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Cervia il mondo sommerso che non ti aspetti

L’antica Ficocle venne inizialmente chiamata in questo modo dagli antichi coloni greci per l’abbondanza di alghe che la caratterizza (il nome Phicocle deriverebbe dal greco φῦκος, “alga”, e da κλέος, “fama”: sarebbe quindi il “luogo reso celebre dalle alghe”), o forse in onore di un condottiero etrusco, Ficol, che avrebbe rovesciato la tirannia ravennate, o ancora in ricordo di Ficolea, la palude da cui sorse; tra storia e leggenda, il nome di Ficocle si trasformò nell’attuale Cervia tra il 900 e il 1000.

In effetti, nemmeno sull’origine del nome di Cervia ci sono certezze, ma esiste una leggenda a cui i cervesi sono molto affezionati, che vuole che un cervo si sia inginocchiato, per sfuggire a dei cacciatori, di fronte al vescovo di Lodi (San Bassano) che passeggiava per una pineta, riconoscendolo come un funzionario di Dio. Lo stemma della città infatti, in ricordo di questo racconto, è un cervo inginocchiato.

La città di Cervia è sempre stata legata alla produzione del sale: sorgeva proprio al centro delle saline, con tre ponti levatoi che collegavano altrettanti ingressi alla terra ferma, finché, il 9 novembre 1697, papa Innocenzo XII ordinò di ricostruirla in un luogo più salubre, dando indicazioni precise a proposito del numero di case, della disposizione della Cattedrale, del Palazzo Vescovile e delle carceri; la torre difensiva e i magazzini del sale erano già stati costruiti qualche anno prima, nel 1691. La collocazione al centro delle saline, anche se la rendeva facilmente difendibile, era poco salutare in quanto i canali che la attraversavano erano salmastri, e l’acqua potabile era quindi troppo rara per assicurare alla popolazione una condizione igienica sufficiente.

Molto interessante e caratteristico da visitare a Cervia è il MUSA, Museo del Sale, all’interno del magazzino Torre, che poteva contenere fino a 130.000 tonnellate di sale; il suo aspetto è austero come quello di una cattedrale romanica, con le sue tre navate e le pareti in mattoni a vista. Oltre a fotografie e documenti sulla produzione del sale, in veste di museo oggi ospita un plastico delle saline e gli attrezzi utilizzati per produrre il sale.

Il sale è protagonista principale in molti aspetti della vita della città: anche le terme cervesi infatti beneficiano della sua presenza, perché l’acqua salsobromojodica e i fanghi che vengono estratti dalle saline hanno proprietà molto benefiche, terapeutiche in area osteoarticolare e otorinolaringoiatrica. Ma anche se non sono necessarie cure o terapie, come è auspicabile, l’effetto positivo delle terme è comunque innegabile come momento di assoluto relax durante il soggiorno in un albergo Cervia: le terme possono essere una coccola che fa bene alla mente oltre che al corpo, e il benessere fisico e quello psicologico, si sa, vanno spesso a braccetto.

Altra caratteristica di Cervia è quella di far parte della vivissima Riviera Romagnola: spiagge e divertimento sono più che abbondanti, e ai luoghi da vedere all’interno della città si aggiungono quelli nelle vicinanze, con moltissimi luoghi d’interesse storico affiancati da un’organizzazione turistica a 360 gradi, che va dagli stabilimenti balneari ai locali notturni, passando per parchi di divertimento di ogni genere, ristorazione, alberghi 4 stelle Cervia e altre strutture ricettive.

A cura di Lia Contesso

Prima Posizione Srl – agenzie marketing

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Oltre il divertimento della riviera romagnola: rimini è anche cultura

Rimini non è fatta solo di divertimento e notti di festa che durano fino al mattino. È una città antica ricca di storia e di cultura, che ha molte storie da raccontare.

Arminium deve la sua nascita alla spiaggia, che ospitò i suoi primi cittadini; andando un po’ avanti nel tempo, vediamo l’insediamento trasformarsi in una città romana, abbellita da costruzioni che ancora oggi possiamo ammirare: l’Arco di Augusto, il più antico rimasto integro. La politica “pacifista” dell’imperatore Augusto dette origine a quest’arco, di dimensioni troppo grandi per ospitare una porta: era infatti considerata inutile, dato che l’arco voleva essere inteso come entrata in città, e non come difesa, rendendo inutili le porte che si sarebbero potute chiudere in caso di guerra. I merli ghibellini che sovrastano l’arco sono ovviamente un’aggiunta successiva, collocabile nel X secolo.

Anche il Ponte di Tiberio risale all’epoca romana: la sua costruzione iniziò nel 14 d.C., durante il regno di Augusto, per essere ultimata nel 21 d.C., con Tiberio. È conosciuto anche con il nome di “Ponte del Diavolo”, perché la tradizione vuole che i due fori visibili sul parapetto del ponte siano un’impronta lasciata da Belzebù in persona. La logica, come spesso accade, sfata le superstizioni, dando una spiegazione molto più realistica: i due fori potrebbero avere la funzione di fissare le carrucole per il carico delle barche che sostano sotto il ponte. Spesso accade anche però che degli avvenimenti insinuino dei dubbi nonostante il ragionamento logico sia più che verosimile: il “ponte del Diavolo” di Rimini, nonostante i Panzer tedeschi e i vari tentativi di demolizione da parte dell’esercito nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, è ancora lì… soggiornando in un hotel 3 stelle Rimini, oppure scegliendone uno nei dintorni, ad esempio un hotel Cattolica, si potranno visitare tutte le bellezze dei dintorni, ricchi di storie da raccontare.

Lasciando da parte tradizioni e superstizioni, continuiamo a dare uno sguardo alla città: del Tempio Malatestiano, o Duomo, ci sono riferimenti già nel IX secolo; ma moltissimi cambiamenti furono fatti per volontà di Sigismondo Pandolfo Malatesta, Signore di Rimini nel XV secolo – da qui il nome di “Tempio Malatestiano”. La denominazione di “tempio” viene dal fatto che Sigismondo fu scomunicato da papa Pio II nel 1460, e dette una svolta ai lavori nella chiesa: ordinò che la fino ad allora Chiesa Santa Maria in Trivio divenisse il sepolcro della sua famiglia. Volle eliminare tutti i simboli cristiani: nessuna croce, nessun santo, ma quattro cappelle laterali dedicate alle muse, allo zodiaco, agli innocenti e ai giochi infantili, ed altre due dedicate a Sigismondo stesso e a Isotta, sua compagna. “S” e “I” sono infatti ripetute ovunque, nel tempio, per ricordare l’amore tra i due – o, come dicono altri, per ricordare solo Sigismondo con le due lettere iniziali del suo nome … comunque, se lo si guarda da fuori, si nota che il tempio non è completo: era prevista al centro una cupola grandiosa, almeno quanto quella di Firenze, ma finì la pecunia dei Malatesta, e finirono i lavori.

Tante altre sono le bellezze di Rimini, tutte da scoprire: l’offerta turistica è molto abbondante, e si può approfittare delle offerte speciali Rimini; ma le visite culturali nei tantissimi monumenti della città devono essere giustamente intervallate da notti di festa negli altrettanti locali!

A cura di Lia Contesso

Prima Posizione Srl – comunicazione d’impresa

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Bellaria: tra mare, colline e profumi di Romagna

Profumo di mare, salsedine e brezza fresca … ecco le origini del nome “Bellaria”; la cittadina del riminese inizia la sua storia nel 1359.

È proprio in quel lontano 1359 che Bellaria viene nominata per la prima volta in un documento, come nome di una fattoria fortificata vicino alla foce del fiume Uso, nei pressi della chiesa di Santa Margherita. La piccola fattoria fortificata crebbe a poco a poco, passando sotto il governo di diversi Signori – tra i quali i Malatesta, Signori di Rimini –, e nel 1956 ottenne di governarsi da sola.

Bellaria oggi è un comune vivo, e oltre ai tradizionali eventi cittadini ospita un’iniziativa recente ma già molto importante: il Bellaria Film Festival, nato nel 1983 e caratterizzato da pellicole indipendenti e innovative; lo scopo è quello di scoprire i nuovi talenti del cinema italiano, in particolare quelli non sostenuti dalla fortuna di risorse finanziarie consistenti.

La zona (la famosa Riviera Romagnola) gode di fortune naturali invidiabili; non solo ampie spiagge ma anche fiumi e colline: un territorio completo, nel quale tutti i gusti possono essere soddisfatti. Bellaria, oltre ad affacciarsi sul mare, ha la fortuna di essere attraversata da un piccolo fiume, l’Uso; la bravura del comune è stata nella capacità di saperlo sfruttare, realizzando una pista ciclo-pedonale lunga 6 km circa, lungo la quale si possono ammirare le bellezze naturali di cui è dotata. Querce, pioppeti e boschi di vario genere, il tutto andando verso la foce di questo piccolo fiume. Una volta arrivati al piccolo centro, si può dare uno sguardo alla cittadina, dove si troveranno due parchi (il Parco del Gelso e il Parco Pavese), una Casa Rossa a cui la città dà onori e tributi (era appartenuta allo scrittore Alfredo Panzini, e ora è sede dell’Accademia Panziniana) e una Torre Saracena, voluta dallo Stato Pontificio nel XVII secolo per proteggere il centro abitato dagli allora frequenti saccheggi dei pirati, che in quel periodo afflissero tutta la zona. Oggi la Torre di Bellaria ospita il Museo delle Conchiglie, che espone esemplari di conchiglie e altri organismi marini provenienti da tutti i mari del mondo.

Il piccolo centro, da sempre paese di pescatori, offre naturalmente anche una ricca gastronomia, caratterizzata, come nel resto della Romagna, da sapori semplici e ricche tradizioni: imperdibili, per chi passa di lì, il brodetto, ovvero l’immancabile zuppa di pesce romagnola, e la piadina, il pasto frugale dei contadini della zona riconosciuto ormai come il suo simbolo.

