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cristiano78

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Dal 1° luglio entra in vigore la tariffa bioraria per tutti i fornitori di energia elettrica

Finalmente una notizia positiva per i consumatori. Dallo scorso 1° luglio è entrata in vigore la tariffa bioraria per la fornitura di energia elettrica anche per gli utenti che non sono passati al mercato libero dove questa tipologia di tariffazione era già tra le offerte disponibili.

Chi è rimasto con il vecchio fornitore di energia elettrica non ha ancora avuto modo di provare i benefici della cosiddetta tariffa bioraria poiché tali tariffe erano ancora quelle vincolate dall’autorità dell’energia elettrica e del gas.

Dal 1° luglio tutto cambia, anche per le famiglie che non hanno cambiato fornitore di energia elettrica avranno la tariffazione differenziata a seconda delle fasce orarie di consumo e cioè, vi sarà una tariffa più bassa per chi consuma energia elettrica la sera o nel fine settimana mentre sarà più elevata dalle 8 alle 19 nei giorni feriali quando è allo stesso modo più elevata la richiesta.

Ma chi effettivamente è avvantaggiato dall’introduzione di queste nuove tariffe per l’energia? Sicuramente risparmieranno i single che lavorano tutto il giorno e che utilizzano la lavatrice, il ferro da stiro o la lavastoviglie soltanto nelle ore serali o durante il fine settimana. Anche per le famiglie che hanno i genitori che lavorano e i figli che vanno a scuola saranno sicuramente avvantaggiate da queste nuove tariffe energetiche perché vivono la propria casa e consumano energia più che altro nelle ore serali. Meno avvantaggiati saranno i pensionati e le casalinghe che vivono la maggior parte della loro giornata in casa e consumano energia nelle fasce in cui i prezzi sono più elevati.

L’introduzione di questa tipologia di tariffa e la possibilità di scegliere il proprio fornitore conseguentemente alla liberalizzazione del mercato avrà sicuramente un impatto positivo nei prezzi dei fornitori di energia che hanno già iniziato a darsi battaglia un po’ come gli operatori telefonici.

C’è già chi, tra i fornitori, ha pensato a delle tariffe biorarie sia per gli utenti domestici sia per chi ha una propria attività imprenditoriale.

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L’applicazione della tecnologia nelle analisi territoriali. Il GIS nel Marketing

Forse ad alcuni potrà sembrare strano che in tempi di internet marketing si parli di geomarketing, queste poche righe vogliono provare ad evidenziare l’utilità di analisi ed interventi di geomarketing (o marketing geografico)  anche per implementare azioni di web marketing. Il geomarketing nasce dall’incontro di due distinte discipline e analizza i comportamenti dei soggetti economici in relazione allo spazio geografico cercando di trarre le conclusioni più adatte per la distribuzione e la vendita, il marketing e la comunicazione e il servizio clienti.

I puristi del web potrebbero obiettare che le azioni relative a queste variabili, soprattutto quelle fisiche, sono secondarie se le proprie strategie di marketing si sviluppano su internet. Sicuramente tutte le variabili relative alla distribuzione ed alla vendita hanno senso su internet nella misura in cui il proprio business necessita di una rete distributiva e di un servizio assistenza clienti che sia dislocato sul territorio e sia facilmente raggiungibile per interventi di assistenza o altro. Ecco quindi che si rende necessaria, insieme ad una strategia di visibilità online, un’analisi dettagliata dell’area geografica in cui è presente per poi elaborare la soluzione migliore, in termini di efficacia ed efficienza, per quanto riguarda i punti vendita di assistenza.

Le analisi di geomarketing si basano normalmente su dati raccolti da software GIS Geographic(al) Information System, ovvero programmi che riescono a raccogliere ed elaborare grandi quantità di dati legati sia al territorio sia, nel caso di applicazioni nel marketing, del comportamento dei consumatori o della concorrenza.

Sebbene il marketing sia l’ultima applicazione pratica dei sistemi GIS anche in Italia sono presenti delle realtà molto esperte nell’analisi geomarketing che possono aiutare le aziende a sviluppare la strategia che possa migliorare la propria filiera produttiva e/o distributiva o le proprie azioni di marketing sui territori in cui è presente.

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dR5 e dR 3 fanno style

Come ogni casa automotive Italiana di rispetto dr motor non è solo auto, con le famose dr3 e dr5, ma anche lifestyle. Ecco a voi la collezione pensata per chi come dr vive la propria vita all’insegna dello stile. Prestigio ed essenzialità sono il concetto dei prodotti messi in commercio da dr Motor, eleganza e semplicità delle forme il loro apparire esteriore. Dr ha pensato quindi a creare il proprio lifestyle, perché chi vive dr lo possa fare fino in fondo.

Ecco a voi quindi le borse in due modelli: blu e nero. Forza ed eleganza si fondono nella semplicità smaliziata dall’accento folkloristico delle linee a scacchi sui rispettivi dorsi. Un design che sembra voler accomunare l’affidabilità dei colori intensi e decisi con la spensieratezza stilistica della giovane marca dr. Per una donna elegante e vivace dr propone un vestito, già presentato ai saloni in occasione dei lanci dei modelli dr3 e dr5. Il taglio classico lo fa apparire un vestito da gala, rendendo giustizia alla compostezza e all’eleganza. Nero su bianco. Tuttavia le due categorie non bastano a completare la ricca personalità della donna che sceglie dr3 o dr5. Quindi le linee trasversali che rianimano il vestito dalla propria compostezza, rendono al pubblico una donna viva e innovativa, legata alla tradizione ma pronta a stravolgerla con i propri mezzi.

Jeans , felpa e orologio per la linea uomo. Un gusto deciso e semplice, più sportivo e meno attento al dettaglio di quello femminile, risalta le doti di dr non più primariamente dalla parte dell’eleganza ma della forza e della sicurezza.

Rimane il tema giocoso della scacchiera: questa volta non crea brio e stile ma sicurezza e fermezza, contenuto nella cornice di una bandiera sul petto di una felpa o di un piccola cornice sui jeans.

Dr Lifestyle rappresenta il minimalismo vivace e innovativo in moda come dr3 e dr5 lo possono rappresentare nel mondo dell’auto. Tutto si inserisce nella tradizione e questo tutto contemporaneamente la scardina.

Cercate tutti i prodotti dr motor dai rivenditori autorizzati.

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Come difendersi dalla burocrazia quando si ha a che fare con le traduzioni legali

Orientarsi nel mondo delle traduzioni può essere davvero complicato. Se poi la traduzione è necessaria a fini legali allora la situazione diventa sempre più ingarbugliata.

Si parla infatti di traduzioni giurate per quanto riguarda ad esempio la patente, una cartella clinica o qualsiasi altro documento giudiziario. La traduzione legale può essere molto semplice, per non cadere in una fitta maglia burocratica è necessario tenere alcune accortezze soprattutto dal punto di vista delle parole.

Il primo passo è appunto la traduzione normalmente affidata al lavoro di un professionista appositamente formato soprattutto perché la responsabilità del testo scritto sarà la sua di fronte al funzionario del Tribunale. Questa è quella che si chiama l’asseverazione, la procedura in cui il traduttore del testo legale dichiara che il suo lavoro di traduzione è stato trasposto fedelmente all’originale.

C’è poi il concetto di legalizzazione e cioè l’attestato di validità legale della firma del pubblico ufficiale che ha firmato il documento.

È importante ricordare poi che la legalizzazione è fondamentale se il documento deve essere portato all’estero poiché l’asseverazione ha già valore legale per l’Italia.

