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Ingredienti Antiage delle Creme Viso: il Retinolo A

Medici e scienziati hanno inventato molte creme viso rassodanti e ci sono innumerevoli creme in commercio che promettono di farti sembrare più giovani e più sana. Gli ingredienti di molte di queste creme provengono da un laboratorio e sono un mistero per i più. Ma i loro nomi, come alfa-idrossi acidi e Retinolo A suonano ormai familiari. Fortunatamente, molti di questi prodotti sono accuratamente testati ed è certo che alcuni di questi ingredienti sono efficaci per rassodare la pelle e ritardare l’invecchiamento.

Retinolo A è il nome commerciale di un composto chiamato tretinoina. Questa sostanza è l’unico farmaco topico approvato dalla Food and Drug Association per il trattamento del photoaging. Le creme che contengono Retinolo A fermano l’età del viso, stimolando la produzione di collagene. Il Retinolo A può anche invertire i danni del sole, riducendo le rughe e le macchie della pelle. Il Retinolo A può provocare arrossamenti della pelle, ma la rende anche più sensibile al sole: ciò significa che se stai utilizzando una crema con Retinolo A, è necessario utilizzare una protezione solare. Il Retinolo A è una forma della vitamina A, che deve essere applicato due volte alla settimana per almeno sei mesi prima di vedere eventuali cambiamenti significativi della pelle.

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Calcio, fosforo e Vitamina D

Insieme al calcio, il fosforo è il minerale più abbondante nel corpo. Questi due importanti nutrienti lavorano in stretta collaborazione per costruire ossa e denti forti. Circa l’85% del fosforo nel corpo può essere trovato nelle ossa e nei denti, ma è anche presente nelle cellule e nei tessuti di tutto il corpo. Il fosforo aiuta a filtrare le scorie nei reni e svolge un ruolo essenziale nel modo in cui il corpo immagazzina e usa l’energia. Aiuta anche a ridurre il dolore muscolare dopo un allenamento duro. Il fosforo è necessario per la crescita, il mantenimento e la riparazione di tutti i tessuti e delle cellule e per la produzione delle componenti genetiche DNA e RNA. Il fosforo è inoltre necessario per aiutare l’equilibrio e l’utilizzo di altre vitamine e minerali, compresa la vitamina D, lo iodio, il magnesio e lo zinco.

La maggior parte delle persone fa sì che il fosforo sia abbandante nella propria dieta. Il fosforo si trova nel latte, nei cereali e in altri alimenti ricchi di proteine. Alcune malattie come il diabete, l’inedia e l’alcolismo possono causare la caduta dei livelli di fosforo nel corpo. Ciò vale anche per tutte le condizioni che rendono difficile assorbire i nutrienti, come il morbo di Crohn e la celiachia. Alcuni farmaci possono causare livelli di fosforo instabili, tra cui alcuni antiacidi e diuretici. I sintomi di carenza di fosforo includono perdita di appetito, ansia, dolore osseo, ossa fragili, rigidità articolare, affaticamento, respiro irregolare, irritabilità, intorpidimento, debolezza e cambiamento di peso. Nei bambini, si possono verificare la riduzione della crescita delle ossa e un cattivo sviluppo dei denti.

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Recettore Astressina b

La corticotropina è coinvolta nella risposta allo stress, e vi è una crescente evidenza a sostegno dell’inibizione della crescita dei capelli del follicolo pilifero dopo un forte periodo di stress. Hanno studiato se il blocco dei recettori CRF influenzi la perdita di peli nei topi che mostrano fenotipi della sindrome di Cushing e stress cronico, anche alopecia. Il recettori antagonista non-selettivo CRF, anche detto Astressina B è stato iniettato perifericamente una volta al giorno per 5 giorni per 4-9 mesi  a topi cui era stata indotta la pigmentazione e la ricrescita dei peli che erano stati sostanzialmente mantenuti per oltre 4 mesi. In topi giovani, l’astressina B ha impedito lo sviluppo di alopecia che si è verificata nei topi trattati con soluzione salina. L’esame istologico ha indicato che i topi con l’alopecia avevano anche un’atrofia del follicolo pilifero e che astressina Baveva contrastato. Tuttavia, astressina B non ha mostrato alcun effetto sugli elevati livelli plasmatici di corticosterone, sul peso maggiore delle ghiandole surrenali e sul grasso viscerale nei topi. L’antagonista selettivo del recettore CRF2, l’astressina B, ha avuto un effetto moderato sulla pigmentazione, ma non sulla ricrescita dei capelli. Il farmaco commerciale per l’alopecia, hanno mostrato un effetto solo parziale nel favorire la ricrescita dei capelli. Questi dati supportano l’esistenza di un meccanismo chiave di commutazione molecolare innescato bloccando i recettori periferici CRF con un antagonista per ripristinare la crescita dei capelli in un modello di alopecia associata a stress cronico.

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Reumatismi: riconocere i sintomi

Come riconoscere i sintomi dei reumatismi?

Quando si parla di reumatismi si fa riferimento a  qualsiasi dolore alle articolazioni muscoli, tendini e ossa. Questo è stato poi corretto a causa di progresso nella medicina moderna per cui la definizione si è estesa ai dolori delle articolazioni come l’ artrite reumatoide.

La differenza più grande tra i reumatismi e artrite reumatoide  è che il primo non causa alcun danno permanente congiunto e può verificarsi anche nei tessuti molli di distanza dal articolazioni.

E ‘molto difficile da prevedere e diagnosticare i reumatismi  in quanto il gonfiore e il dolore può durare poche ore o pochi giorni e poi placarsi. Tra gli attacchi di artrite reumatoide invece  non vi è traccia  di gonfiore e infiammazione. Molte persone che soffrono di reumatismi possono sviluppare l’artrite reumatoide o artrite delle ossa. Quindi, una diagnosi errata può verificarsi nel caso di diversi tipi di artrite.

Gli esperti medici sono ormai certi che le persone possono essere geneticamente predisposti alla malattia. Nonostante le soluzioni mediche, le persone potrebbero voler adottare terapie fisiche e trattamenti alternativi per l’artrite reumatismi.

Il medico potrebbe consigliare una visita ad un fisioterapista. Un semplice paio di esercizi prescritti dal terapeuta, può aiutare la flessibilità delle articolazioni. In caso di dolore o fastidio delle articolazioni, il terapeuta può aiutare a trovare soluzioni o idee per svolgere le attività quotidiane senza mettere troppa pressione o stress sulle articolazioni infiammate.

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Bigodini lisci e Arriccia Capelli

Hai sempre invidiato i capelli lisci e biondi di Jennifer Aniston? Sei stanca di passare la piastra ai capelli ricci ogni mattina? Tieniti i tuoi ricci!

Ci sono molti tipi di bigodini lisci e arriccia capelli, sia non-riscaldati che riscaldati. Tutti variano in lunghezza e larghezza – un ampio diametro consente un ricciolo pieno, morbido, mentre un arriccia capelli sottile dà un ricciolo stretto, tipo spirale.

