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Qualità, costi e servizio: gli equilibri di un bar

Prodotti dolci e salati, tradizionali, sfiziosi e nutrienti: nell’equilibrio tra qualità e costo ecco le scelte dei baristi, mentre qualità e servizio portano i clienti alla scelta del bar.

La produzione moderna di alimenti contenenti vari tipi di farina (di grano duro o tenero, di riso, o anche di frutta come mandorle, castagne e altro) è in grado di soddisfare le richieste dei privati come anche quelle dei bar, che spesso si riforniscono di pane surgelato, pane per tramezzini e tanto altro ancora in modo da avere pane in grossi quantitativi e di diversi tipi, per preparare i vari panini, tramezzini, crostini e altro ancora.

Anche i dolci per la prima colazione e la pasticceria surgelata possono essere parte degli acquisti all’ingrosso dei bar: più pratici e meno costosi dei prodotti freschi, i dolci surgelati sono spesso altrettanto buoni e permettono ai bar di sfornare croissant caldi al mattino in completa autonomia, senza dipendere dall’arrivo del produttore.

I prodotti dolciari da forno, tra torte artigianali, croissant e brioche di vario genere, rimangono comunque una grande attrattiva per tutti: non scegliete forse anche voi il vostro bar preferito per la colazione a seconda delle specialità che offrono? Per questo motivo la scelta dei prodotti da offrire in un bar è fondamentale, e insieme al servizio concorre a creare lo stile che caratterizza l’esercizio.

La qualità e la freschezza degli ingredienti è fondamentale per la buona riuscita di una ricetta, e questa regola vale per la piccola come per la grande produzione: scegliere ingredienti buoni significa assicurarsi la buona riuscita dei prodotti, e la soddisfazione dei clienti nel caso si gestisca un esercizio.

Allo stesso modo, gestendo un bar e affidandosi ad un fornitore di prodotti, è importante controllare la qualità non solo dei prodotto finale, ma anche degli ingredienti che lo compongono: se il produttore utilizza prodotti freschi, il risultato sarà senz’altro genuino.

È sempre più difficile trovare alimenti che non contengano conservanti, coloranti e aggiunte chimiche che ne alterano il sapore e l’aspetto, e per i bar è indispensabile trovare buoni prodotti di base perché il prodotto finale sia di buona qualità. Per esempio, per fare delle buone bruschette non ci vuole solo del buon condimento, ma anche del buon pane: unendo condimento e pane di qualità si otterrà un prodotto in grado di soddisfare i clienti, e la caratteristica principale dei clienti soddisfatti è che, di solito, tornano.

La gestione di un bar, quindi, unisce un insieme di elementi che vanno alla scelta dei prodotti alla loro presentazione, sia in senso estetico, sia in senso pratico: il servizio fa parte delle presentazione, tanto che prodotti di scarsa qualità serviti bene acquistano punti nella hit parade dei clienti, ma non arrivano comunque a soddisfarli. Allo stesso modo, però, prodotti di alta qualità serviti male fanno perdere attrattiva da parte dei clienti nei confronti di un bar.

Nei bar si ricerca la giusta alchimia tra qualità e servizio: la mancanza dell’uno o dell’altra allontana i clienti, mentre l’equilibrio tra i due riempie tutti i tavolini!

A cura di Lia Contesso
Prima Posizione srl – motori di ricerca mondiali

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Il denim e i blue-jeans: da Nimes e da Genova il tessuto per gli abiti da lavoro

I blue-jeans sono nati come pantaloni da lavoro, confezionati con la stoffa resistente a tutto e poco costosa “de Nimes” e colorata con il “blu di Genova”.

Mentre oggi come abiti da lavoro si utilizzano a seconda dei casi abiti monouso o speciali a seconda dell’ambiente e dell’utilizzo, nei secoli passati la sicurezza sul lavoro era un argomento che ancora non si era sviluppato: per confezionare gli indumenti da lavoro si ricercavano tessuti molto resistenti e poco costosi.

Quando il cotone divenne facilmente reperibile ed economico, a Nimes si iniziò a produrre un genere di tessuto fatto con l’ordito in lino e la trama in cotone, e veniva chiamato tessuto “de Nimes”, da cui il nome “denim”. Arrivava in Italia, dove in Liguria veniva colorato con il “blu di Genova” e utilizzato inizialmente per le vele delle navi, per ricoprire le merci e per confezionare i pantaloni dei marinai genovesi, in quanto molto resistente. Di lì arrivò negli Stati Uniti, dove la produzione dei pantaloni da lavoro, che possiamo considerare come l’antenato del moderno abbigliamento antinfortunistica, diede vita ai “blue-jeans”.

Fino alla metà del XIX secolo dicendo blue-jeans ci si riferiva al tessuto, mentre da allora in poi il termine indicherà il celebre modello di pantaloni. Mentre a quei tempi venivano utilizzati come abbigliamento di protezione, resistente e poco costoso, insieme a stivali e scarponi ben diversi dalle moderne scarpe antinfortunistica.

L’arrivo del tessuto de Nimes colorato con il blu di Genova negli Stati uniti è dovuto a Löb Strauβ, che dopo il suo arrivo e naturalizzazione negli USA cambierà il suo nome in Levi Strauss: Levi raggiunse i suoi due fratelli a New York, che avevano impiantato lì una fiorente industria di abbigliamento. Dopo alcuni anni si trasferì a San Francisco, dove sfruttò la richiesta di tessuti particolarmente forti per la produzioni di abiti da lavoro e vele aprendo, insieme a suo cognato David Stern, la Levi Strauss & Co.

Oltre ad essere stato tra i primi ad utilizzare il tessuto “blu di Genova de Nimes” per l’abbigliamento, Levi Strauss ha anche il merito di aver inventato un particolare modello pensato appositamente per i minatori, ovvero la salopette.

Una volta entrati nel mercato, i blue-jeans arrivarono in tutto il mondo: comodi, duraturi e poco costosi, erano perfetti per chiunque avesse bisogno di vestiti per lavorare. In effetti, dei Mille di Garibaldi si ricordano le camicie rosse, ma pare che nella battaglia di Marsala molti di loro, Garibaldi compreso, indossassero un paio di blue-jeans.

In ricordo delle origini dei moderni blue-jeans, nel 2004 a Genova è stato confezionato un paio di pantaloni blu di Genova alti 18 metri, con un girovita di 5 metri: sono stati disegnati dagli studenti del liceo artistico Barabino e confezionati da quelli dell’istituto professionale Duchessa di Galliera, utilizzando seicento paia di jeans usati.

Oggi la situazione è cambiata molto sia per i jeans, sia per l’abbigliamento da lavoro: mentre i primi non sono più l’indumento economico e resistente di un tempo, gli abiti da lavoro sono diventati più tecnici, studiati appositamente per proteggere al meglio chi li indossa.

A cura di Lia Contesso

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Il Canale di Panama si ingrandisce

Il Canale di Panama è stato realizzato tra il 1907 e il 1914; arrivato quasi al suo primo secolo di vita, la struttura verrà rimodernata, e il collegamento tra Atlantico e Pacifico avrà delle firme italiane.

Il traffico marittimo negli ultimi anni è aumentato non solo in senso di numero di navi, ma anche di dimensioni delle stesse: mentre prima la loro capacità rimaneva attorno ai 4.400 TEUs (la misura standard utilizzata nel trasporto dei container indicandone il volume) ora raggiunge i 12.000, aumentando significativamente le dimensioni e quindi lo spazio necessario per il passaggio. Di qui la necessità di ampliare il Canale di Panama, realizzando due nuove serie di chiuse. Le firme Italiane coinvolte nel progetto sono mgm omg e Impregilio.

Attualmente le navi che attraversano il bacino di navigazione del Canale di Panama hanno delle limitazioni ben precise: il passaggio imbarcazioni infatti è limitato alle navi che non superano i 292,68 metri in lunghezza e i 32,31 metri in larghezza. La fine dei lavori per l’ingrandimento del Canale è prevista per il 2014, data che significherà un possibile aumento dell’utilizzo del canale e, conseguentemente, un aumento degli introiti dello stato di Panama: i pedaggi del canale, infatti, rappresentano la maggiore fonte di guadagno del piccolo Stato centroamericano.

Con la fine dei lavori di ingrandimento del Canale di Panama ci saranno nuove chiuse, ognuna delle quali raggiungerà una larghezza di 55 metri e una lunghezza di 427 metri, e il dislivello tra il lago Gatun e l’oceano sarà superato grazie ad un sistema di paratie. Le nuove chiuse consentiranno il traffico in senso unidirezionale di imbarcazioni che potranno arrivare ad una lunghezza massima di 366 metri e una larghezza massima di 49 metri, ampliando quindi di molto il traffico del canale.

L’esperienza ingegneristica di Impregilio si unisce a quella costruttrice di omg, impegnata nella costruzione di gru a cavalletto, sgrigliatori e macchinari edili e di movimentazione di vario genere, che realizzerà i quadri di comando elettrico e idraulico delle paratie che serviranno per aprire la nuova fase della vita del Canale di Panama.

La navigazione nel Canale di panama è regolata da norme speciali, secondo le quali il pilota del canale viene nominato comandante della nave: non sarà solo il consulente del comandante, come avviene di solito, ma diventerà il comandante effettivo. Il comandante abituale della nave, invece, durante il tragitto rimane sempre il responsabile dei servizi e delle funzionalità della nave, ma non può prendere parte alla operazioni di pilotaggio, mentre proprietà e organizzazione non subiscono alcuna variazione.

Dall’inaugurazione ufficiale del Canale di Panama, nel 1920 (ritardata di 6 anni rispetto alla fine dei lavori a causa della Prima Guerra Mondiale), fino ad oggi sono passati 90 anni; quasi ad un secolo dalla sua creazione il canale ribadisce il suo ruolo fondamentale nei trasporti marittimi mondiali, che dalla sua costruzione ha reso possibili rotte prima impensabili, facilitando i trasporti e favorendo, quindi, il commercio, che grazie all’ampliamento del Canale diventerà ancora più florido e offrirà sempre più possibilità.

A cura di Lia Contesso
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Vittorio Veneto: casa in campagna tra storia e natura

Vittorio Veneto è una cittadina situata nella parte settentrionale della provincia di Treviso; elegante e tranquilla, è l’ideale per chi ama vivere in un ambiente calmo ma ricco di possibilità.

Pensare di dare uno sguardo agli immobili in una delle agenzie immobiliari vittorio veneto del posto è un’idea che può venire agli amanti della tranquillità che sono comunque alla ricerca di uno scenario bello e culturalmente stimolante.

Scegliendo una vendita affitto immobili, pensando a ville o appartamenti a Vittorio Veneto, ci si prepara a fare il proprio ingresso in una cittadina che riveste un ruolo importante nella sua zona. Si pensi, ad esempio, che Lorenzo da Ponte, il celebre librettista di Wolfgang Amadeus Mozart, era originario di lì, e infatti il teatro comunale che è stato recentemente restaurato è intitolato a suo nome.

Anche chi intende gestire un ufficio vittorio veneto o aprire un negozio lì può trovare un ambiente vivo e positivo per gli affari, con una giusta combinazione tra abitanti residenti e vacanzieri che trascorrono dei periodi dell’anno nella loro seconda casa.

Se al centro della vita di Vittorio Veneto c’è il teatro, nei dintorni ci sono bellezze storiche e naturali da non perdere; qualche esempio? Valdobbiadene, patria indiscussa del prosecco, o Cison di Valmarino, tranquillo paese ai piedi dei monti sovrastato dal suo Castelbrando, posizionato ai piedi del monte Castello per dominare il paese sottostante. Una zona perfetta per trascorrere dei momenti di tranquillità immersi in un ambiente naturale al quale non manca una parte di vita sociale, data dalla tranquilla quotidianità cittadina e dai veri eventi organizzati durante l’anno.

Vivere a Vittorio Veneto o nelle zone limitrofe, o scegliere di avere lì una seconda casa dà la possibilità di conoscere la storia del luogo, che si scoprirà avere un ruolo importante nello svolgimento di eventi come la Prima Guerra Mondiale. La città di Vittorio Veneto nacque il 27 settembre 1866 dall’unione di Ceneda e Serravalle, due paesi confinanti tra loro ma le cui radici storiche erano fortemente separate (e continuano a mantenere le loro identità distinte, anche se agglomerate), e fu così chiamata in onore di Vittorio Emanuele II; qualche decennio dopo la cittadina è stata teatro della battaglia che ha segnato la fine della Prima guerra Mondiale, essendo la zona sul versante italo-austriaco.

