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La Torre Eiffel di Parigi senza ascensore: rivolta dei turisti

E’ successo qualche settimana fa ma il problema pare non sia stato ancora del tutto risolto: da oramai parecchi giorni sono fuori uso due dei tre ascensori della torre Eiffel a Parigi. Uno dei simboli della città, uno dei suoi monumenti più visitati con gli oltre 7 milioni di turisti all’anno è praticamente off limits dal momento che l’unico ascensore il funzione può trasportare 90 passeggeri alla volta e c’è mediamente da aspettare circa 3 ore prima di poter salire sulla torre ed ammirare il meraviglioso panorama della capitale francese. L’alternativa d’altronde non è certamente più rosea poiché, chi vuole evitare questa lunghissima attesa, può iniziare una vera e propria scalata fatta di ben 1665 scalini (e 324 metri) che portano alla sommità della Eiffel.

Questa situazione ha sta esasperando i turisti ed ha fatto scattare una serie di proteste. Molti visitatori hanno pazientemente aspettato ma l’attesa è stata per molti davvero snervante. In questo modo i viaggi Parigi non sono certamente piacevoli ma la società che gestisce la torre Eiffel ha fornito tutte le spiegazioni del caso e supporto a coloro che si trovavano in fila. La società ha spiegato che solo una delle ascensore tarderà di nuovo ad essere a disposizione – lo sarà nel mese di dicembre 2012 – mentre le altre due sono in fase di manutenzione: una in particolare per un volo di quindici metri durante un controllo tecnico. C’è quindi bisogna della massima attenzione per garantire la sicurezza ai turisti ed ai visitatori.

Chi non riuscirà ad affrontare la fila per salire sulla Torre Eiffel, potrà comunque consolarsi con tutte le altre meravigliose attrazioni parigine: la Cattedrale di Notre Dame, la Sainte Chapelle, il Louvre ed i tanti musei e gallerie d’arte sparse per la città, la reggia di Versailles, Eurodisney ed i quartieri di artisti da tutti celebrati, non ultimo da Woody Allen nel suo splendido “Midnight in Paris”, un omaggio a quella che per molti è la città più bella al mondo.

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I mercati rionali a Roma: cosa va bene e cosa c’è da cambiare.

Quale è il rapporto tra i cittadini di Roma ed i mercati rionali? Cosa ne pensano? E’ stata effettuata pochi giorni fa un’indagine statistica per capire le abitudini dei romani quando fanno la spesa ed i risultati sono piuttosto indicativi di una società che cambia ma che continua ad apprezzare ancora dei luoghi, come i mercati, visti come posti che sono ben più che dei semplici centri commerciali; per la maggioranza dei cittadini intervistato essi rappresentano infatti dei luoghi dove fare due chiacchiere, scambiare idee e confrontarsi con gli abitanti del proprio quartiere o di quello vicino.

Questo è il primo aspetto che emerge dall’indagine. Un altro, probabilmente il più importante è rappresentato dal fatto che 9 su 10 esprimono un giudizio positivo sul mercato che frequentano. Tuttavia se si va a fondo di questo dato c’è da riflettere: il frequentatore tipo ha intorno a 60 anni e non lavora perché casalinga o pensionato. Ciò apre degli scenari: il mercato rionale romani chiude mediamente alle 14:30, un orario che va bene alla fascia di persone sopra citate ma non a chi lavora. Sono in tanti infatti che chiedono orari più lunghi per non essere costretti a far la spesa necessariamente al supermercato. Ma pare che siano gli stessi venditori a frenare sui cambiamenti.

L’indagine prosegue con informazioni relative agli operatori: il 55% è soddisfatto della localizzazione ma il 20% lamenta la scarsa manutenzione e organizzazione degli spazi (vedi banchi vuoti). Ci sarebbe bisogno di una politica di incentivazione e di investimento per i mercati rionali ma anche di nuove idee. Tra queste ultime ce ne sono almeno due decisamente interessanti e che sono relative a nuovi servizi che i mercati potrebbero ospitare. Una riguarda la presenza di box che vendano servizi, come agenzie di viaggio o assicurazioni e la seconda è la creazione di un portale web al cui interno ci siano le pagine dei negozi di vendita online dai quali si possono acquistare i prodotti. Un servizio utile per chi non può recarsi al mercato ma vuole usufruire della qualità dei suoi prodotti. E per la consegna? Potrebbe essere gratuita per il cliente ed a carico del commerciante!

