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Dario Lo Bosco: “RFI pronta a rivoluzionare le ferrovie siciliane”

Il sistema ferroviario siciliano si trova oggi ad un punto di svolta. Regista di questo cambiamento Rete Ferroviaria Italiana, con quello che Dario Lo Bosco ha definito “uno sforzo senza precedenti”. Il Presidente è stato intervistato in merito dalla “Gazzetta del Sud”.

Dario Lo Bosco

Dario Lo Bosco: tra velocità e servizi, il nuovo corso delle ferrovie siciliane

Il Presidente di Rete Ferroviaria Italiana, Dario Lo Bosco, ha annunciato sulla “Gazzetta del Sud” un’era di innovazione per il sistema ferroviario nazionale con particolare enfasi sulla Sicilia. Per anni la Regione ha lottato con una rete incapace di soddisfare le esigenze del territorio. Con un investimento totale di 44 miliardi di euro, di cui 17,4 miliardi destinati all’Isola, RFI sta portando avanti un ambizioso progetto di rinnovamento. La linea Palermo-Catania-Messina verrà potenziata per raggiungere i 250 km/h. Allo stesso tempo, si sta ridefinendo l’intera rete regionale con progetti come l’elettrificazione della tratta Palermo-Trapani e l’upgrade della stazione a Birgi (48 milioni di euro) per migliorare il collegamento con gli aeroporti. Sforzi che rappresentano una svolta significativa per il traffico ferroviario siciliano. Oltre al miglioramento delle infrastrutture, Dario Lo Bosco ha ricordato che tra gli obiettivi di RFI c’è anche la trasformazione delle stazioni ferroviarie, che diventeranno veri e propri hub di servizi. Partnership con realtà come Unioncamere e Federfarma aiuteranno a riqualificare le aree, grazie ad una ricca offerta che va dai prodotti enogastronomici ai servizi per la salute e il benessere, includendo anche palestre per i giovani. Un’attenzione particolare è rivolta all’innovazione e al talento, con progetti come la trasformazione della stazione ennese in un centro di ricerca in collaborazione con l’Università Kore di Enna.

Dario Lo Bosco: il percorso professionale del Presidente di RFI

Dario Lo Bosco è un ingegnere, dirigente d’azienda e accademico con una carriera in vari settori. Oltre ad essere Presidente di Rete Ferroviaria Italiana da maggio 2023, è Professore Ordinario nonché Decano presso l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria. Originario di Raffadali, nato nel 1960, ha conseguito la laurea in Ingegneria Civile presso l’Università di Palermo. Ha iniziato come ricercatore e docente associato, diventando poi responsabile di diversi ambiti scientifici e direttore di laboratori di ricerca. È stato anche Direttore di Master in diversi campi dell’ingegneria e dell’economia, sia all’Università di Reggio Calabria sia presso altri atenei. Come dirigente d’azienda, ha avuto esperienze significative a partire dal 1997, ricoprendo ruoli quali Commissario e Presidente di AST (Azienda Siciliana Trasporti) e consulente per vari Ministeri. Ha assunto incarichi di rilievo in RFI, Trenitalia, TAV e altri enti pubblici, tra cui l’Autorità portuale di Messina e la Camera di Commercio di Catania. È stato anche Vice Presidente di Confindustria Palermo. Nel 2020, Dario Lo Bosco è diventato Presidente di Hellenic Train, parte del Gruppo FS, oltre ad assumere ruoli chiave nella FS Academy e come Direttore Scientifico di una rivista di ingegneria. Per i suoi contributi professionali e accademici, è stato insignito di diversi riconoscimenti, tra cui la nomina a Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e il “Paul Harris Fellow” dal Rotary Club di Messina.

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Andrea Benassi (ITA Airways): “Presto flotta di ultima generazione efficiente ed ecosostenibile”

ITA Airways alza il livello del suo supporto al FAI: il Direttore Generale Andrea Benassi ha annunciato il passaggio da Golden Donor a Main Sponsor.

 Andrea Benassi

Andrea Benassi: “ITA Airways diventa Main Sponsor del FAI”

ITA Airways, già riconosciuta come Corporate Golden Donor del FAI, ha deciso di rafforzare ulteriormente il suo impegno sostenendo le Giornate FAI d’Autunno 2023 come Main Sponsor: lo ha annunciato il Direttore Generale Andrea Benassi, che ha preso parte agli eventi del 14 e 15 ottobre. ITA Airways ha abbracciato con entusiasmo la missione del FAI nel preservare e promuovere il ricco patrimonio culturale e naturale italiano. Andrea Benassi ha sottolineato come la scelta di supportare il FAI sia un passo significativo nella direzione della sostenibilità sociale, ambientale e culturale. Questi valori sono profondamente radicati nella strategia aziendale di ITA Airways, rappresentando un fondamento essenziale per la creazione di valore a lungo termine per la società e il Paese. I dipendenti del FAI godranno inoltre, secondo quanto annunciato dal Direttore Generale, di accesso esclusivo a determinate attrazioni e iniziative culturali del FAI.

Andrea Benassi: “La sostenibilità uno dei pilastri della nostra attività”

Nelle parole di Andrea Benassi la sostenibilità emerge come uno dei pilastri fondamentali del Piano Industriale di ITA Airways. La compagnia aerea di bandiera sta intraprendendo azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale e sociale dell’industria dell’aviazione. Uno degli sforzi più significativi riguarda gli investimenti nella modernizzazione della flotta, con l’obiettivo di disporre di aeromobili di nuova generazione dotati di tecnologie avanzate. Entro la fine del Piano Strategico 2023-27, ITA Airways mira a una flotta composta per quasi il 90% da aeromobili di nuova generazione, caratterizzati da un consumo di carburante fino al 25% inferiore e da emissioni di CO2 ridotte. Questo percorso si allinea perfettamente con il programma Net-Zero 2050 dell’ICAO, al quale l’Italia ha aderito volontariamente. Tuttavia, ITA Airways comprende che la decarbonizzazione completa del settore richiederà anche lo sviluppo di carburanti ecosostenibili (SAF), motivo per cui, come annunciato da Andrea Benassi, ha aderito al Patto per la Decarbonizzazione del trasporto aereo insieme a importanti stakeholder italiani.

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La visione di Carlo Messina su temi attuali: leadership europea, AI, giovani e debito pubblico

L’intervista al Consigliere Delegato e Amministratore Delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, condotta dal Direttore de “La Stampa” nel contesto del progetto editoriale “Alfabeto del Futuro”, rivela una visione audace per il futuro dell’Italia in Europa. Il CEO affronta temi cruciali, dalla competitività europea alla gestione dell’intelligenza artificiale, offrendo prospettive innovative su come l’Italia possa emergere in qualità di leader europeo.

Carlo Messina

Carlo Messina: il futuro dell’Italia e l’importanza dell’AI

Carlo Messina sottolinea l’importanza di “un grande disegno” perché l’Europa possa competere con Cina e Stati Uniti ma, affinché ciò accada, l’UE deve superare il vincolo dei diritti di veto. Secondo il CEO, l’Italia, insieme alla Germania, può emergere come un leader europeo, ma solo se “lavorerà sui suoi punti di forza” e se emergerà una prospettiva di collaborazione. Un ulteriore argomento affrontato dal manager è l’introduzione dell’intelligenza artificiale come motore di miglioramento del lavoro e garante dell’occupazione: “L’ho promesso a tutti i dipendenti. Ho spiegato che ci saranno nuovi mestieri, ma nessuno perderà il proprio posto – ribadisce – Anzi, faremo in modo che vengano creati nuovi percorsi all’interno della banca. Il punto di forza delle aziende sono le persone che ci lavorano”. “L’innovazione – aggiunge ancora Carlo Messina – deve essere vista con serenità. È un’opportunità”.

Sostegno ai giovani e gestione delle risorse finanziarie: il focus di Carlo Messina

L’attenzione di Carlo Messina alle prospettive dei giovani si traduce in un invito a investire in modelli positivi. Il CEO sottolinea il ruolo guida delle imprese nel fornire una visione realistica ma incoraggiante, contribuendo così al futuro coinvolgimento dei giovani nella società. L’intervista prosegue quindi sul tema della gestione del debito pubblico: “Non dobbiamo ridurre il debito perché ce lo chiede l’Europa o la Germania. Dobbiamo farlo per noi, per la sostenibilità dei nostri conti pubblici. Penso, poi, ai 300 miliardi di immobili nelle mani dello Stato: valorizzandoli e cedendoli si potrebbe ridurre il debito pubblico e questo ci darebbe ossigeno per leggi di bilancio di più ampio respiro”, spiega. Quanto agli aumenti salariali, Carlo Messina li ritiene giusti “soprattutto a fronte di utili che superano anche le aspettative. E per questo abbiamo lanciato un piano da 1,5 miliardi in cinque anni. Così come vanno alzati gli stipendi”. “La remunerazione degli azionisti è fondamentale – conclude – ma sono gli azionisti stessi ad apprezzare l’impegno sociale delle imprese”.

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Finlombarda, Andrea Mascetti: la soddisfazione del Presidente per la conferma del rating di Fitch

Finlombarda: il Presidente Andrea Mascetti sottolinea la centralità del ruolo della finanziaria regionale nel contribuire allo sviluppo economico del territorio. 

 Andrea Mascetti

Finlombarda: l’impegno della finanziaria guidata da Andrea Mascetti per lo sviluppo economico del territorio

È il Presidente Andrea Mascetti a commentare con soddisfazione la notizia della conferma per Finlombarda del rating di lungo termine pari a “BBB” da parte di Fitch Ratings. L’agenzia di rating ha inoltre rivisto l’outlook che passa da negativo a stabile, riflettendo il miglioramento del giudizio “stand-alone credit profile” (SCP) della società da bb- a bb. Il giudizio dell’agenzia riconosce il costante impegno del management di Finlombarda nel perseguimento della mission istituzionale, ovvero concorrere all’attuazione dei programmi regionali di sviluppo economico e sociale a sostegno del territorio. Inoltre conferma i risultati considerevoli che la società finanziaria della Regione Lombardia guidata da Andrea Mascetti è riuscita a raggiungere, a partire dalla crescita del portafoglio conseguita mantenendo al contempo un’elevata qualità.

