) è una macchina motrice che permette di convertire l’ energia chimica, presente all’ interno della di una miscela aria combustibile rappresentata da:  benzina, diesel, metano, in un lavoro meccanico grazie al lavoro dell’albero motore e al sistema di trasmissione.

Il processo di conversione avviene all’ interno della camera di combustione dove i gas spingono il pistone che fa ruotare l’albero motore e permette al motore di far muovere l’automobile.

Tiplogie di motori a combustione interna

Esistono diversi tipi di motori a combustione interna, i principali sono quelli volumetrici, continui che hanno al loro interno delle specifiche sottocategorie.

I  motori volumetrici dove il il fluido viene ciclato con una cadenza periodica sono divisi in:

  • Motori a movimento alternativo dove il moto dei pistoni è trasformato in un moto rotatorio che avviene attraverso una spinta rotativa.

Questi motori in base al ciclo termodinamico presente sono divisi con in quelli con un motore ad accensione comandata e in motore ad accensione spontanea.

  • Motori a movimento rotativo  dove il pistone non ha un movimento alternato  ma uno rotario più costante in base al motore.

I motori  continui dove il fluido del motore avviene in maniera continua in un sistema meccanico di deflusso; tra i più conosciuti di questo genere troviamo:

 

  • Turbina a gas
  • Motore a reazione
  • Esoreattore
  • Endoreattore

 

Storia del motore a combustione interna

La nascita e lo sviluppo dei primi motori a combustione interna viene riconosciuta a due meccanici italiani: Eugenio Barsanti e Felice Matteucci, che nel 1853 ne spiegarono il funzionamento consegnando i  primi brevetti in Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia.

In questi primi prototipi mancava la fase di compressione, il che rendeva il motore ancora poco efficiente e così si comiciò a fare tentativi di compressione usando i  motori marini, poichè a differenza dei motori a vapore i motori a combustione non potevano partire da fermi.

Dopo anni di esperimenti e fallimenti nel 1899 arrivarono sui veicoli le prime frizioni, che permettevano di far partire il veicolo da fermo e questa fu la spinta decisiva allo sviluppo dell’ automobile in tutto il mondo.

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Opzioni Binarie 60 Secondi

Le opzioni binarie a 60 secondi sono una tipologia specifica di opzioni binarie con la peculiarità di avere un scadenza di solamente 60 secondi, un minuto, e che nascono in qualità di strumento particolarmente speculativo. Attraverso le opzioni binarie a 60 secondi, in effetti, si può riuscire bene nella pratica dello scalping come previsto dal trading tradizionale, con l’unica differenza che la scadenza in questo caso particolare è già stata impostata.

 

Le previsione di conseguenza vanno fatte molto più velocemente. Occorre agire molto velocemente determinando con precisione l’ammontare dell’investimento e la previsione in un arco di tempo davvero molto breve.

Convenienza

Le strategie opzioni binarie a 60 secondi risultano essere davvero molto convenienti in quanto permettono di guadagnare anche il 70-75% del capitale che si è investito, specialmente quando si fa riferimento alla scadenza ed alle occasioni di trading a cadenza giornaliera. Non è sufficiente infatti considerare solamente il guadagno totale, ma è doveroso considerare che questa elevata performance si può raggiungere in solamente 60 secondi. Tutti i guadagni che risultano derivanti dall’effettuare un investimento in opzioni binarie a 60 secondi possono di conseguenza essere praticamente illimitati e dipendono in gran parte da quelle che sono le predisposizioni e le caratteristiche del trader e da come egli riesce a sfruttare i vari segnali del mercato azionario.

Cosa sono

Analizzando molto da vicino le Opzioni Binarie a 60 secondi, si può iniziare facendo una rapida ricerca su quale sia il loro funzionamento prima di andare a studiare più nello specifico alcuni utili esempi di trading binario. Comunque sia il minimo indispensabile da sapere per quanto riguarda l’intricato mondo delle opzione binarie a 60 Secondi, è che si dovrà semplicemente fare un tipica previsione sull’oscillazione del prezzo di un Asset che è stato scelto rispettando però la scadenza fissata dei 60 secondi. In effetti è proprio questa particolare scadenza ad 1 minuto che ha fornito il nominativo a questo particolare tipo di opzione binaria.

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Come avviene lo smaltimento del metallo

Il riciclaggio dei rifiuti è diventato, e sta continuando a diventare sempre più una componente davvero importante della gestione e dello smaltimento rifiuti Roma. Ogni genere di scarto cittadino come la plastica, il vetro, la carta, gli scarti alimentari e il metallo viene prontamente riciclato e smaltito quotidianamente in modo da reintegrarlo nel processo produttivo come parte di qualcosa di completamente nuovo. Di seguito vediamo in particolare come avviene lo smaltimento del metallo, dalla sua raccolta al suo recupero.

Raccolta del metallo

Il metallo si utilizza in varie forme come ad esempio ghisa, acciaio da costruzione, acciaio speciale e acciaio per utensili in base alle specifiche caratteristiche che sono richieste: durezza, malleabilità, resistenza fisica o chimica e altro ancora.

 

La maggior parte quindi dei rifiuti che derivano dai materiali ferrosi è formata dagli imballaggi in acciaio, usati nelle attività civili, industriali, artigianali e commerciali.

 

Il metallo incide, non troppo fortemente, nella produzione domestica dei rifiuti per circa il 4%. È rappresentato da qualsiasi tipo di metallo anche elettrodomestici, escluso i frigoriferi, per i quali si impone una differenziazione specifica.

 

La raccolta del ferro avviene principalmente con l’impiego di camion aventi delle gru per i materiali accatastati a terra o in apposite vasche e contenitori oppure con l’utilizzo di camion scarrabili nel momento in cui vengano impiegati dei container.

 

Si effettuano anche demolizioni di impianti sul posto con l’utilizzo di caricatori semoventi, cesoia e pressa mobile per la compattazione dei materiali voluminosi nonché il ritiro di mezzi e veicoli dismessi destinati alla rottamazione.

Come avviene lo smaltimento

L’attività principale di smaltimento del ferro è la riduzione dei sfridi di lamiera provenienti dagli scarti di produzione rottamo ferrosi.

La cernita

A seconda delle circostanze si effettua una prima cernita, a volte manuale a volte con l’ausilio di mezzi meccanici, per selezionare le varie leghe e differenziarle a dovere.

La cesoiatura

A seguire avviene il processo della cesoiatura e/o pressatura per rendere i prodotti di scarto raccolti idonei alle esigenze delle acciaierie  al quale è destinata la merce

Taglio a fiamma

In particolari casi si interviene con il taglio a fiamma per scomporre oggetti di grosso spessore o per recuperare alcune componenti riutilizzabili che altrimenti verrebbero danneggiate.

 

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Perché scegliere la cremazione come pratica di sepoltura

La cremazione è una tipologia di sepoltura la cui pratica in Italia si sta diffondendo a macchia d’olio.

Quando si parla di morte nel senso lato del termine, ci si rende conto di quanto sia delicato l’argomento tanto che molte persone cercando di rimandare la scelta della sepoltura.

Da l’anno scorso finalmente la chiesa cristiana ha ammesso la cremazione come pratica di sepoltura per i propri cari. Ma perché bisognerebbe scegliere di far cremare il proprio corpo o quello del proprio caro?

Molti comuni italiani lamentano la mancanza di territorio edificabile nei propri cimiteri, venendo così meno la costruzione dei piccoli santuari dove ci si reca la loro di partita. Ad incrementare questa cosa, impossibile ma vero, c’entra anche la questione migranti.

Non a caso in molti cimiteri della nostra nazione i mal capitati, deceduti durante la traversata in mare verso la salvezza, una volta recuperati in acqua sono stati sepolti in diversi cimiteri nazionali.

Questo fenomeno ha contribuito ad un sopraffollamento dei cimiteri, capaci di convincere alcune persone ad optare per la cremazione e far si che i propri cari li riportino in casa con loro.  La cosa in un certo qual modo mette ansia, però c’è da considerare che è una scelta che viene fatta da tutti coloro che dopo la loro morte non vogliono lasciare il corpo alle ingiurie del tempo.

Negli ultimi anni ad esempio si è venuto a creare un nuovo business che riguarda proprio la nuova concezione di sepoltura. La pratica della cremazione a Roma ad esempio sta interessando moltissime aziende di onoranze funebri, che stanno completamente rivoluzionando la loro tecnologia in vista delle nuove richieste. Se questa prima veniva considerata un’idea stramba da vip, adesso più che mai è una decisione che sta coinvolgendo tutti coloro che non vogliono separarsi definitivamente dal proprio caro.

Questo genere di sepoltura, differentemente da come si pensa, è già una pratica ampiamente diffusa in altre nazioni. Non a caso personaggi noti come David Bowie, dopo la loro dipartita come ultima volontà hanno espressamente richiesto che le loro ceneri tornassero immediatamente in contatto con il mondo in cui hanno vissuto. In casi come questi, ad esempio, il defunto nel suo testamento spirituale annota le linee guida che i propri cari dovranno seguire subito dopo il funerale.

Dietro queste la maggior parte delle volte si nasconde una concezione di morte quasi filosofica, che prevede il distacco netto tra corpo e anima al fine di trovare la pace eterna.

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La 24 ore di Le Mans: storia e curiosità

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  • 29 Giugno 2016

Quando si parla di corse automobilistiche tra le più belle e massacranti del mondo troviamo sicuramente la 24 ore di Le Mans, una gara della durata di un giorno, che si corre sul famoso tracciato francese.

In questa corsa gareggiano tutte le marche più importanti come la Ferrari e la Mc Claren e anche delle case automobilistiche come l’Audi, che solitamente conosciamo per i numerosi centri vendita Audi Roma, presenti nella nostra capitale.

Informazioni sulla 24 ore di Le Mans

La 24 ore di Le Mans si corre ogni anno sul tracciato del Circuit de la Sert situato vicino alla città di Le Mans e viene organizzato dall’Automobile Club dell’ Ouest (ACO ) e fa parte del Campionato del Mondo Endurance FIA.

La prima gara della 24 ore di Le Mans si è svolta nel 1923 e si corre ogni anno nel mese di giugno, anche se nel corso degli anni ci sono state delle eccezioni come ad esempio nel 1956 e nel 1968  quando a causa del Maggio francese la gara fu disputata a settembre.