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Ecco un primo bilancio delle vacanze pasquali

E’ appena trascorsa la Pasqua ma è già tempo di bilanci per quanto riguarda i dati relativo al turismo degli italiani. La prima impressione è che le previsioni sono state rispettate: è partita sono una piccola percentuale di nostri concittadini, il numero di giorni di vacanza è stato piuttosto ridotto così come la spesa complessiva. Si potrebbero riassumere così, in poche parole, i numeri emersi dalle prenotazioni di voli e di soggiorni alberghieri. Anche per quanto riguarda le mete, le analisi pre-pasquali hanno visto giusto. Ecco quindi un riassunto ed il bilancio completo.

Circa il 30% degli italiani ha trascorso il fine settimana di Pasqua lontano da casa: una percentuale piuttosto bassa rispetto agli anni scorsi ma dovuta alla crisi che continua a colpire il nostro Paese – anzi secondo alcuni ora inizia a farsi sentire con maggiore intensità. Tra le mete si sono imposte alcune città italiane e delle capitali europee. Roma la fa sempre da padrona vista anche l’offerta culturale e turistica che la nostra capitale è in grado di mettere in campo; ma alle spalle della “città eterna” ecco le sorprese: non ci sono le varie Firenze, Napoli e Torino ma, accanto alla romantica Venezia, ecco spuntare Palermo e Catania, città che stanno facendo un’operazione di marketing turistico assolutamente meritevole e che hanno anche un bel vantaggio: i prezzo mediamente più bassi di altre città italiane.

Fra le mete straniere una buona parte tra coloro che è andato all’estero ha scelto di trascorrere il weekend a Londra: la capitale britannica,che quest’anno ospiterà le Olimpiadi, riscuote sempre grande successo grazie soprattutto al suo patrimonio museale. Dietro Londra ecco le solite città turistiche europee, ed anche in questo caso spiccano quelle con costi più accessibili: Praga, Madrid e Barcellona su tutte. Poco dietro Amsterdam, Lisbona e un po’ distanti Parigi e Berlino, meravigliose città ma dai prezzi che in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, non tutti si possono permettere. Ed allora si apsetterà l’estate per visitarle.

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Da non perdere nel vostro viaggio a New York: il ponte di Brooklyn

Se c’è una passeggiata romantica da fare a New York è quella sul ponte di Brooklyn, che con le sue luci fa da sfondo agli scenari newyorkesi più suggestivi.
Il ponte di Brooklyn è sospeso a 1825 metri di altezza è collega la east side di Manhattan con il quartiere di Brooklyn.
Inaugurato nel 1813, il ponte impiegò ben 13 anni per essere portato a compimento, arco di tempo nel quale venne data vita ad una struttura che superava le aspettative dell’epoca.
Il ponte di Brooklyn è composto da due livelli.
Il livello più basso consente alle automobili e agli altri veicoli di fare la spola tra Manhattan e Brooklyn, mentre quello superiore è ad esclusivo appannaggio di ciclisti e pedoni.
Quello che fu il più grande progetto di ingegneria del XIX secolo, si estende sopra il fiume East River.
Visitare il ponte a piedi permette di godersi una veduta di Manhattan che sarebbe impossibile descrivere a parole è il minimo che si possa fare.
Da Manhattan a piedi, si accede al ponte tramite Centre Street, mentre a Brooklyn l’entrata pedonale si trova in Tilary Street.
Bisogna considerare, tuttavia, che il percorso che conduce da un’entrata all’altra del ponte è di 2,36 km, per un totale di oltre 5 km se si volesse doppiare la passeggiata all’andata e al ritorno.
Per organizzare una visita non troppo faticosa, si potrebbe scegliere di camminare a piedi da un capo e l’altro e di ritornare con la metropolitana.
Per avere maggiori informazioni sul ponte di Brooklyn e su tutte le altre attrazioni della città, tra i siti di riferimento su New York consigliamo http://www.newyork.it/ e http://www.viagginewyork.net/ dove potrete trovare anche le notizie sui documenti necessari per partire.

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