Andrea Mascetti: l’apprezzamento di Fitch ci dice che stiamo andando nella giusta direzione

Il Presidente di Finlombarda Andrea Mascetti, nel rimarcarne il valore, ha sottolineato come si tratti di “un riconoscimento importante che conferma la centralità del ruolo della finanziaria regionale nel contribuire allo sviluppo economico del territorio con finanziamenti e altri servizi finanziari alle PMI lombarde”. Il Presidente nel suo commento ha posto inoltre l’attenzione sul contesto “di grande complessità con tassi di interesse elevati” in cui Finlombarda si sta muovendo con i numerosi progetti che porta avanti nell’ottica di contribuire significativamente allo sviluppo economico del territorio lombardo. Fondamentale per il giudizio dell’agenzia di rating, osserva Andrea Mascetti, anche “l’efficacia delle strategie e dei risultati raggiunti” da Finlombarda: “L’apprezzamento di Fitch ci dice che stiamo andando nella giusta direzione”.

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Serenissima Ristorazione: l’attività e l’impegno per il sociale

Serenissima Ristorazione è un’azienda leader nel settore della ristorazione collettiva, posizione raggiunta grazie allo standard elevato dei servizi e prodotti offerti e alla sua continua attività di ricerca e sviluppo. La realtà è inoltre impegnata in progetti per il sociale e legati al tema della sostenibilità.

Serenissima Ristorazione

Le attività di Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione, grazie all’impegno costante nella ricerca e sviluppo e al mantenimento di uno standard particolarmente elevato dei servizi e dei prodotti alimentari offerti, non ha mai smesso di crescere e punta ad espandersi sempre di più anche all’estero. Con 200.000 pasti prodotti giornalmente, la società è specializzata nella fornitura di servizi di ristorazione sociosanitaria e partecipa, inoltre, ad importanti interventi di project financing. Serenissima Ristorazione è rinomata per garantire, pure mediante altre società affiliate al Gruppo come la Rossi Catering, una considerevole diversificazione di servizi e prodotti italiani di qualità con un’offerta economica vantaggiosa.

L’impegno di Serenissima Ristorazione per il sociale

Oltre alla primaria attività di ristorazione, Serenissima Ristorazione è impegnata in progetti e iniziative per il sociale. Una collaborazione particolarmente rilevante in tal senso è quella con l’Azienda Ospedaliera di Padova, con la quale ha attivato un Servizio Banca del Latte Umano Donato (BLUD) – Lactarium, grazie al quale contribuisce a fornire tutti gli apporti nutrizionali essenziali ai neonati prematuri o con altre problematiche che impediscono loro l’allattamento al seno. Tramite accordi con l’Associazione Ozanam Onlus di Vicenza, il Consorzio di Cooperative L’Arcolaio e l’Associazione Diakonia Onlus, Serenissima Ristorazione ha potuto destinare derrate alimentari e altre pietanze cucinate integre ma non consumate ai soggetti bisognosi. Infine, la società è stata anche promotrice di una campagna di sensibilizzazione e informazione sul risparmio e il recupero alimentare.

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Consap: criticità e proposte per sostenere le famiglie numerose nel settore dei mutui

La questione delle famiglie numerose e dei mutui fondiari si fa sempre più rilevante. A tal proposito, il Presidente di Consap Sestino Giacomoni ha sollevato importanti interrogativi sul difficile accesso al credito per chi ha più figli. In un contesto in cui ottenere finanziamenti rappresenta una sfida, emergono criticità legate al cosiddetto “algoritmo della denatalità”, utilizzato dalle banche nella valutazione delle richieste di mutuo.

Consap

Il ruolo di Consap a sostegno delle famiglie

Consap, Concessionaria dei servizi assicurativi pubblici, celebrando il suo trentennale, ha ricevuto il ringraziamento del Governo per il costante impegno a sostegno delle famiglie italiane. Tuttavia, il Presidente Sestino Giacomoni ha evidenziato la necessità di affrontare le sfide connesse all’accesso al credito, specialmente per le famiglie numerose. Il fondo mutui per la prima casa, nato con l’obiettivo di agevolare l’accesso al credito delle famiglie più vulnerabili, offre una garanzia pubblica del 50%, agevolando l’acquisto della prima casa per tutti i cittadini, in particolare giovani coppie sotto i 36 anni e famiglie monogenitoriali, che dal 2021 godono di una garanzia fino all’80% del valore dell’immobile. Nonostante il fondo abbia dimostrato la sua efficacia nell’arco di dieci anni, emergono criticità, in particolare per le famiglie con più figli per le quali non è prevista una categoria prioritaria specifica. “Attraverso l’intervento di Consap – ha sottolineato il Presidente – dobbiamo “sterilizzare” l’algoritmo della denatalità, utilizzato dalle banche per concedere il mutuo. Se all’intelligenza artificiale si affianca la sensibilità umana, lo human touch, si comprende che i figli non possono essere considerati semplicemente un debito, ma una risorsa per la famiglia e la collettività”.

Consap: ampliare l’accesso al Fondo Casa ed estendere la garanzia alle surroghe

La limitazione del tetto Isee a 40mila euro e il limite al finanziamento concedibile sono problematiche specifiche sollevate dalle famiglie con più figli. “Le giovani coppie e le famiglie numerose hanno bisogno di un aiuto concreto per creare e far crescere una famiglia e l’unico modo è un sostegno reale, efficace e facilmente accessibile da parte dello Stato”, ha aggiunto il Presidente Giacomoni. In occasione del trentennale, ha suggerito la creazione di un tavolo tecnico permanente presso Consap. L’obiettivo è portare all’attenzione del Governo la proposta di ampliare i requisiti di accesso al Fondo Casa con la garanzia all’80% anche alle famiglie con più figli. “Mi impegnerò personalmente per portare avanti queste proposte”, ha ribadito. Il Presidente di Consap ha inoltre sottolineato la necessità di estendere la garanzia anche alle surroghe, evidenziando come il Fondo, insieme ad altri aiuti di Stato, sia cruciale per il sostegno alle famiglie e alle giovani coppie “ma non è sufficiente per aiutare realmente le famiglie numerose”. In conclusione, ha invitato a migliorare gli strumenti esistenti per adattarli alle nuove esigenze.

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Sfide e soluzioni: Luca Dal Fabbro affronta la crescente povertà energetica

Il Banco dell’Energia ha recentemente riunito la 5ª Plenaria dei Firmatari del Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica” a Roma, un appuntamento fondamentale per fare il punto sulla situazione energetica in Italia e presentare nuovi progetti. A margine dell’evento, Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha rilasciato un’intervista a “Il Giornale d’Italia”, sottolineando l’urgenza di affrontare la crescente povertà energetica nel Paese.

Il Presidente di Iren, Luca Dal Fabbro

Povertà energetica: Luca Dal Fabbro sottolinea l’urgenza di soluzioni concrete

Dal recente studio dell’Osservatorio Italiano Povertà Energetica (OIPE) emerge un dato preoccupante: il numero di famiglie italiane in povertà energetica potrebbe salire fino al 12% nel 2024. Luca Dal Fabbro ha sottolineato come tale fenomeno non possa essere ignorato e che sia responsabilità delle utilities, compresa Iren, affrontarlo con soluzioni concrete. “In Europa ci sono 40 milioni di famiglie in povertà energetica e in Italia l’8,5% delle famiglie sono coinvolte. È un fenomeno che va contrastato, ed è responsabilità delle utilities, come Iren e le altre, affrontarlo e risolverlo. Non possiamo lasciare indietro famiglie che non possono riscaldare la casa o preparare un pasto perché manca il gas”, ha dichiarato. Il Presidente di Iren ha anche evidenziato l’importanza del Banco dell’Energia nel comprendere il fenomeno, fornire formazione per il risparmio e creare comunità energetiche. Servono progetti pratici nelle aree più disagiate del Paese, ha sottolineato Luca Dal Fabbro, superando gli interessi particolari delle singole utilities e collaborando come comunità per risolvere i problemi delle famiglie italiane.

Luca Dal Fabbro: l’impegno del Banco dell’Energia

Durante l’incontro, è emerso che il Banco dell’Energia ha raccolto e distribuito oltre 10 milioni di euro, sostenendo più di 13.000 famiglie attraverso oltre 70 progetti in tutto il territorio nazionale dal 2016 a oggi. Tuttavia, la “poli-crisi” che affligge le famiglie italiane continua, con il 64% degli italiani che lamenta difficoltà nel mantenere il proprio tenore di vita negli ultimi tre anni. L’aumento dei costi energetici è diventato una fonte crescente di preoccupazione, con l’80% degli intervistati che teme rincari nelle bollette. L’indagine IPSOS ha anche evidenziato la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla povertà energetica, con circa il 30% degli italiani che conosce almeno il termine. Luca Dal Fabbro ha inoltre sottolineato l’urgenza di porre maggiore attenzione alle fasce più vulnerabili, in particolare gli anziani. Le comunità energetiche, recentemente approvate dall’Unione Europea, sono considerate una soluzione concreta per affrontare la povertà energetica. “Dobbiamo dare soluzioni concrete agli italiani, per risolvere il problema della povertà energetica ed, in generale, del caro bolletta”, ha quindi concluso Luca Dal Fabbro.

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Snam alla COP28: il resoconto dell’AD Stefano Venier su LinkedIn

COP28, il punto su LinkedIn dell’AD di Snam Stefano Venier: “Si è distinta in questa edizione la condivisa determinazione nell’andare avanti con responsabilità, consapevolezza e convinzione, perché il futuro è un compito che riguarda tutti e non un sogno in cui tuffarsi a occhi chiusi”.