C’è poi, la certificazione che sostituisce la legalizzazione cioè l’apostilla, che si applica solo nei Paesi in cui è in vigore la Convenzione dell’Aja del 1961, un’annotazione posta sul documento tradotto e composto dal documento originale, dalla traduzione e dal verbale di giuramento del traduttore.

Per non incorrere in problemi o trafile burocratiche di diverso tipo potrebbe essere buona norma rivolgersi ad esperti di traduzioni legali e interpretariato affidandosi a dei professionisti che si occuperanno della validità dei documenti da tradurre.

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L’arredamento adatto per l’ufficio a casa

Ufficio e nuovi mestieri non sono sempre cose che vanno d’accordo. Con il mutare del mercato del lavoro e la richiesta sempre crescente da parte delle aziende di professionisti nelle cosiddette nuove professioni ha fatto sì che molti si allontanassero dalle logiche del lavoro in ufficio e fossero costretti a spostarsi ad esempio per la diversa collocazione geografica dei propri clienti. Ecco che non tutti possono permettersi o comunque non a tutti conviene avere un ufficio che la maggior parte del tempo è vuoto.

Ecco quindi che molti hanno pensato bene di adibire un piccolo angolo della propria abitazione o del proprio appartamento a mini ufficio arredato con tutti gli accessori del caso.

In molti, da poco anche in Italia, studiano la migliore postazione di lavoro, per chi lavora davanti al monitor del PC, facendo in modo che sia quanto più comoda e confortevole possibile senza rinunciare alla produttività.

Ecco quindi il proliferare anche nelle abitazioni private di sedie ergonomiche e poggiapiedi, per non parlare di tappetini per il mouse ergonomici e monitor per PC antiriflesso con tutto il corredo di portapenne e cancelleria necessario a chiunque debba lavorare ad una scrivania. L’arredamento per ufficio diventa anche casalingo quasi a divenire familiare per molti che condividono lo spazio cosiddetto domestico con lo spazio produttivo, il luogo solitamente dedicato al lavoro.

Il lato positivo è che l’arredamento da ufficio diventa sempre più alla moda ed attento al design mentre per chi si ritrova ad avere l’ufficio a casa forse il rischio e quello di lavorare continuativamente non facendo caso al posto in cui si è e potendo liberamente gestirsi gli orari.

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Come cambia l’organizzazione aziendale con i software ERP

L’azienda e l’informatica. Almeno in Italia è poco tempo che si inizia a parlare di innovazione tecnologica e di software di gestione per l’amministrazione aziendale: basti pensare a quanti problemi l’informatica e le soluzioni software cosiddette ERP (Enterprise Resource Planning) ovvero software in grado di ricoprire o, meglio, supportare i preposti a ricoprire nel modo più efficiente possibile i processi produttivi interni all’azienda.

All’interno di un’azienda l’introduzione di un software di gestione ERP è sicuramente un’operazione di grande complessità alla fine della quale il processo produttivo e le abitudini dei dipendenti sono profondamente cambiati.

Ciò che gestiscono i software ERP sono la cosiddetta visione interna dell’azienda cioè le attività necessarie al supporto sia della produzione che del marketing e vendita. L’architettura di questi software è solitamente modulare in grado cioè di poter essere installata in diversi moduli tra loro distinti e separati, così che possano essere utilizzati sia dalla piccola azienda, che ha bisogno soltanto di alcuni moduli (come ad esempio la gestione dell’anagrafica), che dalla grande impresa che con il gestionale ERP gestisce dagli ordini degli agenti di vendita alle chiamate del CRM fino al Marketing.

Da ultimo, l’implementazione del software ERP richiede all’azienda degli investimenti non irrilevanti per l’acquisto dell’hardware, del software di gestione e delle customizzazioni e personalizzazioni necessarie per adattare il gestionale alle proprie esigenze aziendali, infine la formazione del personale che dovrà interagire con questi software.

Possiamo dire che il passaggio delle aziende a logiche produttive legate ai software ERP sia in qualche modo obbligato dai tempi e da come i modelli produttivi stanno cambiando in funzione dell’innovazione tecnologica. Gli esperti di software ERP non mancano ed offrono anche corsi di formazione per chi non ne ha mai utilizzati.

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dR 3 e dR 5: due modelli, un nuovo segmento di mercato

Avete mai sentito parlare di dR 5 e dR 3, i suv italo-cinesi prodotti dalla casa italiana dR motor? Non lo metto in dubbio. Alcuni si ricorderanno allora dello spot girato con la testimonial Anna Falchi qualche tempo fa.

dR 5, e la sua versione compatta dR 3 sono dei suv economici. Prodotti in Cina e assemblati in Italia dalla casa molisana dR Motor, si inseriscono nel mercato nel 2008 come un prodotto anomalo, aprendo la storia della casa molisana. Il posizionamento di mercato di dR 5 e dR 3 in quanto suv dovrebbe consentirgli di entrare in una fascia di prezzo più alta ma costa meno di venti mila euro. Certamente non sono delle una utility car. Allora cosa sono? Molti se lo sono chiesti e molti se lo stanno ancora chiedendo. Probabilmente dR 5 e poi dR3, la versione a 3 porte del prodotto di lancio di dR Motor, ha creato un nuovo segmento di mercato: quello delle auto di lusso a basso costo.

In effetti dR 5 avrebbe tutte le caratteristiche per entrare a far parte della categoria delle auto di lusso. Interni in pelle, specchietti regolabili riscaldati e molti altri degli optional disponibili di serie. Molti degli early adopter che dopo l’acquisto si sono lamentati delle scarse prestazioni dei veicoli ma, come dire, che vi aspettavate da un prezzo così contenuto? Inoltre la casa di Di Risio, amministratore delegato di dR Motor, ha ben  pensato di attorniare il suo prodotto di una linea Lifestyle che comprende vestiti, borse e moda uomo. La messa in onda di una campagna pubblicitaria televisiva ha poi reso subito chiare le intenzioni della casa automobilistica italiana: affermare il segmento di mercato aperto. Sicuramente la soubrette Anna Falchi ha contribuito non poco alla resa della campagna stessa.

Sono riuscito a scovare il backstage della campagna che potete scaricare direttamente da qui.

Per ulteriori informazioni sui prodotti di dR Motor date un’occhiata agli articloli correlati su dR 3 e dR 5.

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Quanto può costare l’auto con tutto ciò che volglio? Sul web il preventivo

Una delle più utili applicazioni web sviluppate dalle compagnie automotive sono i tool per configurare le auto. Si tratta di semplici configura tori, organizzati per step successivi che permettono all’utente di selezionare, per la casa produttrice, il modello di auto preferito. Una volta scelto si passa alla fase successiva; in genere a questo punto si chiede la colorazione preferita. Un passo ancora successivo, e forse quello ancora più divertente è la configurazione degli optional. In genere a questo punto c’è da sbizzarrirsi. Vi verrà presentata una serie molto dettagliata di optional con cui arricchire il vostro modello e resterete abbagliati dalla quantità inverosimile di disponibilità: dai tappetini in tessuto ai copri specchietti, alle minigonne posteriori o laterali se si tratta di un’auto sportiva, piuttosto che il portascì o le finiture delle portiere.
Tutto questo è permesso da un tool per la configurazione. Sembra un gioco, in verità si tratta di una vera e propria strategia di marketing. Non conduce all’acquisto ma lo agevola. Il cliente, infatti, configurando l’auto online è in grado di accedere a delle informazioni che fino a poco tempo fa poteva avere solamente recandosi al concessionario. Il cliente può infatti valutare e scegliere tra tutti gli optional a disposizione nonché calcolare il preventivo di spesa. Mitsubishi ha adottato questa strategia fornendo ai propri visitatori una panoramica completa della propria offerta.
Visitate il sito e provate a configurare la vostra auto preferita. Rimarrete piacevolmente soddisfatti dalla facilità del processo. Non avreste mai pensato che scegliere un auto sarebbe potuto risultare così facile e veloce.

