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giulia12

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Definizioni e studi sul mondo della magia

Da un punto di vista prettamente generale si suole definire il sensitivo come una persona dotata di particolari poteri di carattere paranormale e che quindi non è possibile definire in maniera accertabile e scientifica. Il sensitivo è quindi dotato di poteri non accertabili che si traducono nella capacità di poter intuire eventi non ancora avvenuti.
I poteri del sensitivo sono definiti come poteri paranormali le cui manifestazioni non si possono quindi accertare; i poteri del sensitivo sono dunque poteri misteriosi che nel corso dei secoli sono stati anche oggetto di studi da parte di moltissimi ricercatori.
Uno di questi è il parapsicologo Milan Ryzl che ipotizzò, come altri ricercatori, che i poteri paranormali sono in buona parte dei casi latenti e solo lievemente accennati nella stragrande maggioranza delle persone.
Esistono tuttavia dei casi in cui tali poteri sono in grado di manifestarsi in maniera più che evidente, come avviene appunto nel caso dei sensitivi, dei paragnosti e dei medium, tutte persone nelle quali tali poteri trovano una manifestazione più che chiara.
In base agli studi condotti dal neuropsichiatra Piero Cassoli, i poteri paranormali si manifestano soprattutto attraverso la contraddizione di tre principi fondamentali della scienza; ovvero quello secondo il quale un individuo è capace di comunicare solo attraverso i cinque sensi, quello che prescrive che un individuo non può influire sullo stato di moto o di quiete di un oggetto servendosi di una forza non conosciuta, e quello secondo il quale nessun avvenimento è in grado di produrne un altro prima che questo si sia verificato.
In generale i poteri paranormali vengono definiti anche Psi, un gruppo che comprende al suo interno scienze come la telepatia, la chiaroveggenza, la precognizione, o Psi-cinetici o Pk, un gruppo all’interno del quale si trovano tutti quei poteri che indicano l’influenza di una forza psichica sulla materia, come avviene nel caso della telergia, la tele plastica e la ectoplasmia.
In base agli studi tutti gli individui posseggono poteri di tipo PSI, sebbene solo in rari casi si possono manifestare in maniera evidente.
Nel corso degli anni e con una serie di diverse ricerche si è potuto appurare che tutti gli individui nei quali si manifestano i poteri al loro massimo grado sono accomunati da due caratteristiche, ovvero una forte predisposizione all’arte e una marcata estroversione.

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Chi è e di cosa si occupa il sensitivo

Il sensitivo viene solitamente definito come una persona in gradi di percepire e vedere il prana, vale a dire le energie vitali che avvolgono i corpi di uomini, animali e piante. In linea di massima si suole definire sensitivi anche il chiaroveggente, il telepatico, il medium, il cartomante e molti altri ancora. Esiste però una differenza sostanziale che non si può non prendere in considerazione; mentre questi ultimi pur essendo dotati di particolari doni sono in grado solo di fornire un determinato servizio, il sensitivo pranico è in grado di percepire il prana dei corpi animali e vegetali. In più il sensitivo pranico è in grado di percepire non solo l’energia pranica che avvolge i corpi ma anche di interagire con il prana stesso riuscendo a modificare il flusso di energia.
Con un po’ di esperienza il sensitivo pranico è anche capace di vedere l’aura, ovvero l’energia che avvolge tutti i corpi umani, può modificarne il colore e determinarne lo stato di purezza o di contaminazione.
I più pratici sono in grado di percepire la bontà, l’irritabilità o la calma della persona in oggetto di analisi. Le persone Il sensitivo viene solitamente definito come una persona in gradi di percepire e vedere il prana, vale a dire le energie vitali che avvolgono i corpi di uomini, animali e piante. In linea di massima si suole definire sensitivi anche il chiaroveggente, il telepatico, il medium, il cartomante e molti altri ancora. Esiste però una differenza sostanziale che non si può non prendere in considerazione; mentre questi ultimi pur essendo dotati di particolari doni sono in grado solo di fornire un determinato servizio, il sensitivo pranico è in grado di percepire il prana dei corpi animali e vegetali. In più il sensitivo pranico è in grado di percepire non solo l’energia pranica che avvolge i corpi ma anche di interagire con il prana stesso riuscendo a modificare il flusso di energia.
Con un po’ di esperienza il sensitivo pranico è anche capace di vedere l’aura, ovvero l’energia che avvolge tutti i corpi umani, può modificarne il colore e determinarne lo stato di purezza o di contaminazione.
I più pratici sono in grado di percepire la bontà, l’irritabilità o la calma della persona in oggetto di analisi. Le persone che sono dotate di questa particolare capacità sono molte, ma la gran parte di queste non sono capaci di percepire e di utilizzare questo particolare potere. Soltanto dopo alcuni anni di pratica e di esperienza è possibile percepire questa capacità, per poi essere in grado di utilizzarla al meglio. I sensitivi pranici più esperti sono capaci di percepire anche la più piccola variazione pranica, e essere anche in grado di coinvolgere l’intero corpo fisico, ampliando in questo modo i propri poteri.
In tal modo il corpo del sensitivo si trasforma in una specie di accumulatore di energia, in modo tale che quando decide di aiutare una persona è capace di assorbire l’energia di altri corpi e di individuarne con più semplicità i disturbi. Tutti i disturbi, sia di origine traumatica che psichica vanno a formare una specie di nodo pranico che ostacolano le diagnosi della medicina tradizionale. Capita infatti che quando l’energia pranica non scorre come dovrebbe, va a depositarsi su quelli che sono gli organi più sensibili e delicati accumulandosi progressivamente fino a che l’organo colpito non riesce più a rispondere a stimoli determinati.
Ci sono poi altri casi in cui l’energia pranica scorre sull’organo malato in maniera molto più veloce causando in questo caso un residuo di energia, lasciando in questo modo l’organo privo di energia pranica.

che sono dotate di questa particolare capacità sono molte, ma la gran parte di queste non sono capaci di percepire e di utilizzare questo particolare potere. Soltanto dopo alcuni anni di pratica e di esperienza è possibile percepire questa capacità, per poi essere in grado di utilizzarla al meglio. I sensitivi pranici più esperti sono capaci di percepire anche la più piccola variazione pranica, e essere anche in grado di coinvolgere l’intero corpo fisico, ampliando in questo modo i propri poteri.
In tal modo il corpo del sensitivo si trasforma in una specie di accumulatore di energia, in modo tale che quando decide di aiutare una persona è capace di assorbire l’energia di altri corpi e di individuarne con più semplicità i disturbi. Tutti i disturbi, sia di origine traumatica che psichica vanno a formare una specie di nodo pranico che ostacolano le diagnosi della medicina tradizionale. Capita infatti che quando l’energia pranica non scorre come dovrebbe, va a depositarsi su quelli che sono gli organi più sensibili e delicati accumulandosi progressivamente fino a che l’organo colpito non riesce più a rispondere a stimoli determinati.
Ci sono poi altri casi in cui l’energia pranica scorre sull’organo malato in maniera molto più veloce causando in questo caso un residuo di energia, lasciando in questo modo l’organo privo di energia pranica.

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Conoscere il mondo del mistero

Si sente molto spesso parlare di magia e coloro che la praticano o comunque vi si interessano sono in costante aumento. La magia è conosciuta un po’ a tutti, sebbene il suo significato vero sia spesso traviato e in pochi ne conoscono le reali caratteristiche.

Non tutti sanno, ad esempio, che la magia non è di un solo tipo, ma che è possibile distinguerne al suo interno diverse tipologie che si differenziano tra loro sia per le pratiche che per le finalità.

Oggi parliamo di due tipi di magia: la magia bianca e la magia rossa.

La magia bianca viene solitamente definita come quel tipo di magia che contiene al suo interno tutte quelle pratiche magiche necessarie a produrre degli effetti benefici. Generalmente la magia bianca può assumere al suo interno due differenti ramificazioni; la prima riguarda i neofiti che utilizzano le proprie energie spirituali positive per produrre effetti benefici per altre persone, mentre la seconda prevede che il sensitivo o mago invochi delle entità positive per cercare di potenziare gli effetti benefici di un determinato rituale.

In linea di massima si può quindi sostenere che la magia bianca è una forma di magia positiva che cerca di produrre effetti benefici sia tramite le energie positive del magi stesso, sia attraverso determinati rituali ai quali prendono parte entità benevole, necessarie per ampliare l’effetto stesso del rito.

