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Alessandro Benetton: Fondazione dedicata ad under 30, la vision dietro il progetto

Alessandro Benetton sul valore che i giovani portano nella nostra vita e più in generale nella nostra società” l’idea di una nuova Fondazione nel cui comitato scientifico siederanno giovani under 30 per individurare progetti da finanziare su inclusione sociale, sostenibilità e terzo settore coinvolgendo anche le aziende di Edizione.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: i giovani sono portatori di competenze una volta meno affinate

Proietta sempre più il suo sguardo sui giovani e sulle nuove generazioni Alessandro Benetton, come dicono le numerose iniziative che ha promosso anche recentemente lasciandosi ispirare dalla consapevolezza che “in un mondo che cambia così in fretta è fondamentale offrire loro il supporto e le opportunità per crescere e svilupparsi al meglio”. Lo ha fatto anche scrivendo la sua autobiografia, “La Traiettoria”, nata proprio dal bisogno di “avvicinarmi ulteriormente ai giovani, quegli stessi giovani che i social mi avevano dato modo di incontrare e conoscere meglio”.  È a loro che si rivolge in quelle pagine raccontando esperienze professionali e di vita e condividendo aneddoti e riflessioni: “A quei giovani che spesso si sentono incompresi, che talvolta si smarriscono nel loro percorso e lottano per ritrovarsi”. Ma come scrive anche su LinkedIn, “i giovani sono portatori di competenze una volta meno affinate”: basti pensare ad esempio “all’alfabetizzazione digitale o all’intelligenza emotiva, qualità cruciali nel mondo del lavoro, di cui oggi sentiamo parlare tanto specie dopo la scossa che abbiamo provato con la pandemia in termini di salute mentale”. Ed è proprio riflettendo su questi aspetti che Alessandro Benetton ha ideato una nuova iniziativa di rilievo, annunciata in un’intervista su “Grazia”: la nascita di una fondazione per sviluppare il talento di chi ha meno di 30 anni.

Alessandro Benetton: i giovani meritano tutto il nostro ascolto, il nostro impegno e il nostro supporto

Dietro l’idea di una nuova Fondazione dedicata agli under 30, spiega Alessandro Benetton su LinkedIn, una “visione strutturata che promuove inclusione sociale, sostenibilità e la collaborazione tra università italiane e straniere”: l’obiettivo è “creare un impatto concreto, aiutando ragazzi talentuosi ma senza risorse a proseguire gli studi e realizzarsi”. Tra i primi progetti, iniziative che spaziano dallo sport alla formazione, con scuole digitali e ristrutturate, e concorsi culturali per giovani artisti le cui opere saranno esposte nei nostri aeroporti: d’altronde sono coinvolte nel progetto anche le aziende di Edizione, da Mundys ad Aeroporti di Roma. Nel comitato scientifico della nuova Fondazione siederanno quindi solo under 30 “portando un punto di vista fresco e innovativo”: l’inizio delle attività è previsto nel 2025. “Offrire ai giovani la possibilità di esprimersi, di prendersi delle responsabilità e di fallire, se necessario, è il più grande regalo che possiamo fare loro. Perché non sono solo il futuro: sono già il presente. E meritano tutto il nostro ascolto, il nostro impegno e il nostro supporto”, spiega Alessandro Benetton sottolineando con queste parole il valore dell’iniziativa.

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MFE, sistema crossmediale unico in Europa: l’analisi di Pier Silvio Berlusconi

Come evidenziato da Pier Silvio Berlusconi, MFE – MEDIAFOREUROPE rappresenta oggi il primo polo mediatico europeo in grado di competere con i colossi del settore nel mondo.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE cresce con il modello crossmediale

Pier Silvio Berlusconi traccia per MFE – MEDIAFOREUROPE un percorso di evoluzione che conferma il Gruppo tra le maggiori realtà nel settore dei media e della comunicazione in Europa. Un tragitto avviato da anni che fa della qualità, dei contenuti e della tecnologia gli elementi cardine di un sistema crossmediale unico nel suo genere. Tutto ciò anche alla luce della crescita del Gruppo, avvenuta ad esempio a livello di produzione in Italia e in Spagna, con un’offerta televisiva moderata, contemporanea e adatta a ogni pubblico e con ambizioni di ulteriore crescita anche in Germania. Per far questo, MFE – MEDIAFOREUROPE punta sempre più su una piattaforma condivisa per la distribuzione e la raccolta pubblicitaria, pensata per competere a livello globale con le grandi realtà mediatiche. Obiettivo ambizioso ma su cui Pier Silvio Berlusconi mostra fiducia anche in virtù dei risultati del primo semestre 2024, che indicano una crescita nei ricavi, nel risultato operativo e nell’utile, oltre che un miglioramento della posizione finanziaria netta di 240 milioni rispetto al 2023. Inoltre, con un titolo che cresce più della media europea, MFE si proietta verso una strategia che guarda al futuro del settore dei media in Europa.

Pier Silvio Berlusconi: prodotti televisivi integrati anche sul digitale

Analizzando le performance di MFE – MEDIAFOREUROPE, Pier Silvio Berlusconi ha evidenziato in diverse occasioni come la strategia di diversificazione geografica, unita al sistema crossmediale, rendano MFE un esempio unico in Europa. Tale modello integra i canali più tradizionali, come la tv e la radio, con il web, dove i contenuti esclusivi vengono riproposti ma anche arricchiti con novità. Come dichiarato dal CEO, “la televisione generalista non è morta, anzi il prodotto televisivo funziona bene anche sui device digitali”. Non a caso Mediaset Infinity ne è la prova tangibile, con oltre 12,2 milioni di utenti raggiunti a giugno 2024 (dato Audicom) e una previsione di quasi 16 milioni di televisioni raggiunte mensilmente, totalizzando un bacino mensile pubblicitario che si attesta sugli 860 milioni. Facendo leva anche sulla visione on demand e sul VOSDAL – ovvero la possibilità di guardare contenuti tv subito dopo la messa in onda – Mediaset Infinity è diventata uno dei pilastri della crossmedialità di MFE, contribuendo a risultati oltre ogni previsione nel primo semestre 2024. Merito anche della grande capacità del Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi di creare e diffondere contenuti locali, autentici e in linea con le specificità dei mercati nazionali.

