All Posts By

Global Voices

Comunicati

La lotta contro le macchine di traduzione

La traduzione è un’attività che richiede assoluta professionalità e competenza oltre che dedizione e passione. Tradurre non è un’attività meccanica, ma è ciò che consente di mettere in comunicazione due o più culture diverse tra di loro. Questo implica non soltanto la profonda conoscenza delle lingue, ma soprattutto quella delle culture che si mettono in relazione.
Recentemente si sta assistendo allo sviluppo sempre maggiore degli strumenti di traduzione assistita che consentono una rapida quanto incorretta traduzione in qualunque lingua si voglia. E’ un modo veloce di avere un testo tradotto, ma sicuramente non lo si può definire un metodo professionale.

Quanto è utile affidarsi alle macchine di traduzione? Riescono queste a conservare il vero senso contenuto nel testo di partenza?
Provate a fare un piccolo esperimento prendendo un testo qualsiasi ed inserendolo in uno dei tanti strumenti per la traduzione automatica e noterete immediatamente il risultato. Il consiglio è quello di affidarsi sempre a traduttori professionali che non solo conoscano la lingua, ma siano anche specializzati nell’ambito a cui affrisce il testo che dovete tradurre.

Cosa sono le memorie di traduzione e come le si definisce rispetto agli strumenti di traduzione assistita?
La memoria di traduzione è un database utilizzato in programmi software che possono assistere durante il processo di traduzione. I testi tradotti in passato sono una risorsa molto importante che attraverso le memorie si rendono disponibili in qualsiasi momento. Questo non vuol dire che la traduzione viene effettuata dalla memoria. E’ sempre il traduttore che la realizza controllando le corrispondenze evidenziate dalla memoria e scegliendo se adottarle o meno. Questo è molto diverso dagli strumenti di traduzione assistita che traducono un testo prescindendo dalla sua natura, dal suo significato e contesto.

Quanto è utile l’impiego degli strumenti di traduzione assistita?
Bisogna essere molto cauti quando si decide di tradurre un testo, soprattutto in relazione all’impiego che se ne deve fare. Realizzarla attraverso gli strumenti di traduzione assistita significa rischiare molto sulla consistenza e la coerenza del testo. Il più delle volte si potrebbe pensare che per il solo fatto che questi siano gratuiti e a facile portata garantiscano di guadagnare tempo e risparmiare denaro. La realtà è diversa, in quanto il risultato potrebbe risultare non soddisfacente.

Quanto è importante affidarsi al giusto fornitore di soluzioni linguistiche?
Il mercato moderno sta diventando sempre più competitivo e questo vuol dire che bisogna essere pronti a rispondere. Una delle chiavi di successo è l’uso di un linguaggio adeguato. Il tuo fornitore deve garantirti il maggior risparmio possibile di tempo e denaro e i più alti standard qualitativi. Il primo aspetto si raggiunge attraverso l’acquisizione di strumenti che consentano di facilitare il processo di traduzione. Il secondo si ottiene attraverso un’ottima organizzazione e scelta di personale professionale e altamente qualificato.

La traduzione è un’attività che non va mai sottovalutata. Per questo bisogna affidarsi alle persone giuste delle quali potersi fidare e che sono pronte a mettere la loro professionalità al servizio delle vostre richieste.

No Comments
Comunicati

Un interprete grande quanto un microchip

Qualche mese fa molti giornali quotidiani riportarono una notizia annunciata dal colosso informatico Google, e destinata a far discutere: nel giro di un paio di anni sarà possibile parlare al telefono con un interlocutore straniero senza problemi di comprensione, grazie ad un traduttore quasi istantaneo che Google starebbe mettendo a punto per i telefonini cellulari.

Abbiamo già fatto riferiemento in un articolo precedente, al traduttore automatico simultaneo che il motore di ricerca mette a disposizione dei suoi utenti e che copre attualmente più di cinquanta lingue straniere. Questa tecnologia combinata con un’altra, messa a punto sempre da Google e che prevede un sistema di riconoscimento vocale in grado di consentire a chi telefona di effettuare ricerche sul web  semplicemente pronunciando la parola d’interesse anziché digitandola sulla tastiera, darà luogo alla creazione di un software in grado di comprendere e tradurre in maniera quasi simultanea ciò che viene detto da ciascuno degli interlocutori durante una conversazione telefonica. Sostanzialmente – stando a quanto affermato dai progettisti del software – il telefono cellulare sarà in grado di lavorare come un interprete professionista, analizzando “pacchetti” di frasi e ascoltando l’interlocutore fino a comprendere il senso del discorso ed elaborandone la risposta nella lingua desiderata.