Stefano Venier

Stefano Venier: il bilancio dell’AD di Snam sulla COP28

L’AD di Snam Stefano Venier è intervenuto a Dubai in occasione della COP28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. “Sono stati giorni intensi, di confronto, condivisione, ascolto”, scrive nel post in cui ripercorre quanto avvenuto nell’ambito dell’evento. “Partito per Dubai, sapevo che fosse necessario trovare un segnale di fiducia e speranza verso un percorso complesso, che su alcuni temi sostanziali non ha ancora un chiaro execution plan”: l’AD di Snam racconta anche come sia tornato a casa con “una consapevolezza in più”, ossia che “il clima è una delle prime e assolute sfide dei nostri tempi e per poterla affrontare, a partire dall’energia, dobbiamo guardare a ogni possibile soluzione per abbattere le emissioni, senza più remore ideologiche (‘there’s no silver bullet’) e una buona dose di pragmatismo anche sul fronte del mondo finanziario”. Stefano Venier sottolinea quindi come si sia consolidato “nei diversi consessi (aperti e ristretti) l’approccio verso una piena neutralità tecnologica, che spero lasci alle nostre spalle una volta per tutte l’artificiosa competizione tra elettroni e molecole verdi e/o decarbonizzate, abbandonando progressivamente l’idea che ci sia una soluzione ‘that fits for all’”.

Stefano Venier, l’invito dell’AD di Snam: andare avanti con responsabilità, consapevolezza e convinzione

L’AD Stefano Venier evidenzia su LinkedIn anche l’attinenza tra iniziative e posizioni discusse nell’ambito della COP28 e le soluzioni che compongono l’Energy Transition Platform di Snam: “In partnership con l’Hydrogen Council è stata lanciata una Dichiarazione d’azione pubblico-privata sui corridoi commerciali transfrontalieri dell’idrogeno e dei suoi derivati, oltre ad una Dichiarazione di intenti intergovernativa, essenziale, sugli standard globali di certificazione dell’idrogeno e il riconoscimento degli schemi di certificazione esistenti. È stato prospettato a diversi tavoli l’impiego di tecnologie di abbattimento della CO2, come la CCS (fronte su cui siamo già impegnati direttamente e attraverso le nostre subsidiaries e di cui ho discusso all’Atlantic Council)”. E ancora “è stato espresso da oltre 100 Stati Membri un impegno importante verso il raddoppio dell’efficienza energetica (che abbiamo sottolineato vada vista a livello ‘di sistema’) così come da parte delle imprese, in particolare Hard to Abate, verso la decarbonizzazione, come ribadito dai lavori presidiati dalla International Renewable Energy Agency (IRENA) e dalla Alliance for Industry Decarbonization (AFID), di cui Snam fa parte”. Resta ancora tanto da fare “sul fronte dell’implementazione di norme e regolamenti semplificati, dei meccanismi di sostegno finanziario, della maturità e innovazione delle tecnologie, delle infrastrutture di trasporto e del coordinamento tra sviluppo di domanda e offerta ‘di scala’ assoluta”, osserva infine Stefano Venier: “Si è però distinta in questa edizione la condivisa determinazione nell’andare avanti con responsabilità, consapevolezza e convinzione, perché il futuro è un compito che riguarda tutti e non un sogno in cui tuffarsi a occhi chiusi”.

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Trasparenza, efficienza ed economicità: Ares Ambiente e i principi chiave della micro-raccolta

La gestione efficiente dei rifiuti è diventata una priorità imprescindibile per la nostra società. In questo contesto, Ares Ambiente si è affermata come anello di congiunzione nella catena di gestione dei rifiuti, offrendo servizi completi e trasparenti nell’ambito della micro-raccolta.

Ares Ambiente

Trasparenza, efficienza, economicità: i principi fondamentali di Ares Ambiente

Attiva dal 2008, Ares Ambiente si distingue come un partner affidabile per coloro che cercano servizi gestiti con trasparenza, efficienza ed economicità. La missione dell’azienda è fondata sulla tutela della salute umana e dell’ambiente, valori che permeano ogni fase del suo operato. Il Gruppo offre un servizio completo di micro-raccolta, che comprende il ritiro di varie tipologie di rifiuti, pericolosi e non pericolosi. Utilizzando mezzi iscritti alle categorie 4 e 5 secondo la normativa ADR, l’azienda assicura il rispetto delle regole tecniche e legali. I veicoli utilizzati sono dotati di personale tecnico abilitato per il campionamento e di laboratori di analisi per la caratterizzazione dei rifiuti. Ares Ambiente fornisce sistemi di confezionamento e imballaggi conformi alle normative vigenti per i rifiuti pericolosi e non pericolosi. Questi materiali vengono utilizzati sia per lo stoccaggio in loco sia per il trasporto, garantendo un approccio sicuro e responsabile. Fusti, scatole, sacconi, big bags e cisternette sono solo alcune delle opzioni disponibili.

Ares Ambiente: gestione documentale e tracciabilità su tutta la filiera

La gestione documentale è un aspetto cruciale per Ares Ambiente. L’azienda si occupa infatti della documentazione necessaria per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti, garantendo una tracciabilità completa su tutta la filiera. Ogni passo del processo è supportato da prove documentali, assicurando la conformità con le normative vigenti. Lo smaltimento dei rifiuti avviene attraverso l’accesso diretto a impianti di smaltimento finali, discariche e termovalorizzatori. L’azienda si impegna inoltre a collegare le piattaforme di stoccaggio direttamente con gli impianti finali e a favorire soluzioni di trattamento, smaltimento e recupero. Le attività coinvolte spaziano da carrozzerie a officine meccaniche, fonderie, imprese edili, concerie, aziende chimiche, attività del settore agro-alimentare e ittico, fino alle attività nel settore degli imballaggi e falegnamerie.

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Luca de Meo: la sfida dell’auto europea tra elettrico e regolamentazione

Per mantenere il suo primato storico nell’automotive, l’Europa deve accelerare sulla decarbonizzazione. Per realizzare un hub delle auto del futuro servono tuttavia incentivi e soprattutto una visione olistica da parte dei vertici di Bruxelles. È il messaggio lanciato da Luca de Meo, CEO di Renault Group, durante la presentazione del manifesto per la transizione green dell’Associazione europea dei costruttori di automobili.

Luca de Meo

Luca de Meo: mercati aperti e regole eque per decarbonizzare il settore

L’automotive europeo è pronto alla decarbonizzazione, ma chiede all’Europa di fare la sua parte. Questo è il senso del manifesto per la transizione green dell’auto presentato da Luca de Meo. In vista delle elezioni del 2024 e della Cop 28 di Dubai, il CEO di Renault Group – recentemente riconfermato nel ruolo di Presidente di ACEA – è tornato a parlare delle sfide che attendono il settore facendo il punto sulle istanze dei costruttori europei. Rivolto al Parlamento e alla Commissione Europea, il documento dell’Associazione, #FutureDriven, si basa su tre pilastri fondamentali: offerta, produzione e domanda di veicoli a emissioni zero. E se il manager non ha dubbi sulla necessità di decarbonizzare il settore, lo stesso vale per il cambio di passo chiesto ai vertici europei in merito ai regolamenti, numerosi e spesso contrastanti tra loro. “Il nostro settore è nel mezzo della più grande trasformazione da oltre un secolo e l’Europa deve garantire mercati globali aperti e regole commerciali libere ed eque”, ha affermato il CEO di Renault Group. 

L’auto elettrica è il futuro, ma serve un approccio olistico: il punto di Luca de Meo

Per rendere l’Europa un hub dell’auto del futuro, Luca de Meo continua a sostenere quindi che l’Europa debba modificare il suo approccio, basato oggi su una regolamentazione eccessiva e contraddittoria. Da qui al 2030 sono almeno cinque i regolamenti attesi in materia, tra cui il Net-Zero Industry Act e il Critical Raw Materials Act. Semplificazione e una visione più olistica le richieste dei costruttori europei, insieme a una maggiore collaborazione con i decisori politici. Due gli obiettivi: da un lato sviluppare la produzione di una gamma diversificata di modelli a emissioni zero, dall’altro incentivare adeguatamente la domanda di veicoli green con uno sforzo congiunto di tutti i livelli politici, da Bruxelles fino ad arrivare ai Comuni. Solo così, ha concluso Luca de Meo, l’Europa potrà garantire al settore condizioni di parità rispetto ai competitors americani e cinesi.

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30 anni di Consap: il discorso dell’AD Vincenzo Sanasi D’Arpe

Vincenzo Sanasi D’Arpe è intervenuto in occasione del convegno “30 Anni di Consap, assicuriamo agli italiani un futuro migliore”, sottolineando l’importanza delle società pubbliche nella politica industriale.

Vincenzo Sanasi D'Arpe

L’intervento di Vincenzo Sanasi D’Arpe al convegno per i 30 anni di Consap

Il convegno “30 Anni di Consap, assicuriamo agli italiani un futuro migliore”, organizzato in occasione del trentesimo anniversario di Consap, ha visto l’AD Vincenzo Sanasi D’Arpe parlare di cambiamento culturale e procedurale, sia in relazione al piano societario che a quello dei singoli Fondi, riferendosi in particolar modo al Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, e anche del criterio del merito, sottolineando che “senza merito e competenza non ci può essere competitività”. Riprendendo poi le parole utilizzate dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il suo discorso di insediamento, ha richiamato il “Piano Mattei per l’Africa”, considerato da Vincenzo Sanasi D’Arpe una “straordinaria intuizione”.

Il pensiero di Vincenzo Sanasi D’Arpe sul ruolo delle società pubbliche nella politica industriale

Vincenzo Sanasi D’Arpe ha posto l’accento sull’importanza di una politica industriale “prima di tutto nazionale che si confronti con quella UE”. Secondo l’AD di Consap le società pubbliche costituiscono “lo strumento fondamentale della politica industriale”. Da qui nascerebbe la necessità di “tutelare le grandi realtà pubbliche non solo nel perimetro d’azione delle loro attività – tramite il ricorso alla golden share e alla golden power – ma nel senso più ampio del termine”. Vincenzo Sanasi D’Arpe ha sottolineato infatti che la loro incidenza nell’economia nazionale assume una particolare rilevanza anche quale fattore per il potenziamento degli interessi industriali privati.

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GSA aggiunge nuovi servizi specializzati alla sua offerta: acquisita la spagnola Previnsa

GSA, tra le realtà più innovative in Europa nell’ambito della prevenzione incendi in strutture ad alto rischio, ha recentemente acquisito il 75% della società spagnola Previnsa e si appresta dunque ad ampliare la propria offerta di servizi specializzati.