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Alfredo Moratti (Amica Chips): un modello di leadership per le nuove generazioni

Il contributo di Alfredo Moratti, Presidente e fondatore di Amica Chips, nell’industria alimentare italiana può essere considerato un esempio di leadership per le generazioni a venire, la dimostrazione che con passione e dedizione si possono raggiungere risultati straordinari.

Alfredo Moratti

La storia di Alfredo Moratti e la nascita di Amica Chips

Nato il 2 agosto 1953 a Castiglione delle Stiviere, Alfredo Moratti è un noto imprenditore dell’industria alimentare italiana, conosciuto soprattutto per aver fondato lo storico brand di patatine fritte confezionate Amica Chips. La sua carriera affonda le radici nella tradizione familiare ma sono la sua determinazione e la propensione all’innovazione a definirne la storia professionale. Avvia il suo percorso come operario nell’azienda di famiglia, specializzata in escavatori, nella quale sviluppa una solida etica del lavoro. Nel 1990 intraprende la sua avventura imprenditoriale, fondando Amica Chips e dedicandosi alla produzione di patatine fritte di alta qualità. L’attenzione maniacale per la sicurezza e la qualità delle materie prime si traduce rapidamente in un successo commerciale, con i prodotti dell’azienda che entrano nei supermercati Esselunga, segnando l’inizio della distribuzione su larga scala. Negli anni successivi Alfredo Moratti amplia la propria visione acquisendo marchi di prestigio come DORITA, PANDAL e MIA, consolidando la presenza di Amica Chips nel mercato. L’azienda diventa infatti un punto di riferimento nel settore.

Un futuro promettente: la vision di Alfredo Moratti tra continuità familiare e innovazione

Con l’ingresso dei figli Laura e Oscar, e successivamente della moglie Luisa e del genero Nicola, Amica Chips si conferma come una realtà a conduzione familiare. Negli anni 2000 Alfredo Moratti guarda al futuro con ambizione, decidendo di investire nell’ampliamento del sito produttivo e costruendo un magazzino centralizzato all’avanguardia. Oltre a rafforzare l’infrastruttura aziendale, tali investimenti contribuiscono a preparare l’azienda ad affrontare le sfide future. Nel 2015 Amica Chips celebra il suo 25° anniversario con un evento speciale che coinvolge i dipendenti e le loro famiglie, in un momento significativo volto a ricordare il passato e proiettare l’azienda verso il futuro. Oggi Alfredo Moratti continua a essere una figura di riferimento nel panorama imprenditoriale italiano, distinguendosi per il suo approccio che unisce tradizione familiare, innovazione e impegno profondo per l’eccellenza.

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Stefano Venier: Snam tra sicurezza energetica e decarbonizzazione, parla l’AD

Sicurezza energetica, la vision dell’AD di Snam Stefano Venier: “L’Italia, nel continuare a lavorare nella giusta direzione, può essere fiera del percorso compiuto”.

Stefano Venier (Snam)

Pronti ad affrontare l’inverno: il punto dell’AD di Snam Stefano Venier nell’intervista a “QN”

Nell’intervista pubblicata lo scorso 21 ottobre sul “Quotidiano Nazionale”, l’AD Stefano Venier sottolinea il ruolo strategico che Snam riveste per la sicurezza energetica del Paese. Nel mercato globale dell’energia, contraddistinto da una persistente fragilità, permangono ancora elementi di incertezza: nonostante ciò “siamo pronti ad affrontare l’inverno grazie alla diversificazione degli approvvigionamenti e alla dotazione infrastrutturale che stiamo implementando”. Non solo: i progressi raggiunti a fronte delle strategie lungimiranti implementate in questi anni collocano oggi il Paese al di sopra della media europea sul fronte del riempimento degli stoccaggi. Secondo Stefano Venier infatti “l’Italia, nel continuare a lavorare nella giusta direzione, può essere fiera del percorso compiuto, non soltanto per la rapidità con cui già allo scoppio del conflitto russo-ucraino abbiamo valorizzato le nostre tre differenti rotte di approvvigionamento da Sud (oggi superiori al 50%), ma anche per i progetti infrastrutturali celermente avviati per incrementare la capacità di trasporto via tubo verso nord e dotarci di nuovi rigassificatori”. In questo a giocare un ruolo importante è stata proprio Snam: l’AD sottolinea infatti che “con la nave di Piombino attiva da luglio 2023 e con la prossima entrata in esercizio del terminale di Ravenna, la capacità di rigassificazione complessiva del Paese salirà a 28 miliardi di metri cubi”. E “con i nostri investimenti diamo anche un contributo al Pilil valore aggiunto che nel 2023 è stato generato dagli investimenti realizzati da Snam sul territorio nazionale equivale a 2,7 miliardi di euro”.