Bigodini lisci e arriccia capelli

Quando si utilizzano bigodini non riscaldati, metti in piega i capelli prima di fare la doccia: il vapore ti aiuterà ad acconciare i ricci per uno stile a lunga durata. E mai arrotolare i bigodini troppo stretti, o si potrebbe finire per perdere i capelli.

I bigodini magnetici aggiungono onde e volume e per questo sono utilizzati per mettere in piega i capelli bagnati, offrendo un ricciolo di lunga durata.

I bigodini a strappo creano ricci morbidi, pieni e corposi, e possono essere utilizzati sia sui capelli umidi che asciutti. Tutte queste opzioni sono buone scelte per i capelli corti, sottili o che si rompono facilmente, dal momento che non hanno bisogno di essere tagliato apposta. Tuttavia, se i capelli sono lunghi o spessi, potrebbe essere necessario utilizzare delle clip per mantenere i bigodini al loro posto.

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Tosse e catarro

Quali sono lecause di tosse e catarro?  La Tosse di solito è un chiaro sintomo che c’è qualcosa che ostruisce le vie respiratorie come particelle di polvere in aria o quando un pezzo di cibo va giù il modo sbagliato.
Potrebbe anche essere un segno che si sta sviluppando un’ nfezione nei polmoni e allora le vie repiratorie produrranno molto catarro.

La  tosse può essere provocata da:

Il comune raffreddore, che è una causa frequente di tosse acuta guarisce  solitamente in meno di tre settimane.

Malattie più gravi, come polmonite, insufficienza cardiaca acuta o embolia polmonare (coaguli nei vasi sanguigni dei polmoni).

fumo, che provoca spesso la tosse cronica (polmone del fumatore).
Acido dello stomaco tornare la gola fino a riversarsi nella trachea (reflusso gastro-esofageo).
farmaci utilizzati nella malattia di cuore, gli ACE inibitori.
Infezioni batteriche o virali nei polmoni, come ad esempio bronchite acuta, polmonite, pertosse, in groppa i bambini  Raramente tosse può essere provocata da malattie psichiche
Danni ai nervi che forniscono le corde vocali (noto come chordpalsy voce) e tosse cronica può accadere.
asma – soprattutto nei bambini che possono solo tosse e non presentano alcun affanno.
La tosse è più efficace quando è preceduta da una presa piena di aria.

Per questo motivo, i pazienti con muscoli deboli, o con scarso coordinamento nella chiusura delle vie aeree o che hanno ostruzione delle vie aeree (come in COPD) avranno una tosse debole e saranno suscettibili di complicanze tra cui l’infezione del tratto respiratorio inferiore e della polmonite.

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Come resistere ai dolci

Per una dieta efficace saper resistere ai dolci è il primo passo da compiere. Occorre eliminare almeno tutto lo zucchero e i dolci visibili.

L’americano medio consuma un sorprendentemente 2-3 chili di zucchero ogni settimana, il che non sorprende se si considera che gli zuccheri molto raffinato nelle forme di saccarosio (zucchero da tavola), destrosio (zucchero di mais), e lo sciroppo di mais ad alto fruttosio vengono trasformati introdotti attraverso molti alimenti come pane, cereali per la colazione, maionese, burro di arachidi, ketchup, salse varie e in tutti cuei cibi industriali già confezionati.

Negli ultimi 20 anni, abbiamo aumentato il consumo di zucchero in maniera esponenziale.

Alle fine dell”800 (1887-1890), il consumo medio era di soli 5 kg  per persona all’anno! Le malattie cardiovascolari e il cancro erano praticamente sconosciuta nei primi anni del 1900.

Mangiare zucchero era insomma una rarità, spesso durante il pasto la frutta era considerato il dolce di un pranzo.

Per misurare il livello di zucchero presente nel sangue si utilizza un’unità di misura chiamata indice glicemico, la stessa unità di misura viene utilizzata per misurare il livello di zucchero presente in un determinato alimento: più bsso è l’indice glicemico di in alimento più potrà essere considerato sano da un punto di vista nutrizionale e quindi consumato senza troppe implicazioni.

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Dolori cervicali e rimedi naturali

Quando si parla di dolori cervicali e rimedi naturali, si fa riferimento ad un insieme di soluzioni molto valide. La tensione sul lavoro o in casa, compiti che richiedono di appoggiare le braccia su una superficie di lavoro, la cattiva postura, e persino un materasso troppo morbido possono causare dolore e rigidità del collo.

Certo, a volte il  dolore al collo è il risultato di lesioni o malattie, ma la stragrande maggioranza del dolore al collo è dovuta a tensione muscolare semplice.

Il collo, con la sua struttura complessa e gode di mobilità, è particolarmente vulnerabile allo stress e alla tensione.

La testa che pesa tra 10 e 20 libbre, è supportata da una pila di sette piccole ossa chiamate vertebre e sorretta da 32 muscoli complessi.
Tra le vertebre sono posizionate pastiglie di cartilagine fibrosa chiamata dischi che fungono da ammortizzatori o cuscini. Otto sono i nervi che trasmettono la sensazione del dolore e quattro le arterie principali, che portano il sangue attraverso il collo e collegano la testa con le spalle, petto e braccia. Il midollo spinale delicato corre attraverso il centro della pila di vertebre ed è protetto da essa.

A  questa complessa struttura si aggiunge il fatto che il collo si muove più di ogni altra parte del corpo.

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Intestino e Anatomia intestinale

L’intestino è un lungo tubo di funzionamento che va dallo stomaco all’ano. La maggior assorbimento delle sostanze nutritive e di acqua avviene negli intestini.

L’anatomia intestinale include l’intestino tenue, l’intestino crasso e il retto.

Il piccolo intestino (intestino tenue) è di circa un centimetro di diametro. Il suo compito è di assorbire la maggior parte delle sostanze nutritive da ciò che mangiamo e beviamo. Il piccolo intestino si divide in duodeno, digiuno e ileo.

L’intestino crasso (colon o intestino crasso) è di circa 5 metri di lunghezza. Il colon assorbe l’acqua dai rifiuti del corpo. Come le feci entrano nel retto, i nervi anali creano lo stimolo a defecare.

Trattamenti dell’Intestino

  • Agenti antidiarroici: varie medicine possono rallentare diarrea, riducendo il disagio. Ridurre la diarrea non rallenta la guarigione dalla maggior parte delle malattie diarroiche.
  • Emollienti delle feci: Alcuni medicinali soggetti a prescrizione possono ammorbidire le feci e ridurre la stitichezza.
  • Lassativi: alcuni farmaci possono alleviare la costipazione con una varietà di metodi tra cui stimolare la muscolatura intestinale e portare più acqua nell’intestino.
  • Enema: è la spinta del liquido nel colon attraverso l’ano. in pratica sono clisteri in grado di curare la stitichezza.
  • Colonscopia: utilizzando un endoscopio, il medico può curare determinate patologie del colon. Emorragie, polipi e cancro possono essere trattati con la colonscopia.
  • Polipectomia: durante la colonscopia, la rimozione di un polipo del colon è chiamata polipectomia.
  • Chirurgia del colon: con la chirurgia a cielo aperto o la laparoscopica, una parte o tutto il colon può essere rimosso (colectomia). Questo può essere fatto per emorragie gravi, cancro o colite ulcerosa.
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Dieta asiatica e Alimentazione giapponese

Seguire una dieta asiatica simile all’alimentazione giapponese può essere un ottimo modo per perdere peso in quanto in essa sono presenti la maggior parte delle sostanze nutritive necessarie all’organismo. Si dovrebbe, comunque, stare attenti al sale. Alcuni piatti asiatici tendono a contenere un molto sale come la zuppa di miso, il pesce salato e le verdure sottaceto. Inoltre, al fine di migliorare la dieta, si dovrebbero aggiungere alcuni prodotti lattiero-caseari perchè la maggior parte delle diete asiatiche non contiene molto latte. Un’altra cosa che si dovrebbe ricordare è che ogni dieta deve essere combinata con l’esercizio fisico al fine di essere efficace. La dieta asiatica non è diversa.