Molte delle residenze della zona sono “case di campagna”, che molti cittadini tengono per trascorrere qualche giorno lontano dalla città non appena hanno qualche giorno di libertà; un investimento immobiliare nella zona di Vittorio Veneto può rivelarsi proficuo e molto piacevole, grazie alla bellezza della zona e alla sua ricchezza naturale e artistica.

Insomma, una passeggiata per Vittorio Veneto e dintorni potrebbe farvi innamorare della zona, e se la vostra idea era quella di fare un investimento immobiliare, allora vi potreste ritrovare ad entrare in un’agenzia per vedere quali sono le offerte più adatte a voi. Avrete la possibilità di andare alla scoperta di un territorio ricco di natura, storia e cultura, sentendovi accolti in quella che potrebbe diventare la vostra nuova casa.

A cura di Lia Contesso
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Tappeti classici o design?

La storia dei tappeti inizia circa 2500 anni fa, con il tappeto di Pazyryk; da allora ad oggi i tempi sono molto cambiati, e anche i tappeti: dai classici a quelli modernissimi, dalle forme più fantasiose.

La produzione tappeti design negli ultimi anni ha scatenato la fantasia: i tappeti non attraggono più lo sguardo con discrezione per ammirarne la bellezza, ma attirano l’attenzione con design appariscenti e fantasiosi. Alcuni esempi? Che ne dite di una fetta di mortadella in sala da pranzo, o due uova all’occhio di bue in salotto? A fare le veci dei tuorli ci sono due pouf gialli, accomodati sopra un soffice tappeto bianco.

L’acquisto tappeti di mucca ormai non è più una scelta così stravagante, in confronto: le stranezze del design sono arrivate ben più in là, ideando tappeti divertenti e funzionali – l’idea dell’uovo all’occhio di bue, in fondo, non è solo divertente, ma offre anche la possibilità di utilizzare il tappeto per sedersi e viverlo in maniera diversa dal solito.

Un altro esempio? Il tappeto con gli infradito incorporati; sono ritagliati dall’interno del tappeto, dove si possono quindi riporre quando ci si siede sul divano. Comunque, i “classici tappeti design” esistono ancora, quelli semplicemente a “forma di tappeto”: tappeti lana, tappeti in pelle e tappeti tradizionali, belli e con la classica funzione di riscaldare l’ambiente in cui si trovano dandogli un tocco di eleganza in più.

La produzione di tappeti, insomma, offre una vastissima possibilità di scelta, tra tappeti classici e moderni, e in più l’offerta dei tappeti in vendita si allarga anche ai tappeti antichi: come dire, per ogni casa il suo tappeto.

La scelta, infatti, dovrebbe essere fatta seguendo lo stile dell’arredamento del resto della casa, o della stanza, naturalmente d’accordo con il proprio gusto: il risultato finale, in fondo, è come uno specchio del padrone di casa, del suo carattere e del suo stile. Oltre ad una scelta estetica e di stile, bisogna tener conto anche della funzionalità, per cui si penserà alle proprie abitudini e all’utilizzo che se ne vuole fare: i tappeti sono diversi tra di loro anche per le cure che richiedono.

I tappeti annodati a mano infatti richiedono una cura particolare per evitare che si deteriorino: il vello è composto da migliaia di minuscoli nodi, e tappeti di questo genere hanno bisogno di una cura particolare nella pulizia, per la quale è meglio rivolgersi a negozi specializzati. Anche i tappeti in pelle hanno bisogno di alcune attenzioni, ed è bene accertarsi, in sede d’acquisto, che abbiano un certificato di garanzia che ne dimostri la qualità.

Quando si sceglie un tappeto, quindi, è bene trovare informazioni anche sulla pulizia, e scegliere un tappeto più o meno delicato a seconda dell’uso che se ne intende fare, che dipende soprattutto dall’utilizzo che si fa della stanza nella quale si intende sistemare il tappeto nuovo.

In ogni caso, sceglierlo può essere divertente, se si sceglie di dare uno sguardo a tutte le possibilità: ci si troverà di fronte ad un’offerta variegata e fantasiosa!

A cura di Lia Contesso
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Imballaggi: belli, funzionali e resistenti

Confezioni singole e confezioni famiglia, imballaggi, cartoni e pacchetti: quante sono le confezioni che ogni giorno ci capitano tra le mani?
Il mondo del packaging è talmente vasto ed è entrato a far parte in maniera così integrale del mondo del commercio che nemmeno ci rendiamo conto di tutti gli imballi che maneggiamo normalmente: è grazie a macchine confezionatrici automatiche che possiamo comprare i sacchetti di patatine, in confezioni di varie misure, dallo snack alla confezione famiglia, così come i crackers, i grissini e le fette biscottate.
Gli impianti di confezionamento sono la salvezza del commercio: senza di loro non si riuscirebbe a trasportare tutta la merce che poi finisce nei supermercati e in tutti i negozi, non si potrebbero avere confezioni che colpiscono l’occhio e attraggono i clienti; in più, non si potrebbero conservare molti prodotti se non fosse per le attrezzature per sottovuoto , che mantengono i prodotti freschi più a lungo, dando loro il tempo di essere trasportati dal luogo d’origine a quello di vendita.
I macchinari utilizzati per la produzione degli imballaggi sono stati studiati per creare confezioni resistenti e di diversi tipi a seconda dei prodotti che devono essere imballati; quindi, i macchinari sono vari, dal colletto rettangolare, ovale o rotondo, ai tubi formatori speciali, le macchine confezionatrici verticali, sottovuoto, alimentari e tanto altro ancora.
In fondo, i tipi di lavorazione della confezione sono tanti quante sono le confezioni che vediamo tutti i giorni sugli scaffali di tutti i negozi che ci sono nelle nostre città: patatine, pasta (con confezioni diverse a seconda del formato), pane, salse, affettati e formaggi, pensando a una piccola parte dei prodotti alimentari, ma pensiamo a quello che c’è al di fuori degli alimenti: penne, matite, detersivi, sigarette, scarpe, computer e … quante altre cose riuscite a nominare? Tutto ciò che compriamo ha un imballaggio, studiato per proteggere il prodotto e per facilitarne il trasporto.
In effetti, esistono diversi stadi di imballaggio: primario, secondario e terziario. L’imballaggio primario è quello che ci arriva in mano, quello che attrae il nostro sguardo nei negozi, che ci convince a preferire un prodotto ad un altro magari anche senza averlo ancora provato. L’imballaggio secondario è il cosiddetto imballaggio multiplo, ovvero quello che contiene diverse unità di prodotto: per esempio, la confezione di bottiglie d’acqua, di cd, di lattine di salsa o di tonno.
Per ultimo, l’imballaggio terziario: è quello che contiene il primario e il secondario, il più grande, che serve per il trasporto della merce, in modo che questa sia protetta e compatta per occupare meno spazio possibile e poterne quindi trasportare maggiori quantità. Naturalmente, gli imballaggi alimentari hanno regole particolari per quanto riguarda i materiali, che non devono ovviamente rilasciare sostanze tossiche che risulterebbero dannose per l’alimento che racchiudono.
L’imballaggio, il packaging o il confezionamento che dir si voglia, è un mondo da scoprire, talmente vasto che spesso diventa invisibile: attorniati da confezioni di ogni genere, non ci rendiamo conto del ruolo fondamentale che giocano nel commercio e, di conseguenza, nella nostra vita quotidiana.

A cura di Lia Contesso
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Arte a Verona in fiera: ArtVerona

Dal 14 al 18 ottobre 2010 alla Fiera di Verona avrà luogo l’appuntamento annuale con esposizione artistica ArtVerona, alla quale parteciperanno le gallerie italiane di più alto livello.
Art Verona è nata nel 2005, e fin dalla prima edizione ha suscitato un grande interesse nel mondo artistico, tra gli espositori come tra il pubblico; è nata come un’esposizione di alto livello, e continua a mantenere i suoi standard invitando le gallerie di più alto profilo in Italia e vagliando attentamente le richieste di partecipazione pervenute.
A testimone del grande successo riscosso dall’esposizione artistica della fiera Verona ci sono i numeri: nel 2009 i visitatori sono stati più di 20.000, e le indagini mostrano un indice di gradimento molto alto sia tra gli espositori, sia tra il pubblico. L’esposizione alla fiera Verona 2010, come sempre, promette grande affluenza e la sua abituale risonanza nel mondo dell’arte: per garantire l’alta qualità delle opere esposte il numero di espositori è stato limitato a 170, come ormai già da qualche anno, per poter selezionare al meglio gli artisti espositori, mantenendo così la fama guadagnata sin dalla prima edizione.
ArtVerona sarà una full-immersion nell’arte, da giovedì 14 ottobre dalle 16.00 alle 20.00, a lunedì 18, dalle 1.30 alle 15; da venerdì a domenica gli orari di apertura saranno dalle 10.30 alle 19.00; i biglietti d’ingresso costano € 16, l’abbonamento per poter entrare tutti i cinque i giorni costa € 28, e l’ingresso ridotto si può avere a € 5. Il modo migliore per godere appieno della fiera arte Verona è quello di soggiornare in un hotel in zona Verona fiera, per immergersi completamente nell’atmosfera dell’esposizione.
Il successo di ArtVerona è dato dall’attenta scelta degli espositori, ed è aiutato anche dalla storia artistica italiana, al centro della scena artistica internazionale; questa manifestazione è nata da un’idea di Danilo Vignati, esperto in eventi artistici, e Massimo Simonetti, gallerista di grande esperienza: l’unione della professionalità dell’uno e dell’altro ha dato vita ad un inevitabile successo, che infatti ha suscitato interesse e ha risuonato ampiamente nel mondo dell’arte italiana e internazionale.
ArtVerona, quindi, è un appuntamento da non perdere per essere aggiornati sul panorama artistico contemporaneo, durante il quale verranno anche assegnati dei premi, uno per pittura, scultura, installazione e video, e l’altro per la fotografia: sono riservati ai giovani artisti fino ai 40 anni di età, e consistono nell’acquisizione delle opere da parte della Banca Aletti, promotrice dell’iniziativa. Inoltre, per ogni edizione di ArtVerona viene scelta un’opera che andrà a rappresentare la manifestazione nell’edizione successiva, e verrà esporta al Mart di Rovereto. Oltre a queste, all’ArtVerona vengono organizzate altre iniziative per mettere in risalto le opere più meritevoli e per dare spazio a opere di vario genere come Theatreartverona, On stage – argonauti, Independents e altri ancora.
È tutto pronto, quindi: la visita all’esposizione artistica alla fiera di Verona è una tappa obbligata per tutti gli amanti dell’arte, appassionati e professionisti, per vedere le ultime opere degli artisti italiani e internazionali più affermati e di quelli più promettenti.