L inizio della gara e di sabato alle 16.00 e si conclude la domenica alla stessa ora e viene disputata all’interno di un circuito semipermanente, che misura circa 13 chilometri e usa le strade che durante l’anno sono a libera circolazione.

La gara è corsa da vetture di diverse tipologie, che vengono suddivise in quattro categorie che contemplano al loro interno dai prototipi progettati per questa corsa fino a le auto di serie e la vittoria viene assegnata al gruppo di auto che ha percorso il maggior numero di  giro al termine delle 24 ore stabilite.

Nelle prime 24 ore di Le Mans i piloti potevano correre anche in solitaria, mentre  fino al 1970 c’ era la possibilità di alternarsi fra due piloti, ma visto il grande sforzo che richiede questa corsa, oggi tutte le case automolistiche hanno tre piloti che si alternano alla guida durante le 24 ore.

La  24 ore di Le Mans nella cultura di massa

Per i francesi la 24 ore di Le Mans è considerata uno degli eventi principali del paese tanto che ha molto influito nella storia della nazione.

A questa gara è stato dedicato  un film del 1971, intitolato  Le 24 ore di Le Mans con protagonista il grande Steve McQueen e  alcune scene del film Adrenalina Blu del 1983 sono ambientate sul circuito, inoltre a questa gara sono stati dedicati anche dei videogiochi di grande successo.

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Consigli utili per sfuggire alla monotonia quotidiana

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  • 27 Giugno 2016

Non avvertite mai la voglia di staccare con il mondo per qualche ora? Magari cercare un rifugio, diverso da casa propria, chiudere la porta e lasciar fuori problemi, distrazioni, impegni ecc?

Negli ultimi anni sempre più persone scelgono la struttura alberghiera che più li attira, anche nella città d’appartenenza, dove poter passare un giorno o alcune ore in pace e tranquillità con se stessi. Il tutto per fuggire allo stress di una vita frenetica e piena di impegni.

La vita soprattutto in una grande città come Roma è sempre più frenetica e caotica, tanto che durante la pausa pranzo non sempre è semplice recarsi nelle proprie case, per rilassarsi anche solo per un’ora. Se prima per rilassarsi basta una giornata alla spa, adesso qual è l’ultima moda? Quando si parla di relax la combinazione perfetta è letto, televisione, mangiare e tanto, ma tanto silenzio!

Quando si è alla ricercai relax, per un ora o un giorno, entrano in gioco le strutture alberghiere soprannominate day use hotel Roma. Ma cosa sono in realta?

I day use hotel altro non sono che i classici hotel che si possono prenotare ad ore, che spesso vengono utilizzati da colo che non possono recarsi a casa per la pausa pranzo.

All’interno di queste strutture alberghiere potrete usufruire di diversi servizi, grazie ai quali riuscirete senza ombra di dubbio rilassarvi e coccolarvi come se fosse in casa vostra. Chi l’aveva detto che gli alberghi ad ore erano destinati agli amanti in fuga passionale?

Per un motivo o per un altro ognuno di noi cerca di sfuggire alla monotonia della propria vita, magari fatta di casa, lavoro, amici, famiglia… per cui si sente davvero la necessità di concedersi qualche piccola ora di relax lontani dalle proprie abitudini.

I servizi che potete richiedere sono davvero tanti e cambiano a seconda della struttura che sceglierete, tra questi troverete sempre il classico cibo in camera, oppure un massaggiatore personale… insomma tutto l’occorrente necessario per passare delle ore in totale relax con se stessi o anche in dolce compagnia.

Questo tipo di strutture possono essere prenotate con molta semplicità e per tutte le ore che servono, pagando così solo il tempo della vostra permanenza non essendo così costretti ad affittare la stanza con la tariffa giornaliera.

Se poi avete voglia recarvi in queste strutture segretamente è semplicissimo! Negli hotel ad ore, infatti, potete facilmente pagare in struttura richiedendo il massimo della riservatezza.

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La vidimazione dei registri di carico e scarico rifiuti

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  • 24 Giugno 2016

Le società che si occupano di gestione dei rifiuti hanno l’obbligo di tenere e aggiornare il registro  di carico e scarico rifiuti sul quale riportare tutto quanto concerne il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti presi in consegna con ulteriori e particolari attenzioni nei casi di gestione dei rifiuti pericolosi e delle scorie radioattive. Come i registri IVA, anche il registro di carico scarico rifiuti deve essere vidimato presso la Camera di Commercio competente nel territorio.

Come vidimare il registro di carico scarico rifiuti

Il decreto legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008 stabilisce che i registri di carico e scarico rifiuti siano vidimati presso la Camera di Commercio di competenza in riferimento alle sede legale dell’azienda o filiale o altra unità locale di appartenenza.

Prima di presentarsi alla vidimazione, l’impresa deve sempre compilare il frontespizio del registro; per quanto riguarda i registri telematici – tenuti tramite supporti informatici – devono riportare su ogni pagina l’indicazione che si tratta di un registro di carico e scarico dei rifiuti con la denominazione e il codice fiscale dell’impresa. Le pagine devono essere pre-numerate.

La tenuta del registro – cartaceo o informatico – prevede dei costi di bollatura. Al momento della bollatura del registro e indipendentemente dal numero delle pagine, occorre versare  un diritto di segretaria pari a 25 € da pagare in contanti oppure con bancomat, carta di credito o versamento sul conto corrente postale intestato alla Camera di Commercio di competenza. In caso di bollettino, occorre specificare nella causale la dicitura “Diritti di segreteria – bollatura libri”.

Oltre al bollo, occorre allegare alla richiesta di vidimazione il modulo L2 debitamente compilato in ogni sua parte. Il modulo si può ritirare presso gli uffici della Camera di Commercio territoriale oppure scaricato dal sito internet (qualora presente). Il modello L2 deve essere firmato dal richiedente, mentre la documentazione può essere presentata anche da un incaricato senza delega.

Quando il registro di carico e scarico viene riempito tutto e si necessita di cambiarlo, occorre mantenere la numerazione progressiva delle operazioni di carico e scarico proseguendo la numerazione avviata sul registro precedente, comportando quindi il mantenimento dei registri in archivio in caso di controlli fiscali. In ogni caso, ai fini fiscali, i registri devono essere mantenuti per almeno dieci anni successivi l’ultima dichiarazione dei redditi prima della eventuale cessazione di attività.

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Roma: per lo stress anche una clinica

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  • 22 Giugno 2016

Ogni epoca ha i propri mali. Per fortuna nel terzo millennio sono state debellate tutte quelle problematiche mortali che affliggevano i nostri avi, ma non per questo i disturbi di questi tempi sono da prendere sotto gamba. Lasciando perdere l’allarmante aumento dei tassi tumorali purtroppo in tutte le zone del globo, sono le malattie mentali ad essere al centro di numerosi studi. Depressione e manifestazioni di instabilità psichica sono purtroppo anch’essi in aumento, con la ricerca farmaceutica che ogni mese sforna nuovi farmaci per combattere queste problematiche. Ma uno studio recente che c’è una sintomatica che colpisce addirittura nove italiani su dieci e non è l’esasperata passione calcistica. Stiamo parlando dello stress che, in teoria in un’epoca dove lo sviluppo tecnologico dovrebbe facilitare la vita dell’uomo, sembra affliggere praticamente la quasi totalità della popolazione italiana. Non a caso a Roma è nata la prima clinica per curare lo stress, dove esperti  e medici seguono i pazienti nel loro percorso dopo un check up gratuito.

 

La dura vita nella capitale
Da sempre uno dei temi più dibattuti e se sia migliore la vita nelle grandi città oppure in provincia se non addirittura in aperta campagna o alta montagna. L’Italia da sempre è stato un paese a forte connotazione contadina con tanti piccoli centri sparsi su tutto il territorio. Dopo la Seconda Guerra Mondiale però lo sviluppo sia del settore delle industrie che quello della Pubblica Amministrazione ha attirato nei grossi centri sempre più persone dai piccoli borghi, in un fenomeno di progressivo svuotamento delle campagne che invece ha ingrossato le city. Ecco quindi crearsi le grandi periferie di Milano e Torino e espandersi sempre di più il tessuto urbano di Roma. Proprio la città eterna sembra essere non solo la capitale italica, ma anche dello stress. Il traffico caotico è sicuramente una delle maggiori cause, contando poi che se si sceglie di prendere i mezzi pubblici la situazione paradossalmente può rivelarsi anche ben peggiore sembra quasi che non ci sia scelta, anche per la praticamente assenza di vie percorribili con cicli. Se poi si ci aggiunge i piccoli grandi problemi quotidiani, come il lavoro, la famiglia ma anche i vicini se tipo stanno facendo lavori di ristrutturazione appartamenti Roma e martellano fin dal primo mattino, ecco quindi che il quadro è completo. Sicuramente ci sono problemi ben più gravi dello stress che però non deve essere sottovalutato. Senza dover ricorrere a terapie d’urto probabilmente il primo immediato rimedio è quello comunque di prendersi sempre del tempo per noi stessi, coltivando sempre i nostri hobby e le nostre passioni che è sempre una buona cosa.

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Il Rally Dakar: una delle più belle corse di automibili

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  • 20 Giugno 2016

Il Rally Dakar viene considerata una delle più belle corse per automobili del mondo, infatti questa fantastica gara nel deserto mette alla prova le grandi abilità di guida dei piloti e vincere questa gara è motivo di vanto per le case automobilistiche come la Volkswagen Roma, che ha lanciato il suo modello Touareg in questa corsa.

Questo rally automobilistico deve il suo nome alla capitale del Senegal, che per anni è stata la tappa finale della corsa, conosciuta anche come Parigi-Dakar, poichè nelle prime edizioni e fino al 2001 iniziava a Parigi per finire a Dakar.

Nel 2008 la gara non è stata disputata per presunte minacce terroristiche e dall’anno dopo il percorso si è spostato in Sud America dove si corre attualmente, mantendo comunque il suo nome storico.

Alla Dakar partecipano principalmente macchine e moto a cui si sono aggiunti anche i camion, a partire dalla seconda edizione e dal  2009 anche i quad.

Tutti i mezzi sono dotati di un GPS e presentano una struttura rinforzata per resistere agli urti del percorso e per sopportare il grande caldo del deserto e la sabbia.

Storia del rally Dakar

Il rally Dakar è stato ideato dal pilota di rally raid, il  francese Thierry Sabine, che dopo aver rischiato di perdersi nel rally Abidjan- Nizza, decise di creare un rally che percoresse quella rotta al contrario.