Un’altra forma di magia forse poco conosciuta è la cosiddetta magia rossa, un tipo di magia che generalmente viene considerata neutra sebbene questa definizione non sia sempre esatta. Si dovrebbe, infatti, più giustamente pensare alla magia rossa come una forma di magia ben distinta e separata sia da quella bianca che da quella nera, in quanti si avvale di rituali ed energie diverse, avendo inoltre delle finalità ben precise e determinate.

La magia rossa può essere considerata come una magia ritualistica in quanto prevede l’uso di erbe e di rituali piuttosto antichi. Per quanto concerne gli scopi di utilizzo, solitamente si definisce la magia rossa come magia dei desideri, in quanto libera delle forze molto potenti che hanno la capacità di deviare il corso negativo degli eventi e fare in modo che questi assumano un andamento del tutto positivo. La magia rossa viene quindi utilizzata per problemi di cuore, ma anche per liberarci dalla presenza di un nemico o comunque di una persona che ci vuole male.

 

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Veggenti: chi sono e cosa fanno

La prima cosa da dire sui veggenti è che si tratta di persone dotate di particolari inclinazioni e sensibilità, ma anche di un ampio bagaglio culturale che ingloba conoscenze di filosofia, biologia, psicopatica, neuroscienza, psicoanalisi, ma anche di scienze prettamente più scientifiche come la fisica, la meccanica, la quantistica. Ovviamente non può mancare una approfondita conoscenza delle scienze esoteriche e una forte propensione alla capacità di analisi e alla sintesi delle percezioni.

Si ritiene solitamente che queste persone siano dotate di una particolare conformazione delle reti sinaitiche, capacità che nella maggior parte dei casi è ereditaria e che unita alla pratica di scienze esoteriche permette di essere “sensibili” agli eventi. Ovviamente queste particolari doti permettono ai sensitivi di avere un legame speciale con la propria conoscenza ma anche con la propria coscienza.

Il veggente ha inoltre la capacità di ricevere delle informazioni da altri inconsci di persone in vita e non, riuscendo anche a decriptare le informazioni ricevute visto che queste vengono trasmesse usando uno speciale codice che deve essere interpretato. L’interpretazione avviene in una fase di inconscio e solitamente attraverso il sogno o quando il veggente si trova in trance ovvero in un particolare stato di coscienza che permette loro di percepire cose che vanno al di là della realtà materiale.

Molto spesso i veggenti utilizzano anche gli oggetti e i luoghi come catalizzatori o veicoli di trasmissione in modo tale da poter ricevere informazioni anche da persone vissute in epoche remote.

Si è potuto appurare come le doti veggenti siano particolarmente diffuse tra quelle popolazioni che hanno vissuto in uno stato di isolamento per molto tempo; è questo il caso degli aborigeni australiani che hanno vissuto distaccati dal mondo civilizzato per moltissimi anni.

Lo stesso si può sostenere per molte altre popolazioni che per ragioni evolutive si sono tenuti lontani dalla civiltà, riuscendo in questo modo a sviluppare particolari tipi di comunicazione, nella maggior parte dei casi sconosciuti alle popolazioni “civilizzate”.

Detto questo bisogna sottolineare che ognuno di noi riceve costantemente delle comunicazioni da parte del proprio inconscio ma che molto spesso questi segnali vengono bloccati da barriere o giungere a noi disturbati e impossibili da interpretare.

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Origini e significati dell’arte magica

La storia della cartomanzia ha origini piuttosto antiche e ancora oggi non è possibile stabilire con certezza l’anno della sua invenzione. Relativamente alla vera storia e alle vere origini della cartomanzia esistono oggi delle scuole di pensiero molto diverse; alcuni ritengono che la cartomanzia sia nata dall’antica cultura cinese, altri pensano invece che i suoi inventori siano stati gli egizi, mente altri ancora attribuiscono le origini della cartomanzia ad alcuni pensatori francesi verso l’inizio dell’800.

In sostanza ci sono alcuni che ritengono che le origini della cartomanzia risalgono al nono secolo a.C., quando per la prima volta nella cultura cinese viene documentata l’esistenza di un mazzo di carte, I Ching,  il cui numero e le cui caratteristiche corrispondevano quasi alla perfezione con i tarocchi occidentali.

Il primo documento scritto che fa riferimento esplicito alla cartomanzia è un’enciclopedia redatta nel 13esimo secolo a.C., quando la materia propria della cartomanzia viene per la prima volta descritta in maniera minuziosa. Nel Libro dei Mutamenti, tali concetti saranno poi successivamente rielaborati seguendo un principio essenzialmente teologico e filosofico, principio che in seguito divenne fondamento del Taoismo e del Confucianesimo.

Altre teorie che sostengono l’ipotesi che la cartomanzia abbia origini molto antiche sono quelle che ritengono che l’evoluzione di questa scienza magica sia stata graduale e si sia evoluta nel corso dei secoli, diffondendosi in diversi paesi dalla Mesopotamia all’Antico Egitto.

La cartomanzia fu molto radicata nell’Antico Egitto, il cui popolo aveva già l’abitudine di consultare praticamente tutti i giorni un libro all’interno del quale erano contenute 78 tavolette di geroglifici che stavano a rappresentare tutte le azioni della vita dell’uomo e i sentimenti che questo era capace di provare nel corso della propria esistenza.

In Europa, invece, le origini della cartomanzia sono molto più recenti e risalgono essenzialmente al periodo compreso tra il 13esimo e il 14esimo secolo.

Le difficoltà che spesso si incontrano a definire le origini della cartomanzia in Europa sono dovute essenzialmente all’assenza nelle civiltà classiche di materiale prettamente cartaceo.

C’è da dire che  i nostri antenati usavano dei metodi di divinazione diversi da quelli che oggi si possono utilizzare; le metodologie più diffuse erano la lettura degli astri, ovvero l’astrologia, lo studio del volo degli uccelli, ovvero l’ornitoscopia, o la lettura delle interiore degli animali, ovvero la geroscopia.

La nascita della cartomanzia che utilizzava come metodo divinatorio le carte nasce in Francia nel 18esimo secolo con la pubblicazione di un opera di Etteilla, la cui opera fu proseguita da un’altra celebre cartomante, Marie Adelaide Tarot.

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Interpretare la meglio le linee della mano

La chiromanzia è una delle scienze magiche più antiche, le cui origini non si possono definire con esattezza. Il termine chiromanzia deriva dal greco e sta a significare appunto la possibilità di interpretare gli eventi futuri leggendoli nei monti e nelle linee della mano.

Le linee della mano ricoprono un ruolo importantissimo nella lettura; si tratta di due tipologie diverse e fondamentali, le linee maggiori e le linee minori.

Le linee maggiori sono le seguenti:

  • La linea della vita: inizia precisamente dal margine della mano, tra il pollice e l’indice e sta a descrivere per la precisione un arco che scende sino al polso. La lunghezza di questa linea non da indicazione della longevità, anche se in linea di massima chi possiede una linea lunga e ben marcata ha solitamente una vita abbastanza lunga. La presenza di separazioni lungo questa linea sta ad indicare la possibilità che si verifichino nel tempo cambiamenti oppure conflitti
  • La linea della testa: questa linea ha origine proprio nei pressi della linea della vita ed è caratterizzata da un andamento orizzontale proprio attraverso la mano. Tale linea ha il compito di dare un’indicazione delle capacità intellettuali di una persona e in genere anche della sua forza di volontà
  • La linea del cuore: si trova sotto il mignolo e si muove verso la parte superiore del palmo; questa linea sta ad indicare il legame che ci unisce alle altre persone e in genere le affinità con gli individui. Una linea particolarmente profonda sta ad indicare sentimenti di amore o di amicizia abbastanza intensi e forti

Accanto alle linee maggiori esistono poi quelle minori ovvero:

  • La linea del destino: anche nota con il nome di linea di saturno questa linea ha inizio sotto il polso e tende a svilupparsi alla base del dito medio. Tale linea ha il compito di darci indicazioni sulla vita professionale e sta anche a segnare le responsabilità delle quali saremo investiti nella nostra vita lavorativa
  • La linea della salute: Detta anche linea di Mercurio o linea del dialogo interiore, tale linea può essere assente in molte persone ma quando è visibile nasce dalla base della mano e sale verso l’alto precisamente in direzione del monte di Mercurio; tale linea sta ad indicare le nostre capacità nel settore delle intuizioni.
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Storia e origini della bibliomanzia

Abbiamo parlato a fondo del mondo della magia e delle tanti arti che possono essere ricomprese al suo interno, come la chiromanzia o la lettura dei tarocchi. Oggi vogliamo parlare di una particolarissima forma di divinazione, probabilmente non molto conosciuta; la bibliomanzia. Si tratta, come detto, di una forma di divinazione abbastanza semplice che quasi tutti possono praticare, in quanto si basa essenzialmente sull’istinto della persona, su di un testo sacro o comunque su un libro che vi sia particolarmente caro e su una serie di domande che non dovete fare altro che porvi mentalmente.

