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articolinews, Autore a Comunicati stampa e News - Pagina 2 di 23
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Torna l’influenza: i consigli della pediatra Susanna Esposito per proteggere i bambini

L’influenza stagionale è tornata, con un mese di anticipo rispetto all’anno scorso: come difendersi? I vaccini sono necessari? Che rapporto ha con il Covid? La pediatra Susanna Esposito, esperta in infettivologia, risponde a dubbi e quesiti.

 Susanna Esposito

Susanna Esposito: “La prevenzione primaria fondamentale per combattere l’influenza

Diagnosticato il primo malato con influenza stagionale di tipo A: Susanna Esposito, Direttrice della Clinica Pediatrica dell’Ospedale Pietro Barilla di Parma, ne dà notizia. Il paziente è giovanissimo: un lattante di 4 mesi, che ha cominciato a manifestare difficoltà respiratoria, febbre alta e inappetenza. I test di laboratorio hanno immediatamente confermato i sospetti della pediatra. Il bambino è attualmente in cura nella Clinica pediatrica diretta da Susanna Esposito: la terapia antivirale ha già dato risultati positivi e il piccolo è in via di miglioramento. Intervistata da “La Stampa”, la pediatra ha in ogni caso fatto circolare preziosi consigli su come evitare la trasmissione del virus, proteggendo così le categorie più vulnerabili: in particolare, ha posto l’attenzione sulla prevenzione primaria, che “si fa lavandosi le mani con acqua e sapone o con gel disinfettante, utilizzando le mascherine nei luoghi affollati e non prendendo in giro chi usa la mascherina (ad esempio i bambini a scuola o gli anziani). È sempre meglio una mascherina in più che una in meno. Poi arieggiare i locali e, se si è malati, stare a casa fino alla risoluzione dei sintomi e comunque per almeno cinque giorni”.

Susanna Esposito: “Vaccino antinfluenzale importante per soggetti fragili

La pediatra Susanna Esposito ha poi affrontato il tema della vaccinazione e della sua utilità nel combattere l’influenza. Secondo l’esperta, benché il vaccino possa fare bene a chiunque, questo diventa fondamentale per donne gravide (che rischiano altrimenti complicazioni in gravidanza e al fine di proteggere i nuovi nati nei primi 6 mesi di vita), soggetti afflitti da disabilità e da malattie croniche, anziani e bambini dai 6 mesi ai 6 anni. L’esperta stempera, invece, la paura per il Covid, che rimarrà epidemico ma vedrà, grazie alle vaccinazioni, un progressivo calo della letalità. In merito alla possibilità di ulteriori richiami per la vaccinazione da Coronavirus, Susanna Esposito ha affermato: “Per i soggetti fragili, i sanitari e chi ha molti contatti con la gente è molto importante fare questo richiamo. Penso ad esempio agli insegnanti, alle forze dell’ordine, agli sportivi agonisti e a tutti coloro che fanno mestieri dove uno stop o un focolaio possono essere molto controproducenti. Se non pericolosi”.

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Charles Holland Award: l’AD Enrico Vita e la Presidente Susan Carol Holland premiano i migliori negozi Amplifon

“I nostri audioprotesisti e il nostro personale di negozio sono di ispirazione per tutta l’azienda, in quanto svolgono un ruolo essenziale nell’assicurare a chi si rivolge a noi abbia la migliore esperienza possibile”: così si è espresso l’AD di Amplifon Enrico Vita, nel corso della cerimonia di premiazione a cui ha partecipato anche la Presidente Susan Carol Holland.

 La Presidente della Fondazione Amplifon Susan Carol Holland

Susan Carol Holland alla cerimonia di premiazione dei migliori stores di Amplifon

Il 31 marzo 2022, 50 punti vendita eccellenti di Amplifon sono stati onorati con il Charles Holland Award, prestigioso riconoscimento intitolato al fondatore. Alla cerimonia di premiazione, tenutasi presso il Superstudio Più di Milano, hanno presenziato la Presidente Susan Carol Holland e l’AD Enrico Vita, che hanno così voluto omaggiare l’impegno e la competenza dei dipendenti su qualsiasi livello. Gli stores premiati hanno sede in 15 Paesi diversi: Italia, Spagna, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Israele, Svizzera, Portogallo, Regno Unito, Polonia, Ungheria, Stati Uniti, Canada e Colombia. Il riconoscimento non è stato attribuito solamente sulla base dei successi economici, ma anche della qualità del servizio e l’aderenza ai valori aziendali, pilastri attorno a cui Susan Carol Holland ha impostato la crescita del Gruppo.

Amplifon, dalle origini al successo mondiale sotto la guida di Susan Carol Holland

Amplifon fu fondata nel 1950 da Algernon Charles Holland, padre di Susan Carol Holland e veterano delle Seconda Guerra Mondiale che desiderava migliorare la qualità di vita dei suoi commilitoni, spesso privati dell’udito da esplosioni, incidenti e ferite di guerra. Da allora, il Gruppo da lui fondato ha sempre mantenuto una stretta aderenza ai suoi valori, ossia condurre un’attività che mettesse al centro il benessere delle persone. Amplifon non si limita infatti a proporre un’offerta di qualità nell’ambito dell’hearing care: il Gruppo investe fortemente anche nella ricerca medica ed è fautore di numerose iniziative benefiche, specialmente a favore degli anziani e altre categorie fragili. Consegnando il premio intitolato a suo padre, Susan Carol Holland perpetua dunque la sua visione etica e profondamente benefica dell’attività di Amplifon.

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Stefano Venier: ambiente e sostenibilità, l’AD di Snam premiato ai CEOforLifeAwards 2023

Snam: ulteriore riconoscimento per l’AD Stefano Venier a fronte dell’impegno alla guida di Snam nel promuovere progetti sostenibili per “un mondo migliore, più giusto e più sostenibile”.

Stefano Venier

CEOforLifeAwards 2023: l’AD Stefano Venier riceve il premio per la categoria “Environment”

L’AD di Snam Stefano Venier è stato premiato nell’ambito dei CEOfoLiferAwards 2023 per l’impegno nel promuovere progetti sostenibili a favore di un futuro migliore per il Paese e per le nuove generazioni. Ed è proprio sulla “grande responsabilità che i giovani hanno nell’ambito della transizione” che l’AD di Snam si è soffermato intervenendo lo scorso 5 ottobre all’evento di premiazione in programma presso la Clubhouse CEOforLIFE di Montecitorio. Fondamentale per vincere le sfide della transizione energetica secondo, l’AD di Snam Stefano Venier, è un impegno condiviso: da un lato le istituzioni che giocano un ruolo chiave nello sviluppo e nell’attuazione di politiche volte a promuovere la sostenibilità, dall’altro le aziende che possono contribuire significativamente adottando pratiche sostenibili nella loro produzione, nella gestione delle risorse e nella responsabilità sociale d’impresa. Ma in generale quando si parla di sostenibilità “dobbiamo fare in modo che le persone se ne facciano carico. Oppure non si va da nessuna parte”.

Stefano Venier: mi piacerebbe passare il premio a ciascun collega, perché è davvero figlio del lavoro di tutti

Stefano Venier, a cui “Staffetta Quotidiana” ha riconosciuto il titolo di “Persona dell’anno 2022” per l’impegno alla guida di Snam nel garantire la sicurezza energetica, ha sottolineato su LinkedIn il valore del premio ricevuto nell’ambito dei CEOforLifeAwards 2023 per la categoria “Environment”. In Snam “sentiamo molto questa responsabilità verso l’ambiente e sono le nostre stesse infrastrutture, dislocate lungo tutto il Paese, ad essere ulteriore presidio per tutelarlo”. In quanto operatori di sistema e come abilitatori del cambiamento “per noi ‘ambiente’ non è solo riduzione delle emissioni, efficienza e risparmio energetico (sulle cui strade stiamo coinvolgendo in maniera sempre più incisiva anche i nostri fornitori) ma è anche promozione di molecole verdi, attenzione alla circolarità dei nostri processi e dei nostri cantieri, cura e ripristino del territorio a seguito di ogni posa di condotta, presidio e tutela della biodiversità, impegno attivo nella forestazione urbana, mobilità sostenibile”. L’AD Stefano Venier ha quindi ricordato nel post “il piacere di poter lavorare in un’azienda che ogni giorno ci permette di mettere a terra azioni concrete e incisive, che migliorano l’ambiente in cui viviamo e che lasceremo a chi verrà dopo”. Ecco perché “mi piacerebbe passare il premio a ciascun collega, perché è davvero figlio del lavoro di tutti”.

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Serenissima Ristorazione, approvato il bilancio del 2022: “Superati gli indicatori del periodo pre-pandemia”

Il bilancio di esercizio 2022 mostra risultati positivi in tutti i maggiori indicatori economici, ma Serenissima Ristorazione ha traguardi ancora più ambiziosi: per questo il Gruppo ha impostato una serie di investimenti e strategie a lungo termine orientate a innovazione, sostenibilità, diversificazione del business e internazionalizzazione.

 Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione, crescita netta rispetto al periodo pre-pandemico su tutti gli indicatori

Serenissima Ristorazione ha approvato il bilancio di esercizio del 2022, ricordando gli importanti risultati ottenuti nella scorsa annata: il fatturato consolidato è stato pari a 457,6 milioni di euro, un notevole aumento del 12,26% rispetto ai dati pre-pandemia. Ancora più significativo è l’incremento dell’EBITDA consolidato, che ha raggiunto i 25,2 milioni di euro, segnando una crescita del 10,6% rispetto al 2019. L’utile netto del Gruppo presenta un aumento del 18,2%, attestandosi al traguardo record dei 10,1 milioni di euro. Come spiegare l’eccezionale resilienza del Gruppo? Innanzitutto, attraverso una strategia aziendale lungimirante focalizzata su obiettivi a medio e lungo termine. Serenissima Ristorazione ha infatti avviato consistenti investimenti nell’innovazione, portando a un significativo efficientamento dei processi di produzione. Il Gruppo ha inoltre diversificato il portfolio delle attività e avviato un percorso di espansione internazionale, in particolare in Spagna, Polonia e a New York (Beer Table).