Qui sono elencati alcuni  degli alimenti più comuni che fanno parte dell’alimentazione asiatica:

  • Frutta
    La dieta tradizionale asiatica è ricca di frutta e in particolare di ananas, pompelmo, guava e di altri agrumi che contengono antiossidanti, vitamina C e altri micronutrienti. Cocomero, uva, mele e pere sono molto popolari. Nelle regioni asiatiche temperate si tende a mangiare un sacco di pesche, fragole e ciliegie. La banana è anche un altro frutto che viene comunemente mangiato. In effetti, una  nuova tendenza dell’alimentazione giapponese è la dieta delle banane in cui si mangiano solo banane per colazione pranzo e cena.
  • Ortaggi e legumi.
    Si tratta di un ingrediente che è sempre presente nella maggior parte dei piatti asiatici. Che siano fritti, mescolati con crema di cocco o consumati crudi, verdura e ortaggi sono un ingrediente importante dei piatti asiatici. Cavoli, broccoli, melanzane, zucca, germogli di bambù, germogli di soia e diversi tipi di funghi sono normalmente inclusi nei loro piatti.
  • Frutti di mare.
    Dato che ci sono un sacco di arcipelaghi e le isole in Asia, i frutti di mare sono abbastanza comuni in questi paesi. Che siano consumati crudi, cotti in pastella, alla griglia o cotti nell’aceto, i piatti di pesce sono raramente assenti.
  • Riso, pasta e miglio.
    Anche se le diverse culture asiatiche hanno diversi piatti, il riso è qualcosa che tutti i paesi asiatici mangiano. Riso, pasta, miglio e altre fonti di carboidrati si trovano alla base della piramide alimentare tradizionale asiatica.
  • Legumi.
    I germogli di soia sono molto comuni in Asia. Essi sono inclusi nella dieta sotto forma di latte di soia, tofu o anche pasta di soia (miso). Per i vegetariani, la soia è un  ingrediente comune nelle carni vegan. Altri legumi inclusi nella dieta asiatica sono le arachidi, i fagioli secchi e i fagioli Edamame.
  • Te.
    Bere tè è abbastanza comune nelle culture dell’Asia orientale. Il tè più conosciuto in Asia è il tè verde che contiene molti antiossidanti e ha proprietà che favoriscono la perdita di peso. In realtà, l’estratto di tè verde si trova spesso nei supplementi per la perdita di peso. L’oolong ha anche la capacità di stimolare le funzioni metaboliche. Il tè al ginseng, che migliora le prestazioni mentali e fisiche e aumenta la funzione immunitaria, è comunemente adottate in Corea e Cina.
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Sport per dimagrire

Quando si pensa ad uno sport per dimagrire, vengono in mente due cose: correre e sollevamento pesi.

Il problema è che molte trovano queste due attività terribilemente noiose.

Ci sono alcune persone che amano praticare sport, ma farlo solo occasionalmente. In realtà per perdere peso bisognerebbe praticare sport in maniera assidua e l’unico modo è svolgere un’attività sportiva che diverta, come giocare.

In quasi  tutti gli sport si bruciano parecchie  calorie ed è un ottimo esercizio per la mente ed il corpo, ci sono alcuni sport che sono molto popolari e divertono.

Purtroppo gli sport che servono al puro divertimento come il calcio, lo sci, il tennis se svolti in maniera dilettantistica vengono praticati saltuariamente.

Ecco perché è davvero una buona strategia affidarsi a sport per dimagrire accurati come il fitness, che rispetto ad altri riesce ad essere più efficace nel tonificare i muscoli senza correre il rischio di perderli. Il risultato sarà: grasso addio e fisico asciutto.

Altri sport potrebbero essere meno efficaci se l’unico obiettivo è perdere peso: la cosa importante è comunque riuscire a praticarne almeno uno anche se non è quello più indicato cercando di essere assidui.

Si consiglia di abbinare semopre l’attività sportiva ad una cura dimagrante basata su un0alimentazione sana.

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Dieta Molecolare: per non calcolare le calorie

Mangiare secondo la dieta molecolare significa scegliere una grande varietà di cibi e bevande da tutti i gruppi alimentari. Significa anche mangiare certe cose con moderazione, cioè i grassi saturi, grassi trans, colesterolo, zucchero raffinato, sale e alcol. L’obiettivo è quello di prendere i nutrienti necessari per la salute ai livelli raccomandati.
Da dove iniziare

Due esempi di un modello alimentare equilibrato sono i USDA Food Guida MyPyramid.gov e gli approcci dietetici per Stop Hypertension (DASH dieta).

Entrambi i modelli alimentari sono basati su un consumo di  frutta, verdura e cereali integrali, così come i prodotti lattiero-caseari a basso o nullo contenuto di grassi e proteine ​​animali magre. Il pesce è raccomandato almeno due volte alla settimana, fagioli, noci e semi sono incoraggiati, e grassi insaturi sono sempre i grassi di scelta – come l’olio d’oliva.

Alimenti nutrienti forniscono notevoli quantità di vitamine e minerali e relativamente poche calorie, come frutta e verdura fresca, carne magra e pesce, cereali integrali e legumi. Alimenti a bassa densità di nutrienti vitamine non sono pochi, ma hanno un sacco di calorie, come caramelle, bibite, frittelle e anelli di cipolla.

Per dimagrire non basta ridurre le porzioni ma è necessario combinare bene i nutrienti basando la  dieta su una combinazione molecolare che prevede una riduzione dei carboidrati accompagnata ad un rafforzamento dei muscoli che contribuiscono a renderci più giovani ed efficienti.

Per dimagrire senza stress e in maniera equilibrata, non basta ridurre le porzioni e calcolare di volta in volta le calorie consumate. E’ fondamentale la combinazione degli alimenti che deve essere regolata secondo i macronutrienti esenziali.

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Riconoscere un principio di infarto

Come si riconosce un principio di infarto? Molte persone pensano che un attacco di cuore è improvviso e intenso,

La verità è che molti attacchi di cuore  iniziano lentamente, come un lieve dolore o fastidio.  I suoi sintomi possono anche andare e venire. Anche coloro che hanno già avuto un attacco di cuore potrebbero non riconoscere i sintomi

E ‘vitale che tutti imparino i segni premonitori di un attacco di cuore. Questi sono i più comuni:

Fastidio al torace. La maggior parte dei attacchi di cuore coinvolgere disagio nel centro del petto che dura per più di pochi minuti, o se ne va e torna. Il disagio può sentirsi a disagio, come la pressione, spremitura, pienezza, o dolore.