 Stefano Venier: ripristinando le aree interessate dagli scavi ne preserviamo la biodiversità vegetazionale e faunistica

Nell’intervista, l’AD Stefano Venier parla anche del primo Transition Plan di Snam: una roadmap “articolata, flessibile e soggetta a futuri aggiornamenti che indica strategie, obiettivi, azioni e risorse con cui guardiamo alle prossime decadi” per arrivare al Net Zero entro il 2050. Sono 26 i miliardi investiti da qui al 2032 “o direttamente collegati alla decarbonizzazione o comunque relativi al consolidamento di un sistema multi-molecola che abiliti la transizione”: già oggi “il 50% del nostro funding è collegato a obiettivi di riduzione delle emissioni”. Gli obiettivi principali includono il Net Positive Impact sulla natura entro il 2027, il 52% degli investimenti allineati alla tassonomia UE entro il 2032 e la neutralità carbonica entro il 2040. Focus sulle emissioni quindi ma anche sulla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità vegetazionale e faunistica nei territori in cui opera: l’obiettivo è “avere cantieri a impatto positivo già entro il 2027”. D’altronde rivestono “un ruolo imprescindibile” anche all’interno del Piano strategico, come Stefano Venier ricorda anche nell’intervista: “Siamo presenti in tutto il Paese con 33mila chilometri di tubi, 4 rigassificatori (più quello di Ravenna in arrivo), 9 impianti di stoccaggio, a cui si aggiungeranno presto i 3 di Edison Stoccaggio, e oltre 700 cantieri attivi su 18 regioni, operando in trasparenza e raccordo con le amministrazioni locali ed esercitando un presidio anche idrogeologico del territorio, che teniamo sotto controllo con asset sempre più intelligenti e piattaforme digitali per la gestione integrata di impianti e processi”.

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L’impegno di Serenissima Ristorazione per ambiente e società

Serenissima Ristorazione, realtà leader nella ristorazione collettiva, fissa nuovi standard in materia di sostenibilità. Le recenti iniziative sono volte alla riduzione dell’impatto ambientale, agli investimenti in tecnologia e alla promozione di collaborazioni per il bene sociale. Impegnata nell’innovazione e nel valore condiviso, l’azienda adotta un approccio olistico alla crescita.

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione: investimenti per un futuro sostenibile

Con un impegno costante verso l’ambiente, Serenissima Ristorazione ha reso pubblico il suo secondo Bilancio di Sostenibilità, nel quale vengono analizzate le iniziative e gli investimenti mirati a promuovere una crescita inclusiva e sostenibile. Il documento, riferito al biennio 2022-2023, mette in luce l’impatto ambientale e sociale dell’azienda, evidenziando le strategie messe in atto per migliorare. Negli ultimi due anni l’azienda ha sviluppato numerosi progetti per aumentare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale. Tra questi, l’installazione di un impianto fotovoltaico presso il Centro di Cottura di Mogliano Veneto ha permesso una significativa diminuzione delle emissioni di CO2, trasformando l’energia solare in elettricità senza ricorrere a combustibili fossili. Nel 2023 l’azienda ha destinato oltre 30 milioni di euro a progetti di sviluppo tecnologico, mitigazione dell’impatto ecologico e ha pianificato ulteriori investimenti di 60 milioni per il 2024. La promozione della filiera corta è un altro pilastro dell’impegno dell’azienda, che si avvale per il 99% di fornitori italiani. Questa scelta non solo riduce l’impatto dei trasporti, ma incentiva anche l’utilizzo di mezzi elettrici e carburanti ecologici. Per il suo contributo nella lotta al cambiamento climatico e per le eccellenti performance gestionali e finanziarie, l’azienda ha ricevuto nel 2024 la prestigiosa pergamena “Green” del Premio Industria Felix.

Collaborazioni e impegno sociale di Serenissima Ristorazione

Il 2023 ha segnato l’inizio di importanti collaborazioni per l’azienda nel campo del benessere sociale. Infatti, Serenissima Ristorazione ha avviato una partnership con Animenta, associazione no profit che promuove la consapevolezza sui disturbi dell’alimentazione, donando terapie e organizzando incontri educativi in diversi licei italiani per sensibilizzare giovani e famiglie. Parallelamente, ha stretto accordi con realtà come Caritas, Legambiente e il “Progetto 739”, volto all’inclusione lavorativa di persone con disabilità. Non meno rilevante è l’investimento sul capitale umano interno. Nel 2023 è stata lanciata la Serenissima Corporate Academy, con l’obiettivo di formare i collaboratori e le collaboratrici dell’azienda, provenienti da numerose nazioni diverse, e promuovere l’innovazione aziendale. Inoltre, Serenissima Ristorazione ha rafforzato il suo impegno contro lo spreco alimentare, recuperando cibo integro da donare attraverso il “pasto solidale”, in collaborazione con enti come il Banco Alimentare.

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Pier Silvio Berlusconi: MFE in Europa per investire e creare nuova occupazione

Pier Silvio Berlusconi, MFE: “In Italia stiamo aumentando il prodotto italiano, lo stiamo facendo in Spagna dando vita a una tv moderata, familiare e moderna. Ed è quello che vorremmo si facesse e sarebbe giusto fare in Germania. Anche investendo di più e creando nuova occupazione”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE leader anche in Spagna e abbiamo un’importante presenza in Germania