Serenissima Ristorazione: “Proseguiamo il percorso di crescita puntando a un fatturato di 500 milioni

Serenissima Ristorazione ha tuttavia piani ancora più ambiziosi per i prossimi anni, definiti nel Piano Industriale: “L’impegno, ora, è  quello di proseguire lungo questo percorso di crescita, con un piano industriale che prevede di raggiungere i 500 milioni di euro di fatturato nel 2023, con investimenti per oltre 30 milioni di euro, per nuove acquisizioni e per il potenziamento della nostra capacità produttiva, in particolare del nostro centro di Boara Pisani (PD), uno dei più grandi d’Europa per la produzione dei pasti in legame refrigerato, che verrà ampliato per lanciare nuove linee produttive, offrire nuovi servizi ed entrare in nuovi mercati e nuove aree di business come il catering aereo e la GDO”. La tecnica della cottura a legame refrigerato è ormai divenuta, infatti, uno dei marchi di fabbrica del Gruppo fondato da Mario Putin, e garantisce una grande freschezza e conservabilità degli alimenti. I riconoscimenti non riguardano tuttavia solamente l’aspetto finanziario. Nel corso del 2022, Serenissima Ristorazione è anche stata indicata dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza (ITQF) come una delle 300 aziende italiane Green Stars, attestandone l’impegno nel settore clean tech, nel recupero sostenibile di rifiuti e verso l’economia circolare.

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Italian Energy Summit, Luca Dal Fabbro (Iren): l’Italia verso l’indipendenza energetica

In occasione dell’Italian Energy Summit 2023, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha rilasciato un’intervista a “Il Giornale d’Italia” su temi caldi quali l’indipendenza energetica, la Russia, le rinnovabili e lo stock energetico.

Il Presidente di Iren, Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: l’intervista rilasciata a “Il Giornale d’Italia”

Abbiamo parlato di energia idrica e dell’opportunità che ha l’Italia di installare 12,5 TWh sia attraverso l’ammodernamento delle centrali esistenti che mediante la creazione di nuovi impianti e la costruzione di stoccaggio aggiuntivo – ha affermato Luca Dal Fabbro ai microfoni de “Il Giornale d’Italia” nell’ambito dell’Italian Energy Summit 2023 – Poi abbiamo parlato della crisi gas e del prezzo del gas e delle materie critiche, e come Iren sta sviluppando gli impianti per il recupero delle materie critiche che sono strategiche per l’approvvigionamento dell’industria del nostro Paese”. Volgendo lo sguardo al futuro mix energetico italiano, il Presidente di Iren sostiene che questo sarà più rinnovabile, grazie allo sviluppo di solare, eolico, idrico e biogas, e più resiliente perché saranno installati nuovi impianti di rigassificazione e di stoccaggio. Al momento, la priorità resta quella di assicurare abbastanza scorte energetiche per l’inverno. Secondo Luca Dal Fabbro, però, l’Italia non rischia un fuori stock energetico. “Abbiamo i bacini pieni di gas, abbiamo il gas che viene da Algeria, dal Transmed e dall’Azerbaigian con il TAP, quindi ritengo che questo problema sia molto ridotto”, ha dichiarato il Presidente di Iren.

Luca Dal Fabbro: abbiamo dimostrato di poter fare a meno della Russia

Il presupposto per l’indipendenza energetica italiana è la diversificazione delle fonti, ma il primo importante step da superare è riuscire a staccarsi dalla Russia. Secondo Luca Dal Fabbro, “lo stiamo già facendo”. “I 30 miliardi di metri cubi che importavamo dalla Russia oggi li importiamo sostanzialmente dall’Algeria e dall’Azerbaigian, e un po’ più di rinnovabili – ha spiegato il Presidente di Iren – Credo che in questo anno abbiamo dimostrato di essere stati capaci di sostituire questa energia con altra energia e quindi dobbiamo andare in questa direzione aumentando ovviamente la nostra resilienza, che significa aumentare le rinnovabili e anche la capacità di rigassificazione”. Chiaramente tutto ciò ha avuto un costo. “Però la libertà, l’indipendenza non ha prezzo”, ha sottolineato Luca Dal Fabbro, il quale riconosce all’Italia di aver dimostrato di essere capace di reagire. “Siamo stati bravi – ha dichiarato il Presidente di Iren – a livello istituzionale e a livello degli operatori come Iren”. A complimentarsi sulla capacità del Belpaese di sostituire il gas russo con altro gas e con le rinnovabili sono stati anche altri Paesi come gli Stati Uniti.

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Il ruolo chiave del riciclo nell’industria italiana: le riflessioni di Luca Dal Fabbro

Nel suo intervento al Senato in Commissione Industria, Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha evidenziato l’importanza critica del riciclo delle materie prime rare per l’economia italiana e ha presentato una serie di argomenti e proposte per affrontare tale sfida.

Il Presidente del Gruppo Iren, Luca Dal Fabbro

Raee, Luca Dal Fabbro: l’Italia deve accelerare

Con Iren, ha specificato Luca Dal Fabbro, “stiamo investendo ad Arezzo e in Piemonte su alcuni impianti specifici per il recupero di materiali rari utilizzando idrometallurgia e intelligenza artificiale”. La recente lista rilasciata dalla Commissione Europea identifica 34 materiali rari, di cui 16 sono considerati strategici. Questo solleva una questione essenziale: come può l’Italia garantire un approvvigionamento stabile di tali materie critiche? La situazione attuale è preoccupante. Circa il 90% dei materiali recuperati dai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) viene esportato per il riciclo, lasciando il nostro Paese senza la capacità di estrarre materiali preziosi in loco. In Italia, il processo si ferma al disassemblaggio, mentre altrove si procede con l’estrazione vera e propria. Questa è un’opportunità mancata, e Luca Dal Fabbro suggerisce che il legislatore dovrebbe concentrarsi su investimenti mirati per potenziare l’industria di recupero delle materie prime. Un altro punto critico evidenziato dal Presidente di Iren è la differenza nelle pratiche di raccolta dei Raee rispetto all’Europa. Attualmente, l’Italia raccoglie solo il 34% dei Raee, mentre la media europea si attesta al 47%. Inoltre, le tempistiche autorizzative in Italia sono notevolmente più lunghe rispetto a Paesi come la Francia, dove si impiega meno tempo per ottenere l’autorizzazione per la costruzione di impianti di recupero. In Italia, mediamente, ci vogliono 4,5 anni per ottenere l’autorizzazione, con il 60% del tempo dedicato all’iter burocratico. Questo rappresenta un ostacolo significativo per l’espansione dell’industria del riciclo delle materie prime nel Paese.

Il potenziale del riciclo in Italia: le proposte di Luca Dal Fabbro

L’altro tema importante – ha proseguito Luca Dal Fabbroè la qualifica dell’end of waste”. Spesso, infatti, mancano norme specifiche che ne definiscono l’utilizzo successivo. Questo deficit normativo ostacola lo sviluppo di una rete impiantistica efficace e impedisce al Paese di estrarre materiali preziosi. Il Presidente di Iren ha quindi avanzato diverse proposte per affrontare queste sfide. In primo luogo, ha sottolineato l’importanza di accelerare le procedure autorizzative. Tale passo è cruciale per consentire la realizzazione di impianti di recupero e riciclo in tempi più brevi, stimolando così l’investimento nel settore e favorendo la crescita dell’industria del riciclo. Inoltre, ha evidenziato la necessità di chiarire la qualifica “end of waste”, definendo chiaramente cosa può essere considerato un prodotto lavorato e come questi materiali possono essere riutilizzati o riciclati. Una maggiore chiarezza normativa semplificherebbe la gestione dei materiali e favorirebbe il loro recupero. Luca Dal Fabbro ha anche suggerito l’importanza di incentivare sistemi di raccolta efficienti per garantire flussi costanti di materie prime da riciclare. Questi sistemi contribuirebbero a creare una filiera sostenibile per il riciclo delle risorse. Sostenere la ricerca nel settore del riciclo delle materie prime è essenziale per sviluppare soluzioni innovative e garantire che l’Italia possa guidare alcune di queste ricerche, contribuendo così a rafforzare la propria posizione nel sistema europeo. Infine, ha sottolineato l’importanza di allocare risorse adeguate a iniziative di recupero e riciclo. “L’Italia sta installando molti impianti fotovoltaici ricchi di materie prime rare come oro rame platino e tra poco dovremo affrontare il problema della dismissione, Iren ha investito nel riciclo dei pannelli”, ha quindi concluso Luca Dal Fabbro sottolineando che “l’esigenza di recupero nei prossimi dieci anni raddoppierà ogni anno per diventare una delle crisi maggiori”.

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Fondazione Amplifon, il progetto “Ciao!” a Bergamo: le parole della Presidente Susan Carol Holland

Fondazione Amplifon a Bergamo con il progetto “Ciao!”, la Presidente Susan Carol Holland: “Questa collaborazione con il Comune e il sistema sociale di Bergamo ci consente di estendere ulteriormente il nostro progetto a un territorio importante e di renderlo ancora più inclusivo”.

Susan Carol Holland

Susan Carol Holland: Fondazione Amplifon, attenzione particolare agli anziani nelle loro comunità

Connettere e coinvolgere gli anziani di circa 200 residenze sanitarie assistenziali attraverso la tecnologia: con questo obiettivo Fondazione Amplifon ha dato vita al progetto “Ciao!” per portare avanti il proprio impegno verso l’inclusione sociale. Ne ha parlato Susan Carol Holland, Presidente della Fondazione, in occasione dell’avvio del progetto nel centro diurno del “Villaggio degli sposi” di Bergamo, gestito da Fondazione Carisma. L’iniziativa coinvolge anche la RSD di Piario, in alta Valle Seriana. “Questa collaborazione con il Comune e il sistema sociale di Bergamo ci consente di estendere ulteriormente il nostro progetto a un territorio importante e di renderlo ancora più inclusivo”, ha dichiarato Susan Carol Holland, aggiungendo: “La nostra Fondazione lavora per sostenere tutti coloro che rischiano di rimanere indietro, con attenzione particolare agli anziani nelle loro comunità, e promuove la partecipazione attiva delle persone alla vita sociale, culturale e professionale”.

Susan Carol Holland: condivisione intergenerazionale con il progetto “Ciao!”

Come evidenziato da Susan Carol Holland, dalla collaborazione tra “le migliori energie, idee e professionalità del mondo pubblico e privato, la Fondazione mira a riportare al centro il ruolo e il patrimonio di vita e conoscenza degli anziani, in un’ottica di condivisione intergenerazionale. Ci auguriamo che l’iniziativa avviata a Bergamo possa essere replicata anche in altri Comuni italiani”. Nello specifico, l’iniziativa consente di connettere case di riposo e RSA, in tutto il territorio nazionale, con l’installazione di schermi di altissima qualità audio e video presso le residenze. Vengono avviate, inoltre, iniziative con contenuti e forme di relazione sociale per l’intrattenimento e il coinvolgimento degli anziani. A fare eco alle parole della Presidente Susan Carol Holland anche il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori: “La città di Bergamo è da sempre attenta al ruolo fondamentale degli anziani e sta lavorando con impegno per cercare di costruire relazioni sociali inclusive nei confronti di una fetta di popolazione che continua a crescere, nella nostra città e nel nostro Paese. Il progetto ‘Ciao!’ si integra in questa idea dell’Amministrazione, consentendo di proporre la partecipazione attiva delle persone anziane attraverso non solo l’uso della tecnologia, ma anche attraverso un’aggregazione di energie pubblico-private”.

