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Gianni Prandi (Vidierre): “Gli italiani chiedono più misure di fact-checking sui social”

Le fake news si diffondono sempre più rapidamente nel web e gli italiani chiedono contromisure: questo è quanto emerge dal report di Vidierre, società di Assist Group specializzata nel monitoraggio e nell’analisi dei media fondata da Gianni Prandi.

Gianni Prandi

I numeri sulla disinformazione online spiegati da Gianni Prandi

Dai dati emerge come l’opinione pubblica sia preoccupata per la divulgazione delle fake news e per il loro persistere sulla Rete”: ad affermarlo è Gianni Prandi, fondatore e membro del CdA di Vidierre, che spiega i risultati dello studio realizzato dalla società sul tema della disinformazione su internet. Il quadro che emerge dal report è appunto quello di una forte inquietudine: l’opinione pubblica sembra essere particolarmente sconcertata dal fatto che le fake news continuino a circolare indisturbate anche dopo autorevoli smentite. “La mancanza di tempo, voglia o strumenti per verificare l’attendibilità di una notizia permette alle fake news di diffondersi e perdurare sulla Rete anche dopo la loro smentita”, ha affermato Gianni Prandi, sottolineando come il 78% degli intervistati viva questo fenomeno con particolare preoccupazione. Inoltre, la maggior parte degli italiani ha scarsa fiducia nella capacità dei propri connazionali di riconoscere una fake news sul web: i “pessimisti” rappresentano infatti il 48% del campione, contro il 39% degli “ottimisti”.

Gianni Prandi: “Gli italiani chiedono più controllo sui media”

Di fronte a una percezione così diffusa di vulnerabilità e impotenza di fronte alle falsità che circolano in rete, sembra solo naturale, secondo Gianni Prandi, che gli italiani chiedano misure di controllo più stringenti e severe. Sebbene infatti le misure di fact-checking messe in atto dai grandi media e dai social network incontrino l’approvazione della maggioranza degli italiani (61%), il fatto che così tante persone siano preoccupate dalla persistenza delle “bufale” sulla Rete indica che non sono, di per sé, sufficienti. Non stupisce, dunque, che ben l’84,8% dei cittadini sia unanime nel sostenere che servirebbe intensificare il controllo sull’informazione: dato, peraltro, che appare in netta crescita rispetto al 2021, in cui solo il 78,4% del campione auspicava misure di questo tipo.

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Stefano Venier: il 2023 di Snam, risultati solidi e traguardi rilevanti a livello industriale

Risultati 2023 di Snam, l’AD Stefano Venier“Guardiamo con fiducia al prossimo futuro, considerando che la maggior parte degli investimenti pianificati è stata approvata, che il macro contesto si sta stabilizzando e che le policy stanno evolvendo in linea con la nostra strategia”.

Stefano Venier

Stefano Venier: la presentazione agli analisti dei risultati finanziari 2023 di Snam

Risultati solidi nel 2023 di Snam. L’AD Stefano Venier, nel sottolinearne il valore, evidenzia come siano maturati in un contesto che rimane ancora complesso e volatile sia a livello europeo che globale. Ricavi in crescita del 16,8%, a 3,875 miliardi di euro, e utili oltre le attese che hanno raggiunto 1,168 miliardi di euro. In aumento anche gli investimenti totali, che ammontano a 2,194 miliardi di euro (+13,9%): a +30% rispetto al 2022 gli investimenti tecnici. Nell’arco dell’anno sono stati raggiunti “traguardi importanti sul fronte industriale, a cominciare dall’attivazione della nave rigassificatrice a Piombino” che, come ha spiegato l’AD Stefano Venier nel presentare i risultati agli analisti, ha ricevuto finora 19 carichi: fondamentale quindi l’apporto in ottica di sicurezza energetica. Proseguono inoltre i lavori per Ravenna che saranno completati entro la fine dell’anno.

Stefano Venier: gettate le basi della nostra crescita a lungo termine anche con la piattaforma di transizione energetica

L’AD Stefano Venier ha posto l’attenzione sui “progressi significativi per i pilastri chiave della nostra strategia, rafforzando le infrastrutture per la sicurezza degli approvvigionamenti del Paesi e gettando le basi della nostra crescita a lungo termine anche con la piattaforma di transizione energetica”. Numeri significativi anche per quanto riguarda gli stoccaggi che prima dell’inverno hanno raggiunto “un livello record” del 99%: “Usciremo dalla stagione fredda con riserve in stoccaggio intorno al 50%, ossia 5 miliardi di metri cubi, oltre alle riserve strategiche”, ha spiegato l’AD parlando a “Il Sole 24 Ore”. Snam conferma quindi gli obiettivi finanziari per il 2024, con investimenti attesi a 2,9 miliardi di euro in ambito infrastruttura gas e transizione energetica. “Guardiamo con fiducia al prossimo futuro, considerando che la maggior parte degli investimenti pianificati è stata approvata, che il macro contesto si sta stabilizzando e che le policy stanno evolvendo in linea con la nostra strategia”, ha detto Stefano Venier in occasione della presentazione dei risultati 2023 agli analisti.

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Rinnovamento e tradizione: Maurizio Rota plasma il futuro del turismo in Italia

In un mondo in cui il turismo si reinventa, Maurizio Rota, Vice Presidente e AD di True Italian Experience, emerge come figura chiave nel panorama italiano, guidando TIE verso orizzonti innovativi. La sua visione incarna un turismo che unisce cultura, arte e benessere, attirando viaggiatori in cerca di esperienze autentiche e significative.

Maurizio Rota (True Italian Experience)

L’innovazione nel turismo culturale: l’impegno di Maurizio Rota

Nel cuore dell’evoluzione turistica italiana, l’AD di TIE delinea un futuro in cui l’Italia diventa un faro per i viaggiatori in cerca di benessere culturale e bellezza. Tale transizione rispecchia una profonda comprensione delle esigenze emergenti dei viaggiatori moderni, desiderosi di esperienze immersive e originali. Le iniziative e percorsi proposti da True Italian Experience rispondono a una domanda in continua crescita per viaggi che offrano non solo riposo, ma anche arricchimento personale. Le strategie implementate mirano a valorizzare le gemme nascoste del Paese, proponendo itinerari che tessono la ricca storia e l’arte italiana in esperienze indimenticabili. I dati dell’Osservatorio Internazionale di TIE rilevano una tendenza che pone l’Italia al centro delle preferenze globali dei viaggiatori. Infatti, grazie all’apporto strategico di Maurizio Rota, l’offerta turistica italiana si sta trasformando, sposando innovazione e tradizione per soddisfare un pubblico internazionale e vario. Le strategie adottate mirano a reinventare l’Italia come destinazione di scelta, enfatizzando esperienze che permettono ai visitatori di immergersi nelle unicità della cultura e dell’arte italiana.

La vision di Maurizio Rota per un turismo sostenibile

La ripresa del settore turistico post-pandemia vede l’Italia in prima linea nel definire nuovi standard per viaggi significativi ed ecocompatibili. L’adattamento alle mutate esigenze dei consumatori evidenzia un cambiamento di paradigma verso esperienze più ricche e personalizzate. La fascia più giovane dei turisti, 13-34 anni, che attraversa l’Italia in lungo e in largo, preferisce visitare il Paese per la cultura e l’arte e questo dato evidenzia un’evoluzione nelle preferenze dei giovani globetrotter. Questo gruppo demografico, precedentemente attratto da beni materiali, ora ricerca un connubio più profondo, per l’appunto, con la storia e l’arte del luogo che visitano. A questo proposito, True Italian Experience sta plasmando il futuro del turismo italiano con offerte che esaltano il patrimonio culturale e promuovono la sostenibilità. Questa strategia non solo rafforza l’immagine dell’Italia come destinazione prediletta per il turismo culturale, ma sostiene anche un modello di viaggio che rispetta e valorizza le risorse locali. In questo contesto, Maurizio Rota emerge non solo come un influente manager nel settore turistico, ma come un vero innovatore, impegnato a portare il turismo italiano verso nuovi orizzonti di eccellenza.

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Pietro Labriola parla della nuova vision industriale di TIM al “Corriere della Sera”

In una recente intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, il CEO di TIM Pietro Labriola ha sottolineato come i due anni alla guida del Gruppo siano stati estremamente impegnativi, con sfide come quella legata alla gestione del debito in un mercato particolarmente difficile. Adesso però il manager guarda al futuro con ottimismo, concentrandosi sul raggiungimento degli obiettivi del piano “Free to run”.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: TIM è di nuovo competitiva, adesso ci concentriamo sugli obiettivi del piano

Erano tre le grandi sfide che TIM era chiamata ad affrontare quando il CEO Pietro Labriola raccolse le redini del Gruppo un paio di anni fa. La prima riguardava la gestione delle scadenze del debito in un contesto non proprio semplice, caratterizzato da tassi alle stelle e da due guerre in corso; la seconda consisteva nel riportare l’operatività a una condizione di normalità, soprattutto in termini di competitività; la terza aveva a che fare con la risoluzione del fardello del debito, da conquistare mediante la vendita della rete. Obiettivi che il CEO ha saputo raggiungere instradando TIM nella direzione giusta, ovvero quella che gli consentirà di sfruttare il potenziale del Gruppo per generare valore. Nonostante la reazione negativa della Borsa, Pietro Labriola continua ad essere ottimista: “Con il piano 2024-2026 TIM torna a generare cassa, a livello di Gruppo e in Italia, abbiamo davanti quasi 3 miliardi di potenziali earn-out, stiamo negoziando la cessione di Sparkle, elementi che contribuiranno senza dubbio ad accelerare le nostre riflessioni in materia di remunerazione agli azionisti. Il nostro obiettivo è una storia industriale solida e non uno spezzatino. Siamo concentrati sul raggiungimento degli obiettivi del piano e sulla crescita del business domestico”.