A cura di Lia Contesso
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Verona da scoprire: 2000 anni di storia e cultura

Passeggiando per Verona si notano edifici e monumenti che ne testimoniano la storia: è ricca di interesse culturale in vari ambiti, ed è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO: vale senz’altro la pena di visitarla.
Prima di tutto, bisogna trovare un albergo; un hotel 3 stelle a Verona in pieno centro o fuori dal centro storico: un hotel a san michele Extra, quartiere di Verona, per godersi un po’ di tranquillità senza perdere i vantaggi della città. una volta trovato l’albergo, si può iniziare a scoprire Verona.
Di verona centro città tutti conoscono l’Arena e il balcone di Giulietta; dormire a Verona però significa avere la possibilità di scoprire tutto il resto: l’UNESCO l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità in virtù della sua struttura urbana e della sua architettura, considerate esemplari per lo sviluppo ininterrotto durante i suoi duemila anni di storia. Questo permette l’individuazione di vari stili architettonici che testimoniano i diversi periodi storici che la città ha vissuto, racchiudendo così in una città che rappresenta un eccellente modello di città fortificata esempi di architettura che ci danno la possibilità di toccare con mano i diversi periodi storici vissuti in Europa negli ultimi venti secoli.
Quindi, si parte: mappa di Verona alla mano, si può iniziare a girare. Le offerte per verona sono tantissime, in tutti gli ambiti: dallo storico al musicale, dall’artistico al letterario, la città offre tutto a chi lo vuole scoprire. Tappe obbligate sono naturalmente l’Arena, che ospita il famoso festival lirico nel periodo estivo, la cui regina incontrastata è Aida, ma anche concerti di altro genere, per accontentare i gusti di tutti; e poi non può mancare una capatina al balcone di Giulietta, meta di tutte le coppie che, romanticamente, vogliono mettere il loro sentimento al pari di quello dei giovani Giulietta e Romeo, ovviamente senza includere la loro fine tragica.
Con questo alcuni pensano che Verona abbia finito le sue cartucce, ma naturalmente basta girare per le strade per vedere quante cose ci siano ancora da vedere; una tappa interessante è la Biblioteca Capitolare, per esempio, nella quale è custodito il cosiddetto “Indovinello veronese”, che recita così:

“Se pareba boves, alba pratàlia aràba
et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba”

ovvero “teneva davanti a sé i buoi, arava i bianchi prati, ed un bianco aratro teneva ed un nero seme seminava”. La soluzione? Lo scrivano, che con l’aratro bianco (la sua penna) trainato da buoi (le dita) lascia semi neri (l’inchiostro) sui prati bianchi (le pagine). L’importanza di questo indovinello sta nel fatto che è scritto in una lingua che potrebbe essere il primo esempio di volgare: questo documento potrebbe quindi essere il primissimo testimone della nascita della lingua italiana, essendo stato scritto tra la fine dell’VIII e l’inizio del IX secolo. L’uso del condizionale è d’obbligo, comunque, perché i critici sono ancora in fase di studio sul fatto che sia realmente un esempio di volgare e non di tardo latino.
Per avere un’idea generale della città, comunque, la si può dividere in diverse epoche, per ognuna delle quali si può ricordare un monumento, tra i tanti, rappresentativo: l’epoca romana, con l’Arena, già nominata, e porta Borsari; l’epoca medievale, di cui ricordiamo la Basilica di San Zeno, e quella scaligera, con la Piazza dei Signori. Infine, l’epoca veneziana ci lascia Porta Nuova, mentre l’arsenale di Franz Josef I può rappresentare il periodo austriaco.

A cura di Lia Contesso
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Il design nella tradizione: caminetti e stufe

Stufe e caminetti, un tempo, erano l’unica fonte di calore possibile nelle case; ora, da necessità sono passati ad essere una parte dell’arredamento che dà un valore unico alla casa, con stile e calore.
Il calore dato dai caminetti riscaldamento, infatti, non è solo in termini di temperatura: caminetti e stufe danno un senso di accoglienza, migliorano l’atmosfera della casa rendendola più calda in tutti i sensi. È facile immaginare come si sia arrivati a considerare caminetti e stufe non più semplici oggetti funzionali ma anche (o soprattutto?) oggetti di design, da inserire nella casa come pezzo d’arredamento pur non rinunciando al riscaldamento centralizzato.
La scelta non riguarda però solo la forma, ma anche l’alimentazione: tra i caminetti legna e il caminetto bioetanolo si troveranno varie offerte, tra le quali si troverà la migliore a seconda delle proprie esigenze e desideri. Il camino a legna rimane sempre nell’immaginario degli amanti del classico, mentre i nuovi camini a gas o bioetanolo si adattano meglio a chi preferisce uno stile più moderno, per inserire un camino in un arredamento design.
Nei negozi specializzati nella vendita camini e stufe sarà facile trovare un’ampia scelta di caminetti design, se si propende per soluzioni moderne. Classico o moderno, comunque, il caminetto dà sempre un tocco in più alla casa: entrando in una casa e vedendo il camino non rimangono forse tutti estasiati al pensiero delle serate invernali passate con il fuoco acceso? Nonostante sia ormai quasi banale, quella del caminetto acceso nelle fredde serate invernali è un’immagine ormai stampata nella mente di chiunque, e anche se usata tantissime volte in tantissimi contesti, mantiene sempre il suo fascino.
A parte il fascino, comunque, i caminetti e le stufe possono rappresentare una reale possibilità di risparmio: se ben tarati tra aspirazione e diffusione del calore, possono produrre una discreta quantità di calore, riuscendo addirittura a sostituire il riscaldamento centralizzato. Ci troviamo di fronte, quindi, a degli oggetti di indubbio valore, che aggiungeranno un tocco di stile alla nostra casa e allo stesso tempo ci daranno la possibilità di vedere effettivamente delle differenze sui numeri scritti sulla bolletta nei mesi in cui si accende il riscaldamento.
Oltre a renderla più calda, renderanno la nostra casa anche unica, aumentando il suo valore: insomma, si tratta di un investimento su tutti i fronti, che vale la pena di affrontare affidandosi a dei negozi specializzati e ai consigli di esperti per quanto riguarda la scelta dell’alimentazione. Come sempre quando si tratta di arredamento, però, per quanto riguarda il lato estetico è bene seguire i consigli degli esperti, ma l’ultima parola deve essere sempre del proprio gusto, per essere certi che il nuovo acquisto segua il proprio stile e poi, una volta entrato in casa, sia una nuova gioia per gli occhi.
Stile e calore, arredamento e riscaldamento, risparmio e bellezza … sembra molto più dei proverbiali due piccioni con una fava: sembrerebbe più un argomento su cui informarsi e un’occasione da prendere al volo per rendere più bella e funzionale la propria casa.

A cura di Lia Contesso
Prima Posizione srl – uscire ban google

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Occasioni e offerte in internet

Cerchi qualcosa e non sai dove trovarlo? Hai il garage pieno di cose che non usi da anni e vuoi liberartene, magari guadagnandoci qualcosa? Chiedi quello di cui hai bisogno a Internet.
Se vuoi creare un annuncio gratis, inseriscilo in un mercatino annunci in internet: troverai tutto ciò che cerchi e anche molto di più, e se vuoi vendere qualcosa, il tuo annuncio sarà a disposizione di migliaia di persone. I siti di annunci infatti non hanno limitazioni geografiche, pur essendo catalogati per area, quindi gli annunci sono visibili potenzialmente in tutto il mondo; una volta effettuato l’acquisto, quindi, si faranno i conti anche con le spese di spedizione, a meno che non si scelgano annunci nella propria zona.
Internet può essere d’aiuto per le più svariate ricerche e offerte: dagli annunci immobiliari agli annunci personali, nei siti si può trovare davvero di tutto; la comodità di poter vedere migliaia di offerte con un click è impagabile, e contattare gli inserzionisti per farsi un’idea dell’offerta non costa nulla: se si scelgono annunci in città o nella zona circostante, poi, si può accordare un incontro per vedere l’oggetto che, forse, si è trovato.
I siti di annunci sono molto frequentati da chi vuole trovare occasioni a buon prezzo e velocemente: per esempio, molti studenti fuori sede trovano il loro appartamento grazie agli annunci casa, e molti giovani trovano buone occasioni tra gli annunci auto: i siti si possono rivelare un mercato pieno di ottime occasioni da cogliere al volo!
In effetti, negli ultimi anni i motori di ricerca sono diventati delle specie di oracoli a cui si chiede tutto, chi utilizzando un linguaggio criptico fatto di parole chiave e chi invece scrivendo le domande come se le facesse ad una persona in carne ed ossa: “dove posso trovare una buona occasione per un’auto usata?”, oppure “cerco dei biglietti per il concerto”, o ancora “vorrei una bicicletta usata”. L’oracolo che si nasconde nel motore di ricerca darà sempre una risposta, anzi intere pagine piene di risposte tra le quali scegliere, offrendo, a chi gli offre le parole giuste, la risposta che cerca sotto forma di link: ecco che allora appare il sito che si cercava, senza conoscerlo, che metterà davanti a chi aveva chiesto aiuto al motore di ricerca proprio ciò che cercava.
Così si può arrivare ai mercati online e trovare molto più di quello che si cercava, perdendosi tra le migliaia di annunci tra i quali ci si troverà a scegliere cose che ci si era dimenticati di volere, e altre ancora di cui ancora non si sapeva di aver bisogno. Allo stesso tempo, si potranno vendere oggetti che non si usano, trovare un modo per liberare il garage o la cantina ed entrare così in un vortice di scambi, alimentato dalla curiosità dei visitatori.
La cosa sicuramente positiva e che può invogliare ad entrare a far parte del mondo dei mercati virtuali è che inserire un annuncio o dare un’occhiata alle offerte non costa nulla: basta accendere il pc e iniziare la ricerca.

A cura di Lia Contesso
Prima Posizione srl – promozione turistica

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Cultura e divertimento a Riccione

La Riviera Romagnola è una zona viva e piena di iniziative, e offre tanti eventi per chi si vuole divertire, ma anche per chi ama le vacanze culturali e per chi viaggia per lavoro, che potrà trovare strutture organizzate e alternare il lavoro con un po’ relax.
Non solo spiagge attrezzate e hotel centri benessere, ma anche hotel meeting per chi deve lavorare e un’organizzazione in grado di soddisfare le richieste di tutti i turisti: divertimento, cultura, lavoro e svago. A Riccione e nella Riviera Romagnola in generale le offerte non mancano di certo: d’altronde, la Riviera è conosciuta come la “capitale del divertimento”.
Se cercate benessere romagna non sarà difficile trovare un hotel centro benessere dove immergervi nelle aree spa e rigenerarvi con massaggi, idromassaggi e piscine, il che si rivela interessante sia parlando di turismo e viaggi di piacere, sia di viaggi di lavoro: pensate quanto potrebbe migliorare una faticosa giornata di riunioni facendola terminare nella piscina di un meeting hotel riccione, o magari con un massaggio rilassante …
Quanto alle attività al di fuori dai centri benessere per i turisti in viaggio di piacere, e dando per scontati il mare e la spiaggia, che possono già occupare la maggior parte del tempo di molti turisti, le proposte vanno dal mercatino dell’antiquariato, che si tiene nel centro storico di Riccione ogni seconda domenica del mese dalle 7 alle 19, alle mostre d’arte, accontentando i gusti e gli interessi di tutti. Fino al 12 settembre la mostra “Sessanta e dintorni. Nuovi miti e nuove figure dell’arte” ospiterà oltre 50 lavori creati da artisti italiani durante il periodo d’oro della Pop Art.
Il Festival Internazionale del Folclore invece sarà pieno di suoni, colori e sapori provenienti da tutto il mondo: danze, canti e sfilate metteranno in risalto le diversità delle varie culture, dando la possibilità di esaltarne le caratteristiche e conoscere le tradizioni più importanti di popoli lontani e vicini.
A Riccione anche gli sportivi troveranno l’ambiente giusto per loro: beach tennis e beach volley, calcio, podismo e tante altre discipline ancora saranno protagoniste di tornei organizzati durante l’estate, fino ad ottobre. Ma ci sono anche eventi per gli amanti dei giardini, con i “Giardini d’autore”, delle mostre fotografiche, con “Riccione ‘60”, e tanto altro ancora.
La lunga estate della Riviera Romagnola offre tantissimi eventi e attività per tutti; fin dagli anni ’30 Riccione è una delle mete preferite per il turismo di massa in Italia, ed è preparata ad accogliere tutti coloro che vogliono trascorrere lì le loro ferie con tantissime strutture ricettive, locali e ristoranti per provare i sapori della cucina romagnola e organizzando eventi di ogni genere. Già negli anni ’30 il flusso medio annuo di turisti della sola Riccione arrivava alla ragguardevole cifra di 30.000, con più di 80 strutture ricettive; da allora ad oggi, il numero delle strutture è lievitato, tanto quanto quello dei turisti e dei locali notturni e diurni.
Ma se quello che volete è semplicemente riposare, non c’è problema: troverete anche tanto relax.