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Amplifon: Enrico Vita eletto “Best CEO” nel settore MedTech

Il riconoscimento a Enrico Vita come miglior CEO nel settore MedTech sottolinea il ruolo chiave dell’AD nella crescita e nel successo di Amplifon. Dal 2015, la sua guida ha portato l’azienda a diventare leader mondiale nel settore, con oltre 2 miliardi di euro di fatturato annuo e una capitalizzazione di mercato di circa 6 miliardi di euro.

L'AD di Amplifon Enrico Vita

Enrico Vita miglior CEO nel settore MedTech

La nomina di Enrico Vita come “Best CEO” nel settore Medical Technology & Services (MedTech) in Europa è una testimonianza del suo straordinario contributo alla crescita e al successo di Amplifon. Sin dal suo insediamento in qualità di Amministratore Delegato nel 2015, ha guidato l’azienda con una visione audace e un profondo impegno. Amplifon, con i suoi 70 anni di storia e uno spirito da startup, è diventata una delle aziende italiane di punta, attiva in 25 Paesi nel mondo e leader mondiale nel suo settore. La capacità dell’AD Enrico Vita di stabilire relazioni solide con la comunità finanziaria ha contribuito in modo significativo al posizionamento di Amplifon come azienda di successo, con un fatturato di oltre 2 miliardi di euro all’anno e una capitalizzazione di mercato di circa 6 miliardi di euro. Questo prestigioso riconoscimento da parte di Institutional Investor non è isolato, ma riflette l’esperienza del team di Amplifon nel suo insieme. Il Chief Financial Officer (CFO), Gabriele Galli, si è classificato al secondo posto nella categoria “Best CFO”, mentre Francesca Rambaudi, l’Investor Relations & Sustainability Sr Director, ha conquistato la prima posizione nella categoria “Best IR Professionals”.

Amplifon, Enrico Vita: innovazione, crescita e successi

Amplifon ha anche ottenuto un posizionamento di alto livello nelle categorie legate all’ESG, ai programmi di Investor Relations e al team IR. Tali risultati provengono dalle valutazioni di oltre 1.600 professionisti, analisti finanziari e investitori istituzionali, che rappresentano circa 750 società di servizi finanziari. Inoltre, la recente crescita dei ricavi di Amplifon a oltre 1.1 miliardi di euro nel primo semestre del 2023, con un EBITDA di 276 milioni di euro, è un chiaro riflesso della leadership di Enrico Vita e del suo impegno nell’investire in innovazione tecnologica. Un segno della dedizione di Amplifon nel mettere al centro il consumatore e nel rimanere all’avanguardia nel settore MedTech. La premiazione di altri membri chiave del team di Amplifon da parte di Institutional Investor è un’ulteriore prova delle competenze e dell’expertise presenti all’interno dell’azienda.

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Luca Dal Fabbro (Iren) al Forum Ambrosetti: “Costruire un sistema energico resiliente alle guerre”

Sicurezza dell’approvvigionamento, competitività delle fonti e sostenibilità: questi sono i tre pilastri sui quali, secondo Luca Dal Fabbro, l’Italia deve edificare il sistema energetico del futuro.

Luca Dal Fabbro (Iren)

Luca Dal Fabbro: “Approfittare della calma piatta per costruire sistema energetico resiliente a guerra ed emergenze”

Luca Dal Fabbro è intervenuto al Forum The European House – Ambrosetti, in una giornata di confronto e riflessione ricca di implicazioni geopolitiche. Nello specifico, il Presidente di Iren ha affrontato il tema dell’indipendenza energetica, e di come rendere l’Italia immune alla crisi. In seguito alla guerra in Ucraina, i prezzi di gas ed energia sono schizzati alle stelle: l’intervento di Eni e Iren è riuscito a far abbassare i prezzi entro la soglia di normalità, ma la guerra è ancora in corso e “non bisogna dimenticare che il futuro continua a essere incerto”. È il momento giusto, dunque, di non sedersi sugli allori e lavorare per la creazione di un sistema energetico “resiliente alle guerre”, e che sia in grado di alimentare a buon prezzo l’energia del Belpaese, che rimane “il secondo Paese più industrializzato d’Europa”. Luca Dal Fabbro elenca i tre capisaldi di questo nuovo sistema energetico, ossia la sicurezza d’approvvigionamento, la competitività delle fonti e la sostenibilità, e traccia anche un piano quinquennale attraverso cui ottenerlo. 

Luca Dal Fabbro: il piano per rendere l’Italia autonoma dal punto di vista dell’energia e delle risorse

Secondo Luca Dal Fabbro, Iren potrebbe offrire un contributo significativo nel rafforzare le infrastrutture dell’Italia e avvicinarla così all’obiettivo strategico dell’indipendenza energetica. Una fonte molto sottovalutata è il biogas, che il Paese potrebbe produrre nella misura di miliardi di metri cubi all’anno: Iren ha già provveduto a installare dei biodigestori nel territorio nazionale, ma si potrebbe fare molto di più. Importante anche l’idroelettrico, su cui Iren lavora da anni, e il fotovoltaico. Luca Dal Fabbro ha evidenziato tuttavia come la corsa alle rinnovabili sia rallentata da ostacoli di natura burocratica: “Non è possibile che installiamo un impianto fotovoltaico in cinque anni, quando in Francia si fa in un anno e mezzo, in Germania in un anno. Non è possibile che di fronte a una crisi energetica come quella dell’anno scorso, noi impieghiamo tre anni a fare un rigassificatore”. Necessaria, infine, anche una pianificazione strategica sulle acque. La scorsa estate, l’Italia ha sofferto la cattiva gestione delle risorse idriche in due modi opposti: la minaccia della siccità e l’alluvione dell’Emilia Romagna. È necessario, secondo il Presidente di Iren, mettere a punto una strategia di riutilizzo delle acque reflue, nonché lavorare per potenziare l’idroelettrico.

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Andrea Mascetti al MIND Milano Innovation District: innovazione, la vision di Finlombarda

Sinergie e opportunità per l’ecosistema dell’innovazione in Lombardia: all’incontro organizzato da Federated Innovation @MIND anche Andrea Mascetti, Presidente di Finlombarda.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti al MIND Milano Innovation District: Finlombarda in dialogo con Federated Innovation @Mind

L’avvocato Andrea Mascetti, in qualità di Presidente di Finlombarda, ha preso parte all’incontro organizzato il 19 settembre da Federated Innovation @Mind presso MIND Milano Innovation District: al centro un confronto su sinergie e opportunità per l’ecosistema dell’innovazione in Lombardia. L’incontro,

organizzato da Federated Innovation @MIND, si inserisce nel percorso di cooperazione avviato con l’istituzione finanziaria regionale Finlombarda con l’obiettivo di attivare sinergie di successo all’insegna dell’innovazione. Federated Innovation @MIND, spiega in un post LinkedIn l’avvocato Andrea Mascetti, è un “network di oltre 40 aziende leader di settore promosso da Lendlease con il contributo di Cariplo Factory”.

Andrea Mascetti, Finlombarda: il percorso di cooperazione con Federated Innovation @Mind

È su LinkedIn che Andrea Mascetti, Presidente di Finlombarda, rimarca il valore dell’incontro a cui ha preso parte: “Ringrazio il Presidente, Tommaso Boralevi, per averci dato l’opportunità di presentare la gamma di prodotti finanziari e servizi dedicati alle imprese del territorio e di poter sottolineare l’importanza delle alleanze per la tenuta e resilienza della nostra regione sotto il profilo sociale, economico e di sostenibilità”. Nel post, il Presidente di Finlombarda Andrea Mascetti si dice “certo che questo incontro sia solo il primo passo di un proficuo percorso di cooperazione che abbiamo avviato con Federated Innovation @Mind con l’obiettivo di attivare sinergie di successo in Lombardia all’insegna dell’innovazione”.

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Federico Motta Editore, nell’opera I protagonisti della cristianità un approfondimento su Giovanni Paolo II

Per la maggiore parte della sua giovinezza, Karol Wojtyła non sapeva che sarebbe diventato un sacerdote; ancora meno che avrebbe preso il nome di Giovanni Paolo II divenendo una delle figure più importanti non solo della storia della Cristianità. Nella lunga voce dedicata al Santo Padre, Federico Motta Editore segue i passaggi dalla conversione spirituale fino all’elezione come Papa.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore, come Wojtyła divenne Papa Giovanni Paolo II: il percorso di conversione nell’opera editoriale I protagonisti della Cristianità

Il percorso spirituale del Pontefice, come spiega Federico Motta Editore nei suoi volumi, fu tutt’altro che lineare, e, soprattutto, fu plasmato dal dolore del trauma delle morte di coloro che amava di più. Karol Wojtyła nacque il 18 maggio 1920, e la sua vita fu segnata fin dall’inizio dalla sofferenza e della morte: nel 1929 scomparve la madre e nel 1932 il fratello Edmund. Nel 1938 fu studente all’Università Jagellonica di Cracovia, mentre si manteneva lavorando come manovale e cavapietre. Personalità eclettica e dai molti interessi culturali, in gioventù fu anche poeta e attore dilettante. Furono due gli eventi che lo portarono a intraprendere il sacerdozio: la Seconda Guerra Mondiale e la morte del padre, nel 1941. Scoperta la propria vocazione, frequentò il seminario clandestino e ricevette l’ordinazione nel 1946. Docente di etica all’Università Jagellonica diCracovia, divenne infine Arcivescovo della città dal 1964. Nel 1967 divenne cardinale. Partecipò ai due conclavi del 1978: quello di agosto che elesse Giovanni Paolo I e quello di ottobre, che si concluse con la sua elezione.