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Fidelizzare i propri clienti con Internet

Fidelizzare i propri clienti è sempre stato il sogno di ogni commerciante. Avere una cerchia di compratori che giudicano il proprio negozio o la propria attività in modo eccellente e la privilegiano nelle loro scelte e addirittura la consigliano agli amici ed ai conoscenti.

Il marketing, più precisamente il direct marketing, ne ha inventate di tutti i colori per trovare la chiave di fidelizzazione del cliente. Per farlo rimanere soddisfatto.

Ed ecco spuntare i concorsi a premi, le raccolte punti, i premi o gli sconti fedeltà, il prendi 3 paghi uno. Tutte tecniche di fidelizzazione del cliente che hanno portato ad una serie di iniziative complementari alla vendita di prodotti e servizi che in alcuni casi sono anche un modo per far conoscere la marca, il brand, un modo per far parlare i consumatori ed il mercato del proprio marchio e farlo rimanere nella mente dei consumatori (o potenziali clienti).

Ora poi, con l’avvento di internet, è possibile lavorare sulla fidelizzazione in modo personalizzato per ogni cliente. Con i database online o le schede clienti le aziende possono avere uno storico di ogni cliente, lavorare su offerte personalizzate, scontistiche particolari e cose varie. I costumer care e i reparti vendita delle aziende possono avere a loro disposizione una grande quantità di dati personalizzati per ogni cliente e proporre, conseguentemente, la migliore offerta, pensata esclusivamente per quel cliente in relazione al rapporto che lo stesso cliente ha avuto con l’azienda.

Insomma i modi per fidelizzare i propri clienti sono molti e sono percorribili utilizzando diverse strade e diversi metodi. Sta all’azienda scegliere la strategia migliore per fidelizzare al meglio i propri clienti, c’è chi per quanto riguarda internet si occupa da tanto tempo di studiare tecniche di fidelizzazione dei clienti.

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Le antiche e le nuove farmacie toscane e fiorentine

Le 21 Farmacie Fiorentine A. Fa. M. s.p.a., di proprietà del Gruppo Comifar si possono considerare come esempio dell’eredità storica propria delle antiche farmacie toscane. Non di tutte però. Lungo la storia della regione sono esistite diverse tipologie di farmacie tra le quali, sicuramente le più famose erano quelle conventuali. Antenate di tutte le farmacie esse nascevano dallo spirito religioso dell’assistenza agli infermi e ovunque sorgesse un convento od un Spedale li vi si trovava una spezieria con un Monacus Pigmentarius addetto alla coltivazione e alla preparazione dei medicamenti.
Accanto alle spezierie per così dire monastiche nacquero quindi, ad opera di facoltosi benefattori altre spezierie private. Ancora imbevute di spirito religioso come le prime anche queste vedevano la loro storia legarsi moltissimo all’artigianato e alla manifattura. La tecnologia di oggi si può considerare la manifattura di ieri, per cui le possibilità della farmacologia seguivano il livello di sviluppo della manifattura. Essa interveniva come base strumentale per la preparazione dei medicinali: decideva del progresso stesso della scienza farmacologica.
Tuttavia quelle che sono da considerare le antenate delle farmacie moderne, come delle 21 farmacie di Comifar, sono le cosiddette farmacie pubbliche che nacquero accanto alle farmacie monastiche e alle farmacie nate per volere di benefattori. Quelle, pur essendo gestite da privati e pur trattandosi di botteghe di speziali, si distinguevano da queste per il loro sottostare alle regole dell’Arte dei Medici e degli Speziali, per cui, istituzionalmente erano considerabili come pubbliche.
Tuttora sono ancora molte le farmacie in Toscana che ospitano al loro interno testimonianze del loro onorevole passato. Se per esempio dovessimo trovarci a Firenze e ci dovessimo dirigerci verso una farmacia per acquistare un qualsiasi prodotto, non sarebbe anomalo incontrare in una di quelle arredi, contenitori, attrezzature e talvolta anche archivi che riportino la storia di un’arte così antica ed importante.
Un progetto del 1998 chiamato Farmacie Storiche in Toscana e promosso da Vannino Chiti, allora presidente della regione toscana, raccoglie una compendio di tutti i documenti e i reperti trovati in merito nonché un elenco delle farmacie storiche di cui esistono ancora le testimonianze.

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Pitti e i Maestri della Moda Italiana, tra genialità e decadenza

La moda italiana è apprezzata ed ammirata nel mondo per le sue firme, per il suo stile. Sobrio ed elegante allo stesso tempo, attento alla qualità dei tessuti ed al taglio, capace di essere elegante ed al tempo stesso sportivo. Tutti riconoscono i tratti distintivi della moda italiana, del Made in Italy.

Un modo di fare vestiti che diventa arte, creatività ma anche tradizione.

Tutto questo ha avuto un inizio. È stato concepito da persone che hanno fatto del loro talento la loro genialità, del loro amore per la moda non solo un lavoro quasi una missione cui dedicarsi in tutto e per tutto.

Uno di questi maestri, forse il più grande sicuramente il primo a portare la moda a tutti (a creare il pret-a-porter) ad unire l’alta moda alla grande distribuzione. Un visionario che è arrivato troppo prima rispetto ai tempi da non poterli godere pienamente e, allo stesso tempo, non esserne incoronato il creatore.

Parliamo di Walter Albini, lo stilista che ha plasmato la moda italiana. Il primo, grazie a lui ad esempio, Milano si scopre capitale del fashion, diventa il centro, anche della produzione. Se ne accorge lui, Walter Albini, l’unico maschio ad essere ammesso all’Istituto d’Arte di Disegno e di Moda a Torino. Non solo uno stilista, un designer d’interni, un illustratore. Un artista completo arrivato troppo presto perché lo star system e gli addetti ai lavori si accorgessero di qualcosa che stava cambiando, che non poteva rimanere uguale.

Come molti dotati della sua stessa genialità, Walter Albini scompare presto, a 42 anni, troppo presto perché vedesse realizzato ciò che lui aveva contribuito a creare.

Gli ha reso omaggio il Pitti Uomo di Gennaio, con una mostra e un libro, “Walter Albini e il Suo Tempo. L’Immaginazione al Potere” che racconta la sua vita, la sua eccentricità, il suo non accettare compromessi. Il precursore della moda italiana prima che questa sapesse di esserlo.