Disagi in altre zone della parte superiore del corpo. Possono includere dolore o disagio in una o entrambe le braccia, la schiena, il collo, alla mandibola, o allo stomaco.

Mancanza di respiro. viene spesso con disagio della cassa. Ma può anche verificarsi prima che il disagio della cassa.

Altri sintomi. Può includere scoppiare in un sudore freddo, nausea o sensazione di testa vuota.

Imparare i segni, ma anche ricordare: anche se non sei sicuro che sia un attacco di cuore, si dovrebbe comunque avere controllato fuori. azione rapida può salvare vite, forse proprio.

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Fattori che determinano l’insorgere della Cellulite

Il sovrappeso è un fattore importante da tenere sotto controllo per eliminare la cellulite. Sono
ottime abitudini, per mantenere un buono stato di salute, ridurre l’apporto calorico in entrata e
aumentare quello in uscita.

L’alimentazione non corretta aumenta la ritenzione, il sovrappeso e di conseguenza peggiora
anche la cellulite. Gli indumenti troppo stretti e/o posture scorrette (gambe accavallate, stare
molto tempo in piedi) alterano la normale circolazione per compressione dei vasi oppure
compromettono il ritorno venoso agli arti inferiori (attenzione ai tacchi alti).

Fattori di rischio spesso associati sono lo stress ed il fumo, i quali aggravano la situazione.
Il fumo ha un’azione vasocostrittrice e aumenta i radicali liberi, lo stress innalza i livelli di
cortisolo (ormone dello stress) che aumenta la ritenzione idrica. Per concludere sono riportati qui di seguito alcuni utili accorgimenti per prevenire la cellulite.

• Una sana ed equilibrata alimentazione, facendo attenzione però a non perdere peso
troppo velocemente perché si potrebbe causare anche una perdita di muscolatura e di
tono.
• Bere acqua durante la giornata
• Fare movimento
• Modificare abbigliamento e postura
• Eliminare alcol e diminuire il fumo
• Allontanare lo stress

la perdita di peso non sempre coincide con l’eliminazione della cellulite, per questo motivo per
dieta s’intende un sana e equilibrata alimentazione. Bisognerebbe ridurre l’apporto di cibi grassi
o raffinati, carne rossa e latticini, privilegiando frutta, verdura, cereali integrali e acqua.

L’alimento che non deve mancare nella dieta per prevenire la cellulite è il pesce (specialmente
quello azzurro) ricco di Omega-3 gli acidi grassi essenziali che favoriscono la circolazione e
aiutano a spazzare le tossine, a ridurre i gonfiori, migliorare e proteggere la struttura cellulare.
Non dimentichiamoci dell’importanza della fibre che troviamo nella frutta, nella verdura e nei
cereali integrali utile per saziarsi prima e per tenere pulito l’intestino.

Per combattere la cellulite è necessario anche ridurre gli zuccheri in eccesso(pane, pasta, dolci )
i quali vengono convertiti in grassi e depositati nei cuscinetti! Carne rossa, sale e latticini ( formaggi grassi ecc.)favoriscono la ritenzione, è meglio non
abusarne.

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L’origine delle maschere di carnevale milanesi

Prima che nascesse la più famosa maschera milanese (Meneghino – costumi originali carnevale), la maschera cittadina era personificata da Beltramm de Gaggian che tuttavia non fu la prima maschera del Teatro dell’arte milanese, preceduta da Lapoff, un pierrot biancovestito di cui si hanno poche notizie.

Beltramm comunque ebbe origine nel XVI secolo quando si formarono le compagnie stabili. Il ruolo era di servo un pò tonto, buono e sempliciotto, da qui il detto: “vess de Gaggian” o “vess un Beltramm” che indica una persona non troppo sveglia. Con rispetto per gli abitanti di Gaggiano, ad ogni località spettava un riferimento: i bauscia de Milan, i asnon de Barlassina, i goss de Bergum, e cosi’ via…

Beltramm era fedele, faceto e garbato al contrario di Brigella, aveva una moglie milanese di nome Beltramina, arguta e scaltra, che spesso toglieva il marito da situazioni imbarazzanti. Il suo costume era con maschera marrone, berretto nero, giacca, pantaloni e mantello, scarpe in pelle, e cintura gialla le calze il colletto ed i polsini bianchi.

Nel XV e XVI secolo furono molti i bosin (cantastorie) che adottarono la sua divisa. Interprete eccezionale di Beltramm fu Niccolò Barbieri che scrisse un trattato di moralità sul teatro con regole precise per gli attori. Barbieri teneva le sue rappresentazioni nelle corti salendo sui banchi per essere visto da tutti, da qui il termine mont in banco saltimbanco per indicare un attore comico. Dopo Barbieri fu il grande Carlo Maria Maggi a dare notorietà al personaggio che spesso lo affiancava al Meneghin di cui fu il padrino.

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Rinuncio a tutto, meno che alla pizza

Il popolo italiano non è un popolo di mammoni (o meglio non solo!), ma un popolo di mangiatori di pizza. E’ stato effettuato un sondaggio: supponiamo quindi che vogliate mettervi a dieta per la pancia, cosa che accade spesso, con più o meno successo; la domanda è…sareste disposti a rinunciare a tutto?

I cari vecchi e buoni italiani non potevano certo dire no alla pizza, che vince ancora e si aggiudica il titolo di alimento preferito di sempre. Come darvi torto! Il 44 % delle persone intervistate non potrebbe mai vivere senza una buona margherita almeno una volta a settimana (limite consentito, anche se dipende dal tipo di dieta!).
Al secondo posto troviamo i dolci,  votati dal 21% delle persone.
Il 10% però ricorda “Che mondo sarebbe senza Nutella?”, soprattutto perché spesso per il popolo femminile, un cucchiaio di nutella è una cura contro ogni male!

C’è poi quel 7% che proprio non sa rinunciare ad un aperitivo con gli amici: attenzione però perché sappiamo bene quanto siano elevate le calorie di un cocktail.
Non riesce a dire addio alle bevande gassate il 5% delle persone (compreso il mio coinquilino) e solo il 3 % ad un piatto di pasta alla carbonara! In fondo siamo italiani!

Insomma è proprio il caso di dire che siamo disposti a rinunciare a tutto, meno che alla pizza.

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Cosa fare se hai un infarto

Quando sai di essere una persona a rischio e conosci bene i sintomi dell’infarto,sei già a metà dell’opera nella tua battaglia contro l’infarto. Prendi le tue precauzioni subito, prima di essere colpito per poter intervenire tempestivamente.

Informati per sapere qual è l’ospedale più vicino che dispone di Unità Coronaria in servizio permanente e pensa al modo migliore per arrivarci. Il tuo medico e gli specialisti dell’ospedale faranno di tutto per curarti e per rimetterti sulla via della guarigione.