Pier Silvio Berlusconi, intervistato lo scorso luglio in merito alla notizia della promozione da parte degli analisti di JPMorgan con il rialzo della raccomandazione a “Overweight” da “Neutral”, aveva ricordato che “l’augurio, la speranza, il progetto a cui lavoriamo è quello di creare il primo vero broadcaster europeo che abbia un’impronta tale sul pubblico da poter competere con i giganti, con le multinazionali del web e di internet”. Portare avanti il progetto in uno scenario particolarmente complesso per il settore dei media come quello attuale (basti pensare che durante le varie crisi il mercato della pubblicità è passato da 10 miliardi di euro a 6 miliardi, una perdita del 40%) e la concorrenza anche da parte del web rende la sfida ancora più ardua. Nonostante ciò “siamo riusciti a diventare leader anche in Spagna e abbiamo un’importante presenza in Germania”: la conferma di quanto evidenziato dal CEO di MFE è nei numeri del primo semestre 2024 che sono stati presentati lo scorso 20 settembre. “Abbiamo tutti i fondamentali in crescita. Ricavi in crescita, risultato operativo in crescita, utile in crescita, posizione finanziaria netta migliorata dalla fine dell’anno scorso di 240 milioni. Ultimissimo, il nostro titolo cresce di più della media di tutti i broadcaster in Europa”: merito anche della dimensione internazionale del Gruppo, una “diversificazione geografica che attutisce gli squilibri nei diversi mercati”, che unitamente a un sistema crossmediale sempre più evoluto ed esportabile in tutta Europa fanno di MFE un “modello unico” a livello europeo. Nei mesi scorsi anche autorevoli testate di rilievo internazionale come “Les Echos”, “Augsburger Allgemeine”, “Financial Times” hanno dedicato diversi articoli al progetto MFE rimarcandone il valore anche in relazione alle prospettive di evoluzione del mercato.

Pier Silvio Berlusconi: la crescita internazionale di MFE nella vision del CEO

Il sistema crossmediale di MFE, nato su iniziativa di Pier Silvio Berlusconi, convince anche gli investitori: anche nel primo semestre il Gruppo ha conseguito infatti un deciso aumento della raccolta pubblicitaria, consolidando in Italia il trend estremamente positivo che aveva caratterizzato l’ultima parte del 2023 e registrando segnali di un deciso miglioramento anche in Spagna, dove prosegue il processo di forte rinnovamento dell’offerta editoriale televisiva e digital avviato nel corso dello scorso esercizio. Numeri che riflettono la vision di Pier Silvio Berlusconi dietro la strategia di MFE: “Noi non abbiamo voglia di conquistare per conquistare, ma vogliamo aiutare a crescere”. È quanto il Gruppo sta facendo

anche in Germania dove è primo azionista del Gruppo tv Prosiebensat. “Si tratta di fare il meglio per una importante media company europea e per tutti gli azionisti. Assumendo una strategia chiara e concreta”, aveva spiegato il CEO lo scorso marzo al “Corriere della Sera”. Lo riporta anche il documento dello scorso 8 aprile con cui MFE propone di “analizzare e preparare uno spin-off delle attività non core di ProSiebenSat.1 Media come opzione aggiuntiva (e esplicitamente non come alternativa esclusiva) alle ripetute intenzioni del management di cedere tali attività non core” per portare Prosiebensat a rifocalizzarsi sull’intrattenimento, il core business. Ora MFE attende i risultati del terzo trimestre e, secondo indiscrezioni diffuse lo scorso 4 ottobre da “Bloomberg News”, starebbe valutando “la possibilità di fare una mossa già il mese prossimo se non mostreranno sufficienti progressi nel raggiungimento degli obiettivi”. Il progetto di MFE per creare un grande broadcaster europeo “non significa fare una tv italiana in Germania con prodotti congelati tipo quelli delle piattaforme, senz’anima”, aveva ribadito Pier Silvio Berlusconi lo scorso marzo. “Ogni nazione deve farsi una tv adatta al proprio pubblico. Calda, locale, in diretta, prodotta al momento e consumata nell’immediato e in questo caso assolutamente tedesca. Noi persino in Italia stiamo aumentando il prodotto italiano, lo stiamo facendo in Spagna dando vita a una tv moderata, familiare e moderna. Ed è quello che vorremmo si facesse e sarebbe giusto fare in Germania. Anche investendo di più e creando nuova occupazione”: di base, come sta avvenendo anche in Spagna, c’è la consapevolezza che “grazie ai potenziali risultati economici creeremmo nuovo sviluppo” con nuove dimensioni che “porterebbero aumenti di ricavi e sinergie” a partre dalla tecnologia e dallo sviluppo di “una piattaforma comune di distribuzione di contenuti e di raccolta pubblicitaria capace di resistere e fronteggiare i colossi d’oltreoceano”.

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Innovazione e decarbonizzazione, Alessandro Bernini: il piano strategico di MAIRE per il futuro

Alessandro Bernini, CEO del Gruppo MAIRE, ha delineato ambiziosi obiettivi per il 2024, puntando a un consolidamento della crescita rispetto ai risultati del 2023.

Alessandro Bernini

Alessandro Bernini: solidità della pipeline commerciale e visione di crescita

Durante l’evento “Out of the unBox”, Alessandro Bernini ha parlato della salute della pipeline commerciale del Gruppo, mettendo in luce la sua capacità di generare redditività e attrarre talenti. La sua visione strategica è quella di mantenere un portafoglio di progetti in grado di garantire risultati superiori rispetto al passato. “Vogliamo continuare ad essere un polo attrattivo per il personale qualificato della nostra industria – ha fatto sapere il CEO – Ritenerci ‘Employers of Choice’ non è uno slogan, ma è un dato di fatto, in quanto stiamo trovando sempre piena disponibilità in chi vuole far parte della nostra azienda, nelle varie geografie che ci interessano, dal sud-est asiatico, l’India in particolare, arrivando anche in Europa. Una disponibilità dettata dalla consapevolezza che in noi c’è capacità di sviluppo e crescita”. MAIRE ha anche presentato il piano strategico 2024-2033, confermando la necessità di aggiornare il proprio piano industriale.