Ed eccoci arrivati: in fondo, l’obiettivo era raggiungere il mare. L’Adriatico bagna le spiagge di Bellaria e la zona, che arriva fino alle Marche, con gli hotel Pesaro, è attrezzatissima per ricevere e ospitare al meglio un numero di turisti impensabile in altre città di pari grandezza. La famosa Riviera conosciuta per il divertimento a Bellaria non si smentisce, e offre una quantità di opzioni per soddisfare tutti. Non importa se cercate una vacanza in assoluto relax, una visita culturale o una vacanza scatenata, troverete tutto il necessario: spiagge attrezzate, associazioni culturali, hotel Bellaria, locali, ristoranti, divertimento e relax saranno a vostra disposizione – ancora una volta, ce n’è per tutti i gusti.

A cura di Lia Contesso

Prima Posizione Srl – strategia aziendale

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Gli accessori dei musicisti

Essere musicisti comporta molti piaceri ma anche diversi doveri: oltre al piacere della musica e alla soddisfazione di crearla, ci sono i doveri legati all’esercizio e agli strumenti, che devono essere sempre in ottimo stato.

Per i musicisti professionisti ovviamente l’esercizio musicale e il mantenimento dello stato dei propri strumenti sono all’ordine del giorno; mentre l’esercizio include scale, arpeggi, prove, stonature e miglioramenti, il mantenimento include la pulizia, l’aggiornamento degli accessori e anche l’acquisto di strumenti nuovi, sempre più prestigiosi: i chitarristi, ad esempio, di solito hanno diverse chitarre, ciascuna delle quali è più adatta ad un genere specifico, e per ogni chitarra hanno particolari effetti e amplificazioni; i batteristi avranno diverse percussioni e svariati tipi di bacchette per dare il tocco giusto ad ogni pezzo, e così via: per tutti gli strumenti musicali ci sono accessori specifici che si possono trovare in molti negozi strumenti musicali e danno la possibilità agli strumentisti di ampliare gli effetti e, quindi, completare i loro strumenti.

Gli strumenti a corda più conosciuti e comuni sono le chitarre e i bassi fender a quattro corde, cinque o altri tipi di basso elettrico o acustico, che compaiono da protagonisti, insieme alla voce, nella maggior parte dei brani contemporanei, in tutte le loro varianti. La divisione più grande è tra quelle acustiche e quelle elettriche, ma poi ci sono una serie di sottodivisioni e vie di mezzo, comprese le chitarre semi-acustiche, che a differenza delle chitarre elettriche hanno una cassa armonica, anche se meno capace rispetto alle chitarre acustiche tradizionali, ma sono amplificate elettricamente.

Tra le chitarre acustiche ci sono le classiche e le folk, che si differenziano per la cassa armonica, leggermente più grande in quelle folk, e le corde, tutte di metallo nelle chitarre folk, mentre nelle classiche le tre più gravi sono di metallo e le tre acute sono di nylon. Per cominciare a studiare chitarra di solito si inizia con una chitarra classica: è un po’ più maneggevole rispetto a quella folk e le corde di nylon permettono alle dita di abituarsi un po’ più dolcemente a premerle sui tasti, e in più ce ne sono molte da studio, per prendere confidenza con lo strumento senza spendere troppo.

Le chitarre elettriche devono ovviamente essere corredate da un amplificatore, o magari da cuffie – una buona soluzione soprattutto se si abita in appartamento, molto consigliata dai vicini. Per quanto riguarda i bassi, le due grandi famiglie sono le stesse: acustici ed elettrici, con in più la scelta del numero di corde: si parte da quattro per arrivare a sei.

Tutto questo si può trovare in tantissimi negozi specializzati, e ora anche in rete: veri e propri negozi online mettono a disposizione svariati tipi di strumenti, suddivisi in categorie, includendo, magari, anche la categoria dell’usato. La cosa è molto semplice: dopo aver trovato una posizione comoda di fronte al computer, si entra nel sito, si sceglie la categoria, lo strumento e, infine, il metodo di pagamento, che può essere direttamente online con carta di credito o anche in contrassegno, vaglia e quant’altro. E lo strumento scelto arriverà direttamente a casa, pronto per tutta la musica che saprete fargli suonare.

A cura di Lia Contesso

Prima Posizione Srl – sviluppo sito web

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Gli spettacoli da dietro le quinte

Quello che si vede su un qualsiasi palco durante un qualunque spettacolo è il frutto del lavoro di moltissime persone: oltre al cantante o attore, tantissimi altri specialisti lavorano duramente per la riuscita dello spettacolo.

La buona riuscita di uno spettacolo dipende da un’enorme quantità di fattori; alcuni sono evidenti, altri volutamente ben nascosti, ma tutti assolutamente necessari: riuscite ad immaginare uno spettacolo senza luci? O magari senza scenografia o costumi, o senza trucco? Il trucco nel teatro è fondamentale, per evidenziare bene le espressioni degli attori; i costumi servono a creare l’ambientazione, insieme alle acconciature e alle scenografie, e le luci stesse, che indicano agli spettatori la parte del palco a cui devono dare attenzione, sono parte integrante della scenografia.

Tutti questi particolari lavori sono svolti da specialisti accompagnati dai loro team che seguono e rendono possibile il loro lavoro: sarti, truccatori, parrucchieri, autisti, macchinisti. Esistono agenzie che si prendono la responsabilità di tutta la parte tecnica della costruzione e dell’organizzazione di uno spettacolo da dietro le quinte, curando tutti i particolari, quelli visibili e quelli che devono rimanere nascosti: il trucco professionale, infatti, pur essendo fondamentale, non deve essere troppo evidente, anche se visibile dalla platea, a meno che la scena non lo richieda. Lo stesso vale per i vestiti di scena, che comunque devono essere adatti alla scenografia nel caso di una scena “in costume”, e al personaggio nel caso si tratti invece di una rappresentazione in cui l’attore, il comico o il cantante vesta i suoi panni, che dovranno quindi rispecchiare la sua personalità, o il messaggio che lo spettacolo vuole far trasparire.

Agenzie di servizi organizzazione eventi, che accompagnano la realizzazione dello spettacolo dai trasporti alla messa in scena, o alla messa in onda se di televisione si tratta, devono essere in grado di curare nei minimi dettagli tutta la scena, quindi la professionalità dei collaboratori deve essere certa, visto che la riuscita dello spettacolo praticamente poggia su di loro e sulla preparazione di coloro che occuperanno il palco di fronte al pubblico. Soprattutto negli spettacoli dal vivo, che si tratti di teatro o televisione, i tempi sono molto stretti, e c’è bisogno di specialisti preparati alla perfezione nel loro campo, in grado di lavorare velocemente e con precisione. In particolare, per le trasmissioni televisive dal vivo sono necessarie prontezza, velocità e precisione, perché gli sbagli, oltre a non essere rimediabili, sono esposti ad un pubblico molto più ampio rispetto a quello di un teatro.

Si capisce quindi come la scelta dell’agenzia che cura la parte dietro le quinte dello spettacolo abbia un ruolo portante, e sia necessaria un’organizzazione interna che prevede moltissime figure professionali: direttori, tecnici luci e audio, sarte, attrezzisti, makeup artist, macchinisti, trovarobe … ognuno con il suo compito, dal controllo delle luci e dei suoni alla ricerca degli oggetti che serviranno sulla scena. Come in molti casi, si tratta di un equilibrio perfetto di tempi e di spazi, nel quale la mancanza di un qualsiasi tassello fa crollare la piramide: anche quello che ad un occhio inesperto può sembrare un lavoro poco importante, chi lavora a teatro sa che senza quel lavoro lo spettacolo non può andare in scena.

Articolo a cura di Lia Contesso

Prima Posizione Srl – Posizionamento nei motori di ricerca

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Non solo vestiti: lo stile giusto ogni giorno

La moda non è una questione solo femminile: è un argomento che interessa sempre più un numero sempre maggiore di persone, con vestiti e accessori di ogni genere.

Storicamente, la moda è sempre stata associata alle donne; negli ultimi tempi però non è più un’esclusiva femminile: ha travolto tutti, includendo tutto. Parlando di moda, infatti, non si parla solo di vestiti: ci si riferisce anche a tutti gli accessori, nei quali si possono includere non solo cappelli, cinture, spille personalizzate e sciarpe, ma anche cellulari, macchine fotografiche e tanto altro, fino ad arrivare a optional e decorazioni per le automobili.

La moda porta inevitabilmente, in maniera più o meno lieve, ad una sorta di conformazione: gli articoli “alla moda” sono per forza di cose limitati, e quindi tendono ad uniformare un po’ lo stile di chi la segue. Per rendere la moda più conforme al proprio stile, quindi, si può puntare sugli accessori: a partire dai più piccoli e meno visibili, come i portachiavi personalizzati, ma anche i bottoni, gli anelli o le fibbie. Dando loro questo ruolo di personalizzazione, gli accessori vanno ad occupare un posto fondamentale, e se ne possono scegliere diversi per ogni tipo per avere quello giusto per ogni occasione: portachiavi acciaio, in legno, in plastica; catene dorate, di ferro o colorate, e poi passanti, tirazip e accessori di ogni genere, da abbinare a proprio gusto a vestiti per ogni occasione.

I gadget portachiavi sono particolarmente apprezzati da chi utilizza borse di grandi dimensioni, nelle quali trovare le chiavi diventa spesso un’impresa, soprattutto quando si ha fretta, seguendo la quasi infallibile Legge di Murphy – e, ovviamente, in quel caso sembrano addirittura nascondersi apposta, lasciandoci fuori di casa sotto la pioggia, o in ritardo di fronte alla macchina senza poterla aprire, tra il panico di averle lasciate a casa, la speranzosa certezza di averle con sé e la frustrazione di non riuscire a trovarle. La soluzione a questo fastidiosissimo problema è, molto semplicemente, un portachiavi che aiuti ad individuare con più facilità le chiavi nascoste; basta così poco per evitare di rimanere fuori al freddo o ad inzupparsi sotto la pioggia …!