Dalla prima edizione datata 1979 il Rally Dakar ha attraversato tutti i principali paesi dell’ Africa arrivando fino in Sudafrica nel 1992.

Oltre alla magnificenza dei suoi percorsi la Dakar è conosciuta anche per la sua pericolosità, infatti nel 1982 ci fu un’incredibile macchina di soccorso per recuperare il pilota inglese Mark Thatcher, figlio del primo ministro Margaret, mentre nel 1986 morì in un incidente in elicottero il suo fondatore, Thierry Sabine.

Anche l’Italia è stata colpita da una grande tragedia quando nel 2005 il pilota di moto Fabrizio Meoni, vincitore delle edizione 2001 e 2002 e giunto alla sua ultima corsa, muore in Mauritania in seguito ad una caduta.

Il pilota che ha vinto più Dakar nella storia è il francese Stephan Petheransel  con 12 vittorie, 6 con le automobili e 6  con le moto mentre per quel che riguarda la singola categoria troviamo Wladimir Chagin con 7 vittorie nei camion.

L’edizione del 2016 è stata vinta nelle auto da Petheransel, nelle moto da Toby Price,  nei camion  Gerard  De Rooy mentre nei quad l’argentino Marcos Patronelli.

 

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Come trovare l’hotel giusto per la propria vacanza

Quando si desidera fare un viaggio la prima cosa a cui pensare è la struttura ricettiva all’interno della quale alloggiare, ad esempio una casa vacanze, un ostello, un bed and breakfast oppure un albergo. La scelta della giusta struttura è molto importante perchè un soggiorno all’interno di una location scomoda o che comunque ha deluso le vostre aspettative iniziali, può incidere molto sul generale esito della vacanza. Un albergo che al contrario di quanto pensavate offre un servizio scadente, è dotato di camere poco confortevoli e non pulite e che si trova lontano dai collegamenti con i mezzi pubblici, ottimi alleati quando si desidera visitare una località può trasformare la vostra tanto desiderata vacanza in un vero e proprio incubo.

Consigli utili

Per scegliere l’hotel che più si adatta alle vostre esigenze economiche e personali è consigliabile seguire alcuni suggerimenti, che sono illustrati nell’elenco che segue.

  • Mai prenotare la prima struttura che si trova, ma visionare diverse soluzioni e valutare bene quali sono gli aspetti positivi e negativi di ognuna. Quando si deve scegliere un alloggio in una grande città, ad esempio uno tra i numerosi alberghi a roma è importante valutare anche la vicinanza dei mezzi di collegamento, come autobus, metropolitana, stazione ferroviaria ecc., la capitale è una città ricca di storia e monumenti da ammirare che si trovano in diverse zone del centro, è quindi importante capire se dall’albergo dove desiderereste soggiornare è possibile raggiungerle facilmente.
  • Controllare su una cartina l’esatta posizione dell’albergo.
  • Stabilire un budget massimo di spesa e valutare anche la presenza di eventuali spese extra da pagare in loco. E’ consigliabile informarsi sulla presenza di eventuali sconti o pacchetti speciali per studenti, bambini o gruppi.
  • Valutare anche la vicinanza di locali e attrazioni varie che possono rendere le serate un pò chiassose, ad esempio se non amate la confusione ma una volta rientrati in albergo desiderate solo riposare e rilassarvi è sconsigliabile scegliere un hotel che si trova vicino ristoranti, pub e discoteche.
  • Nel caso in cui viaggiate con un animale domestico informarsi bene sui costi e sui servizi offerti.
  • Prendere in considerazione l’idea che durante il vostro soggiorno il maltempo potrebbe costringervi a rimanere all’interno della struttura, quindi informarsi sulla presenza di eventuali punti di svago, ad esempio centro benessere, palestra, piscina, beauty point ecc.
  • Cercare di reperire più informazioni possibili sulla struttura possibilmente attraverso le opinioni di chi ha già soggiornato al suo interno, sul web esistono ormai diversi siti nei quali è possibile leggere diverse recensioni sulla struttura in questione.

 

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Consigli per il Forex

Gli appassionati del trading online sanno che il Forex si differenzia dalle strategie opzioni binarie per il fatto che il Forex opera esclusivamente su delle coppie di valute. Ovviamente occorre tenere bene a mente, in merito al trading, che se fosse una cosa da niente la farebbero tutte le persone del mondo. Naturalmente una grande quantità di persone ci prova quotidianamente, ma come è normale circa il 95% di questi finisce col perdere abbastanza capitale da indurli a smettere. In realtà, tuttavia, è possibile guadagnare regolarmente e consistentemente, ammesso ovviamente che si possieda una strategia di trading abbastanza affidabile e che la si applichi diligentemente.

I diversi metodi per sviluppare una strategia di trading adatta sono pressoché infiniti. Possono pertanto trascorrere anche mesi o anni ed essere spesi o persi tanti soldini prima che si riesca a sviluppare una strategia che possa effettivamente funzionare.

Strategie da manuale

Esistono delle strategie comprovate da grandi trader che portano in ogni caso a dei risultati accettabili. Tutto ciò che dovete fare è applicarle molto disciplinatamente e responsabilmente. In alcuni periodi sicuramente funzionano meglio, in altri peggio e possono, ovviamente, produrre anche delle perdite. Tutto dipende dalle condizioni variabili del mercato azionario. Quando le condizioni del mercato mutano notevolmente occorre utilizzare la strategia più adatta a quelle specifiche condizioni.

Tuttavia è bene non darsi troppe illusioni: i sistemi e le strategie non sono la soluzione definitva ai problemi che il trading comporta, o la soluzione alla vostra necessità o desiderio di fare degli ingenti profitti. Allo stesso tempo occorre però fare attenzione a non sottovalutarle troppo.

Approfondimenti

Naturalmente è scontato che le cose da conoscere sul trading sono molte di più di quelle che potrete trovare con una ricerca superficiale all’interno di un singolo articolo, ma sicuramente il cercare delle informazioni e testare delle strategie già comprovate sono un buon punto di partenza per la buona riuscita dell’operazione. Inoltre, dovete sapere che il trading è un’attività in cui, come tante altre, non si smette mai di imparare. Pertanto, dovete considerare di studiare qualche manuale affidabile da cui partire. Ci sono davvero tantissimi libri e dozzine di altre strategie di trading verificate e venditori di segnali e sistemi. Bisogna fare sempre attenzione a questi ultimi, alcuni sono sicuramente ottimi, ma molti sono solamente una trappola confezionata per coloro che sono guidati esclusivamente dal desiderio sfrenato di fare i soldi col trading.

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Classificazione delle tipologie di candele giapponesi

I grafici a candele giapponesi sono utili nell’interpretazione dell’andamento di un mercato borsistico o finanziario, per poter fare considerazioni e valutazioni utili ai fini delle strategie di trading online. i grafici a candele giapponesi vanno interpretati e decodificati nel modo giusto, pertanto occorre anche conoscerne le diverse tipologie, modelli e forme; esiste infatti una vera e propria classificazione delle candele giapponesi.

Quali sono i principali modelli di candele giapponesi

Per l’interpretazione di un grafico a candele giapponesi conta molto il colore, lo spessore, le ombre e le “code”. Ecco quali sono le tipologie più ricorrenti e il loro significato:

  • Standard line: le candele sono caratterizzate da un corpo centrale lungo e da ombre corte. Questa raffigurazione indica la continuazione di un trend, se il corpo della candela è bianco, il trend è rialzista, se il corpo è colorato di nero il trend è ribassista.
  • Long Line: a loro volta si suddividono in long white line e in long black line e sono raffigurate con il corpo della candela molto allungato e indicano che c’è una grande differenza tra il prezzo di apertura e quello di chiusura. Il segnale è molto positivo (quando è bianca) o molto negativo (quando è nera.
  • Short Line: come le long line, anche queste candele si suddividono a loro in volta in short white line  e short black line. La forma del corpo centrale della candela è corto e tozzo ed indicano una differnza minima tra prezzo di apertura e di chiusura e anche le due ombre hanno lunghezza ridotta. Il significato delle short line è la congestione dei prezzi.
  • Upper Shadow: bianche (white upper shadow) o nere (black upper shadow) si disegnano quando il corpo della candela è collocato nella parte bassa e presenta un’ombra superiore molto lunga ed una inferiore molto corta. Questa rappresentazione grafica indica una fase di indecisione del mercato.
  • Lower shadow: si presentano quando il corpo della candele è collocato nella parte superiore del grafico con un’ombra superiore molto corta e quella inferiore (lower) molto pronunciata ed allungata. Le white lower shadow e le black lower shadow indicano incertezza nei mercati.
  • Spinning top: il corpo centrale della candela è raffigurato come piccolo rispetto alle ombre che sono molto lunghe e distanti dal corpo. Maggiore è la lunghezza delle ombre, maggiore è l’indecisione del mercato.
  • Doji lines: sono raffigurate con un corpo pressoché inesistente e delle shadow (ombre) molto lunghe. Le candele doji indicano quando il prezzo di apertura è uguale al prezzo di chiusura. In base alla posizione del corpo lungo la barra verticale del grafico, le doji lines assumono nomi diversi:
    • Long legged doji: con un corpo molto piccolo e ombre superiori e inferiori molto lunghe e significa che i prezzi di apertura e di chiusura di una trattativa coincidono e quindi grande indecisione dei mercati;
    • Gravestone doji: è una candela doji, quindi dal corpo molto piccolo, ma con l’ombra superiore (upper shadow) molto lunga a formare appunto una sorta di “pietra tombale”. Questa configurazione indica un cambio di tendenza; se , per esempio, si trova in cima ad un trend ascendente, ne indica la fine.
    • Dragonfly doji: al contrario della gravestone ha sempre il corpo piccolissimo, ma una ombra inferiore (lower shadow) molto lunga, come il corpo di una libellula; se collocata alla fine di un trend ribassista può indicare un’inversione di tendenza verso il rialzo.
    • Four price doji: si configura quando i prezzi di apertura, chiusura, massimi e minimi coincidono ed è graficamente rappresentato con un corpo piccolo e piccole ombre.
  • Hangin man e Hammer: rispettivamente l’”impiccato” e il “martello” e sono due figure che indicano un’inversione indipendentemente dal colore. Le candele sono raffigurate da un corpo piccolo collocato sulla parte alta del grafico che può avere un’ombra inferiore molto lunga (più del doppio del corpo e da un’ombra lunga inesistente. Se questa candela si configura durante una fase di mercato “bear” (orso) prende il nome di Hammer, mentre se si configura in una fase “bullish” (toro) prende il nome di Hanging Man. Lo schema Hammer alla fine di un movimento ribassista indica un’inversione al rialzo, mentre lo schema Hanging Man alla fine di un movimento rialzista indica un’inversione ribassista.
  • Inverted hammer e shooting star: rispettivamente “martello rovesciato” e “stella cadente” hanno la stessa forma con il corpo della candela nella parte bassa, un ombra inferiore piccola e una superiore molto lunga. Questa raffigurazione indica che il prezzo – durante il periodo di analisi – iventa molto più alto del prezzo di apertura ma poi chiude in ribasso a un livello inferiore rispetto a quello di apertura. La shooting star è una candela giapponese che indica la fine di un movimento rialzista, mentre l’inverted hammer indica la fine di un movimento ribassista.
  • Marabozu: sono candele giapponesi senza ombre (shadow) perché indicano che il prezzo massimo e minimo coincidono con quello di apertura e chiusura. Sono divise in due tipologie:
    • White marabozu: ha un corpo bianco e indica che il prezzo minimo coincide con quello di apertura e il prezzo massimo con quello di chiusura;
    • Black marabozu: la candela ha il copro di colore nere e indica che il prezzo massimo coincide con quello di apertura, mentre il minimo con quello di chiusura.