Una volta stabilito cosa chiedere, si procede semplicemente ad aprire il libro sacro e a leggere le prime righe di questo testo, righe nelle quali si dovrebbe trovare la risposta a tutte le domande che ci si è posti.

Il procedimento appena descritto è diciamo il metodo di base, sebbene esistano dei meccanismi alternativi che consentono di praticare questo particolare metodo di divinazione.

Un altro metodo abbastanza semplice consiste nel tenere gli occhi chiusi e di indicare con le mani un punto preciso della pagina; la frase che viene così indicata viene considerata come una risposta alla domanda che sempre mentalmente ci si è posti.

Le origini della bibliomanzia, considerata da molti come un’arte divinatoria abbastanza bizzarra, sono piuttosto antiche e risalgono probabilmente alla civiltà greca, cultura nella quale si era soliti utilizzare i testi di Omero, Esiodo ed Eraclito come mezzi divinatori. Nei secoli successivi la bibliomanzia venne utilizzata e praticata anche dai romani, i quali erano però soliti fare appello ai testi sacri dell’Eneide di Virgilio, mentre in seguito all’avvento del Cristianesimo cominciò ad essere utilizzata la Bibbia.

Essendo un metodo di divinazione, anche la bibliomanzia non fu ben vista dalla chiesa e dai vescovi i quali ne proibirono l’utilizzo sia per rispettare la sacralità della Bibbia sia per la diffidenza che allora si nutriva nei confronti di pratiche di questo tipo.

Tuttavia la condanna della chiesa non fu mai così forte, al punto che lo stesso Sant’Agostino era solito praticarlo, così anche in seguito al riverbero della condanna da parte del Concilio di Orleans la bibliomanzia continuò ad essere praticata anche nel settimo secolo, sino alla condanna esplicita da parte dei membri del clero.

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Le diverse pratiche magiche

Con il termine magia si suole indicare una vasta gamma di tecniche e strategie attraverso le quali ci si prefigge di influenzare e dominare gli eventi oltre che di piegare al proprio volere i fenomeni fisici e la volontà umana. Ovviamente tutto questo viene praticato attraverso una serie di rituali e di gesti tramandati nei secoli e sedimentati in una serie di specifici rituali.

Dal punto di vista etimologico il termine magia deriva dal greco, più precisamente dalla parola magi con la quale si era soliti indicare gli antichi sacerdoti della Persia.

Il termine magia non sta ovviamente ad indicare un unico mondo ma una vastità di pratiche molto spesso differenti tra loro. Si tratta, quindi, di un’espressione abbastanza eterogenea all’interno della quale finiscono con il rientrare una serie di pratiche differenti. In linea di massima con la parola magia si è soliti indicare tutto quello che non può essere scientificamente dimostrato, quindi come quella gamma di fenomeni che devono essere radicalmente separati dalla scienza.

All’interno della magia è però possibile praticare ulteriori distinzioni.

Non esiste infatti un solo tipo di magia, ma tipologie diverse con scopi differenti.

La prima distinzione che si suole fare è quella tra magia nera e magia bianca, una distinzione che viene operata tenendo soprattutto conto delle finalità; nel primo caso si tratta solitamente di pratiche che hanno scopi malvagi o comunque negativi, mentre nel secondo caso le finalità sono essenzialmente benefiche e comunque non negative. Ovviamente le distinzioni vengono tracciate anche tenendo conto delle entità coinvolte; la magia nera può prevedere rituali con il coinvolgimento di entità malefiche mentre quella bianca non richiede mai l’invocazione di spiriti malvagi. Ci sono poi quelli che considerano la magia come neutra in se stessa, mentre sono le pratiche a segnare le differenze.

Infine bisogna segnalare l’esistenza di una serie di pratiche e di rituali facenti capo ad una particolare forma di magia, quella rossa, che non viene considerata né come magia buona né come magia cattiva, ma come un insieme di rituali aventi come scopo la risoluzione di pratiche sentimentali, sullo stile dei legamenti d’amore.

 

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Il legame tra scienza e non scienza

Nell’ambito del mondo dell’esoterismo esistono una serie di discipline diverse ognuna dotata do proprie specifiche caratteristiche e peculiarità E’ infatti impossibile pensare che il mondo della magia sia un blocco unico, in quanto al suo interno si devono riscontrare delle differenze a volte anche ben marcate.

Ad esempio si crede comunemente che la magia sia di un solo tipo, quando in realtà al suo interno è possibile distinguere dei filoni anche abbastanza diversi. Oggi parliamo di una forma di magia particolare, la magia bianca, una speciale pratica esoterica che si distingue dalla magia nera e da quella rossa, e che ha come scopo quello di andare ad agire sui fenomeni naturali e sulle leggi che li regolano. Questa azione si svolge attraverso ricerche ed esperimenti che puntano alla trasformazione di un elemento, con l’intento però di non arrecare danno, anzi di produrre degli effetti benefici.

Quindi se la magia nera cerca di opporsi ai fenomeni naturali e di piegarli al proprio volere, la magia bianca cerca di operare in sintonia con essi, consapevole del fatto che ogni organismo o fenomeno ricopra in un disegno generale ed universale una funzione ben precisa che non può e non deve essere alterata.

La magia bianca, pertanto, non viene mai utilizzata per sottomettere gli esseri o le forze del mondo al proprio volere, ma viene impiegata proprio per lavorare in armonia con tali forze, al fine di produrre degli effetti esclusivamente positivi.

Storicamente, proprio perché impostata su un concetto universale di cooperazione, la magia bianca viene inserita nel pensiero rinascimentale, secondo il quale tutta l’umanità, progressivamente corrotta dal peccato e ormai consapevole della propria degenerazione, tendesse a ritornare alla perfezione originaria.

In quest’ottica così come l’uomo tendeva ad una progressiva divinizzazione, anche tutte le altre forze del mondo cercavano di ritrovare la propria collocazione e funzione originaria.

Da quanto detto si capisce bene come il forte interesse della magia bianca nei confronti dell’analisi e dello studio della natura, hanno contribuito nel corso dei secoli a porre le basi di quella che sarebbe poi stata la chimica moderna. Non a caso gli studi dell’alchimia riguardavano l’analisi dei fenomeni empirico attraverso esperimenti scientifici.

 

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Leggere la mano attraverso i monti

Come tutti sanno la chiromanzia è quell’arte divinatoria attraverso la quale è possibile conoscere avvenimenti futuri di tipo lavorativo o sentimentale, leggendo le linee e i monti della mano. Ma la chiromanzia non ha come obiettivo solo o esclusivamente quello di interpretare gli avvenimenti futuri ancor prima che si verifichino, ma anche quello di delineare il comportamento, la possibilità della persona che si sottopone alla lettura. Si tratta, quindi, di una scienza abbastanza complessa che nei secoli e sin dalle sue origini ha assunto delle varianti e delle caratteristiche diverse a seconda dei popoli che l’hanno praticata e incorporata nella propria cultura.

Di solito si definisce colui che coltiva l’arte della chiromanzia come chiromante o chirologo, mentre per quanto concerne la chiromanzia come arte al giorno d’oggi viene solitamente affiancata alla pseudoscienza andando così a diramarsi in una serie di discipline diverse che vanno dalla chirologia, che si occupa principalmente delle linee della mano, alla chironomia che attiene invece all’analisi e allo studio della forma della mano.

Come abbiamo accennato precedentemente, la chiromanzia per scrutare nel futuro legge le linee ma anche i monti delle mani; proprio dei monti ci occupiamo ora precisando subito che si tratta di protuberanze, per la precisione 7, situate sotto l’attaccatura delle dita e ai lati inferiori del palmo.