GSA

Previnsa Servicios Integrales è ora al 75% di GSA

GSA, la società controllata da Eurizon Capital e attiva nella prevenzione incendio in strutture e infrastrutture complesse quali porti, aeroporti, ospedali, infrastrutture stradali, cantieristica navale, oil & gas, ha portato a termine un’importante operazione che si è conclusa con l’acquisizione al 75% del Gruppo spagnolo Previnsa Servicios Integrales. Realtà attiva nel settore dei servizi e degli impianti antincendio, formazione tecnica e segnaletica di sicurezza, Previnsa è specializzata in servizi di intervento e prevenzione in ambito nucleare e industriale, programmi di formazione per personale specializzato in lavoro ad alta quota, emergenze chimiche, sicurezza marittima, sicurezza del vento e sul lavoro, commercializzazione di segnaletica e accessori per la sicurezza sul lavoro. Nell’accordo, curato da GPBL e dallo Studio Broseta, è prevista inoltre l’acquisizione da parte di GSA di competenze finalizzate allo sviluppo di una nuova linea business legata alla produzione di segnaletica e accessori per la sicurezza e la formazione in loco per i propri clienti.

L’acquisizione di Previnsa contribuirà ad affermare GSA come player primario in Europa

L’operazione Previnsa – ha sottolineato Antonio Musacchio, AD di GSA da settembre 2021 – è perfettamente in linea con le strategie del Piano Pluriennale di GSA sia in termini di internazionalizzazione della società, che di ampliamento e arricchimento in chiave tecnologica della propria offerta di servizi, rivolgendosi anche a nuovi settori sia pur sempre affini al mondo della sicurezza”. Come evidenziato dal Fondatore e Vicepresidente esecutivo di GSA, Alessandro Pedone, l’acquisizione della società spagnola contribuirà poi ad accreditare il Gruppo “come primario player europeo nel settore della safety, ed è pronta a rafforzare ulteriormente la presenza in Italia”. Con un’offerta che oggi va dall’ingegneria all’execution, GSA vanta una serie di tecnologie, brevetti e competenze chiave per la prevenzione e sicurezza da incendi in contesti complessi, quali ad esempio il tunnel del Monte Bianco e del Gran Sasso.

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Umberto Lebruto: aree residenziali e verde al posto degli scali Milano Farini e San Cristoforo

Umberto Lebruto, AD di FS Sistemi Urbani, ha presentato lo scorso aprile il progetto di rigenerazione urbana degli ex scali ferroviari Milano Farini e Milano San Cristoforo: al loro posto sorgeranno social housing, servizi pubblici e tanti spazi verdi.

Umberto Lebruto

Umberto Lebruto: il progetto che farà rinascere la città

Gli ex scali Milano Farini e Milano San Cristoforo sono coinvolti nel progetto di rigenerazione portato avanti con impegno da FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane. Presentato dall’AD di FS Sistemi Urbani Umberto Lebruto nell’ambito dell’evento tenutosi lo scorso aprile e intitolato “Dagli scali, la nuova città. Sei anni dopo”, il progetto vedrà trasformare radicalmente l’area di circa 45 ettari al momento occupata dalle stazioni dismesse. Al loro posto sorgeranno servizi di innovazione per attività artigianali e manifatturiere, servizi pubblici, un’area residenziale e un parco di oltre 25 ettari. “Un obiettivo importante che persegue Regione Lombardia unitamente a FS Sistemi Urbani e Comune di Milano da tempo”, ha sottolineato l’Assessore alle Infrastrutture e Opere Pubbliche.

Umberto Lebruto: più del 65% dell’area diventerà uno spazio verde

L’intervento agli scali di Milano Farini e Milano San Cristoforo è parte di un progetto più ampio, che coinvolge ben sette scali ferroviari del Gruppo FS e rappresenta il piano di rigenerazione urbana relativo a Milano più grande degli ultimi anni. Un’iniziativa complessa che ha richiesto tempistiche molto lunghe. “Abbiamo iniziato ad unirci in questo processo sin dal 2006 e, nel 2017, abbiamo raggiunto un accordo molto equilibrato fra Regione, Comune e Ferrovie – ha spiegato Umberto LebrutoIn questi sei anni abbiamo iniziato a rendere fruibili alla città gli spazi abbandonati da tanti anni e non più utilizzati per la circolazione dei treni”. L’AD di FS Sistemi Urbani ha sottolineato poi come la presenza dei binari abbia raffigurato “una frattura storica” per il quartiere che presto sarà ricucita. Più del 64% dell’area sarà destinata a piazze ed aree verdi, con un parco che collegherà Porta Garibaldi con Bovisa. Un 20-25% sarà invece destinato al social housing.

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Iren: il Presidente Luca Dal Fabbro annuncia il lancio del più grande biodigestore d’Italia

“Noi abbiamo una miniera a cielo aperto che sono i nostri rifiuti, che dobbiamo smettere di chiamare rifiuti perché sono risorse, e queste vanno trasformate e valorizzate”: il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha sottolineato l’importanza strategica dell’economia circolare.

 Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro presenta i progetti di Iren al Festival Ecomondo

Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, è intervenuto al Festival Ecomondo 2023, che si è tenuto dal 7 al 10 novembre alla Fiera di Rimini. Ecomondo rappresenta una sorta di expo italiana dedicata all’economia circolare ed è un punto di incontro per l’industria, i policy maker e gli esperti del settore ambientale. Iren ha partecipato attivamente all’evento con una serie di panel e attività legate all’economia circolare e alla transizione ecologica. Nel corso della prima sessione, “Materie prime critiche ed economia circolare”, è intervenuto personalmente il Presidente Luca Dal Fabbro, che ha parlato delle strategie e delle soluzioni innovative per mitigare il rischio di carenza di materie prime critiche. In particolare, ha messo in evidenza i notevoli sforzi che Iren sta compiendo attraverso gli investimenti sugli impianti di recupero, che potrebbero soddisfare, attraverso lo sfruttamento dei rifiuti tecnologici, gran parte del fabbisogno nazionale di questi materiali, importantissimi per l’industria dell’alta tecnologia. Iren ha inoltre promosso il coinvolgimento delle nuove generazioni: all’evento hanno partecipato gli studenti del Liceo Bertolucci di Parma, che sono stati omaggiati inoltre con il Premio Planet Fan Eduiren 2022. L’artista Matteo Moras, noto come Mattley, ha presentato opere d’arte realizzate con scarti di legno, dando prova di uno splendido connubio tra arte e sostenibilità.

Luca Dal Fabbro: “Recuperare le materie rare per evitare la dipendenza dall’estero

Luca Dal Fabbro ha evidenziato l’importanza del riciclaggio e del riutilizzo dei rifiuti, non solo in riferimento alle problematiche ambientali, ma anche per una questione di sicurezza strategica. L’Italia soffre infatti della scarsità di diversi materiali fondamentali nella produzione di apparecchiature tecnologiche sofisticate e per la transizione ecologica, che è dunque costretta a importare da Paesi esteri, come la Cina, rischiando così un’eccessiva dipendenza. Da qui, la grande importanza di investire sul recupero: “Recuperare questi materiali è importante perché l’industria italiana dipende da circa 5 o 6 materie critiche che importiamo dall’estero e la tensione geopolitica e le crisi potrebbero rischiare di ridurre l’approvvigionamento di queste materie critiche, fermando le nostre imprese”. Particolarmente preziosi come fonte delle cosiddette materie critiche, ha sottolineato Luca Dal Fabbro, sono i rifiuti tecnologici, che potrebbero, se valorizzati dovutamente, sopperire al nostro fabbisogno nazionale, anche in maniera significativa. “Pensiamo solo ai cellulari e ai computer che gettiamo che sono ricchi di rame, di palladio, di zinco, di litio, tutte materie essenziali per la nostra impresa che ad oggi importiamo totalmente”. Il Presidente di Iren ha dunque nuovamente rimarcato l’importanza di considerare i rifiuti come vere e proprie risorse, anche nell’ottica di rendere l’Italia meno dipendente dalle importazioni estere.

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Stefano Venier: Snam, il valore dei progetti in sviluppo a Ravenna per il futuro dell’energia

Snam, l’AD Stefano Venier a Ravenna per presentare insieme al Sindaco i progetti sul territorio e le ricadute economico-occupazionali: dai lavori per la collocazione e l’allacciamento della FSRU BW Singapore al primo progetto italiano di CCS su scala industriale legato all’hub di Ravenna.

 Stefano Venier, AD di Snam

Stefano Venier: Snam e il Comune di Ravenna presentano i progetti dell’azienda sul territorio

L’AD di Snam Stefano Venier è intervenuto a Ravenna insieme al Sindaco Michele de Pascale e al COO Massimo Derchi per illustrare i progetti dell’azienda sul territorio. In occasione dell’incontro è stata firmata anche la convezione per le opere di compensazione e mitigazione riconosciute alla città a fronte dell’accoglienza garantita alla nave rigassificatrice FSRU BW Singapore. La seconda nave rigassificatrice acquistata da Snam, la cui entrata in esercizio è prevista per la fine del 2024, garantirà al Paese 5 miliardi di metri cubi di gas aggiuntivi oltre a quelli già forniti dalla FSRU Golar Tundra in attività a Piombino da luglio 2023. Di grande rilevanza strategica il progetto, come ha spiegato l’AD di Snam Stefano Venier: “Ha un ruolo strategico per la diversificazione e la sicurezza energetica del Paese. Assieme all’impianto di Piombino, garantirà 10 miliardi all’anno di metri cubi di gas, pari al 15% dei consumi nazionali, con il 40% della domanda che a quel punto sarà coperto dal GNL”. I lavori collegati alla collocazione e all’allacciamento della FSRU BW Singapore permetteranno al Comune di effettuare importanti interventi in diversi ambiti: dalla rigenerazione urbana alla mobilità sostenibile, dalla riforestazione al risparmio energetico, per un impegno complessivo pari a circa 24 milioni di euro. Notevoli anche le ricadute occupazionali: saranno più di 1.200 le persone impiegate e verranno coinvolti più di 100 fornitori della provincia di Ravenna e della Regione Emilia Romagna e assegnati contratti a imprese del territorio del Ravennate per oltre 300 milioni di euro.