Questa è la classificazione delle principali tipologie di candele giapponesi, a questo bisogna aggiungere che esistono degli schemi formati da sequenze di candele giapponesi di varie tipologie e che a loro volta vanno interpretate.

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I vantaggi del Forex: perché investirci?

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  • 31 Maggio 2016

Il Forex online è una specifica branca del trading online. Il forex opera, a differenza delle opzioni binarie, esclusivamente su delle coppie di titoli, ed agisce unicamente sul valore di coppie di valute, ovviamente solo di quelle ritenute più forti.

Lo sviluppo del Forex

Il trading del Forex online ha subito negli ultimi anni un aumento esponenziale perché sempre più individui hanno iniziato a trasformare questa attività in una vera e propria professione, senza tenere conto della grande crescita di popolarità di veicoli d’investimento più rischiosi come gli Hedge Found.

 

Il perno centrale per tutti questi investitori sono sicuramente i grandi ritorni. Quattro sono i fattori principali che fanno del Forex un ambiente d’investimento del tutto unico nel suo genere: Liquidità, Leva, Convenienza, Costi.

 

La peculiarità di questo settore è quella di essere davvero grandemente influenzato dai suoi investitori, perlomeno in superficie. Tuttavia per poter trarre effettivamente vantaggio da tutti questi fattori bisogna conoscere bene anche ogni loro aspetto negativo.

Liquidità

In un mercato liquido come questo c’è un alto grado di trasparenza, anche quando avvengono cospicue transazioni di mano in mano. Tutti gli investitori sono a conoscenza del significato e della valenza di questo fattore: il Forex attrae i grossi partecipanti. Quando un trader si sviluppa in modo professionale si rende inevitabilmente conto che i grossi giocatori hanno un impatto davvero molto significativo sul prezzo delle azioni e, di conseguenza, seguono il loro ingresso e i loro movimenti nel mercato.

La Leva

I margini necessari nel Forex sono davvero molto bassi e delle creano aspettative di crescita nell’ordine anche del 1000% annuali. Ovviamente non bisogna dimenticare che questo effetto perdura anche negli eventuali periodi di perdita continua.

Convenienza

All’interno di tutti gli altri mercati è possibile operare per un determinato lasso di tempo

che può variare generalmente tra le 6 e le 10 ore per ogni giornata. Il Forex dal canto suo è aperto per 6 giorni la settimana e questo può richiedere da parte del trader un impegno molto maggiore se si vuole monitorare 24 ore al giorno l’andamento del mercato.

Costi

All’interno del Forex non esistono commissioni, questo tuttavia non affligge l’alto livello dei costi di transazione che vanno pagati ai dealers attraverso lo spread tra Denaro e Lettera.

Non c’è ombra di dubbio che la liquidità, la leva, la convenienza e i costi di transazione del mercato del Forex online sono degli ottimi strumenti per tutti gli investitori, ma non nella totalità dei casi. Per quanto facilmente questi validi strumenti possano creare molta ricchezza a chi ne sa approfittare, allo stesso modo se usati nel modo peggiore possono completamente distruggerla.

 

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Come muovere i primi passi nel mondo del trading online

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  • 23 Maggio 2016

Il Trading Online è un’opportunità di lavoro molto interessante e che permette a chi lo pratica come professione di diventare capi di se stessi. Il trading effettuato sia sui mercati azionari sia sul forex è in forte e rapida crescita e rappresenta una delle attività più ambiziose e maggiormente ricercate all’interno della società di oggi. L’investimento con le azioni come si faceva una volta per il lungo periodo è diventato col passare del tempo molto rischioso e troppo poco produttivo.

 

Al giorno d’oggi davvero molte persone riescono ogni mese a guadagnare per se stessi un reddito extra al proprio lavoro principale tramite le operazioni sul trading online. Delle azioni o delle valute effettuate tramite dei broker affidabili permettono agli utenti di effettuare degli ottimi investimenti a breve termine, con un tasso di rischio controllato e con un rendimento che può arrivare fino all’85% in solamente 60 secondi.

Formazione ed esperienza

Certamente quest’ultimo non è un traguardo che si può facilmente raggiungere in pochissimo tempo e in maniera semplice, dopotutto, come in ogni altro lavoro classico è molto importante studiare, approfondire, testare e accumulare davvero molta esperienza di vario tipo nel settore. Sicuramente poi la semplicità e immediatezza delle più affermate, affidabili e conosciute piattaforme di trading online e la grande opportunità di poter iniziare con dei conti “demo”, ovvero che simulano soltanto delle transazioni reali senza rischiare immediatamente dei soldi veri, vi aiuterà passo dopo passo ad effettuare degli investimenti di successo.

 

Tanto per portare un esempio: è possibile, al giorno d’oggi, effettuare degli investimenti su dei titoli di grande spessore come Facebook, Fiat, Twitter o su valute forti come I’Euro o il Dollaro con capitali minimi accessibili a tutti, ad esempio 50 euro e, allo stesso tempo avere la possibilità concreta di ottenere rendimenti elevati come se si investisse 10.000 euro grazie all’utilizzo della leva finanziaria.

Da dove iniziare: Plus500

Se vuoi iniziare fin da subito a fare del trading online attraverso un broker che sia affidabile e una piattaforma abbastanza efficiente e intuitiva, noi ti consigliamo di iniziare con Plus500. Plus500 può offrire ai propri trader una piattaforma di trading online di tutto rispetto: potente, intuitiva, facile da usare e utilizzabile su praticamente qualsiasi dispositivo anche mobile, è presente sotto vari forme: come un’app mobile (iPhone o Android), un sito web, un software scaricabile per PC o anche un’applicazione per tablet.

 

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La nuova Porsche cade dal cielo

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  • 23 Maggio 2016

Curiosa e molto intrigante la strategia utilizzata dalla Porsche per presentare il suo nuovo modello, la 718 Boxter colore rosso fiammante. La nuova vettura della casa di Stoccarda è stata presentata all’evento che si è svolto alla Galleria Zaion, esattamente all’interno di quello che una volta era il Lanificio Pria, nella città di Biella. Il nuovo bolide, infatti, è stato trasportato e sollevato in aria sino al secondo piano (dove si trova la stessa Galleria) da una gru, che gli ha permesso di completare uno scenico ingresso dall’alto per la sua prima in assoluto.

Il nuovo modello 718 Boxter
Il nuovo modello 718 Boxter, che presto sarà disponibile anche nei saloni Porsche Roma, è il primo esemplare che mostra il rinnovamento cui è soggetta la casa automobilistica tedesca, che con questo modello passa dai sei cilindri aspirati di 2,7 e 3,4 litri alle quattro cilindri di 2 e 2,5 litri, acquisendo in velocità, in potenza e in efficienza. Lo stesso stratagemma, che consiste nell’abbassare i cilindri ma aumentare la potenza, è stato usato dalla Porsche anche per la 911, della quale i motori di accesso sono stati trasformati in turbo. Tornando alla 718 Boxter, il nuovo modello 2.0 presenta un motore da 300 cavalli, 35 in più del modello 2.7, con un’erogazione della coppia pari a 380 Nm, ben 100 in più rispetto al vecchio sei cilindri. Per quanto riguarda le prestazioni, la nuova 718 raggiunge una velocità massima di 275 km/h, migliorando anche nei consumi, che adesso si stabiliscono attorno ai 14 km/l. Per ciò che concerne lo scatto da fermo, invece, la Porsche dichiara che il nuovo modello impiega appena 4,7 secondi per passare da zero a una velocità di 100 km/h.  
Una maggiore prestazione rispetto al 2.0 lo presenta la 718 Boxter S 2.5. Questo esemplare propone ben 350 cavalli e una coppia a 420 Nm, che in soldoni significa percorrere da 0 a 100 km in 4,2 secondi e una velocità massima di 285 km/h. Il consumo medio, invece, è dichiarato in 13,7 km/l, con un chilometro e mezzo a litro in più rispetto al modello precedente. Il cambio è preimpostato per entrambe le vetture con il manuale a sei marce, ma su richiesta è disponibile anche il cambio automatico a doppia frizione. Altre variazioni riguardano la dinamica delle vetture, che presentano migliorie in vari settori come l’impianto frenante, lo sterzo o il telaio, mentre l’intera parte estetica rappresenta un’inedita.

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La chiesa e il travagliato rapporto con la cremazione dei corpi

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  • 16 Maggio 2016

Uno dei tanti argomenti che più ha fatto discutere e fa discutere tutt’oggi è sicuramente quello della cremazione. Per anni la Chiesa si è sempre opposta a questa tipologia di sepoltura, spesso e volentieri richiesta dallo stesso soggetto poco prima di spirare. Ma perché la Chiesa si è sempre opposta? Stando alle tante dichiarazioni riportate da vari rappresentanti della stessa, il sistema ecclesiastico avrebbe obiettato tale criterio non tanto per la cremazione in sé quanto per l’ideologia anticristiana e antireligiosa che la caratterizzava.

