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La pasticceria a Lecce: ecco cosa puoi trovarci

La pasticceria a Lecce è ricca di sapori, colori e tradizioni, tante tipologie di dolci sono solo prodotte in Salento essendo prodotti che provengono da tradizioni antiche e che sono arrivate sino ad oggi nonostante le tantissime varianti che hanno subito nei secoli.

Entrando in una pasticceria a Lecce ti sembrerà di entrare in un mondo a parte, infatti qui troverai tantissimi prodotti che attendono di essere acquistati e mangiati, una varietà infinita di torte, semifreddi, mignon, paste secche, di vario colore e con sapori unici.

Ecco cosa puoi trovare entrando in una pasticceria salentina:

Dolci da forno

Mostacciolo leccese: pasta frolla, pasta di mandorla, cacao e mandorle intere

Cartucce: pasticcini realizzati con pasta maddalena

Crostata di amarene: pasta frolla con pan di spagna ricoperta di amarene

Torta a quadri: pasta frolla al cioccolato ripiena di ricotta al cioccolato fondente

Torta pasticciotto: pasta frolla ripiena di pan di spagna, crema pasticcera e amarene

Torta ricotta e cioccolato: pasta frolla con ripieno di cioccolato fondente e ricotta

Crostata alle albicocche. pasta frolla farcita con confettura di albicocche

Crostata alla crema di nocciole: pasta frolla farcita con crema di nocciole

Crostata alle amarene. pasta frolla farcita con confettura alle amarene

Crostatine farcite: pasta frolla farcita con crema di nocciole oppure confettura ai gusti di amarena, frutti di bosco, albicocca

Pasticciotto leccese: pasta frolla ripiena di crema pasticcera, con la classica forma a barchetta

Fruttone leccese: pasta frolla ricoperta di glassa al cioccolato con ripieno di pasta di mandorle e amarene

Semifreddi

Semifreddo al caramello: pan di spagna, semifreddo allo zabaione. Glassa al caramello.

Semifreddo all’amarena. pan di spagna croccante con mousse chantilly, amarena e glassa alle amarene

Semifreddo cioccolato e fragola: pan di spagna, mousse al cioccolato, fragole, glassa di cioccolato bianco.

Torta Sacher: pan di spagna al cioccolato con gelato all’albicocca ricoperta di cioccolato fondente.

Torte

Millefoglie: pasta sfoglia con crema al cioccolato, crema chantilly e croccante ai tre cereali

Torta al pistacchio: pan di spagna, crema chantilly al pistacchio con copertura con pasta di mandorla al pistacchio

Torta Mimosa: pan di spagna, crema chantilly con pezzi di ananas e briciole di pan di spagna

Torta al cocco: pan di spagna, chantilly al cocco e briciole di pan di spagna al cioccolato

Cassata Siciliana: pan di spagna con ricotta ricoperta di pasta di mandorla al pistacchio.

Africana: pan di spagna al cioccolato, crema al cioccolato, croccante ai tre cereali con glassa al gianduia

Torta al limone: pan di spagna, crema chantilly e scaglie di cioccolato al limone

Mignon

Dai cestini di frutta, agli eclair ai cinerini, dalle diplomatiche ai cannoncini di sfoglia croccante, fino alla classica pasticceria rivisitata in versione mignon. Ma anche:

Babà: pasta babà inzuppata con liquore

Bignè: pasta bignè farcita con creme di vari gusti

Bocche di Dama: pasta savoiardo farcita con crema pasticcera con glassa di zucchero

Macarons: a base di meringhe, un composto fatto di albume , farina di mandorle, e zucchero. Esiste anche la variante al cioccolato, al pistacchio ed alla fragola.

Tutto questo lu trovi in una pasticceria a Lecce, ovviamente puoi anche ordinare delle torte a tema e per eventi come un compleanno, cresima, comunione, laurea ma anche delle torte nuziali.

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La cucina tipica salentina: pasta fatta in casa, bruschetta e pittule

La cucina tipica salentina affonda le sue radici nel passato, una cucina fatta di tradizioni antiche, una cucina ricca di sapori e variegata negli ingredienti utilizzati. Rivolta, in passato, soprattutto ad una classe operaia, contadini e manovali che prendevano direttamente dalla terra e da ciò che offriva la natura gli alimenti per poter sfamarsi.

Oggi la cucina tipica salentina è una cucina apprezzata dai migliori chef italiani e non e  riscuote un gran successo grazie ai suoi intensi sapori, infatti ogni anno sono tantissimi i visitatori che giungono in Salento per poter gustare gli ormai famosissimi piatti di questa cucina.

Di seguito vengono proposti alcuni dei piatti più buoni e tra i più apprezzati della cucina salentina, come prepararli e le loro qualità.

La Pasta fatta in Casa

Una menzione a parte merita sicuramente la pasta fatta in casa, piatto distintivo della cucina salentina.