A cura di Lia Contesso
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Aria pura – anzi, purificata

L’aria è un bene di cui ci dobbiamo prendere cura per aver cura dell’ambiente e di noi stessi, sia all’aperto sia negli ambienti chiusi.
Si pensi, ad esempio, agli esercizi commerciali come bar, pub o ristoranti che installano impianti di aspirazione per dare la possibilità di fumare ai loro clienti, oppure alle fabbriche che devono essere munite di impianti aspirazione polveri per salvaguardare la salute dei propri dipendenti.
Per quanto riguarda l’aspirazione fumi nei locali pubblici, la normativa è relativamente nuova: in Italia è arrivata nel 2003, rendendo obbligatoria l’installazione di impianti aspirazione dell’aria che rendano possibile il riciclo dell’aria negli ambienti riservati ai fumatori, che comunque devono essere delimitati da pareti a tutta altezza e porte automatiche. Deve far parte degli impianti aspirazione aria anche l’immissione di aria pulita, che può provenire dall’esterno o da una zona non fumatori adiacente; inoltre, le zone per fumatori non devono costituire un passaggio obbligato nel locale in modo che i non fumatori non debbano attraversarle se non per scelta.
La normativa è pensata per la salute dei clienti, ma forse soprattutto dei dipendenti, che senza gli impianti di filtrazione aria fumavano passivamente per le otto ore lavorative giornaliere, il che rischiare le malattie di un fumatore pur non avendo mai fumato. La norma contro il fumo nei locali è stata accolta favorevolmente da buona parte della popolazione, fumatori compresi, rendendo i locali più vivibili per tutti: bambini, donne incinta, ma anche chi soffre di disturbi respiratori e perché no, anche per gli stessi fumatori, che pur fumando possono trovare fastidioso l’odore di fumo se costante.
In altri ambiti invece non sono necessari solo gli impianti di aspirazione e filtrazione, ma anche quelli di depolverazione, depurazione e altri ancora, ovvero tutto il necessario per fare in modo che l’aria in particolari ambienti sia respirabile e non risulti dannosa a chi è costretto a rimanerci durante le sue giornate lavorative.
L’aria è giustamente considerata un bene prezioso, in quanto fondamentale per la sopravvivenza: è bene quindi fare in modo che l’aria sia sempre quanto più pura possibile, utilizzando impianti ove necessario, o, pensando alle città, sempre più coperte da una coltre di smog, organizzando la circolazione in modo che sia possibile avere qualche controllo e limitazione. Pensandoci, in effetti, in certi casi può risultare più pulita l’aria in un bar con un impianto di filtrazione e depurazione rispetto a quella che si respira per strada: sarebbe meglio allora pensare un po’ di più a quello che si può fare, se non per purificarla, almeno per non rendere l’aria che si respira ancora più irrespirabile.
Quello che tutti possiamo fare è seguire dei piccoli accorgimenti, dal rispetto delle zone a traffico limitato all’utilizzo dei mezzi pubblici, della bicicletta o anche delle proprie gambe quando è possibile: non solo contribuiscono a non peggiorare la situazione dell’aria già troppo inquinata, ma sono anche un modo per risparmiare e fare movimento, per evitare lo stress da traffico e chissà, magari anche per godersi la città e vederla da un punto di vista diverso.

A cura di Lia Contesso
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Divertirsi in casa: i giochi in internet

Sole e tanti giochi all’aria aperta, al mare o in montagna … ma se piove che si fa? Ecco come trovare passatempi divertenti e gratuiti rimanendo in casa all’asciutto: basta accendere il computer!
La cura contro le giornate uggiose, siano esse estive o invernali, la potete trovare nel computer di casa vostra: basta avere una connessione internet per poter scoprire migliaia di giochi gratis online e iniziare a giocare! Non è necessario nessun attrezzo particolare, non dovete procuravi nulla che non abbiate già in casa: basta solo che abbiate voglia di stare seduti al pc per giocare con le migliaia di giochi che troverete in rete, a vostra disposizione!
Gli amanti dei videogiochi pc di qualunque genere, o i curiosi che vogliono sperimentarne alcuni, potranno soddisfare la loro voglia di giocare e di provare tanti giochi nuovi, e li troveranno ordinatamente suddivisi per categorie che prendono ispirazione dalla vita reale o dalle situazioni più fantasiose: giochi di cucina, di ogni genere di sport, di gare di auto e moto, oppure tanti giochi ispirati agli ultimissimi gossip dei vip o ai fatti di attualità politica, ma anche tante situazioni che prendono la loro ispirazione da mondi inventati o da tempi lontani, nel passato o in un futuro fantascientifico, che per un po’ vi faranno dimenticare la stanza nella quale vi trovate catapultandovi in un mondo tutto nuovo e da scoprire nel quale dovrete compiere delle missioni o combattere nemici e mostri che comunque, per fortuna, rimarranno al di là dello schermo.
Scegliete un gioco tra le migliaia di giochi pc che vengono proposti dai vari siti, e poi un altro e un altro ancora: sono tutti gratuiti, e ognuno sarà una piccola sfida da vincere, e una piccola soddisfazione quando raggiungerete lo scopo della vostra missione, qualunque essa sia. Potrete provare a battere i vostri record, ma anche scegliere i vostri giochi preferiti spaziando tra una gamma di proposte che vi mettono di fronte a una varietà che non riguarda solo i contenuti, ma anche la grafica (da quella nostalgica dei giochi anni ’80 si arriva ai giochi con una grafica futuristica e assolutamente reale nell’accuratezza dei suoi dettagli) e la modalità di gioco: potrete giocare da soli, in compagnia dei vostri amici a casa o battervi con altri giocatori in internet scegliendo i giochi con la modalità multiplayer!
I siti che propongono gratuitamente giochi online sono in continuo aggiornamento, per potervi offrire a fianco dei giochi più tradizionali (pensate per esempio a Tetris, Super Mario bros, ma anche agli scacchi, ai cruciverba e al sudoku, per citarne alcuni dei più conosciuti) anche giochi nuovi, attuali e sempre più verosimili nella loro rappresentazione grafica.
Se la pioggia non vi permette di uscire e pensate di non avere nulla di divertente da fare in casa, troverete una soluzione proprio in casa vostra, o ovunque vi troviate con il vostro portatile: c’è tutto il necessario per trascorrere una po’ di tempo divertendosi e senza bisogno di uscire, è tutto qui, a portata di click!

A cura di Lia Contesso
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Dolomiti: tra storia e montagna, la natura nel Cadore!

Il Cadore è una terra ricca di paesaggi naturali sensazionali che si trova nella zona delle Dolomiti, dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 2009 per la loro unicità: immergetevi nella natura!
Tra le mete turistiche di montagna in Italia, il Cadore è senz’altro tra le più conosciute e amate: molti scelgono tra i vari alberghi cadore un posto per le loro vacanze, immergendosi nell’atmosfera densa di storia e natura che caratterizza tutta la zona.
La natura ovviamente dà mostra di sé con le meravigliose Dolomiti, così chiamate per la loro conformazione geologica, nella quale la dolomia è preponderante, ovvero una roccia sedimentaria cabonatica così chiamata in onore di Déodat Dolomie, che la osservò nel 1791 svelandone le caratteristiche. Per le vacanze dolomiti, gli appartamenti in Cadore offrono un appoggio per riposarsi dalle numerosissime escursioni che si possono fare durante la giornata, tra i boschi oppure nei ridenti paesini di montagna che propongono ai turisti oggetti e piatti tipici del luogo.
La storia, invece, racconta i fatti accaduti in una zona di confine come il Cadore, che si trova tra Austria, Trentino e Friuli Venezia Giulia: facendo delle escursioni dolomiti si potranno vedere i luoghi dove durante il Risorgimento sono state combattute numerose battaglie per l’indipendenza dall’impero Austro-Ungarico, facendo così rientrare la zona dolomitica cadorina nel territorio italiano. Anche durante la Prima Guerra Mondiale il Cadore fu una zona calda: sono ancora visibili le trincee utilizzate dai militari, insieme ai Sacrari dedicati alla memoria dei caduti; sono luoghi suggestivi e immersi in un ambiente la cui pace, ora, ne amplifica la bellezza.
Il Cadore quindi si rivela una meta interessante non solo durante le vacanze invernali, durante le quali comunque offre agli amanti degli sport invernali ottime possibilità di praticare sci di fondo, discese e le altre discipline sulla neve, ma anche durante i mesi più caldi: dà ristoro dalla calura estiva, e i suoi paesaggi sono imperdibili durante tutto l’arco dell’anno, sia che siano coperti da un manto di neve o illuminati dal sole estivo. La montagna in estate è fatta per le passeggiate e il riposo, per respirare aria fresca e pura e rigenerarsi lontani dallo stress della città, senz’altra occupazione se non le passeggiate per i boschi o per il paese.
La natura regna sovrana tutto l’anno, ed è la protagonista principale in tutte le uscite: i paesaggi mozzafiato del Cadore riempiono gli occhi di tutti coloro che lo scelgono come meta per le loro vacanze, e sono, in fondo, la ragione principale per cui scelgono di andare lì. È attorno alla natura che girano le varie attività, che scandiscono l’anno seguendo i ritmi della stessa natura, e seguendo questi ritmi gli appassionati delle varie discipline si avvicinano al Cadore: gli sciatori d’inverno, gli amanti delle passeggiate e dell’arrampicata in primavera ed estate, gli appassionati di funghi in autunno.
Insomma, ce n’è per tutti: il Cadore attrae per la natura, per la storia, per il sole, per la neve e, alla base di tutto, sta una bellezza unica al mondo.

A cura di Lia Contesso
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Venezia e i suoi ponti

Venezia, si sa, è una città costruita sull’acqua: la città sorge su più di cento isole collegate tra di loro da oltre cento canali, ed è sempre stato necessario costruire dei ponti per permettere il passaggio da una riva all’altra.

Da mera necessità i ponti si sono trasformati col tempo in veri e propri simboli della città, e sono tra gli elementi che più contraddistinguono Venezia. Come noterete soggiornando in città grazie alle offerte di prenotazioni hotel venezia, ogni ponte, dal più piccolo al più importante, da quelli pubblici a quelli privati, dà qualcosa in più ad una città già di per sé splendida, regalando ai turisti e ai visitatori scorci unici. Degli oltre 350 ponti che si trovano in città, però, alcuni sono sicuramente più famosi di altri, tanto da poter essere annoverati tra i principali monumenti della città.

I quattro ponti sul Canal Grande, in particolare, di cui godrete la vista dal vostro hotel di lusso venezia, sono tra i più conosciuti di Venezia, attraversati quotidianamente da moltissimi turisti e dai veneziani stessi. Costruiti sulla via navigabile più importante della città, quel Canal Grande che divide in due Venezia e su cui si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città lagunare, tali ponti sono delle attrazioni turistiche, oltre che strutture di collegamento indispensabili per spostarsi facilmente da una sponda all’altra del canale e rendere più agevole la visita alla città dal vostro albergo 4 stelle venezia.

Il primo ponte ad essere stato costruito sul Canal Grande, e con tutta probabilità il ponte più famoso di Venezia, è il ponte di Rialto. Il ponte che si erge tuttora venne costruito nel 1588, ma la prima costruzione di un ponte in questa zona risale al 1175: si trattava di un ponte costruito su barche, che fu poi sostituito da uno fisso nel 1265. Dopo il crollo di tale ponte ligneo, si decise di costruirne uno più solido, e molti furono gli architetti che avanzarono delle proposte. A prevalere fu il progetto di Antonio da Ponte, che pensò ad un ponte in pietra d’Istria (materiale utilizzato in molte costruzioni veneziane), su tre rampe, le due rampe esterne occupate da botteghe, coperto da un elegante porticato.

Fino all’Ottocento il Ponte di Rialto fu l’unico ponte sul Canal Grande, ma nel 1854 venne edificato il Ponte dell’Accademia, che prende il nome dalle vicine Gallerie dell’Accademia. In origine si trattava di un ponte in ferro, ma il deteriorasi della struttura rese necessaria la scelta di un altro materiale: venne quindi indetto un concorso per il progetto di un ponte in pietra, e nel frattempo, nel 1933, venne costruito un ponte provvisorio in legno su progetto di Eugenio Mozzi, che in seguito non venne più sostituito, diventando il ponte definitivo.

Il terzo ponte, il Ponte degli Scalzi, conosciuto anche come Ponte della Stazione per la vicinanza con la Stazione Ferroviaria Santa Lucia, venne ricostruito nel 1932 su progetto di Eugenio Miozzi. Al posto dell’attuale ponte in pietra d’Istria ad arcata unica, prima del 1932 si ergeva un ponte di ferro costruito dagli austriaci nel 1858.

L’ultimo ponte sul Canal Grande, il Ponte della Costituzione, è stato costruito di recente per collegare la Stazione con Piazzale Roma. Il ponte, nato dal progetto del grande architetto Santiago Calatrava, è stato inaugurato nel settembre 2008, e pur nella modernità della costruzione mantiene degli elementi tipici di molti monumenti veneziani, quali la pietra d’Istria, che si aggiunge agli altri materiali (acciaio, vetro e bronzo) con cui è stato costruito.

Altri ponti di Venezia, oltre i quattro sul Canal Grande, che raccontano qualcosa sulla storia della città, e che quindi meritano una visita, sono il Ponte dei Sospiri, il Ponte delle Tette e il Ponte dei Pugni.