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I nuovi servizi al cittadino della distribuzione farmaceutica

IT farmaceutica e servizio al cliente. Ecco come si ampliano i servizi delle aziende di distribuzione farmaceutica più innovative. Il punto di fusione di questi nuovi servizi diventa il punto vendita, prima ultimo usufruttario dei servizi, ora rappresentante vero e proprio dell’azienda di distribuzione di fronte al pubblico. Servizi ampliati da parte dei distributori farmaceutici significa servizi a 360 gradi. Da oggi il titolare del punto vendita e il suo personale sono in grado di prestare assistenza completa al cliente per quanto concerne i prodotti distribuiti dalle aziende farmaceutiche che adottano la IT. Da oggi i software gestionali in possesso dei farmacisti consentono di gestire un sistema informativo di grandissima portata con pochi click. Ordini, giacenze, disponibilità prodotto e informazioni per i clienti saranno sempre a portata di mano. In più i servizi IT forniranno alle farmacie assistenza informatica costante in modo che quelle possano sempre svolgere il proprio lavoro in condizioni ottimali e con facilità.
Un altro vantaggio del servizio di distribuzione farmaceutica a 360 gradi è il servizio indiretto al cliente. Cosa significa? La farmacia di fiducia, grazie ai mezzi messi a disposizione del cliente sarà in grado di offrire una serie di servizi utilissimi alla salute del cittadino. Principalmente i servizi si dividono in tre categorie:
Servizio di assistenza all’assunzione di farmaci per malati cronici e anziani: in genere il servizio viene erogato come organizzazione dell’assunzione del medicinale. Questo può avvenire tramite l’organizzazione in comodi blister e in piani calcolati in base alle ricette. Il servizio è pensato per assistere la memoria di chi si deve sottoporre a terapie continuative.
Servizio di analisi: le farmacie potranno offrire al cittadino un servizio di analisi gratuita per favorire la scoperta di patologie da stress, intolleranza alimentare o danni ossidativi appoggiandosi a dei centri di ricerca autorizzati. Di qui, evitando costose sedute d’analisi, accedere alla cura più adeguata.
• Servizio di erogazione di screen test contro la droga e l’alcool di facile e immediato utilizzo.
Questo genere di servizi che vanno ad agevolare la vita di cittadini e farmacisti sono stati messi in opera da gruppi farmaceutici come Comifar, gruppi molto attenti alla soddisfazione dei propri clienti diretti, le farmacie, e indiretti, i cittadini.

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I SUV e la città. I prezzi alti non sono un problema con la DR5

L’auto da città, per molti, nonostante il traffico e la mancanza di parcheggi, è il SUV. La Sport Utility Vagon di dimensioni imponenti e grossa cilindrata e, diciamocelo, dal costo molto superiore rispetto alle classiche utilitarie.

C’è però chi tiene conto anche del prezzo per essere competitivo nel mercato dei fuoristrada di lusso e propone prezzi particolarmente concorrenziali. È DR Motor che con la sua DR5, il modello di punta della casa molisana, si è inserita con successo in questo segmento di auto finora dominato da marchi di lusso che sono notoriamente tra i più cari non solo nel settore dei SUV.

La DR5 ha il telaio costruito dalla casa cinese Chery, le motorizzazioni sono due:

– La versione 1.600 da 109 cavalli con motore a benzina sviluppato dalla stessa casa automobilistica cinese

– La versione diesel di 1.900 cm3 di cilindrata da 120 cavalli con motore common rail sviluppato da FIAT Powertrain Tecnologies

– La versione Free, l’allestimento entry level, con una dotazione essenziale come il prezzo.

In più di serie ci sono: cerchi in lega da 16’’, ABS, doppio Airbag, climatizzatore, blocco automatico della portiere e telecomando elettronico, lettore CD e MP3, USB, comandi al volante, tettino apribile, interni in pelle e quattro alzacristalli elettrici. Insomma una dotazione da far invidia alle SUV di lusso che però costano il doppio o quasi.

Il prezzo di questa automobile è infatti quello che più di tutti stupisce, la versione Free 1.600 viene proposta ad un prezzo di 12.330 euro.

È forse l’inizio di una rivoluzione anche nel settore automobilistico, quello che in Italia ha sempre stentato a decollare. Può darsi che tra qualche tempo anche da noi succederà come già oggi accade in Francia. I nostri cugini d’oltralpe infatti hanno iniziato a comprare le auto sul sito dell’ipermercato.

DR Motor è stata la prima ad inserire questa novità nella propria rete di vendita, chissà se prenderà piede. C’è comunque da dire che questa macchina non ha nulla da invidiare alle costose cugine a cui sicuramente darà filo da torcere.

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Un libro racconta l’importanza della comunicazione per i Professionisti. Non solo Applicativi gestionali

Comunicare le Professioni, il libro scritto da Rosario De Luca, presidente dell’ordine dei Consulenti del Lavoro che vuole raccontare il mondo delle professioni, dei liberi professionisti, senza i classici stereotipi o i pregiudizi diffusi ed anche, i professionisti stessi che si raccontano utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione messi a disposizione da internet.
Insomma sono i professionisti ad uscire allo scoperto, a metterci la faccia e a raccontare se stessi e la loro vita professionale attraverso non solo i moderni mezzi di comunicazione ma anche e soprattutto attraverso le proprie capacità organizzative.
Un consulente del lavoro che non sia solo capace di comunicare attraverso un software di gestione paghe o del personale ma che sia in grado di comunicare ai propri clienti e assistiti non solo la sua professionalità ma anche i tratti distintivi del proprio carattere che il suo ruolo lavorativo e professionale deve esaltare, non nascondere.
In definitiva un consulente del lavoro oltre la consulenza, oltre l’assistenza sulla gestione delle paghe e delle presenze, oltre l’assistenza fiscale e tributaria. Un professionista dal volto umano capace di offrire la propria prestazione con serietà e professionalità e, al tempo stesso, di comunicare in modo autentico ed efficace verso i propri clienti perché si instauri un rapporto di fiducia e confidenza in modo informale così da rinnovare l’immagine delle professioni da sempre considerate come un casta chiusa e inaccessibile.

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Meglio cambiare sedia ergonomica, più ansia in vacanza con il partner che in ufficio

Estate. Tempo di Vacanze. In ufficio già non si vede l’ora, una settimana lontano da scrivanie, penne, cancelleria varia e immersi in uno stupendo paesaggio di mare. Finalmente, dopo un anno di lavoro su una sedia ergonomica, un po’ di relax e di aria aperta.

Questo è (o dovrebbe essere) il pensiero di molti che passano la maggior parte della propria giornata davanti a un monitor. E invece no. Sembra, da una ricerca condotta dall’università di Lancaster, che la maggior parte dei lavoratori in ufficio siano stressati più dal partner, specialmente nei periodi di vita insieme 24 su 24, che dalla vita d’ufficio e dal proprio capo / datore di lavoro.

Insomma per la maggior parte degli uomini e delle donne che lavorano in un ufficio la vacanza con il partner è una fonte d’ansia maggiore del lavoro quotidiano in ufficio davanti al computer. È strano a dirsi che per chi passa la maggior parte del tempo in un ufficio una settimana di sole e mare con la persona a cui vuole bene possa essere più stressante della giornata lavorativa, attorniato di carte e post-it, preso da mille schermate una diversa dall’altra eppure il risultato di questa ricerca sembra confermare questo trend.

Sarà che per quanto riguarda il sottoscritto la vita d’ufficio non è poi così stressante, a parte i periodi di lavoro più intensi e quindi causa di ansia per fattori esogeni, sarà che il rapporto con il proprio partner è rilassato e allegro, senza troppe ansie, a parte i periodi un po’ più burrascosi. Sarà che a trovare il proprio equilibrio ce ne vuole e forse ce ne vuole ancora di più a mantenerlo tra la scrivania del proprio ufficio e la vita insieme al proprio partner ma andare in vacanza con il proprio partner non può essere una fonte di ansia maggiore del lavoro di tutti i giorni.

Un consiglio poi, per essere meno stressati provate con delle sedie ergonomiche o con dei poggiapiedi, potrebbero aiutare ad essere più rilassati durante la giornata di lavoro e ad approcciare il proprio partner in modo diverso non solo durante le vacanze.