Alessandro Bernini: il “Super Cycle” di investimenti e la transizione verso materie prime alternative

Un elemento chiave della strategia di crescita è rappresentato dal “Super Cycle” di investimenti, in particolare nel settore Downstream dell’Energy Value Chain, che si concentra sulla trasformazione delle risorse piuttosto che sul loro sfruttamento. Oggi risulta fondamentale adottare soluzioni innovative per la decarbonizzazione, riducendo l’impronta di carbonio e aumentando al contempo l’efficienza energetica. Alessandro Bernini ha ribadito l’importanza di una transizione verso l’uso di materie prime alternative come “rifiuti, energia elettrica che diventa, grazie al processo dell’elettrolisi, idrogeno e l’idrogeno e la CO2 sono i due Build Block fondamentali per produrre qualsiasi componente tradizionalmente prodotto con risorse naturali”. Con la controllata NextChem, MAIRE si propone come leader nell’integrazione tra investimenti e soluzioni tecnologiche innovative. “Deteniamo già le soluzioni tecnologiche, quindi la combinazione dei due: la capacità di eseguire il grande stream di investimenti delle Major e delle National, accompagnate dalla possibilità di dare una soluzione tecnologica innovativa, è quello che risulta essere vincente anche nell’ultima acquisizione di portafoglio”, ha quindi concluso il CEO.

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Storia di un’eccellenza italiana: il successo di Gruppo Riva

L’imprenditorialità e l’intuito di Emilio Riva hanno guidato Gruppo Riva verso uno straordinario processo di evoluzione, trasformandolo da una piccola società attiva nella raccolta dei rottami in una delle principali realtà siderurgiche europee.

Gruppo Riva

La visione di Emilio Riva e la nascita di Gruppo Riva

Fondata nel 1954 dai fratelli Emilio e Adriano Riva, Riva & C. s.a.s. inizia la sua attività specializzandosi nella raccolta e rivendita di rottami metallici, un settore in espansione nell’Italia del Dopoguerra, ancora impegnata nella Ricostruzione. Emilio Riva aveva però una visione più ampia: secondo l’imprenditore, la produzione diretta di acciaio avrebbe potuto generare guadagni più significativi rispetto alla semplice raccolta e vendita. Venne così realizzato il primo impianto siderurgico di Gruppo Riva a Caronno Pertusella, dotato di forni elettrici all’avanguardia, ponendo le basi per una successiva espansione.

Resilienza e innovazione: come Gruppo Riva ha affrontato la crisi degli anni ‘60

Negli anni ‘60, mentre il settore siderurgico italiano affrontava una crisi profonda a causa della crescente concorrenza internazionale, Gruppo Riva dimostrò una notevole capacità di adattamento e resilienza. Grazie a importanti investimenti in innovazione tecnologica, venne introdotta la colata continua curva a tre linee, un metodo già applicato con successo in Austria ma praticamente sconosciuto in Italia. Per realizzare questo ambizioso progetto, l’azienda si avvalse della collaborazione di esperti come Luigi Danieli e Renzo Colombo. L’implementazione della colata continua consentì al Gruppo di produrre billette direttamente dall’acciaio liquido, aumentando significativamente la capacità produttiva e gettando le basi per la futura leadership internazionale nel settore siderurgico. Gruppo Riva continua oggi a mantenere un forte focus sulla ricerca e sviluppo. Stabilimenti come quello di Lesegno fungono da veri e propri laboratori, nei quali tecnologie avanzate, come il Gleeble 3800, permettono di testare le proprietà dell’acciaio durante l’intero ciclo di lavorazione.

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Luca de Meo e Pedro Sanchez parlano del rilancio dell’auto in Spagna

Al Palazzo della Moncloa, il CEO di Renault Group Luca de Meo, ha parlato insieme al Premier spagnolo Pedro Sanchez del percorso di trasformazione sostenibile dell’industria dell’auto. Tra le priorità, la mobilità elettrica e le strategie per rafforzare la competitività europea.

Luca de Meo

Luca de Meo alla Moncloa: sfide e opportunità per l’industria automobilistica europea

Il Premier spagnolo Pedro Sanchez ha incontrato a Madrid Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA), per affrontare temi cruciali per il futuro dell’industria automobilistica. La conversazione ha toccato aspetti centrali come la competitività, la decarbonizzazione e la digitalizzazione del settore, temi che costituiscono vere sfide per l’Europa e, in particolare, per la Spagna. Sanchez, affiancato dal Ministro dell’Industria Jordi Hereu e da altri rappresentanti governativi, ha evidenziato il lavoro svolto dal suo governo dal 2018, in particolare nella promozione della mobilità sostenibile e dell’adozione di veicoli elettrici. In risposta, Luca de Meo ha illustrato alcune delle azioni strategiche avviate per favorire una transizione ecologica nel settore, tra cui iniziative mirate alla produzione di veicoli compatti, soluzioni per una mobilità urbana efficiente e innovazioni nelle auto a idrogeno. A supporto di questi obiettivi, Sanchez ha richiamato l’importanza del piano Perte, che destina 5 miliardi di euro alla mobilità verde, accelerando così l’adozione di auto elettriche e la creazione di infrastrutture adeguate.

Gli obiettivi di Renault Group nelle parole di Luca de Meo a Parigi

La settimana precedente, al Salone dell’Auto di Parigi, Luca de Meo aveva espresso chiaramente l’intenzione di Renault Group di mantenere gli obiettivi di profitto per il 2024, senza allinearsi alla tendenza di revisioni al ribasso osservata in altri gruppi automobilistici. Secondo il CEO, le performance di Renault risultano solide e in linea con le previsioni, grazie anche ai buoni risultati ottenuti dalle vendite di modelli elettrici. Per l’anno in corso, il marchio francese stima un margine operativo superiore al 7,5% e un flusso di cassa libero che supera i 2,5 miliardi di euro, e ad oggi non emergono segnali che rendano necessario un cambio di rotta. Durante il Salone, Renault Group ha catturato l’attenzione con il nuovo modello Renault 4 E-Tech Electric e Twingo E-Tech Electric Prototype, che preannuncia la nuova Twingo elettrica che arriverà nel 2026, rivisitazioni moderne di classici del passato, oltre al prototipo Emblème, compatta a idrogeno che dimostra l’impegno della Casa verso una mobilità più sostenibile. Luca de Meo ha inoltre sottolineato che la qualità e il design accattivante dei veicoli sono elementi centrali per il successo, minimizzando il ruolo degli incentivi statali che, pur utili, non dovrebbero costituire la ragione principale delle vendite.