Organizza un piano di intervento. Quando sei colpito da infarto non riesci certo a pensare con calma al da farsi, e sprechi minuti preziosi; se invece hai già organizzato in precedenza un piano di cui sono al corrente le persone che ti stanno vicine, puoi salvarti la vita. Comunica a qualcuno ciò che sta succedendo
Se pensi di essere colpito da infarto, dillo a chi può mettere in atto il tuo piano d’intervento. Tu intanto segnati la durata dei sintomi e prendi della nitroglicerina, se già la prendevi abitualmente.

Scegli la strada più veloce. Ricorda: i sintomi durano più di 15 minuti. Se i sintomi durano più di 15 minuti, telefona immediatamente al 118 per chiamare
un’ambulanza o, se pensi di fare più in fretta, chiedi a qualcuno di accompagnarti alla più vicina Unità Coronaria. Non arrischiarti a guidare la macchina! Se riesci a raggiungere l’ospedale durante le prime ore, le “ore più preziose”, le tue probabilità di guarire sono molto maggiori. Il medico deciderà come curare l’infarto nel migliore di modi e come attenuare i sintomi.

Devi dire con chiarezza: “Credo di avere un infarto”. Quando arrivi in ospedale, devi dire con chiarezza che credi di avere un infarto, così sarai visitato
con sollecitudine. Può darsi che ti vengano somministrati dei medicinali per ridurre il dolore, stabilizzare il ritmo cardiaco, migliorare la circolazione.

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Rischi nella pratica dello sport per l’iperteso

La letteratura riporta una maggiore prevalenza di accidenti cardiovascolari durante l’esercizio fisico nell’iperteso rispetto alla popolazione generale. In effetti le variazioni emodinamiche che si verificano durante un esercizio di tipo isotonico come un aumento della frequenza cardiaca, della gittata sistolica e un aumento della pressione sistolica, comportano un notevole aumento del consumo di ossigeno del miocardio e possono costituire un rischio rilevante in caso di ipertensione, soprattutto se è presente una ridotta riserva coronarica.

A ciò va aggiunto che lo sforzo aumenta la vulnerabilità ventricolare e che l’iperteso ha una maggiore prevalenza di aritmie ventricolari rispetto al normoteso.

Ancora non è confermata la possibilità che il training fisico produca nell’iperteso un ulteriore aumento della massa ventricolare sinistra già ipertrofica, molti studi hanno osservato che allenamento ed ipertensione non producono effetti sommatori nei confronti dell’ipertrofia anzi l’allenamento sarebbe in grado di ridurre l’entità dell’ipertrofia nell’iperteso, probabilmente, per una riduzione del tono adrenergico più accentuata nelle attività di tipo aerobico.

L’esercizio fisico utile per la prevenzione e la cura dell’ipertensione deve essere di tipo aerobico o cardiovascolare: deve cioè essere un’attività fisica di endurance svolta a media intensità (40-70% del VO2max). Tipici esempi di lavoro cardiovascolare sono la marcia, il jogging, la corsa, il nuoto di resistenza ed il ciclismo. Per essere veramente efficace, l’esercizio fisico, va ripetuto per almeno tre volte alla settimana.

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Che cos’è l’Autostima?

L’ autostima e la fiducia in se stessi permette di prendere decisioni da soli e di mettersi in relazione con gli altri in un rapporto di parità e uguaglianza. Credere in se stessi aiuta le persone a superare momenti difficili e di scoraggiamento, rende ancora più produttivi i periodi positivi. Pertanto, credere nel proprio valore e sentirsi intimamente sicuri, aiuta a rispondere adeguatamente a sfide e opportunità, viceversa se non crediamo in noi stessi e nelle nostre capacità e nel nostro essere degni d’amore e di stima affronteremo la vita con più
difficoltà.

In effetti, se ci pensiamo, quanto è più alta la stima di noi stessi, tanto più tendiamo a essere ambiziosi, non solo e non necessariamente per quanto concerne la carriera o i guadagni, ma più in generale, per tutto ciò che vogliamo ottenere nella vita, sia nell’ambito affettivo e sentimentale sia nella sfera intellettuale, creativa, spirituale.

Viceversa, più è bassa la stima di noi stessi, più i nostri obiettivi sono limitati e addirittura più difficile diventa raggiungerli.

Un modo essenziale per incrementare la propria autostima è lavorare per obiettivi: identifica degli obiettivi e agisci intensamente per raggiungerli! Il primo passo è porsi obiettivi concreti e realizzabili, che sai che il raggiungerli ti farà sentire gratificato e realizzato. Ed accompagna queste azioni con credenze potenzianti
riguardo te stesso e le tue capacità, con un linguaggio positivo quando ti riferisci a te stesso e alle azioni che stai per intraprendere.

La bassa autostima è una profezia che si auto-realizza: se credo di non riuscire a fare una cosa, non ci riuscirò davvero. Invece l’essere convinti di riuscire renderà il percorso più semplice e piacevole; inoltre una volta raggiunto l’obiettivo si sarà data una conferma a questa credenza potenziante.

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Emorroidi? Oggi c’è l’operazione soft

Un’operazione leggera per operare le emorroidi. Nuova, veloce, indolore e senza segni! I medici assicurano che è una svolta, perché potrebbe stimolare maggiormente i pazienti a chiedere l’intervento del dottore. Molte persone infatti tendono ad evitare le visite mediche proprio per paura dell’intervento chirurgico.

Anche se le emorroidi si possono tenere sotto controllo con creme specifiche o con attività fisica e limitando la sedentarietà, molte persone non lo fanno e si abituano a pruriti o frequenti dolori. Ad un certo punto però la convivenza con le emorroidi può diventare insostenibile anche perché, a parte i dolori frequenti e le perdite ematiche che possono generare infezioni o stitichezza, le emorroidi e le ragadi anali sono tra i fattori più diffusi di anemia.

Qualora dunque le terapie farmacologiche non dovessero bastare, bisogna intervenire chirurgicamente. La chirurgia anale spaventa quasi tutti e non è molto facile trovare qualcuno che si è sottoposto a questo genere di operazione o che sarebbe disposto a farlo. Cosa fare allora?

Oggi possiamo dire addio alla paura del bisturi. Infatti è stata messa a punto e sperimentata una tecnica soft, molto delicata e davvero poco dolorosa. Per sottoporvisi bisogna però recarsi in una struttura ospedaliera provvista di un particolare anascopio fenestrato costruito in materiale plastico chiamato HPS. Questo macchinario è stato provato su 65 pazienti di cui 43 affetti da emorroidi di secondo e terzo grado. Tutti hanno seguito una terapia endovenosa con antibiotico a base di metronidazolo per 3 giorni prima dell’intervento. L’operazione si svolge velocemente e dopo una piccola anestesia in loco.

Nel 76% dei casi i pazienti sono stati dimessi dopo 4 ore ed hanno seguito una terapia post operatoria a base di analgesici o fibre nei casi in cui le emorroidi erano dovute ad una stipsi acuta.

I controlli invece sono stati effettuati 7,30 e 60 giorni dopo l’operazione ed hanno dimostrato la buona riuscita dell’intervento. In 3 pazienti affetti da emorroidi di terzo grado si è manifestata la recidiva dopo 8 mesi, ma solo in un quadrante. Solo in 18 casi è stato riscontrato un edema anale o ecchimosi anale causate dall’anestesia locale. Ma quel che sorprende è il dolore provato dai pazienti, definito “medio” o addirittura “lieve”.