Pietro Labriola: il piano “Free to run” per una TIM senza rete

È il piano “Free to run” la via per la nuova TIM senza rete. Dopo oltre dieci anni di ipotesi e teorie, ora questa vision sta per diventare realtà. “Le nuove sfide del mondo digitale spingono sempre più verso la sostituzione della rete in rame con quella in fibra – ha sottolineato Pietro Labriolaun passaggio che richiede forti investimenti per almeno 1,5 miliardi l’anno per 6-7 anni. Per una TIM verticalmente integrata significherebbe sostenere ingenti investimenti, il 28% del fatturato, soglia insostenibile. Per una società infrastrutturale il discorso è diverso. È questa la logica di creare NetCo e venderla. Inoltre, se restiamo verticalmente integrati non potremmo partecipare al consolidamento: guardate l’operazione Fastweb-Vodafone, il mercato sta cambiando”. Ma cosa prevede il piano? Mantenendo l’intelligenza della rete fissa – TIM ha il backbone più distribuito sul territorio, la rete mobile con il migliore spettro 5G e la maggiore infrastruttura Data Center del Paese – il Gruppo ha intenzione di costruire una vera e propria customer platform di servizi e contenuti. “Potremmo offrire una connessione in fibra a 10 giga, 2 linee mobili e i contenuti di Disney, Prime, Netflix, Dazn e Apple+ più un’iPhone a un costo fisso e in un unico pacchetto – ha concluso Pietro Labriola – Nessun concorrente oggi è in grado di farlo”.

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Antonio Musacchio: una carriera di successo tra ingegneria e management

Antonio Musacchio è un esempio di successo nel mondo del management e dell’ingegneria, con una carriera caratterizzata da ruoli di crescente responsabilità e significativi traguardi professionali. Attualmente, in qualità di Amministratore Delegato di GSA Gruppo Servizi Associati, sta guidando l’espansione internazionale dell’azienda, implementando strategie innovative per migliorarne l’efficienza organizzativa.

Antonio Musacchio, AD di GSA

Antonio Musacchio, dalla laurea in Ingegneria Meccanica ai primi incarichi professionali

Nato a Roma nel 1965, Antonio Musacchio si è laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l’Università La Sapienza, mostrando fin da subito un’eccellente preparazione tecnica. Successivamente, ha arricchito il suo bagaglio formativo con una specializzazione in Economia Aziendale e Manageriale, seguendo il suo interesse crescente per il mondo del business. Il percorso professionale di Antonio Musacchio ha inizio nel 2003, quando viene nominato Direttore Generale di SI Servizi del Gruppo Cofathec Servizi, consolidando la sua esperienza nella gestione e manutenzione di impianti tecnologici complessi. Ricopre successivamente ruoli chiave presso Pirelli RE Facility Management, dove supervisiona operazioni sia in Italia sia all’estero, dimostrando capacità manageriali di alto livello.

Antonio Musacchio: il ruolo presso Energyproject e l’ingresso in GSA

Nel 2010, Antonio Musacchio intraprende un nuovo capitolo della sua carriera con il Gruppo Manutencoop, assumendo la carica di Amministratore Delegato di Energyproject, società specializzata nella costruzione e gestione di impianti fotovoltaici. Guida, successivamente, Nagest Global Service, acquisendo esperienza nel facility management e nella gestione integrata dei grandi patrimoni urbani. Nel 2017, raggiunge un traguardo significativo diventando Amministratore Delegato di Apleona Italy. Da settembre 2021, Antonio Musacchio opera in qualità di Amministratore Delegato di GSA Gruppo Servizi Associati, portando avanti la sua missione di garantire sicurezza, salute sul lavoro e vigilanza antincendio attraverso approcci innovativi e soluzioni su misura. Oltre al suo ruolo manageriale, ha dimostrato la sua versatilità avviando con successo due start-up e confermando la sua reputazione di leader eclettico e intraprendente nel mondo del business.

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Sabrina De Filippis sulla Direttiva EU “Pesi e dimensioni”: “Rischio di impatto ambientale negativo”

In occasione della conferenza stampa organizzata dalla coalizione ferroviaria RFF, Sabrina De Filippis ha parlato dei numerosi svantaggi che la recente Direttiva europea sui trasporti comporterà a livello ambientale, infrastrutturale ed economico, valorizzando invece la natura sostenibile del trasporto intermodale su treno.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis alla conferenza RFF contro l’eccesso di camion su strada

Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, ha recentemente preso parte a una conferenza promossa da RFF, alleanza di operatori europei del settore ferroviario, sollevando serie preoccupazioni riguardo alla Direttiva EU “Pesi e Dimensioni” per il trasporto merci su strada. L’introduzione proposta dalla Direttiva prevede l’aggiunta di oltre 10 milioni di camion sulle strade europee, per un impatto ambientale di circa 6,6 milioni di tonnellate di emissioni di CO2: uno stato di cose che va decisamente in contrasto con gli obiettivi di decarbonizzazione stilati dal Green Deal Europeo. L’allarme sollevato da Sabrina De Filippis non riguarda solamente l’aspetto ambientale, ma anche le ripercussioni significative sulla sicurezza stradale e sull’infrastruttura viaria, che potrebbero subire un sovraccarico senza precedenti: i camion pesanti comporteranno un’usura che potrebbe anche tradursi in seri rischi per chi guida, in particolare in riferimento a ponti e altre strutture critiche.

Sabrina De Filippis: la Direttiva “Pesi e Dimensioni” potrebbe compromettere la strategia intermodale

Unitamente agli altri rappresentanti delle società ferroviarie presenti, Sabrina De Filippis ha osservato come la Direttiva finirà inevitabilmente per costituire un serio ostacolo per i target che prevedono di aumentare la quota di merci che viaggiano su treno, nonché agli sforzi per dare luogo a una rete di trasporti autenticamente intermodale in Europa. Secondo la strategia dell’intermodalità, la maggior parte del percorso di trasporto delle merci dovrebbe avvenire via mare o via treno, trattandosi di mezzi dall’elevatissima capacità di trasporti e (soprattutto nel caso dei treni) relativamente poco inquinanti. Ai camion, mezzi dalla limitata capacità di trasporto e dunque dall’impatto ambientale complessivo più alto, dovrebbe essere lasciato solo “l’ultimo chilometro”, ossia la tappa che separa la destinazione del prodotto dal terminal intermodale più vicino. La Direttiva comporterebbe invece, secondo i calcoli di RFF, un calo del trasporto combinato gomma-rotaia di circa il 16%, e un calo del 21% del trasporto di merci su treno. I rappresentanti del settore ferroviario radunatisi in occasione della conferenza sono dunque unanimi nel richiedere una revisione della Direttiva, nell’ottica di ridurre tanto i consumi energetici e le emissioni quanto i costi e i disagi per il cittadino.

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Umberto Lebruto e la visione del Gruppo FS: sostenibilità e digitalizzazione nel settore ferroviario

Al termine dell’Expo Ferroviaria 2023 di Milano, Ferrovie dello Stato Italiane ha delineato la sua visione per un futuro del trasporto più sostenibile e innovativo. Durante un panel di chiusura ricco di spunti, gli Amministratori Delegati dei diversi poli di business del Gruppo, tra cui Umberto Lebruto, hanno condiviso impegni e progetti che pongono FS in prima linea nella transizione ecologica e digitale del settore ferroviario.

Umberto Lebruto a Expo Ferroviaria 2023

Umberto Lebruto presente al panel organizzato dal Gruppo FS

La Presidente del Gruppo FS Nicoletta Giadrossi ha aperto l’evento, al quale ha preso parte anche l’AD Umberto Lebruto, sottolineando l’importanza dell’innovazione e della collaborazione con i partner per realizzare progetti trasformativi. Tra le iniziative principali, spicca il progetto di decarbonizzazione che prevede l’autoproduzione di 2,6 TWh di energia fotovoltaica, utilizzando aree dismesse per la collocazione degli impianti. Un’altra iniziativa ambiziosa mira a sfruttare l’estesa rete ferroviaria di FS per garantire connettività Internet nelle aree rurali, combattendo il digital divide e promuovendo l’accesso equo alle risorse digitali. Anche l’Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana ha evidenziato l’impegno di FS verso infrastrutture più sicure, resilienti e sostenibili. Le nuove costruzioni e gli ammodernamenti mirano a resistere ai cambiamenti climatici e ai rischi di cybersecurity, con un focus crescente sulle infrastrutture digitali.

Umberto Lebruto: rigenerazione urbana e recupero delle aree ferroviarie

L’importanza del treno come mezzo di trasporto sostenibile nel corso del tempo è stata confermata da Trenitalia, che si impegna a potenziare e mantenere questa caratteristica. Il Gruppo ha avviato diverse iniziative volte a ridurre il consumo di gas e l’impiego della plastica nei propri impianti, con l’obiettivo di ottenere un risparmio energetico significativo e ridurre l’impatto ambientale. Sul fronte del trasporto merci, l’AD di Mercitalia Logistics, ha condiviso l’obiettivo ambizioso di raddoppiare il volume di merci trasportate su ferro entro il 2030, per poi raggiungere il 50% entro il 2050. Investimenti significativi sono previsti per l’ammodernamento dei mezzi, l’acquisto di locomotive elettriche e lo sviluppo dei terminali. L’Amministratore Delegato di Fs Sistemi Urbani Umberto Lebruto ha infine commentato il forte impegno verso la rigenerazione urbana: il Gruppo, ha dichiarato il manager, “mette a disposizione delle città le aree non più utilizzate dal punto di vista ferroviario, che vengono così rigenerate per ricucire quella frattura urbana storica rappresentata dalla ferrovia”.

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Pier Silvio Berlusconi: donne e under 30, nuove assunzioni e piani di crescita per MFE

“Lo scorso anno con 250 ingressi e intendiamo avanti per altri tre (anni, ndr) con un complessivo di 1.000 nuove assunzioni”: la risposta di Mediaset alle sfide del settore nell’intervista all’AD Pier Silvio Berlusconi del “Corriere della Sera”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: Mediaset in controtendenza, sviluppo e nuove assunzioni in risposta alle sfide del settore

Quale futuro per Mediaset? Ne ha parlato l’AD Pier Silvio Berlusconi in un’intervista che il “Corriere della Sera” ha pubblicato lo scorso 18 marzo. In uno scenario particolarmente complesso “avremmo potuto stringere la cinghia, ‘fare economie’, ‘fare efficienza’ come si dice in gergo aziendale e come fanno le grandi multinazionali”: Mediaset invece ha deciso di rispondere rilanciando. “Abbiamo preferito puntare sullo sviluppo con orgoglio. E con un po’ di coraggio farlo mentre il settore dei media va in direzione opposta. Noi, in controtendenza, assumiamo. E assumiamo per metà under 30 e per il 50% donne. Abbiamo già iniziato lo scorso anno con 250 ingressi e intendiamo andare avanti per altri tre con un complessivo di 1.000 nuove assunzioni”, ha spiegato Pier Silvio Berlusconi. Parola d’ordine quindi: sviluppo. E il saldo fra chi entra e chi esce è assolutamente positivo, aggiunge l’AD: “Il nostro organico sta crescendo. Non assumiamo solo data scientist o digital oriented già formati che hanno un loro ruolo già definito in azienda, ma anche giovani che formiamo singolarmente e che seguiremo nel corso della loro carriera. Tra loro ci sono i nostri manager del futuro”.