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Il percorso professionale di Luciano Castiglione fino all’approdo in Unoenergy S.p.A.

Luciano Castiglione, esperto di lungo corso nel settore energetico, guida oggi la Direzione Commerciale Area Adriatico Sud di Unoenergy S.p.A. Con una solida esperienza in efficienza energetica, unisce strategia e innovazione, promuovendo un approccio sostenibile e orientato alla crescita commerciale.

Luciano Castiglione

Luciano Castiglione: la carriera nei settori farmaceutico ed energetico

Luciano Castiglione inizia il suo percorso professionale negli anni ‘90 nel settore farmaceutico, dove ha costruito una carriera di successo, culminata in importanti ruoli come quello di Amministratore Delegato di DEA S.p.A. Direttore Generale di Astea Energia S.p.A., ha guidato processi di privatizzazione e sviluppato linee di business in efficienza energetica. Il suo percorso formativo prende il via con una laurea in Farmacia, seguita da anni di specializzazione e crescita professionale nel Gruppo Angelini, per poi approdare nel settore energetico con Edison S.p.A., dove ha affinato le proprie competenze in contrattazione e analisi di mercato. Oggi, alla guida di Unoenergy S.p.A., Luciano Castiglione si impegna per un approccio integrato che favorisca non solo lo sviluppo aziendale, ma anche un impatto positivo sulla comunità.

Impatti e strategie sostenibili: l’approccio di Luciano Castiglione

In Unoenergy S.p.A., Luciano Castiglione porta avanti una visione orientata alla sostenibilità e all’efficienza, introducendo pratiche innovative che supportano il territorio e le esigenze delle imprese locali. Nel suo ruolo, promuove una rete commerciale che si estende su tutta l’area Adriatico Sud, con l’obiettivo di ottimizzare i consumi energetici e offrire soluzioni competitive e sostenibili. Durante la sua carriera, ha saputo adattare le strategie aziendali alle sfide del mercato, garantendo al contempo il miglioramento dei servizi offerti e la soddisfazione dei clienti. Con una flessibilità operativa consolidata, Luciano Castiglione rappresenta oggi un pilastro per l’espansione di Unoenergy S.p.A., e il suo operato continua a riflettere la sua convinzione che efficienza e responsabilità siano le chiavi del successo.

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FME Education, un partner a supporto degli insegnanti e degli studenti

FME Education è un Editore specializzato nella creazione di contenuti didattici per la formazione. Progetta risorse innovative, destinate sia all’uso in classe che a casa, con l’obiettivo di supportare la crescita e l’apprendimento dei giovani studenti. La proposta si rivolge a insegnanti, studenti e famiglie, cercando di soddisfare le diverse esigenze di ciascun gruppo.

FME Education

Imparare divertendosi: la mission di FME Education

Il motto di FME Education, “Imparare divertendosi!”, rappresenta la missione dell’Editore. La convinzione che l’integrazione tra tecnologia e creatività possa trasformare l’insegnamento in un’esperienza coinvolgente e stimolante è alla base dell’approccio metodologico. Tale sinergia rende l’apprendimento più accessibile per gli studenti e facilita il lavoro degli insegnanti. Curiosità e coinvolgimento sono le condizioni necessarie per innescare l’apprendimento e l’offerta di FME Education si basa proprio sulla presentazione di nozioni e informazioni che mettono in campo l’esplorazione, la sfida, il gioco e la scoperta.

FME Education: un’offerta che si rivolge a scuola e famiglia

La proposta di FME Education parte dal principio che la condivisione sia alla base della conoscenza e della crescita. Sono due i luoghi elettivi della formazione a cui l’Editore si rivolge: la scuola e la famiglia. Essere un partner di insegnanti e genitori è il principale obiettivo, raggiungibile attraverso la sinergia di tre anime forti di FME Education. Ci sono infatti un team editoriale comprendente autori, redattori, docenti, creativi e consulenti; un gruppo tecnico formato da sviluppatori, grafici e programmatori; una squadra di esperti di formazione (docenti, pedagoghi e formatori) a cui l’Editore si rivolge sia per avere una consulenza per lo sviluppo di nuovi prodotti, che per affidare loro le attività di formazione sulle risorse e i servizi svolti quotidianamente nelle scuole.

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Tecnicaer Engineering, leader italiano nella progettazione eco-sostenibile

Fondata nel 2004 ad Aosta da Fabio Inzani e Stefano Bonfante, Tecnicaer Engineering si è rapidamente affermata come uno dei principali protagonisti nel panorama della progettazione integrata in Italia. Specializzata nella realizzazione di opere pubbliche di grande rilevanza, l’azienda ha saputo espandere le proprie competenze a livello internazionale, concentrandosi in particolare su progetti di carattere civile.

Tecnicaer Engineering

Tecnicaer Engineering: eccellenza e innovazione nella progettazione

Con sedi strategiche a Torino, Milano e Firenze, Tecnicaer Engineering opera in diversi ambiti, tra cui quello ospedaliero, sanitario, universitario, scolastico, sportivo, militare e carcerario. L’azienda cura ogni fase del processo, dall’analisi di fattibilità alla gestione operativa, ponendo particolare attenzione agli aspetti architettonici, ingegneristici, strutturali, impiantistici e urbanistici. In qualità di membro fondatore del consorzio Mythos, Tecnicaer Engineering riveste un ruolo di spicco nel settore, integrando creatività e soluzioni tecniche avanzate. La sua missione è ridefinire gli standard qualitativi e funzionali, garantendo servizi che rispettano i più elevati criteri di qualità, tutela ambientale e sicurezza sul lavoro. L’azienda è certificata ISO 9001, ISO 14001 e OHSAS 18001 – UNI ISO 45001.