Questa nuovissima tecnica è indicata per i pazienti effetti da emorroidi di secondo e terzo grado, ma devono necessariamente essere individuate le cause, come la stipsi o la vita sedentaria. In questo modo si eviteranno recidive e si condurrà una vita più serena.

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Meteorismo: la diagnosi

Il Meteorismo è una distensione dell’addome causata dai gas nell’intestino o nella cavità peritoneale.

I microrganismi che popolano il colon possono aumentare andando a contaminare l’intestino tenue dove accelerano i fenomeni putrefattivi e fermentativi. I risultati di questi processi sono il gonfiore addominale (quello che in termini medici viene chiamato meteorismo) e la comparsa di disturbi dell’alvo (diarrea alternata a stitichezza).

Per questo motivo molto spesso la nostra pancia si gonfia quando assumiamo carboidrati e soprattutto dolci in eccesso.

Le diete iperproteiche, molto di moda in questi ultimi anni, sono gradite ed efficaci proprio perché limitano l’attività di questa flora fermentante riducendo la percentuale di carboidrati nella dieta.

Oggi esistono degli esami molto semplici chiamati breath test che possono diagnosticare la presenza di un’anomala crescita batterica nell’intestino tenue. Il più comune di questi esami si chiama breath test al glucosio: il paziente viene invitato ad assumere una certa quantità di questo zucchero e viene poi registrata la concentrazione di idrogeno nell’aria ad intervalli di tempo prestabiliti.

La composizione dell’ecoflora intestinale è dunque molto importante e in presenza di pancia gonfia e meteorismo occorre andare a riequilibrala tramite strategie dietetiche e terapeutiche.

Esistono diverse condizioni mediche che possono essere alcune delle possibili cause di meteorismo. Ci sono però probabilmente altre possibili cause, ed è consigliabile consultarsi con il proprio medico quando si hanno sintomi di meteorismo.

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Le cause della cervicale

Il dolore al collo o cervicale è un disturbo molto comune. La maggior parte delle cause di questa patologia non sono gravi e sono dovute a tensioni muscolari causate, per esempio, da una scorretta postura davanti al computer o da movimenti sbagliati mentre si sbrigano le faccende di casa o ci si sta divertendo con il proprio passatempo preferito. Altra cosa è l’artrite cervicale, vera e propria patologia che può causare anche una cervicalgia.

Infatti, a volte, una semplice cervicale può significare qualcosa di più serio. Rivolgersi immediatamente al proprio dottore di famiglia se si verificano:

* Dolore lancinante nella spalla o dal braccio verso il basso
* Intorpidimento o  perdita di forza nelle braccia o mani
* Cambiamento delle abitudini intestinali o della vescica
* L’incapacità di toccare il mento al petto

La posizione esatta (postura) e la gravità del vostro dolore al collo fornisce importanti indizi per determinare quella che potrebbe essere la causa. Assicurarsi di informare il medico esattamente sull’intensità del dolore e su quali movimenti della testa o del collo in particolare causano dolore. E’ quindi consigliabile fermarsi e fare bene attenzione ai sintomi che si hanno per determinare con esattezza i punti e i movimenti più difficoltosi e allo stesso tempo più fastidiosi.

Il dolore al collo non sempre richiede cure mediche. Il dolore al collo può derivare da una varietà di cause, che vanno dalle lesioni da colpo di frusta a malattie come l’artrite reumatoide o l’ernia.

Una postura sbagliata e prolungata per tante ore al giorno nei diversi giorni, può provocare delle tensioni muscolari in particolare nella zona posteriore del collo che con il tempo si trasformano in dolore cronico. Stare tante ore al giorno alla guida di una macchina, davanti al proprio computer, leggere libri o anche degrinare i denti assumendo una postura non corretta sono alcune delle cause più frequenti di cervicalgia.

Oltre a quanto descritto sopra, proprio come tutte le altre articolazioni del nostro corpo, anche quelle del rachide cervicale sono soggette a logorazione con il passare degli anni. Una usura maggiore di quanto è normale può provocare artrite reumatoide.

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Prugne e pesche contro il cancro al seno

Una novità dolce e succosa ci proviene dalle frontiere della ricerca: le prugne e le pesche prevengono e combattono il tumore al seno.

Fermo restando che la migliore arma contro questo tipo di male rimane la prevenzione tramita la mammografia, secondo gli studiosi dell’AgriLife Research (Texas) le prugne e le pesche sono in grado di uccidere le cellule tumorali nella mammella lasciando intatto il tessuto sano costituendo addirittura un’innovazione rispetto alla chemioterapia. Si tratta di composti fenolici di cui fanno parte alcune varietà di frutti quali le pesche e le prugne. Questi composti avrebbero proprietà anti-cancro maggiori degli ormai famosissimi mirtilli. Questo interessantissimo studio è stato pubblicato sul Journal of Agricolture and Food Chemistry.

Il problema dell’oncologia moderna è che non è riuscita a trovare una cura efficace e senza troppi rischi per tumori maligni. Questo ha fatto sì che il cancro sia ancora considerato una malattia “invincibile”: noi non sappiamo nemmeno perché avvenga il procedimento della trasformazione cellulare e della proliferazione di cellule cattive.

Appena abbiamo scoperto che il problema era relativo a cellule che si trasformavano, abbiamo cercato tutti i mezzi per distruggere queste cellule e ci siamo affidati alla chemioterapia, ma la chemioterapia uccide tutte le cellule, buone e cattive, debilitando ulteriormente il corpo e la psiche del soggetto malato. I composti fenolici agiscono allo stesso modo con l’unica differenza che uccidono le cellule malate e non quelle sane.

Lo studio si è così concentrato sulle pesche a pasta gialla (le “Rich Lady”) e sulla prugna “Black Splendor” che contengono molti composti fenolici. Questi composti vanno sotto il nome di acido clorogenico ed acido neoclorogenico ed agiscono in maniera molto aggrsessiva con alcuni sottotipi più pericolosi di cancro alla mammella. Secondo il Dott.  Luis Cisneros-Zevallos che dallo studio è stato rilevato che questi estratti sono stati in grado di uccidere le cellule cancerose lasciando intatto il tessuto sano. Si tratta di composti presenti in tutta la frutta, ma in particolare nelle pesche e nelle prugne a pasta gialla.

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Il segno dei Pesci: semplice pigrone!

Il segno dei pesci è raffigurato da due pesci che nuotano ognuno in direzione opposta, rappresentazione di un carattere piuttosto pigro e incapace di sapersi prefissare un obiettivo o una direzione da seguire!

I pesci sono persone squisite, di cuore, sensibili e molto emotive. Hanno un mondo interiore ricco di pensieri, emozioni e fantasie;  riescono ad essere degli ottimi amici, grazie alla lealtà e al rispetto per gli altri. Inoltre, hanno una capacità spiccata di ascoltare e saper dare consigli giusti, grazie al loro modo di sapersi guardare dentro e mettersi nei panni degli altri.