A cura di Francesca Tessarollo
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Venezia e le sue isole: Murano, Burano, Torcello

La laguna di Venezia è famosa anche per le sue isole, in particolare Murano, Burano e Torcello, che con i loro paesaggi pittoreschi e le particolari produzioni artigianali che le caratterizzano attirano sempre molti turisti.

Se si visita Venezia per qualche giorno approfittando delle offerte per fare una prenotazione hotel venezia, può essere molto interessante inserire nel proprio programma di viaggio un tour delle isole e andare alla scoperta di scorci unici, che sembrano appartenere ad un’altra epoca.

Murano è forse l’isola più conosciuta della laguna, e deve la sua fama alla tipica lavorazione del vetro soffiato: è in questa isola che si sono concentrate infatti le botteghe dei mastri vetrai sin dalla fine del XIII secolo, quando tutte le fonderie vennero trasferite qui da Venezia per evitare il pericolo di incendi. Da allora l’arte del vetro si è sviluppata e le creazioni in vetro di Murano sono conosciute in tutto il mondo, e per capire come i mastri vetrai riescano a dare vita agli oggetti più diversi può essere interessante recarsi dal vostro hotel venezia lusso in una delle loro botteghe e assistere direttamente alla creazione di gioielli, vasi, soprammobili e quant’altro.

Murano però non è solo vetro: durante i vostri soggiorni a venezia scoprirete che in passato, in particolare nel Cinquecento, Murano era un centro molto vivace e frequentato, e vi sorgevano palazzi, ville, chiese e monasteri che, aggiunti alla conformazione stessa dell’isola (Murano sorge su sette isole ed è attraversata dal proprio Canal Grande), facevano sembrare l’isola una piccola Venezia. Al giorno d’oggi non sono molti gli edifici e le chiese rimaste, ma quelle che sono sopravvissute valgono certamente la pena di essere visitate. La Basilica dei Santi Maria e Donato custodisce un importante pavimento musivo, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli si contraddistingue per il suo alto campanile (31 metri) del Cinquecento, mentre la Chiesa di San Pietro Martire è impreziosita da opere di Bellini e da lampadari in vetro. Tra le atre attrazioni dell’isola, il Faro di Murano, Palazzo Da Mula, in stile gotico e veneto-bizantino, e Palazzo Giustinian, che ospita il Museo del Vetro.

Il tour per le isole della laguna veneta prosegue con Burano. Se Murano è famosa per la produzione artigianale del vetro, Burano lo è per quella dei merletti, che si diffuse nel veneziano a partire dal Cinquecento. Un’altra caratteristica tipica dell’isola è data dalle coloratissime case: ogni casa è infatti colorata con un colore diverso e particolarmente vivo, che mette allegria al solo guardarla. Anche Burano, come Venezia e come Murano, sorge in realtà su varie isole collegate tra di loro da ponti e canali, e proprio dall’interramento di un canale nasce Piazza Baldassare Galoppi, il cuore dell’isola. A Murano si erge una sola chiesa, la chiesa di San Martino, conosciuta soprattutto per la “Crocifissione” del Tiepolo e per il campanile pendente.

La terza isola, Torcello, divenne, come pure Murano e Burano, rifugio delle popolazioni di Altino durante le invasioni barbariche, e in passato era uno dei centri più prosperi e popolosi della laguna. Al giorno d’oggi Torcello conta invece solo poche decine di abitanti, ma molti sono i turisti che vi si recano per visitarne il patrimonio storico e artistico, che comprende la Cattedrale di Santa Maria Assunta, con il suo mosaico in stile bizantino raffigurante il Giudizio Universale, la Chiesa di Santa Fosca, raro esempio di chiesa a croce greca a Venezia, il Museo provinciale di Torcello, il cosiddetto “Trono di Attila” e il Ponte del Diavolo, uno dei più antichi di Venezia.

A cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione srl – comunicazione e marketing

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Primo soccorso e BLS, i corsi per le aziende

Negli ultimi anni il primo soccorso si è inserito sempre più in profondità nelle realtà aziendali e lavorative in genere per aumentare la sicurezza nei posti di lavoro.
In molte aziende alcuni lavoratori partecipano ad un corso di primo soccorso, per essere in grado di intervenire in caso di necessità nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi: la durata corso pronto soccorso, che varia a seconda del tipo di azienda, varia dalle 12 alle 16 ore.
I lavoratori delle aziende più grandi dovranno frequentare il corso di 16 ore, mentre le più piccole potranno limitarsi a quello da 12 ore. Ma non è solo la grandezza dell’azienda a determinare la durata del corso; fondamentale, infatti, è anche il campo in cui l’azienda stessa opera: aziende produttive, industriali, agricole, nucleari e altre tipologie d’azienda che vengono comunemente considerate ad alto rischio fanno parte del gruppo A, ovvero quello a cui è riservato il corso di primo soccorso aziendale da 16 ore. Per legge, la frequenza dei corsi deve avvenire all’interno dell’orario di lavoro e senza alcun onere economico per i lavoratori, che prestandosi alla frequenza del corso diventano, una volta terminato, gli addetti al primo soccorso dell’azienda, rendendosi quindi responsabili nei casi in cui se ne manifestasse il bisogno.
I corsi da 12 ore sono riservati alle aziende che non operano negli ambiti del gruppo A e non superano il numero di lavoratori previsti; una volta raggiunto il termine del corso da 12 o 16 ore ogni tre anni sarà necessario frequentare un corso d’aggiornamento della durata di 4 ore per saggiare le capacità pratiche nell’intervento di primo soccorso. Inoltre, è possibile frequentare un corso bls, “Basic Life Support”, ovvero supporto di base alle funzioni vitali: grazie a questo corso si sarà in grado d rianimare persone colpite da un attacco cardiaco senza disporre di mezzi particolari e soprattutto senza essere medici.
Si tratta, infatti, di un corso “laico”, ovvero che non prevede capacità acquisite in seguito a studi ma dà una conoscenza di base che dà la possibilità di soccorrere una persona colpita da un attacco di cuore fino al momento in cui arriva l’ambulanza, che in molti casi si rivela fondamentale. Tra la chiamata dei soccorsi e il loro arrivo infatti passano sicuramente dei minuti, che in quei casi sono molto importanti e molto lunghi; una volta effettuata la chiamata, che comunque deve essere la prima mossa, si mette in moto il meccanismo del soccorso: ricezione della chiamata, invio del mezzo, arrivo sul posto, primo trattamento, cure durante il trasporto e arrivo al centro medico. Queste sono le sei fasi del soccorso, che vengono ricordate nei sei bracci della Stella della vita, il simbolo internazionale di soccorso, al centro del quale si vede il bastone di Asclepio, che sin dai tempi dell’Antica Grecia simboleggia la medicina. Si dice che il simbolo, che vede un serpente attorcigliato attorno ad un bastone, faccia riferimento alla tecnica anticamente utilizzata per estrarre il “verme della Guinea”, comune nell’antichità, che veniva estratto, appunto, attorcigliandolo delicatamente attorno ad un bastone. Quanto ad Asclepio, era figlio del dio Apollo ed era considerato il dio della medicina: si diceva che il solo fatto di dormire nel suo tempio potesse guarire da qualunque male.

A cura di Lia Contesso
Prima Posizione srl – advertising marketing

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Internet: 2 miliardi di computer in una rete

Dagli anni ’60 ad oggi internet è diventato sempre più indispensabile, e i servizi che offre sono sempre più completi: da prenotazioni a sms, non manca davvero nulla.
Le soluzioni informatiche sono sempre più complete e seguono sempre più le esigenze di tutti: dai servizi per le aziende, che con il loro utilizzo si assicurano visibilità, pubblicità e clienti, a quelli per i privati, che possono fare davvero tutto in internet, dal booking on-line di biglietti per viaggi, alberghi, spettacoli e altro ancora alla gestione del loro conto in banca; in tutto questo, le web agency hanno il compito di seguire i siti dalla progettazione alle modalità di funzionamento, garantendone il successo. Un lavoro nuovo, quello delle agenzie web, nato grazie all’immensa crescita di internet e del suo utilizzo, ormai quotidiano per milioni, anzi, miliardi di persone in tutto il mondo.
L’utilizzo di internet interessava circa 1,5 miliardi di persone nel 2008, ma la crescita costante del World Wide Web lascia prevedere che nel 2013 gli utenti arriveranno a 2,2 miliardi; la prima pubblicazione scientifica che ipotizzava la possibilità di una rete di computer mondiale risale al 1962: si tratta di On-line man computer communication, di due ricercatori del MIT, Joseph Licklider e Welden Clark. La rete però inizia a diventare reale solo nel 1991, con una legge USA che permette di creare una rete di computer, e nel 1993 il CERN rende pubblica la tecnologia di sua creazione: il World Wide Web. Da allora sarà utilizzabile liberamente da chiunque, e lavorare con i computer da quel momento non riguarderà più solo la riparazione e vendita hardware, ma un insieme molto più complesso di servizi, come i servizi di housing e tutte le novità che internet ha portato nella società di tutto il mondo.
L’utilizzo di massa di internet ha trasformato la rete in un vero e proprio canale di comunicazione: non ci sono solo i dati immagazzinati nei siti web, ma anche e-mail, chat e altro. Internet è ormai indispensabile per le aziende anche grazie alle possibilità che dà loro per quanto riguarda la gestione documenti on-line, che permette l’archiviazione dei dati dell’azienda sul server evitando così di rallentare i computer o riempire gli uffici di carta, e inoltre consente anche più tranquillità in termini di perdita dei dati in caso di guasti al computer o simili; anche altri servizi come le applicazioni sms, per essere in grado di inviare sms via internet risparmiando tempo e denaro, sono sempre più comuni.
L’utilizzo i internet per le aziende è ormai indispensabile, perché potenzialmente permette di far entrare l’azienda in tutti i monitor dei computer di tutto il mondo, aumentando quindi a dismisura il numero dei potenziali clienti: il passo dal sito internet alla spedizione della merce è breve, e le possibilità diventano pressoché infinite.
Ecco quindi che internet occupa un posto d’onore nell’imprenditoria contemporanea, non solo aumentando il numero di potenziali clienti ma anche creando nuovi lavori e nuove figure professionali, che basano la loro idea imprenditoriale proprio sull’esistenza e sul funzionamento del World Wide Web.

A cura di Lia Contesso
Prima Posizione srl – stopbadware

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L’arredamento da giardino

Chi ha la fortuna di avere un giardino può arredarlo, proprio come si fa con gli interni, seguendo i suoi gusti e il suo stile, in modo da avere la possibilità di viverlo al meglio.
Soprattutto in città, i giardini sono un bene raro e prezioso; chi ne ha uno, di solito fa in modo di sfruttarlo il più possibile per poterlo vivere al meglio, attrezzandolo con ciò che preferisce: il giardino è la zona relax per eccellenza della casa, quindi deve essere rifornito di conseguenza. Gli amanti del barbecue potranno metterci l’occorrente per delle grigliate con gli amici: il barbecue grill, per cominciare, da completare poi anche tutti gli accessori necessari, compresi tavolini da giardino, sedie e altro; tutto ciò che serve, insomma, per sentirsi completamente a proprio agio anche in quella che alcuni considerano come la “stanza esterna” della loro casa.
Oppure, se si preferisce starsene in pace a leggere o a riposare all’aria aperta si potrà pensare alle piscine interrate e ai gazebo, per avere un po’ di frescura a riparo dal sole estivo dove poter trascorrere comodamente le proprie ore di relax; esistono vari tipi di gazebo tra cui scegliere, da quello automatico a quello tecnico o da montare, a seconda delle varie esigenze. Possono anche essere accompagnati da dondoli, panchine o lettini da giardino, tavoli in ferro da esterno, e anche poggiare su pavimentazioni da giardino o basi in legno o in plastica, che rendono le strutture ancora più stabili; insomma tutto ciò che si desidera per rendere ancora più piacevole il proprio giardino. Un’altra idea perfetta per chi ama il relax è l’amaca: non solo un’idea, ma praticamente il simbolo del relax nell’immaginario delle persone. Se nel giardino non si hanno alberi adatti si possono utilizzare dei pali, ideati appositamente come sostegno per le amache; oppure, in alternativa, esistono anche delle amache complete di sostegni da terra: qualunque tipo di amaca si scelga, sono tutte sempre perfette sia per la lettura sia per le pennichelle da giardino – anche se, in effetti, non è necessario circoscrivere l’utilizzo delle amache al solo ambiente del giardino: esistono anche le amache da interni, che sono provviste di perni da appendere al soffitto o alle pareti, per potersi dondolare anche in casa … perfette per quando fuori piove.
Chi preferisce giardini in stile più classico, invece, potrà arredarli con sedie da esterno, sedie in plastica, in ferro o di vario genere, e corredarle con cuscini, piantare ombrelloni e piazzare lettini in punti strategici del giardino, a seconda che si cerchi il sole o l’ombra. Oppure potrà scegliere un vero e proprio salotto da giardino, con divani, poltrone e tavolini, per potersi godere l’aria aperta senza rinunciare a nessun comfort.
Il giardino è fatto per viverlo, per rilassarsi, per dedicarsi ai propri hobby, che siano lettura, riposo, giardinaggio o abbronzatura. Le possibilità offerte da un giardino sono tantissime, per piccolo che sia: come minimo dà l’opportunità di stare fuori all’aperto di giorno e godersi un po’ di aria, o di cenare fuori nelle serate estive, per approfittare della frescura della sera!