La chiesa apre alla cremazione

In passato la chiesa permise l’incenerimento dei corpi per una questione di sicurezza delle persone in vita quando si diffusero malattie contagiose come la peste, il tifo o altre situazioni di emergenza come sono state le guerre, ma in generale vietò sempre questa usanza in quanto l’inserimento della stessa faceva crescere spropositatamente una pubblicità critica nei confronti del rito della sepoltura, da sempre il principale metodo di celebrare le esequie dei paesi europei.

Dal 1963 in poi, però, l’addio alle ideologie di ‘odio contro la fede’ ammorbidirono non di poco la posizione ecclesiastica nei confronti della cremazione Roma (La questione della Capitale è meritevole di citazione vista la presenza fisica della Santa Sede) e della cremazione in generale, che da allora in poi verrà considerata come una modalità di sepoltura rispettosa del cadavere allo stesso livello dell’inumazione . Questo perché, secondo la chiesa, il fuoco non tocca l’anima ma distrugge più velocemente la parte maggiormente corruttibile delle persone, cioè la carne. Non è assolutamente coinvolta la questione della resurrezione dei corpi, per la quale non fa alcuna differenza lo stato carnale del defunto, che sia esso cenere o polvere. La chiesa tiene a precisare, però, che bisogna fare attenzione a celebrare riti come la dispersione delle ceneri. E’ risaputo come disperdere le ceneri di un cadavere nei boschi, nel mare o nel vento sia un’usanza molto suggestiva, ma lo stato ecclesiastico vuole precisare la pericolosità che questo atto venga interpretato come appartenente a una nuova forma di religione new age, che nulla a che vedere con il cristianesimo spostandosi verso delle credenze cosmiche e impersonali totalmente estranee a quest’ultimo. Tornando alla cremazione infine, è un bene che la chiesa la consideri come un criterio paritario alla classica sepoltura, ma c’è da spendere qualche parola a favore di quest’ultima, la quale rimane ancora oggi il metodo preferito dalla maggior parte della popolazione europea perché ci permette di rimanere a stretto contatto con i defunti tramite la presenza dei cimiteri e, nello specifico, dell’esistenza dei resti del corpo corredati da nome, cognome, foto e, sovente, anche di frasi che ricordano le gesta compiute dal defunto quando era in vita.

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Cosa c’è da sapere sui rifiuti tossici

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  • 27 Aprile 2016

Quando si parla di rifiuti la prima cosa che ci viene in mente sono i rifiuti tossici, cioè quei rifiuti che sono molto pericolosi per la salute delle persone e dell’ ambiente, che per essere smaltiti hanno bisogno di specifiche procedure e di un registro carico e scarico rifiuti particolare, che deve rispettare le norme europee in materia di smaltimento.

La pericolosità di questi rifiuti aumenta in  base a quella che può essere la loro dispersione nell’ ambiente, poichè possono causare un inquinamento del suolo, idrico e anche atmosferico, caratterizzato da piogge acide e nevi chimiche.

La maggior parte di rifiuti tossici sono di provenienza industriale, ma ne fanno parte anche i prodotti per la pulizia di casa e per l’ agricoltura.

Questi possono essere in forma solida, liquida e gassosa ed inoltre hanno grande facilità di diffusione, i rifiuti tossici più conosciuti in natura sono:

  • Amianto
  • Cloro
  • Diossina
  • Sostanze Radioattivo
  • Piombo
  • Mercurio
  • Arsenico

 

Lo smaltimento e il problema delle ecomafie

Tra le attività illegali più utilizzate dalla criminalità organizzata, lo smaltimento dei rifiuti tossici è una delle più utilizzate, tanto che è stato coniato il termine di ecomafie per questo tipo d’ attività.

Molti dei rifiuti vengono sversati nei mari  portando danni immani alla salute sia delle persone che degli animali che popolano il mare faccendo grandi danni anche a livello economico ad attività come la pesca, ed inoltre le ecomafie si occupano anche di sotterrare i rifiuti tossici e  di saccheggiare beni archeologici.

Solitamente per smaltire questi rifiuti le ecomafie si appoggiano a fittizie ditte di smaltimento di rifiuti che attraverso l’ utilizzo di tangenti comprano gli appalti per lo smaltimento per  poi gestire in modo non consono lo smaltimento di rifuti tossici e scorie nucleari, che ad oggi può essere considerata una tra le attività più redditizie per le associazioni criminali.

Un esempio del lavoro fatto dalle organizzazioni criminali è rappresentato dalle navi dei veleni, delle navi che vengono usate per trasportare i rifiuti tossici e smaltirli poi in mare.

Situazione in Italia

In Italia la situazione è abbastanza drammatica soprattutto in Campania, dove la Camorra gestisce il traffico dei rifiuti tossici.

Ci sono delle zone  dove lo sversamento dei rifiuti tossici ha raggiunto livello altissimi, soprattutto nella zona della Terra dei Fuochi,tra le provincie di Napoli e Caserta nel Traingolo della Morte Acerra-Nola-Marigliano.

Secondo Legambiente, che lotta con grande forza contro lo smaltimento di rifiuti tossici,su  72 milioni di tonnelate di rifiuti tossici prodotti in media all’ anno ben 11,2 milioni vengono smaltiti dalle ecomafie in mare oppure sotteratti in terra.

 

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La cataratta e l’intervento chirurgico

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  • 27 Aprile 2016

Iniziamo dicendo che la cataratta è una patologia che avviene quando il cristallino presente nell’occhio diventa opaco. Questo provoca una diminuzione della capacità visiva generalmente a chi ha superato i 65 anni.

Quello che questa malattia provoca alla vista è quanto segue:
· Una diminuzione della vista graduale in un periodo di tempo che va da mesi ad anni e questo può succedere sia ad un singolo occhio che a tutti e due.
· Visione delle immagini sfuocata.
· Senso di abbagliamento.
· Percezione dei colori alterata tendente alla visione ingiallita.
· Tendenza alla miopia o ipermetropia.

Non esiste un singolo fattore che la scatena ma ce ne sono molti. Di seguito alcuni.
· Uno è sicuramente l’età non più giovane, generalmente tra i 60 o i 65 anni.
· Il diabete.
· Delle lesioni.
· Certi tipi di farmaci.
· Alcuni diversi tipi di malattia, dei tumori.

La cataratta assume alcuni diversi aspetti che vengono classificati nei seguenti modi:
· Quella detta Nucleare.
· Quella Corticale.
· La Sottocapsulare posteriore.

I diversi sintomi della cataratta

Questa si sviluppa gradualmente o velocemente, a seconda del suo sottogenere, sino a coinvolgere l’intero cristallino e questa malattia può anche portare ad alcune complicazioni che sono quanto segue:
· Glaucoma.
· Uveite.
· Lussazione.

Per un oculista diagnosticare la cataratta è abbastanza facile, questo tramite una visita oculistica accurata, tramite questa visita il medico potrà stabilire di che tipo di cataratta soffre la persona e come rimediare ad essa. Nonostante un’operazione all’occhio afflitto da tale disturbo possa essere quasi un rimedio normale esistono casi in cui questa non è possibile o consigliabile o addirittura non necessaria.

I fattori che potrebbero impedire l’operazione sono alcuni tipi di farmaci che a seconda della loro tipologia possono essere negativi nello stato attuale delle cose, altra cosa che previene l’operazione sono delle lesioni o delle malattie.
Come già detto in precedenza per fare una diagnosi accurata è necessaria una conseguente visita accurata e se necessari seguita da ulteriori esami per poter valutare meglio la situazione effettiva del paziente.

Sempre per reiterare quanto detto sopra, attualmente la sola cura risolutiva di tale malattia è un’operazione chirurgica, ovviamente col consenso del paziente e nei casi più gravi questo viene richiesto con forza dal medico al solo scopo di tutelare la salute del paziente.

Comunque per tranquillizzare i più diciamo che la giorno d’oggi tale operazione rientra tra le più comuni pertanto non ci si dovrebbe fare problemi sulle capacità di cura di tale azione.
L’intervento in se pure non è molto complicato per un medico esperto, si effettua un piccolissimo taglio di circa due millimetri alla cornea e si introduce uno strumento che aspirerà la cataratta e in seguito si introduce un piccolo cristallo oculare artificiale e fondamentalmente questo è tutto.

La cataratta e l’intervento chirurgico.

Una patologia abbastanza diffusa che colpisce sia uomini che donne soprattutto in età avanzata è la cataratta. Questo problema interessa in particolare il cristallino dell’occhio, e consiste in un offuscamento di questa “lente naturale“, con conseguenti problemi alla vista di notevole entità.

Il cristallino infatti perde la sua trasparenza e gradualmente si andrà peggiorando se non si interverrà chirurgicamente.

Il cristallino come dicevamo è una parte anatomica dell’occhio che si trova appena dietro l’iride, essa responsabile del passaggio della luce e dei raggi luminosi; quando ci si trova in casi presenza di affetti di cataratta quello che succede è che questi raggi vengono deviati e di conseguenza la vista si va annebbiando progressivamente. Se è vero che questa malattia riguarda soprattutto persone nella terza età, è anche vero che in taluni casi può colpire anche individui più giovani. Il problema dell’opacizzaazione è causato principalmente dall’ossidazione delle proteine, che fa sì che il cristallino perda la sua elasticità e tende anche ad indurirsi. Questi dati sono stati riscontrati dopo accurate scoperte scientifiche.

Fortunatamente la medicina riesce a risolvere questo problema con un intervento chirurgico denominato intervento alla cataratta. Cataratta e intervento sono praticamente diventati un binomio in quanto l’evoluzione chirurgica avvenuta in questi anni ha permesso un continuo miglioramento tecnologico nelle procedure, fino ad arrivare ad una bassa invasività dell’intervento, con un taglio praticato di 2 mm. Questo taglio viene eseguito principalmente per sostituire il cristallino con una lente artificiale in modo da ristabilire la corretta funzionalità dell’organo e soprattutto ripristinare la vista in maniera ottimale. Il problema della cataratta quindi oggi è facilmente risolvibile e l’intervento chirurgico ha raggiunto livelli di efficienza come non mai.