MFE, Pier Silvio Berlusconi: ogni nazione deve farsi una tv adatta al proprio pubblico, calda, locale, in diretta

La televisione generalista, sottolinea Pier Silvio Berlusconi nell’intervista, “se fatta bene, mantenuta viva e moderna, si difende alla grande”. E nel caso di Mediaset “continua a dare soddisfazioni”: difficile negare che sia “tostissima” ma “con il giusto mix di esperienza e investimenti si può addirittura crescere”. E i numeri sembrano dargli ragione: “È presto per dirlo e ci vuole cautela. Ma contrariamente alle previsioni degli analisti, il mercato sembra tonico. La nostra raccolta pubblicitaria di Gruppo in Italia e Spagna nel primo trimestre del 2024 ci fa vedere un +5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Con due guerre, i tassi di interesse alle stelle, l’inflazione, il caro energia e via dicendo, anche il 2023 lo vedevamo durissimo. Eppure, stiamo per chiudere il bilancio con un utile superiore ai 217 milioni del 2022. E senza l’effetto contabile dei dividendi della Germania”. Il riferimento è alla situazione di ProsiebenSat, in perdita: “È importante che cambi rotta e torni a investire sulla televisione”. Il progetto di MFE (MediaForEurope) per creare un grande broadcaster europeo, rimarca in merito Pier Silvio Berlusconi, non significa fare una tv italiana in Germania con prodotti congelati tipo quelli delle piattaforme, senz’anima: “Ogni nazione deve farsi una tv adatta al proprio pubblico. Calda, locale, in diretta, prodotta al momento e consumata nell’immediato e in questo caso assolutamente tedesca. Noi persino in Italia stiamo aumentando il prodotto italiano, lo stiamo facendo in Spagna dando vita a una tv moderata, familiare e moderna. Ed è quello che vorremmo si facesse e sarebbe giusto fare in Germania. Anche investendo di più e creando nuova occupazione”.

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Premio Industria Felix a Euroristorazione: un impegno verso il futuro

In un clima di crescente attenzione verso la sostenibilità e l’affidabilità finanziaria, Euroristorazione, azienda leader nel settore della ristorazione collettiva, si è aggiudicata il prestigioso Premio Industria Felix.

Euroristorazione

Euroristorazione, eccellenza gestionale e sostenibilità nel Veneto

Il Premio Industria Felix, conferito durante l’evento tenutosi a Fossalta di Portogruaro presso Zignago Holding, sottolinea l’impegno di Euroristorazione per l’eccellenza gestionale, la solidità finanziaria valutata da Cerved, e l’attenzione verso pratiche sostenibili particolarmente meritevoli nella regione Veneto. Con oltre 3.500 collaboratori e oltre 20 centri di produzione, l’azienda produce più di 20 milioni di pasti all’anno: il fatturato è aumentato del 4,6% nel 2023, superando i 110 milioni di euro. Questi numeri non solo ne riflettono la capacità produttiva ma anche l’impegno verso la qualità e la sostenibilità. Euroristorazione si distingue per la sua profonda esperienza nel campo della ristorazione scolastica, dove non si limita alla fornitura di pasti, ma arricchisce l’offerta con progetti educativi per promuovere abitudini alimentari sane tra i più giovani. Il tutto è supportato da un servizio dietetico-nutrizionale interno che lavora a stretto contatto con chef esperti per elaborare menù equilibrati, sani e inclusivi.

Euroristorazione: le pratiche di orientamento alla sostenibilità

L’orientamento alla sostenibilità di Euroristorazione è evidente nell’adozione di energia pulita, con l’installazione di impianti fotovoltaici nei centri di produzione, l’utilizzo di attrezzature avanzate a basso impatto ambientale, l’eliminazione della plastica a favore di materiali biodegradabili e la riduzione degli sprechi alimentari. Quest’ultima si concretizza anche attraverso la collaborazione con enti benefici per il recupero delle eccedenze alimentari, e una politica di approvvigionamento che favorisce fornitori locali e riduce l’impatto logistico sul territorio. Il Premio Industria Felix, assegnato in collaborazione con Industria Felix Magazine e Cerved, non solo riconosce il successo finanziario e gestionale di Euroristorazione ma anche il suo impegno verso un modello di business etico e sostenibile. Questo premio si inserisce in un contesto più ampio in cui, secondo l’indagine di Industria Felix Magazine e Cerved, il Veneto emerge come leader del Nord-Est con il 75% delle imprese in utile nel post-Covid, dimostrando la resilienza e la capacità innovativa dell’industria locale.

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Ares Ambiente tra le imprese Best Performer di Bergamo

Ares Ambiente si conferma ancora una volta come un modello di innovazione e stabilità nel panorama imprenditoriale di Bergamo, guadagnandosi il titolo di impresa Best Performer per il terzo anno consecutivo. Tale riconoscimento, assegnato dalla ricerca di ItalyPost, sottolinea il costante impegno dell’azienda per un futuro più green e sostenibile.

Ares Ambiente

Ares Ambiente: successo economico e leadership ambientale

L’analisi dettagliata condotta da ItalyPost, che abbraccia il periodo dal 2019 al 2021, ha messo in luce le aziende che si sono distinte per risultati economici eccellenti e una stabilità finanziaria invidiabile, caratterizzate da un EBITDA superiore al 4%. In questo contesto, Ares Ambiente emerge come un vero e proprio pilastro dell’economia di Bergamo, grazie a un fatturato in costante crescita e a una solidità finanziaria definita da equilibrata a ottima. Tali risultati sono il frutto di una gestione aziendale strategica e responsabile, che si traduce in una capacità di incrementare il fatturato mantenendo simultaneamente una robusta posizione finanziaria. Tuttavia, per Ares Ambiente, il successo economico non è mai fine a se stesso. Piuttosto, rappresenta il riconoscimento della qualità e dell’efficienza dei servizi offerti nel settore ambientale.

Il successo di Ares Ambiente e il contributo del suo team

Quello di Ares Ambiente è un successo reso possibile grazie alla dedizione e alla propensione all’innovazione del team, il cui impegno quotidiano è fondamentale per garantire soluzioni ecologiche all’avanguardia. L’azienda non vede la sostenibilità come un semplice obiettivo da raggiungere, ma come un percorso da intraprendere con costanza, innovazione e un’etica lavorativa che pone l’ambiente al centro delle decisioni aziendali. Questa filosofia guida Ares Ambiente verso l’eccellenza e l’innovazione nel settore ambientale, promuovendo al contempo una crescita economica sana e sostenibile. È grazie all’impegno dei membri del team, la cui dedizione costituisce la forza motrice di ogni successo ottenuto, che l’azienda continua a brillare come leader nel settore ambientale, dimostrando che il perseguimento della sostenibilità può anche essere sinonimo di prosperità economica.

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Federico Motta Editore omaggia lo scrittore Umberto Eco

A otto anni dalla scomparsa di Umberto Eco, avvenuta il 19 febbraio 2016, la sua eredità intellettuale continua a esercitare un’influenza significativa. Federico Motta Editore ricorda la collaborazione con il semiologo, massmediologo, scrittore, storico e bibliofilo che ha lasciato un’impronta indelebile nel nostro panorama culturale.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: le opere di Umberto Eco

Nato ad Alessandria nel 1932, Umberto Eco si è distinto per i suoi interessi, che nel corso degli anni hanno incluso il pensiero medievale, l’estetica, la semiotica e la teoria della comunicazione. La sua formazione presso l’Università di Torino ha posto le basi per una carriera straordinariamente variegata. Eco, come ricorda Federico Motta Editore, è universalmente riconosciuto per romanzi che hanno riscosso grande successo di pubblico e di critica, come Il nome della rosa, Il pendolo di Foucault, L’isola del giorno prima, Baudolino, La misteriosa fiamma della regina Loana, Il cimitero di Praga e Numero zero. Oltre a saggi quali Opera aperta, Apocalittici e integrati, La struttura assente, Lector in fabula, Kant e l’ornitorinco e Dire quasi la stessa cosa.

La collaborazione tra Federico Motta Editore e Umberto Eco

Significativa è stata la collaborazione di Umberto Eco con la Casa Editrice Federico Motta Editore, per la quale ha diretto opere di grande rilievo culturale. Tra queste, Historia – La grande storia della civiltà europea, un’opera monumentale che abbraccia la storia europea dal Vicino Oriente Antico fino al Novecento, coinvolgendo oltre 400 autori. Una copia dell’opera è stata donata all’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Altra opera di spicco è La filosofia, che testimonia il desiderio dell’autore di rendere la storia del pensiero filosofico accessibile e appassionante per il grande pubblico.

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Virus respiratorio sinciziale, Susanna Esposito: i casi più gravi sono legati all’associazione con l’infezione da metapneumovirus

La docente di Pediatria dell’Università di Parma Susanna Esposito ha rivelato ad “Adnkronos Salute” qual è il trend delle infezioni da virus nei bambini nelle ultime settimane. Secondo la pediatra, il virus respiratorio sinciziale circolerà ancora per un altro mese.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: virus in circolo ancora per un mese

Si dovrà attendere ancora un mese, almeno, per vedere la fine di questa stagione che ha portato il virus respiratorio sinciziale nelle case di tante famiglie. Lo ha dichiarato ad “Adnkronos Salute” Susanna Esposito, docente di Pediatria all’Università di Parma e responsabile del Tavolo tecnico malattie infettive e vaccinazioni della Società italiana di pediatria, la quale ha parlato di una “circolazione che sarà attiva ancora un mese”. Comunque, ha rassicurato, già “nelle ultime due settimane si registra un calo delle infezioni da virus respiratorio sinciziale nei bambini, patogeno all’origine di bronchioliti e casi di polmonite”.