Nonostante abbiano parecchi amici che li circondano, sono individui piuttosto schivi e introversi, tendono a tenersi tutto dentro, motivo per cui è difficile conoscerli intimamente. I pesci hanno un enorme difetto: tendono ad essere autodistruttivi e pessimisti! Sono, inoltre, individui mutevoli, contraddittori, difficili da capire soprattutto per chi non condivide la stessa mentalità.

La loro caratteristica principale è la pigrizia, che accompagna ogni cosa o progetto si accingano a fare; anche nel viaggiare, attività che amano molto, mettono in atto alcune modalità finalizzate a risparmiare energie. Sono abilissimi a trarsi di impaccio dalle situazioni difficili o scomode, grazie alla loro capacità di volgere le cose a loro favore.

I maschi nati sotto questo segno sono persone sfuggenti e difficili da gestire. Sono molto dolci e affabili, ma non è semplice entrare nel loro mondo emotivo che custodiscono gelosamente. Amano la donna carina, semplice e fantasiosa, soprattutto a letto.

Gestire un uomo dei pesci è una vera e propria impresa, perché hanno un carattere piuttosto pessimista e pigro, tanto che spesso soffre di ipocondria. Hanno bisogno di una compagna che sia fortemente propositiva e positiva e che li sproni a fare del loro meglio. Sono infatti attratti dal carattere esplosivo ed esuberante della donna, dall’intraprendenza e dalla voglia di fare. Un’altra cosa con cui bisogna fare i conti è la chiusura eccessiva dei pesci: le donne interessate a questa tipologia di uomo devono necessariamente avere pazienza e rispettare i tempi dovuti. I risultati non tarderanno ad arrivare, poiché non appena lui si accorge di potersi fidare riesce a dare tutto se stesso.

L’ultimo consiglio non meno importante riguarda la sessualità: anche a letto la pigrizia è onnipresente! La donna deve mostrarsi fantasiosa e propositiva, deve saper stuzzicare con gesti e frasi allusive e prendere l’iniziativa, proponendo cose sempre diverse. Se riuscirà a farlo impazzire a letto, potrà dire di averlo conquistato completamente!

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Fermenti Lattici e probiotici

In poche parole, i fermenti lattici e probiotici sono batteri buoni che conferiscono un beneficio alla salute e sono essenziali per molte funzioni vitali, tra cui una sana digestione. La parola “probiotico” significa “per la vita”. I probiotici sono sempre più usati e apprezzati per il buon funzionamento dell’apparato digerente.

Tuttavia esistono numerosissimi probiotici, di tanti ceppi diversi, quindi possono avere vantaggi esclusivi. Il tuo corpo ha bisogno di batteri benefici per una serie di cose, tra cui una sana digestione. Ma questi batteri sono fragili. Problemi comuni come la dieta, i viaggi e lo stress possono disturbare l’equilibrio naturale della flora batterica.

Che cosa dovrei cercare in un probiotico?
Secondo una nuova serie di linee guida presentata dal Comitato Scientifico Internazionale per probiotici e prebiotici (ISAPP), ci sono cinque criteri che i consumatori dovrebbero considerare per selezionare un probiotico: il ceppo, i test clinici, il packaging, la qualità e la quantità.

Nuove ricerche hanno oramai comprovato quanto una corretta integrazione di probiotici può favorire il tuo benessere  rafforzando il sistema immunitario. Impediscono la crescita eccessiva di lieviti e funghi e producono sostanze che possono ridurre il colesterolo. Numerosissime sono le patologie e i disturbi, soprattutto del tratto digerente, che possono essere curate o comunque trovare sollievo dalla integrazione dei probiotici.

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Come possiamo ritardare l’invecchiamento?

Rallentare il tempo, mandare indietro le lancette dell’orologio, i giorni, i mesi e gli anni è il sogno dell’essere umano, specialmente per le donne. Lo è anche per te immagino!
Negli ultimi anni si stanno studiando sempre di più le cause dell’invecchiamento, dell’invecchiamento precoce. Purtroppo però non è ancora stato trovato il rimedio che ci possa far tornare giovani e allora perché non provare con i rimedi naturali?
Con l’avanzare dell’età le energie cominciamo a diminuire e i primi segni di invecchiamento si presentano sulle mani e sul volto: macchie cutanee, perdita di tono della cute, i capelli diventano bianchi e anche gli organi interni cominciano a dare problemi.
L’invecchiamento precoce è dovuto allo stile di vita, allo smog, all’alimentazione scorretta, a disturbi dell’alimentazione.
Ti consigliamo per ritardare l’invecchiamento e le sue cause un’alimentazione naturale e biologica come tanta frutta e verdura fresche e di stagione, verdure cotte, cereali integrali, semi, proteine vegetali come lenticchie, fagioli, soia, tofu, tempeh.
La soia, utilizzata anche in menopausa per la sua azione simile alla cura con estrogeni di sintesi, porta beneficio alla cute e annessi, alle ossa, alla circolazione e influenza anche l’umore.
Carne e latticini sono da ridurre perché intossicano l’organismo.
L’oligolemento  di Selenio  è un potente antiossidante, da utilizzare soprattutto se fai uso della pillola anticoncezionale, mentre rame, oro, argento servono quando ti senti  priva di vitalità e con stanchezza quasi cronica. In questo caso viene in aiuto anche il magnesio in polvere.
Il gemmo derivato di betulla verrucosa ti aiuta a drenare e a disinfiammare l’organismo.
Ginkgo biloba lavora sul sistema circolatorio, tonifica i vasi e fluidifica il sangue (da non utilizzare se assumi anticoagulanti)
Equiseto in tintura madre remineralizza ossa e articolazioni.
Di tanto in tanto integrare anche con Omega 3 e 6, e vitamine del gruppo E e B.
Ricorda che invecchia prima chi :
soffre di rimpianti
soffre di solitudine e/o depressione
preoccupazioni eccessive
insoddisfazione del proprio lavoro e della propria vita privata
irritabilità e rabbia
non esprime le proprie emozioni
chi non ride mai
Prenditi in giro di tanto in tanto: essere sempre seri e di malumore fa male solo a te!
Silvia Terracciano – Naturopata

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Schizofrenia e cannabis: le scoperte di un’italiana

Il premio ZARDI GORI, che ogni anno viene dato ai giovani ricercatori lombardi quest’anno è spettato a una ricercatrice che ha messo in evidenza i collegamenti tra abuso di cannabis in età adolescenziale e schizofrenia in età adulta.