Federico Motta Editore racconta Giovanni Paolo II, primo Papa non italiano

Nell’approfondimento dedicato alla sua figura, l’enciclopedia di Federico Motta Editore spiega come il papato di Giovanni Paolo II sia stato estremamente significativo, e tra quelli che maggiormente traghettò la figura del Papa nell’età contemporanea. Innanzitutto, fu il primo Papa di origini non-italiane dai tempi di Adriano VI (1522-1523). In secondo luogo, diede inizio a una nuova concezione del papato, in cui il Santo Padre, più che come un leader politico, era da intendersi come una guida spirituale. Giovanni Paolo II si adoperò per tutta la vita per i diritti umani, nonché per tentare di stemperare le tensioni fra Unione Sovietica e Stati Uniti. Fu un grandissimo “Papa viaggiatore”, sempre in movimento, per cercare il contatto diretto con i fedeli di tutto il mondo. Il suo pontificato è stato straordinariamente lungo: con una durata di oltre 26 anni, è il terzo più longevo nella storia della Chiesa dopo quello di Pietro (34 anni) e Pio IX (oltre 31 anni). La sua morte il 2 aprile 2005, dopo una lunga malattia, ha suscitato profonda commozione non solo tra i cattolici ma in tutto il mondo. La rapidità con cui è stato beatificato nel 2011 e successivamente canonizzato nel 2014 è stata un riconoscimento unanime della sua straordinaria santità.

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La pediatra Susanna Esposito: “Il Covid ancora un problema nelle scuole, importante fare i tamponi se sintomi”

Nonostante il calo della letalità, il Covid continua ad essere l’infezione del momento: la professoressa Susanna Esposito spiega come proteggersi sui banchi di scuola.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: “Fare tamponi frequenti e non presentarsi se si hanno sintomi anche lievi

Il ritorno sui banchi porta a tante novità eccitanti per i bambini, ma significa anche il propagarsi di malattie e infezioni da cui bisogna assolutamente proteggersi. In un’intervista rilasciata a “Fanpage”, la professoressa Susanna Esposito, ordinaria di Pediatria presso l’Università di Parma e Presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid), ha dato preziosi consigli ai genitori per aiutarli a difendere la salute dei propri bimbi.

Innanzitutto, l’esperta infettivologa ha messo in guardia rispetto alla minaccia del Covid: benché siamo fortunatamente lontani dai picchi pandemici degli scorsi anni, il Coronavirus continua a circolare.
Tra le infezioni più comuni, al momento c’è il Covid, nel senso che attualmente il numero dei casi sta aumentando in tutte le fasce d’età, anche in quella pediatrica.” Susanna Esposito ribadisce l’importanza di fare tamponi in presenza di sintomi, lavarsi le mani, portarsi sempre dietro la mascherina e avere del gel igienizzante. È fondamentale, inoltre, non andare a scuola in caso di sintomi anche lievi, perché l’ambiente chiuso rende il contagio quasi inevitabile. “Si deve sottolineare che bisogna raccomandare responsabilità da parte di tutti, ragazzi e genitori, per prevenire un’ulteriore circolazione virale”.

Vaccini, quando e perché? L’analisi di Susanna Esposito

Una questione particolarmente importante è quella della vaccinazione: sia contro il Covid che contro l’influenza. Mentre quest’ultima è raccomandata tra i 6 mesi e i 6 anni (ed è in generale utile per tutti) anche in assenza di malattie croniche a rischio di complicanze in corso di influenza, quella contro il Covid serve specialmente ai bambini più fragili, anche se potrebbero beneficiarne altri piccoli con uno stato di salute particolare. Secondo Susanna Esposito, è fondamentale in ogni caso rivolgersi a un pediatra, in grado di valutare i singoli casi. Secondo la pediatra, è fondamentale avere cura dei piccoli sull’aspetto Covid in quanto l’isolamento ha conseguenze psicologicamente pesanti per loro: “Noi diciamo di fare attenzione alle mascherine e al lavaggio delle mani proprio perché l’impatto del Covid sui bambini e sulla loro salute mentale è stato drammatico, per cui l’isolamento a cui l’infezione può indurre è un elemento che dobbiamo a tutti i costi scongiurare”. Infine, Susanna Esposito mette anche in guardia dai pidocchi e dalle gastroenteriti. Secondo l’infettivologa, contro i pidocchi bisogna fare controlli immediati nel caso il bambino sperimenti prurito intenso al cuoio capelluto. In caso di diarrea, invece, è fondamentale tenere il piccolo a casa perché questo genere di infezioni intestinali si diffonde con estrema rapidità.

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Verso un’urbanizzazione sostenibile, Davide D’Arcangelo: l’innovazione ha un ruolo centrale

Ospite del programma radiofonico “Io, Chiara e il green”, Davide D’Arcangelo si è soffermato su come sfruttare l’innovazione per ripensare i centri urbani e ridistribuire meglio la popolazione così da contrastare il cambiamento climatico.

Davide D'Arcangelo

Davide D’Arcangelo: trasformare i centri urbani con l’innovazione per combattere il cambiamento climatico

Il cambiamento climatico si combatte anche attraverso un processo di urbanizzazione che possa essere più in sintonia con le funzioni residenziali e la sostenibilità ambientale. Attualmente, il 55% della popolazione mondiale è concentrata nei centri urbani, che occupano solo il 3% della superficie terrestre. In un’intervista andata in onda su “Io, Chiara e il green”, Davide D’Arcangelo propone di sfruttare l’innovazione come strumento per ridefinire le città e le abitudini delle persone, così da ripopolare i territori abbandonati e ridurre l’affollamento nei principali centri abitati. Pensando a come possa essere il futuro delle città, Davide D’Arcangelo ha ricordato Carlos Moreno, il quale “parlava delle città in 15 minuti, dove i servizi pubblici vengono ripensati in chiave digitale e la mobilità diventa anche non mobilità”. Quello che abbiamo davanti deve essere, insomma, “un futuro di sostenibilità” al quale si può arrivare solamente “capendo cosa serve accentrare nelle città e cosa può essere promosso al di fuori”. Trasformare i borghi in luoghi adatti alla terza età grazie ai servizi di telemedicina, potrebbe essere un esempio di come contribuire al decongestionamento dei centri urbani con l’innovazione.

Davide D’Arcangelo: gli esempi dal mondo, da Barcellona a New York

Nel mondo esistono già diversi casi di città che hanno avviato sperimentazioni nell’ambito dell’urbanizzazione con progetti consistenti nella realizzazione di spazi dedicati all’innovazione. Davide D’Arcangelo ne ha riportati alcuni. Sorge a Barcellona il “Distretto 22@”, un’area industriale degradata della città che è stata trasformata in un quartiere dedicato alla tecnologia e che è arrivato ad ospitare circa 7.000 aziende del settore, “con effetti positivi sia sulla riqualificazione che sull’occupazione”. Un altro esempio può essere quello della “Silicon Roundabout nella zona Est di Londra, conosciuta anche come Tech City, dove le imprese digitali hanno attratto talenti e rigenerato il quartiere”. A che punto si trova, invece, l’Italia? Mentre vengono avviati progetti paralleli pure in metropoli come New York e Amburgo, il nostro Paese sembra essere ancora indietro. “Con la nuova programmazione il PON Metro, finora limitato a finanziare la digitalizzazione delle 12 città metropolitane, sarà esteso anche alle città medie come i capoluoghi di provincia. Questo approccio alla digitalizzazione e al riutilizzo degli spazi nelle città potrebbe invertire il trend stimato dall’OCSE, come sta succedendo con il south working in alcune città americane”, ha evidenziato Davide D’Arcangelo, sottolineando i benefici che deriverebbero dall’estendere tale approccio a tutte “le principali città italiane”.

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Dal settore ceramico alla ristorazione: la carriera di Mario Putin

Dall’esordio in Spagna a soli 16 anni fino al ritorno in patria. I momenti chiave del percorso professionale di Mario Putin e il suo contributo al successo del Gruppo Serenissima Ristorazione.

Mario Putin, Presidente di Serenissima Ristorazione

I primi incarichi professionali di Mario Putin

Mario Putin è una figura di spicco nel settore della ristorazione commerciale e collettiva grazie alla sua leadership nel Gruppo Serenissima Ristorazione, una delle principali realtà del settore a livello nazionale. Il suo percorso professionale ha inizio a soli 16 anni, quando prende una decisione audace: lasciare l’Italia per trasferirsi in Spagna. In quegli anni trascorsi all’estero, intraprende una fruttuosa collaborazione con i fratelli Giovanni e Alberto, prendendo parte alla gestione dell’azienda Automatismo para ceramica, attiva nel settore ceramico. Nel 1969, fa ritorno in Italia e si unisce al fratello Franco nell’amministrazione dell’azienda Impianti Putin Installazioni Automatiche e Costruzioni (IPIAC), per la quale lavora fino al 1996. Durante questa lunga collaborazione con il fratello, Mario Putin concede in affitto uno dei suoi capannoni a una società di ristorazione emergente, Serenissima Ristorazione.

Mario Putin e il successo di Serenissima Ristorazione

Attraverso investimenti graduati nel corso degli anni, nel 1986 Mario Putin diventa azionista di maggioranza del Gruppo Serenissima Ristorazione e avvia un significativo processo di trasformazione del modello aziendale. Grazie alle abilità produttive e manageriali acquisite nel corso della sua carriera, decide di porre l’accento sulla ricerca della qualità e sull’eccellenza dei prodotti e dei servizi offerti, coniugando abilmente qualità elevata ed efficienza industriale. È il 1996 quando Mario Putin prende una decisione cruciale: lascia l’azienda di famiglia per dedicarsi completamente alla crescita e allo sviluppo di Serenissima Ristorazione. Il suo impegno e la sua visione portano la società a un ruolo di primo piano nell’ambito della ristorazione. Oggi, il Gruppo è leader del settore, in grado di soddisfare le esigenze del consumatore finale, delle grandi aziende e degli enti pubblici, offrendo servizi e prodotti di alta qualità.

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La nascita di Riva Acciaio: come è diventata leader di settore

Riva Acciaio fa parte del Gruppo Riva, destinato a diventare uno dei maggiori operatori siderurgici del continente europeo.

Riva Acciaio

Riva Acciaio, la fondazione e le prime tappe dell’espansione

La nascita del Gruppo Riva può essere collocata nel 1954, anno in cui l’imprenditore Emilio Riva, collaborando con il fratello Adriano, fonda Riva Acciaio, specializzata nella raccolta di rottami destinati ai produttori di acciaio. La società si trasforma progressivamente in produttore di acciaio per diversificare e oltrepassare i limiti del settore dei rottami. Viene dunque aperto uno stabilimento all’avanguardia a Caronno Pertusella nel 1956. Tale stabilimento è dotato di un forno elettrico ad arco con una capacità di 25 tonnellate per colata, superando di gran lunga le dimensioni dei forni in Italia all’epoca. Negli anni ’60, l’industria siderurgica italiana si trova ad affrontare una crescente concorrenza internazionale, ma Riva Acciaio è in grado di tenere il passo introducendo la colata continua curva a tre linee, un’innovazione tecnologica allora completamente sconosciuta in Italia ma utilizzata in Austria. Questa tecnica permette un rapido abbattimento dei costi e un notevole efficientamento della produzione, e svolge un ruolo chiave nel garantire l’affermazione nazionale del Gruppo Riva.