Stefano Venier: l’avanzamento dei lavori per il progetto pilota CCS (Carbon Capture and Storage) in sviluppo a Ravenna

L’AD Stefano Venier, in occasione della conferenza stampa a Ravenna, ha fornito aggiornamenti anche sull’avanzamento dei lavori nell’ambito del progetto CCS che porta avanti insieme a Eni: “Sono stati completati al 60% e già nel 2024 prevediamo di iniziare a catturare le prime molecole di anidride carbonica”, ha spiegato l’AD di Snam aggiungendo che “farà di Ravenna il più grande hub del Mediterraneo per la cattura e lo stoccaggio della CO2”. L’avvio della fase 1 è previsto infatti per l’inizio del prossimo anno con l’iniezione ai fini dello stoccaggio permanente di 25mila tonnellate all’anno di CO2, catturate dall’impianto di gas di Casal Borsetti di Eni. La fase 2 verrà avviata invece entro il 2026 e raggiungerà una capacità di stoccaggio di 4 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030. Infine, ulteriori espansioni potranno portare i volumi fino a 16 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Snam abiliterà il progetto realizzando e gestendo le infrastrutture con cui trasportare la CO2: come ha sottolineato anche l’AD Stefano Venier, Ravenna si conferma per il Gruppo un polo strategico, lungo il quale transiterà anche il corridoio dell’idrogeno verde proveniente dal Nord Africa.

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Italy’s Best Employer 2024, riconoscimento per GSA

GSA è al primo posto della classifica Italy’s Best Employer 2024 del suo settore. Le valutazioni che hanno generato la graduatoria riguardano il grado di soddisfazione e benessere del lavoro all’interno dell’azienda, prendendo in esame temi quali il welfare, il wellbeing, la conciliazione vita-lavoro e lo smart working.

GSA Gruppo Servizi Associati

GSA è la migliore azienda della safety chain e del multiservice

È GSA – Gruppo Servizi Associati, società leader nel campo della sicurezza e della prevenzione antincendio, ad aver guadagnato il primo posto nella classifica Italy’s Best Employer 2024 per quanto riguarda il settore della prevenzione, sorveglianza e primo soccorso antincendio per le grandi infrastrutture. Valutando oltre 4.500 aziende con più di 250 dipendenti, con la partecipazione di circa 20.000 lavoratori, la graduatoria ha raccolto le 450 aziende top italiane. Con ricavi consolidati pari a 173 milioni di euro nel 2022 e oltre 5.000 dipendenti, GSA ha ricevuto una valutazione di 7,83 su 10, aggiudicandosi la vetta della classifica stilata da Statista. La società – con sedi a Roma, Udine, Milano, Genova, Aosta, Firenze, Napoli, Bari, Cagliari, Oristano e filiali a Chamonix e a Lione, in Francia – opera per clienti di rilievo come Aspi, Anas, il Traforo del Monte Bianco, il Traforo del Gran Sasso, l’Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova, Regione Lombardia e Fincantieri. A cui si aggiungono importanti aziende ospedaliere, come il Policlinico Umberto I di Roma, il Policlinico Universitario Gemelli, l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze e l’Istituto Gaslini di Genova, e altri clienti quali il Senato della Repubblica, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il Museo Egizio, la regione Toscana e la regione Marche per quanto riguarda la divisione Facility.

GSA: la soddisfazione del management

GSA – racconta il Vicepresidente e fondatore Alessandro Pedone – da tempo mette al centro del suo percorso di crescita le risorse umane, quale cardine delle proprie best practices. Essere primi significa per noi essere sempre più attrattivi nel mercato del lavoro e ancor meglio percepiti dai clienti. Ormai il wellbeing aziendale deve essere al centro di un sano sviluppo”. Secondo l’AD Antonio Musacchio, è invece “motivo di orgoglio apprendere che anche quest’anno GSA, nel proprio settore, è ai vertici della classifica best employer di Statista”. Nel 2023 l’azienda ha finalizzato importanti trattative sindacali che hanno portato, tra le altre cose, al riconoscimento dei buoni pasto per migliaia di lavoratori. Inoltre, sottolinea l’AD, “continuiamo incessantemente a lavorare per raggiungere gli obiettivi del nostro piano ESG attuando una politica attenta alla salvaguardia dell’ambiente e alle tematiche sociali”, ricordando poi che “grazie alle recenti acquisizioni GSA supererà i 200 milioni di euro di ricavi” ed entrerà, tramite la consociata spagnola Previnsa, “nel complesso mondo delle centrali nucleari divenendo leader europeo in un ambito fortemente specialistico, caratterizzato da stringenti regole e procedure”.

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Sabrina De Filippis: Mercitalia Logistics investirà 9 milioni di euro in Liguria

“Sotto il segno del porto” è il convegno promosso dall’Autorità del Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale che ha avuto luogo nell’Auditorium di Via Fossamastra a La Spezia. All’evento era presente anche l’Amministratore Delegato di Mercitalia Logistics Sabrina De Filippis.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis al convegno “Sotto il segno del porto”

La Liguria è una regione strategica per il trasporto merci ferroviario e, di conseguenza, per il Polo Logistica del Gruppo FS. “Circa il 18% dei trasporti totali di Mercitalia Rail sono in questa regione – ha infatti sottolineato Sabrina De Filippisconcentrati principalmente in 4 impianti, tra cui quello di La Spezia che rappresenta circa il 24% dei volumi regionali. I volumi di manovra gestiti in Liguria tramite Mercitalia Shunting & Terminal rappresentano, inoltre, il 23,5% dei volumi complessivi della società”. All’incontro, l’AD di Mercitalia Logistics ha ribadito il piano che interesserà la Liguria, per la quale il Gruppo prevede investimenti per 8 miliardi di euro nei prossimi dieci anni.

Sabrina De Filippis: potenzieremo le infrastrutture e il sistema della logistica in Liguria

Gli investimenti previsti dal Gruppo FS in Liguria saranno destinati al potenziamento delle infrastrutture e del sistema della logistica e al miglioramento dei servizi rivolti ai passeggeri. Lo ha ricordato Sabrina De Filippis durante il confronto. “Muoviamo l’economia del Paese – ha spiegato l’AD di Mercitalia Logistics – e lo facciamo in modo concreto e sostenibile per rispondere alle esigenze del mercato e per raggiungere gli sfidanti obiettivi dettati dall’Unione Europea. Il Piano Industriale 2023-2032 del Gruppo FS prevede investimenti in Liguria dedicati al completamento e potenziamento di infrastrutture ferroviarie e stradali, al miglioramento dei servizi ai passeggeri, e al potenziamento del sistema della Logistica”. Nello specifico, la società investirà 9 milioni di euro per il potenziamento dei terminal intermodali di Genova Sampierdarena e Santo Stefano di Magra, rinnovando la flotta con nuovi locomotori e incrementando i servizi intermodali e convenzionali.

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FME Education: le metodologie educativo-didattiche ai tempi della digitalizzazione

L’integrazione degli strumenti digitali nella didattica ha segnato la nascita a metodologie innovative che permettono di coniugare l’apprendimento e il divertimento: le soluzioni di FME Education vanno proprio in questa direzione.

FME Education

FME Education: strumenti digitali e nuove metodologie didattiche

La digitalizzazione è un processo che sta investendo tutti gli ambiti della nostra vita, implicando cambiamenti profondi nel modo di vivere. In ambito scolastico, le tecnologie digitali sono divenute degli strumenti ormai fondamentali da integrare nelle metodologie educativo-didattiche. Quelle più nuove tengono conto dell’interazione tra le varie aree di sviluppo (cognitiva, emotivo-affettiva, istintuale, culturale, sociale) e delle fasi evolutive degli studenti. In alcuni casi, come accaduto durante la pandemia, il digitale ha sostituito completamente la formazione in presenza, ma ci si è presto resi conto che è la combinazione della didattica tradizionale con le nuove tecnologie a garantire un’esperienza di apprendimento migliore per gli studenti. Lo sa bene FME Education che da tempo propone soluzioni basate su tale approccio.

Le soluzioni di FME Education in ambito didattico

Riconoscendo la trasformazione digitale come una sfida impegnativa ma necessaria, da dieci anni FME Education propone soluzioni digitali innovative per il mondo della formazione. Con i suoi strumenti, fornisce agli studenti degli strumenti adatti per combinare l’apprendimento e il divertimento. Conoscendo approfonditamente i processi di apprendimento degli studenti, l’Editore milanese fornisce supporto a genitori e insegnanti in tutte le relative fasi del processo. FME Education pensa infatti anche ai docenti, supportandoli con corsi di formazione e percorsi didattici digitali. Le soluzioni dell’Editore specializzato in formazione e contenuti digitali innovativi si rivolgono dunque a studenti, insegnanti, famiglie e scuole e hanno come obiettivo quello di supportare l’apprendimento e l’insegnamento con proposte che combinano esperienza, tecnologie e creatività.

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True Italian Experience: il profilo professionale dell’AD Maurizio Rota

Maurizio Rota si è specializzato nell’ambito della comunicazione integrata, dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo di imprese basate sulle nuove tecnologie. Attualmente, ricopre l’incarico di Vicepresidente e Amministratore Delegato di True Italian Experience.

Maurizio Rota, Vicepresidente e Amministratore Delegato di True Italian Experience

Maurizio Rota: le attività professionali

Diplomato presso il Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera e laureato in Ingegneria Informatica presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Maurizio Rota si distingue per uno stile caratterizzato dall’equilibrio tra disruption e organizzazione. Nel corso della sua carriera professionale ha lavorato a numerosi progetti all’avanguardia e in linea con le tendenze del momento, conseguendo diversi successi. La solida formazione accademica, unita a una profonda conoscenza delle tecnologie, gli hanno permesso di spiccare nel suo ambito. Rientrano tra i suoi maggiori successi quello di aver contribuito alla creazione e allo sviluppo di WOSM© – World Open Source Monitoring, tra i sistemi di Media Intelligence e analisi Big Data più avanzati al mondo per la raccolta, l’analisi e la gestione dei dati provenienti da TV, stampa, radio, siti web e social network.