Ingredienti: 400 gr Farina di grano duro, 200 ml Acqua, sale q.b.

Mettere la farina sul tavolo, fare un mucchietto con un buco al centro ed aggiungere un pizzico di sale nell’impasto. Nel buco fatto al centro della farina versare l’acqua tiepida ed impastare energicamente fino ad ottenere un bell’impasto liscio ed omogeneo. Lasciare riposare per circa 30 minuti, a questo punto gli diamo le forme che preferiamo e che meglio si amalgamano col piatto che dobbiamo preparare: orecchiette, maccheroni, sagne ‘ncannulate.

Ora possiamo continuare con due tradizionali  piatti tipici salentini, molto facili da preparare e  soprattutto con ingredienti che si trovano in casa facilmente.

La Bruschetta Salentina

Ingredienti: 1 Pezzo pane integrale, sale, olio,pomodorini, aglio,origano, rucola

Tagliare delle grosse fette di pane e arrostirle alla brace, aggiungere una strofinata d’aglio su ogni fetta e condire con l’olio, sale e pomodorini, per dare più sapore si può aggiungere della rucola e dell’origano.

Le Pittule

Ingredienti: 1kg di farina “00”, 1 cubetto di lievito di birra, sale, 600 ml di acqua tiepida

Preparare un kg di farina in una ciotola, sciogliere nell’acqua un cubetto di lievito di birra. Nella farina messa nella ciotola fare un buco al centro, e in un angolo della ciotola mettere un cucchiaino di sale.Versare l’acqua nel buco della farina, evitando che venga a diretto contatto col sale perché gli effetti del lievito non vengano compromessi ed Impastare il tutto. Dopo circa un quarto d’ora di lavorazione coprire con un panno e lasciare lievitare per circa due ore in posto caldo. Quando l’impasto ha più o meno raddoppiato il suo volume prenderne un poco alla volta e metterlo nell’olio bollente e lasciare cucinare per 2 o 3 minuti.

Esistono anche delle varianti di questa pietanza, possiamo, infatti,  mischiare all’impasto, magari dividendolo in diverse ciotole così da avere più tipologie di pittule: olive nere, capperi e pomodori poi condire, ovviamente, con olio e sale, oppure alici diliscate o meglio ancora del baccalà lessato e senza spine oppure cavolfiore lessato o  zucchine o rape.

Oltre alla facile e veloce preparazione, questi due piatti della cucina tipica salentina possono essere preparati in ogni periodo dell’anno, sono adatto ad ogni stagione sia estate che inverno. E sono i piatti che regalano indubbiamente il vero sapore della terra salentina.

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Impianto fotovoltaico: cosa incide sulla resa

Misurare il costo di un programma di riproduzione energetica eco sostenibile è un buon passo verso la decisione della sua installazione. Molto importante è,quindi, scegliere una buona azienda che si occupi di installare un attrezzatura per pannelli solari.

L’installazione di un attrezzatura è inizialmente un investimento e capire come e quanto sia possibile risparmiare è un fattore che orienta il compratore nella scelta poichè impatta direttamente sulle bollette e quindi sull’economia familiare o aziendale.

Il guadagno economico dipende specialmente dalla produzione effettiva, con un’ottima impianto del sistema fotovoltaico è possibile realizzare una generazione energetica necessaria ad attenuare, in breve tempo, i costi di acquisto e di installazione dell’impianto.

Per questo un componente fotovoltaico deve garantire la riproduzione energetica in modo constante, stabile e sicuro e deve essere in grado di ottenere servizio di alto fascia.

I fattori che determinano il efficienza di un attrezzatura sono molteplici, e riguardano direttamente il installato e le parti che lo compongono come ad ipotesi moduli, cavi, inverter ma anche fattori ambientali riguardanti il posto di installazione ed il posizionamento.

Per quanto riguarda i componenti esterni all’ attrezzatura è utile tener in considerazione sicuramente l’inclinazione, l’orientamento, la temperatura e la pulizia dei moduli. Trovare la migliore inclinazione rispetto al suolo è un buon maniera di ottimizzazione, per poter realizzare un buon attrezzatura fotovoltaico è meglio un’ angolazione di 30-35 gradi ed andrà ad aumentare nei luoghi che si avvicina all’equatore, più ci si avvicina e più aumenta.

Mettere il pannello solare verso meridione ed avere una temperatura intorno ai 25 gradi è altrettanto necessario se si vuole ottenere rendimenti elevati dato che si avranno così le migliori situazioni possibili per la generazione energetica. Naturalmente la periodica pulizia dei pannelli è una attività che aiuta a tenere elevati standard produttivi dato che la terra ostacola la piena ed effettiva ricezione dei raggi solari sulle celle fotovoltaiche.