A cura di Lia Contesso
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Il ferro battuto: tradizione contemporanea

Decorativo, durevole, resistente: il ferro battuto ha tutto quello che si chiede ai complementi d’arredo, o anche a parti fondamentali per la sicurezza della casa.
Cancelli e inferriate, ma anche portabottiglie e cornici; non c’è limite alla produzione di oggetti in ferro battuto: un catalogo può essere pieno di ogni genere di articoli ferro battuto, da quelli per la casa, come i complementi d’arredo (mensole, attaccapanni, portabottiglie, ecc) ed altri puramente decorativi, come i quadri, le cornici o piccoli oggetti in ferro battuto, ad esempio, ad altri con precise funzioni di sicurezza e protezione, come i cancelli e le inferriate che si utilizzano soprattutto al piano terra delle case.
La lavorazione ferro battuto quindi è applicabile ad una grande varietà di campi, senza dimenticare le sculture ferro battuto e neppure le opere architettoniche: la Tour Eiffel è sicuramente uno degli esempi più illustri tra le opere in ferro, ottenuta dall’assemblaggio di 18.038 pezzi di ferro forgiato, uniti tra loro grazie a mezzo milione di bulloni (poi sostituiti con rivetti incandescenti).
Volendo invece vedere l’utilizzo del ferro battuto nel quotidiano, basta pensare all’arredo ferro battuto, o anche a elementi fissi della casa: dai portabottiglie ai corrimano ferro battuto, questo tipo di lavorazione del ferro è senza dubbio molto utilizzata e apprezzata per la sua versatilità e per la sua caratteristica di essere perfettamente adattabile a qualsiasi tipo di arredamento. Che si tratti di un arredamento classico o moderno, infatti, gli oggetti in ferro battuto possono entrare a far parte di qualsiasi ambiente, integrandosi al resto dell’arredo senza stridere. Per quanto riguarda la sicurezza, invece, il ferro battuto è certamente molto apprezzato, perché riesce ad unire alla sicurezza una parte di estetica, permettendo di inserire degli elementi decorativi in oggetti che altrimenti lascerebbero trasparire solamente la loro austerità, a causa della loro resistenza funzionale che, in fondo, è il motivo per cui sono stati creati.
In più, il ferro battuto è una lavorazione artigianale, che quindi è sempre aperta a commissioni e richieste specifiche, che vengono accontentate a seconda della loro fattibilità: insomma, si possono avere oggetti su misura e a proprio gusto, in linea con il proprio stile e la propria casa. Tutto ciò oggi viene facilitato da internet: il mondo delle offerte via web, infatti, fa in modo che sia possibile trovare qualsiasi cosa, dalle informazioni agli oggetti veri e propri. I venditori di qualunque genere ormai sono organizzati con corrieri e spedizioni, in modo tale che voi possiate trovare l’oggetto che cercavate senza limiti geografici: internet accorcia le distanze e vi aiuta a trovare tutto ciò che desiderate.
Il ferro battuto, quindi, è una lavorazione artigianale tradizionale, che ora si sta rimodernando non in termini di lavorazione ma di vendita: per entrare nel mercato contemporaneo infatti il ferro battuto mantiene le sue caratteristiche tradizionali, rinnovando però la vendita. Rimanere escluso dal mondo di internet significherebbe escludersi da una grossa fetta di assidui frequentatori del web, che navigano in internet per cercare qualsiasi cosa, e il ferro battuto non può certo essere escluso dalle loro ricerche.

A cura di Lia Contesso
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La trasmissione di calore: le torri di raffreddamento

La trasmissione del calore è un principio conosciuto e utilizzato sin dai tempi della Roma antica: si pensi alle terme e alle suspensure utilizzate nei calidari.
Al giorno d’oggi il principio della trasmissione del calore viene utilizzato, in maniera scientificamente e tecnologicamente più raffinata, nello scambiatore di calore e nelle torri di raffreddamento, che grazie ai ricambi torri si mantengono sempre in funzione, sfruttando un trasferimento di massa evaporativo, quindi l’acqua cede parte della sua energia all’aria, abbassando conseguentemente la sua temperatura.
I calidari e i tepidari delle terme romane invece mettevano in atto il principio dello scambio di calore grazie alle suspensure, che erano dei pilastri di circa mezzo metro su cui poggiava il pavimento, che veniva riscaldato dall’aria sottostante che circolava grazie allo spazio creato dalle suspensure e che usciva da un forno, il praefurnium.
La suspensura quindi era un antenato dei moderni scambiatori di calore, da cui provengono gli attuali scambiatori ad aria; nel caso delle suspensure che venivano costruite nelle terme romane e in alcune ville, la rigenerazione scambiatori era determinata semplicemente dall’alimentazione del forno che serviva a riscaldare l’aria necessaria a generare il meccanismo di riscaldamento.
Per permettere all’aria di circolare liberamente negli scambiatori moderni è necessario effettuare una pulizia scambiatori regolare: i tubi devono essere liberi da eventuali residui per evitare di limitare il passaggio dell’aria che, circolando, permette lo scambio di energia termica. Le torri di raffreddamento sono anch’esse degli scambiatori di calore: il loro funzionamento segue il principio dello scambio di calore tra gas e liquidi, per cui l’acqua che entra ad una data temperatura la modificherà in seguito all’incontro con il gas (che può essere vapore acqueo), arrivando all’uscita con una temperatura più bassa. Lo scambio avviene con l’utilizzo di ventole, che spingono l’aria all’incontro con l’acqua, anche se ciò può avvenire anche senza le ventole, nel caso delle torri più grandi, che sono in grado di sfruttare l’evaporazione dell’acqua stessa risparmiando così energia, ma la conformazione fisica delle torri dovrà permetterlo: dovranno quindi essere verticali perché gas e liquidi possano incontrarsi nei loro rispettivi tragitti.
Per poter funzionare a dovere, le torri di raffreddamento hanno bisogno che l’aria non sia satura in vapore acqueo: ad esempio, possono avere delle difficoltà di funzionamento in un giorno di pioggia, perché l’aria è già satura e lo scambio tra gas e liquidi non è quindi possibile. Gioca tutto sullo stato dell’aria, che più è secca più può scambiare calore con l’acqua e farle perdere quindi temperatura; le torri di raffreddamento sono un esempio di sfruttamento delle leggi fisiche della natura nei prodotti dell’industria per arrivare allo scopo, come in realtà ce ne sono tanti: si pensi, ad esempio, ai termosifoni, che sfruttano anch’essi lo scambio di calore tra l’interno del tubo dove circola l’acqua e l’esterno. L’acqua fredda infatti viene riscaldata alla base e, calda, sale verso l’alto, come accade all’acqua che bolle nella pentola, che si riscalda in basso, vicino al fuoco, sale verso l’alto, si raffredda e scende di nuovo, circolando in questo modo finché la fonte di calore rimane accesa.

A cura di Lia Contesso
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Quando lo stile è funzionale: i tappeti

Il tappeto è un elemento decorativo che fa parte dell’interior design di molte case, ma non sono solo parti dell’arredamento: sono parte della storia, della letteratura e della vita quotidiana.
Tappeto volante, tappeto erboso, tappeto elastico: non sempre parlando di tappeti ci si riferisce a tappeti e arazzi e ci si dirige ai negozi che si occupano della vendita di vendita aubusson. Parlando di “tappeti” ci si può riferire a moltissime cose, cominciando dal leggendario tappeto volante che trasportava chi lo usava da un posto all’altro sfrecciando nel cielo, come quello nominato ne Le mille e una notte e in altri testi, per arrivare ai tappeti elastici tanto amati dai bambini – e non solo – che li fanno saltare tanto in alto da far immaginare loro di volare. Volendo rimanere con i piedi per terra, pensiamo ai tappeti erbosi, che una volta distesi sul terreno formano prati uniformi e curati che non hanno nulla da invidiare ai più bei prati inglesi.
Insomma, il tappeto è una presenza ricorrente in diversi ambiti, e sicuramente in tutte le case: non è necessario avere dei tappeti berberi o dei rari esemplari di tappeti vecchia manifattura per poter dire di avere un tappeto. Nella maggior parte delle case si trova perlomeno uno scendiletto, o un tappetino in cucina, apprezzati se non altro per la loro funzionalità pratica. Gli amanti dei tappeti antichi invece non cercano tanto la funzionalità, ma piuttosto l’estetica del tappeto, che pur mantiene la sua funzione di dare calore alla stanza che occupa, inteso in senso sia fisico che emozionale: oltre a dare una sensazione di calore effettivo perché funziona come una coperta sul pavimento, riscalda l’atmosfera rendendo l’ambiente più accogliente.
Il lato estetico dei tappeti comunque rimane innegabile; per scegliere quello giusto da mettere in una stanza, infatti, bisogna tener conto dello stile dell’arredo della stanza, e quindi dei materiali e dei colori, seguiti da forme e, naturalmente, gusti personali. Avere una collezione tappeti scelti con gusto e criterio aumenta di molto il valore estetico della casa, perché ne completa l’arredo, creando un’atmosfera calda e accogliente, che si tratti di tappeti design o di tappeti classici nuovi o antichi.
Insomma, per ogni casa c’è un genere di tappeti che aiuta a completarne il design: per capire qual è lo stile giusto bisogna affidarsi prima di tutto ai propri gusti e al proprio stile personale, ma è molto importante anche fidarsi della competenza dei negozi specializzati, che offrono ai loro clienti una consulenza professionale per quanto riguarda non solo la vendita, ma anche la scelta e la manutenzione post-vendita dei tappeti. La manutenzione infatti è da tenere in alta considerazione per quanto riguarda i tappeti, che per essere durevoli nel tempo hanno bisogno di cura e trattamenti adeguati: richiedono una pulizia professionale e, con il passare degli anni, anche i restauri adeguati.
Tappeti per decorare, quindi, ma anche per riscaldare, per accogliere, da utilizzare, guardare, curare: qualunque sia il genere di tappeto che si preferisce, avrà sicuramente bisogno di essere curato dal suo proprietario, sia esso un tappeto antico, moderno, orientale, annodato, kilim … o, chissà, un tappeto volante.