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L’esame di stato per i notai

Affrontare esami per diventare notaio fino a poco tempo fa era ritenuto inutile. Perché? Semplicemente era luogo comune ritenere che la professione del notaio fosse un appannaggio ereditario secondo cui coloro che non fossero stati di stirpe notarile non avrebbero mai potuto avere accesso alla carica.
Se una volta questo era vero oggi non sembra più essere così. La professione di notaio, a metà tra il pubblico ufficiale e il libero professionista, è rimessa al pubblico per mezzo di un concorso statale promulgato dal Ministero di Grazia e Giustizia. Sicuramente alcune zone della professione, siamo realisti, saranno ancora irraggiungibili da “persone comuni”, ma non tutte.
Ma quali sono i requisiti per partecipare all’esame di stato e diventare, se si supera questo, notaio?
Il primo passo è, quasi ovviamente, aver conseguito una laurea in giurisprudenza o affine. In secondo luogo è necessario aver frequentato due anni di praticantato presso uno studio notarile, potendo dimostrare la cosa in sede di preselezione. Questa avviene per mezzo della somministrazione di 45 domande che avranno come oggetto il tema assunto per la fase scritta della prova.
Chi dovesse passare questa prova di preselezione accederà alla prova scritta. Questa consiste in tre prove teorico pratiche che riguardano la stipulazione di un atto tra i vivi, un atto di ultima volontà e un ricorso di volontaria giurisdizione. Le tre prove in cui si divide lo scritto si svolgono di routine in tre giorni per un massimo di sette ore giornaliere.
La prova successiva è la prova orale che rigurada:
• Diritto civile e commerciale;
• Disposizioni sull’ordinamento del notariato e degli archivi notarili;
• Disposizioni riguardanti le tasse sugli affari.
Per intraprendere una carriera come questa, sicuramente faticosa ed impegnativa all’inizio ma poi remunerativa e soddisfacente, sarebbe bene farsi trovare preparatissimi all’esame di stato per passarlo senza troppe preoccupazioni. Justlegalservice si occupa di formazione e preparazione dei candidati agli esami di stato per avvocati e notai. Dai un occhio alla sezione dedicata.

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Il latte vaccino durante lo svezzamento del bambino è giusto o sbagliato?

In molte tra le neomamme (ma anche neopapà) ne avranno sentite di tutti i colori rispetto al latte vaccino, o di latteria. Infatti c’è chi dice che va introdotto nella dieta del neonato dopo i primi 6 mesi di vita altri, invece, ne sconsigliano fortemente l’assunzione fino al compimento del primo anno.

La maggior parte dei pediatri e degli specialisti della nutrizione infantile sono d’accordo e sconsigliano l’inserimento, nella dieta del piccolo, di latte vaccino, almeno fino al primo anno di vita o comunque non all’inizio dello svezzamento. Molti pediatri consigliano l’utilizzo di un latte di proseguimento perché più adatto a mantenere l’equilibrio nutrizionale del bambino.

Le ragioni sono molteplici:

  1. La prima è che il latte vaccino contiene molte proteine e sali minerali (particolarmente il sodio) responsabili di sovraccaricare i reni del bambino ancora non “allenati” a sopportare una quantità così elevata di proteine e minerali,
  2. La seconda è che il latte vaccino contiene troppo poco ferro che viene assorbito in minima parte dall’organismo del bambino,
  3. La terza, forse la più importante, è che il latte vaccino produce microemorragie gastrointestinali e può aumentare la probabilità di anemie. La sideropenia (bassi livelli di ferro nel sangue) risulta essere molto più elevata nei bambini che ricevono latte vaccino rispetto a chi viene alimentato usando un latte di proseguimento.
  4. L’ultima ragione per preferire un latte di proseguimento al latte vaccino riguarda la non sufficiente quantità di acidi grassi essenziali e di vitamine (specialmente la vitamina D, per fissare il calcio nelle ossa, la vitamina A, protegge la pelle, le mucose e rinforza la vista, la vitamina C che rafforza il sistema immunitario con la sua azione anti-infettiva ed è importante per l’assorbimento di ferro da parte dell’organismo)

Premesso quindi che il latte materno è l’alimento più indicato per i neonati e per i bambini nel periodo dello svezzamento le mamme che non possono allattare al seno e chi vuole integrare l’azione del proprio latte può utilizzare un latte di proseguimento, ne esistono di molteplici tipi; sia liquidi sia in polvere adatti per bambini che non hanno problemi e ce ne sono di tipi studiati appositamente per bambini con intolleranze ed allergie.

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Una campagna di sensibilizzazione sull’auto elettrica: il governo danese anticipa i tempi

Nonostante se ne parli un po’ sottovoce nei media tradizionali è in atto un gran fermento sulle auto elettriche.

Molte tra le più importanti case automobilistiche del mondo stanno investendo su questa innovazione che, se da un lato, cambierà sostanzialmente le abitudini degli automobilisti, dall’altro sarà una rivoluzione sotto il punto di vista dei consumi e delle emissioni.

Esattamente. Se si riuscirà ad abbattere la barriera dei pregiudizi e si faranno entrare gli automobilisti nella nuova prospettiva delle auto elettriche il futuro sarà sicuramente meno inquinato e più attento all’ambiente senza rinunciare alle automobili. Immaginate! Niente più targhe alterne o zone chiuse al traffico o viabilità consentita solo da euro 5 in su. Niente di tutto questo, solo auto elettriche libere di circolare senza inquinare l’aria.

Ci sta provando Mitsubishi con la sua i-MIEV,l’auto elettrica di produzione nipponica già in vendita in Giappone e Hong Kong e disponibile in Europa entro la fine dell’anno.

È annuncio di pochi giorni fa infatti l’accordo tra la casa automobilistica Mitsubishi e il governo Danese per la diffusione delle auto elettriche nel paese. Per ora è solo un’intesa preliminare ma consiste, sostanzialmente, nella possibilità per il governo danese di introdurre, a partire dal 2011 alcune i-MIEV all’interno della sua flotta. Contemporaneamente vi sarà una campagna di sensibilizzazione sulle auto elettriche che coinvolgerà tutti i cittadini con l’installazione di una rete di ricarica elettrica su tutto il territorio nazionale.

Chissà se i governi di tutta Europa prenderanno esempio da quello danese per sensibilizzare ed incoraggiare l’utilizzo di automobili elettriche.

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Ambiente neonatale e nutrizione: le attenzioni per il tuo bimbo

Ambiente neonatale e nutrizione sono due elementi fondamentali per la salute del bambino nel primo anno di vita. Effettivamente il corpo di un bambino appena nato necessita di supporti esterni per mantenersi in salute poiché il suo corpo ancora non è in grado di produrre gli anticorpi necessari per combattere gli agenti esterni. Ecco le linee generali di comportamento per mantenere la salute del vostro bambino ad un livello ottimale.

L’ambiente neonatale

Un bimbo appena nato necessita di vivere in un ambiente caldo e ad umidità controllata. Fondamentale è mantener e una temperatura costante attorno al piccolo, che dovrebbe aggirarsi attorno ai 22°. Il gradiente di umidità dovrebbe sempre mantenersi attorno al 40-60%. La situazione ideale si chiama termo neutralità ovvero un ambiente neonatale tiepido e costante per quanto riguarda temperatura e umidità. Per un bambino prematuro la necessità di calore aumenta intorno ai 24° mentre l’umidità deve scendere verso il 50%. Mantenere un ambiente neonatale all’asciutto evita che il bimbo presenti problemi con faringite, mal di gole, tonsillite, allergia respiratoria, asma, mal di orecchie e otiti, tipici danni provocati dalla permanenza in ambienti umidi. Anche il ricircolo dell’aria nell’ambiente dove il bambino passa il suo tempo è una mossa indispensabile per evitare che nelle stanze permangano bacilli dannosi.