L’espansione di Riva Acciaio nel mercato europeo e globale

Per competere a livello internazionale, Riva Acciaio inizia una campagna di acquisizioni mirate sia in Italia che all’estero, diventando un gruppo siderurgico internazionale a tutti gli effetti. In Canada, viene acquisita la Associated Steel Industries (ASI), società specializzata nella macinazione delle carcasse degli autoveicoli per la produzione di rottame di alta qualità. In Europa, vengono acquisite la Siderúrgica Sevillana in Spagna (1971) e l’acciaieria di Iton Seine (1976). Nel 1980, il Gruppo produceva oltre 1,1 milioni di tonnellate d’acciaio, posizionandosi tra i principali operatori europei. Nel 1978, è il primo Gruppo a vendere acciaio direttamente alla Cina. Negli anni ’80 e ’90, Gruppo Riva continua a crescere in Europa. Acquisisce impianti in Belgio, Germania e Francia, aumentando significativamente la produzione d’acciaio e consolidando la sua presenza internazionale. Nel 1996, Gruppo Riva rileva lo stabilimento di Sellero e nel 2000 acquisisce il gruppo francese SAM, segnando in modo irrevocabile l’ascesa di Riva Acciaio a protagonista del settore siderurgico dei prodotti lunghi.

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Auto elettriche, Luca de Meo (Renault Group): “Rivoluzione onerosa, servono investimenti e tecnologia”

L’auto elettrica rischia di essere una rivoluzione per i più abbienti, necessario spingere sulle alternative green come gli E-fuel: è il messaggio lanciato da Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, in occasione del Viva! Festival di Locorotondo.

Luca de Meo, CEO di Renault Group

Luca de Meo: prospettive sulla mobilità e gli svantaggi dell’elettrico

L’industria automobilistica sta vivendo una rivoluzione epocale, con l’elettrificazione che ormai domina le conversazioni. Luca de Meo, CEO di Renault Group, propone un’analisi più ampia e sfidante. In occasione della conferenza stampa promossa a latere del Viva! Festival di Locorotondo, di cui il Gruppo è stato main sponsor, il manager ha spiegato che il futuro dell’auto non può limitarsi esclusivamente all’elettrico. Ad oggi, considerati i costi di produzione nettamente maggiori rispetto alle vetture termiche, l’auto elettrica rischia di diventare una “rivoluzione per ricchi”. Per Luca de Meo “la mobilità privata per come l’abbiamo conosciuta non esisterà più”. Tuttavia, sebbene da un lato “investimenti, componenti e tecnologia” ricadono sul prezzo delle vetture, ha sottolineato il manager, il vantaggio delle auto elettriche è rappresentato dal “costo di esercizio inferiore, circa un terzo rispetto ad una vettura termica”.

Luca de Meo: “Regole Ue troppo stringenti, serve più coraggio su E-fuel e idrogeno”

Durante la conferenza stampa, il CEO di Renault Group, da gennaio anche Presidente dell’ACEA, ha poi ricordato ai presenti la competizione sempre più aggressiva della Cina, avvantaggiata non solo dal minor costo della manodopera e dagli ingenti investimenti statali, ma soprattutto dal controllo delle materie prime necessarie a realizzare le auto elettriche e in particolare le batterie. L’impianto regolatorio europeo, con le sue regole più stringenti sulle emissioni, non permette all’industria del Vecchio Continente di stare al passo con i competitor e per questo Luca de Meo chiede all’UE una decisa svolta verso la cosiddetta neutralità tecnologica, lasciando maggiore libertà ai produttori di scegliere le tecnologie adatte a raggiungere i target di decarbonizzazione. L’idrogeno e soprattutto gli E-fuel, già disponibili, possono rappresentare delle valide alternative all’elettrico: “Le nostre vetture potrebbero essere alimentate tranquillamente con una percentuale del 30% di carburante sintetico – ha spiegato il CEO di Renault Group – ma da parte dei costruttori non c’è stato il coraggio di comunicare l’esistenza di alternative alle auto a batteria”.

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Andrea Mascetti, Finlombarda sostiene Lario Reti Holding contro gli sprechi d’acqua

Andrea Mascetti spiega perché l’investimento di Lario Reti Holding, supportato tra gli altri da Finlombarda, è un progetto lungimirante che fa bene al territorio, al Pianeta e ai cittadini.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti, Finlombarda scende in campo: investimenti sostenibili per il territorio

La siccità estiva ha mostrato quanto, persino in Italia, l’acqua sia una risorsa da non dare mai per scontata. Tuttavia, molto spesso, questa risorsa fondamentale viene sprecata. Le cause sono numerose: dall’utilizzo di tecnologie desuete, alla scarsa manutenzione degli impianti. L’investimento di Lario Reti Holding, gestore della rete idrica di Lecco, punta proprio a risolvere questo problema: con il supporto di Banco BPM, BPER Banca, Banca Popolare di Sondrio e infine Finlombarda, l’ambizioso progetto prevede di ridurre le perdite attraverso un sofisticato sistema di monitoraggio digitalizzato delle reti idriche. Un investimento, dunque, che unisce impatto ecologico positivo, modernizzazione tecnologica e tutela di un bene comune, aderendo dunque a più punti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il Presidente di Finlombarda Andrea Mascetti ha evidenziato i benefici dell’investimento per il territorio lombardo.

Andrea Mascetti: “Lieti di intervenire per Lario Reti Holding, azienda impegnata nella digitalizzazione”

Un investimento, quello di Banco BPM, BPER Banca e Banca Popolare di Sondrio assieme a Finlombarda, che conta in totale ben 62 milioni di euro, da dividersi in varie tranche. Lario Reti Holding ha delineato il programma degli interventi in collaborazione con l’Ufficio d’Ambito di Lecco in modo da armonizzarlo con le specifiche esigenze del territorio. Il Presidente Lelio Cavallier ha ringraziato gli “intermediari finanziari di primo livello” che hanno reso possibile il progetto. Andrea Mascetti, Presidente di Finlombarda, ha a sua volta elogiato gli sforzi di Lario Reti Holding verso “transizione digitale, l’efficienza e il miglioramento della qualità della risorsa idrica a favore dei cittadini della provincia di Lecco”. Oltre ai 62 milioni garantiti dai sostenitori della maxi-operazione, Lario Reti Holding conta su 8 milioni garantiti dalla Regione Lombardia e si appresta a richiedere 1,5 milioni di fondi dal PNRR in via prioritaria.

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Bergamo sceglie ‘Ciao’: l’iniziativa multimediale ideata da Susan Carol Holland per anziani e disabili

Susan Carol Holland: “La nostra Fondazione lavora per sostenere tutti coloro che rischiano di rimanere indietro, con attenzione particolare agli anziani nelle loro comunità, e promuove la partecipazione attiva delle persone alla vita sociale, culturale e professionale”

Susan Carol Holland, Amplifon include gli anziani attraverso la tecnologia: il progetto ‘Ciao’

La città di Bergamo apre le porte all’innovazione per gli anziani: il progetto ‘Ciao’, realizzato dalla Fondazione Amplifon sotto la guida della Presidente Susan Carol Holland, prevede di promuovere uno stile di vita attivo – fisicamente e mentalmente – per i nostri nonni attraverso l’utilizzo di installazioni multimediali di alta qualità. Schermi a massima risoluzione e impianti sonori ad alta fedeltà proporranno contenuti stimolanti in grado di arricchire la vita degli anziani e aumentarne il coinvolgimento. Potranno inoltre valersi dei dispositivi per entrare in contatto con i propri cari. Il progetto, che collabora già con il Villaggio degli Sposi e la RST di Piario, nell’alta Valle Seriana, include per la prima volta anche i disabili. Il Sindaco Giorgio Gori ha elogiato il progetto della Fondazione guidata da Susan Carol Holland, affermando che risponde all’esigenza – sempre più urgente – di offrire welfare di qualità a una popolazione anziana in crescita. E l’iniziativa di Fondazione Amplifon ha il merito di farlo in modo estremamente innovativo.

Susan Carol Holland: “Contenuti a misura di anziano per il benessere fisico e mentale

Sugli schermi del progetto ‘Ciao’, gli anziani potranno godere di una serie di esperienze e contenuti progettati apposta per assicurare la massima comprensibilità e il godimento per la terza età. Tra le proposte le lezioni di yoga, strutturate in modo da poter essere svolte anche da persone in sedia a rotelle e da assicurare il benessere fisico e mentale anche delle persone con limitazioni fisiche. Già apprezzatissime, poi, le visite guidate virtuali in bellissime città d’arte e di storia, o fantastici paesaggi naturali: gli anziani possono così esplorare il mondo nella comodità delle strutture assistenziali. Anche in questo caso, il lavoro di adattamento per questa categoria d’età è stato meticoloso: la scelta delle musiche, ad esempio, richiama gli anni ’30, ’40 e ’50, permettendo agli ospiti di fare un viaggio nel tempo verso la propria giovinezza. Le parole sono ben scandite, facilitando la comprensione agli anziani con problemi di udito.  “Aggregando le migliori energie, idee e professionalità del mondo pubblico e privato, la Fondazione mira a riportare al centro il ruolo e il patrimonio di vita e conoscenza degli anziani, in un’ottica di condivisione intergenerazionale”, sottolinea la Presidente di Fondazione Amplifon Susan Carol Holland.

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Renault Group, Alpine e Formula 1: Luca de Meo intervistato da “Automoto”

Rilancio del brand Alpine, creazione di una community, prospettive al futuro: questi alcuni dei temi su cui si è soffermato Luca de Meo, CEO di Renault Group protagonista di un’intervista con il magazine “Automoto”.

Luca de Meo

Alpine, Luca de Meo: “L’intento è creare una community, aggregando i tifosi”

Il “Viva Festival” tenutosi dal 2 al 6 agosto in Valle d’Itria ha fornito occasione per dialogare con il Chief Executive Officer di Renault Group Luca de Meo, che ha incontrato in maniera informale i giornalisti presenti all’evento dedicato al futuro e all’innovazione. Frangente in cui il CEO ha parlato di alcuni cambiamenti in atto in Alpine e di prospettive future per il Gruppo, oltre a soffermarsi su alcuni progetti per equipaggiare le Renault elettriche di un suono caratteristico. “In Italia c’è la Ferrari che trascina i tifosi e crea aggregazione, in Francia Renault corre da 46 anni, ma non c’è quell’attaccamento che abbiamo noi in Italia”, così il CEO Luca de Meo nell’intervista: “Abbiamo due piloti francesi, corriamo con un marchio francese e l’intento è proprio quello di creare una community, aggregando i tifosi, un po’ come era accaduto quando abbiamo lanciato la Fiat 500 (a quel tempo lavorava lì, ndr) e abbiamo creato una sorta di movimento in cui riconoscersi tutti”.