Oltre ai portachiavi, che quindi si possono rivelare di grande utilità, possono essere usati come accessori spille, catene e tanto altro ancora: le spille, per esempio, possono rivelarsi un altro accessorio molto utile, per chiudere o fermare un particolare maglione o altro, oppure anche solo come accessorio estetico, per decorare un vestito o, ad esempio, uno zaino, una borsa o tutto quello che suggerisce la fantasia.

L’importante, insomma, è utilizzare gli accessori che più si addicono non solo all’occasione, ma anche e soprattutto alla personalità di ognuno, per dare un tocco diverso allo stile dettato dalla moda rendendo personale e unico ogni vestito. Con gli accessori si può giocare, per divertirsi a combinarli tra di loro e scegliere quello più adatto all’occasione, alla giornata, al tempo e all’umore: è un gioco a cui tutti possono giocare, uomini e donne di tutte le età.

Articolo a cura di Lia Contesso

Prima Posizione Srl – Vendite online

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Internet e lo studio: i diplomi online

Il raggiungimento del diploma o della laurea rimane sempre un obiettivo che rappresenta il completamento di una fase che, oltre alle possibilità lavorative, dà molte soddisfazioni e aiuta a mettere in luce le proprie capacità.

Studiare è un’attività formativa non solo in senso culturale perché migliora le proprie conoscenze, ma anche perché serve a mettersi alla prova, sfidando le proprie capacità logiche, artistiche, mnemoniche o professionali; qualunque esse siano, la soddisfazione finale è assicurata dal raggiungimento dello scopo, ovvero dal riconoscimento dell’efficacia dei propri sforzi, e questa potrà poi eventualmente essere coronata da riconoscimenti non solo di tipo accademico ma anche professionale.

Purtroppo studiare non è sempre possibile a tutti: molti sono costretti ad abbandonare gli studi per iniziare a lavorare, ma capita anche che alcuni ragazzi abbandonino gli studi in un periodo di rifiuto, ma poi, una volta ritrovata la pace, decidano riprendere in mano i libri, pur continuando a svolgere la professione che hanno intrapreso. In questi casi un corso formazione professionale è perfetto, perché offre un’istruzione mirata al raggiungimento di obiettivi che possono aiutare a crescere professionalmente, aiutando a migliorare la propria carriera.

Inoltre, molti siti web offrono una serie di diplomi online, che si possono ottenere studiando a distanza, o ancora, si propongono come punti di riferimento per la ricerca di corsi di vario genere e livello. Il web infatti è in grado di raccogliere informazioni di qualunque tipo, ed è ormai un punto di riferimento per la ricerca di qualunque cosa, offrendo la possibilità di organizzare eventi su scala nazionale, e per il raggiungimento del diploma o corsi recupero quindi è una risorsa imbattibile: senza dover uscire di casa, ma semplicemente navigando in internet, è possibile trovare il corso che si cercava, scegliendo tra una varietà di opzioni, tra cui ovviamente la provincia d’interesse tra tutte quelle in cui il corso in questione è organizzato, e riuscendo ad avere le informazioni base e vari servizi, tra cui orientamento professionale, ripetizioni e altro, e da cui potrà iniziare tutto … e tutto parte da un semplicissimo click.

Comunque sia, con o senza internet, i corsi di formazione e specializzazione sono molto importanti per chi già lavora, perché possono mettere in luce aspetti del lavoro che già si svolge, di cui si acquisiranno conoscenze aggiuntive dal punto di vista giuridico, per esempio; oppure, frequentando i corsi formazione sicurezza, viene approfondita la sicurezza sul lavoro, che molto spesso invece è messa in secondo piano. Normalmente infatti si pensa alla sicurezza sul lavoro in campo cantieristico, dove è effettivamente una necessità primaria; ma anche per i lavori d’ufficio la sicurezza non va sottovalutata, e anzi va interpretata anche in termini di salute e benessere fisico, che comprendono postura, vista, temperatura dei locali, ricambio d’aria, e molti altri aspetti della quotidianità in ufficio.

Frequentare un corso quindi è sempre una buona idea, a prescindere dal fatto che si studi o si lavori. Acquisire nuove conoscenze è sempre utile, se non dal punto di vista professionale, almeno da quello personale; e, soprattutto, non è mai troppo tardi per riprendere in mano i libri e mettersi di nuovo alla prova.

Articolo a cura di Lia Contesso

Prima Posizione Srl – Creazione web

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Monoblocchi e Prefabbricati

Nel campo dell’edilizia, moltissime sono le soluzioni possibili. Le versioni possibili di monoblocchi e prefabbricati sono tante ma tutte soddisfano l’esigenza della praticità.

I monoblocchi sono delle strutture provvisorie in uso, nella maggior parte dei casi, nei cantieri edili e spostati in genere grazie a gru container. Spesso queste strutture vengono realizzate anche come vere e proprie abitazioni appoggiate sui terreni.

Ultimamente molte aziende producono monoblocchi anche già con la struttura di veri e propri negozi, bar, chioschi, giornalai, strutture sportive, scolastiche, e via dicendo.

I monoblocchi vengono prodotti anche come Mense Aziendali, Servizi Igienici, Spogliatoi, W.C. chimici; possono essere sovrapponibili e anche accoppiabili. La loro versatilità ha contribuito in maniera determinante al loro rapido sviluppo ed alla loro perfezione di struttura e caratteristiche tecniche. Il monoblocco viene sempre trasportato su di un camion o sul rimorchio di questo, con l’aiuto per esempio di gru bandiera e dato che non hanno vincoli con il terreno sono intesi come strutture mobili e non come strutture fisse. Spesso vengono usati su terreni non edificabili per non incorrere in sanzioni amministrative per abusivismo edile.

Ogni azienda che fabbrica i monoblocchi ha delle sue misure standard sia per la lunghezza che per la larghezza delle strutture. La larghezza non può superare quella del piano di un camion e per tanto cm 248 esterno. Le lunghezze invece sono le più svariate e possono superare i Mt. 12,00. Le altezze dei monoblocchi possono anch’esse variare a seconda dell’uso che si fa della struttura. L’altezza standard di un monoblocco di cm. 245 all’esterno ma si possono raggiungere anche cm. 304 esterni.

La differenza tra le misure esterne quelle interne di circa cm. 36 in meno di quella esterna ma questa varia a secondo della fabbrica che produce il monoblocco.

Per  “prefabbricato” si intende invece un elemento costruttivo realizzato individualmente e in seguito montato o assemblato con altri elementi. La prefabbricazione può avvenire nello stabilimento di prefabbricazione, qui l’elemento strutturale viene realizzato, depositato in un magazzino anche con l’utilizzo di gru portuali, trasportato nel cantiere, montato o assemblato.

Oppure può essere prefabbricato in cantiere, viene quindi costruito nei pressi dell’opera e depositato nelle vicinanze, fino al momento del montaggio, poi correttamente posizionato ed assemblato.

Oggi, la prefabbricazione sta crescendo esponenzialmente. Tre sono le motivazioni principali di questo inaspettato successo: costi di realizzazione molto vantaggiosi, qualità di realizzazione e rispetto ambientale.

Sempre più attenti alla tematica dell’eco-sostenibilità, molti costruttori hanno scelto la via del prefabbricato per agevolare la cosiddetta “bioarchitettura”. Si parla di bioarchitettura perché molti prefabbricati, in linea con la normativa vigente, offrono, con l’installazione di pannelli solari fotovoltaici e l’utilizzo di materiali grezzi, un grande risparmio economico, accompagnato da basse emissioni di CO2.

A cura di Martina Meneghetti

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L’opera all’Arena di Verona, fra storia e tradizione

L’anfiteatro romano di Verona è il centro degli spettacoli della città, e l’atmosfera particolare che lo caratterizza attira spettatori da tutta Italia, e da tutto il mondo.

L’Arena di Verona, nome con cui viene chiamata comunemente che deriva dalla sabbia che ricopriva il centro dell’anfiteatro, fu costruita presumibilmente attorno al 30 d.C., tra la fine del regno di Augusto e l’inizio di quello di Claudio. Come gli altri anfiteatri, inizialmente ospitava combattimenti e spettacoli circensi di vario genere, e a seconda del periodo storico che si attraversava gli spettacoli dell’arena di Verona furono anche giostre, cacce e gare; nell’epoca di Napoleone era molto in voga la caccia dei tori, che venivano rincorsi da cani ammaestrati. La prima volta che vi si tenne uno spettacolo teatrale fu il 24 novembre 1822: “La grande alleanza”, di Gaetano Rossini, con musiche di Giochino Rossini, una coreografia con preludio lirico. L’Arena però non era ancora consacrata al teatro: nella prima metà dell’Ottocento vi vennero svolte gare di equitazione e velocistiche, e la musica di Giochino Rossini tornò all’Arena solo nel 1842.

Finalmente, arrivò la prima stagione lirica: era il 1856, e le opere furono scelte tra quelle di Donizetti e Lenotti; nel 1913 l’Arena di Verona ottenne il titolo di teatro lirico all’aperto più grande del mondo, e quello stesso anno segnò l’ingresso all’Arena dell’Aida di Giuseppe Verdi, che fu anche la consacrazione definitiva dell’Arena allo spettacolo teatrale.

L’Aida rimane, ancora oggi, lo spettacolo più sorprendente dell’Arena: sull’enorme palco dell’anfiteatro di Verona Aida trova spazio per tutte le sceneggiature maestose di cui ha bisogno per far entrare il pubblico nell’atmosfera dell’antico Egitto, dove la scena si svolge; fino a qualche decennio fa si faceva addirittura corrispondere la rappresentazione con l’arrivo in città del circo, per far entrare in scena anche gli elefanti. L’ambientazione nell’antico Egitto ovviamente richiede scenografie imponenti, e la grandezza del palco dà la possibilità di renderle molto realistiche; la trama racconta di guerre e di eserciti, di vittorie e di sconfitte, mentre le celebri musiche dell’opera – tra le quali la Marcia Trionfale è senz’altro una delle più conosciute – riempiono l’anfiteatro. Musica e teatro sono indissolubilmente legati nell’opera, creando uno spettacolo completo sotto ogni punto di vista.