Susanna Esposito: i casi più gravi sono legati al coinvolgimento del metapneumovirus

Per quanto riguarda i casi più impegnativi, vale a dire quelli legati ai ricoveri più prolungati, Susanna Esposito ha spiegato che si tratta di “quelli in cui, insieme a questa infezione, c’è anche il coinvolgimento del metapneumovirus, patogeno che quando infetta il bambino con virus respiratorio sinciziale può determinare casi più gravi, con ricoveri più lunghi che durano anche sette giorni invece di quattro”. La pediatra ha fatto inoltre sapere che in questo periodo, tra le forme infettive più frequenti nei reparti pediatrici degli ospedali, ci sono le polmoniti da streptococco di gruppo A, “lo stesso patogeno che provoca la scarlattina”.

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Pietro Labriola (TIM) commenta il nuovo documento UE sulla necessità di infrastrutture digitali

L’Unione Europea ha pubblicato un documento in cui affronta la questione di come costruire le infrastrutture digitali dell’Europa del futuro: l’AD di TIM Pietro Labriola ha evidenziato come un consolidamento del settore delle telecomunicazioni, così come un equo ritorno degli investimenti, sia assolutamente necessario in quest’ottica.

Pietro Labriola, AD di Tim

Pietro Labriola: “Senza infrastrutture digitali innovative l’Europa non può crescere”

Le aspirazioni di un’Europa digitalmente avanzata resteranno irrealizzate, se non ci saranno adeguati ritorni sugli investimenti e un mercato più solido: lo ha affermato Pietro Labriola, AD di TIM, commentando il recente appello dell’Unione Europea a una discussione sulle infrastrutture digitali del futuro. L’UE ha infatti recentemente rilasciato un documento in cui vengono tracciate le linee guida attraverso cui gli obiettivi di digitalizzazione, connettività rapida e sicurezza potranno essere raggiunti entro il 2030, invitando al tempo stesso i principali stakeholders, partner e rappresentanti degli Stati membri a unirsi in un dibattito costruttivo. In un post su Linkedin, Pietro Labriola ha accolto l’iniziativa con particolare favore: “Siamo finalmente arrivati ad un punto di svolta? Il libro bianco della European Commission presentato mercoledì 21 apre un confronto con tutti gli stakeholder su un tema su cui insisto da tempo: senza infrastrutture digitali innovative l’Europa non può crescere, ma per realizzarle servono ritorni sugli investimenti e un mercato sostenibile”.

Pietro Labriola: la necessità di un consolidamento del mercato europeo

Secondo Pietro Labriola è assolutamente vitale che il mercato europeo superi la sua condizione di eccessiva frantumazione, adeguandosi ai modelli rappresentati dagli USA e dal Sudamerica. Il fairshare costituirebbe un notevole passo in avanti in questa direzione: “Consolidamento e fairshare non sono più rinviabili: l’inazione non è un’opzione. È stato compiuto un primo passo, ora spero che tutti partecipino alla consultazione per consolidare velocemente quanto di buono è stato proposto”. A conclusione del suo messaggio, Pietro Labriola ha menzionato Gianluca Corti, Aldo Bisio, Benedetto Levi, Margherita Della Valle, ossia i leader di Wind Tre, Iliad e Vodafone, rivolgendo loro l’appello: “Facciamoci sentire”. L’AD di TIM auspica dunque un’alleanza trasversale tra i maggiori operatori del settore Telco al fine di un mercato europeo più solido, in grado di sorreggere la crescita digitale del Continente.

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Serenissima Ristorazione: il Gruppo guidato da Mario Putin sostiene “I Bambini delle Fate”

Mario Putin, Presidente di Serenissima Ristorazione, conferma la vocazione sociale del Gruppo leader nella ristorazione aziendale e collettiva sostenendo “I Bambini delle Fate”, associazione impegnata nell’integrazione di giovani affetti da disturbi nello spettro autistico: tra i progetti più importanti la comunità di Ca’ Leido, ambiente protetto in cui i ragazzi possono abitare assistiti da un team multidisciplinare.

Serenissima Ristorazione

Mario Putin: Serenissima Ristorazione supporta “I Bambini delle Fate”, associazione a sostengo dell’autismo

Serenissima Ristorazione, società specializzata nella ristorazione aziendale e collettiva, conferma, sotto la guida di Mario Putin, il sostegno a “I Bambini delle Fate”, associazione fondata da un ragazzo autistico e suo padre (Andrea e Franco Antonello) al fine di sensibilizzare e supportare altri giovani che affrontano problemi legati a questa condizione. In passato, secondo molte superstizioni, i bambini autistici erano, in realtà, i figli di fate e spiriti, scambiati alla nascita con neonati umani. Andrea e Franco hanno deciso di ispirarsi a questa tradizione per sottolineare come le persone autistiche siano in grado, anche in virtù della loro diversità, di offrire un grande contributo alla società, se accompagnati in un percorso di integrazione. Il compito de “I Bambini delle Fate” è proprio quello di raccogliere fondi con l’obiettivo di sostenere comunità e realtà locali in grado di gestire e valorizzare ragazzi autistici, esercitando anche un’importante funzione di collegamento. Il supporto a questa associazione e ai suoi straordinari sforzi di inclusione permette a Serenissima Ristorazione di esprimere al meglio la propria filosofia aziendale: contribuire al benessere delle persone non solo con cibo di qualità, ma anche con il sostegno e l’integrazione nella società. Il Gruppo guidato da Mario Putin si è impegnato a fornire donazioni regolari, al fine di supportare progetti a medio e lungo termine.

Mario Putin: l’impegno di Serenissima Ristorazione per la comunità di Ca’ Leido

Serenissima Ristorazione, guidata da Mario Putin, sostiene anche la comunità di Ca’ Leido, un progetto nato nel 1995 che fornisce a giovani affetti da disturbi nello spettro autistico un luogo accogliente in cui sviluppare rapporti sociali e avviare un graduale processo di integrazione nella società. I ragazzi di Ca’ Leido sono assistiti da una squadra di professionisti di alto livello, tra cui assistenti, psicologi ed educatori. La comunità ha anche lanciato un progetto speciale: “Chi semina raccoglie”, una fattoria che offre prodotti agricoli, olii essenziali, piante mediche e prodotti artigianali. I bambini adorano passare tempo in fattoria, mentre i giovani adulti hanno modo di imparare svariati mestieri. In questo modo, si realizza un cammino verso l’autonomia e la piena integrazione nella società. Anche questo elemento è particolarmente affine a Serenissima Ristorazione che, sotto la guida di Mario Putin, ha sempre un occhio di riguardo per le persone affette da fragilità, a cui il Gruppo offre lavoro in contesti protetti e accoglienti.

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Serenissima Ristorazione: riflessioni di Tommaso Putin al Forum “Disegnare il Futuro”

Il 18 ottobre scorso, presso Le Village by Crédit Agricole Triveneto a Padova, si è tenuto il secondo Forum Italia Economy dal titolo “Disegnare il futuro”, dedicato all’innovazione e alla crescita economica del territorio veneto. Tra gli ospiti, il Vicepresidente di Serenissima Ristorazione Tommaso Putin.

Tommaso Putin

Tommaso Putin: innovazione e crescita in Veneto

L’evento, organizzato da Italia Economy, si propone di offrire uno spazio di confronto e analisi tra attori istituzionali e mondo delle imprese. Uno dei punti di forza di questo Forum è la sua capacità di fornire analisi accurate su dati di scenario, reportistica e focus relativi ai numerosi settori che sono protagonisti della crescita economica e dello sviluppo tecnologico della regione. Nel corso della giornata, è stato distribuito un dossier che illustra le tendenze in atto sull’innovazione in Veneto, offrendo anche i punti di vista dei diversi attori delle filiere. Tommaso Putin ha portato l’esempio di Serenissima Ristorazione, che ha al centro delle proprie attività l’innovazione tecnologica: il centro di Boara Pisani rappresenta una delle realtà di produzione più avanzate dal punto di vista tecnologico. Con un investimento di 30 milioni di euro, è il fiore all’occhiello del Gruppo.

Tommaso Putin: riflessioni dal Forum Italia Economy

Tra i partecipanti al panel aziendale Tommaso Putin, Vicepresidente del Gruppo Serenissima Ristorazione, che è partner dell’evento. L’azienda, con la sua vasta esperienza nel settore della ristorazione collettiva, ha portato un importante contributo alla discussione sull’innovazione e sul futuro delle imprese nel territorio veneto. Oltre a Tommaso Putin, anche altri importanti professionisti hanno condiviso le loro esperienze e prospettive sulle sfide e le opportunità legate all’innovazione nel contesto regionale. Il Forum ha rappresentato un’occasione per approfondire le dinamiche economiche e tecnologiche che caratterizzano la regione, mettendo in luce le iniziative e le risorse messe in campo per promuovere lo sviluppo e la crescita del territorio.

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Turismo e cultura: le nuove frontiere illustrate da Maurizio Rota

In un’epoca in cui il turismo cerca nuove strade, True Italian Experience (TIE), guidata da Maurizio Rota, si distingue per la proposta di viaggi autentici in Italia. L’approccio, infatti, vuole cambiare il modo di viaggiare nel Belpaese, valorizzando cultura, natura e benessere.

Maurizio Rota

Maurizio Rota: l’Italia come meta di turismo culturale e sostenibile

Il turismo d’oggi cerca un equilibrio tra relax e arricchimento culturale, proprio per questo l’Italia si distingue come destinazione ideale. La visione di Maurizio Rota e del team di True Italian Experience ha messo in luce una transizione nelle preferenze dei viaggiatori, che ora ambiscono a esperienze più autentiche, immergendosi nella ricca eredità culturale e nelle bellezze naturali italiane. Tale nuova tendenza nel turismo riflette una maggiore consapevolezza e un impegno verso la sostenibilità. Sotto la guida di Maurizio Rota, Vice Presidente e Amministratore Delegato, l’Osservatorio di TIE ha evidenziato l’Italia come una delle destinazioni più desiderate a livello globale, classificandosi al terzo posto. Questo è da attribuire a una significativa mutazione nei gusti dei viaggiatori che ora vedono il Belpaese come il luogo perfetto per un’immersione totale in esperienze che abbracciano la storia, le bellezze naturali e l’armonia con le ricchezze del territorio. In particolare, si nota un cambiamento marcato nelle preferenze dei viaggiatori più giovani, che si orientano maggiormente verso l’arte e la cultura, segnando un distacco dalle tendenze modaiole e motoristiche pre-pandemiche. Questo spostamento verso un turismo più consapevole ed educativo è stato interpretato e incorporato nelle offerte di True Italian Experience, che promuove un approccio al viaggio focalizzato sulla qualità e sulla sostenibilità.