La nutrizione

La nutrizione del neonato è l’altro elemento fondamentale per il mantenimento della salute del neonato. Ovviamente il fabbisogno nutrizionale di un neonato è sempre relativo al suo stato fisiologico per cui risulta difficile dare delle direttive precise. Fondamentale è, tuttavia, in primo luogo procedere al divezzamento del bimbo tra il quarto e il sesto mese di vita. Ritardare o anticiparle il divezzamento esporrebbe il bimbo a rischi allergici e di carenza nutrizionale. Se consideriamo quindi il primo anno di vita del neonato la sua nutrizione deve considerare fondamentalmente il fatto che il suo corpo impiega l’85 % dell’apporto calorico per il mantenimento delle funzioni basali e il 15% per l’espletazione di attività fisica. Molti centri di ricerca, in primis quello di Mellin, ha dimostrato come per il primo anno di vita siano fondamentali gli apporti in elevata quantità di proteine e aminoacidi essenziali per sostenere il veloce accrescimento. Accanto a questa necessità, quella dell’assunzione di lipidi, in quanto acidi grassi essenziali intervengono nel processo nutritivo per costituire riserve adipose, sintetizzare alcune sostanze regolatrici, trasportare vitamine e costruire membrane plasmatiche. Infine di fondamentale importanza l’assunzione di vitamine e minerali in seguito alla carenza dovuta all’abbandono del grembo materno in cui erano presenti grandi quantità di ferro.

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Il risparmio energetico: Obiettivo UE 2020

Il risparmio energetico dal 2020 sarà un’imposizione dell’Unione Europea. Tutti gli edifici dovranno infatti essere costruiti secondo le direttive dell’efficienza energetica. La mossa nasce dall’esigenza di raggiungere l’obiettivo del risparmio del 20% sul consumo totale attuale di energia elettrica a partire dal 2020. Il raggiungimento dell’obiettivo, nato per impattare con efficacia il cambio climatico, non comporterà solamente dei vantaggi in termini di salute per il nostro pianeta nel lungo termine ma un risparmio notevole sui costi di consumo per i cittadini dell’Unione Europea. Sarà doppio quindi il vantaggio apportato dalla manovra.

Preparare il risparmio energetico

Come ci si sta preparando al piano di risparmio energetico che dovrà rendere i suoi primi risultati già dai primi mesi del 2020?
Da una parte le aziende edili si stanno munendo dei materiali e delle competenze necessarie alla gestione del cambiamento. Non da ora infatti, ma dalla data prestabilita tutti gli edifici dovranno consumare molto meno attraverso l’ottimizzazioni delle loro strutture. Siccome chi costruisce casa ora non crediamo voglia sostenere già degli ingenti spese di ristrutturazione tra dieci anni, molto probabilmente già ora molte richieste da parte dei cittadini saranno rivolte alla costruzione di case o palazzi ad efficienza energetica.

Fondi europei per il risparmio energetico

L’Unione Europea, prima fautrice della manovra per il risparmio energetico, non starà a guardare i propri cittadini sperperare denari per intraprendere un’operazione che darà significativi risultati solo a lungo termine. L’efficienza sarà quindi promossa da incentivi sull’acquisto di materiali e strumenti ottimizzati per il risparmio nonché per l’implementazione negli edifici di metodologie di riscaldamento e illuminazione a basso consumo. Non solo: la palla, a partire dal 2020 verrà passata ai Governi Nazionali che si dovranno preoccupare di intervenire ulteriormente detassando e agevolando cittadini e imprese nell’implementazione di azioni di ristrutturazione mirata e costruzione a norma.

Il risparmio a partire dal 2010

Si può e si deve agire per raggiungere l’obiettivo del 2020 già da oggi. Il risparmio energetico per la tua casa o per il tuo business non può aspettare. L’ideale è quindi cominciare a fornire gli edifici in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo con tecnologie ottimizzate per il risparmio energetico; oppure se si è in procinto di costruire, come detto su, o restaurare un edificio l’ideale e l’auspicabile sarebbe impostarne una struttura atta all’incremento di strumenti e tecnologie per il risparmio. Certo ora costerà un po’ di più dotare una casa di tutte le tecnologie per l’efficienza energetica rispetto all’adozione delle misure standardizzate del mercato edile. Nel tempo tuttavia l’impegno economico verrà ripagato e soprattutto verranno risparmiate grosse quantità di denaro tra dieci anni, nel momento in cui il nostro edificio dovrà subire solo pochi cambiamenti per adeguarsi alle normative che entreranno a governare il consumo di energia pro capite.

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Mobilità del Futuro: Nuove Tecnologie ed Auto Elettriche per ridurre le emissioni

Sarà la moda ecologica che da un po’ di tempo impazza anche nel settore automobilistico. Sarà la crisi che spinge la maggior parte delle persone (e dei consumatori) ad avere un occhio di riguardo per il portafogli. Sarà la tentazione di essere il primo ad aver provato l’innovazione.
Sta di fatto che, per qualsiasi motivo, sempre da più parti si sente parlare di auto elettriche e di come siano innanzitutto convenienti e poi anche ecologiche e attente all’ambiente. Cominciano ad essere poi anche esteticamente curate le auto elettriche di recente progettazione e commercializzazione.
A dare man forte a questa testi della mania per l’auto elettrica è il risultato di un sondaggio effettuato da Interactive Market Research dal quale emerge che 2 italiani su 3 vogliono l’auto elettrica.
Sembra che gli unici che ancora non se ne sono accorti siano i concessionari e gli autosaloni dove di auto elettriche se ne vedono davvero pochissime.
Anche tra le case automobilistiche impazzano le ricerche e le sperimentazioni per migliorare l’utilizzo di motori elettrici ma sembra che per mandare in pensione il motore a benzina e questo carburante così inquinante ci sia bisogno di qualcosa in più, ad esempio incentivi da parte dello Stato verso chi acquista ed utilizza una macchina a motore elettrico.
Se ne parlerà il 30 giugno ad un convegno a Milano dove saranno presenti i vertici dell’amministrazione cittadina e regionale, i costruttori di auto elettriche e in generale gli addetti ai lavori: l’iniziativa si intitola una scossa alla città e si terrà al piccolo Teatro.
Nel frattempo, chi volesse approfondire su una delle auto elettriche che non sfrutta il doppio propulsore elettrico e a benzina ma è totalmente alimentata da un motore elettrico.