Il calendario degli spettacoli Arena è sempre vario, e ospita opere liriche, balletti, opere sinfoniche e concerti di vari generi musicali; l’unica rappresentazione che viene ripetuta ogni anno è l’Aida, anche se di anno in anno cambiano scenografie, cantanti e direttori, offrendo quindi uno spettacolo sempre nuovo. Assistere agli spettacoli dell’Arena è un’occasione da cogliere al volo, e una lunga esperienza nell’organizzazione teatrale assicura un ottimo servizio, che offre soluzioni a tutti i problemi – compresi l’affitto o la vendita dei cuscini per gli spettatori che occupano i posti sulle gradinate non numerate, senza i quali lo spettacolo potrebbe apparire molto più lungo di quanto non sia realmente …

All’Arena di Verona opera lirica, balletto e sinfonie sono una parte dello spettacolo; l’altra parte che lo completa è l’Arena stessa, che fa entrare gli spettatori in un ambiente unico, con un’atmosfera irripetibile in qualsiasi altro teatro e indescrivibile a parole … per sentirla bisogna viverla.

A cura di Lia Contesso

Prima Posizione Srl – Indicizzare sito internet

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Il benessere della vita in campeggio

Durante le ferie, c’è chi preferisce prenotare hotel o alberghi e chi invece preferisce la vita all’aria aperta, muoversi leggeri e decidere all’ultimo momento dove andare.

Sono due modi di viaggiare completamente diversi, ma ognuno offre tangibili benefici. In questa sezione parleremo degli innumerevoli benefici dell’andare in campeggio. Il campeggio è senz’altro il modo migliore per risollevarsi dallo stress dell’inverno lavorativo. Il campeggio è infatti la vacanza ideale per riprendere contatto con la natura, respirare aria pulita, liberarsi dello smog accumulato durante i lunghi mesi invernali. Il contatto autentico con la natura, dormire a pochi centimetri da terra, passeggiare in mezzo agli alberi e qualche piccola disavventura sono ciò che di meglio può esserci per rompere completamente la routine. Uscire dagli schemi e tornare ad un ritmo più naturale, più selvaggio, aiuta infatti a ricaricarsi e a tornare al lavoro pieni di energie e di voglia di fare. Ovviamente occorre partire ben attrezzati, con gli accessori tende campeggio, sacchi a pelo, picchetti, martello di gomma, materassini e quant’altro può servire. E non si deve pensare che dormendo praticamente all’aperto la notte si soffra il freddo, perché i moderni sacchi a pelo sono fatti apposta per tenere caldo fino anche a 0°, a seconda del modello ovviamente.

Ecco alcuni consigli per rilassarsi al meglio in campeggio. Non dimenticate il materassino gonfiabile, che permette di variare a proprio piacimento la durezza del materasso per adattarla al progressivo rilassarsi del corpo durante la vacanza. La tenda non va piazzata in un punto esposta e est per evitare che all’alba il sole la riscaldi troppo, rovinandovi le ultime ore di sonno. Prima di partire controllate i notiziari della protezione civile per evitare di incappare in qualche situazione a rischio. Controllate almeno qualche giorno prima che nella zona dove volete andare siano presenti campeggi o aree attrezzate, di solito comunque se ne trovano in ogni destinazione turistica, però si trovano in zone più esterne alle città e ai centri abitati.

Il campeggio, grazie all’ abbondante scambio di energie tra ambiente ed organismo, permette di regolare i livelli metabolici e riportarli di nuovo in sintonia con la richiesta del fisico. Per migliorare il benessere del corpo bisogna seguire i ritmi circadiani della natura, addormentandosi al tramonto e svegliandosi con il sole.
L’alimentazione deve essere il più possibile naturale e “selvatica”, quindi largo uso di frutta locale e di stagione, ortaggi crudi (anch’ essi locali e di stagione) e qualche grigliata di pesce fresco (magari cotto col bastoncino). Con questo “ritorno alle origini” il corpo trae nuove energie grazie alla sincronia tra ritmi interni e ambiente esterno che riduce gli stress fisici e psicologici causati dalla vita cittadina, lavori pressanti e luce artificiale.

Le camminate in zone boschive completano la “cura della natura” simulando le lunghe camminate che i nostri avi – circa 20000 anni fa – compivano tutti i giorni per procacciarsi il cibo, l’ acqua e tornare al loro rifugio. Insomma, vivere naturale è divertente e avventuroso, spezza i ritmi quotidiani e può farvi ritrovare serenità, benessere e sicurezza. E, in più, si tratta di un’ esperienza economica ed adatta a tutte le età.

Per portare questi benefici un po’ anche in città, o per chi non vuole provare questa bellissima avventura, si può sempre pensare di comprare un gazebo da posizionare nel giardino, e cercare di vivere così la natura anche quando si è a casa.

A cura di Martina Meneghetti

Prima Posizione Srl – consulenza webmarketing

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Diplomi e orientamento scolastico online

Conseguire un diploma è un aiuto importante per ottenere quello che si desidera professionalmente, o anche per soddisfazione e cultura personale; per chi lavora si organizzano corsi, per chi studia ripetizioni … tutto per ottenere il diploma!

Non sempre è possibile finire le scuole; ci sono situazioni in cui è necessario lasciare gli studi per iniziare a lavorare, sperando poi di riprenderli in un periodo più propizio. Capita che questo periodo, purtroppo, non arrivi come si desiderava, ma esiste la possibilità di conciliare il proprio lavoro con lo studio: ci sono tante possibilità, e tra queste c’è un’altra trovata di internet, ovvero il diploma online, che si consegue frequentando corsi a distanza tenuti da professionisti dell’insegnamento direttamente nelle case di chi li vuole seguire, nel pc.

Lo studio ha un’importanza fondamentale nella formazione del carattere e ovviamente nella crescita culturale della persona; i corsi per lavoratori e per il recupero degli anni scolastici, oltre alle ripetizioni di vario tipo e a tutti i livelli, sono sempre stati diffusissimi e molto importanti per l’istruzione di molte persone. La tecnologia e i nuovi mezzi di comunicazione sono riusciti ad arrivare anche alla didattica, creando l’opportunità di diffondere i corsi ovunque senza distinzione di città, facilitando diffusione, frequenza e completamento dei corsi.

Seguire corsi online è una soluzione perfetta per chi lavora e non ha il tempo di spostarsi da un posto all’altro; niente traffico per arrivare alla scuola, niente presenza in aula … si può stare seduti in casa propria davanti al computer, comodi e rilassati; la concentrazione è facilitata dall’ambiente familiare, e si è invogliati dalla comodità: non ci sono scuse per non seguire la lezione, e il diploma è a portata di mano!

Anche per chi è ancora studente e vuole rimettersi alla pari con gli anni internet può aiutare a trovare una soluzione: vi si trovano per il recupero anni scolastici, che danno la possibilità di riprendere gli anni persi arrivando al diploma preparati, e corsi per specializzarsi in un determinato campo, nel quale magari già si opera, conseguendo un titolo che potrebbe aiutare la propria carriera a fare un passo avanti; esistono corsi formazione professionale a vari livelli, che possono introdurre gli interessati ad un argomento, oppure approfondirlo per chi ha già intrapreso il percorso.

Internet è un ottimo mezzo per trovare corsi interessanti per il percorso che si vuole seguire, aiutando a trovare le sedi presso le quali si possono incontrare docenti e organizzatori per avere assistenza e orientamento allo studio; anche quest’ultimo è disponibile in molti siti, e serve soprattutto ad aiutare i ragazzi nella scelta dell’indirizzo scolastico che poi, a pensarci bene, sarà quello che li porterà a svolgere la loro futura professione. È una scelta difficile, soprattutto considerando che si fa quando si è molto giovani ed è facile non avere le idee ancora molto chiare su “cosa si vuole fare da grandi”. Per questo l’orientamento scolastico è molto importante per i ragazzi che stanno per uscire dalla scuola dell’obbligo e devono intraprendere un cammino che influenzerà la loro vita professionale.

Articolo a cura di Lia Contesso

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Fughe romantiche e cene a lume di candela

C’è chi la snobba, chi la attende e chi la evita, ma la festa di San Valentino è un’occasione per sfoggiare tutta la galanteria e il romanticismo di cui si è capaci; e anche se ultimamente per alcuni si è ridotta ad una festa commerciale, è una festa antica e una tradizione da mantenere.

Indissolubilmente legata ad una delle storie d’amore più conosciute e amate del mondo, Verona è la città perfetta per festeggiare San Valentino. Passeggiando sotto al balcone di Giulietta non si può non sentirsi ispirati, e il ricordo dello sfortunato ma enorme amore dei due giovani aleggia per le strade dell’intera città. Così ci si rende conto di quanto, per fortuna, sia diventata più facile la vita degli innamorati al giorno d’oggi: pensando non solo a Giulietta e Romeo, ai quali non fu concesso di vivere abbastanza nemmeno per avere la loro prima discussione, ma anche a Orfeo che cercava la sua bella negli inferi cantando “che farò senza Euridice” e suonando la sua lira, e a Renzo e Lucia che sfuggivano ai bravi cercando di escogitare un modo per sposarsi, si può sorridere serenamente scegliendo le rose, la musica e il menù, visto che San Valentino è più che presente anche in hotel e ristoranti, con splendide serate a lume di candela e tutte le meraviglie del pacchetto San Valentino.