Tecnicaer Engineering, leader nella progettazione eco-sostenibile

Tecnicaer Engineering si distingue per la progettazione di infrastrutture eco-sostenibili, pensate per migliorare la qualità della vita delle comunità. Membro del Green Building Council, l’azienda si contraddistingue anche per l’eccellenza nel Rating di Legalità e promuove attivamente le migliori pratiche di sostenibilità ambientale, seguendo protocolli come LEED, ITACA, WEEL e BREAM. Impegnata in settori quali il Project Financing, Global Services e Facilities Management, rappresenta un partner ideale per la realizzazione di progetti complessi, unendo precisione, innovazione e una forte attenzione alla sostenibilità in tutte le sue attività.

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Botter: tradizione e innovazione nel settore vitivinicolo

Botter, fondata da Carlo Botter nel 1928, è un simbolo dell’eccellenza vinicola italiana. L’azienda ha consolidato la sua presenza internazionale attraverso la produzione e commercializzazione di vini di qualità, abbracciando la sostenibilità e valorizzando le tradizioni enologiche italiane. Fa parte del Gruppo Argea insieme a Mondodelvino e Cantina Zaccagnini.

Botter Spa

Botter: un secolo di eccellenza nel vino italiano

Botter S.p.A., storico marchio vinicolo di Fossalta di Piave, celebra una lunga tradizione di successo nel settore enologico. Parte integrante insieme a Mondodelvino e Cantina Zaccagnini del Gruppo Argea, il più grande operatore privato nel panorama vitivinicolo italiano, l’azienda si è affermata come uno dei principali esportatori di vino italiano nel mondo. Specializzata nella produzione e commercializzazione di vini fermi e frizzanti, Botter offre una vasta gamma di denominazioni ed etichette, tra cui Prosecco, Primitivo e Pinot Grigio, apprezzate nei mercati chiave dell’export.

Botter e la sostenibilità: l’impegno per il futuro del vino

Oltre alla qualità dei suoi prodotti, l’azienda si distingue per l’impegno verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale nel settore vitivinicolo. L’azienda promuove pratiche sostenibili nella produzione di vini DOC e DOCG e supporta la transizione ecologica della filiera. Grazie al suo orientamento internazionale e al posizionamento competitivo, Botter S.p.A. è al centro di un progetto di aggregazione che mira a coinvolgere le eccellenze enologiche italiane, valorizzandone le identità e preservandole come espressione della tradizione, con l’obiettivo di aumentare la presenza del vino italiano nel mondo.

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Amica Chips e WillBe trasformano l’e-commerce delle patatine

Amica Chips, storico brand italiano nel settore degli snack salati, ha intrapreso una nuova avventura digitale collaborando con l’agenzia di marketing WillBe per lanciare un e-commerce all’avanguardia. Questa iniziativa ha rivoluzionato l’esperienza d’acquisto dei consumatori, puntando su accessibilità, inclusività e coinvolgimento delle nuove generazioni, senza perdere di vista l’identità del marchio.

Amica Chips

Amica Chips e WillBe: la scommessa dell’e-commerce di patatine

Amica Chips ha deciso di innovare il proprio approccio al mercato collaborando con l’agenzia di marketing WillBe per il lancio di un e-commerce dedicato. Tra il 2022 e il 2023, le due aziende hanno unito le forze per creare una piattaforma online che ha ottenuto immediato successo. Secondo i fondatori di WillBe Mithya Trabacchin e Thomas Marazzato, “abbiamo dimostrato che un e-commerce di patatine può attirare l’attenzione, avvicinando un brand come Amica Chips alla propria community e ai propri clienti finali aprendo un nuovo canale di vendita diretta”. Questa iniziativa ha permesso di coinvolgere la Generazione Z, puntando sull’interazione attraverso campagne di marketing innovative. La sfida era ambiziosa: portare online un prodotto già ampiamente distribuito nella grande distribuzione organizzata. Grazie alla sinergia con WillBe, la realtà fondata da Alfredo Moratti ha sviluppato una strategia di comunicazione mirata a rendere il brand moderno e attraente per i nuovi clienti, soprattutto quelli abituati agli acquisti online. L’e-commerce, attivo dal 2023, offre la possibilità di acquistare prodotti da qualsiasi luogo e dispositivo, con un’interfaccia utente intuitiva e accattivante che riflette la natura frizzante del prodotto.

Inclusività e innovazione: il futuro digitale di Amica Chips con WillBe

La collaborazione ha portato alla creazione di un sito web accessibile e inclusivo, pensato per utenti con diverse esigenze, compresi coloro che soffrono di daltonismo, dislessia e altri disturbi visivo-cognitivi. Come affermano i titolari di WillBe, “l’inclusività del sito era un aspetto fondamentale per avvicinare il brand alla propria community, senza dimenticare nessuno”. Il restyling ha coinvolto anche i social media, canali essenziali per comunicare con un pubblico giovane e digitale, traducendo la croccantezza delle patatine in campagne di marketing che attraggono e coinvolgono gli utenti. Guardando al futuro, Amica Chips punta a mantenere la crescita raggiunta, esplorando nuove frontiere della comunicazione e fondendo realtà fisica e digitale. “Abbiamo già diverse novità pronte e altre che sono in via di sviluppo. Sarà sicuramente un 2025 interessante da molti punti di vista”. Questi successi dimostrano come l’innovazione e l’attenzione alle esigenze dei consumatori possano aprire nuovi orizzonti per un brand storico come Amica Chips.