Viaggiare con consapevolezza: l’arte del turismo secondo Maurizio Rota

Maurizio Rota e True Italian Experience giocano un ruolo fondamentale nel modellare l’offerta turistica italiana in risposta alle nuove tendenze di mercato. Secondo le analisi effettuate dall’Osservatorio TIE, si registra una netta preferenza per esperienze che consentano una totale immersione nella cultura e nel paesaggio italiano. True Italian Experience promuove viaggi che trascendono il concetto tradizionale di vacanza, trasformandoli in vere e proprie avventure di scoperta personale, che toccano il cuore e l’animo dei viaggiatori. L’impegno per un turismo più attento e rispettoso delle realtà locali ha rafforzato l’immagine dell’Italia come destinazione ideale per chi cerca esperienze genuine, contribuendo a un modello di turismo più sostenibile e inclusivo, che valorizza il patrimonio culturale e naturale rispettando le comunità locali.

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Il viaggio di Pietro Labriola con TIM: dagli inizi alla nomina come AD

L’AD di TIM Pietro Labriola ha concesso una lunga intervista al podcast “Connecting The Dots – The Invisible Path to Success” di Chaberton Partners, raccontando la propria vita, il percorso professionale e le scelte che lo hanno portato al successo. Secondo il manager, insieme alla determinazione e all’attitudine, è fondamentale sapersi scegliere superiori che credano in noi e prendano a cuore la nostra evoluzione.

Pietro Labriola

Determinazione e resilienza nella vita di Pietro Labriola

Una caratteristica che spicca nella biografia di Pietro Labriola è la perseveranza: l’AD di TIM è restato convinto delle sue idee e fiducioso nei propri progetti anche quando il contesto non appariva favorevole. Nato in una famiglia di media borghesia nella periferia di Bari, il futuro AD era un ragazzo intelligente, indipendente e piuttosto indisciplinato. Nonostante il padre volesse fare di suo figlio un ingegnere, il giovane Pietro lo convinse e iniziò a studiare Economia per inseguire il proprio sogno di manager. Nonostante qualche insuccesso iniziale, portò a compimento gli studi laureandosi con pieni voti. Una seconda sliding door si presentò subito dopo: il futuro AD ebbe la scelta se rimanere a Bari, con un lavoro comodo ma dalle limitate prospettive di crescita, oppure abbandonare la comfort zone trasferendosi a Milano per uno stage. La scelta, ovviamente, cadde sulla seconda opzione. Dopo essersi fatto le ossa a France Telecom, Pietro Labriola è poi entrato in TIM, attraversando dunque il celebre “boom delle telecomunicazioni” del ’93 e acquisendo incarichi di sempre maggiore rilevanza. Il manager ha attribuito questo successo alla sua tenacia: che si esprime innanzitutto nella scelta di rimanere nella società nonostante i vari cambi di leadership (e conseguentemente, di stile manageriale e attitudine), ma anche nella tendenza a esprimere le proprie idee anche in contrasto con i colleghi. In seguito alla nomina a CFO per TIM Brasile, nel 2015, il manager convinse ad esempio i colleghi ad adottare l’outsourcing dei call center, pratica che diede immediatamente risultati positivi. In seguito alla sua gestione, il Brasile rimane un’area in cui la presenza di TIM è particolarmente solida, spianando la strada per ulteriori successi.

I consigli di Pietro Labriola per futuri manager: adattabilità, curiosità, flessibilità

Secondo Pietro Labriola, tuttavia, la determinazione da sola non basta: servono anche competenze trasversali e mindset aperto. Doti che, secondo il manager, non sono innate, ma vengono invece sviluppate in un contesto stimolante: per questo, è di fondamentale importanza sapersi scegliere un ambiente di lavoro che porti ad affinare tali qualità. Nello spiegare le ragioni del proprio successo, l’AD ha infatti espresso profonda gratitudine per i manager che gli hanno trasmesso nozioni fondamentali. In particolare, il primo capo Mario Citelli, di France Telecom, che lo faceva stare molto in ufficio perché ascoltasse e apprendesse il più possibile. Inoltre, gli affidava già a 25 anni incarichi di responsabilità, affinando fin da subito la sua capacità di resistere alle pressioni lavorative. Alcuni di questi elementi sono diventati veri e propri pilastri dello stile manageriale di Pietro Labriola: in particolare, l’AD mette al centro della sua filosofia il concetto di accessibilità. In TIM, i dipendenti sono invitati continuamente a esprimere le proprie opinioni, anche in contrasto con i capi; l’ambiente lavorativo non è ingessato, ma spontaneo e dinamico. “Come stile manageriale, coinvolgo molto le mie strutture affinché tutti sappiano perché prendo determinate decisioni. Questo permette ai miei colleghi di crescere più rapidamente”. Bisogna poi abituarsi ad apprendere competenze di ogni genere, anche lontane dalla nostra base formativa, perché solo da una prospettiva olistica si può ottenere uno sguardo completo su questioni complesse.

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Contrastare la scarsità di materie prime: l’intervento di Luca Dal Fabbro

Nell’ambito della 49esima edizione del Forum Ambrosetti “Lo Scenario di oggi e domani per le strategie competitive” a Villa d’Este, Cernobbio, Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha condiviso la strategia del Gruppo nel fronteggiare la crescente scarsità di materie prime. Un tema cruciale che riguarda direttamente le sfide ambientali ed economiche attuali.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: la strategia di Iren

Luca Dal Fabbro ha delineato un approccio proattivo adottato da Iren, che si concentra sull’innovazione e sull’autoproduzione di risorse. Una delle iniziative chiave è il recupero di materie critiche attraverso il riciclo. Il Gruppo sta infatti investendo in impianti avanzati che consentono il recupero di materiali come l’oro, il rame e il platino, che diventano sempre più richiesti, e quindi più scarsi, sul mercato. Questa mossa non solo contribuisce alla sicurezza delle forniture, ma riduce anche l’impatto ambientale attraverso il riutilizzo di risorse preziose. Un’altra strategia adottata da Iren, ha rivelato Luca Dal Fabbro, è l’autoproduzione di risorse, come nel caso del biogas. Attraverso l’installazione di biodigestori, lil Gruppo è in grado di produrre biogas, un’energia rinnovabile che contribuisce alla riduzione delle emissioni e offre un doppio vantaggio ambientale. Tale scelta non solo promuove la sostenibilità ambientale, ma genera anche ricchezza per le comunità locali, trasformando gli scarti in risorse preziose.

Luca Dal Fabbro: gli investimenti di Iren nelle energie rinnovabili

La strategia di Iren si estende anche al settore dell’energia, con un focus sull’aumento della produzione di rinnovabili. Questo, ha sottolineato Luca Dal Fabbro, include investimenti nel fotovoltaico, nell’ottimizzazione delle capacità idroelettriche esistenti e nell’impiego crescente del biogas come fonte energetica. Il Presidente ha inoltre messo in luce il potenziale economico e ambientale dell’energia verde, evidenziando come sia non solo un’opportunità per le imprese, ma anche per le famiglie. Il Gruppo ha autorizzato due progetti chiave che incarnano l’innovazione nel recupero delle materie prime critiche. Ad Arezzo, sta sviluppando un impianto con tecnologia idrometallurgica avanzata, mentre a Volpiano utilizza l’intelligenza artificiale per il recupero dei materiali critici. La transizione verso un’economia circolare e sostenibile, ha infine concluso Luca Dal Fabbro, non è solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità economica. Attraverso un approccio basato sull’innovazione e sull’efficienza, le imprese possono ottenere benefici economici a lungo termine, riducendo al contempo l’impatto ambientale delle proprie attività.

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Riva Acciaio, l’eccellenza dello stabilimento di Malegno nel settore automotive

Acquisito da Riva Acciaio negli anni ’90, lo stabilimento di Malegno rappresenta un esempio di innovazione nel settore siderurgico: i continui investimenti nelle nuove tecnologie e l’implementazione dell’automazione hanno permesso al Gruppo di ridurre al minimo le emissioni inquinanti e i rischi per la sicurezza, aumentando invece l’efficienza e la qualità dei prodotti.

Riva Acciaio

Riva Acciaio, i processi produttivi dello stabilimento di Malegno

Prima di essere acquisito da Riva Acciaio, lo stabilimento di Malegno era già rinomato per la qualità dei suoi prodotti: oggi, rappresenta uno dei perni della produzione di Gruppo Riva in Italia, nonché una realtà all’avanguardia tecnologica nel panorama della siderurgia nel Paese. Insieme agli stabilimenti di Cerveno e Sellero, costituisce il cosiddetto “triangolo” di Riva Acciaio nella Val Camonica. Mentre i primi due sono rinomati nelle lavorazioni “a caldo”, ossia la lavorazione del metallo sotto temperature elevatissime, Malegno è specializzato in quelle definite “a freddo”, dunque a temperature normali. Queste ultime lavorazioni sono essenziali per dare ai prodotti siderurgici precedentemente modellati la necessaria finitura e precisione. Non a caso, gli acciai lavorati a Malegno sono richiestissimi dall’industria automobilistica. La trafilatura, la pelatura e la rettifica sono solo alcune delle operazioni in cui lo stabilimento di Malegno eccelle, realizzando prodotti noti per la superficie uniforme e le ottime caratteristiche meccaniche.