I monti indicano i punti di forza di ogni individuo e si definiscono nel seguente modo:

  • Monte di Giove: Si trova sotto l’indice e sta a rappresentare la fiducia in se stessi, l’idealismo e la socievolezza
  • Monte di Saturno: Si colloca sotto il medio ed indica la sincerità e il senso di responsabilità.
  • Monte di Apollo: Sotto l’anulare, rappresenta il senso del bello e della creatività
  • Monte Mercurio: Sotto il mignolo, sta ad indicare la facilità nella comunicazione e la socievolezza nei confronti degli altri.
  • Monte di Marte: Si trova sotto il Monte di Mercurio ed è segno di determinazione nel raggiungere gli obiettivi che ci si è prefissati.
  • Monte della Luna: Si colloca sotto il Monte di Marte e rappresenta il bisogno di affetto.
  • Monte di Venere: Sotto il pollice, è il monte più esteso di tutti e se è tondeggiante esprime una personalità passionale mentre se è poco sviluppato sta ad indicare un temperamento introverso.

 

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La cartomanzia e la lettura delle carte

La cartomanzia, ovvero la pratica di leggere nel futuro grazie all’ausilio delle carte, specialmente dei tarocchi, si è sviluppata in maniera considerevole soprattutto negli ultimi due secoli. Leggere le carte è un’arte abbastanza complessa che in primo luogo richiede una forte propensione alla ricettività, oltre che una conoscenza delle componenti di questa disciplina divinatoria. Il saper eleggere le immagini e le loro componenti deriva innanzitutto da una buona dose i predisposizione spirituale, visto che i simboli che appaiono sulle singole carte devono essere interpretati attraverso le elaborazioni ch derivano dalla Cabala.

Esistono ovviamente diversi tipi di simboli e di carte ed ognuna di queste richiede di una particolare interpretazione; la stessa cosa si verifica poi per i sistemi di interpretazione che nei particolari e nelle combinazioni porta ovviamente ad interpretazioni diverse.

D’altronde conviene come in tutti i procedimento divinatori capire i simboli che vengono estratti e la maniera migliore per consultarli; solitamente i metodi utilizzati possono essere differenti ma tutti i tipi di interpretazione richiedono una profonda conoscenza del cartomante.

Tra i mazzi di carte i tarocchi sono sicuramente i più utilizzati, mentre le sibille sono usate soprattutto per i consulti d’amore, come pure le carte napoletane nonostante queste risultino di una minore carica interpretativa. Per quanto concerne la varietà dei metodi la cosa alla quale si deve badare maggiormente è certamente la caratteristica dei simboli e la loro combinazione, mentre per la veridicità dell’interpretazione fa da prova solo il riscontro con la realtà.

Le carte sono quindi il mezzo attraverso il quale i cartomanti percepiscono il linguaggio dei simboli e lo rendono comprensibile; ogni carta rappresenta un simbolo che da solo non ha significato ma assume senso solo in combinazione con le altre.

Infine tra i metodi di consultazione più conosciuti ricordiamo il metodo simbolico antico, quello astrologico, il metodo francese e il metodo italiano.

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Conoscere il futuro in anticipo

Come noto figure come il medium o il sensitivo posseggono delle particolari doti che permettono loro di predire eventi che si devono ancora verificare. Tante sono le scienze che rientrano tra le loro competenze, tra queste la chiromanzia.

La parola come noto deriva dal greco e significa precisamente divinazione con la mano; si tratta di un’arte antica la quale si basa sulla capacità di vedere nel futuro leggendo le linee della mano.

Ovviamente ogni linea presente sulla mano ha un significato ben preciso, il che richiede un’attenta interpretazione da parte del chiromante. E’ quindi necessario possedere delle nozioni basilari per saper interpretare quanto quelle linee ci dicono.

La prima cosa da sapere è che il palmo della mano si divide in 7 parti, ognuna denominata con il nome di un pianeta; si tratta di:

  • Venere, che si trova sotto il pollice
  • Giove, situato sotto l’indice
  • Saturno, sul monte del medio
  • Sole, sul monte dell’anulare
  • Mercurio, sul monte del mignolo
  • Marte, situato nel triangolo della mano
  • Luna, sul monte della mano

Di linee invece la mano ne possiede 6, ovvero:

  • Linea della vita
  • Linea naturale
  • Linea mentale
  • Linea del fegato
  • La rasetta
  • Linea della prosperità

Oltre a queste esistono altre linee, la linea lattea, la linea del sole, la cintura di venere e le linee sorelle, quest’ultime sono 4 linee poco profonde non distanti dalla linea mentale e della vita

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Scienza e non scienza a confronto

Il sensitivo è nel parere comune considerato come un individuo dotato di particolari poteri che nel linguaggio comune sono definiti come paranormali e considerati come oggettivamente non definibili secondo i canoni tradizionali del pensiero e della logica.

Il sensitivo è quindi una persona che possiede forse e poteri misteriosi , non classificabili razionalmente e sui quali a lungo anche la scienza ha cercato di indagare con il fine di trovare delle spiegazioni scientificamente accettabili.

Stando ad alcuni ricercatori, tra i quali potremmo ad esempio citare il famoso parapsicologo Milan Ryzl, i cosiddetti poteri paranormali sono rintracciabili un po’ in tutte le persone, anche se buona parte di questi non riesce a percepirli e quindi a sfruttarli.

Possono invece esistere dei casi, abbastanza rari in verità, per i quali questi poteri paranormali riescono a trovare una via di manifestazione; secondo le ricerche del neuropsichiatra Piero Cassoli i poteri paranormali si manifestano andando a contraddire alcuni principi fondamentali della scienza che sono il fatto che l’individuo non può comunicare con sensi diversi dai 5 accertati, quello in base al quale un individuo non può influire sullo stato di un oggetto e quello che recita che nessun accadimento può produrne un altro senza che questo si sia manifestato.

In linea generale i poteri paranormali sono detti anche psi, un gruppo abbastanza vasto che comprende al suo interno i poteri della telepatia e della precognizione, o psi-cinetici, denominazione con la quale ci si riferisce a tutti quei poteri che vanno ad agire sulla materia. Nel tempo la scienza ha cercato di mettere a confronto tutti gli individui nei quali questi poteri avevano trovato una via di manifestazione con lo scopo di rintracciare delle caratteristiche comuni che ne permettessero una classificazione scientifica, ma sino ad oggi non sono state riscontrate evidenze importanti.

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Le differenze della chiromanzia rispetto alle altre arti divinatorie

Abbiamo visto come il mondo della magia, che essenzialmente si divide in magia bianca e magia nera, annovera al suo interno numerose discipline ognuna con caratteristiche proprie. All’interno delle arti divinatorie c’è anche la chiromanzia che si differenzia dalle altre in virtù delle tecniche utilizzate e delle conoscenze che le derivano principalmente dalla chirologia.

La chiromanzia, infatti, poggia le sue previsioni future soprattutto sulla determinazione di aspetti tipici che scaturiscono dall’ampio bagaglio di conoscenze della chirologia, disciplina che come noto si occupa dello studio del carattere e delle caratteristiche umane.

Sono proprio questi aspetti e soprattutto le potenzialità e le predisposizioni individuali che riescono a dare l’illusione di una previsione e di una conoscenza del passato, unite chiaramente ad alcune precise tecniche di lettura ed interpretazione.

Grazie al supporto di queste altre conoscenze, la chiromanzia riesce ad essere ancora più credibile ed attendibile relativamente alle previsioni effettuate il che porta a credere alla veridicità di questa scienza rispetto alle altre della stessa categoria.

La chiromanzia è quindi quell’arte che ci consente di scrutare nel futuro attraverso la lettura e l’esame del palmo della mano; si tratta di una pratica antichissima le cui origini si possono rintracciare in India, paese dal quale si è poi diffusa toccando la Cina, l’Egitto e l’antica Grecia.

Da quanto detto precedentemente è chiaro che grazie alla chiromanzia è possibile ottenere informazioni utili non solo sul futuro di un individuo ma anche sulle caratteristiche, sui tratti fondamentali della sua personalità.

Nella chiromanzia la mano destra e la mano sinistra ricoprono due funzioni differenti; la mano destra è essenzialmente quella passiva in quanto riporta gli avvenimenti passati giudicati più significativi, mentre quella sinistra è considerata attiva in quanto è in questa che è possibile leggere gli avvenimenti futuri. Fondamentali per la lettura sono poi chiaramente le linee della mano, ma anche i monti e le pianure, sebbene non si debba mai trascurare nemmeno la forma della mano, la postura e il colore così come il linguaggio delle dita che sono delle ottime indicatrici di carattere e si esaminano per scoprire le tendenze positive e negative di una persona.