A cura di Lia Contesso
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L’abito non fa il monaco, ma il monaco mette l’abito

Ogni luogo ha il suo abbigliamento; si tratti di lavoro, piacere o comodità, c’è un abito adatto per ogni luogo e per ogni ruolo.
Lo vediamo ogni giorno: sul lavoro, in casa, a teatro, nei locali: si cambia abbigliamento a seconda del luogo in cui ci si trova, e addirittura l’abbigliamento può aiutare a riconoscere il ruolo di una persona. Nella produzione abbigliamento lavoro, per esempio, si sa che bisogna tener conto dei vari ruoli all’interno di un cantiere perché tutti siano riconoscibili a prima vista, secondo quanto recita il decreto ministeriale 442 del 13 luglio 1990: rosso per il personale preposto ai lavori, giallo per gli operatori abilitati, bianco per il personale ausiliario.
Più che al riconoscimento del ruolo, l’abbigliamento da lavoro è indispensabile per la protezione della persona; a seconda del lavoro sarà necessario pensare alla protezione vie respiratorie, per chi sta a contatto con materiali tossici, oppure alla protezione udito, ad esempio per i muratori quando utilizzano certi macchinari: il primo obiettivo è quello di proteggere i lavoratori da incidenti e da caratteristiche dell’ambiente di lavoro che possono causare danni all’udito, alla vista e così via.
In altri casi può essere necessaria una protezione capo, come nei cantieri edili, oppure una protezione vista, come nel caso dei saldatori, o anche dei dentisti. Insomma, per ogni lavoro bisogna indossare le giuste protezioni, stabilite dalla legge ma soprattutto dal buon senso.
Fuori dall’ambiente di lavoro, un abito può aiutarci a dare un’età approssimativa a chi lo porta, e anche a farci un’idea del suo stile e dei suoi gusti. Oppure può dirci qual è il suo lavoro, se porta un’uniforme, il suo credo religioso, se è un prete, un monaco, una suora, ma anche se è un tipo sportivo o elegante, se gli piacciono i colori o se preferisce passare inosservato … poi, ci sono luoghi dove ci sono degli abiti non dovuti ma adatti: sarebbe fuori luogo andare a teatro in tuta, tanto quanto l’abito da sera sarebbe inappropriato in una palestra. Ai matrimoni il vestito bianco è riservato alla sposa, mentre agli invitati è sconsigliato il nero; basta un cappello con la penna nera per riconoscere un alpino, e un collare bianco per individuare un prete. Gli studenti di alcuni istituti portano la divisa, e nella cultura occidentale basta un anello per capire lo status sentimentale, mentre in altre culture le donne nubili e sposate si riconoscono dal tipo di abiti che indossano.
Quindi, anche se non è certo dall’abito che si può decidere com’è una persona, a volte non è solo una questione puramente estetica, ma ha un’importanza nel lavoro e nella sicurezza, oppure un’importanza culturale e tradizionale. Se poi ci aggiungiamo le occasioni sociali, nelle quali l’abito è motivo di pensieri, vanti e dispiaceri, allora si può arrivare a pensare che in fondo l’abbigliamento è piuttosto importante nella nostra società. Si dice che l’abito non fa il monaco; sarà vero, ma aiuta a riconoscerlo: anche se non basta vestirsi da monaco per esserlo, se lo si è normalmente si indossa il vestito adatto.

A cura di Lia Contesso
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San Giovanni Battista: la festa a Cassino, le dediche ovunque

San Giovanni Battista è il patrono di sarti, cardatori di lana, albergatori, fabbricanti di coltelli, cantori, trovatelli, marittimi, comari e compari, e protegge dalle calamità naturali; inoltre, è ricordato nelle chiese che sorgono dove prima c’erano templi pagani, come l’Abbazia di Montecassino.
Nel luogo scelto da San Benedetto da Norcia per erigere l’Abbazia di Montecassino prima sorgeva un tempio pagano dedicato ad Apollo; a san giovanni cassino dedicò, per volere di San Benedetto, la nuova chiesa. Molte delle chiese che occupano il posto di templi pagani sono dedicate a lui in ricordo del fatto che l’innovazione che San Giovanni Battista apportò al battesimo stava proprio nell’impegno di conversione del battezzato. Prima di lui, infatti, il rito esisteva già nella tradizione giudaica, ma era un rito purificatore e non implicava necessariamente una totale conversione.
Insieme alla Madonna, San Giovanni è l’unico santo di cui si ricorda non solo l’anniversario della morte, che per la religione cristiana corrisponderebbe al dies natalis, ovvero l’inizio della nuova vita eterna (che nel caso di San Giovanni Battista si celebra il 29 agosto), ma anche la nascita, il 24 giugno. Il suo legame con l’Abbazia di Montecassino, quindi, fa del 24 giugno una data da celebrare nell’abbazia e nell’accogliente città di Cassino, a cui si potrà partecipare soggiornando in uno dei confortevoli hotel cassino 4 stelle.
Tutte le categorie di lavoratori e persone che San Giovanni battista protegge sono legate alla vita del santo, che protegge i sarti, ma anche i pellicciai e i conciatori di pelli, perché vestiva un abito di pelle di cammello; i cardatori di lana, perché ha annunciato l’Agnello di Dio; gli albergatori, perché la causa della sua morte fu il banchetto di Erode. Sempre a causa della sua morte, che avvenne per decapitazione, protegge i fabbricanti di coltelli, forbici e spade, ed è stato legato ai cantori perché Guido D’Arezzo trovò in un inno in suo onore l’ispirazione i nomi delle note musicali, ognuna delle quali corrisponde alla prima sillaba di ogni verso di una preghiera: “UT queant laxis REsonare fibris MIra gestorum FAmuli tuorum SOLve polluti LAbii reatum Sancte Johannes” (ovvero “affinché possano cantare con voci libere le meraviglie delle tue azioni i tuoi servi, cancella il peccato del loro labbro contaminato, o san Giovanni”). Inoltre, protegge i trovatelli come battezzatore, perché questi venivano abbandonati alle porte dei battisteri, e ricordando che battezzò Cristo, protegge i compari e le comari di battesimo.
Sono molte le chiese che portano il suo nome, San Giovanni Battista o come San Giovanni Decollato, in ricordo del suo martirio: l’esempio più celebre è il battistero di San Giovanni battista di Firenze; a Venezia, invece, c’è la Chiesa di San Zan Degolà, il cui nome in dialetto veneziano la lega a San Giovanni Decollato.
Le celebrazioni che Cassino riserva a San Giovanni battista sono chiaramente in ricordo della dedica al santo della celebre Abbazia di Montecassino; soggiornare in un albergo, cogliere l’occasione epr assaggiare le bontà culinarie della zona in un ristorante cassino e partecipare ai festeggiamenti si tengono dal 23 al 26 giugno è un’ottima occasione per tuffarsi nell’atmosfera festosa della cittadina laziale all’inizio della stagione estiva, partecipando ad un evento importante dal punto di vista religioso e della storia della città e dell’Abbazia.

A cura di Lia Contesso
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Da sempre su tutte le tavole: il pane

Il pane è un elemento chiave dell’alimentazione occidentale: nutriente e sano, lo si trova ogni giorno su tutte le tavole.
Tra i prodotti da forno il pane è il più antico e comune, ma in tempi moderni si trovano facilmente prodotti di ogni tipo, dal pane fresco alla pasticceria surgelata. Il pane era conosciuto già all’homo erectus – si parla quindi di circa un milione e mezzo di anni fa: macinavano i cereali tra due pietre mescolandoli poi con l’acqua e cuocendo l’impasto ottenuto su una pietra arroventata. Molto dopo, attorno al 3500 a.C., gli antichi Egizi scoprirono che facendo fermentare il pane, ovvero lasciando l’impasto crudo a riposare per una notte e cuocendolo il giorno successivo, il pane risultava più fragrante.
Per gli Ebrei invece il pane azzimo, ovvero quello non lievitato, assunse un significato simbolico: il fatto che non sia lievitato e che si conservi a lungo lo associa al viaggio, e quindi all’esodo dall’Egitto; per i Cristiani invece il pane ricorda l’Ultima cena. Continuando il viaggio nel tempo alla scoperta del pane, dobbiamo dirigerci in Grecia, dove si formarono ottimi panificatori in grado di produrne oltre 70 qualità.
Arrivando ai tempi moderni, la tecnologia è venuta in aiuto alla panificazione: esistono macchinari industriali che aiutano il lavoro dei fornai, anche se ciononostante rimane sempre un lavoro molto faticoso che costringe a lavorare nel cuore della notte perché l’impasto possa avere il tempo di lievitare e poi di cuocere come si deve. Oltre ai macchinari però ora esistono anche delle tecnologie moderne che permettono una lunga conservazione dei prodotti da forno: il pane surgelato è molto utilizzato, per esempio, negli esercizi commerciali che offrono panini e stuzzichini di vario genere ai loro clienti, che acquistandolo surgelato facilitano l’organizzazione delle spese di magazzino.
Naturalmente, esistono molte varietà di pane, che cambiano a seconda della zona e dell’uso che se ne deve fare. Per esempio, il pane per kebab di solito è morbido, rotondo e vuoto all’interno in modo da poter accogliere comodamente tutto l’abbondante ripieno; riferendosi al pane tedesco, invece, generalmente si intende il pane di segale, che al nord è diffuso perché è un cereale che sopporta il freddo molto meglio del frumento. Rimanendo in Italia, l’abbondanza di tipi di pane e prodotti da forno è tanta che è difficile conoscere quelli al di fuori della propria regione; per citarne alcuni, il pane cafone napoletano, la piadina romagnola, i grissini torinesi, il carasau sardo, il tarallo pugliese, la focaccia genovese … e la lista è ancora molto, molto lunga – e gustosissima!
Oltre ad accompagnare i pasti e servire da base per i panini, il pane viene utilizzato anche in altri ambiti e, soprattutto, non si butta mai: quando diventa vecchio lo si può trasformare in pane grattugiato, che viene utilizzato in molte ricette, oppure si può fare il dolce di pane, facile e sfizioso. Insomma, quello dei panificatori è un compito essenziale per tutti: il risultato del loro lavoro arriva su tutte le tavole, e si trova in tutti i bar!

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Forniture ed eventi? Il catering per tutti!

Per organizzare un banchetto o un pranzo per una cerimonia, di qualunque genere essa sia, è necessaria una buona dose di esperienza, insieme a grandi capacità organizzative e culinarie: in una parola, catering.
Le agenzie di catering ristorazione mettono a disposizione tutto, dagli ingredienti al trasporto, passando per cuochi e cucine; a loro si appoggiano bar e ristoranti per le forniture alimentari, gastronomie e tutti coloro che lavorano con il buon cibo, compresi alberghi e negozi al dettaglio.
Dietro ad un buffet o ad un pranzo, infatti, c’è un lavoro enorme, nascosto perfettamente dalla professionalità dei camerieri di sala che fanno sembrare tutto semplice: in realtà ci sono tantissime cose da considerare, e per chi non se ne occupa di mestiere sarebbe difficile riuscire a gestire tutto quanto. È necessario avere contatti con dei buoni distributori alimentari all’ingrosso, dai quali si deve riuscire ad ottenere il meglio al prezzo più basso possibile; ovvio? Certo, ma come in qualsiasi campo è necessaria una buona conoscenza del mercato per riuscire a capire quali sono gli affari veri.
Gli esercizi commerciali, a seconda del genere e delle scelte del gestore, si affidano ad un unico fornitore che dà loro tutto il necessario per la loro attività o si rivolge a diversi fornitori specifici per i vari prodotti di cui ha bisogno. Un fornitore unico probabilmente risolve molte complicazioni, ma ovviamente bisogna essere certi della qualità dei suoi prodotti: una volta accertato questo, si può stare tranquilli e appoggiarsi a lui, prendendo tutti gli ingredienti freschi o meno, e magari trovando anche nuove idee e proposte per ampliare il proprio menù, nel cibo e nelle bevande.
L’ingrosso vino e birra sono fondamentali per i bar di ogni genere, naturalmente, e per le agenzie di catering per matrimoni e altre agenzie particolari a cui i provati si possono rivolgere per le loro occasioni importanti. Comprare all’ingrosso dà grandi convenienze ai gestori degli esercizi commerciali, perché la regola che vige da sempre è “più compri, meno paghi”: seguendo questa logica, i gestori di bar e pub in genere fanno stime accurate per capire quanto possono prendere facendo attenzione a quanto consumano, perché ovviamente devono tenere in alta considerazione la freschezza dei prodotti.
Insomma, il servizio di catering per i privati e per gli esercizi commerciali non è cosa facile, né per chi ordina né per chi fornisce; chi ordina si può affidare alla professionalità dei fornitori, ma loro devono essere in grado di garantire qualità e freschezza, il che implica un trasporto adeguato con le temperature indicate e le dovute cure. Ovviamente, più vicina è l’azienda che rifornisce più si può stare tranquilli per il trasporto: il cosiddetto “chilometro zero”, che garantisce prodotti più freschi e, grazie alla diminuzione delle distanze nelle tratte dei trasporti, prezzi più bassi e un minore impatto ambientale, negli ultimi anni sta diventando un must che ha già coinvolto tantissimi esercizi. Mangiare è un piacere … e chi per lavoro fa da mangiare deve essere sicuro che i suoi piatti siano un piacere, dagli ingredienti alla cottura.