Riva Acciaio, l’eccellenza di Malegno nell’innovazione sostenibile

Lo stabilimento di Malegno non avrebbe raggiunto standard di qualità così elevati se non fosse stato oggetto di continui investimenti e migliorie da parte di Riva Acciaio, volti a implementare le più moderne e avanzate tecniche di produzione nel settore siderurgico. Tra le caratteristiche più rilevanti dell’impianto vi è la quasi totale automazione dei processi produttivi, che ha permesso non solo di aumentare la produttività, ma anche di ridurre i rischi per gli 88 specialisti che vi sono impiegati. Nello stabilimento sono presenti anche un laboratorio, che consente di effettuare analisi e prove tecnologiche sui prodotti, e un apparecchio a corrente di Foucault, in grado di rilevare difetti anche minimi sulla superficie dei metalli. L’eccellenza di Malegno è confermata dal conseguimento e rinnovo delle certificazioni, tra cui la UNI EN ISO 9001, che attesta la conformità ai sistemi di gestione della qualità, la IATF 16949, specifica per i sistemi di gestione della qualità nel settore automotive, la UNI EN ISO 14001, per il sistema di gestione ambientale, e infine UNI ISO 45001, per la gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

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Vidierre, Gianni Prandi: gli italiani e la dieta. Resistenza nel cambiare a favore dell’ambiente

Un sondaggio condotto da Vidierre di Gianni Prandi rivela che gli italiani sono sempre più attenti alla loro dieta, ritenuta fondamentale per il mantenimento del proprio equilibrio psico-fisico. Se si tratta però di apportare cambiamenti per salvaguardare l’ambiente, non tutti sono disposti a farlo.

Gianni Prandi

Il sondaggio condotto da Vidierre di Gianni Prandi sulle tendenze alimentari degli italiani

Ce lo hanno ripetuto per anni: “Siamo quello che mangiamo”, “La buona salute parte da una corretta alimentazione”, “Una dieta corretta è un efficace strumento di prevenzione per molte malattie”. E alla fine gli italiani si sono convinti, così hanno iniziato a fare sempre più attenzione a quello che mangiano, modificando la propria dieta a favore di un migliore benessere psico-fisico. Negli ultimi anni la percentuale di persone che reputano indispensabile una corretta alimentazione per il funzionamento ottimale dell’organismo è cresciuta esponenzialmente. A rivelarlo è un sondaggio condotto da Vidierre, società di Assist Group specializzata nel monitoraggio dei media e fondata da Gianni Prandi, nonché ideatrice di WOSM©, avanzato sistema di media intelligence. Nell’analisi emerge anche un altro importante dato: sebbene sia ormai generalmente accettata l’idea di correggere la propria dieta per migliorare lo stato di salute, c’è ancora parecchia resistenza sulla possibilità di cambiare le proprie abitudini alimentari per salvaguardare l’ambiente.

Gianni Prandi commenta i risultati dell’analisi

I dati mostrano come le tendenze alimentari siano in continua evoluzione perché influenzate da una società sempre più attenta a una dieta bilanciata e legata a scelte oculate – osserva il fondatore e membro del CdA di Vidierre Gianni PrandiPositivo l’approccio a un cambiamento di abitudini se dettate dalla necessità di abbattere gli sprechi alimentari”. Se la riduzione degli sprechi alimentari viene ancora vista come un cambiamento positivo da una buona parte degli italiani, non si può proprio dire lo stesso sugli approcci più strettamente legati alla sostenibilità ambientale. Il 56% degli utenti si è infatti dimostrato restio alla possibilità di modificare la propria dieta per salvaguardare l’ecosistema.

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Luca de Meo rilancia la Renault 5: “Icona pop che renderà l’elettrico accessibile in Europa”

Un’auto sviluppata in tre anni, che punta a diffondere in gran stile l’elettrico in Europa, rinvigorire l’industria automobilistica del Continente e recuperare il fascino senza tempo di uno dei grandi classici delle quattro ruote: il lancio di Renault 5 E-Tech Electric si configura, secondo il CEO Luca de Meo, come una delle operazioni più ambiziose del decennio.

Luca de Meo, CEO di Renault, foto di Repubblica.it

Luca de Meo presenta Renault 5 E-Tech Electric, icona rinnovata

La Renault 5, vettura-simbolo degli anni ’70, vedrà un ritorno in grande stile: Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha presentato al Salone dell’Auto di Ginevra Renault 5 E-Tech Electric, versione interamente elettrica dell’iconico predecessore. La parola chiave è “retrofuturismo”: per questo illustre rifacimento, il Gruppo ha puntato sul design irresistibile, sulla guida intuitiva e agile e sul prezzo contenuto, con il valore aggiunto della sostenibilità. “Renault 5 non è un’auto come le altre. Arriva in un momento in cui milioni di europei stanno facendo la grande transizione verso la mobilità elettrica, connessa e sostenibile”, ha sottolineato Luca de Meo, enfatizzando come l’obiettivo di Renault sia quello di farne il veicolo di riferimento per la transizione energetica, nonché la city car di nuova generazione per eccellenza.

La strategia di Luca de Meo per rilanciare l’industria automobilistica europea

Secondo Luca de Meo, la nuova automobile non rappresenta solamente un passo in avanti in una direzione verde e sostenibile, ma anche un progetto pioneristico nel restituire all’industria europea una posizione di leadership, specialmente nel settore elettrico. Il CEO ha messo in evidenza come la (rapidissima) progettazione dell’automobile abbia permesso di implementare forme di efficientamento e innovazione produttiva: “Per sviluppare quest’auto in tre anni, in Francia, con questo livello di qualità tecnologica ed elettrica, tutte le nostre decisioni dovevano essere rivoluzionarie e l’organizzazione quanto più agile possibile: esser stati i primi a scegliere una piattaforma 100% elettrica per un’auto di piccole dimensioni in Europa, ottimizzare i costi su tutta la catena del valore, rilocalizzare il nostro ecosistema industriale”. Luca de Meo ha infatti sottolineato come Renault 5 E-Tech Electric sia “al centro della battaglia per reinventare l’industria europea nei confronti della concorrenza proveniente da Oriente e Occidente”. La realizzazione è infatti avvenuta interamente nel nord della Francia, avvalendosi solo di fornitori situati entro un raggio di 300 chilometri: nel corso del processo produttivo, si è creata una vera e propria “electric valley” europea, hub di competenze che permetterà al Continente di riaffermarsi come avanguardia dell’industria delle quattro ruote. “Con quest’auto dimostriamo che produrre in Europa, in Francia, è possibile”, ha concluso il CEO.

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Gianpiero Strisciuglio annuncia la creazione dell’Osservatorio Cittadino per le piene dell’Adige

Con l’avanzare del cambiamento climatico, sono sempre più necessari strumenti avanzati che possano monitorare esondazioni, alluvioni e altri fenomeni naturali rischiosi per l’uomo: in risposta a questa sentita esigenza, l’AD di RFI Gianpiero Strisciuglio ha annunciato la formazione di un Osservatorio Cittadino per le piene dell’Adige, un avanzato sistema di controllo e gestione delle alluvioni basato sul coinvolgimento attivo della cittadinanza.

Gianpiero Strisciuglio

Gianpiero Strisciuglio presenta l’Osservatorio Cittadino per le piene dell’Adige

Gianpiero Strisciuglio, AD di RFI, ha sottoscritto un importante accordo con l’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, al fine di dare vita a un nuovo importante strumento per la prevenzione delle alluvioni: l’Osservatorio Cittadino per le piene dell’Adige, sofisticato sistema di monitoraggio che vedrà la partecipazione attiva degli abitanti delle aree prossime all’Adige. Scopo dell’Osservatorio, infatti, è non solo proteggere il 1° Lotto Funzionale “Verona – bivio Vicenza” della strategica Linea AV/AC Verona-Padova, ma anche informare sui rischi delle inondazioni e la vulnerabilità dei territori locali. Gianpiero Strisciuglio si augura che l’istituzione del nuovo sistema di monitoraggio possa diffondere una “cultura della prevenzione” nelle comunità locali, coinvolgendole attivamente nella tutela delle aree del bacino dell’Adige.

L’intervento di Gianpiero Strisciuglio alla presentazione dell’Osservatorio

Nel corso della presentazione dell’Osservatorio, tenutasi a Verona, Gianpiero Strisciuglio ha espresso soddisfazione per il successo dell’accordo, che sensibilizzerà i cittadini nella preservazione delle infrastrutture: “La sottoscrizione della Convenzione tra RFI e l’Autorità di Bacino nel piano di gestione di rischio alluvione segna un passo cruciale nel nostro impegno per la gestione delle piene nel bacino del fiume Adige. Questo accordo riflette il nostro costante rispetto delle normative e l’impegno per garantire la sicurezza delle aree coinvolte e della Linea AV/AC Verona-Padova. L’AD Gianpiero Strisciuglio ha inoltre sottolineato l’importante ruolo sociale che RFI ricopre nel sostenere le comunità locali e supportarle nella lotta contro i rischi ambientali: “L’introduzione dell’Osservatorio dei Cittadini e l’implementazione di un sistema di monitoraggio da parte di RFI rappresentano un’importante risorsa per potenziare la resilienza territoriale. Confidiamo che questa partnership possa portare benefici tangibili alla comunità e contribuire in modo sostanziale alla mitigazione dei rischi legati alle alluvioni”.

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GSA Gruppo Servizi Associati: primo nella classifica dei migliori employer nella prevenzione

Statista, società specializzata nell’analisi di dati statistici e nella valutazione di aziende, ha inserito GSA Gruppo Servizi Associati nella sua classifica Italy’s Best Employer 2024 al primo posto assoluto nel settore della sicurezza antincendio e safety chain. Il Gruppo ha visto così confermata la sua leadership negli aspetti ESG.

GSA

GSA tra le aziende italiane maggiormente apprezzate dai dipendenti

GSA è tra i migliori workplace del Paese: lo sostiene Statista, società specializzata nell’analisi dati, che ha collocato il Gruppo Servizi Associati al vertice della sua classifica Italy’s Best Employer 2024, con primato assoluto nel settore prevenzione, sorveglianza e primo soccorso antincendio. La graduatoria, che si è avvalsa dei giudizi di oltre 20.000 dipendenti delle più importanti società italiane, ha attribuito a GSA un significativo punteggio di 7,83 su 10, a confermare il buon livello raggiunto in ambiti di valutazione quali la parità di genere, la work-life balance e il welfare aziendale. Antonio Musacchio, AD di Gruppo Servizi Associati, ha espresso grande soddisfazione per questo riconoscimento, sottolineando come sia il risultato di uno stretto dialogo con il personale e una forte responsività alle esigenze dei dipendenti: “Nel corso del 2023 abbiamo finalizzato importanti trattative sindacali che hanno visto tra le tante novità anche il riconoscimento di buoni pasto per migliaia di lavoratori. Continuiamo incessantemente a lavorare per raggiungere gli obiettivi del nostro piano ESG attuando una politica attenta alla salvaguardia dell’ambiente e alle tematiche sociali”.