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Le origini e la storia dell’esoterismo

Parlando di alcune figure come quella del sensitivo e del veggente abbiamo visto come queste si inquadrino all’interno di un panorama molto più ampio che è quello dell’esoterismo.

Ma che cos’è esattamente l’esoterismo e quali sono le sue origini?

La parola esoterismo è un termine generico che viene solitamente utilizzato per indicare le dottrine di carattere segreto i cui insegnamenti sono riservati solo a pochi iniziati in quanto rivelano delle realtà e delle verità occulte e misteriose.

La parola esoterismo deriva dal greco esoterikos, ovvero interno o dietro, e dal punto di vista prettamente storico si riferisce ai misteri di tipo sacro che si sono manifestati in qualunque tipo di credo pagano ma anche nell’ambito del cristianesimo.

La scienza esoterica quindi nel suo aspetto più classico e tradizionale può essere considerata come un insegnamento segreto trasmesso da un maestro a un suo discepoli oppure come la riscoperta da parte di un adepto di una serie di legami che finiscono con l’unirlo a forze cosmiche di entità superiori al Cielo e alla stessa Natura.

Visto che la conoscenza esoterica finisce con il basarsi sul risveglio e sul progressivo ampliamento della coscienza nei differenti piani della realtà che la costituiscono e che le sono proprio, allora l’esoterismo finisce con il condurre ad una forte padronanza di se e ad una approfondita conoscenza degli elementi ma anche degli esseri superiori che dal punto di vista simbolico sono in rapporto con le diverse qualità sviluppate dall’uomo stesso.

Ecco perché l’astrologia, la cabala, l’alchimia solo per citarne alcune non possono essere considerate come semplici scienze dei simboli che mettono in risonanza l’uomo con il Cielo e la Natura o l’uomo con il Divino, ma anche come delle pratiche materiali, basta pensare alle mantiche, alle previsioni astrologiche, alle invocazioni magiche e così via.

Per quanto riguarda il linguaggio filosofico l’esoterismo sta soprattutto ad indicare gli insegnamenti dei filosofi da Pitagora a Aristotele ai soli discepoli in contrapposizione a exoterico con il significato di “esterno”, destinato cioè ai profani, ovvero a quanti non erano iniziati alla comprensione del linguaggio degli adepti. Exoteriche erano definite le lezioni della scuola peripatetica di più facile ascolto, da cui l’attributo passò poi alle opere aristoteliche destinate al grosso pubblico.

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Chiromanzia: caratteristiche ed interpretazione dei segni

Tra le tante arti magiche ai quali il sensitivo si dedica c’è la chiromanzia, ovvero la scienza attraverso la quale è possibile leggere nel futuro attraverso le linee e i monti dei palmi delle mani.

La parola chiromanzia deriva infatti dal greco cheiro ovvero mano e da manteia cioè predizione, definizione che sottolinea come si tratti di un’arte divinatoria che cerca di presagire il futuro degli individui ed il loro carattere proprio attraverso la lettura della mano.

La chiromanzia infatti ritiene che il macrocosmo e il microcosmo siano in relazione e che le linee, ma non solo ed esclusivamente quelle delle mani, siano le direzioni attraverso le quali scorre l’energia del creato. Anticamente la chiromanzia era svolta da veri e propri esperti, i chiromanti, i quali avevano appunto il compito di interpretare quanto le linee e i monti delle mani suggerivano.

Per quanto concerne la lettura delle mani bisogna dire che queste differiscono nel caso in cui si tratti della mano destra o della mano sinistra; la sinistra può infatti essere definita passiva nel senso che registra in maniera abbastanza rigida i caratteri ereditari, vale a dire la natura innata dalla quale in parte dipende il destino. La mano destra al contrario può essere definita attiva in quanto rivela le possibilità di intervento della volontà per trasformare le predisposizioni annunciate dalla mano sinistra.

Prima di procedere all’interpretazione del significato delle linee della mano si deve tener presente che la lettura deve essere necessariamente integrata sia dalla visione della mano destra che da quella della mano sinistra in quanto queste danno delle interpretazioni in parte differenti.

Ne deriva che per un giudizio completo è indispensabile mettere a confronto entrambe le mani e valutarne con attenzione i segni. Per quanto riguarda questi ultimi nella lettura della mano si prendono in considerazione sia la forma della mano che i monti, gli spazi tra le dita, le unghie e chiaramente le linee. Queste ultime assumono significati diversi e nello specifico si osserva:

  • Linea della vita
  • Linea del cuore
  • Linea della salute
  • Linea della testa
  • Linea del destino
  • Linea del successo
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Storia dei tarocchi e delle carte napoletane

Si è visto come la cartomanzia sia essenzialmente l’arte magica di leggere nel futuro, cercando di scorgere segni di avvenimenti o situazioni che non si sono ancora verificati. Si è anche detto come la lettura delle carte o dei tarocchi possa essere fatta solo da persone dotate di poteri non comuni a tutti o con capacità percettive al di sopra del normale, vale a dire sensitivoveggente.

Oggi vogliamo parlare di un particolare tipo di carte utilizzato per prevedere nel futuro, ossia le carte napoletane.

Le carte napoletane sono figlie dirette dei tarocchi e derivano da alcuni Arcani minori con l’aggiunta delle figure, ovvero i fanti, i cavalli e i re. Solitamente si sostiene che le carte napoletane siano le più affidabili dopo i tarocchi ed un mazzo di carte napoletane si compone di 40 lame suddivise nei seguenti 4 semi:

  • Coppe
  • Denari
  • Bastoni
  • Spade

Il metodo di lettura delle carte napoletane ha delle origini piuttosto antiche e deriva dalle cosiddette fattucchiere napoletane, il che ha contribuito a rendere questo metodo di lettura ancor più ricco di misteri.

Misteri che riguardano soprattutto le interpretazioni che le tradizioni esoteriche napoletane finiscono con l’attribuire ai simboli delle carte. E’ infatti particolarmente difficile recuperare il significato effettivo di ogni singola carte, visto che in fase di interpretazione molto finisce con il dipendere dai metodi di lettura utilizzati e dal numero delle carte impiegate.

Non tutti i metodi di lettura infatti prevedono l’utilizzo di un intero mazzo di 40 lame, visto che esistono dei metodi alternativi di lettura come ad esempio quello che impiega solo 25 carte. Con questo metodo ad esempio alcuni significati cambiano e in alcuni casi finiscono addirittura con lo stravolgersi. Non solo, visto che alcuni significati ed interpretazioni finiscono con il variare anche in base alle zone, sebbene i significati principali in linea di massima permangono.

E’ altrettanto importante ricordare che esistono dei metodi di divinazione specifici e peculiari che spesso di adattano alla sensitività e alla capacità interpretativa dei cartomanti.

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Sensitivi caratteristiche e poteri

Il sensitivo è colui che riesce a percepire e vedere con una certa chiarezza il cosiddetto prana, ovvero quell’energia vitale che avvolge sia gli uomini che gli animali. L’attributo di sensitivo viene attribuito anche al chiaroveggente, al telepatico, al medium, al rabdomante, al telecinetico, al cartomante, il veggente e molte altre figure ancora. Tra il sensitivo e queste altre figure esiste però una sostanziale differenza: mentre i primi possono solo offrire il loro potere, il sensitivo pranico può invece percepire il prana di ogni essere vivente, ovvero quella parte di energia che è rinchiusa dentro di noi e determinarne così l’intensità. Non solo visto che il sensitivo pranico è anche in grado di interagire con il prana stesso andandone a modificare il flusso di energia, vedere l’aura, ovvero l’energia che avvolge tutti i corpi viventi, stabilirne il colore e determinarne lo stato di purezza o di contaminazione. Il sensitivo è inoltre capace di percepire la bontà o la cattiveria, l’irritabilità o la calma, avendo inoltre la possibilità di spingersi in altri campi del paranormale con risultati che variano a seconda dell’impegno con il quale il sensitivo affronta il compito che gli è stato affidato.