Luca de Meo: Formula 1 e Le Mans, i progetti per Alpine

La rivoluzione generata in Alpine ha condotto a diverse trasformazioni: tra queste, l’uscita del team principal Otmar Szafauner, del CEO Laurent Rossi, del direttore tecnico Pat Fry e del direttore sportivo Alan Permane. “Non ci sono solo le corse, ma anche l’approccio umano”, sottolinea Luca de Meo. Lo sguardo è ora proiettato al futuro: “L’impegno in Formula 1 deve portarci ad essere competitivi, vincenti, attrattivi anche per i migliori piloti e creare seguito. L’impegno nello sport non è solo Formula 1, abbiamo cominciato i test con la A424 che correrà a Le Mans il prossimo anno, abbiamo una gamma di modelli Alpine sportivi, giovani, dinamici, una linea Esprit Alpine nelle vetture di serie, è un discorso molto ampio e complesso”. Nello specifico, sarà Bruno Famin a occuparsi della squadra: “Bruno è uno squadrato, preparato, conosce le competizioni. Tocca a lui creare le basi per una squadra vincente”, così Luca de Meo nell’intervista. Una riflessione, infine, sull’elettrico e sulla musica: “Le auto elettriche sono silenziose, serve un sound che le distingua. Con Jean Michel Jarre abbiamo visto dei punti in comune, è nata l’idea di una abbinata che dia un sound caratteristico alle Renault del futuro”.

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Copma, l’assemblea generale dei soci approva il bilancio 2022: “Biennio migliore della storia della cooperativa”

Copma ha eletto il nuovo Consiglio d’Amministrazione e confermato nuovamente Silvia Grandi come Presidente e Paolo Villani Vice Presidente: il bilancio del 2021-2022, approvato nel corso della riunione, è tra i più floridi della storia aziendale.

2021-2022: il biennio dei record per Copma. Crescita in tutti i settori

L’assemblea generale dei soci della cooperativa Copma ha approvato il bilancio 2022, che conferma un anno di maggiore crescita nel corso della sua intera storia, a partire dalla fondazione nel 1971.

Nel 2022, il bilancio ha registrato un fatturato di 45.813.866 euro, confermando i risultati positivi degli anni precedenti. Nello stesso anno, Copma ha registrato una crescita del +4,08%, corrispondente a un incremento di 1.794.662 euro. Risultato ancora più significativo alla luce della crescita dell’anno 2021, calcolata intorno al +13,2%.

La crescita ha riguardato entrambi i dipartimenti della cooperativa ferrarese: la divisione pulizie (specializzata in igienizzazione e sanificazione di ambienti) e la divisione verde (specializzata nella cura di giardini, aiuole e parchi urbani). I dati dimostrano dunque in maniera inequivocabile la posizione di leadership che Copma ha ormai ottenuto nel settore.

Copma conferma Silvia Grandi alla guida del nuovo Consiglio d’Amministrazione

In seguito all’approvazione del bilancio, l’assemblea dei soci di Copma, riunitasi a Ferrara Fiere, ha provveduto ad eleggere un nuovo Consiglio d’Amministrazione. Silvia Grandi, già Presidente negli scorsi mandati consigliari, è stata riconfermata nel suo ruolo, affiancata da Paolo Villani nel ruolo di Vicepresidente.

Nel suo intervento, Silvia Grandi ha messo in luce come la crescita di Copma sia avvenuta nonostante numerose congiunture economiche sfavorevoli, quali l’aumento del costo del carburante, l’inflazione e il caro prezzo, mostrando la notevole resilienza dell’azienda e la sua capacità di crescere sotto qualsiasi pressione.

Tra gli altri membri del nuovo Consiglio d’Amministrazione figurano: Viviana Baldoni, Alessio Bonazzi, Mirna Bonzagni, Silvana Bugin, Elena Celestino, Christian Fogli, Rosella Gherardi, Natascia Mistroni, Cristina Parmeggiani, Michela Poser ed Elisabetta Tosi.

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Ares Ambiente e il riciclo dei rifiuti organici: un passo verso l’economia circolare

Il progetto di Ares Ambiente si inserisce perfettamente nell’ambito dell’economia circolare, un modello di gestione delle risorse che mira a minimizzare gli sprechi e massimizzare il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali.

Ares Ambiente, azienda specializzata nella raccolta e smaltimento dei rifiuti

Ares Ambiente: un nuovo impianto di compostaggio per dare impulso all’economia circolare

L’obiettivo principale di Ares Ambiente è ridurre l’uso delle risorse e promuovere il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali, contribuendo così a un approccio sostenibile alla gestione dei rifiuti. Il fulcro di questo progetto è il nuovo impianto di compostaggio, che rappresenta un esempio tangibile di economia circolare in azione. L’impianto prende rifiuti organici come scarti alimentari, sfalci di giardino e potature, e li trasforma attraverso un processo di decomposizione controllata in compost, un ammendante naturale ricco di nutrienti per il suolo. L’aspetto circolare dell’impianto di compostaggio è evidente nel suo ciclo di funzionamento: invece di destinare i rifiuti organici alla discarica o all’incenerimento, questi vengono trasformati in un prodotto utile, il compost, che trova applicazione nell’agricoltura, nell’orticoltura e nella gestione del verde urbano. Tale processo promuove l’efficienza delle risorse, poiché riduce la necessità di fertilizzanti chimici industriali e sfrutta le risorse locali disponibili. Inoltre, spiega Ares Ambiente, contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto ambientale associato alla gestione dei rifiuti.

Ares Ambiente: le nuove direttive del pacchetto economia circolare

Il progetto portato avanti da Ares Ambiente dimostra in modo concreto come l’economia circolare possa essere implementata nel settore dei rifiuti, trasformando i rifiuti stessi in risorse preziose e creando un ciclo virtuoso di sostenibilità. Nel contesto delle normative e direttive dell’Unione Europea e dell’Italia relative all’economia circolare, il progetto di Ares Ambiente è allineato con gli obiettivi di riduzione degli sprechi, del riciclo e del recupero dei materiali. Le direttive del “pacchetto economia circolare” sottolineano l’importanza di raggiungere obiettivi specifici di riciclo e smaltimento dei rifiuti entro date specifiche. Le nuove direttive prevedono il riciclo entro il 2025 per almeno il 55% dei rifiuti urbani, limitando al contempo lo smaltimento in discarica. Il 65% degli imballaggi dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030. A partire dal 2025, i rifiuti biodegradabili dovranno essere obbligatoriamente raccolti separatamente o riciclati a casa attraverso il compostaggio. Il pacchetto UE limita inoltre la quota di rifiuti urbani da smaltire in discarica a un massimo del 10% entro il 2035.

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Amplifon diventa main partner di Next Age. L’AD Enrico Vita: puntiamo sulle tecnologie digitali

Amplifon, la multinazionale italiana leader nel campo dell’hearing care, è diventata main partner dell’acceleratore di start up Next Age. L’AD Enrico Vita spiega le motivazioni che hanno spinto la società a intraprendere questo nuovo percorso.

Enrico Vita, Amministratore Delegato di Amplifon

Enrico Vita sulla scelta di entrare in Next Age

Quella di entrare in Next Age è soltanto un’altra tappa che si va ad aggiungere al percorso intrapreso da tempo da Amplifon. Sono anni che la realtà guidata da Enrico Vita punta sulle nuove tecnologie digitali e i dati per offrire ai clienti un servizio sempre più personalizzato. In quest’ottica, le collaborazioni con realtà innovative che operano nella Silver Economy assumono un ruolo di notevole importanza. Lo dimostra la partnership tra la divisione digitale di Amplifon e la start up Otohub, che lo scorso anno ha dato vita ad Amplifon X. L’ingresso in Next Age non fa che confermare l’impegno della società nella ricerca di soluzioni innovative che possano rendere migliore l’esperienza multicanale dei propri clienti. “La nostra visione è quella di fare leva sulle tecnologie digitali, in primis le capacità di connessione e di comunicazione di dati delle nuove generazioni di dispositivi acustici, per innovare il servizio che offriamo e per raggiungere due obiettivi molto importanti: conoscere sempre meglio i nostri clienti tramite l’utilizzo dei dati, personalizzare e arricchire ancora di più l’esperienza con i nuovi servizi”, ha spiegato l’AD Enrico Vita.   

Enrico Vita: le risorse della Bei contribuiranno allo sviluppo di nuove tecnologie

Il sostegno ricevuto dalla Bei conferma la solidità del nostro percorso di innovazione e trasformazione digitale, partito proprio dall’Italia e dall’Unione europea. Stiamo dedicando tempo e risorse crescenti allo sviluppo di nuove tecnologie e all’utilizzo virtuoso dei dati per offrire a chi si rivolge a noi un’esperienza audiologica sempre più personalizzata, a beneficio della qualità della vita delle persone”. Così commenta l’AD Enrico Vita il supporto ricevuto dalla Bei. La Banca europea per gli investimenti ha infatti concesso, lo scorso luglio, un finanziamento di 300 milioni di euro che servirà ad accelerare il processo di innovazione e digitalizzazione di Amplifon, lo stesso che ha portato la società a sviluppare Amplifon App. Lanciata di recente, l’applicazione consente l’instaurazione di una relazione continuativa con i clienti, monitorando i dati e le modalità di utilizzo degli apparecchi acustici in tempo reale. Lo scopo? Ovviamente migliorare la qualità della vita delle persone con l’ausilio di intelligenza artificiale e machine learning.

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Energia, Stefano Venier a “La Repubblica”: l’impegno di Snam per un futuro più sostenibile

“Repubblica”, nell’intervista dello scorso 30 luglio l’AD di Snam Stefano Venier racconta la sua vision sul futuro dell’energia: “Abbandonare il carbone il prima possibile, il combustibile più inquinante. Il gas accompagnerà le rinnovabili per avere energia programmabile”.