Come era prevedibile, diverse e contrastanti sono state le opinioni in merito alla notizia; tra gli scettici, autorevoli personalità del mondo accademico come David Crystal, professore di linguistica della Bangor University, che pone l’accento su questioni di carattere qualitativo e realizzativo, dovute all’assunto che una traduzione interamente automatica non potrà mai essere di alta qualità e alle difficoltà  derivanti dall’infinità di accenti e pronunce attraverso i quali le persone di tutto il mondo si esprimono nelle diverse lingue.

A dispetto delle ottimistiche previsioni introdotte da Google, la ricognizione mediante software dello stretto slang parlato a Glasgow sembrerebbe distante anni luce.

No Comments
Comunicati

Finestre sul mondo, finestre per il mondo!

I lavori di traduzione possono interessare i campi più disparati e i loro livelli più profondi. In informatica, spesso si ricorre alla traduzione di testi, manuali, software e molto altro ancora al fine di consetire la massima diffusione di questo genere id prodotti su scala mondiale. Il processo di traduzione mirato alla realizzazione di testi “performati” in base alle esigenze linguistiche e culturali del paese di destinazione finale prende il nome di localizzazione.

I diversi programmi e applicativi che esistono oggi in commercio sono con ogni probabilità la componente software che maggiormente viene investita dalla localizzazione, oltre ovviamente alla prassi sempre più comune di tradurre i siti web (specialmente quelli a carattere commerciale) in più lingue straniere. Si tratta fondamentalmente di un processo di traduzione dell’interfaccia utente da una lingua a un’altra e dell’adattamento della stessa in accordo alla cultura straniera a cui è destinata.

La localizzazione software può anche fare riferimento all’adattamento di un software da una cultura a un’altra. Durante la localizzazione alcuni riferimenti alla storia e ai costumi vengono sostituiti con equivalenti riferimenti locali che non modifichino il senso dell’originale.

Questi processi sono molto complicati e spesso richiedono sforzi particolari da parte dei team di sviluppo, per questo motivo molti di questi progetti vengono affidati ad aziende specializzate per diminuirne i costi.

La scelta di un partner adeguato risulta quindi essere di fondamentale importanza, dal momento che un sito internet o un software costituiscono una finestra sul mondo per un’azienda, e una finestra sull’azienda per il mondo.

No Comments
Comunicati

Traduzione tecnica VS traduzione letteraria

Tradurre da testi che sono distanti dal nostro mondo non soltanto dal punto di vista linguistico ma anche da quello culturale o temporale implica necessariamente un grande sforzo interpretativo. Lo scopo del traduttore è quello di cercare di portare il testo dalla lingua di origine alla lingua di destinazione in maniera tale da mantenere il più possibile inalterato il significato e lo stile del testo, ricorrendo, se e quando necessario, anche a processi di adattamento e interpretazione. Sul mercato del lavoro si è soliti distinguere tra due tipi di traduzione: la traduzione di testi tecnici e la traduzione letteraria; molto spesso queste due tipologie vengono considerate come nettamente distinte. Ma è davvero così o questi due settori possono coesistere tra loro? Prima di rispondere a questa domanda è necessario precisare ciò che li accomuna e ciò che li distingue.
La traduzione tecnica concerne documenti come: manuali, foglietti d’istruzione, note interne, verbali di processi, rapporti finanziari, e altri documenti destinati a un pubblico limitato o solitamente a coloro che sono implicati in tali documenti. Dal punto di vista del traduttore la difficoltà posta dalla traduzione di termini tecnici è doppia: da un lato, è necessario comprendere il significato per produrre una traduzione accurata, dall’altro, occorre valutare in quali casi sia preferibile aggiungere la spiegazione che manca nell’originale. Il traduttore tecnico fa parte di un settore che richiede continui investimenti in tecnologie e formazione, di fatto tradurre questa tipologia di testi non significa solamente trasporre un documento; il traduttore deve conoscere la materia oggetto di traduzione sia nella lingua straniera di partenza che nella propria lingua madre di arrivo. Offrire un servizio di traduzione di elevato standard qualitativo in settori tecnici non è quindi solo frutto di semplici conoscenze linguistiche.
La traduzione letteraria riguarda i romanzi, i poemi e altri generi nel dominio letterario, richiede delle attitudini di stilistica, una buona immaginazione e delle ampie conoscenze culturali. Per questo tipo di traduzione la sola conoscenza della lingua non basta, il traduttore letterario deve interpretare l’opera, restituire il senso originario e coinvolgere il lettore attraverso un linguaggio adeguato. Inoltre il traduttore letterario è soggetto a diritti d’autore, infatti questo tipo di traduzione, quale elaborazione creativa di un’opera dell’ ingegno originaria, forma oggetto di una tutela giuridica. I grandi traduttori letterari, indipendentemente dalla lingua, hanno una formazione molto esigente, studi letterari e universitari nella loro lingua di origine e nella lingua in cui traducono.
Possiamo dunque affermare che considerare il traduttore letterario e il traduttore tecnico come due figure distinte non è sbagliato, ma la scelta di contrapporli non è dovuta al fatto che i traduttori letterari siano oggi più importanti dei traduttori tecnici o vicecersa, ma alle diverse competenze acquisite e ai diversi settori in cui devono lavorare.