Molti sensitivi, dopo molti anni di pratica e di esperienza, sono capaci di percepire anche le più piccole variazioni praniche riuscendo a coinvolgere l’intero corpo fisico e ampliando conseguentemente il proprio potere.

Questo fa si che il corpo del sensitivo si trasformi in una sorta di accumulatore di energia, facendo appunto passare attraverso il proprio corpo l’energia pranica di un corpo squilibrato da fattori fisici o di volontà esterne al proprio corpo. Grazie a questa tecnica il sensitivo pranico è capace di assorbire il corpo delle persone, provocando sul proprio corpo quegli stessi disturbi in modo da individuarne con maggior precisione i disturbi. Tutti i disturbi, sia quelli di origine traumatica che psichica formano infatti una sorta di ostacolo che il sensitivo pranico è in grado di rimuovere permettendo quindi una più rapida guarigione sia del corpo che della mente, avvalendosi chiaramente anche del supporto di un medico.

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Paranormale: conoscere la figura del sensitivo

Il mondo della magia e del paranormale è qualcosa che spesso sfugge e del quale si sa ben poco. La maggior parte delle persone conosce termini come veggente o chiromante, ma non sa bene a cosa queste parole ci si riferisce.

Ad esempio, chi sa precisamente chi è un sensitivo e di cosa si occupa?

La prima cosa da dire è che i sensitivi non sono improvvisati e che coloro che praticano seriamente questa disciplina hanno alle spalle una solida cultura di stampo filosofico, teologico ma anche psicologico. Per lungo tempo molti studiosi si sono interrogati sulle caratteristiche della figura del veggente e sono giunti a delle conclusioni molto interessanti, come ad esempio quella secondo la quale i sensitivi siano dotati di una particolare conformazione delle reti sinaitiche, sia per motivi ereditari che per la pratica delle arti esoteriche. Il risultato che si ottiene da questo è quello di essere contraddistinti da un forte legame con la propria coscienza e di conseguenza con la propria conoscenza. Ne consegue che i sensitivi, così come i veggenti, sarebbero in grado di percepire in maniera più forte le sensazioni e le emozioni delle altre persone, riuscendo anche a stabilire un contatto con le persone non ancora in vita, riuscendo ad interpretare i messaggi provenienti dall’aldilà. E’ chiaro che questo tipo di comunicazione avviene sempre a livello inconscio, sebbene in numerosi casi sia possibile stimolarla attraverso la pratica di determinate pratiche di carattere esoterico. I sensitivi, dunque, sono in grado di avere delle percezioni extra-sensoriali, vale a dire non attribuibili ai cinque sensi. In base alla loro natura si è soliti distinguere queste percezioni in diverse tipologie, ovvero la capacità di prevedere il futuro, la precognizione, la capacità di vedere cose non percepite da altri, la chiaroveggenza e la capacità di comunicare con il pensiero, la telepatia.

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La cartomanzia e il metodo delle 12 case

Dopo aver dato alcuni chiarimenti inerenti a pratiche divinatorie come la chiromanzia o riti magici come i legamenti d’amore, oggi affrontiamo più da vicino la cartomanzia, ovvero uno dei metodi per la lettura delle carte, vale a dire il metodo delle 12 case.

Il metodo delle 12 case o metodo astrologico è uno dei metodi più conosciuti ed utilizzati nella cartomanzia eseguita tramite i tarocchi. Non si tratta di un metodo riservato a soli esperti, in quanto possono praticarlo anche i cartomanti meno esperti, che desiderano offrire un consulto completo.

Come ben si intuisce dal nome, il metodo delle 12 case si avvale dell’astrologia, sviluppando poi due diversi metodi di lettura e di consulto.

Il primo metodo utilizza soltanto i 22 arcani Maggiori, mentre il secondo si avvale dell’intero mazzo di 78 lame. Esiste poi tra questi due metodi una terza strada che probabilmente è la più interessante, e che prevede che il cerchio sia doppio.

Nel primo cerchio si collocano solo gli Arcani Maggiori, mentre nel secondo, quello esterno, si posizionano gli Arcani Minori. Proprio questo secondo cerchio viene considerato solitamente come il più interessante, in quanto la separazione degli arcani, proprio come se si trattasse di due diversi mazzi, permette al cartomante di effettuare un consulto più preciso e completo. La lettura prevede comunque che tenendo separati i due mazzi si mischia il primo e lo si offre al taglio, in modo da formare un cerchio di 12 carte, partendo dalla propria sinistra e procedendo in senso antiorario: in tal modo si collocano 12 carte nelle rispettive case astrologiche. Prima di procedere alla lettura e all’interpretazione si mischia il secondo mazzo, quello con i soli Arcani minori, lo si offre al taglio e con le prime 12 carte si descrive un cerchio esterno al primo sempre partendo da sinistra e procedendo in senso antiorario.

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Come e quando nasce la chiromanzia

La chiromanzia è una scienza che fonda le sue origini in tempi remoti. La sua nascita si colloca in India e da qui si è successivamente diffusa nel resto del mondo, passando prima in Cina e successivamente in Egitto ed in Grecia. Il termine chiromanzia deriva dal greco cheri, ovvero mano, e manteia, cioè divinazione e sta quindi ad indicare l’arte di conoscere e di predire il futuro proprio attraverso la lettura delle linee della mano. I Romani apprezzarono e coltivarono per lungo tempo la chiromanzia unitamente all’astrologia almeno sino alla venuta di Cristo, episodio a partire dal quale ogni scienza divinatoria venne ritenuta un’eresia. La chiromanzia venne quindi per lungo tempo accantonata e si conservò solo in determinate culture come ad esempio in quella degli zingari che la custodirono per lungo tempo gelosamente. Tra il 15esimo e il 17esimo secolo cominciarono ad apparire dei trattati dedicati appunto alla chiromanzia, testi che inaugurarono un nuovo periodo che vide appunto il fiorire degli alchimisti e dei maghi. Così all’inizio del 19esimo secolo la chiromanzia riguadagnò terreno, soprattutto in Europa, ove apparvero anche dei personaggi che lasceranno un segno nella storia, come madame De Thebes e Adolphe Desbarolles.

Come detto la chiromanzia cerca di predire il futuro attraverso la lettura delle linee della mano; proprio le mani assumono per gli uomini un senso particolare in quanto ne racchiudono tutta l’esistenza. Le sue linee fisiche infatti sono il risultato non solo di un modo di vivere materiale ma anche di una forte eredità spirituale. Le linee, ma anche la forma delle mani, possono offrirci molte importanti indicazioni per conoscere meglio il carattere, l’indole e i futuri avvenimenti che potranno interessare il destino di un determinato individuo.

Ovviamente la chiromanzia, come tutte le altre scienze divinatorie, non ha le caratteristiche dell’infallibilità e non può chiaramente controllare il destino di un individuo; può soltanto dare delle indicazioni utili sui comportamenti da assumere.

Simili alla chiromanzia, sebbene differenti nelle caratteristiche, sono la cartomanzia e le altre discipline esoteriche e alcuni rituali magici come i legamenti d’amore.

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Che cos’è la cartomanzia

La cartomanzia, proprio come altre arti divinatorie tipo la chiromanzia, vanta origini piuttosto antiche che addirittura si perdono nella notte dei tempi.

Proprio per questo sulle origini della cartomanzia esistono diverse versioni, visto che ci sono alcuni che ne fanno risalire le origini ai cinesi, come una sorta di derivazione del domino, che anticamente non veniva considerato un gioco ma bensì un vero e proprio strumento utilizzato per impiegarla volontà divina. Secondo altri studiosi, invece, i primi maestri della cartomanzia furono gli egizi, ipotesi questa che si basa soprattutto sul ritrovamento di un saggio nel quale si illustrava appunto come gli egizi utilizzassero l’arte della cartomanzia: 78 carte sulle quali erano incisi misteriosi geroglifici dalla cui lettura combinata da parte di sacerdoti permetteva di interrogare e quindi di conoscere il futuro.

Nei secoli successivi i geroglifici lasciarono progressivamente il posto ad una serie di simboli e di figure; è questo il periodo in cui le carte cominciano a svilupparsi e a diffondersi. Si cominciano a trovare tracce della cartomanzia in epoca medioevale prima in Spagna e successivamente anche in Germania e Francia. Si è dovuto però attendere il 1540 per vedere il primo tentativo di dare delle regole precise alla lettura delle carte divinatorie; in questo senso un grande contributo è venuto da Guillaume Postel, autore di Clefs des Choses cache, ovvero “Chiave delle cose occulte”, pubblicazione grazie alla quale si è sancita la nascita ufficiale della moderna cartomanzia e di tarocchi, ancora oggi utilizzati sebbene in differenti varianti.