La festività dedicata a San Valentino venne istituita nel 496 da Papa Gelasio I. Il santo a cui venne dedicata era stato particolarmente vicino alle coppie di innamorati: si racconta, per esempio, che un giorno vedendo una coppia di giovani che litigava si avvicinò porgendo loro una rosa, chiedendo loro di tenerla tra le mani; fatto questo, il litigio cessò. Forse non sarà un miracolo con grandi effetti speciali, ma probabilmente lo si ricorda per far pensare che l’amore di coppia è in sé un piccolo miracolo quotidiano: in effetti, immaginare che due persone diverse con opinioni, abitudini e origini differenti possano vivere insieme condividendo tutto ha decisamente del miracoloso. E quindi eccolo qui, San Valentino, patrono degli innamorati, che come ogni anno fa uscire la parte romantica che si nasconde anche nell’innamorato più scontroso: e allora in quale città festeggiarlo, se non a Verona?

Anche la città, a modo suo, per un fine settimana si dedica alle coppie e non mancano per San Valentino eventi di vario tipo: per Verona in Love la città si veste a dovere. Accende le sue luminarie e cosparge di coriandoli le piazze, creando un’atmosfera speciale per chiunque la voglia vivere; in più, apre le porte della casa di Giulietta, sulle cui pareti esterne è consuetudine che le coppie lascino un biglietto o scrivano un messaggio d’amore.

Questa ed altre iniziative sono organizzate esclusivamente per il week-end degli innamorati: le offerte hotel San Valentino sono ottime occasioni per una fuga romantica per un week-end. Pensandoci bene, il famoso 14 febbraio dedicato al santo che si è dedicato all’amore in fondo non è altro che un’occasione per festeggiare il fatto di essere innamorati; e se lo si è motivi per festeggiare ce ne sono tanti, e ogni occasione è buona per ricordarsi quanto si è felici.

A cura di Lia Contesso

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La fiera a due ruote

Anche quest’anno il terzo week-end di gennaio a Verona è dedicato alle moto: la zona fieristica della città sarà come sempre un ospite perfetto per l’esposizione internazionale.

Oltre 100.000 mq saranno dedicati a tutti i tipi di motocicletta: 72.000 mq all’interno per le esposizioni statiche, 35.000 all’esterno per le dimostrazioni e gli spettacoli, ai quali prenderanno parte ospiti da tutto il mondo; è sicuramente un’occasione da non perdere per tutti gli amanti delle due ruote.

L’esperienza della zona fieristica di Verona assicura sempre una buona riuscita delle esposizioni che ospita: la prima fu nel 1898, e da allora ci sono state molteplici occasioni per migliorare sempre più l’offerta fino a renderla ormai invidiabile; nonostante gli spazi siano già in grado di offrire un’ampia ricezione di ospiti, comunque, si parla ancora di ingrandire l’area, per migliorare ancora le sue capacità ricettive. Unendo l’esperienza della Fiera di Verona alle ultime novità nella storia delle moto il risultato è ovviamente imperdibile; la moto deve il suo nome al veicolo prodotto il 7 gennaio 1897 a Parigi: “Motocyclette” è il nome che fu dato alla primogenita della casa produttrice Werner, e diventò subito popolare in tutto il Vecchio Continente, tanto che il tribunale di Parigi dovette riconoscere il nome “motocyclette” non come proprietà dei Werner ma come nome di pubblico dominio. La prima moto, comunque, fu opera dell’ingegnere Louis-Giullaume Perreaux, che il 16 marzo 1869 brevettò il suo veicolo a vapore su due ruote; le successive innovazioni (fondamentale il motore a combustione interna di Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach) portarono alla motocicletta come la conosciamo oggi.

Il Motorbike Expo Verona è un evento a livello internazionale, che attira visitatori da tutto il mondo con i suoi 600 espositori internazionali; le esposizioni, le gare e le dimostrazioni attirano appassionati e curiosi di ogni genere di motocicletta. È un’esposizione utile per chi pensa di comprare una moto per vedere le ultime novità, regala un sogno ad occhi aperti per chi sogna di comprarne una, è una passeggiata interessante per chi è incuriosito dal mondo delle forcelle, lunghe o meno, ed è un must per chi ci lavora e deve tenersi aggiornato: insomma, un evento imperdibile per tutti. Segnaliamo varie offerte e pacchetti creati apposta per l’evento dagli hotel fiera Verona.

Tutte le moto esposte alla Fiera hanno la possibilità di partecipare al World Championship of Custom Bike Building; l’Expo di Verona è l’unica tappa italiana del prestigioso evento internazionale, che ne prevede 18 in totale, sparse in tutto il mondo: oltre all’Italia ci sono tappe in Germania, Austria, Svizzera, Francia, Spagna, Portogallo, Svezia, Olanda, Irlanda, Giappone, Australia, Russia, Canada, Messico e Stati Uniti. Lo scopo del campionato è quello di promuovere il design, la qualità meccanica e le innovazioni delle moto custom, all’insegna del piacere di andare in moto in comodità e sicurezza.

A gennaio Verona Fiere ci apre un mondo su due ruote: le moto sono il sogno di molti, la paura di altri, ma in fondo, in un modo o nell’altro, attirano l’attenzione di tutti; è difficile essere indifferenti alle due ruote, e tra spettacoli ed esposizioni di lunghe forcelle, moto da corsa e da cross, il gioco sarà trovare la preferita tra le centinaia di moto esposte.

A cura di Lia Contesso

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“Che facciamo a Capodanno?”

Tutti gli anni arriva il momento della grande domanda: “che si fa a Capodanno?” … si rimanda sempre fino all’ultimo sperando in un’illuminazione improvvisa; alla fine si riesce sempre ad escogitare qualcosa, ma immancabilmente, durante la serata di Capodanno, tutti gli anni qualcuno pronuncia la fatidica frase: “l’anno prossimo ci organizziamo meglio”. Ammettiamolo: almeno una volta l’abbiamo sentita tutti.

Il periodo del domandone è arrivato anche quest’anno, ma siamo ancora in tempo: è il momento giusto per organizzare la serata in cui daremo il benvenuto al secondo decennio del terzo millennio. Grati per quello che ci ha portato o sollevati perché finalmente è finito, comunque sia è il momento di pensare a come salutare il 2009. Le tradizioni legate al Capodanno sono tante: indossare qualcosa di rosso e qualcosa di nuovo, mangiare lenticchie, acini d’uva, baciarsi sotto al vischio … che le si voglia seguire oppure no, la proposta è quella di festeggiare con un bel week-end lungo fuori; dove? Nella città dei Capuleti e dei Montecchi, Verona.

Per passare il Capodanno Verona è l’ideale: è una città che offre molto ma non è troppo turistica, è abbastanza grande ma a misura d’uomo e, soprattutto, molto viva. Nelle sue piazze ci saranno musica, feste e fuochi d’artificio, e per i romantici è comunque sempre un grande richiamo: il collegamento con la storia di Giulietta e Romeo è immediato, e le coppie non possono resistere alla tentazione di passare sotto al balcone di Giulietta, intravedendo nell’amore dei due giovani un modello di sentimento perfetto. Se è vero che quello che si fa il primo dell’anno si fa tutto l’anno, il Capodanno a Verona sembra quasi d’obbligo: respirare un’aria così piena di sentimento non è quello che tutti gli innamorati vorrebbero tutto l’anno?

Ma Verona non è riservata agli innamorati: c’è di tutto per tutti! Le feste nei molti locali della città non mancano, e in Piazza Bra, accanto alla meravigliosa Arena, ci saranno i tradizionali fuochi d’artificio e musica tutta la notte: lo storico gruppo dei Ricchi e Poveri farà cantare la piazza con le sue canzoni intramontabili facendoci rivivere, nella prima notte del 2010, una notte anni ‘80. Per chi invece preferisce stare in un locale piuttosto che in piazza, l’offerta è vastissima; potrete scegliere tra una grande varietà di cenoni: si va dai più chic a quelli più alla mano, variando tra menù tipicamente italiani e altri più esotici, andando da sushi giapponese a churrasco brasiliano, la caratteristica grigliata di carne.

L’offerta per il Capodanno quest’anno è particolarmente fortunata: San Silvestro è di giovedì, il che assicura un week-end lungo, e le proposte per i pacchetti Capodanno non mancano certamente. Gli hotel della zona fanno proposte interessanti per tutte le tasche: sia quelli del centro, per chi vuole rimanere a festeggiare fino alla fine, sia quelli appena fuori città, per chi vuole vivere la festa ma preferisce soggiornare in una zona più tranquilla.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti: il denominatore comune è l’immancabile spumante stappato a mezzanotte in punto, insieme al brindisi per dare il benvenuto al nuovo anno, sperando sempre che porti cose belle.

A cura di Lia Contesso

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Le novità del packaging industriale

L’industria del packaging è una delle più attive sia in Italia che nel mondo. Il sogno di ogni creativo è ideare contenitori che attirino subito i clienti, preferendoli ai concorrenti e questo spesso produce prodotti davvero belli e divertenti.

I designer di tutto il mondo sono perciò alla continua ricerca di imballaggi originali e nuovi che attirino subito l’occhio dei consumatori sugli scaffali dei supermercati. Nonostante gli effetti della crisi economica, il 2008 è stato un anno favorevole per l’industria italiana delle macchine e accessori per confezionatrici e l’imballaggio, grazie ai buoni risultati fatti registrare sia dalle esportazioni, sia dalle vendite sul mercato domestico. Il fatturato settoriale è infatti cresciuto del 6% e le esportazioni del 4%; la quota dell’export sul giro d’affari complessivo è intorno all’88%.

Nel 2008 non si è interrotta la crescita delle consegne sul mercato interno (+24,2 %), mentre la domanda interna è aumentata “soltanto” del 15,9% per effetto del minor incremento delle importazioni (+6,7%). E’ così cresciuta la quota di mercato interno detenuta dai costruttori italiani, mentre le importazioni si limitano al 44,2% del consumo totale. Ucima segnala anche l’ulteriore crescita (+3,7%) del saldo positivo della bilancia commerciale dell’industria delle macchine per imballare, come le macchine confezionatrici sottovuoto o la confezionatrice verticale, grazie all’importante aumento delle esportazioni. Il surplus ha infatti raggiunto i 3.379 milioni di euro, facendo segnare per il quarto anno consecutivo il valore record degli ultimi decenni.