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La scelta migliore per l’estate. Occhiali da sole a marcatura CE

Si avvicina l’estate, almeno sulla carta dovrebbe essere arrivata già da un pezzo, anche se le temperature non sono esattamente quelle che ci si aspetterebbe a fine giugno e, come ogni anno, impazzano le mode degli occhiali da sole di ogni tipo, colore e misura.
Tutti, giovani e anziani, bambini e genitori, sfoggiano un nuovo paio di occhiali da sole e ovunque: in strada piuttosto che al supermercato o in farmacia si trovano occhiali a bassissimo costo di tutte le misure e per tutte le età.
Nonostante costino molto meno rispetto ai normali occhiali da sole, nella maggior parte dei casi griffati, che si trovano nei negozi di ottica specializzati, sono anche molto meno sicuri rispetto a questi ultimi. Infatti la qualità delle lenti degli occhiali da sole è l’attributo più importante di questo accessorio così alla moda, molti degli occhiali che troviamo per strada o al supermercato, dal design molto simile rispetto a quelli di marca ma che costano diversi zeri in meno, non garantiscono la stessa protezione dal sole rispetto a quelli in vendita nei negozi specializzati. Indossare occhiali che non garantiscono una corretta protezione dai raggi solari può danneggiare gravemente i propri occhi e la propria vista.
L’attenzione, al momento dell’acquisto di un nuovo paio di occhiali da sole, è da porre sulla presenza o meno della marcatura CE cioè la dicitura che rende il prodotto conforme alla legislazione europea. Far caso anche all’autenticità di tale marchio, non sono rare infatti le volte in cui sono state segnalate contraffazioni proprio di questa dicitura.
Per tutti i nuovi prodotti lanciati sul mercato c’è bisogno del marchio e molti si affidano alla consulenza per l’ottenimento della marcatura CE da parte di aziende specializzate con anni di esperienza. Probabilmente la stessa cosa che dovremmo fare noi al momento della scelta e dell’acquisto di un nuovo paio di occhiali da sole.

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Come orientarsi nel mondo del Latte per Neonati

L’allattamento al seno è il miglior alimento per i neonati. Tuttavia non tutte le mamme possono allattare il proprio figlio con il loro latte materno e quindi devono ricorrere al latte artificiale. Esistono in commercio diversi tipi di latte artificiale, sia liquido sia in polvere, adatti ai neonati o per bambini già più grandi, il cosiddetto latte di proseguimento. Assolutamente da evitare per i neonati è l’alimentazione a base di latte vaccino, semplicemente troppo ricco di proteine per il neonato.

Il latte artificiale per neonati invece ha una composizione studiata appositamente per sostenere la normale crescita del bambino con una composizione di proteine, grassi e zuccheri che rispetta le indicazioni nutrizionali adatte per i neonati e dettate dalle associazioni internazionali di pediatri. Anche l’acqua, se si tratta di latte in polvere, è molto importante che sia priva di disinfettanti e batteriologicamente pura con basso contenuto di calcio e sali minerali disciolti.

I nomi della maggior parte del latte per neonati in commercio rispecchiano le composizioni dettate dalle associazioni pediatriche internazionali e sono nominate normalmente 1, 2 e 3 che rispecchiano l’età del bambino per cui quella composizione nutrizionale di latte è studiata. Il latte di tipo 1, ad esempio è da usarsi fino al quarto mese di vita del bambino, mentre quello di tipo 2 o latte di proseguimento, arricchito di ferro per le mutate esigenze nutrizionali del bambino.

Esistono poi delle formule e calcoli per calcolare la quantità di latte sufficiente per il bambino, che tiene conto del peso del neonato, del numero dei pasti e poppate necessari affinché il piccolo possa essere nutrito e per consentire alla mamma durante la notte di riposare.

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La brillante idea di Piel y Vino: Innovazione al Pitti Uomo

Che la Toscana fosse la regione del vino è ormai sapere comune, che Firenze sia una delle più importanti città della moda anche visti i tanti eventi fashion organizzati.

Che uno dei suoi abitanti trovasse il modo per unire questi due simboli del made in Italy forse neanche gli addetti ai lavori se lo aspettavano. Qualcuno invece si è ingegnato e ha trovato il modo per unire vino e moda in un concetto innovativo ed ecosostenibile.

Si chiama Piel y Vino ed è un metodo rivoluzionario per la colorazione della pelle, dei filati e della carta con gli scarti di vinacce.

Nella cornice del Pitti Immagine Uomo tenutosi proprio la scorsa settimana a Firenze si sono potuti ammirare, in un’installazione in un locale vicino Ponte Vecchio, gli effetti straordinari generati da questa colorazione su scarpe, cuscini e borse completamente basata sugli scarti di vinacce e su pigmenti naturali come ad esempio, sandalo, spinacio e curcuma.

Nascono tre brand dalla mente creativa di Tommaso Cecchi De’ Rossi: PelleEVino, FiloEVino e CartaEVino. Quando un’iniziativa imprenditoriale nasce dall’unione di due prodotti tipici del Made in Italy e specialmente del Made in Tuscany, come il vino e la moda e si declina in tre aree che riassumono perfettamente i tre maggiori poli dell’economia Toscana: il conciario nella zona di Santa Croce sull’Arno, la carta a Lucca e il tessile a Prato e, non pago, si rivela all’avanguardia ed ecocompatibile, non resta che augurare tutto il meglio possibile perché abbia il successo che merita e si sviluppi oltre i confini nazionali.

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Tutti i trucchi sono buoni per il risparmio sulle bollette

La bolletta: da che mondo e mondo è sempre una delle corrispondenze meno desiderate di ogni famiglia italiana e forse anche nel resto del mondo.
Malgrado l’attenzione con l’utilizzo dell’acqua o patire un po’ di freddo per risparmiare sulla bolletta del gas in inverno o ancora, andare dietro al proprio partner o al proprio figlio spegnendo le luci che puntualmente vengono lasciate accese inneggiando contro il malcapitato sventolando l’ultima bolletta della luce quando arriva la bolletta tutti, nessuno escluso, desiderano che sia più bassa dell’importo ricevuto.
E chi non vorrebbe spendere di meno per i propri consumi domestici? Se vi riconoscete in queste brevi descrizioni immaginate cosa facciano gli artigiani o i piccoli imprenditori con i consumi dei loro laboratori o uffici in cui svolgono la propria attività.
Se tutti, familiari, collaboratori e dipendenti facessero più attenzione ai loro consumi giornalieri anche l’ambiente ne sarebbe grato. Il risparmio di energia, non solo monetariamente parlando, fa bene a tutti, soprattutto all’ambiente circostante.
Ed ecco che molte società, con l’apertura del mercato, provano a fare tariffe di energia luce e gas, per la casa o per la piccola e media impresa che siano attente all’ambiente e al portafogli. Chissà che non sia un bene, anche per gli utenti.

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Cellule staminali cordonali, è possibile conservarle per il futuro

Negli ultimi anni in Italia si è parlato, spesso con toni molto polemici, delle cellule staminali embrionali. Quello che in pochi sanno è che esistono cellule staminali molto potenti anche nel cordone ombelicale che molto spesso fanno la stessa fine che fa il cordone ombelicale dopo il parto. Vengono gettate.

Da un po’ di anni, malgrado la carenza legislativa italiana, è possibile conservare privatamente le cellule staminali del cordone ombelicale presso banche private all’estero o presso banche pubbliche in Italia.

Le banche di conservazione private all’estero hanno un costo per il servizio di conservazione che oscilla tra i 1200 e i 3000 euro. Sicuramente non è un costo irrilevante nel bilancio di una famiglia in aumento con l’arrivo del piccolo ma può essere considerato come un investimento per la sua futura salute considerando i passi in avanti della ricerca nei trapianti con le cellule staminali cordonali e le patologie che sono in grado di curare.

Nascono, tra l’altro, molte banche di conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale alcune delle quali parlano italiano malgrado poi, per la già citata mancanza legislativa italiana, chiedano asilo all’estero per la conservazione delle cellule staminali vera e propria.