Il percorso manageriale di Maurizio Rota in Assist Group

Nel 2016, Maurizio Rota diventa Direttore Generale e Membro del Consiglio di Amministrazione di Assist Group, realtà indipendente che opera nell’ambito della comunicazione e del marketing strategico. Dal 2020 è Amministratore Delegato di True Italian Experience, un’azienda innovativa attiva nel settore del turismo incoming che fa parte di Assist Group, assumendo un ruolo cruciale nella definizione e attuazione di strategie finalizzate alla promozione dell’Italia all’estero, alla vendita di esperienze di viaggio e alla digitalizzazione di tutta la filiera turistica. Maurizio Rota è infatti specializzato nella supervisione di progetti di rilevanza nazionale e internazionale volti a valorizzare brand e prodotti mediante strategie e attività di marketing e comunicazione.

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Caronno Pertusella, il primo stabilimento di Riva Acciaio: così ha fatto la storia dell’industria siderurgica

Caronno Pertusella e Malegno sono due stabilimenti storici di Riva Acciaio: uno è stato il luogo che ha visto l’esecuzione della prima colata continua a tre linee in Italia, il secondo è il primo impianto del Gruppo in Val Camonica.

 Riva Acciaio

Caronno Pertusella: il primo stabilimento di Riva Acciaio

Caronno Pertusella, Comune situato nella provincia di Varese, rappresenta uno dei pilastri di Riva Acciaio. La sua storia inizia nel 1956, quando Emilio Riva intraprese la costruzione di questo stabilimento, completandola in soli sette mesi. Il 7 marzo 1957, giorno della prima colata, è ancor oggi celebrato come l’anniversario ufficiale del Gruppo Riva. Ma la vera innovazione è arrivata nel 1964, quando Caronno Pertusella ha adottato la tecnologia pionieristica della colata continua curva a tre linee. Questa innovazione ha rivoluzionato il settore siderurgico italiano, consentendo di ottenere billette direttamente dall’acciaio liquido, aumentando l’efficienza produttiva e riducendo i costi, e facendo così la fortuna di Riva Acciaio. Oggi, dopo decenni di investimenti costanti, Caronno Pertusella è divenuto uno degli stabilimenti più avanzati ed ecologicamente compatibili. È specializzato nella produzione di acciai speciali, sia al carbonio che legati. Billette e blumi da colata continua vengono prodotti in una vasta gamma di dimensioni e qualità e sono utilizzati per la realizzazione di macchine per movimento terra, nel settore minerario, nella produzione di energia e nell’industria automobilistica.

Malegno: il più antico stabilimento di Riva Acciaio in Val Camonica

Lo stabilimento di Malegno rappresenta un sito storico nello sviluppo di Riva Acciaio. Situato nella Valle Camonica, un’area con una lunga tradizione nella metallurgia, Malegno è il più antico dei tre stabilimenti del Gruppo in quella zona. Costruito negli anni ’30 con il nome di Società Elettrosiderurgica di Valle Camonica (SELVA), è controllato totalmente da Riva Acciaio a partire dagli anni ’90. Oggi, lo stabilimento di Malegno è specializzato nella produzione di tondo trafilato, pelato e rettificato in acciai per cementazione e bonifica, oltre a trafilati quadri e piatti in acciai da costruzione. I prodotti trovano applicazione in diversi settori, tra cui specialmente quello dell’automotive. Lo stabilimento ha ricevuto un grande numero di attestati: la certificazione UNI EN ISO 9001 per la gestione della qualità, l’UNI EN ISO 14001 per la gestione ambientale, l’UNI ISO 45001 per la salute e la sicurezza sul lavoro e la IATF 16949 per la fabbricazione di prodotti destinati all’ automotive.

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Il centenario di Italo Calvino: Federico Motta Editore approfondisce l’opera del grande scrittore

Capace di spaziare tra numerosi generi e utilizzare un novero di registri che vanno dal fiabesco allo sperimentale, Italo Calvino è senza dubbio un gigante della letteratura italiana: per questo, Federico Motta Editore ne analizza l’impatto in diversi volumi.

 Federico Motta Editore

Un secolo di Italo Calvino: Federico Motta Editore omaggia il grande autore

Federico Motta Editore festeggia il centenario di Italo Calvino: nato il 15 ottobre 1923 a Santiago de Las Vegas (Cuba), Calvino ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura italiana e internazionale, diventando uno dei giganti del ‘900. La sua produzione letteraria, sviluppata in 40 intensi anni di attività dell’autore, ha toccato uno straordinario numero di generi e pratiche letterarie, dando prova di eclettismo e di un inesauribile desiderio di sperimentare le possibilità sconfinate dell’arte della scrittura. “Il sentiero dei nidi di ragno”, pubblicato nel 1948, costituisce l’esordio letterario dello scrittore, un libro che riprende la personale esperienza nella lotta partigiana: il romanzo narra infatti il tema della Resistenza vista dagli occhi di un bambino. Successivamente, Calvino si orienta invece verso un genere totalmente diverso ovvero la fiaba e il racconto fantastico, realizzando la celeberrima trilogia “I nostri antenati”: “Il visconte dimezzato” (1952), “Il barone rampante” (1957) e “Il cavaliere inesistente” (1959). Risale al 1963 “Giornata di uno scrutatore”, che costituisce un momento di riflessione etica e politica. Come afferma Giulio Iacoli nelle pagine de “L’età moderna”, volume curato da Federico Motta Editore, in quest’opera Calvino tratta “tutto il periodo retrostante dell’impegno politico e dell’adesione a un rigore laico e illuministico

Italo Calvino nelle opere di Federico Motta Editore

Una caratteristica dell’opera di Calvino, come evidenziato da Federico Motta Editore, è quella di reinventarsi continuamente, buttandosi in sperimentazioni sempre più spericolate e ardimentose. A partire dal 1965, Calvino pubblica infatti le “Cosmicomiche”, in cui il programma illuministico della Giornata viene sviluppato poeticamente. In quest’ultima opera, Calvino utilizza una narrazione che è a metà tra la scrittura scientifica e il racconto mitologico: attraverso lo sguardo di Qfwfq, entità cosmica antica come l’universo, riesce a trasformare i misteri e le meraviglie del cosmo in una continua fonte di stupore. “Se una notte d’inverno un viaggiatore” (1979) è invece il romanzo postmoderno per eccellenza, con il quale Calvino si interroga sulla natura stessa della narrazione. La trama, squisitamente metaletteraria, vede come protagonista un Lettore che cerca continuamente il finale di un romanzo incompleto, incappando in altri incipit di storie incomplete. Calvino mostra tutta la sua abilità di scrittore nel cimentarsi in dozzine di generi diversi, dal racconto erotico orientale alla novella filosofica. Italo Calvino morirà nel 1985, lasciando incompiute le “Lezioni americane”, che costituiscono il suo testamento critico e filosofico. Federico Motta Editore approfondisce in maniera estesa l’opera e la figura di Calvino nei suoi volumi: in particolare, nella “Storia generale della letteratura italiana”, ma anche nei volumi dedicati al Novecento di Historia, in cui compare un arguto saggio di Giulio Iacoli.

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Turismo in Italia, Maurizio Rota: il potenziale del Paese e le sfide future

Il turismo in Italia ha raggiunto nuovi picchi nel 2023, con un aumento record di visitatori stranieri. Tuttavia, come rivelato dai dati forniti dall’Osservatorio Internazionale di True Italian Experience, di cui Maurizio Rota è Vice Presidente e Amministratore Delegato, emergono sfide significative che l’industria turistica italiana deve affrontare.

Il Vice Presidente e Amministratore Delegato di True Italian Experience, Maurizio Rota

Maurizio Rota: il turismo in Italia tra punti di forza e sfide

L’Italia vanta una serie di punti di forza che continuano a conquistare i turisti internazionali. Il cibo e il vino, la cultura, l’arte, le tradizioni, le bellezze naturali e l’ospitalità sono stati valutati positivamente, dimostrando l’attrattiva del Paese. Tra le città d’arte, Roma è in testa con un aumento del 5,1% rispetto al 2022, seguita da Firenze e Venezia. Tra le regioni, la Puglia è al primo posto con un aumento delle presenze del 6,2%, seguita dalla Toscana e dal Trentino Alto Adige. Sulle coste italiane, la Costiera Amalfitana guida con un incremento del 4,2% delle visite internazionali rispetto all’anno precedente. “Questi dati confermano il grande potenziale del nostro Paese che continua a soddisfare il desiderio di esperienze da parte dei turisti”, ha commentato Maurizio Rota. Nonostante l’entusiasmo dei visitatori, l’Italia è però percepita come una destinazione costosa. L’84% dei turisti stranieri ritiene infatti che il costo del viaggio sia elevato. Tale percezione può essere un deterrente per i viaggiatori a budget limitato e richiede un’attenzione mirata da parte dell’industria turistica italiana. Il clima è un altro aspetto che influenza le esperienze dei turisti. Il 71% dei visitatori ha lamentato le temperature elevate durante il periodo estivo, sottolineando l’importanza di affrontare il cambiamento climatico e fornire comfort ai viaggiatori. Inoltre, il 51% ha manifestato dubbi sulla sicurezza, specialmente durante le ore serali.

Maurizio Rota: “Indicazioni utili per uno sviluppo ottimale del settore

La recente analisi condotta da True Italian Experience ha rivelato che il maggior afflusso di turisti in Italia ad agosto 2023 è stato registrato dagli Stati Uniti, rappresentando il 17,9% del totale, seguiti da turisti tedeschi (8,2%), francesi (6,8%), spagnoli (5,3%) e canadesi (3,4%). Le esperienze turistiche offerte hanno ottenuto un notevole successo, con il 74% dei visitatori che ha partecipato ad almeno tre attività esperienziali. Inoltre, il 63% ha dimostrato una preferenza per destinazioni incentrate principalmente sull’arte e la cultura. Il 61% ha invece optato per vacanze sostenibili e responsabili, mentre il 58% ha espresso l’intenzione di pianificare un nuovo soggiorno a lungo termine entro i prossimi tre anni. “L’analisi condotta da True Italian Experience, grazie al suo Osservatorio permanente che utilizza una tecnologia innovativa in grado di vagliare oltre 25 milioni di fonti web, 88 piattaforme di social network e oltre 120mila testate media, permette una radiografia dettagliata della stagione turistica appena conclusa e consente di dare indicazioni utili per uno sviluppo ottimale del settore”, ha concluso il Vice Presidente e Amministratore Delegato Maurizio Rota aggiungendo che “non bisogna trascurare le indicazioni sull’aumento dei prezzi e sulla sicurezza del territorio, fronti sui quali è necessario trovare soluzioni”.