Grazie anche al successo della fiera Cibus Tec, tenutasi alle Fiere di Parma, la rassegna delle tecnologie e delle macchine per tutte le filiere agro-alimentari, Ucimu e Rimini Fiera hanno deciso di creare Packology, una nuova fiera per il packaging che si terrà a Rimini per la prima volta dall’8 all’11 giugno 2010. Packology si rivolge agli operatori interessati alle tecnologie di processo, confezionamento e imballaggio trasversali a tutti i settori industriali. Il catalogo merceologico comprende infatti macchine per il confezionamento alimentari, macchine di processo, materiali per imballaggi, tramogge inox, tecnologie per l’etichettatura, la codifica e la marcatura, accessori e componenti, tecnologie legate alla logistica, stampa e editoria di settore. “E’ un appuntamento storico per Ucima – afferma il presidente Giovanni Caffarelli – che oggi vede il semaforo verde per uno dei suoi progetti più ambiziosi. La futura fiera dovrà diventare in prospettiva la ‘casa accogliente e conveniente’ per tutto il sistema industriale legato al mondo del packaging”. E aggiunge: “Oggi il controllo dei costi è diventato una priorità assoluta e l’operazione fiera deve rientrare all’interno di una sostenibilità diversa dal passato”.

“La nascita di un nuovo progetto fieristico in un momento di generale difficoltà per l’industria mondiale, è una risposta concreta alla domanda di ripresa che si alza ovunque – fa eco Lorenzo Cagnoni, Presidente di Rimini Fiera Spa –. Siamo consci delle difficoltà che incontreremo, ci posizioniamo infatti in un contesto competitivo ed aggressivo, dove c’è già un presidio espositivo”.

Ottime novità quindi per il settore del confezionamento, che si conferma uno dei più importanti e attivi del panorama industriale italiano, non solo per originalità e innovazione nel settore, ma anche per i solidi know how nella costruzione di questi macchinari.

A cura di Martina Meneghetti

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Edifici sostenibili e ambienti più belli da vivere

La progettazione o design di esterni è importante almeno quanto quello per gli interni. Non solo per quanto riguarda i giardini e gli esterni casalinghi, ma anche per il design urbano e il design degli edifici.

Per questo motivo i designer sono diventati sempre più richiesti e importanti, tanto da creare appositi corsi di laurea per la loro formazione. Anche comuni e aziende vi si rivolgono sempre più spesso per la progettazione carpenteria metallica e carpenteria leggera, sempre più preoccupati per l’arredo urbano ma negli ultimi tempi anche il problema della sostenibilità ambientale sta prendendo sempre più piede. I consumi dovuti all’illuminazione per esterni sono la prima voce di spesa per i comuni, e solo con l’introduzione delle recenti leggi regionali per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico, si è iniziato a parlare di sostenibilità e qualità della luce e conseguente risparmio energetico che in molti casi potrebbe arrivare anche al 50% delle spese per l’illuminazione.

Sta emergendo quindi l’esigenza di nuove figure professionali dedicate alla progettazione della luce, con una visione non prettamente ingegneristica ma multidisciplinare, ecologico-ambientale, di energy manager, di pianificazione urbanistica e valorizzazione del territorio, per permettere il conseguimento di elevati standard qualitativi dell’illuminazione urbana e di eco-sostenibilità notturna del territorio.

In ambito industriale, una nuova sfida che si sta ponendo in questo momento è quella per la costruzione di edifici energeticamente efficienti. La produzione quadri elettrici riveste così un’importanza fondamentale. Tra gli argomenti trattati si discute di corretta progettazione ed esecuzione dei componenti dell’involucro edilizio come status dell’equilibrio tra abitazione ed ambiente. Convegni e seminari sull’edilizia sostenibile si moltiplicano, e uno dei materiali più importanti in questa cornice è l’acciaio, che è assolutamente riciclabile e riutilizzabile all’infinito. La struttura acciaio anche in futuro sarà sempre più presente in tutte le costruzioni, persino in quelle del mare, grazie agli accessori inox nautica, che permettono di godersi il mare ma senza assolutamente inquinare.

In questo quadro rientrano così giardini, opere pubbliche, edifici e illuminazione. Chi progetta deve tenere a mente di dover pensare ambienti vivibili, funzionali e rispettosi della sensibilità di chi li usa, assecondare la natura pre-esistente, progettare rifiutando la banale produzione dei luoghi e produrre rifiutandosi di ‘non pensare’. Progettare edifici sostenibili è non solo lodevole, ma sempre più necessario vista la scarsità di risorse energetiche che ci prepariamo ad affrontare nei prossimi decenni.

Il settore del design di esterni è un mercato in fermento che vede l’Italia sempre più protagonista in termini di produzione, export e import. Vivere gli spazi aperti non è una tendenza ma uno stile di vita. Come l’interno, piccolo o grande che sia, l’esterno riflette sempre più il carattere, la cultura, la personalità di chi lo vive: amare lo spazio aperto è volersi bene. Un concetto che può valere per tutte le attività da fare all’aria aperta.

A cura di Martina Meneghetti

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Piano casa, in Lombardia possono già partire i primi progetti

Nei mesi scorsi si è molto parlato dell’emergenza abitativa in Italia e di conseguenza anche del piano casa lanciato dal governo. Essendo una legge regionale, ogni regione ha approvato una propria versione.

Il piano casa è una Legge dello Stato che, recepita dalle Regioni, prevede che si possa ampliare la volumetria di immobili esistenti sino al 20%, e fino al 30% nel caso di immobili fatiscenti che vengono abbattuti e ricostruiti (questa è la versione approvata dalla Regione Lombardia, L.R. 16 Luglio 2009, n° 13). La legge regionale 13 impone ai Comuni di dichiarare entro il 15 Ottobre 2009 quali parti del proprio territorio intendono escludere dall’applicazione.

La Lombardia è stata una delle regioni più rapide ad approvare questa legge in via definitiva. A partire dal 16 ottobre 2009 è quindi possibile presentare ai Comuni le Denunce di Inizio attività (DIA) o le richieste di Permesso di costruire (art. 42 e art. 38, l.r. 12/20005) relative agli interventi proposti per la riqualificazione e costruzione edifici residenziali.
“La normativa ha carattere straordinario e limitato nel tempo (la sua efficacia dura infatti 18 mesi, estesa a 24 mesi per i soli interventi di Edilizia Residenziale Pubblica) e si ispira ai principi di semplificazione (procedure più agili per avviare gli interventi), sussidiarietà (coinvolgimento diretto dei Comuni per l’applicazione della legge), risparmio di suolo (riutilizzo dei volumi già esistenti senza ulteriori espansioni urbanistiche), efficienza energetica (sia per i nuovi interventi che per gli edifici esistenti coinvolti), qualità paesaggistica (coerenza con l’identità e la storia del tessuto urbano) e sicurezza degli edifici (pieno rispetto della normativa antisismica).”

Secondo il piano casa legge, sarà possibile l’applicazione della norma agli edifici parzialmente residenziali e a quelli non residenziali ubicati in zone a prevalente destinazione residenziale. Le nuove costruzioni dovranno avere un uso esclusivamente residenziale, senza poter beneficiare dei premi volumetrici. Gli obiettivi del Piano Casa hanno subito però notevoli limitazioni, espresse nelle delibere comunali che hanno circoscritto la portata degli interventi. Molte sono le zone in cui si è deciso di non costruire per non danneggiare gli edifici storici, come per esempio il centro storico, delimitato dalla Cerchia dei Bastioni, e altri 11 quartieri: Villaggio dei Giornalisti, Cimiano, Porpora, Pisacane, Aspar, Del Sarto, Lincoln, Washington, Qt8, Postelegrafica e Borgo Pirelli. Anche negli altri comuni sono state approvate limitazioni di questo tipo, con lo scopo di preservare gli ambiti più delicati dal punto di vista urbanistico, storico, monumentale, paesistico e ambientale.

In linea generale il piano casa Lombardia si propone di creare nuovi spazi per le famiglie, recuperare gli edifici abbandonati e degradati, incentivare il risparmio energetico in edilizia e riqualificare i quartieri di edilizia residenziale pubblica. Tutti noi ci auguriamo che questi obbiettivi siano raggiunti al più presto, già nei prossimi mesi comunque si dovrebbero vedere i primi risultati.

A cura di Martina Meneghetti
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I più belli e famosi palazzi veneziani

Sono talmente tante le cose da visitare a Venezia che si potrebbe scrivere un’enciclopedia. Alcune delle rappresentazioni più belle dello stile gotico veneziano sono però i vari palazzi e le case delle famiglie nobili dell’epoca.

Alcuni palazzi veneziani sono rimasti nella storia per la loro bellezza, come esempi di un’architettura gotica e bizantina che ha lasciato tracce profonde in questa città. Un esempio interessantissimo di casa veneto-bizantina risalente al XIII secolo, è Ca’ da Mosto, che fu dimora della famiglia dei Da Mosto, celebri navigatori veneziani. Dal 1500 a tutto il XVIII secolo l’edificio ospitò l’Albergo del Leon Bianco, all’epoca il più rinomato tra gli alberghi Venezia centro. Questo è uno dei più antichi palazzi di Venezia, nel sestiere di Cannaregio, e si affaccia sul Canal Grande, non lontano dal Ponte di Rialto.

Un altro palazzo molto famoso è Palazzo Corner, un possente palazzo rinascimentale di Venezia, situato nel sestiere di San Marco ed affacciato sul Canal Grande. Ora è sede della Provincia di Venezia e della Prefettura. ha una facciata divisa in due fasce orizzontali: l’architetto lasciò la zona inferiore decorata a bugnato e ritmò il piano superiore con una serie di archi che amplificano l’effetto chiaroscurale dell’edificio, denunciando la matrice classica. La tripartizione della facciata tipicamente veneziana è identificabile solo nel portico centrale e nel poggiolo che unisce le tre finestre sovrastanti.