A cura di Lia Contesso
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Band agli esordi

Con la stagione estiva inizia anche la stagione degli eventi musicali live all’aperto, nelle sagre di paese e negli eventi cittadini: per i piccoli gruppi sono tutte possibilità di farsi conoscere. Da dove si comincia?
Prima di tutto, la band: per formare una band bisogna trovare degli amici con la stessa passione per la musica, più o meno d’accordo sul genere, oppure si possono mettere degli annunci per ricercare musicisti che sono a loro volta in cerca di un gruppo. Una volta formata la band, si comincia: prove regolari, passione e testardaggine porteranno i primi risultati; naturalmente, se per l’occasione si vogliono rinnovare i propri strumenti, sarà bene andare in un negozio strumenti musicali o dare un’occhiata alla vendita strumenti in internet. Comprare uno strumento online si può rivelare un’occasione perfetta soprattutto se si hanno le idee ben chiare su quello che si cerca, oppure, al contrario, se non si vuole spendere molto: in entrambi i casi in internet si può trovare quello che si cerca.
Una volta iniziare le prove ci vuole un po’ di pazienza, ma dopo qualche mese arrivano già i primi risultati; quando ci si sente più o meno pronti, senza tenere conto del terrore che può prendere al pensiero di mettere un piede su un palco, si può iniziare a pensare di rendere pubblica la propria passione, e suonare di fronte ad un pubblico vero – che comunque sarà composto perlopiù da amici e parenti. Tra amicizie e conoscenze si trova sempre qualcuno che organizza un evento e cerca un gruppo che suona … eccola: è l’occasione. Le chitarre elettriche, acustiche e la chitarra basso del gruppo saranno pronte a tutte le evenienze, lustre e ben accordate, con una serie di corde pronta in tasca “perché non si sa mai” e gli accordi di ogni canzone ben stampati nella testa di ogni musicista – e magari anche su carta. Se ci sono fiati nel gruppo, saranno lucenti come non lo sono mai stati, e pronti a farsi sentire nel loro assolo, e poi la batteria: tra gli strumenti musicali batteria elettrica o acustica (è una nuova battaglia tra strumento tradizionale ed elettrico) e chitarre sono considerate protagoniste della band, ma in realtà tutti gli strumenti danno il loro contributo unico e fondamentale, dandogli caratteristiche proprie e sostanziali. Ogni musicista si terrà in serbo i suoi fondamentali accessori per strumenti: se i chitarristi e i bassisti si tengono le corde, i batteristi tengono delle bacchette di riserva, nel caso durante un pezzo quelle che stanno usando si dovessero rovinare o volare via dalle mani per il troppo entusiasmo … insomma, ogni strumentista immaginerà tutte le possibili evenienze, dalla normale amministrazione al limite del possibile, e troverà un modo per risolvere qualsiasi situazione: tutto sarà perfetto.
Quando tutto è pronto, si va: il palco è lì in attesa, e quando lo si calpesterà, superato l’imbarazzo iniziale e una volta ambientati sulla scena, sarà proprio allora che tutte le prove fatte nei mesi precedenti mostreranno i loro risultati negli applausi del pubblico.

A cura di Lia Contesso
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Divertimento, relax e buona cucina nella Riviera Romagnola!

Un’altra stagione estiva, un’altra ricchissima gamma di offerte della Riviera Romagnola, il centro del turismo di massa che offre tutto, per tutti.
L’estate sta arrivando, e la Riviera è preparatissima, come sempre: non solo strutture, a cui non manca nulla, ma anche eventi i ogni genere – sport, musica, cultura, arte e tanto altro! La prima mossa da fare è trovare un albergo, anzi: sceglierlo, vista l’enorme offerta. Un bell’albergo dove potersi rilassare nella beauty farm benessere tra una notte di festa e l’altra, o tra una giornata in spiaggia e l’altra: tutto è possibile, l’offerta accontenta tutti i gusti!
E quindi, ecco le Spiagge del Benessere, dal 14 giugno al 22 agosto, per chi si vuole rilassare con lo yoga, la musica e i tramonti, per chi ama le vacanze tranquille; un’offerta invidiabile di discoteche e eventi con dj e cantanti per chi ama trascorrere le proprie vacanze passando da una festa all’altra, e tanti eventi sportivi, come l’International Skate Team Trophy, il 2 e 3 luglio, dedicato agli amanti del pattinaggio artistico, o il Blue Fitness, dal 27 al 29 agosto, una maratona di sport organizzata all’Aquafan per vedere e provare tutti gli sport più “in” del momento!
Gli amanti della moda, invece, dal 19 al 25 luglio potranno assistere, a Riccione Moda Italia, alle sfilate dei giovani creativi aspiranti stilisti; per i vincitori del concorso ci sono in palio delle borse di studio che li inseriranno all’interno di note aziende di moda. Tutto questo e molto altro ancora accompagnato e sostenuto da un’eccellente offerta centri benessere, degna di tanti eventi e capace di prendersi cura di tutti gli ospiti nel modo che si aspettano: hotel da una a cinque stelle, ce n’è per tutti!
E poi, qualunque sia il genere di vacanza che preferite, le attrazioni della Riviera non sono solo turistiche: la gastronomia è sempre un ottimo motivo per visitare delle zone nuove. Potrete scegliere un ristorante romagna per provare le appetitose specialità del luogo: i piatti romagnoli sono semplici e genuini, dalla famosa e amatissima piadina, da gustare per strada, ai piatti fatti con ingredienti semplici ma sostanziosi, come i primi di gnocchi e cappelletti, e i secondi di carne.
Diversamente da quella della vicinissima Emilia, la cucina romagnola è considerata povera, ma comunque molto varia: le zone costiere utilizzano i prodotti marinari nei loro piatti, tra pesce e molluschi, mentre nell’entroterra romagnolo si cucinano i prodotti della terra e le carni degli allevamenti. La conoscenza dei prodotti della terra è una tradizione tramandata di generazione in generazione, che dà vita a decine e decine di insalate e verdure cucinate, utilizzate anche nei saporiti crescioni, ovvero piadine che vengono riempite e chiuse prima della cottura: il loro ripieno più tipico è, appunto, il crescione, ma si usa farcirli anche con erbette, bietole e tante altre verdure e formaggi.
Tanti ottimi motivi per visitare la Riviera Romagnola, trascorrendo lì le proprie ferie estive: tra mare, divertimenti e buona cucina, ci sarà solo l’imbarazzo della scelta!

A cura di Lia Contesso
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Le supercar per tutti: i vetri oscurati

I vetri oscurati sono sempre stati associati a macchine molto sportive o esclusive, ma ora stanno invadendo il mercato – e le strade: i vetri scuri non sono più solo delle supercars.
Pensando ai vetri oscurati a molte persone possono venire in mente le macchine super equipaggiate di Supercar oppure di Batman: loro, come altri protagonisti di film e serie tv, giravano con auto sportive, potenti e veloci, i cui piloti erano protetti da occhi indiscreti grazie ai vetri scuri che li circondavano. Proprio questo, in effetti, era il motivo per cui i vetri oscurati erano proibiti in Italia, che negli ultimi anni si è allineata con le normative europee in tema di pellicola oscurante per i vetri auto: mentre prima era possibile avere i vetri oscurati solamente comprando un’auto in cui erano previsti sin dalla costruzione, ora si possono aggiungere delle pellicole oscuranti per ottenere lo stesso effetto. I vetri oscurati però sono permessi solo sui vetri laterali posteriori e sul lunotto, perché il guidatore, per legge, deve comunque essere sempre visibile: niente vetri oscurati sui finestrini laterali anteriori, quindi, né tantomeno sul parabrezza.
Oltre a rendere meno visibile l’interno della macchina e, di notte, evitare al guidatore il fastidio dei fanali delle macchine che seguono, i vetri oscurati hanno altri effetti positivi, tra cui quello di ridurre la temperatura dell’abitacolo di guida, perché le pellicole hanno delle componenti metalliche che filtrano i raggi solari, riducendone quindi il calore. Insieme alla riduzione della temperatura, i vetri oscurati auto quindi contribuiscono a ridurre anche i consumi di carburante, che sono legati all’utilizzo dell’aria condizionata, e gli sbalzi di temperatura tra esterno e interno, che d’estate sono particolarmente scioccanti quando si lascia l’auto al sole. Inoltre, anche se ci si augura di non dover godere mai di questa caratteristica, in caso di urto la pellicola oscurante trattiene le schegge di vetro, evitando che si disperdano nell’abitacolo.
Insomma, i vetri scuri danno vantaggi di vario genere, dal punto di vista del risparmio, della privacy e della sicurezza: rimane solo da scoprire come e dove installarli. In realtà è molto semplice: esistono officine specializzate nell’applicazione delle pellicole oscuranti. Le pellicole devono essere omologate, e per svolgere questo tipo di lavoro è bene rivolgersi a rivenditori specializzati, in modo da ottenere un risultato esteticamente perfetto, di alta qualità e a norma di legge: sono necessari, infatti, omologazione, marchiatura e dichiarazione d’installatore autorizzato. Con questi requisiti si potranno applicare le pellicole seguendo le normative vigenti, della tonalità e della protezione che si preferiscono: dal grigio chiaro al nero, le gradazioni sono varie, da accostare ai colori della vostra macchina come più vi piace.
Una volta applicate le pellicole oscuranti ai vetri, la vostra auto vi sembrerà un’altra: sia per l’aspetto esteriore, che subirà sicuramente un cambiamento, sia per la guida, nella quale noterete certamente diversi benefici grazie al riparo dalle luci troppo forti, e infine dal punto di vista del confort, con la riparazione dai raggi solari che i vetri oscurati vi garantiscono, e della sicurezza.

A cura di Lia Contesso
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Sticasa presenta i Wall Stickers Naj Oleari!

MILANO – Sticasa e Naj-Oleari lanciano una inedita collezione di adesivi murali da arredamento, riproponendo in chiave contemporanea le storiche fantasie della Maison Milanese.
Sticasa, la società milanese specializzata nella realizzazione di Wall Stickers di Design e Naj-Oleari, la storica griffe di moda che con i suoi celebri motivi ha vestito due generazioni di ragazzi, nelle scorse settimane hanno stretto una partnership che ha portato al lancio sul mercato di una nuova esclusiva collezione di sticker muro che propone i famosissimi motivi di Naj-Oleari in formato adesivo.
La collezione Naj-Oleari propone sia soggetti destinati alla decorazione della casa, sia alla decorazioni camerette dei bambini. Le fantasie evergreen del brand milanese sono declinate sia in grande formato, sia in simpatiche bordature per dare un tocco originale e vintage al proprio ambiente. Per la decorazione della cameretta dei bambini vengono poi proposti dei deliziosi temi (orsetti, cavalli a dondolo, ecc.) per la gioia dei più piccini.
I nuovissimi Wall Stickers Naj-Oleari possono essere acquistati online da oggi, oltre che presso i rivenditori di Sticasa.
Per capire meglio che cosa sono gli adesivi murali o Wall Stickers lo chiediamo a Marcello Zucchi, ideatore di Sticasa: “Adesivi da arredamento, adesivi murali, wall stickers, home stickers, sono tutti modi di definire un trend emergente nell’arredamento e nella decorazione. Si tratta di adesivi di vinile, utilizzabili per vestire le pareti e le varie superfici di abitazioni, uffici, locali come se fossero un ‘tatuaggio’ temporaneo: al posto di un poster, di un quadro, di una stampa, di una carta da parati, di uno stencil o di un trompe l’oeil ma anche e soprattutto per dare nuova vita ad ambienti in cui la decorazione tradizionale non è adatta o non è d’impatto. L’adesivo infatti è per sua nature super-versatile, posizionabile virtualmente ovunque, oltre che semplicissimo da applicare e da rimuovere quando si desidera cambiare”.
Per confermare l’attenzione alla qualità dei prodotti che da sempre contraddistingue la griffe, Naj-Oleari ha scelto Sticasa come partner qualificato e di grande potenzialità per entrare da protagonista nel mondo degli adesivi: Sticasa è un’azienda emergente milanese che da alcuni mesi si è affacciata nel panorama internazionale attraverso la vendita on-line, in Italia e all’estero, dei suoi prodotti. La vendita avviene anche attraverso punti vendita selezionati. La missione Sticasa è di offrire adesivi decorativi top di gamma, l’haute couture degli sticker, con una ricetta basata su tre ingredienti: il design creativo ed originale delle immagini, la personalizzazione al centimetro e l’elevata qualità di manifattura. Il tutto rigorosamente Made in Italy.
E gli home stickers sono solo il primo frutto di un’importante sinergia che si amplierà tra qualche settimana proponendo sul mercato altre tipologie di adesivi personalizzati Naj-Oleari per vestire non solo la casa, ma anche gli accessori moda preferiti…
A cura di Sticasa
Distribuito da Prima Posizione – registrazione motori ricerca

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