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Gli elementi di base per organizzare una festa da neo maggiorenni

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  • 26 Aprile 2016

Il raggiungimento della maggiore età è un obiettivo sempre tanto atteso da tutti gli adolescenti, che vedono il compimento del 18esimo anno come la maturità definitiva, agevolati probabilmente dalla coincidenza della stessa con l’ultimo anno della scuola secondaria superiore, e dalla possibilità di iscriversi alla scuola guida per poi prendere successivamente la patente e diventare indipendente nei vari spostamenti richiesti durante la quotidianità. Tanti piccoli traguardi che rendono il compimento del diciottesimo anno un evento importantissimo da festeggiare, giustificando anche un eventuale esborso economico di un certo livello per dare il giusto rilievo al tanto atteso momento.

Tutto ciò che serve per una festa di 18 imperdibile

Una grande città come la Capitale italiana permette di organizzare una festa 18 anni Roma coi fiocchi grazie alle numerosissime strutture che essa propone e ai paesaggi unici al mondo presenti. Ma per organizzare una festa come si deve non basta soltanto una location appropriata. Occorrono tanti altri elementi, i più importanti dei quali cercheremo di proporli in questo articolo cosi da poter essere d’aiuto a chiunque ne avesse bisogno.  In una festa di questo genere non potranno mancare il personale di sala, il dj e il barman, che gestiranno tutta la parte relativa al cibo, alle bevande e alla musica (per poter usufruire della quale sarà importante aver ricevuto i doverosi permessi della S.I.A.E.). Sarebbe di buon gusto, poi, accogliere gli invitati con cocktail di benvenuto, magari con degli aperitivi che stimolino l’appetito degli stessi.  A questo punto, per far si che una festa prenda la giusta piega, diventa cruciale la presenza di qualcuno in grado di animarla. Per far ciò si può assumere un’équipe specializzata in ciò, oppure ci si può pensare da sé trasformando se stesso e gli invitati in una vera e propria squadra di animatori. Interessante, sotto questo punto di vista, potrebbe essere la presenza di un videoproiettore che possa anzitutto proiettare delle presentazioni video inerenti il soggetto protagonista della festa, e successivamente essere utilizzato come schermo per il karaoke. Potrebbe rilevarsi una grande arma da sfruttare la connessione a internet tramite wi fi o anche  via cavo. Con questa a disposizione, infatti, non ci sarebbero limiti alla tipologia di musica da utilizzare, o ai video da proiettare, o alle immagini da mostrare.  Infine, come ultima cosa ma non per questo meno importante delle precedenti, la presenza di un addetto alle fotografie e ai video, affinché vengano catturati tutti gli ‘highlights’ della festa, per poterli poi vedere e rivedere tutte le volte che si vuole.

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Porsche: i nuovi modelli della casa tedesca

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  • 26 Aprile 2016

Una delle case automobilistiche più famose del mercato, è sicuramente la casa tedesca della Porsche. Chi di noi, non ha mai sognato di entrare all’interno di un autoconcessionario Porsche Roma, acquistare una Porsche sportiva e girare per la città con questa macchina sportiva e lussuosa?

Come ogni casa automobilistica, la Porsche non smette mai di produrre sia nuovi modelli, che remake delle vetture più famose e più acquistate del loro mercato. Andiamo a vedere insieme i nuovi modelli prodotti dalla casa tedesca.

Porsche 911

Perché comprarla? Al fascino di una linea senza tempo (minimi i ritocchi a fari mascherina e “coda”), la seconda generazione della 991 (questo il codice di progetto) aggiunge la grinta di un nuovo motore “tremila” turbo. Potente e progressivo, il sei cilindri boxer ama la guida sportiva, ma sa essere docile.

Viene usato (con poche modifiche allo scarico e al compressore del turbo) anche per la “base” Carrera (370 CV anziché 420 e quasi 15.000 euro in meno. Solo la “S” può avere le quattro ruote sterzanti, che non costano poco, 2.306€, ma aumentano l’agilità. Anche per la base, invece, si possono ordinare uno scarico dal rombo più “cattivo” (2.672 euro) e il rapidissimo cambio a doppia frizione PDK (3.599): ha sette marce come quello manuale, e zero concorrenti quanto a comodità e reattività.

Sono optional dispositivi “normali” ma utili come il cruise control (329 euro). Si pagano pure gli indispensabili sensori di parcheggio (€ 598 quelli posteriori), di serie persino per alcune utilitarie. Nuovi i sensori per l’angolo cieco dei retrovisori (708).

Gli interni

Fa sentire piloti il pulsante (nel pacchetto port Chrono, 1 euro) che per 20 secondi accresce le prestazioni: nella rotella collocata tra le razze del volante (una soluzione “rubata” alla 918 Spyder con la quale si attivano pure le modalità Sport e Sport+) si aggiunge un sistema multimediale con navigatore le cui schermate si scorrono e zoomano come in un tablet.

Di serie pure l’Apple CarPlay per collegare un iPhone e gestirne le app. Alle finiture curate contribuiscono i sedili in pelle. Per contro si pagano (183 euro) i tappetini.

Per concludere, questo remake della Porsche 911, è davvero una delle meraviglie più strabilianti che la casa tedesca poteva offrire ai propri clienti e a tutti gli amanti delle quattro ruote.

 

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Alla scoperta delle Mura Aureliane

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  • 26 Aprile 2016

Le Mura Aureliane sono le mura più imponenti e meglio conservate al mondo insieme alle Mura di Nanchino in Cina. È un’opera che risale al 271 d.C. per volere dell’imperatore Aureliano a difesa della città di Roma dalle invasioni dei barbari giunti alle su porte. Il loro perimetro complessivo è di 19 km circa, con un’altezza di 8 metri intervallate ogni 30 metri da una torre di avvistamento alta 30 metri. Lo spessore delle mura – fornite di un camminamento di ronda è di circa 4 metri. Mura così maestose e massicce hanno contribuito a preservare Roma nel tempo. Un tratto delle Mura Aureliane corre vicino all’attuale Stazione Termini, centro nevralgico della capitale con un traffico passeggeri di milioni di persone l’anno tra turisti e pendolari. Proprio per la sua centralità, trovare un hotel nei pressi della Stazione Termini non è una difficoltà ed è anzi un ottimo punto di partenza dal quale iniziare le escursioni a Roma, cominciando proprio dalle Mura Aureliane.

Storia delle Mura Aureliane

Intorno al III secolo d.C., la situazione politica e sociale richiedeva la necessità di difendere la città con un nuovo impianto murario che fosse di rapida costruzione, ma efficace contro le minacce esterne. L’imperatore Aureliano avviò cos l’imponente costruzione della cinta muraria che prese il suo nome. Le mura rimasero pressoché inalterate nella loro struttura fino all’assedio dei longobardi, quando Papa pio IV e poi Papa Leone IV decisero di rafforzarle e ristrutturarle a difesa della Basilica di San Pietro. Le mura, infatti, custodiscono tutto il centro storico di Roma. Tutte le opere di ristrutturazione furono sostenuti sempre dai pontefici e fino al XX secolo la loro conservazione era pressoché integra e ottimale. L’urbanizzazione e l’abusivismo edilizio hanno contribuito ad un lento degrado che si è manifestato nel 2001 con un grave crollo delle mura al quale ne fecero seguito altri. Nonostante l’incuria, le mura restano un importante patrimonio storico della città.

Come raggiungere e visitare le Mura Aureliane

Alcuni tratti delle Mura Aureliane sono percorribili a piedi, come per esempio il camminamento di ronda che collega porta di San Sebastiano a porta Ardeatina. In una delle camere di manovra di Porta San Sebastiano è stato ricavato un piccolo museo storico che racconta la storia delle mura. La visita può avere inizio da qui. Il posto è raggiungibile con i mezzi pubblici – preferibilmente – la Metro A.

La posizione centrale di Roma la rende facilmente raggiungibile da qualsiasi parte d’Italia sia in autostrada (A1 – A12 (Roma-Civitavecchia) – A24 – Roma l’Aquila) che con treno e aereo. Se si arriva in aereo (Fiumicino “Leonardo da Vinci” o Ciampino), esistono i treni di collegamento veloce che portano a Stazione Termini, centro della mobilità romana.

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Come scegliere il lavabo quando si ristruttura il bagno

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  • 22 Aprile 2016

Le imprese di ristrutturazione bagno a Roma non mancano certo, ma a volte la cosa più difficile da fare non è scegliere a chi rivolgersi, quanto piuttosto scegliere quale componente è ideale per le proprie esigenze, perché evidentemente se si vuole cambiare qualcosa del proprio bagno è perché c’è qualcosa che non piace o non è più funzionale o, semplicemente, è rotto. Uno dei sanitari più soggetto a rovinarsi nel tempo è il lavabo che il più delle volte viene scelto con leggerezza perché, in fondo, è solo un contenitore. Eppure esiste una quantità di modelli di lavabo alcuni pensati solo per l’estetica, altri pensati per la funzionalità, la comodità e la praticità. Ecco quali sono le principali tipologie di lavabo presenti attualmente sul mercato e come sceglierli in base alle loro caratteristiche.

Lavabo a colonna, sospeso, free standing e in appoggio

Un primo punto che accomuna queste quattro tipologie è il fatto di non essere integrate nella struttura del mobile da bagno.

Il lavabo a colonna è il classico e più comune lavabo, dove il lavandino è appoggiato su una colonna in ceramica e fissato direttamente sul pavimento. Lo stile è molto semplice, poco ricercato e solitamente abbinato alla serie con WC, bidet e vasca da bagno. Pur essendo la tipologia più diffusa è anche la meno “apprezzata”. I vantaggi sono indubbiamente legati al costo (più economico), adatto ad un ambiente più “classico” e facilmente abbinabile. Tra gli svantaggi ci sono dei punti difficili da raggiungere nella pulizia che diventano facile ricettacolo di polvere e sporcizia, non offre un’ampi superficie di appoggio per cui si deve prevedere l’aggiunta di un mobile o una mensola per riporre gli oggetti dell’igiene personale. Quando si disinstalla si nota l’evidente differenza di colore delle piastrelle o della parete nascoste dalla colonna.

Il lavabo sospeso con o senza semicolonna è l’alternativa al lavabo a colonna e il fatto di essere direttamente ancorato alla parete, rimanendo in sospensione, appunto, rende più facile la pulizia dei pavimenti, riduce gli ingombri, le tubature restano nascoste e i costi restano contenuti. Gli svantaggi come per il lavabo a colonna sono legati alla ridotta superficie di appoggio, all’assenza di spazi contenitivi, e le fogge standard sono limitate nel design.