Oggi le 78 carte utilizzate nella lettura dei tarocchi sono suddivise in due diversi gruppi:

  • I 56 arcani minori, a loro volta suddivisi nei quattro semi di bastoni, denari, coppe e spade
  • I 22 arcani maggiori che rappresentano una serie di figure simboliche legati a concetti universali, tipo ruota della fortuna, giustizia, matto, papessa, eremita, carro, amanti, impiccato, torre e così via
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A cosa serve la magia rossa

Quando si parla di magia immediatamente si pensa solo a due tipologie, ovvero la magia nera e la magia bianca emblemi, rispettivamente, della magia cattiva e della magia buona. Coloro che conoscono però meglio questo campo, sanno che esiste anche un altro tipo di magia, definita come magia rossa. Quest’ultima, che in linea di massima si colloca a metà strada tra la magia bianca e la magia nera, viene solitamente utilizzata per far volgere verso il positivo eventi o situazioni che hanno preso un indirizzo sbagliato per la persona che utilizza la magia rossa o ne chiede l’intervento. Lo scopo e l’obiettivo principale della magia rossa è quindi quello di liberare delle forze potentissime che sappiano deviare il corso negativo di un determinato evento verso strade positive e decisamente più favorevoli. Grazie alla magia rossa, quindi, è possibile raggiungere risultati diversi come ad esempio quello di liberarsi di un nemico, di curare un male che ci affligge, o di attirare verso di noi una persona amata che non ci contraccambia, magari anche facendo ricordo ai famosi rituali dei legamenti d’amore.

Quando si parla di magia rossa una delle cose che non deve mai sorprendere è il fatto che i suoi rituali sembrano somigliarsi un po’ tutti, caratteristica questa che è comune anche alle altre due tipologie di magia. Questa osservazione non deve stupire in quanto non bisogna mai dimenticare che nell’ambito dei rituali magici, sebbene le modalità possano sembrare le stesse, a fare la differenza sono essenzialmente gli scopi che con quei rituali si intende perseguire.

Per quanto riguarda la magia rossa si deve altresì sottolineare come questa sia utilizzata soprattutto in campo sentimentale, ovvero per fare in modo che una determinata persona contraccambi il nostro amore. Spesso, infatti, per ottenere che una persona ricambi il nostro amore è necessario richiedere l’intervento di forse benevoli che sappiano scatenare quei sentimenti da noi tanto sperati. Che si tratti di un legamento d’amore o dell’allontanamento di una persona dalla propria vita è chiaro che i rituali richiesti saranno differenti così come le formule che nell’uno e nell’altro caso si avvicineranno più o meno ai rituali della magia bianca e della magia nera.

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Cosa sono e cosa significano i simboli alchemici

Ci siamo per lungo tempo soffermate su alcune arti facenti parte del cosiddetto mondo della magia, come la cartomanzia e la chiromanzia, e ci siamo soffermati anche molto su alcune pratiche come i legamenti d’amore.

Oggi, invece, parliamo di un “settore” della magia un po’ più di confine, l’alchimia, soffermandoci nello specifico sui simboli alchemici. Nelle diverse culture i simboli esoterici possono assumere diverse interpretazioni il che significa che non è affatto semplice attribuire un significato preciso ad esso. Tuttavia è vero che esistono alcuni simboli la cui interpretazione è abbastanza invariata, cosa questa che vale per i simboli degli elementi che hanno sia lo stesso senso sia lo stesso potere.

Cerchiamo quindi di capire quali sono i simboli alchemici che possono avere nelle diverse civiltà lo stesso significato.

Il primo è il simbolo del cuore che sta a rappresentare l’amore e la spiritualità, l’incontro di due metà che si uniscono per formare una sola entità. Il simbolo del cuore è quindi l’emblema dell’amore, inteso anche come amore per il divino e come spiritualità all’amore.

Altro simbolo universale è quello del serpente, la cui interpretazione varia però a seconda delle diverse religioni e delle varie mitologie e culture che intorno ad esso possono ruotare.

Nella cultura cristiana il serpente ha come noto una connotazione negativa, in quanto viene inteso come animale distruttivo e malefico, mentre gli gnostici vedevano nel serpente un portatore di segni esoterici. I sumeri interpretavano il simbolo del serpente in correlazione con il dio Enki, inteso come dio della conoscenza, della saggezza e della scienza, mentre in India, nell’ambito del tantrismo il serpente veniva solitamente raffigurato come arrotolato alla base della colonna vertebrale a risvegliare i chakra.

I diversi simboli che solitamente vengono usati in astrologia per rappresentare i pianeti sono anch’essi usati nell’alchimia a rappresentare i diversi metalli, il che significa che anche in questo ambito l’interpretazione dei simboli alchemici è sempre la stessa; in quest’ottica il simbolo della luna viene associato all’argento, il sole all’oro, il mercurio all’argento vivo e così via.

Detto questo è chiaro che i simboli alchemici possono essere interpretati sempre in maniera diversa, il che significa che non è mai possibile attribuire ad essi un senso ben preciso.

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Spiare nel futuro con la chiromanzia

Quando si parla di arti esoteriche, o meglio di quelle attraverso le quali è possibile guardare nel proprio futuro, si tende sempre a generalizzazioni che in realtà non hanno alcun fondamento.

Alcuni tendono infatti ad assimilare arti diverse come la cartomanzia e la chiromanzia, senza notare che in realtà esistono delle differenze sostanziali.

Oggi ci soffermiamo sulla chiromanzia, per cercare di capirne qualcosa di più.

La prima cosa da dire è che la chiromanzia, rispetto a tutte le altre arti divinatorie, si presenta diversa in quanto può contare non solo sul tradizionale repertorio di tecniche illusorie, ma anche su una reale ed effettiva conoscenza di aspetti del carattere, tendenze e predisposizioni che le derivano direttamente dalla chirologia.

Un’arte divinatoria come ad esempio l’astrologia che si basa sui calcoli astronomici, non può ad esempio avvalersi delle conoscenze dell’astronomia, come la numerologia, che si basa sulla matematica per i calcoli, non può contare sulla matematica e sulle sue deduzioni di senso.

La chiromanzia invece può poggiare le sue previsioni circa il futuro sulla determinazione di specifici aspetti derivati dalla chirologia, che si occupa appunto dello studio del carattere.

Esiste, quindi, una effettiva conoscenza di aspetti fisici e del carattere in modo divinatorio, aspetti che se riescono a congiungersi possono creare un buon fondamento per la previsione del futuro.

Tra gli aspetti del carattere che possono dare alcune indicazioni per la previsione del futuro e una buona conoscenza del passato, ce ne sono alcuni che danno certamente delle indicazioni in più.

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Chiromanzia di cosa si tratta

Quando si vuole saperne di più del proprio futuro ci si rivolge solitamente ad un sensitivo o comunque ad una persona esperta nelle arti esoteriche, che sappia darci qualche indicazione su ciò che ci accadrà. Tra le tante arte esoteriche alle quali ci si può rivolgere per avere un certo orientamento sul proprio futuro c’è certamente la chiromanzia.

Il nome deriva dal greco cheir, ovvero mano, e manteia, ovvero divinazione. Si tratta di un’arte esoterica che serve a prevedere alcuni eventi futuri attraverso la lettura delle linee della mano.

Le origini della chiromanzia sono abbastanza remote e sembra che i primi a praticarla fossero stati gli indiani. Ma la chiromanzia venne praticata anche da noti ed importanti filosofi come Aristotele e Platone, nonché da uomini noti della storia come l’imperatore Augusto che addirittura fu un noto chiromante.

La chiromanzia è un’arte che permette di ottenere delle informazioni sulla propria personalità e sul proprio futuro grazie alla lettura delle sezioni della mano, le quali offrono delle utilissimi informazioni sulla personalità, le caratteristiche e il futuro dell’individuo che si sottopone alla lettura.

La chiromanzia viene considerata come una pseudoscienza e si divide in chirologia, la quale si occupa della lettura delle linee dei palmi, e in chironomia, che si occupa invece dello studio della forma delle mani.