Per quanto riguarda i fattori interni all’ installazione dell’ attrezzatura fotovoltaico è prudente fare attenzione in particolar modo all’usabilità dei pannelli e dunque a guasti ed usure dovute all’ decadimento dei moduli o alla loro effettiva qualità. Anche se questo può essere un dilemma di poco conto dato che solitamente le aziende del settore danno garanzie a 10, 20 o 30 anni.

Per essere in grado di calcolare il rendimento di un impianto fotovoltaico si prende come citazione lo Standard Test Condition, il quale utilizza una formula per poter calcolare il livello di rendimento di un impianto, più alta è la quantità di energia solare che riesce a convertire in energia elettrica e meglio è.

La formula utilizzata dallo Standard Test Condition è la seguente:

R = (potenza impianto / Superficie occupata / 1.000) x 100

Evidentemente questa formula restituisce un prodotto inerente alla parte di energia solare effettivamente convertita in energia elettrica, tuttavia solo in alcune condizioni standard ovvero se vengono considerate:

la massima potenza dell’impianto meglio definita come energia “di picco”
temperatura pari a 25 gradi
irraggiamento solare pari a 1000 watt per metro quadro.

Per maggiori informazioni e delucidazioni si consiglia di contattare un esperto del settore o un’azienda installatrice di un attrezzatura per un sistema fotovoltaico.

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Un ristorante a Otranto: dopo aver visitato il borgo più bello del Salento

Per poter scegliere un buon ristorante a Otranto in cui poter mangiare in compagnia di amici, o del proprio partner è abbastanza semplice, poiché ce ne sono veramente tanti e di qualità.

Ogni ristorante a Otranto ti permette di poter vivere un’esperienza unica, data dal fatto che si è in un centro storico, pieno di monumenti da ammirare:

 

  • Porta Alfonsina
  • Castello Aragonese
  • Cattedrale
  • Museo Diocesano
  • Palazzo Lopez
  • Chiesa di San Pietro

 

Uno dei più bei centri storici che io abbia mai visto è sicuramente quello di Otranto, al quale si accede mediante l’imponente Porta Alfonsina che è l’ingresso più antico della città. Una volta arrivati nel centro storico, rimani subito affascinato da un borgo racchiuso dalle mura aragonesi, fatto di stradine in pietra che portano verso la bellissima Cattedrale, una delle più grandi chiese pugliesi, caratterizzata dall’ imponente facciata, in stile romanico, che colpisce per la presenza di un rosone.

All’interno vi è una cripta contenente le Reliquie dei Santi Martiri di Otranto, per omaggiare gli abitanti di Otranto che, durante l’invasione dei turchi del 1480, si rifiutarono di convertirsi all’ islam e per questo vennero massacrati. A ricordo di quell’ eccidio vi sono i teschi e le ossa dei Martiri conservati e visibili, custoditi in una cappella della Cattedrale. Nei pressi della Cattedrale si trova il Museo Diocesano, sito nel Palazzo Lopez, costruzione signorile che domina Piazza Basilica.

Il percorso conduce fino al poderoso Castello aragonese che si presenta come una mastodontica fortezza a pianta pentagonale e visibilmente irregolare, il che rende più evidente la sua grandezza. Il castello,  risale alla seconda metà del ‘400, ed è stato costruito dagli Aragonesi di Napoli. Ha un profondo fossato che gira intorno a tutto il suo perimetro e che è stato ripristinato solo recentemente dopo che era stato riempito per rendere le operazioni militari più comode per Napoleone.

E’ la roccaforte difensiva della città di Otranto, passeggiando tra le maestose mura è possibile apprezzare diversi particolari architettonici come le torri, il bastione e la Sala Triangolare realizzata con tecniche difensive innovative che ne fanno uno degli esempi più importanti per l’architettura militare dell’epoca.

La Chiesa di San Pietro di Otranto è un edificio religioso di origine bizantina, datato tra la fine del IX secolo e l’inizio del X d.C. La chiesa ha una pianta a croce greca, tipica degli edifici religiosi greco-bizantini, ed è ornata su tutte le pareti da affreschi dello stesso periodo.

Ma Otranto non è solo questo, qui puoi ammirare anche delle bellezze come:

  • Il Faro di Punta Palascia, annoverato fra i 5 fari più importanti del Mediterraneo, è il punto più ad est di Italia ed è la punta di Otranto sul mare, se siete fortunati e le condizioni climatiche ve lo permettono potete vedere persino le coste dell’Albania.
  • Cave di Bauxite  in cui vi è un lago artificiale composto da terra rossa non lontano dal centro storico. Consiglio di visitarlo al tramonto con vari colori suggestivi.

Dopo questo lungo itinerario alla scoperta di Otranto sicuramente avrete fame ed allora non potete non fermarvi a pranzare o cenare presso un ristorante a Otranto in cui gustare la cucina tipica salentina

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