Stefano Venier

Stefano Venier: il futuro dell’energia appartiene alle nuove tecnologie della filiera dell’idrogeno e della cattura della CO2

L’Italia, ha sottolineato Stefano Venier in una recente intervista a “La Repubblica”, può diventare un hub nel Mediterraneo per il passaggio in Europa dell’idrogeno che verrà prodotto dalle rinnovabili nel Nord Africa. Parlando del futuro dell’energia, di obiettivi di sostenibilità e alternative agli idrocarburi, l’AD di Snam si è soffermato sul valore delle nuove tecnologie della filiera dellidrogeno e della cattura della CO2: “Penso che, mai come in questo momento, per agire nella direzione della decarbonizzazione bisogna essere agnostici dal punto di vista tecnologico. L’idrogeno è una opzione su cui si sta puntando molto, soprattutto in Europa, Usa e Middle East. E penso che vada perseguita”. Per l’AD Stefano Venier sono quindi necessarie “infrastrutture per il trasporto adeguate, adattate alle caratteristiche di ogni singolo Paese, a seconda se c’è grande disponibilità di rinnovabili oppure se vengono realizzate dove c’è grande domanda di gas”. L’Italia dispone di capacità tecniche e strutture adeguate per diventare leader europeo della transizione: “È uno dei cinque corridoi strategici Ue che vedono il coinvolgimento di vari operatori e di cui noi facciamo parte. Ed è il corridoio che ha potenzialmente i costi di trasporto inferiori grazie al recupero delle infrastrutture esistenti”.

Stefano Venier: non c’è sostenibilità senza sicurezza energetica

Nell’intervista a Stefano Venier emerge chiaramente la complessità della sfida che il mondo dell’energia ha davanti oggi: “Compiere una transizione nella metà del tempo di quella precedente, in un ambito economico più complesso e coinvolgendo il doppio della popolazione”. Contrastare l’inquinamento e affrontare la questione climatica impone di “abbandonare il prima possibile il carbone, il combustibile più inquinante” e di accelerare nella transizione energetica: per riuscirci non occorre solo raggiungere “la stessa competitività di costi e di qualità” ma bisogna disporre anche di “energia che è possibile programmare e che non sia intermittente”. Nel percorso delineato dall’AD di Snam a giocare un ruolo fondamentale è il gas che “accompagnerà le rinnovabili per avere energia programmabile”. Trovare modelli di sostenibilità “per tutti i Paesi, soprattutto per chi consuma più idrocarburi” oggi è quindi indispensabile: la decarbonizzazione si porta avanti anche attraverso un uso più consapevole delle risorse. “Non c’è sostenibilità senza sicurezza energetica” è un altro messaggio di rilievo che Stefano Venier ha lanciato nel corso dell’intervista sottolineando l’importanza della “affordability” del sistema. “Per arrivarci occorrono diversificazione delle fonti e infrastrutture adeguate in un contesto di innovazione tecnologica” ha spiegato l’AD di Snam.

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Innovazione disruptive: il percorso formativo di Alice Carli con HBS

23 anni di esperienza professionale e, nonostante questo, la voglia di imparare ancora molto. Alice Carli ha raccontato alla Harvard Business School Online il percorso di apprendimento che l’ha portata a mettersi in gioco durante la pandemia.

La manager ed Executive Advisor Alice Carli

Alice Carli: la sua esperienza formativa raccontata alla Harvard Business School Online

Lo scorso aprile, la Deputy Director del Comitato Globale di Inclusione Gwen Mdinaradze ha condotto l’evento dal titolo “Start-up e imprenditoria” con l’obiettivo di mostrare quali conoscenze e competenze può ottenere un iscritto alla Harvard Business School dopo aver conseguito un Certificato di Specializzazione. Durante l’incontro online è stata intervistata Alice Carli: la manager ha condiviso la sua esperienza nell’affrontare la pandemia e nell’approfittare delle opportunità offerte dalla formazione. Residente a Milano, ha intrapreso un percorso di crescita professionale seguendo un Certificato di Specializzazione in Strategia presso la Harvard Business School. La sua storia è emblematica di come la pandemia abbia spinto molte persone a esplorare nuove direzioni, e nel caso di Alice Carli, ha rappresentato l’opportunità di ampliare le sue prospettive e sviluppare un nuovo mindset. Durante il periodo di restrizioni causate dalla pandemia da Covid-19, la manager ha infatti colto l’occasione per iscriversi ai corsi “Innovazione Disruptive”, “Strategia Aziendale Sostenibile” ed “Esecuzione Strategica”.

Alice Carli: un approccio innovativo per affrontare le sfide attuali

Alice Carli ha quindi completato il suo percorso formativo con il conseguimento del Certificato di Specializzazione in Strategia, una pietra miliare che ha arricchito le sue conoscenze e le ha fornito gli strumenti giusti per affrontare le sfide attuali. Il corso formativo ha rappresentato per la manager un’esperienza trasformativa: ha avuto la possibilità di interagire e collaborare con colleghi provenienti da background diversi, arricchendo ulteriormente la sua prospettiva e costruendo una rete globale di contatti. Durante la conversazione con Gwen Mdinaradze, ha sottolineato l’importanza dell’approccio innovativo e ha riflettuto sul ruolo cruciale che l’innovazione svolge nel guidare il successo aziendale.

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Iren, Luca Dal Fabbro: “Rinnovabili un freno contro gli shock energetici”

In un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Tirreno”, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha fatto il punto sui vantaggi e le potenzialità di un modello di economia sempre più circolare.

Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: la visione di Iren per una sostenibilità redditizia e innovativa

Oggi “sostenibilità” è una parola spesso abusata ma che nasconde una rivoluzione e soprattutto rappresenta un enorme potenziale di sviluppo per le aziende e il Paese. Ne è convinto Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, primaria azienda multiutility italiana attiva nei settori dell’energia elettrica, del gas, dei servizi ambientali e idrici. In una recente intervista, il manager ha illustrato la sua visione di come rendere l’Italia più indipendente e competitiva nel settore energetico, sfruttando le potenzialità delle fonti rinnovabili, del riciclo e delle comunità energetiche. Per Luca Dal Fabbro la sostenibilità non è solo un obiettivo etico, ma anche uno “strumento potente” per creare valore in azienda, rendere più sicuro il Paese sotto il punto di vista energetico e salvaguardare i territori. Eolico, fotovoltaico, biogas, geotermico, idroelettrico: fonti che l’Italia potrebbe sviluppare diminuendo così la dipendenza dall’estero e ridurre il rischio in casi di shock energetico. Ed è qui che entrano in gioco le comunità energetiche, che consentono di tagliare il 20% del costo dell’energia e rendere l’approvvigionamento più sicuro. Anche se al momento manca una normativa definitiva, secondo il Presidente di Iren si tratta ormai di “una pratica di sviluppo certa e bisogna che le PMI si informino già ora”.

I progetti di Iren per l’economia circolare e il recupero dei materiali critici

Negli ultimi anni Iren ha avviato numerosi progetti di economia circolare e recupero dei materiali critici, ovvero quelle materie prime come il litio, l’iridio e le terre rare oggi fondamentali per la produzione non solo di computer, batterie, telefoni cellulari ma anche di pannelli fotovoltaici e auto elettriche. “È un nuovo modello di economia – ha spiegato Luca Dal Fabbrodalla produzione di un oggetto si passa a un oggetto che si riutilizza, si rigenera, si ripara, si ricicla. È un’economia rigenerativa anche perché le risorse saranno sempre più costose e più scarse”. Da inizio 2023 diversi gli impianti inaugurati dalla multiutility che, consolidata la sua presenza in Emilia-Romagna, Piemonte e Liguria, si sta radicando anche in Toscana. Tra i più recenti l’impianto di Gavassa, che trasforma la frazione organica dei rifiuti solidi urbani in biometano e compost, e l’impianto Circular Wood di Vercelli. Il Gruppo guidato da Luca Dal Fabbro continua inoltre a radicarsi anche in Toscana. A Scarlino, in provincia di Grosseto, Iren realizzerà un polo di recupero per il legno, i fanghi da depurazione e le plastiche non riciclabili: “L’area grossetana è quella in cui siamo entrati nell’ultimo periodo ed è un territorio in cui ci stiamo ambientando: il progetto di Scarlino è anche un importante progetto di riqualificazione di un’area a vocazione industriale, ci è sembrato il posto adatto per un investimento di economia circolare”.

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Innovazione e qualità: la storia della Casa Editrice Federico Motta Editore

La Casa Editrice milanese Federico Motta Editore rappresenta una pietra miliare dell’editoria italiana, vantando una storia di oltre 90 anni arricchita da opere iconiche e proposte sempre all’avanguardia.

 Federico Motta Editore

Federico Motta Editore e la costante attenzione all’innovazione

Federico Motta Editore ha lasciato un’impronta indelebile nell’editoria italiana con oltre 90 anni di attività all’insegna della storia e dell’innovazione. Fin dalla sua fondazione, la Casa Editrice milanese si è distinta per la sua volontà di offrire proposte all’avanguardia. Già negli anni ‘80, ha introdotto il rivoluzionario Sonobox, uno strumento multimediale per la lettura audio dei testi di Storia Contemporanea dell’Enciclopedia, rappresentando una novità nella tecnologia digitale dell’epoca. Con il passare degli anni, Federico Motta Editore ha continuato a sperimentare, pubblicando la prima enciclopedia multimediale che accompagnava i volumi con floppy disk, CD-ROM, videocassette e Tavole Transvision. L’avvento di Internet ha segnato una nuova fase nella storia della Casa Editrice, con progetti di editoria digitale come mottaformazione.it e l’Enciclopedia Motta con Internet TV. Questa costante ricerca dell’innovazione ha portato a numerosi riconoscimenti e premi, affermando la Casa Editrice come un punto di riferimento nell’editoria italiana.

Le origini di Federico Motta Editore

Il Gruppo Editoriale Federico Motta Editore, originariamente noto come “Cliché Motta”, è passato da essere una modesta impresa specializzata nella produzione fotomeccanica a uno dei pilastri dell’editoria italiana. La visione del fondatore Federico Motta ha guidato l’azienda verso un nuovo percorso: la stampa dei fumetti e la pubblicazione della prima Enciclopedia Motta hanno infatti segnato l’inizio di un’avventura nel mondo dell’editoria. L’Enciclopedia, inizialmente distribuita in fascicoli nelle edicole, ha presto trovato la sua strada nelle case degli italiani, diventando un’iconica opera di riferimento per le famiglie. Grazie a questo successo, Federico Motta Editore si è affermato come un simbolo di qualità, autorevolezza e tradizione nel panorama editoriale italiano. Nel corso degli anni, l’offerta culturale della Casa Editrice è cresciuta costantemente, testimoniando la capacità di adattarsi ai cambiamenti continuando a offrire contenuti all’avanguardia.