Esistono chiaramente diverse interpretazioni delle linee della mano a seconda delle diverse scuole di chiromanzie, mentre le linee principali sulle quali si fonda la lettura del chiromante sono tre: la linea del cuore, della testa e della vita.

 

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Scopo e finalità dei legamenti d’amore

I legamenti d’amore, conosciuti anche con l’appellativo di legature d’amore o legami d’amore, fanno parte di pratiche ritualistiche di magia rossa, il cui obiettivo è sostanzialmente quello di riavvicinare la persona che si ama oppure di conquistare il cuore della persona desiderata.

Da quanto detto appare chiaro che i rituali di magia rossa, come anche quelli di magia bianca, hanno lo scopo di riaccendere la passione oppure di rafforzare un rapporto in crisi o che si sta deteriorando.

I legamenti d’amore, pertanto, così come tutta la magia operativa, ha acquisito significato e speranza con l’obiettivo di affrontare e risolvere tutte quelle problematiche correlate alla vita sociale. E’ chiaro che quando si ricorre ai legamenti d’amore, così come a tutte le pratiche esoteriche di magia operativa, si ha la necessità di affrontare e risolvere dei problemi convenzionalmente non affrontabili e risolvibili.

In questi casi i legamenti d’amore si dimostrano utili e spesso insostituibili in quanto vanno a risolvere tutte quelle questioni legate ad uno dei mali più diffusi nella società di oggi, le sofferenze d’amore.

Abbiamo detto che i legamenti d’amore servono a causare il riavvicinamento o l’innamoramento della persona tanto desiderata; sono quindi utili sia per garantire l’unione tra due persone sia per rafforzare un legame già esistente che però si sta sgretolando o raffreddando.

I legamenti d’amore hanno quindi come scopo:

  • Riavvicinare la persona amata
  • Riaccendere la passione in una coppia
  • Risolvere rapporti in crisi

 

I legamenti d’amore sono come detto delle pratiche esoteriche e ne consegue che la loro pratica deve essere affidata solo a persone competenti che sanno come utilizzarli e far si che essi raggiungano lo scopo sperato. E’ evidente che seppur potentissimi i legamenti d’amore non sempre raggiungono lo scopo fissato e che quindi non possono essere o considerati infallibili. E’ infine evidente che ci si deve affidare alle pratiche di magia bianca o ai legamenti d’amore solo se si ha fede nella loro efficacia e si crede nella forza di queste pratiche.

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Fine e caratteristiche dei legamenti d’amore

I legamenti d’amore possono definirsi come delle potenti ed efficace pratiche esoteriche il cui obiettivo è essenzialmente quello di convogliare energie positive sulla persona amata che ne è oggetto. In questo modo si ha come risultato quello di indirizzare i pensieri della persona desiderata sulla persona che ha richiesto i legamenti ‘amore. In questo modo si permette la creazione di una sorta di unione il cui fondamento è quello della reciprocità dei sentimenti e la condivisione degli intenti.

Per quanto concerne l’efficacia, i legamenti d’amore possono ristabilire queste situazioni:

  • Far sorgere l’amore nella persona desiderata
  • Rafforzare un legame già esistente tra due persone
  • Tenere lontani possibili concorrenti in amore
  • Evitare che si verifichino allontanamenti e separazioni

 

Sono tanti, quindi gli ambiti all’interno dei quali i legamenti d’amore possono avere efficacia, riuscendo ad essere risolutivi sia se si ha l’intenzione di salvare un rapporto in crisi o semplicemente di rafforzarlo, sia di far nascere la passione tra due persone tra le quali non esiste ancora un legame. E’ bene però chiarire che i legamenti d’amore sono delle pratiche molto particolari che possono effettuarsi solo affidandosi a persone qualificate; il consiglio è quindi quello di evitare assolutamente il fai-da-te e di affidarsi a professionisti competenti.

I legamenti d’amore possono quindi essere la giusta soluzione per i problemi di cuore e per ritrovare la  serenità nella vita affettiva, così importante e fondamentale nell’esistenza di ognuno di noi.

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Le profezie al tempo della Rete

Abbiamo affrontato spesso temi concernenti il mondo dell’occulto, indagando su figure particolari come quella del sensitivo, discutendo su particolari ambiti dell’esoterismo, come la chiromanzia, e occupandoci di magie particolari come i legamenti d’amore.

Oggi parliamo di un argomento che di certo terrà molto banco in quest’anno, ovvero la profezia Maya circa la fine del mondo proprio al termine di questo anno, inserendolo all’interno di una lunga scia di profezie che sembrano si siano moltiplicate nell’era di internet.

Da quando si è sviluppata la comunicazione digitale, infatti, sono state davvero molte le profezie annunciate tramite la Rete; alcune hanno dimostrato di avere qualche fondamento mentre altre si sono dimostrate esclusivamente allarmistiche.

Tutto ha avuto inizio nel 1999 con il cosiddetto Millenium Bug, che avrebbe dovuto mandare il tilt i sistemi informatici di tutto il mondo allo scoccare del 31 dicembre. In quell’occasione la psicosi fu talmente forte che a Londra si tenne addirittura un consulto internazionale per cercare di trovare una soluzione alla “bomba del millennio”, mentre in Francia e Germania si decise addirittura di fermare tutti i treni a ridosso della mezzanotte.

Preoccupazioni che si dimostrarono del tutto infondate e che fecero sorgere seri dubbi sulle speculazioni che si nascondevano dietro questi allarmismi. Ancora il 2000 fu l’anno in Gran Bretagna della carne infetta che, secondo le statistiche, avrebbe dovuto mietere più di mezzo milione di vittime; anche in quel caso fu un allarme infondato.

Nel 2011, o meglio un anno dopo l’attacco alle Torri Gemelle, scoppiò una nuova psicosi, quella della guerra batteriologica in nome dell’Islam; la psicosi raggiunse un tale livello che nella cattedrale di Canterbury si giunse addirittura ad evacuare la chiesa nel corso di una funzione. Nel 2003 fu la volta della Sars che venne addirittura presentata come la prima epidemia del 21esimo secolo. Insomma una serie di psicosi dietro le quali si cela una forte tendenza all’autolesionismo tipica della società dei nostri tempi.

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Visitare il Cilento: tutto ciò che non si può perdere

Le feste natalizie sono quasi al termine, ma questo non significa che la voglia di viaggiare si esaurisca. Così se volete trascorrere qualche giorno di relax, magari in primavera, il nostro consiglio è quello di prenotare un hotel Cilento o un agriturismo Cilento e prepararvi ad una vacanza da sogno.

Si perché il Cilento è davvero una terra magica, che in ogni periodo dell’anno è in grado di regalarvi una vacanza davvero da sogno, rilassandovi tra paesaggi meravigliosi e godendo di una cultura antica, fatta di sapori speciali e di tradizioni le cui origini si perdono nel tempo. Furono i Focei a scoprire per primi questa magica terra e a battezzare questi luoghi con il nome del monte, il famoso Monte Della Stella, anticamente sede del culto di Cirno figlio di Ercole.

Fu per primo questo popolo ad essere conquistato dai colori variegati della natura di questi luoghi e ad allargare la conoscenza del territorio a luoghi circostanti; furono sempre i Focei a battezzare e scoprire Palinuro, il “promontorio dove gira il vento”, a fondare, in seguito ad una consistente espansione commerciale, la polis di Poseidonia, dai templi mirabili, e a fondare l’Elea, la dotta scuola filosofica e medica e l’effimera Mol-Pal.

Prima di divenire Magna Grecia, il Cilento fu frequentato senza interruzione dal Paleolitico fino all’era del rame e del bronzo, così come testimoniato da tanti reperti litici rinvenuti soprattutto presso Marina Di Camerota, Palinuro, Capaccio, Castelcivita. Difatti anche queste antiche civiltà risalgono al culto della pietra, dell’acqua e degli alberi, così come confermato dalle tracce religiose.

Grande contributo allo sviluppo di queste aree lo diedero nel 5° secolo i Lucani le cui vicende si sono intrecciate nei secoli successivi con quelle dei Romani, la cui caduta diede poi il via alle invasioni barbariche. Nei secoli successivi queste terre vennero abitate dai Normanni, che giunsero dal Salento, dagli Svevi, dagli Aragonesi e dagli Angioini, fino al dominio borbonico e poi all’indipendenza. Insomma tante sono stati i popoli che hanno abitato questa terra e che ne hanno contribuito a creare il mito.

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