A pochi minuti dalla Stazione e da Piazzale Roma è possibile visitare uno dei più affascinanti palazzi veneziani, Ca’ Foscari, che da secoli incanta personaggi illustri, celebri artisti e visitatori di tutto il mondo. La sua strategica e scenografica collocazione “in volta del canal” fu uno dei motivi che spinse il doge Francesco Foscari, che diede il nome al palazzo, ad acquistare l’edificio nel 1452 e a ricostruirlo secondo canoni architettonici e stilistici che lo resero uno straordinario esempio di gotico veneziano. Dall’edificio si può ammirare un panorama unico, dal ponte di Rialto fino all’Accademia, che ha ispirato pittori di ogni tempo.
Il palazzo è ora sede della prestigiosa Università Ca’ Foscari di Venezia, che si può facilmente visitare per chiunque alloggi per qualche giorno o passi un week-end a Venezia.

Un’altra dimora storica è Ca’ Giustinian. È una costruzione gotica dell’ultimo periodo di transizione (1474); chiamata originariamente dei Giustinian. Fu la dimora per qualche tempo (1432)del Patriarca di Castello, il Beato Lorenzo Giustiniani, subì restauri ed aggiunte anche nella facciata. L’interno conserva parte della decorazione secentesca. Ora è proprietà del Comune e sede di Uffici comunali, e degli Uffici della Società di Cultura “La Biennale” di Venezia.

Famosa soprattutto per il suo giardino, è Ca’ Morosini del Giardin, che si trova nel sestiere di Cannaregio. Il giardino è curato dalle Suore Dominicane, questo giardino, sebbene non rispecchi la sistemazione originaria, mantiene le caratteristiche tipicamente veneziane con il giardino che si mescola con l’orto tra fiori e alberi da frutto.

Un momento magnifico per visitare Venezia e i suoi palazzi è trascorrendo il capodanno a Venezia, in cui la città si offre al suo meglio, con eventi, luci e molti hotel alberghi Venezia prevedono offerte che comprendono anche il cenone di fine anno.

A cura di Martina Meneghetti

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Le borse alla moda per l’inverno 2010

La moda dell’autunno 2009 vuole borse spaziose, comode e fashion. La parole d’ordine è supersize, borse dalle grandi dimensioni e dalle forme importanti e voluminose, per un look di stile e molto di tendenza.

Le dimensioni delle borse firmate dell’autunno 2009 sono decisamente grandi e capienti, a mano o da spalla, borse per un look dal giorno alla sera, borse capienti e spaziose sempre con un occhio alle tendenze più attuali e moderne. L’effetto cocco è d’obbligo per le borse dallo stile più elegante e ricercato, borse in pelle, borse glam, borse dall’effetto lucido oppure satinate.

Le più grandi novità di stagione arrivano direttamente dalle passerelle delle sfilate Autunno Inverno 2009 2010. Una delle più belle idee è quella della supersize da sera, borse dalle forme che abbiamo già imparato a conoscere quest’estate ma che in questa stagione invernale giocheranno un ruolo ancora più da protagoniste, e inoltre possiamo trovare anche vendita borse griffate
online per soddisfare più facilmente i nostri desideri. La borsa da sera non è più solo di dimensioni ridotte, ma anche grande o molto grande. Quelle proposte da Prada non sono solo innovative, ma anche bellissime. Riccamente decorate e perfette per brillare durante le sere d’Inverno.

Anche Gucci, dalla sfilata autunno inverno 2009 2010 ha lanciato le sue proposte. La New Jackie tiene banco con la sua versione invernale. Dopo i colori accesi della stagione estiva, come ad esempio il rosso corallo, arriva in versione total black. Interessanti anche le altre proposte di Gucci, borse grintose, tutte rigorosamente di grandi dimensioni.

Per chi preferisce il colore e i modelli vezzosi, Valentino ha proposto durante la sfilata invernale clutch dalle dimensioni ‘large’, fra le quali spicca il bellissimo modello in verde smeraldo con fiocco laterale. Interessante anche la Petale Bag in colore rosso realizzata in pelle di serpente, sempre firmata Valentino. Rossa anche la borsa cocco con cinghietta decorativa. La maison di moda unisce anche un altro trend, borsa spaziosa + fantasia animalier, ad un modello ad alto tasso di seduzione. Chanel propone un modello maxi in tweed effetto tartan con manici e profili di vernice nera, elegantissima. Max Mara propone invece un modello in rosso acceso ed effetto cocco.

Sempre all’insegna del fashion e dello spazio, il grande ritorno delle cartelle. Per citarne alcuni Chanel e Paul Smith propongono la cartella modello scolaretto rivisitata in chiave glam. Versace propone la cartella rigida da portare a mano, con doppie tasche anteriori.

Le borse spaziose, comode e fashion si arricchiscono di accessori moda, come ad esempio borchie, pendagli, loghi, doppi manici, catenelle e sono vestite di colori adatti alla stagione autunnale. Anche i marchi Carpisa, Segue e Fergi, molto amati dalle donne, seguono la tendenza delle borse spaziose ed alla moda. Delle belle proposte con un buon rapporto qualità prezzo e un’ampia vendita borse pelle.

La collezione Carpisa Autunno Inverno 2009 2010, vede tantissimi modelli ampi, tutti di grande tendenza. Dalle borse effetto cocco, alle borse effetto pitone, dalle borse con intrecci alle supersize da giorno. Segue affida il compito a Miriam Leone, miss Italia 2008, che presenta i pezzi più ‘cool’ di stagione. Fergi propone una vasta scelta di borse, tutte rigorosamente all’insegna della comodità e dello stile alla moda, e si fa aiutare da Mirella Sessa, testimonial della stagione autunno inverno 2009-2010.

A cura di Martina Meneghetti
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La ricca offerta dell’inverno veneziano

Persino chi non è mai stato a Venezia sogna prima o poi di visitare questa città così diversa da ogni altra nel mondo. Una visita che non lascia mai delusi, con le mille sorprese che promette questa città.

Ovunque in Italia esiste un ricco patrimonio artistico e architettonico, una ricchezza enorme, sia per il forte richiamo turistico che dal punto di vista culturale e dello studio. Venezia è una delle città che meglio ha conservato il suo patrimonio, una città che tuttora si dedica in massima parte alla conservazione del suo patrimonio artistico, e soprattutto alla sua diffusione, con innumerevoli mostre ed esibizioni. La ricchezza di eventi di questa città è testimoniata da numerosissimi eventi, a partire dalla Biennale fino alle collezioni private, alle mostre organizzate dalle fondazioni italiane e straniere. È così che ogni mese è possibile visitare importanti esibizioni.

Una di queste importanti esibizioni è quella che si tiene sull’isola di Torcello, aperta già dal 29 Agosto e visitabile fino al 10 gennaio intitolata “Alle origini di Venezia. Tra Oriente e Occidente.” La mostra si tiene al Museo Diocesano e celebra i mille anni di storia della Basilica di Santa Maria Assunta di Torcello, eretta nel lontano 1008. La luce di Bisanzio, il colore di Torcello, l’oro di Venezia. Tre note singolari che danno vita ad una mostra eccezionale, per celebrare uno dei principali luoghi di pellegrinaggio artistico e culturale degli ultimi secoli. Una mostra “viva”, che racconta la grande storia dai primi insediamenti lagunari alla fine del Duecento attraverso gli splendori di quell’arte che, generatasi a Bisanzio, troverà nella laguna veneta l’ambiente ideale in cui crescere e svilupparsi, dando origine a novità di forme ed espressioni che costituiscono, ancora oggi, la magia di Torcello e il fascino di Venezia, che potrete vivere per qualche giorno in uno degli splendidi hotel 4 stelle Venezia.

Un altro importantissimo evento, è la mostra dedicata a Leonardo Da Vinci dal titolo “Leonardo – L’uomo vitruviano fra arte e scienza”. La mostra ha luogo alle Gallerie dell’Accademia dal 10 ottobre 2009 al 10 gennaio 2010, in una zona in cui gli hotel lusso Venezia non mancano di certo. Il celeberrimo disegno Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, diventato ormai l’icona della civiltà occidentale, è conservato alle Galleria dell’Accademia fin dal 1822. Finalmente, dopo sette anni dalla sua ultima esposizione al pubblico verrà nuovamente esposto.
Una rara occasione per ammirare dal vivo il celeberrimo disegno di Leonardo da Vinci raffigurante le proporzioni umane secondo i canoni antropometrici dell’architetto romano Vitruvio Pollio del II secolo d.C., detto Uomo Vitruviano. L’esposizione sarà corredata da un apposito apparato didattico, predisposto anche per disabili visivi, e con applicazioni multimediali.

Dobbiamo poi ricordare la mostra intitolata “Pendergast in Italia” che riunisce per la prima volta le opere che l’artista americano Maurice Prendergast realizzò all’indomani di due importanti viaggi in Italia – il primo nel 1898, il secondo nel 1911: un corpus che costituisce oggi uno degli esempi più rappresentativi e illuminanti dell’arte americana. L’esposizione avrà luogo presso la Collezione Peggy Guggenheim dal 10 ottobre al 3 gennaio.
Questo è solo un assaggio di cosa aspetta il visitatore che soggiorni a Venezia per qualche giorno, regalandosi un soggiorno in un hotel Canal Grande. Un inverno pieno quindi di colori e emozioni.