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Susan Carol Holland e Fondazione Amplifon, tre anni a supporto degli anziani

A partire dalla sua nascita, la mission di Fondazione Amplifon, guidata da Susan Carol Holland, è stata quella di stimolare intellettualmente gli anziani e combattere la loro marginalizzazione e solitudine, utilizzando gli strumenti della tecnologia e della creatività.

 Susan Carol Holland, Presidente Fondazione Amplifon

Susan Carol Holland: il dialogo intergenerazionale come mission di Fondazione Amplifon

Compie tre anni Fondazione Amplifon, onlus guidata da Susan Carol Holland con lo scopo di aiutare gli anziani a combattere la marginalizzazione e la solitudine. La convinzione che guida l’attività della Fondazione è semplice: gli anziani meritano una buona qualità di vita e, soprattutto, hanno molto da insegnare alle nuove generazioni. Nata ai tempi del Covid-19 per portare soccorso alla Terza Età in un momento estremamente difficile, l’onlus si è ora evoluta in una realtà che promuove numerose iniziative sul territorio nazionale per assicurarsi che nessuno rimanga indietro. La Presidente Susan Carol Holland ha così descritto la mission della Fondazione: “Fondazione Amplifon lavora per garantire l’inclusione a tutti coloro che rischiano di rimanere indietro, con attenzione particolare agli anziani nelle loro comunità. Aggregando le migliori energie, idee e professionalità del mondo pubblico e privato, la Fondazione mira a riportare al centro il ruolo e il patrimonio di vita e conoscenza degli anziani, in un’ottica di condivisione intergenerazionale”.

Fondazione Amplifon, tutte le iniziative promosse da Susan Carol Holland

Tra i numerosi progetti che Fondazione Amplifon ha messo in atto a sostegno della Terza Età, sotto la guida di Susan Carol Holland, spicca indubbiamente “Ciao!”, iniziativa che ha portato all’installazione di schermi multimediali in centinaia di RSA e ospizi. Attraverso questi dispositivi, dotati di impianti sonori di alta qualità per facilitare la comprensione da parte degli anziani, i nostri nonni possono intrattenersi con lezioni di yoga, arteterapia, concerti e addirittura visite guidate a splendide città d’arte con come sottofondo canzoni in voga negli anni in cui erano giovani. Il progetto “Viva gli anziani!”, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, ha permesso di dare sostegno a numerosi anziani soli, sia attraverso supporto materiale (come la spesa o le faccende di casa) che attraverso preziosa compagnia. “Let’s Dream”, invece, ha permesso a molti anziani di vedere avverati i propri desideri: tra questi, un eccezionale concerto di Bobby Solo in una RSA.

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Stefano Venier: combattere la povertà alimentare, l’impegno di Snam

Nelle parole dell’AD Stefano Venier il valore di “Insieme per gli altri”: l’iniziativa organizzata da Snam e Fondazione Snam ETS in occasione della Giornata Mondale dell’Alimentazione ha coinvolto dipendenti, pensionati e fornitori in undici città italiane.

Stefano Venier - Un CEO a mensa

“Un CEO a mensa”: l’AD di Snam Stefano Venier serve alla mensa dell’Opera Cardinal Ferrari

L’AD di Snam Stefano Venier l’ha definita “una esperienza importante” parlando dell’opportunità avuta lo scorso 16 ottobre in occasione della Giornata Mondale dell’Alimentazione di poter aiutare alla mensa dell’Opera Cardinal Ferrari, che da più di 100 anni a Milano sostiene quanti hanno bisogno. “Un luogo in cui le persone più fragili trovano un’isola di serenità e sicurezza, e vengono accolte con dignità e qui riescono anche a sorridere”, ha sottolineato il manager. L’iniziativa si inserisce nell’ambito di “Insieme per gli altri”: organizzata da Snam e Fondazione Snam ETS, attraverso la settimana di volontariato aziendale, ha coinvolto dipendenti, pensionati e fornitori in undici località italiane (Milano, Roma, Napoli, Bologna, Salerno, Firenze, Taranto, Torino, Catania, Brindisi e Pordenone). I volontari hanno servito oltre 8mila pasti, preparato 22mila pacchi e raccolto più di 100mila Kg di cibo per circa 30mila persone in difficoltà, insieme a Croce Rossa Italiana, Opera Cardinal Ferrari, Banco Alimentare, Caritas locali, Opera San Francesco, Pane Quotidiano, Comunità di Sant’Egidio. Per l’AD Stefano Venier è stata “un’esperienza particolarmente profonda, che restituisce un senso di utilità semplice a chi aspetta un aiuto”.

Stefano Venier: combattere la povertà alimentare è il primo passo per sostenere una transizione giusta

La soddisfazione dell’AD Stefano Venier per quella che è stata “un’esperienza molto umana, molto forte” emerge anche nel video. “Da sempre Snam e soprattutto le sue persone sentono forte il bisogno di restituire qualcosa, di fare un’opera utile dal punto di vista sociale”: un senso di utilità “che tutti noi abbiamo bisogno di provare almeno una volta nella vita”. Stefano Venier si è congratulato con le persone del Gruppo anche in un post LinkedIn: “Ringrazio le persone del Gruppo – colleghi, pensionati, fornitori – che in più di 500 hanno collaborato con gli enti del territorio, da Pordenone a Catania, per raccogliere e distribuire le eccedenze alimentari e per servire pasti completi a chi non se li può permettere, contribuendo così a combattere la povertà alimentare, primo passo per sostenere una transizione giusta”.

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L’obiettivo di Carlo Messina: rendere Intesa Sanpaolo la banca più sostenibile al mondo

Supporto all’economia reale, iniziative sociali e ambientali, investimenti in Fintech e IA: la banca guidata da Carlo Messina si evolve per affrontare le sfide future.

L'AD di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina

Leadership sostenibile ed evoluzione digitale: Carlo Messina disegna il futuro di Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo è determinata a diventare la banca d’impatto numero uno al mondo. Mentre alcune aziende fanno marcia indietro sull’ESG, noi raddoppiamo”. Un obiettivo importante quello rivelato dal CEO del Gruppo, Carlo Messina, in una recente intervista rilasciata a Institutional Investor, che proprio lo scorso settembre ha premiato il manager come Miglior CEO delle banche europee per la sesta volta consecutiva. Carlo Messina ha illustrato i capisaldi del nuovo corso di Intesa Sanpaolo: leadership sostenibile, trasformazione tecnologica e investimenti su Fintech e Intelligenza Artificiale. Una strategia che va di pari passo con la crescita degli indicatori economici: il CEO ha infatti ricordato che, nonostante l’incertezza dei mercati e il contesto geopolitico sfavorevole, Intesa Sanpaolo ha ottenuto il miglior utile netto degli ultimi 15 anni: “Vogliamo che tutti i nostri stakeholder, nel prossimo decennio, traggano vantaggio dalla nostra leadership sostenibile”, ha sottolineato rinnovando il supporto all’economia reale e alle numerose iniziative sociali e ambientali avviate negli anni.

Carlo Messina: Intelligenza Artificiale tecnologia disruptive, ma serve etica e responsabilità

500 milioni di euro: è la stima del reddito lordo aggiuntivo che entro il 2025 verrà generato esclusivamente dalle iniziative tecnologiche di Intesa Sanpaolo. Per prepararsi alle sfide del Fintech, l’Istituto guidato da Carlo Messina ha investito nella trasformazione tecnologica e ha adottato una soluzione completa di core banking di nuova generazione basata sul cloud. A questo si aggiunge il lancio di Fideuram Direct, la prima rete italiana di consulenti patrimoniali da remoto per soddisfare le esigenze dei clienti che desiderano investire a distanza. Sul fronte dell’Intelligenza Artificiale, Intesa Sanpaolo è pronta a sfruttare quello che Carlo Messina riconosce come “un enorme potenziale per liberare nuove opportunità di business, aumentare l’efficienza e gestire i rischi”. Tuttavia, ha concluso il CEO, per affrontare questa rivoluzione sarà fondamentale agire in modo etico e responsabile.

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Il successo di Riva Acciaio tra siti produttivi, qualità e innovazione

Riva Acciaio, fondata nel 1954 e parte del Gruppo Riva, si è affermata come il principale produttore italiano di acciai di qualità. Con una produzione destinata al mercato italiano ed estero, le sue attività si svolgono negli stabilimenti di Caronno Pertusella (VA), Lesegno (CN), Sellero, Malegno e Cerveno nella Valle Camonica (BS).

Riva Acciaio

Riva Acciaio: oltre 60 anni di esperienza nel settore siderurgico

Con un’esperienza di oltre 60 anni nella realizzazione di prodotti lunghi e acciai di alta qualità, Riva Acciaio guarda al futuro con l’obiettivo di rimanere competitiva e allineata alle sfide ambientali del settore siderurgico. L’azienda si distingue per il suo laboratorio all’avanguardia presso Lesegno che, dotato del simulatore termomeccanico “Gleeble 3800”, collabora con istituzioni accademiche di prestigio come l’Università di Pisa, il Politecnico di Torino e il Politecnico di Milano. Gli stabilimenti di Cerveno, Malegno, Caronno e Lesegno sono certificati secondo la norma IATF 16949, il che consente al Gruppo di rifornire il mercato dell’automotive con prodotti di alta qualità. Nel frattempo, lo stabilimento di Sellero è certificato secondo la norma UNI ES ISO 9001, garantendo alti standard qualitativi. Riva Acciaio si impegna costantemente nel monitoraggio dei suoi processi produttivi al fine di mantenere gli stakeholder al centro delle politiche aziendali. Tale impegno a lungo termine è un segno tangibile della sua attenzione alla qualità e alla soddisfazione del cliente. Un elemento chiave dell’approccio aziendale è il riguardo costante verso l’innovazione e la sostenibilità.