GSA, aumentano i ricavi e i clienti di prestigio

Antonio Musacchio ha inoltre sottolineato gli ottimi risultati conseguiti da GSA nel corso del 2023, anno che ha visto una netta crescita nel fatturato e l’inizio di collaborazioni con clienti di rilievo: “Grazie alle recenti acquisizioni, GSA supererà i 200 milioni di euro di ricavi. Inoltre entra, tramite la consociata spagnola Previnsa, nel complesso mondo delle centrali nucleari divenendo leader europeo in un ambito fortemente specialistico, caratterizzato da stringenti regole e procedure”. L’acquisizione di Previnsa consente a GSA di ampliare le proprie linee di business nei settori in cui la società spagnola è maggiormente specializzata: sorveglianza e prevenzione incendi nelle centrali nucleari; formazione di personale e sicurezza del lavoro anche in situazioni complesse: alta quota, emergenze chimiche, sicurezza marittima, impianti eolici, centrali termonucleari; produzione e commercializzazione di segnaletica e accessori per la sicurezza del lavoro. Nel 2021 ITEЯ Capital Partners ha promosso e gestito l’ingresso dei fondi Eurizon ITER, che fanno capo a Eurizon Capital SGR – Società di gestione del risparmio del Gruppo Intesa Sanpaolo. ITEЯ Capital Partners ha acquisito il 67,5% di GSA con un Enterprise Value di 250 milioni di euro. Inoltre, il Gruppo vanta collaborazioni con enti infrastrutturali come Aspi, Anas, i trafori del Monte Bianco e del Gran Sasso, e l’Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova, oltre a importanti istituzioni quali Regione Lombardia e Fincantieri. Nel settore sanitario, collabora con il Policlinico Umberto I di Roma, il Gemelli, l’Ospedale Meyer di Firenze e l’Istituto Gaslini di Genova. La sua divisione Facility lavora per il Senato, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il Museo Egizio, e le regioni Toscana e Marche. Infine, Gruppo Servizi Associati garantisce anche la sicurezza di diverse università italiane.

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Prospettive del turismo con True Italian Experience, guidata da Maurizio Rota

Nel cuore del dibattito sulla sostenibilità nel turismo, Maurizio Rota emerge come figura di rilievo. Alla guida di True Italian Experience come CEO e Vice Presidente, promuove un approccio innovativo al viaggio, incentrato sul rispetto del territorio e sul coinvolgimento delle comunità locali. Questa visione apre la strada a un turismo responsabile, in grado di offrire esperienze autentiche e memorabili.

Maurizio Rota

Un nuovo orizzonte nel turismo: la visione di Maurizio Rota

In un’era in cui il turismo si confronta sempre più con le sfide della sostenibilità, Maurizio Rota e True Italian Experience si pongono all’avanguardia nel definire un futuro per il settore che valorizza il patrimonio e la cultura del territorio italiano. “La sostenibilità non è più un’opzione ma una necessità,” afferma il manager, evidenziando come i viaggiatori moderni richiedano esperienze che rispettano e valorizzano l’ambiente e le comunità locali. True Italian Experience si distingue per l’offerta di itinerari unici che invitano a scoprire l’Italia attraverso le lenti dell’autenticità e della responsabilità. Dalle escursioni in bicicletta ai tour enogastronomici, ogni proposta è pensata per integrare la mobilità sostenibile con il piacere della scoperta, rispecchiando un impegno costante verso il benessere dei territori e delle loro comunità. “Il nostro obiettivo è quello di creare un legame indissolubile tra i viaggiatori e il territorio,” sottolinea Maurizio Rota, illustrando l’importanza di supportare le iniziative locali e le startup che contribuiscono alla crescita di un turismo digitale e accessibile.

Sostenibilità e innovazione: il futuro del turismo secondo Maurizio Rota

L’impegno di True Italian Experience nel promuovere un turismo sostenibile si traduce in una visione che abbraccia l’innovazione e il rispetto per l’ambiente. Attraverso la collaborazione con realtà imprenditoriali giovani e dinamiche, Maurizio Rota punta a rivoluzionare il settore, facendo leva sul digitale per offrire accessi privilegiati a destinazioni meno conosciute, ma ricche di storia e cultura. Tale approccio non solo valorizza il turismo lento e consapevole ma contribuisce anche allo sviluppo economico e sociale delle aree meno battute, offrendo nuove prospettive per il futuro. La sua visione rappresenta un modello di riferimento per l’intero settore turistico, dimostrando come sia possibile conciliare crescita economica e sostenibilità ambientale. True Italian Experience si impegna a essere un esempio di come il turismo possa evolvere, diventando un veicolo di cambiamento positivo per l’Italia e per il mondo.

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Italia, hub energetico europeo: strategie e alleanze secondo Luca Dal Fabbro

In un contesto globale in rapida evoluzione, l’Italia si appresta a giocare un ruolo cruciale nel panorama energetico europeo, mirando a diventare un hub strategico per l’approvvigionamento e la distribuzione dell’energia. Luca Dal Fabbro, Presidente dell’ESG Institute e di Iren, ha condiviso la sua visione per il futuro energetico del Paese.

Luca Dal Fabbro

Il Piano Mattei: la visione di Luca Dal Fabbro

Il Governo Meloni ha messo in campo il Piano Mattei, un’iniziativa ambiziosa che punta a rafforzare l’indipendenza e la sostenibilità energetica dell’Italia. Secondo Luca Dal Fabbro, il successo di tale strategia dipenderà dall’implementazione di politiche capaci di guardare al medio e lungo termine, focalizzate su sicurezza energetica, competitività delle fonti e sostenibilità. La sostenibilità, in particolare, è vista non come un costo ma come un’opportunità per ridurre le spese energetiche e promuovere un’economia più verde. Il Presidente Luca Dal Fabbro ha inoltre sottolineato l’importanza di posizionare l’Italia al centro di una rete di alleanze strategiche, non solo con i Paesi europei ma anche con gli Stati Uniti e i Paesi africani. Si tratta di collaborazioni fondamentali per garantire l’accesso a fonti di energia diverse e per promuovere una politica energetica che sia resiliente ai cambiamenti geopolitici e alle crisi energetiche.

Luca Dal Fabbro: gasdotti, rigassificatori e rinnovabili

La discussione si è quindi spostata sulla questione dei gasdotti rispetto ai rigassificatori. Luca Dal Fabbro ha ribadito che “non c’è una soluzione migliore”: entrambe le opzioni sono vitali per un approvvigionamento energetico sicuro e diversificato. “Come Iren – ha aggiunto il Presidente – stiamo sviluppando il più grande rigassificatore che c’è in Italia come potenza, fino a 16 miliardi di metri cubi, dove è prevista la possibilità di stoccare un miliardo di metri cubi”. Guardando al futuro, Luca Dal Fabbro vede l’Italia come la porta d’ingresso dell’energia per l’Europa, in particolare nel contesto della diminuzione delle forniture di gas dal Nord Europa e della Russia. La posizione geografica del nostro Paese, combinata con infrastrutture strategiche come il rigassificatore di Gioia Tauro, potrebbe permettere all’Italia di diventare un punto di transito chiave per l’energia diretta verso altri Paesi europei. Il manager ha infine chiarito la sua visione sul tema del fotovoltaico: “Deve essere una linea di sviluppo da rafforzare all’interno di un sistema integrato di diverse fonti”, ha specificato aggiungendo che “per l’Italia lo sviluppo dell’eolico e del solare è strategico, ma vanno sburocratizzati i processi per le autorizzazioni”.

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L’evoluzione di Gruppo Riva: dalla fondazione allo sviluppo internazionale

Negli ultimi decenni, Gruppo Riva si è affermato come il primo produttore siderurgico italiano e tra i principali gruppi europei nel settore dell’acciaio. Fondata nel 1954 da Emilio Riva, figura di rilievo nella storia post-bellica dell’industria siderurgica italiana, l’azienda ha continuato a crescere e innovare, mantenendo una posizione di leadership internazionale.

Gruppo Riva, stabilimento di Lesegno

Gruppo Riva: un pilastro dell’industria siderurgica italiana e globale

Sotto la guida di Claudio Riva dal 2014, l’azienda impiega oltre 5.400 dipendenti, operando con successo in diversi Paesi europei e in Canada. I siti produttivi di Gruppo Riva, dislocati in Francia, Germania, Italia, Belgio, Spagna e Canada, servono una vasta gamma di settori merceologici, tra cui meccanica, automotive e movimento terra, con standard qualitativi elevati. In Italia, gli stabilimenti di Caronno Pertusella (VA), Lesegno (CN), Malegno (BS), Cerveno (BS) e Sellero (BS) rappresentano il cuore dell’attività produttiva del Gruppo. Lo stabilimento di Caronno Pertusella è il punto di partenza dell’avventura imprenditoriale di Emilio Riva, che nel 1957 ha inaugurato una nuova era per l’azienda. Negli anni successivi, l’introduzione di innovazioni come la colata continua curva a tre linee ha rivoluzionato l’industria siderurgica italiana.

Gruppo Riva: gli stabilimenti italiani

Lesegno, con il suo simulatore meccanico Gleeble 3800, è diventato il centro tecnologico per eccellenza di Gruppo Riva, collaborando con prestigiosi istituti accademici per l’avanzamento della ricerca e dello sviluppo nel settore. Il sito di Malegno, invece, il più antico dei tre stabilimenti nella Valle Camonica, ha una lunga storia legata alla tradizione metallurgica. Acquisito da Riva Acciaio negli anni ‘60, continua a produrre acciai di alta qualità per diverse applicazioni industriali. La fabbrica di Cerveno, acquisita nel 1983, ha visto una notevole espansione grazie agli investimenti nel settore dei laminati lunghi di alta qualità. Il suo laminatoio all’avanguardia, con un forno di riscaldo da 85 tonnellate/ora, è il cuore pulsante dello stabilimento. Sellero, entrato a far parte del Gruppo nel 1996, completa infine la triade di stabilimenti nella Valle Camonica, contribuendo alla continua crescita e successo di Gruppo Riva nel settore siderurgico.