A cura di Martina Meneghetti
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Trucchi e strategie per le pulizie rapide

A nessuno piace fare le pulizie di casa, eppure almeno una o due volte la settimana tutti dobbiamo dedicarci a questo gravoso e triste compito.
Non è possibile evitare questa incombenza, la polvere non smette mai di formarsi, così come lo sporco, i capelli che si accumulano per terra, i letti da rifare, i vetri da pulire. A volte si vorrebbero avere spazzatrici e monospazzole professionali per rimuovere tutto il disordine, ma bisogna invece fare le cose con ordine. I più fortunati possono assumere una donna delle pulizie e questo accade anche in uffici e scuole. Quando proprio non se ne può fare a meno, scatta il piano: pulizie rapide a prova di assistente sociale. Niente miracoli, ma per lo meno si toglie ‘il grosso’ e si restituisce alla casa un’apparenza decente.
Il segreto segretissimo è racchiuso in una parola: ordine. Per avere una casa pulita, bisogna prima di tutto fare ordine.
Sono bellissime le case con i mobili esteticamente belli, raffinati, eleganti, ma in una casa dove vivono dei bambini, è meglio spendere meno in mobili ‘esteticamente belli’ e puntare su mobili ‘funzionali’.
Chiaramente Ikea, da questo punto di vista, è una salvezza.
Cassettiere, librerie, contenitori di plastica e cartone, ogni oggetto deve avere un suo posto. Soprattutto in soggiorno e in cameretta. Munendosi di scatole e scatoline, si fa ordine in un lampo.
In salotto possono essere molto utili una scatolina per i telecomandi; un portapenne capiente, per riordinare tutte le penne che restano sempre in giro; delle scatoline di cartone colorato, per tenere a portata di mano le cose di cui non si può fare a meno: la scatola con le medicine di uso ‘comune’, una cartellina per riporre i foglietti svolazzanti con le liste della spesa e gli appunti presi al volo, un portariviste per spostare i giornali dalla sedia ecc.
Nella camera dei bambini non possono mancare contenitori di plastica per riporre i giochi, magari suddivisi per tipologia. Prima dell’arrivo degli ospiti ricordarsi sempre di sistemare il copri divano e disporre per bene i cuscini.
Dopo aver fatto ordine, e tolto di mezzo tutto il caos apparente, allora si può pulire, come lavare i piatti, caricare lavatrice o lavasciuga, pulire il tavolo e i vari piani di lavoro, anche con acqua calda e sapone. Per non sporcare troppo i fornelli, quando friggete, oppure fate il sugo, per evitare di riempire il piano della cucina di schizzetti d’olio, prima di cucinare ricopritelo con la carta di alluminio. Non prende fuoco, resiste al calore e protegge il piano. Una volta fredda, la togliete via. Un trucco ideale per quando si hanno ospiti a cena e non c’è il tempo di pulire prima del loro arrivo.
Per pulire il bagno, pulite il water con della carta da cucina e un disinfettante e spruzzate sulla porcellana un prodotto pulente, tipo quelle creme che disinfettano, tolgono il calcare e profumano, avendo l’accortezza di tirare l’acqua prima che arrivino gli ospiti.
Poi pulite velocemente il lavandino con una spugna e l’acqua calda (o con un anticalcare, o acqua calda e aceto, nel caso sia sporco di calcare) e asciugatelo con l’asciugamano che c’è appeso in quel momento: il piano resterà pulito, e ne approfitterete per mettere un nuovo asciugamano, fresco di bucato.
Per spolverare basta passare un panno togli polvere, o un piumino, su mensole, televisore, stereo, e su tutte le superfici, inumidendolo con uno spruzzino antipolvere profumato. Dopodiché occorre spazzare, passando con l’aspirapolvere tutte le stanze, oppure con un panno elettrostatico per raccogliere la polvere.
Infine occorre spazzare bene, magari con il mocio con acqua e poco detergente o una monospazzola, che pulisce e lucida il pavimento.

A cura di Martina Meneghetti
Prima Posizione Srl – SEO Software

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L’arredo ufficio per aumentare la produttività

L’arte per arredare un ufficio è spesso sottovalutata da chi si occupa di queste cose, eppure l’arredamento e l’organizzazione di un ufficio sono fondamentali per il buon corso degli affari.

L’arredamento dell’ufficio è la prima cosa che clienti e visitatori notano, è quindi fondamentale che sia ben curato per fare una buona impressione in chi ancora non ci conosce ma con cui speriamo di instaurare un proficuo rapporto in futuro. Ma questo non è l’unico motivo, molti studi dimostrano che anche i dipendenti e gli impiegati sono più felici e quindi lavorano di più e meglio in un ambiente più confortevole. Gli arredamenti per ufficio rivestono quindi una grande importanza, vanno scelti con cura e rinnovati periodicamente, per essere sempre attuali.

Un elemento potrebbe essere per esempio l’arte. Spesso capita di imbattersi in uffici tristi, grigi, magari poco illuminati. Questo tipo di uffici, purtroppo molto diffusi, non ispirano certo allegria, comodità o senso di benessere, soprattutto se come spesso accade a molti di noi si deve lavorare in questi luoghi dove il tempo sembra trascorrere lentamente. Se poi ce l’immaginiamo in quelle fredde e grigie giornate d’inverno, ecco che verrebbe quasi voglia di non uscire da casa. Un buon modo per arredare l’ufficio è rivolgersi alla Consip, che fornisce arredi moderni a buon prezzo.

Fortunatamente per ridare un po’ di colore e stile al nostro ufficio basta veramente poco, come ad esempio qualche quadro a tema che vivacizzi l’intero ambiente lavorativo, o magari delle sedie colorate. Spesso basta qualche tocco di colore per dare più vivacità e allegria ad un ambiente. Inoltre già di per se al luogo di lavoro sono associate sensazioni non proprio felici, se si prova ad arredarlo con un po’ di fantasia e buon gusto con nuovi accessori per ufficio di certo tutti ne trarranno giovamento.

Un’altra innovazione, già molto diffusa negli Stati Uniti, sono le palestre nei luoghi di lavoro. Spesso nella maggior parte degli uffici l’unico benefit che talvolta è presente sono le ormai famigerate macchinette, si va infatti dalla classica macchinetta del caffè a quelle più evolute dei mini pasti caldi. Certamente in un certo senso queste macchinette tendono ad aumentare la presunta produttività deliziandoci con i loro prodotti. In realtà la produttività individuale è generata da altri fattori, quali ad esempio un ambiente confortevole, ufficio luminoso e rilassante e altro ancora.

Ma un’altro fattore molto importante per la produttività in azienda è proprio l’essere felici e soddisfatti.
Questo perché ogni lavoratore se è felice, mediamente risulta essere anche più produttivo rispetto ad un collega scontento o infelice. Ad avvallare questa tesi, negli ultimi tempi sta sempre più prendendo piede l’idea di attrezzare una vera e propria palestra in azienda in cui far “riposare” e “rigenerare” ogni proprio dipendente. In questo caso la possibilità di avere una palestra all’interno dell’ambiente di lavoro può essere un ottimo stimolo al buon umore, dato che attenua lo stress da scrivania.

A cura di Martina Meneghetti
Prima Posizione Srl – Promozione Motori di Ricerca

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Vantaggi dei mobili artigianali

Sempre più persone decidono di acquistare mobili artigianali, piuttosto che i prodotti industriali già pronti e prefabbricati.

L’eleganza e la creatività di un mobile artigianale non potrà mai essere ricreata con la produzione industriale. Molti sono i vantaggi nello scegliere questo tipo di arredamento legno, vantaggi da tenere bene in considerazione prima di optare per mobili più economici, ma spesso costruiti con materiali scadenti o comunque meno durevoli nel tempo, che porteranno invariabilmente a doverne comprare di nuovi in breve tempo. Quando ci si accinge ad arredare la propria casa, è bene pensare che è un investimento che deve durare nel tempo, nei decenni, sopportando migliaia di pulizie, graffi, corse, cene, pranzi, piccoli incidenti.

Un’altra variabile fondamentale è la possibilità di avere i mobili su misura, quindi appositamente in funzione dello spazio che avete a disposizione, sia per riempirlo nel modo più funzionale possibile, sia per fare in modo che non restino spazi inutilmente inutilizzati, angoli scoperti. In questo modo tutti gli spazi della propria abitazione vengono riempiti, enfatizzando la bellezza estetica di ogni stanza. Questi mobili classici diventano parte integrante della casa, contribuendo a creare quell’ambiente accogliente che tutti ricercano per la propria famiglia.

La cucina è uno degli ambienti più vissuti e importanti della casa: per questo motivo l’acquisto di un arredamento ad hoc è una scelta sempre più condivisa da coloro che devono arredare la propria abitazione. Senza dubbio il prezzo delle cucine su misura è più alto rispetto alle soluzioni già pronte, ma è bene ricordarsi che la spesa sostenuta sarà ripagata nel tempo dall’elevata qualità di questi mobili e dalla loro durevolezza.

Un’altra stanza molto utilizzata, e quindi i cui mobili sono soggetti a forti stress, è il salotto. È qui che la famiglia passa la maggior parte della giornata. Perciò questa è anche la stanza più importante da arredare, sia perché trasmetta a tutta la famiglia quel senso di calore ed eleganza, ma anche come vetrina da presentare agli ospiti. Per mostrare sempre il meglio, è importante quindi scegliere attentamente i mobili per l’arredamento soggiorno. Quindi è bene non scegliere in fretta, ma trovare i mobili più adatti, che ci rappresentano di più.

Inoltre scegliere i mobili artigianali non significa limitare gli stili o le variazioni possibili. Sia perché le variazioni sono infinite, dato che sono costruiti su misura, sia perché gli stili comunque possono variare, dallo stile classico, a quello rustico e quello moderno. Non bisogna pensare che scegliendo i mobili artigianali la casa sembrerà per forza una baita di montagna. Tutt’altro, il fatto di poter scegliere autonomamente dimensioni, colori, forse di ogni mobile, ma anche finestre, porte non fa che allargare le possibilità di arredamento camere e della vostra casa.

Senza dubbio in questo modo mobili e finiture saranno più eleganti, e costruiti con cura, e sapranno riflettere al meglio la vostra personalità, permettendovi sempre di vivere in un ambiente curato e familiare, in cui sentirsi completamente a casa e a proprio agio.

A cura di Martina Meneghetti
Prima Posizione Srl – Web Marketing Turistico

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