Riva Acciaio: l’eccellenza dello stabilimento di Lesegno

Nell’ambito delle attività di Riva Acciaio, lo stabilimento di Lesegno emerge come una punta di diamante. Tale impianto, avviato nei primi anni ‘60, è rapidamente diventato un protagonista di primo piano nel settore siderurgico italiano. La sua reputazione si estende oltre i confini nazionali, confermando la sua rilevanza a livello internazionale. Le tecnologie avanzate che caratterizzano le attività del Gruppo sono garanzia di qualità del prodotto. In particolare, lo stabilimento di Lesegno si è distinto grazie all’avvio di due importanti progetti nel 2018 e nel 2020. Tali iniziative hanno ulteriormente consolidato la sua posizione di rilievo nel panorama europeo, dimostrando la capacità di Riva Acciaio di rimanere competitiva e all’avanguardia nel settore.

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Mario Putin e la trasformazione di Serenissima Ristorazione

Mario Putin è un imprenditore di successo nel settore della ristorazione, noto per essere alla guida del Gruppo Serenissima Ristorazione, una delle principali realtà nazionali nel campo della ristorazione commerciale e collettiva. Il suo percorso professionale è caratterizzato da una serie di decisioni audaci e da una lunga storia di impegno e dedizione.

Mario Putin, imprenditore alla guida di Serenissima Ristorazione

Mario Putin: l’esordio professionale

Il percorso di Mario Putin prende avvio all’età di 16 anni, quando decide di lasciare l’Italia per recarsi in Spagna. Durante i quattro anni trascorsi all’estero, intraprende una collaborazione significativa con i fratelli Giovanni e Alberto per la gestione della Automatismo para ceramica, azienda attiva nel settore ceramico. Nel 1969, fa ritorno in Italia e si unisce al fratello Franco nella gestione dell’azienda Impianti Putin Installazioni Automatiche e Costruzioni (IPIAC). La sua permanenza in questa società prosegue fino al 1996. In questo periodo, si verifica un evento significativo che avrà un impatto duraturo sulla sua carriera imprenditoriale. Mario Putin concede un proprio capannone in affitto a una società di ristorazione, Serenissima Ristorazione, iniziando a investire gradualmente nell’azienda e diventando azionista di maggioranza nel 1986.

Mario Putin e il successo di Serenissima Ristorazione

Una volta diventato azionista di maggioranza, Mario Putin intraprende un’importante attività di ristrutturazione e trasformazione dell’azienda. Applicando le competenze produttive e gestionali acquisite nel corso del suo percorso formativo, si concentra sulla ricerca della qualità e sulla cura dei prodotti e servizi offerti. Tale approccio gli permette di coniugare perfettamente l’alta qualità con l’efficienza industriale, trasformando gradualmente Serenissima Ristorazione in un Gruppo di successo nel settore della ristorazione. È il 1996 quando Mario Putin prende una decisione cruciale per la sua carriera imprenditoriale: lascia l’azienda di famiglia per dedicarsi completamente a Serenissima Ristorazione. Questa mossa si rivela vincente, poiché contribuisce notevolmente all’espansione e al successo del Gruppo nel panorama della ristorazione. Oggi è una delle aziende leader nel settore, in grado di soddisfare sia il consumatore finale sia le grandi aziende ed enti pubblici con servizi e prodotti di altissima qualità.

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Alice Carli eletta da “Forbes Italia” tra i 100 manager più influenti

Alice Carli è indubbiamente una figura di spicco nel mondo della moda, del lusso e del lifestyle. La sua recente inclusione nella prestigiosa lista dei 100 manager più influenti di “Forbes Italia” sottolinea il suo eccezionale contributo all’industria e alle sfide economiche globali.

Alice Carli, Executive Brands Advisor per Luxury e Lifestyle Brands presso FORMIA

Alice Carli: la manager innovativa nella lista di “Forbes Italia”

Nell’edizione numero 72 di “Forbes Italia”, pubblicata di recente, è stata resa nota la lista annuale delle personalità che hanno lasciato un’impronta significativa nel mondo degli affari, fondato aziende di successo e contribuito in modo rilevante alle sfide economiche globali. Tra questi leader, Alice Carli spicca come un esempio concreto di innovazione e visione. Una delle caratteristiche che la rendono un’ispirazione per molti è la sua convinzione che l’eccellenza non sia un obiettivo statico, ma piuttosto una visione mentale in costante evoluzione. Una solida mentalità innovativa che ha aperto ad Alice Carli le porte del successo, portandola a ricoprire incarichi chiave come Executive Brands Advisor per Luxury e Lifestyle Brands presso FORMIA.

Il percorso di Alice Carli verso il successo e l’eccellenza

Il percorso professionale di Alice Carli è caratterizzato da un impegno costante verso l’eccellenza e dalla volontà di affrontare le sfide con passione. La sua carriera, che l’ha portata da Milano a Cambridge, fino alla Harvard Business School online, l’ha vista raggiungere posizioni di grande rilievo nel settore della moda, del lusso e del beauty. Nel corso degli anni, ha infatti occupato ruoli di responsabilità come Strategic Advisor per aziende come Kaufmann & Partners e Samir Sulemanov, e ha collaborato con brand di fama internazionale come il Gruppo Della Valle, Furla e L’Autre Chose, dimostrando una notevole influenza e competenza nel settore. Un momento particolarmente significativo nella carriera di Alice Carli è arrivato a maggio 2023, quando è stata la prima manager donna italiana a essere intervistata nel format online “Global Chapter” della Harvard Business School.

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“Disegnare il futuro”: presente all’evento anche Tommaso Putin (Serenissima Ristorazione)

L’evento “Disegnare il futuro”, organizzato da Italia Economy presso Le Village CA Triveneto di Padova, è stato un’occasione di confronto tra gli attori istituzionali e il mondo delle imprese sul tema dell’innovazione e delle iniziative della Regione Veneto per la crescita del territorio. Tra gli ospiti anche Tommaso Putin, Vicepresidente di Serenissima Ristorazione, una delle principali aziende italiane nel settore della ristorazione collettiva.

Tommaso Putin

Tommaso Putin: come l’innovazione sta cambiando il settore della ristorazione

Tommaso Putin, Vicepresidente di Serenissima Ristorazione, ha portato la sua visione all’evento “Disegnare il futuro”, organizzato da Italia Economy a Padova. Il convegno, dedicato a tutte le realtà e i professionisti veneti che vedono nell’innovazione la chiave per il futuro, ha esplorato le sfide e le opportunità che la Regione offre per la crescita del territorio. Tommaso Putin ha mostrato come Serenissima Ristorazione sia una delle aziende italiane più innovative nel settore della ristorazione collettiva, in grado, grazie a investimenti e ricerca nelle nuove tecnologie, di soddisfare le esigenze di ospedali, scuole, aziende e locali pubblici con servizi di alta qualità. Non a caso lo stabilimento di produzione a Boara Pisani, (realizzato in provincia di Padova grazie a un investimento di 30 milioni di euro, è uno dei centri più all’avanguardia e tecnologicamente avanzati per la produzione di pasti in legame refrigerato.

La leadership di Serenissima Ristorazione e il contributo di Tommaso Putin

Nel centro di Serenissima Ristorazione lavorano quotidianamente 300 collaboratori. Con sedi dislocate in Polonia, Spagna e a New York, oggi il Gruppo può contare su un totale di oltre 10.000 dipendenti ed è punto di riferimento per il settore a livello internazionale. Merito anche di Tommaso Putin che, nell’ultimo anno in qualità di Vicepresidente, ha promosso investimenti in innovazione e sostenibilità nonostante la pandemia e l’inflazione. Laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano, Tommaso Putin decide di specializzarsi in Amministrazione e Controllo di Gestione e di arricchire le sue conoscenze di business internazionale con corsi di formazione e lavorando per diversi anni in una società di revisione. Raggiunte le competenze e l’esperienza necessarie, nel 2003 fa il suo ingresso in Serenissima Ristorazione, azienda di famiglia, nelle vesti di Chief Financial Officer. Nel 2022, grazie ai risultati raggiunti, arriva la nomina a Vicepresidente del Gruppo. Attualmente è anche al suo secondo mandato come Vicepresidente di ANIR Confindustria.

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Trastevere, siglato accordo tra Gruppo FS e Roma Capitle. Umberto Lebruto: si apre una nuova stagione

Umberto Lebruto, AD di FS Sistemi Urbani, commenta l’avvenuto accordo tra Gruppo FS e Comune di Roma per procedere con la riqualificazione dell’area della stazione ferroviaria di Roma Trastevere.

Umberto Lebruto

Umberto Lebruto sull’accordo con Roma Capitale: Trastevere sarà un punto focale

È stato firmato il protocollo d’intesa tra Comune di Roma e Gruppo FS relativo agli interventi previsti nell’area comprendente le aree della stazione di Trastevere. Definiti gli obiettivi comuni e le funzioni da realizzare, si potrà procedere con la riqualificazione dell’area che si trasformerà in un nodo trasportistico e in un polo di attrazione dei servizi. L’AD di FS Sistemi Urbani Umberto Lebruto ha sottolineato che Trastevere sarà ancora di più un “punto focale per Roma”. La stazione, situata al centro di quattro quadranti storici della Capitale, diverrà dunque un importante nodo, grazie a questo “grande accordo”, come definito dall’AD di FS Sistemi Urbani.

Umberto Lebruto: nuova stagione per la zona storica di Roma

Trastevere, ha sottolineato Umberto Lebruto, “è inserita in quattro quadranti di città storici che da sempre sono stati separati per la presenza della infrastrutture ferroviarie”, ovvero le linee per Fiumicino, Ostiense e la Tirrenica, le quali hanno diviso “il quartiere dove il punto focale è proprio la stazione di Trastevere”. Adesso, con questo protocollo, si potrà finalmente “trasformare quella barriera in una porta girevole” e i quattro quadranti “saranno ricuciti e rigenerati”. Nella prima fase è previsto lo sfondamento dei sottopassi, che saranno riqualificati e allungati, così da unire le due parti della città. È in questo modo che, come evidenziato da Umberto Lebruto, la parte Nord e la parte Sud iniziano a “ricucirsi e vivere una nuova stagione”.

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