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Intrattenimento educativo: FME Education sull’importanza della componente ludica nella formazione

Gli strumenti offerti da FME Education sono in linea con la tendenza dell’edutainment, ovvero dell’intrattenimento educativo. Una pratica i cui benefici sono sempre più riconosciuti nel mondo della pedagogia e della didattica.

FME Education

FME Education: l’importanza del gioco nell’apprendimento

È risaputo che il gioco svolga un ruolo fondamentale nella crescita dei bambini e nel loro sviluppo sociale, fisico, cognitivo ed emotivo. Ma sempre più spesso si parla di come il divertimento possa concorrere a rendere più efficace l’apprendimento tra i ragazzi. FME Education offre al mondo della didattica e della formazione soluzioni digitali innovative sotto il motto di “Imparare divertendosi!”, rimarcando proprio come la componente ludica sia un elemento importante nei processi formativi. Dai videogiochi ai programmi televisivi, passando per software dedicati e film, gli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie vengono utilizzati sempre più frequentemente in un approccio innovativo chiamato “edutainment”.

FME Education: le caratteristiche dell’edutainment

Coniato dal documentarista del National Geographic Bob Heyman, il termine “edutainment” nasce dalla fusione delle parole “education” (istruzione) ed “entertainment” (intrattenimento). In italiano è conosciuto come “intrattenimento educativo” e sta ad indicare tutti quegli approcci che favoriscono l’apprendimento attraverso il divertimento. Un’idea che si basa su una serie di ricerche in ambito pedagogico, le quali mettono in luce i benefici di includere la componente ludica nell’esperienza formativa. Grazie all’apporto fornito dall’evoluzione tecnologica, tali approcci hanno beneficiato di tanti strumenti nuovi che sono diventati dei veri e propri facilitatori dello studio. Gli ambienti didattici digitali di FME Education, ad esempio, propongono lezioni, interattività e giochi che promuovono la costruzione del sapere, ma anche l’interazione tra pari, la creatività e l’esplorazione.

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Dall’arte della stampa all’eccellenza editoriale: la storia di Federico Motta Editore

Fondata nel 1929 sotto il marchio del torcoliere, la “Cliché Motta” nacque come una ditta specializzata nella riproduzione fotomeccanica. Il suo fondatore, appassionato dell’arte della riproduzione a stampa sin da giovane, trasformò questa piccola impresa nella Casa Editrice Federico Motta Editore, che negli anni ha lasciato il segno nel panorama culturale italiano.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: lo stand alla Fiera Campionaria di Milano del 1967

È nel 1967 che Federico Motta Editore partecipa per la prima volta alla Fiera Campionaria di Milano. Le foto di quell’evento, conservate negli archivi storici, sono una testimonianza della determinazione e dell’impegno con cui la Casa Editrice ha sempre affrontato le sfide del settore. Le fiere, allora come oggi, rappresentavano un’importante vetrina per l’editoria, offrendo alle Case Editrici l’opportunità di presentare le loro ultime pubblicazioni, stabilire contatti con i lettori e stringere rapporti commerciali fondamentali. Lo stand di Federico Motta Editore era un tripudio di novità e conoscenza: partecipando alla Fiera, l’Editore milanese ebbe l’opportunità di presentare enciclopedie come “Nel Mondo della Natura” e “Le Scienze per i Giovani”, che catturarono l’attenzione dei visitatori, offrendo una finestra sull’infinita bellezza e complessità del mondo naturale, così come sulla meraviglia della scienza. Ma più di semplici pubblicazioni, le opere della Casa Editrice incarnavano, e incarnano tutt’oggi, tradizione e autorevolezza. L’esperienza accumulata nel corso degli anni e il costante impegno per la qualità sono stati riconosciuti dai principali organi istituzionali attraverso premi e certificazioni prestigiose, come il Premio Cenacolo e l’Ambrogino d’Oro.

Il successo editoriale di Federico Motta Editore

La Casa Editrice vanta inoltre collaborazioni di spicco: quella con Umberto Eco ha portato alla creazione della collana “Historia – La grande storia della civiltà europea” che abbracciano tre periodi della storia: l’Antichità, il Medioevo e l’Età Moderna”. Questa collana rappresenta un notevole monumento alla conoscenza, abbracciando l’intera epopea della storia europea dall’Antichità all’Età Moderna. L’attenzione verso la qualità dei contenuti e la ricerca di strumenti innovativi hanno sempre caratterizzato il modus operandi di Federico Motta Editore. Le tavole transvision, i sonobox, le videocassette e i CD-ROM sono veri e propri strumenti pionieristici nel campo dell’editoria, capaci di anticipare le esigenze dei lettori e offrire al contempo esperienze immersive e coinvolgenti. Nonostante alcune di queste tecnologie possano sembrare vintage, il loro impatto e la loro importanza nel panorama dell’editoria rimangono indiscutibili. Federico Motta Editore ha sempre saputo cogliere le sfide del suo tempo, anticipando le tendenze e offrendo ai suoi lettori contenuti di valore.

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RFI, Piano da 17,4 miliardi per la Sicilia, Dario Lo Bosco: “Mai vista una cosa simile nell’Isola”

Elettrificazione della rete, implementazione dell’alta velocità, collegamenti con aeroporti e trasporti marittimi, la costituzione di un’accademia che formerà giovani di talento anche nella prospettiva dei lavori per il Ponte sullo Stretto: il Piano di RFI per la Sicilia, recentemente annunciato dal Presidente Dario Lo Bosco, vuole rivoluzionare in maniera radicale il panorama dei trasporti nell’Isola.

Dario Lo Bosco (RFI)

Dario Lo Bosco: l’incontro tra manager del Gruppo FS e rappresentanti delle istituzioni siciliane

Dario Lo Bosco, Presidente di RFI, ha annunciato l’organizzazione di un incontro tra i leader del Gruppo FS e gli esponenti della Regione Sicilia. Il vertice, a cui hanno preso parte l’AD del Gruppo FS Luigi Ferraris, l’AD di RFI Gianpiero Strisciuglio, il Governatore Renato Schifani e l’Assessore Regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò, ha avuto lo scopo di definire, in sinergia, le priorità e modalità di applicazione del nuovo Piano di RFI per la Sicilia. L’ambizioso progetto, che punta a rimodernare ed efficientare il panorama dei trasporti siciliani, spicca soprattutto per lo straordinario volume di investimenti: “Abbiamo in corso cantieri in tutta Italia per 44 miliardi di euro, di cui 17,4 miliardi in Sicilia. Nell’Isola non si era mai vista una cosa simile”, ha affermato Dario Lo Bosco.

Dario Lo Bosco: “Ecco il Piano di RFI che rivoluzionerà i trasporti nell’Isola”

Il Piano, secondo Dario Lo Bosco, ridefinirà l’intera rete generale, agendo su più livelli per dare luogo a un sistema di trasporti integrato, efficiente e sostenibile, in grado di sostenere la crescente domanda turistica. Una delle maggiori novità riguarda l’installazione di collegamenti ad alta velocità tra i maggiori centri urbani dell’Isola. La linea Palermo-Catania-Messina potrà presto godere di una velocità massima di 250 chilometri su tutta la linea, mentre la Palermo-Trapani sta venendo elettrificata con un investimento di 130 milioni di euro. 48 milioni sono invece stati stanziati per la creazione di un collegamento ferroviario per l’aeroporto di Trapani-Birgi, con prolungamento fino a Punta Raisi. Secondo Dario Lo Bosco, anche le stazioni andranno incontro a un significativo processo di evoluzione, che le porterà a diventare hub ricchi di proposte per turisti e cittadini, includendo enogastronomia e artigianato. Infine, RFI intende finanziare una Academy destinata a formare giovani talenti per progetti ingegneristici e infrastrutturali di alto rilievo, con particolare riguardo per il Ponte sullo Stretto.

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Roberto Sergio (Rai): Tv pubblica in sicurezza, importante non scendere sotto il livello attuale

Intervistato da “Il Sole 24 Ore”, l’Amministratore Delegato della Rai Roberto Sergio ha parlato del nuovo piano industriale, commentando l’inevitabile vendita delle quote di Rai Way e soffermandosi sul tema del canone e dei tetti pubblicitari.

Roberto Sergio

Roberto Sergio: il Piano industriale che mette in sicurezza la Rai

È stato necessario vendere alcune quote di Rai Way, società per azioni del Gruppo Rai, ma adesso la Tv pubblica può dirsi in sicurezza. “135 milioni di efficienze già dal 2026, ricavi aggiuntivi per 60 milioni e mantenimento della posizione finanziaria netta entro i parametri di sostenibilità: 490 milioni nel 2026”. Sono questi i numeri che, secondo Roberto Sergio, Amministratore Delegato della Rai, dimostrerebbero come le risorse derivate dalla vendita di quote Rai Way abbiano permesso di rafforzare l’equilibrio economico e finanziario dell’azienda. Un’operazione che “non si poteva evitare”, dal momento in cui “serve a supportare un Piano industriale sfidante e ambizioso”. Per una Rai che guarda al futuro, come digital media company, è stato imprescindibile incrementare le risorse per la trasformazione tecnologica e il rafforzamento dell’offerta. “La Rai ha necessità di un certo livello di risorse sotto le quali non si può scendere per garantire un adeguato servizio pubblico”, ha dichiarato Roberto Sergio, evidenziando quella che è una conditio sine qua non.

Roberto Sergio: il tema del canone e dei tetti pubblicitari

A proposito di risorse, quest’anno il canone Rai è stato ridotto da 90 a 70 euro. “Il tema del canone è ogni anno nella disponibilità del Governo e del Parlamento – ha sottolineato Roberto SergioC’è stato un progressivo calo accompagnato dal trasferimento in bolletta elettrica per avere un recupero dell’evasione. Per quanto ci riguarda è essenziale la certezza delle risorse per poter rispondere agli obiettivi del Contratto di servizio con risorse necessarie e sufficienti”. Queste ultime ammonterebbero a una cifra tra gli 1,7 e gli 1,8 miliardi. Per quanto riguarda i tetti pubblicitari, l’Amministratore Delegato della Rai ha fatto sapere che l’azienda non è interessata a una revisione della disciplina: “Non avrebbe senso se il dialogo con le istituzioni si mantiene in questi termini, con la consapevolezza del livello di risorse di cui abbiamo necessità. Basterebbe anche solo che fosse dato seguito a quanto contemplato dal Tusma che prevede una revisione del canone sulla base del dato Istat”.

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