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Andrea Mascetti: Studio legale Mascetti, la mission e i valori

Andrea Mascetti: la sinergia fra professionisti esperti nelle diverse aree di competenza e l’attenzione alle necessità del singolo cliente permettono allo SLM di garantire puntuale ed efficace assistenza, giudiziale e stragiudiziale, su questioni riguardanti i settori del diritto amministrativo, civile e penale.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: il profilo dello Studio legale Mascetti

L’avvocato Andrea Mascetti lo ha fondato nel 2004. In quasi venti anni di attività lo Studio legale Mascetti si è fatto strada nel settore acquisendo sempre più rilevanza, come provato anche dalla recente apertura di una nuova sede a Milano. L’adozione di un approccio che fa leva sulla “multidisciplinarietà delle competenze” ha giocato un ruolo rilevante in questa crescita. Lo spiega efficacemente anche l’avvocato Andrea Mascetti sul sito: “Affrontare qualsiasi questione in modo approfondito, mirato e completo oltre che reperire la soluzione più adatta alle esigenze del cliente è la sfida che, ogni giorno, con fatica e determinazione, noi tutti, avvocati dello Studio Legale Mascetti, ci proponiamo di vincere”. La multidisciplinarietà delle competenze sviluppata nel tempo gioca quindi a favore di “coloro che devono confrontarsi con profili di attività e di rischio sempre più articolati e mutevoli”.

SLM: la vision dell’avvocato Andrea Mascetti

Lo Studio legale che Andrea Mascetti guida dal 2004 opera in svariati ambiti, molti dei quali di particolare interesse per l’opinione pubblica: la web reputation, il diritto ambientale ma anche la normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti (Legge 231), partenariato pubblico-privato, per citarne solo alcuni. In un panorama normativo complesso e in continua evoluzione, grazie alla consolidata esperienza e all’aggiornamento costante da parte del team di professionisti, lo SLM garantisce assistenza a privati, società e imprese ma anche ad amministrazioni pubbliche e società a partecipazione pubblica, nei settori del diritto amministrativo, civile e penale. In linea con la vision dell’avvocato Andrea Mascetti, lo SLM si propone ogni giorno di individuare le soluzioni più adeguate ed efficaci in risposta alle necessità del cliente: studio e aggiornamento, ma anche dedizione e profondo rispetto per la professione sono alla base dell’impegno “verso l’eccellenza” che lo SLM ambisce a portare avanti quotidianamente.

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Susan Carol Holland, insieme al Comune di Bergamo, per l’inclusione sociale degli anziani

Il progetto Ciao! è un’iniziativa significativa promossa dalla collaborazione tra il Comune di Bergamo, Fondazione Amplifon, di cui Susan Carol Holland è Presidente, e la rete sociale del territorio, che mira a promuovere l’inclusione sociale tra gli anziani, coinvolgendo anche la comunità per disabili del Comune di Piario.

Susan Carol Holland

Susan Carol Holland: l’iniziativa dedicata agli anziani

È stata annunciata la scelta di estendere il progetto, che già coinvolge circa 200 residenze sanitarie assistenziali in tutta Italia, anche agli anziani che vivono nelle proprie abitazioni. Il proposito è stato annunciato durante un incontro presso il centro diurno “Villaggio degli Sposi” alla presenza, tra gli altri, del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, del Presidente della Fondazione Carisma Miro Radici e della Presidente di Fondazione Amplifon Susan Carol Holland. Durante il periodo più difficile della pandemia di Covid19, è stata avvertita l’importanza di superare l’isolamento a cui erano costretti gli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali, e così è nata l’idea di Ciao! per facilitare il mantenimento dei rapporti con le famiglie tramite la tecnologia di video-presenza. Grazie a questa iniziativa, è stato possibile offrire un ricco palinsesto di attività, tra cui teatro, musica, yoga e viaggi virtuali, che coinvolge e stimola gli anziani, consentendo loro di mantenere relazioni emozionali sia con i familiari che tra di loro. “Questa collaborazione con il Comune e il sistema sociale di Bergamo – ha dichiarato Susan Carol Hollandci consente di estendere ulteriormente il nostro progetto a un territorio importante e di renderlo ancora più inclusivo”.

Susan Carol Holland: riportare al centro il ruolo degli anziani

La nostra Fondazione lavora per sostenere tutti coloro che rischiano di rimanere indietro, con attenzione particolare agli anziani nelle loro comunità, e promuove la partecipazione attiva delle persone alla vita sociale, culturale e professionale”, ha sottolineato Susan Carol Holland. Il progetto Ciao! ha trovato terreno fertile grazie alla tecnologia e alla collaborazione con importanti partner, tra cui LaFil – Filarmonica di Milano e la Compagnia Teatrale Gino Franzi. Grazie a questi accordi, è stato possibile arricchire il palinsesto di attività con concerti di musica classica su misura per le comunità delle RSA coinvolte, lezioni di yoga dolce appositamente pensate per le specifiche esigenze degli anziani e contenuti teatrali e musicali ambientati tra gli anni ’40 e ’60. Inoltre, il progetto ha offerto la possibilità di vivere viaggi virtuali interattivi in diretta dalle città più belle del mondo grazie alla partnership con la start-up italiana Miravilius. Tali attività hanno rappresentato un’importante occasione di svago e di stimolo intellettuale per gli anziani, contribuendo a costruire legami più forti tra di loro e a migliorare la loro qualità di vita. “Aggregando le migliori energie, idee e professionalità del mondo pubblico e privato – ha quindi concluso Susan Carol Holland la Fondazione mira a riportare al centro il ruolo e il patrimonio di vita e conoscenza degli anziani, in un’ottica di condivisione intergenerazionale. Ci auguriamo che l’iniziativa avviata a Bergamo possa essere replicata anche in altri Comuni italiani”.

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Gruppo Riva: l’esemplare percorso di crescita del leader siderurgico

Il leader siderurgico Gruppo Riva opera nel settore dagli anni ’50, da quando il pioniere della siderurgia italiana Emilio Riva la fondò, insieme al fratello Adriano, nel 1954. Oggi è una realtà internazionale, primo Gruppo siderurgico italiano e tra i principali in Europa.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: le prime tappe della storia

Nato in pieno dopoguerra, Gruppo Riva guida quello che è passato alla storia come “miracolo economico”, accompagnando la sua crescita alla ripresa del Paese, per poi espandersi oltre confine con l’acquisizione di importanti realtà produttive nei principali Paesi europei. Negli anni ’60 inizia ad investire in maniera cospicua in ricerca e innovazione per mantenere la competitività con la concorrenza straniera. Il Gruppo introduce così la colata continua curva a tre linee in Italia ed avvia una campagna di acquisizioni mirate. Rilevate le Acciaierie di Lesegno e diventato socio di minoranza nella SEII – Società Esercizi Impianti Industriali di Malegno, il Gruppo arriva a produrre 300mila tonnellate d’acciaio l’anno. Negli anni ’70 Gruppo Riva inizia ad effettuare i primi grandi investimenti a livello internazionale, dapprima in Spagna, poi in Canada e in Francia. Nel 1980 il Gruppo produce 1,1 milioni di tonnellate di acciaio e nel 1988 acquisisce l’Italsider di Genova. Tra il 1989 e il 1992, il leader siderurgico si espande anche in Belgio e in Germania. Con una produzione di 5,8 milioni di tonnellate d’acciaio e 5 milioni di tonnellate di laminati, nel 1994 la società è ormai una realtà consolidata, nonché protagonista nel panorama europeo.

Gli ultimi 20 anni di Gruppo Riva

Alla soglia del nuovo millennio, Gruppo Riva continua il suo percorso di crescita, acquisendo lo stabilimento di Sellero nel 1996, la maggioranza della greca Hellenic Steel e l’ex Italsider. Nel corso del 2000 rileva il Gruppo francese SAM con i suoi 8 stabilimenti produttivi e 1.500 dipendenti. Successivamente, attraverso la scissione dalla holding di controllo del Gruppo Riva Fire, viene costituita la società Riva Forni Elettrici, a cui fanno capo le produzioni da forno elettrico. Nell’aprile del 2014 si spegne il fondatore e Presidente del Gruppo Emilio Riva, e nel giugno dello stesso anno Claudio Riva, da tempo lontano dai ruoli operativi nel Gruppo, viene nominato Presidente di Riva Forni Elettrici, realtà che rappresenta tutt’oggi il principale operatore siderurgico italiano.

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Marco Nicola Domizio: sostenibilità nell’impianto di compostaggio

Marco Nicola Domizio è il fondatore di Ares Ambiente, società con sede a Treviolo, in provincia di Bergamo, che si occupa di rifiuti e ambiente, secondo i criteri di efficienza, trasparenza ed economicità.

Marco Nicola Domizio

Marco Domizio: i progetti chiave nel mondo dell’ambiente e dei rifiuti

Marco Domizio è entrato a far parte del settore dell’intermediazione dei rifiuti fin da giovane, iniziando a lavorare per un’azienda lombarda del comparto, subito dopo aver conseguito il diploma. Nel corso della sua carriera è riuscito a specializzarsi estendendo le sue competenze alle procedure e alle gare di appalto. Ha ricoperto il ruolo di Responsabile Commerciale in diverse realtà locali, contribuendo significativamente all’ampliamento del portafoglio clienti. Ha coordinato progetti importanti, inclusi la creazione di un impianto di compostaggio in provincia di Bergamo e l’installazione di sette impianti di trito-vagliatura in Campania. Inoltre, Marco Nicola Domizio si è occupato della gestione di una cava di estrazione di minerali naturali e del trasporto transfrontaliero di rifiuti, assumendo responsabilità di grande rilievo.

Marco Nicola Domizio: l’impianto di compostaggio di Ares Ambiente all’insegna di innovazione e sostenibilità

La produzione di compost rappresenta un fondamentale processo di trasformazione degli scarti organici, provenienti da raccolte differenziate domestiche, potature, sfalci e cicli agro-industriali. Il compostaggio estende il ciclo di vita dei prodotti di scarto, riducendo l’accumulo di rifiuti e generando un pregiato ammendante naturale per l’agricoltura, riducendo l’utilizzo di fertilizzanti chimici. L’impegno di Marco Nicola Domizio e di Ares Ambiente si concretizza in due tipologie di ammendante o compost, rispettando scrupolosamente le normative vigenti: l’ammendante compostato misto e quello compostato da fanghi. Nel moderno impianto di Piedimonte San Germano, l’ammendante prodotto viene sottoposto a rigorose analisi di laboratorio per garantirne la qualità e la conformità alle normative, rilasciando certificazioni a tutti gli agricoltori che ne faranno uso. La produzione di compostaggio segna un importante passo verso la sostenibilità ambientale e l’ottimizzazione delle risorse per l’agricoltura.

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