Negli ultimi anni in Italia si è parlato, spesso con toni molto polemici, delle cellule staminali embrionali. Quello che in pochi sanno è che esistono cellule staminali molto potenti anche nel cordone ombelicale che molto spesso fanno la stessa fine che fa il cordone ombelicale dopo il parto. Vengono gettate.
Da un po’ di anni, malgrado la carenza legislativa italiana, è possibile conservare privatamente le cellule staminali del cordone ombelicale presso banche private all’estero o presso banche pubbliche in Italia.
Le banche di conservazione private all’estero hanno un costo per il servizio di conservazione che oscilla tra i 1200 e i 3000 euro. Sicuramente non è un costo irrilevante nel bilancio di una famiglia in aumento con l’arrivo del piccolo ma può essere considerato come un investimento per la sua futura salute considerando i passi in avanti della ricerca nei trapianti con le cellule staminali cordonali e le patologie che sono in grado di curare.
Nascono, tra l’altro, molte banche di conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale alcune delle quali parlano italiano malgrado poi, per la già citata mancanza legislativa italiana, chiedano asilo all’estero per la conservazione delle cellule staminali vera e propria.

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La costruzione degli Yacht in Italia, la tradizione merita una Certificazione

L’Italia è famosa all’estero per molte cose. Lo è sicuramente per il cibo e per i posti incantevoli che molti turisti stranieri hanno avuto modo di vedere.

Lo è anche per quanto riguarda gli oggetti di lusso. Dai vestiti alle auto, tutti nel mondo conoscono e amano le macchine italiane: non solo automobili ma veri e propri status symbol, senza tempo divenuti l’oggetto del desiderio di molti, tra chi può permetterselo, anche oltreoceano e nei cosiddetti paesi emergenti.

Un altro settore, meno conosciuto, in cui l’Italia può vantare eccellenza produttiva e di design è nelle imbarcazioni. Gli yacht, molti di quelli che siamo abituati a vedere, sui quali alloggiano noti personaggi della televisione e dell’industria, sono italiani; ideati, progettati e nella maggior parte dei casi costruiti in Italia. Forti dell’esperienza di una tradizione navale antica e ricca di storie affascinanti che portano dentro una delle caratteristiche che più accomuna i nostri connazionali: la vicinanza (e la conseguente convivenza) con il mare. Il mare che ha appassionato ed è amato da molti che hanno fatto della loro passione la loro occupazione principale. Per molti infatti, tra gli armatori italiani che costruiscono imbarcazioni di lusso, la loro azienda è prima che un lavoro una passione, fatta di impegno e sacrificio, come nella migliore tradizione artigiana nella quale ogni componente è un pezzo unico, costruito con arte e sapienza.

Questo lavoro fatto da personale attento e qualificato merita una certificazione di qualità per lo yacht che prende vita dopo questo processo.

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Entrare nel mondo del lavoro è facile con il master in marketing

Che il web marketing sia uno degli argomenti di maggior interesse per studenti e addetti ai lavori è ormai risaputo. Quello che forse sanno in meno persone è che il web marketing manager è una tra le figure più ricercate dal vecchio e poco digitale mercato del lavoro italiano. Molte aziende infatti si sono accorte non solo che internet esiste ma anche che è possibile incrementare il proprio fatturato. I più audaci pensano anche che la rete sia un ottimo strumento per far parlare della propria azienda o del proprio brand o per instaurare un rapporto diverso con i propri clienti.

Tutte queste sono le competenze di un web marketing manager che magari ha un background di marketing tradizionale, che non guasta mai ma non senza una buona dose di conoscenze specifiche del web, non ci si improvvisa esperti di web marketing se non si conosce a fondo il media con cui si ha a che fare. Non si potrebbe fare una campagna pubblicitaria su internet se si è abituati solo alle affissioni; per esempio sul web si fa l’analisi dei risultati, cosa di cui non si capirebbe neanche lontanamente il senso se si è abituati a parlare di pubblicità e promozione tradizionale.

Ecco perché sono molti i corsi e master universitari, anche di primo livello, specifici per la formazione di figure manageriali esperte di marketing management che siano in grado di coniugare i fondamenti del marketing tradizionale con le peculiarità del web, della rete in generale per poterli sfruttare sinergicamente nel proprio progetto web o nella propria azienda che forse, con una figura professionale di questo tipo, potrebbe iniziare a pensare al web come parte integrante della propria strategia di comunicazione, non solo come uno strumento in più rispetto a quanto già c’è.

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La life jacket di Brembo sfila al Pitti Uomo. Firenze e la moda uomo!

Buone Notizie per i motociclisti. Se volete vedere dal vivo l’ultimo gioiello della Brembo recatevi da oggi, 15 giugno, fino alla fine della settimana, al Pitti Uomo a Firenze. Verrà presentato infatti, al maggior evento di moda maschile italiano, l’air bag per motociclisti sviluppato dalla casa bergamasca nota per i suoi impianti frenanti adottati dalle maggiori case moto e automobilistiche.

Si tratta in realtà di una giacca, molto ricercata anche per quanto riguarda il design, con un cavo da collegare alla motocicletta che aziona l’airbag appena il motociclista viene sbalzato dalla sella. Un oggetto innovativo e di design (forse anche per questo è stata scelta la passerella del pitti uomo) che fa della sicurezza il suo valore aggiunto. Da molto infatti si sente parlare di strumenti per risolvere il problema della sicurezza per chi viaggia su due ruote, questo della Brembo è solo uno delle proposte arrivate dalle case automobilistiche, forse è quella che unisce maggiormente elevati standard di qualità e sicurezza con il design e la moda maschile.

Un oggetto di moda per i motociclisti insomma che a differenza di altri è sicuramente più leggero e maneggevole permettendo al guidatore di muoversi agevolmente.

La collezione, composta di tre modelli da uomo e due da donna, sarà presentata con una performance per dimostrarne le qualità martedì 15 giugno al Pitti Immagine Uomo, nella consueta e affascinante cornice della Fortezza da basso che, come ogni anno, ospita gli eventi moda Pitti.

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Gli strumenti più apprezzati dagli utenti internet? Newsletter e Email marketing

Email Marketing. Normalmente quando si sente questa parola un orecchio poco abituato potrebbe essere propenso ad assimilarlo allo spam o all’invio selvaggio di email senza il consenso del destinatario. In realtà, specialmente negli ultimi tempi, l’email marketing sta diventando uno strumento fondamentale per ogni campagna o progetto di comunicazione sul web.
Non di rado infatti i siti internet offrono il servizio di iscrizione alla newsletter e nelle condizioni della privacy spesso c’è una dicitura con la quale chi si iscrive autorizza il mittente ad inviare materiale pubblicitario. Se il servizio è serio, ovvero non è solo un modo di raccolta selvaggia email per poi inviare newsletter pubblicitarie di qualsiasi prodotto, alterna informazioni e notizie a cui siamo interessati a comunicazioni pubblicitarie, sempre in target con il nostro profilo e i nostri gusti.
Se ad esempio, sono iscritto alla newsletter tecnologia di quel portale potrei evidentemente essere interessato alle ultime novità tecnologiche. E questo potrebbe essere il valore aggiunto dell’email marketing che ne giustifica il successo tra tutti gli strumenti di promozione online: da una ricerca condotta nei 5 paesi europei più grandi emerge che quasi il 95% della popolazione internet italiana è iscritto ad un servizio di informazione via email e riceve regolarmente newsletter: tra gli argomenti più apprezzati ci sono i viaggi e il turismo (43%), l’e-commerce (38%) e l’attualità (37%).
Insomma, chi vuole fare business sul web non può non pensare ad un proprio servizio di newsletter, tanto più che in Italia ci sono diverse società con anni di esperienza sui servizi di email marketing.

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