Per chi, dunque, vuole personalizzare il bagno deve optare per soluzioni di design più costose come i lavabi a colonna o sospesi free standing che differiscono dalle prime due tipologie sostanzialmente solo nell’estetica con lavandini a forma di tazzine di caffè e colonne variamente decorate, mantenendo gli svantaggi delle altre tipologie e in più sono costosi.

Il lavabo da appoggio è un’altra soluzione di design, ma si caratterizza per il fatto di comporsi da un lavandino a forma di catino o bacinella appoggiato su un piano forato all’interno del quale nascondere le tubature e che funziona da piano di appoggio e che può quindi essere di materiale diverso (marmo, legno, corian). Se da un lato ricorda i catini della nonna, dall’altro condiziona la scelta della rubinetteria, l’altezza deve essere ben calcolata rispetto al piano d’appoggio perché altrimenti diventa scomodo lavarsi, così come scomoda è la pulizia di questi lavabi.

Lavabo da incasso, semi-incasso, integrato nel top

Ciò che accomuna queste tipologie di lavabo è quella di essere integrati con un mobile da bagno con l’evidente vantaggio di avere un piano di appoggio più ampio e le tubature nascoste.

Il lavabo da incasso è un comune lavabo in ceramica incorporato in un top di materiale diverso (marmo, vetro, agglomerati e così via). Se il bordo della ceramica sporge dal top si definisce incasso soprapiano, se invece la ceramica resta al di sotto del top si chiama incasso sottopiano. Il mobile, ovviamente viene tagliato su misura e può assumere forme squadrate o arrotondate. Il limite di un mobile a incasso è determinato dallo spazio del bagno, presenta delle difficoltà di pulizia nel punto di contatto tra il bordo del lavandino e il top. D’altra parte offre libertà di abbinamento con le altre componenti di arredo.

Il lavabo da semi-incasso è solo in parte incassato nella struttura di un mobile che può essere di materiale diverso e dalle forme più svariate. Il vantaggio è dato dalle misure, mai superiori ai 35-40 cm di profondità, utili per chi ha poco spazio. Lo svantaggio è che non c’è molta libertà di scelta perché i modelli sono piuttosto limitati nelle fogge e nei colori.

Il lavabo integrato nel top è la soluzione di design più innovativa, ma anche più costosa, che rende il proprio bagno di casa simile a quello di un hotel o di un bagno degli aeroporti con estrema libertà di scelta dei materiali e dei colori del top (vetro, vetro satinato, ceramica, corian, cristalplant, tecnoril, whitecryl). Lo spazio e il piano d’appoggio sono ampi, la pulizia è semplice e i modelli svariati. Il limite è nel prezzo e negli spazi che occupa.

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Scegliere il PC da gaming: alcuni consigli

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  • 22 Aprile 2016

Per quanto riguarda il gaming di un certo livello, mai come in questi tempi, i computer stanno dando parecchio filo da torcere alle console e, per molti aspetti le hanno lasciate parecchio indietro. Che sia per l’elevate potenzialità, per la grafica migliorata, per i prezzi ridotti e notevolmente inferiori dei giochi sulle piattaforme dedicate al mondo del computer (vedi steam, origin, e chi più ne ha più ne metta) rispetto alle console o per la possibilità di reperire key online a prezzi veramente stracciare per i giochi e tanto altro ancora, sono in aumento le persone che decidono finalmente di lasciare il gioco sulla console per passare al modo deli computer da gaming.

I componenti

Una volta che si avrà preso questa particolare direzione, presto o dopo si dovrà iniziare a ragionare sulla modalità di acquisto del proprio computer da gaming. Esistono due possibili modi di acquistare un buon pc da gaming: l’acquisto di un computer preassemblato da uno dei tanti marchi nel mondo dell’informatica, o la scelta e l’acquisto di ogni componente del computer singolarmente e per conto proprio.

I preassemblati

I preassemblati, come lascia intendere il nome, sono i computer che si possono normalmente trovare nelle più grandi catene di distribuzione dei più comuni negozi di elettronica come Mediaworld, Unieuro, Euronics e altri ancora. L’acquisto di un computer preassemblato è sicuramente consigliabile in extremis per le persone che non si intendono praticamente per niente di computer ed elettronica e che non hanno nemmeno grandi necessità o pretese nel vedere cosa c’è nel computer che comprano. Per tutte le altre persone questa modalità, a nostro avviso, è fortemente sconsigliata, non solo da noi, ma da tutti gli intenditori di computer per via dello scarsissimo rapporto qualità/prezzo che si presenta nella maggior parte dei casi.

Assemblaggio fai da te

La scelta dei singoli componenti, effettuata pezzo per pezzo, è sicuramente la scelta migliore e più consigliabile che un futuro “Computer Gamer” possa compiere, a dispetto dei preassemblati. La selezione di ogni singolo componente è infatti molto importante al fine di una migliore ottimizzazione possibile delle risorse economiche di cui si dispone. Un computer assemblato con i propri componenti, dal valore di 800 euro, si rivelerà sicuramente un pc molto più performante di un comune preassemblato da 800 euro che si potrebbe trovare all’interno dei negozi.

A chi è adatto?

Un pc da gaming ha un certo tipo di costi, di conseguenza risulta adatto a chi, innanzitutto, non ha problemi economici, ma soprattutto a chi sa che ne farà un uso intenso: lasciare un computer del genere all’interno di un ufficio semplicemente per usarlo in una azienda di realizzazione siti web Roma, come di ogni altra attività da ufficio, risulterebbe uno spreco enorme.

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Arrotondare lo stipendio: le possibilità del mercato online

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  • 15 Aprile 2016

In questi tempi difficili spesso avere uno stipendio non è sufficiente. Allora serve cercare un lavoretto che permetta di arrotondare per arrivare a fine mese.

Se si accetta di studiare un po’ per conoscere i fondamenti, il trading online può essere una buona soluzione per questo, perché il mercato, non essendo fisico, è aperto 24 ore su 24, 6 giorni 7, quindi permette di decidere quanto tempo libero avete a disposizione, quando volete, comodamente da casa vostra. Magari sul divano, facendo riposare le gambe dopo una giornata faticosa.

Il trading online è una buonissima opportunità perché ti permette ti guadagnare buonissime cifre con davvero poco sforzo, una volta afferrati i meccanismi.

Ciò che sicuramente permette dei guadagni più veloci sono le opzioni binarie. Con delle buone strategie opzioni binarie potete rischiare quanto avete deciso di puntare, ed evitare rischi.

Vi sono 5 tipi di opzioni binarie cioè: le opzioni binarie Call/Put o Alto/Basso; quelle One Touch; le opzioni binarie Touch no touch; le Intervallo o Range; ed infine le 60 secondi.

L’aspetto positivo di questo strumento è che per sfruttare le opzioni binarie non bisogna conoscere ogni aspetto del mercato, ma è sufficiente scommettere su un trand. Se si prevede il giuso trand, si guadagna, altrimenti la cifra “scommessa” viene persa. Semplicissimo.

Questo è sicuramente l’aspetto più “facile” del trading online, gli altri meccanismi sono sicuramente più complicati, ciò non toglie che è possibile con un po’ di studio riuscire a guadagnare anche grosse cifre.

Altri modi di guadagnare online

Il trading online è soltanto una delle opzioni che offre il web per arrotondare lo stipendio. Se avete qualche talento artistico, potreste cimentarvi nell’arte dei video tutorial: make up, acconciature, nail artist, c’è veramente di tutto su youtube ormai; se invece siete degli appassionati di video game con un po’ di fortuna potreste essere pagati per giocare, semplicemente filmandovi mentre lo fate! Se invece possedete capacità attoriali.. avete mai sentito parlare delle web series? E i tanti bistrattati fashion blogger? Gli influencer? Il mondo della moda oggi deve tantissimo al web e a chi, armato di un buon guardaroba, una discreta somma di partenza e tanto impegno riesce a mettere su dei bog che diventano un punto di riferimento per le tante fashion addicted sparse per il mondo.  Negli ultimi anni le persone che hanno iniziato con dei semplici blog o video e poi sono diventati mediamente  ricchi e famosi sono tanti. Il bello di internet è proprio la capacità di trovare uno spazio per tutti, basta avere -tanta- fortuna e talento per emergere.

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Mihajlovic cacciato paga colpe non sue

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  • 15 Aprile 2016

Non è che non ci se lo aspettava ma a stagione in corso si pensava fosse improbabile. L’esonero di Sinisa Mihajlovic dalla panchina del Milan è arrivata non a caldo, ma a freddo dopo la sconfitta casalinga contro la Juventus dove comunque il diavolo non ha assolutamente demeritato anzi, con un pizzico di fortuna in più probabilmente avremmo commentato un’altra partita. Invece patron Berlusconi ha voluto accelerare una separazione che tutti pensavano potesse arrivare a giugno al termine della stagione, con al tecnico serbo a cui veniva lasciata la possibilità di disputare la finale di Coppa Italia conquistata che si terrà a maggio proprio contro la Juve. Una beffa per Sinisa che ci teneva molto a provare a vincere il suo primo trofeo da allenatore, con l’opportunità che invece sarà per Brocchi, di tecnico rossonero promosso dalla Primavera fino alla prima squadra. Una mossa che era nell’area con l’ex centrocampista che così avrà un mese e mezzo per centrare gli obiettivi della qualificazione all’Europa League della conquista della Coppa Italia.

Amarezza Miha

Non l’ha presa molto bene Sinisa il suo sollevamento dall’incarico prima del tempo. Lo spogliatoio, tranne alcuni vedi Boateng e Menez, era con lui così come l’Ad Galliani, consapevole ce non tutte le colpe sono del tecnico. Berlusconi in teoria ha tutte le ragioni per non essere soddisfatto. In estate ha messo pesantemente mano al portafoglio ed il suo Milan ha il monte ingaggi maggiore nel nostro campionato. Il suo quindi l’ha fatto ma alla fine, gli unici soldi spesi bene, sono stati quelli per Romagnoli fortemente voluto da Miha. Per il resto tanti soldi spesi in maniera discutibile vedi Bertolacci, Luiz Adriano e Bacca. Anche la cacciata di El Shaarwy ed il ritorno di Balotelli sono scelte molto opinabili. Il Milan sbaglia mercato da anni, cambiando allenatori in serie senza riuscire a gettare le basi per un progetto a lungo termine, questi sono i fatti in questo momento. Cosa farà adesso Mihajlovic ? Fino a qualche settimana fa sembrava che la Lazio fosse pronto ad accoglierlo a braccia aperte affidando a lui la rifondazione della squadra. Ora con Simone Inzaghi in panchina che sta facendo bene c’è più di una possibilità che l’ex tecnico della Primavera biancoceleste possa essere riconfermato. Il ritorno alla Lazio da allenatore era una prospettiva che allettava molto Sinisa, ma che ora rischia di non poter festeggiare il prossimo anno il Capodanno a Roma ma nella sua Genova dove abita con la famiglia, anche se il tecnico serbo è uno che ama mettersi in gioco e non avrà difficoltà a trovare una nuova sfida.