Lo studio condotto dalla dott.ssa Guidali ha sottolineato l’influenza dell’uso di marijuana sullo sviluppo cerebrale che predispone alla schizofrenia. Le ricerche infatti hanno riscontrato una relazione tra uso della marijuana in età adolescenziale e schizofrenia in età matura.
Già in precedenza erano stati individuati dei collegamenti tra psicosi e uso di cannabis, dove per psicosi si intende proprio il complesso di sintomi anche molto evidenti, come allucinazioni e deliri. Tuttavia bisogna dire che anche se si conoscono le relazioni tra la sostanza ed i suoi effetti, è difficile delineare con precisione i meccanismi fisici per cui i prodotti contenenti D9-THC provochino degli effetti collaterali di questa entità in età adulta e questo, purtroppo non solo a causa del del fatto che non conosciamo bene i meccanismi cerebrali, ma anche perché le droghe subiscono sempre più velocemente una evoluzione in quanto, raramente sono naturali, ma spesso sono associate ad altre sostanze aggiuntive come lo skunk che rientra sempre tra i prodotti contenenti THC.
Tuttavia non si è potuto fare a meno di notare come gli schizofrenici vantino un passato da dipendenti di droghe leggere ed in particolare di marijuana. Questo accade perché, come dice l’esperta, il cervello degli adolescenti si sta ancora formando e dunque l’assunzione di sostanze anche naturali come la marijuana ma che agiscono sui meccanismi cerebrali, spesso ne compromette lo sviluppo predisponendo a quelli che sono i sintomi classici della schizofrenia.
I dati forniti dalla Dot.ssa Guidali, sono molto attuali ed importantissimi poiché la marijuana è una tra le droghe più usate in assoluto oggi ed è soprattutto una delle droghe in continua evoluzione ed associata a molte altre sostanze.

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Antibiotici: usare con cautela

Inverno, tempo di malanni stagionali. Ci si stanca presto delle giornate passate a letto con raffreddore, influenza e tosse!
Il rimedio più facile per guarire dalla malattia sembra allora essere l’antibiotico, preso senza aver effettuato una precisa diagnosi.

L’Antibiotico non è una cura per tutto e troppo spesso si assume con la leggerezza con cui si prende un’aspirina e senza prescrizione medica.

Un farmaco usato male può non curare e può ancor peggio nuocere all’organismo.
L’errore in cui si incorre più comunemente è dare l’antibiotico a chi è colpito da influenza (29 % della popolazione) o raffreddore (14 %); patologie virali contro le quali come noto l’antibiotico non può nulla; per prevenire un aggravamento dei sintomi.

E il 60 % degli italiani, forse rendendosi conto “in corsa” dell’inappropriatezza del farmaco, non termina la cura.

Proprio qui sta la differenza tra un uso appropriato, sotto controllo medico, e uno indiscriminato: il medico riconosce il momento in cui l’infezione batterica è stata debellata e si può quindi interrompere la somministrazione dei farmaci. L’antibiotico, infatti, deve essere utilizzato fino a quando non è riuscito a sterminare i batteri che combatte: se lascia dei “sopravvissuti” sul terreno, questi sviluppano resistenza al farmaco.
Riportiamo alcuni consigli per l’uso degli Antibiotici:
–    Non usarli in caso di raffreddore e influenza: raffreddore e influenza sono malattie virali e gli antibiotici curano solo le infezioni batteriche.
–    Assumerli solo dietro prescrizione medica: solo il tuo medico può prescrivere, in base ai sintomi presenti e alla sua esperienza, l’antibiotico giusto.
–    Prenderli per il tempo e nelle dosi indicate dal medico: questo contribuisce anche a minimizzare il rischio di effetti collaterali e dell’insorgenza di antibiotico-resistenza.

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La dieta che elimina la cellulite

Torniamo a parlare di lei, la tanto odiata cellulite che nonostante i vari tentativi con creme (effetto urto!) e integratori pare proprio non volerci lasciare. L’aiuto arriva da una dieta inventata da Audrey Eyton, fondatrice di una rivista dedicata al mondo delle diete. La dieta consigliata è basata sul consumo di frutta, verdura, cereali, zuppe, legumi, pesce e carne; permettendo un introduzione di numerose fibre, la dieta è perfetta contro la ritenzione idrica e promette di aumentare il metabolismo.

Giorno 1
Colazione: bere un bicchiere di acqua naturale a stomaco vuoto, poi uno yogurt magro con 60g di cereali integrali + 1 banana;
Pranzo: insalata mista condita solo con 1 cucchiaino di olio + 2 uova sode + 40g di pane integrarle + 1 coppetta di mirtilli;
Cena: crema di piselli + 40g di crostini integrali + pomodorini all’insalata conditi solo con un filo di olio extravergine di oliva.

Giorno 2
Colazione: resta invariata;
Pranzo: insalata con verdure piacere + 6 noci + 2 mele + 1 coppetta di fragole con limone;
Cena: 150g di minestrone con verdure e patate + 1 coppetta di fragole con limone.

Giorno 3
Colazione: resta invariata;
Pranzo: frittata di zucchine con 2 uova e pomodorini + 2 fette di pane integrale tostato + 1 frutto di stagione;
Cena: trancio di salmone in padella condito solo con un po’ di limone e un filo di olio extravergine di oliva + insalatona mista di verdure + 1 frutto di stagione.

Giorno 4
Colazione: resta invariata;
Pranzo: vellutata di zucchine e carote con 40g di crostini + 1 frutto di stagione;
Cena: patate lesse all’insalata condite con un filo di olio extravergine di oliva e basilico o rosmarino + 1 coppetta di fragole con limone.

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Dal Giappone arriva la dieta della banana

Il viaggio dal Giappone è stato lungo, ma pare che il popolo italiano stia già apprezzando questa nuova “moda” della dieta della banana che può portare a risultati importanti e ad un aumento del metabolismo, solo se viene davvero seguita scrupolosamente.
Come avrete poi modo di vedere in seguito, è suddivisa solo su 4 giorni, questo vuol dire che è il massimo consentito, la potete fare non più di una volta al mese e sempre e solo per i 4 giorni.

Giorno 1
Colazione con frullato di latte, 1 banana, 2 noci/mandorle + Una tazza di thè;
Pranzo con 1 banana + 125 gr di yogurt intero con 4 cucchiai di muesli o cereali magri;
Cena con macedonia di banane e ananas condita con succo di limone Oppure 1 banana + 100 gr di ricotta di mucca + 1 fetta di pane integrale.

Giorno 2
Colazione con 1 bicchiere di latte con cereali e 1 banana, thè/caffè oppure 125 gr di yogurt, 2 cucchiai di muesli, 1 banana, thè/caffè;
Pranzo con 1 banana, 1 bicchiere di latte, 1 spremuta d’arancia;
Cena: 2 banane e verdura a volontà, 1 cucchiaino d’olio extravergine, limone.

Giorno 3
Colazione con 1 bicchiere di latte con cereali e 1 banana, thè/caffè oppure 125 gr di yogurt, 2 cucchiai di muesli, 1 banana, thè/caffè;
Pranzo con 1 banana, 2 fette di pane integrale, mezza tazza di fiocchi di latte o ricotta, un’insalata mista, 1 cucchiaino d’olio extravergine, limone;
Cena con 1 banana, 2 uova sode o alla coque, 100 gr di latte, verdure cotte a volontà, 1 cucchiaino d’olio extravergine.

Ultimo giorno
Colazione con 1 bicchiere di latte con cereali e 1 banana, thè/caffè oppure 125 gr di yogurt, 2 cucchiai di muesli, 1 banana, thè/caffè;
Pranzo con 1 banana, 1 uovo sodo o alla coque, 1 tazza di latte , 1 spremuta d’arancia;
Cena con 1 banana, 100 gr di tacchino lessati, verdura cotta o cruda a volontà, 1 cucchiaino d’olio extravergine, succo di limone.

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