No Comments
Comunicati

Se mi lasci ti cancello…se storpi ti schifo!

Buona parte dei titoli di film provenienti dall’estero viene spesso somministrata al pubblico italiano in lingua originale (film come “A beautiful mind“, “Ratatouille“), talvolta corredata di un sottotitolo esplicativo in italiano (“Crash; contatto fisico”, “Into the Wild; nelle terre selvagge”); molti sono invece i titoli di film che vengono tradotti in italiano stravolgendo (e non di rado deturpando) totalmente il significato del titolo originale.

Un caso eclatante in tal senso è rappresentato dal film “Eternal Sunshine of the Spotless Mind”, la cui traduzione letterale risulterebbe “Infinito splendore della mente candida”, ma che è invece conosciuto dal pubblico italiano col titolo “Se mi lasci ti cancello“, scelta che non richiama l’originale e altera la raffinatezza e l’impegno del film (vincitore tra l’altro di un premio oscar per la sceneggiatura originale nel 2005), facendolo apparire quello che non è, ossia una tipica e spensierata commedia americana. Il titolo inglese infatti è preso da un verso dell’opera Eloisa to Abelard (1717) del poeta inglese Alexander Pope, forse poco conosciuto in Italia, ma considerato uno dei maggiori del XVIII secolo.  Perchè questa distinzione, ma soprattutto perchè si opta spesso in favore di titoli che modificano sostanzialmente il senso del film, talvolta banalizzandolo?

Non volendo entrare nel merito di ragionamenti di tipo etico-professionale per quanto riguarda il lavoro di traduzione, la risposta sembrerebbe risiedere nella concezione che vuole i titoli come prodotti da vendere, la chiave della commerciabilità di un film; talvolta una traduzione letterale in italiano potrebbe non rendere e quindi risultare controproducente per il produttore e il distributore. Per questo motivo vengono spesso inserite all’interno dei titoli, parole che risultano accattivanti per il grande pubblico, frasi che suscitano curiosità  e ilarità (pur non avendo alcuna attinenza con il contenuto del film) o che esprimono i concetti chiave all’interno della pellicola (come in “Le crociate” in originale “Kingdom of Heaven” che letteralmente dovrebbe essere reso con “il regno dei cieli” o “Era mio padre” in originale “Road to perdition” che letteralmente tradotto sarebbe “La via della perdizione”).

Spesso le  agenzie di distribuzione scelgono di adottare anche titoli che in qualche modo si avvicinano per assonanza o termini usati, a precedenti film di gran successo, nonostante non abbiano alcuna attinenza col contenuto del film: “Se scappi ti sposo” (“Runaway bride”), “Se ti investo mi sposi?” (Elvis has left this building”), “Se cucini, ti sposo” (Time Share), “Prima ti sposo poi ti rovino” (Intolerable Cruelty) o “Tutti pazzi per Mary” (There is something about Mary), “Tutti pazzi per Jenny” (Dirty Love), “Tutti pazzi per l’oro” (Fool’s Gold). Tra queste alternative, sta poi alla discrezione del distributore la scelta finale con, a volte, esiti da far accapponare la pelle al pubblico.

Numerosi sono i siti dedicati alla protesta contro certi titoli assurdi e così lontani dall’originale, oltre a molte pagine personali sugli svariati social network. Su Facebook i gruppi che si scagliano contro questa scelta dei distributori sono a centinaia: gruppi come “Aboliamo le traduzioni (assurde) dei titoli dei film stranieri!”, “NO ai titoli storpiati di film, telefilm e cartoni animati in Italia!” o “Se Storpi ti Schifo” – gruppo contro la malatraduzione dei titoli dei film”.

Sfortunatamente, nonostante tutte queste iniziative, almeno per adesso le proteste non sembrano sortire alcun effetto!

No Comments