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Le migliori utilitarie per la città

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  • 11 Aprile 2016

In una città fervente, piena di vita e altrettanto piena di traffico come lo è Roma, la scelta della macchina o del mezzo più adatto alla vita cittadina può rivelarsi il primo importante passo verso la serenità fisica e mentale.

La scelta

Una macchina troppo ingombrante, pesante, rumorosa ed inquinante, in città non potrebbe esservi di nessun aiuto. Un’automobile grande, inoltre, sarà sicuramente anche molto pesante, e di conseguenza faticosa da portare nel traffico e molto assetata di carburante, un’altra componente, quest’ultima, davvero fondamentale nella scelta del proprio veicolo ideale.

 

L’aumento del costo del carburante, specialmente in Italia, si fa sentire davvero pesantemente e questo, talvolta, incide molto nella vita di tutti i giorni. Comprare un auto ad un costo inferiore, ma che una volta in strada beva litri e litri di benzina, si rivelerà un investimento scorretto e sconveniente, sia in termini di ecologia che di economia. Una buona scelta sarebbe, invece, quella di acquistare un veicolo che vi permetta di camminare anche in fascia verde e che vi faccia spendere poco in carburante, come nel caso dei veicoli a gas e a metano.

Vediamo ora alcuni suggerimenti nella scelta della city car che fa al caso vostro.

City Car Consigliate

Pratiche e maneggevoli, le city car sono soprattutto economiche all’acquisto e, come anticipato, non molto assetate anche nelle loro versioni a benzina ed ultimamente, visto il loro bisogno crescente, hanno conosciuto una netta evoluzione.Sono divenute più sicure e versatili ed ospitano comodamente anche quattro persone, senza imporre troppi sacrifici nei viaggi più lunghi.

I nostri consigli si riversano su queste sei fra le city car più recenti ed interessanti, quasi tutte animate da un 1.0 a tre cilindri, con le potenze comprese fra i 67 e i 69 cavalli, con dei prezzi che oscillano fra gli 11.500 e i 14.000 euro e che misurano tra i 346 e i 367 cm di lunghezza. Le prescelte sono dunque le “cugine” Citroën C1, Peugeot 108 e Toyota Aygo (che si assomigliano molto per progetto e struttura, ma differiscono nelle sembianze) e le coreane Hyundai i10 e Kia Picanto (quest’ultima davvero molto gettonata all’interno dei concessionari Kia Roma). Per finire la classica Fiat Panda, la quale impiega un 1.2 a quattro cilindri, che si rivela tuttavia di prestazioni molto simili ai trecilindrici delle altre cinque.
Ognuna di queste auto sicuramente offre qualcosa di proprio e di diverso, ma sono tutte davvero molto valide e convenienti e vanno scelte a seconda del proprio gusto personale.

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Dermatiti allergiche e da infezione

Le malattie della pelle che causano prurito sono diverse e ognuna delle quali è determinata da una serie di cause. Il comune denominatore è appunto il prurito che si presenta come una sorta di infiammazione provocata da un’infezione. Tra queste spicca quella che è considerata la più diffusa, e cioè la dermatite che nasce proprio dall’infiammazione della cute che si manifesta con un visibile arrossamento della pelle. Tale malattia si presenta come conseguenza di alcuni fattori che incidono negativamente sulla cute come la presenza di detersivi dalla carica aggressiva che possono provocare un’infiammazione, specie nelle mani soprattutto per chi ha che fare quotidianamente con tali diluenti nelle operazioni domestiche.

Tra le cause della dermatite spiccano quelle fisiche come le ustioni, quelle microbiche ma anche quelle parassitarie come la rogna che è causata proprio dai parassiti della pelle. Senza dimenticare che la dermatite, in condizioni di particolare stress fisico ed emotivo, si acutizza in maniera preoccupante. Infatti gli ormoni dello stress stimolano di fatto la risposta immunitaria all’irritazione. Una forma particolare di dermatite è sicuramente quella atopica che oltre al prurito è accompagnata da una forte secchezza cutanea. Tale malattia si presenta nel 60% dei casi nei primi due anni di vita, mentre nel 90% dei casi entro i primi cinque anni di vita.

Tra le cause spiccano una serie di fattori ambientali ma anche genetici e immunologici. Tra questi va menzionato il difetto della barriera cutanea che provoca la perdita di acqua che comporta così un’eventuale secchezza, favorendo così la penetrazione di allergeni che aggravano l’infiammazione. A ciò si aggiunge una eccessiva risposta pruriginosa che aumenta l’attività delle fibre nervose che determinano la sensazione di fastidioso prurito. Per questo è particolarmente consigliato non assecondare il desiderio di trovare sollievo al prurito attraverso uno sfregamento della pelle che in questa fase appare decisamente più sensibile.

Fonte: http://sosmalattie.com/

 

 

 

 

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Tempo libero a Roma: cosa fare?

Senti che stai piano piano perdendo delle amicizie importanti e storiche, oppure hai veramente bisogno di rafforzare una o più amicizie in particolare, ma non sai da dove iniziare e cosa fare? Se abiti nella grandissima capitale d’Italia, Roma, devi sapere che sei nel pieno imbarazzo della scelta.

Svago e amicizie

Nello stile di vita caotico e confusionario che conduciamo oggigiorno, avere delle buone amicizie che possano essere un supporto morale, uno svago ed una certezza può, per i più estroversi e socievoli, rappresentare una vera e propria necessità per evitare dei cattivi stati umorali che possano andare ad influire negativamente sugli aspetti ordinari della vita di tutti i giorni, che si tratti dell’ambito lavorativo o della più personale sfera degli affetti personali.

 

Tuttavia la cosa più difficile, specialmente in una grande città ricca di vita come Roma, non è trovare e conoscere delle persone nuove e socievoli (specie considerato l’espansivo carattere dei romani), bensì il mantenimento di queste amicizie, e la coltivazione di esse tramite dei semplici gesti che sono normali all’interno di una amicizia.

Attività da svolgere

Dunque, cosa si può organizzare per riuscire a mantenere dei buoni rapporti con i propri amici e stringerli ancora più saldamente? Vediamo insieme un paio di idee che non passano mai di moda.

Cinema

Andare al cinema è una delle attività che più frequentemente a Roma si fa con i propri amici, anche con quelli un po’ meno stretti. L’intrattenimento fornito dal film nel cinema è infatti decisamente appropriato nel momento in cui si esca con una persona del quale non si conoscono tantissime cose e si rischia di esaurire gli argomenti di conversazione.

Cena in un locale

I locali Roma sono sempre un ottimo modo di riunire nello stesso posto, davanti ad un ricco menù, tutti i propri amici. Certo, il contesto è maggiormente favorevole e sereno se ad essere presenti sono tutte persone con un certo affiatamento e con una certa confidenza, in modo tale da favorire i discorsi e qualche sana risata.

Bowling

Il bowling è, come il cinema, una delle opzioni favorevoli alla coltivazioni di amicizie, si sta in gruppo, si ha un valido intrattenimento fornito dal gioco stesso, e si ha modo di fare conoscenza degli altri senza il timore che la serata possa diventare noiosa, a meno che ovviamente non ci sia qualche elemento in particolare che riesca a appesantire la serata in qualche modo rovinando i vostri sforzi di approccio.

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One Day Use Hotel a Roma

Si sa, col passare degli anni le esigenze delle persone cambiano in modo drastico: ormai si è completamente sommersi da impegni delle più disparate nature, che si tratti di lavoro, di scuola o di qualsiasi altra cosa, il tempo che rimane a nostra disposizione è veramente poco e si è costretti a fare sempre mille corse per riuscire a fare tutto quello che si ha da fare. Molte persone, ad esempio, si trovano a dover viaggiare per lavoro e hanno dunque la necessità fisica di trovare un appoggio comodo che sia completo di tutto e che non costi un occhio della testa. Essendosi modificate cosi drasticamente le esigenze delle persone, il mercato si è evoluto di conseguenza e molte società alberghiere si sono adattate proponendo la formula del day use hotel Roma. Cos’è e a chi può rivelarsi utile?

Per chi lavora

I day use hotel Roma sono dei veri e propri hotel, nei quali tuttavia è possibile affittare una camera anche solo per qualche ora. Come anticipato, questa tipologia di hotel e questa particolare formula di affitto delle camere fa decisamente comodo a chi è costretto a viaggiare per lavoro anche solo per una giornata. Un posto dove poter riposare prima di un’importantissima riunione di lavoro, a volte diventa necessaria, specialmente dopo aver affrontato un viaggio e il traffico per arrivare in hotel, è quello che ci vuole.

Organizzare una serata romantica

Questa particolare formula è anche affine ai desideri delle giovani coppie che desiderano trascorrere una serata romantica, lontano da occhi di terzi, che può tranquillamente decidere di affittare per qualcuna delle ore serali una stanza in uno di questi hotel a Roma, cenare e dedicarsi del tempo in privato, magari all’interno della SPA. Infatti, la SPA potrebbe essere disponibile (a seconda dell’hotel scelto) per l’utilizzo, in quanto questi hotel mettono a disposizione dei clienti moltissime comodità per potersi rilassare.

Per chi vuole visitare più città

Oltre allo stress e al lavoro, ci sono anche persone che si spostano perché amano particolarmente viaggiare e visitare più posti nel giro di pochi giorni: anche in questo caso l’utilità dei day use hotel si rivela alta. È decisamente comodo trovare un luogo accogliente che possa ospitarvi ed offrivi anche solo qualche ora di riposo prima di riprendere il vostro viaggio per l’Italia, o ovunque desideriate andare. Partire riposati è sicuramente la cosa migliore che possiate fare e desiderare.

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