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Su WikiCeo la carriera di Diego Nepi Molineris, AD di Sport e Salute

Diego Nepi Molineris è un dirigente italiano con ampia esperienza in ambito sportivo. Nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi di primo piano in diverse aziende, sia italiane che internazionali, svolgendo ruoli importanti anche nell’organizzazione di manifestazioni sportive per il CONI e per Sport e Salute.

WikiCeo

WikiCeo esplora la vita professionale di Diego Nepi Molineris

Nato a Siena nel 1971, Diego Nepi Molineris è laureato in Scienze Politiche presso l’Università della sua città. Nel corso della sua carriera ha svolto esperienze di docenza in master e corsi di specializzazione presso diverse istituzioni, tra cui Scuola dello Sport CONI, Luiss Creative Business Center e Campus University MBA. WikiCeo, portale specializzato sul mondo manageriale italiano, evidenzia come il percorso professionale del manager sia iniziato nel 1995 presso la società inglese Matthews & Goodman, dove Diego Nepi Molineris si occupa di trattative immobiliari con istituzioni bancarie e investitori. L’anno seguente si trasferisce in Australia per lavorare nella multinazionale Larry Smith presso l’aeroporto di Sydney: qui gestisce attività legate alla finanza e al retail, acquisendo ruoli di crescente responsabilità. Nel 2000 torna in Italia come Retail Development Manager per la filiale italiana di Larry Smith. Nello stesso anno avvia una nuova tappa della carriera entrando in Aeroporti di Roma come Business Development Manager. Nel 2001 è nominato Responsabile dello Sviluppo e della Gestione presso Grandi Stazioni.

Diego Nepi Molineris: le esperienze nel settore sportivo

Nel 2005 la carriera di Diego Nepi Molineris prosegue nel CONI assumendo il ruolo di Direttore degli Impianti Sportivi e del Parco del Foro Italico: tra le altre cose si dedica all’ottimizzazione degli asset sportivi e di altra tipologia. Nel 2014 è nominato Direttore Marketing & Business Development, contribuendo all’organizzazione dei principali eventi sportivi globali in collaborazione con le Federazioni Sportive Nazionali. Nel 2017 è protagonista della creazione della strategia per l’Italia Team, unendo milioni di fan attorno ai valori dello sport. Dal 2008 al 2020, invece, in occasione dei Giochi Olimpici di Pechino, Londra, Rio de Janeiro e Tokyo, Diego Nepi Molineris partecipa alla missione italiana come Responsabile dell’Organizzazione e del Funzionamento di Casa Italia. Nel 2021 è nominato Direttore Generale di Sport e Salute e nel 2023 ne diventa Amministratore Delegato. Come riportato sul profilo WikiCeo, nel 2018 ha ricevuto il “Premio Celli” istituito in onore del giornalista senese Giovanni Celli.

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Umberto Lebruto: siglata l’intesa per il rinnovamento urbano di Catania

Umberto Lebruto, Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Sistemi Urbani, ha siglato un importante protocollo d’intesa con il Comune di Catania e Rete Ferroviaria Italiana. L’accordo mira a potenziare le infrastrutture e a rigenerare le aree urbane dismesse, promuovendo lo sviluppo sostenibile e migliorando l’efficienza dei trasporti nella città.

Umberto Lebruto alla stipula dell'accordo

Umberto Lebruto: firmato l’accordo per la rigenerazione di Catania

Il protocollo firmato anche da Umberto Lebruto ha come obiettivo il potenziamento infrastrutturale e la rigenerazione urbana delle aree dismesse o in via di dismissione nel territorio etneo. L’accordo prevede l’istituzione di una cabina di regia e di un tavolo tecnico per definire strategie e interventi mirati. Le parti coinvolte lavoreranno insieme per promuovere l’efficientamento dei trasporti ferroviari e stradali, migliorare l’integrazione modale e ricucire gli spazi urbani. Le parti coinvolte puntano a rendere nuovamente attrattive le aree ex industriali, come gli ex scali merci e le ex officine ferroviarie, attraverso l’inserimento di nuovi servizi sia pubblici che privati.

L’impegno di Umberto Lebruto per lo sviluppo infrastrutturale

Durante la cerimonia di firma, il Gruppo FS ha sottolineato l’importanza della collaborazione con le amministrazioni locali per realizzare opere infrastrutturali integrate. “La firma del protocollo d’intesa con il Comune di Catania è un chiaro esempio di come il Gruppo intende progettare e realizzare opere infrastrutturali integrate che siano prima di tutto condivise con i territori e che producano valore e benefici alle comunità interessate”. “Quest’intesa è l’inizio di un percorso che ha l’obiettivo di fornire ai cittadini servizi di mobilità connessi e intermodali e riqualificare spazi urbani a oggi non utilizzati rendendoli attrattivi e centri di servizi e utili funzioni”. L’accordo rappresenta un passo significativo verso la trasformazione di Catania, con particolare attenzione al miglioramento del sistema dei trasporti e alla riqualificazione di aree strategiche. Grazie all’impegno di Umberto Lebruto e delle società del Gruppo FS, la città potrà beneficiare di corridoi di mobilità su ferro, sia a livello regionale che internazionale, connettendo la Sicilia al continente europeo. Questo intervento assume ulteriore importanza in vista del futuro Ponte sullo Stretto, che renderà ancora più cruciale l’efficienza delle infrastrutture siciliane.

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Stefano Venier presenta il Transition Plan: la road map di Snam verso il Net Zero al 2050

Stefano Venier: “Questo è il momento giusto per agire attraverso una roadmap di sostenibilità a tutto tondo con un percorso solido e attendibile verso le emissioni Net Zero e un impatto positivo sulla natura”.

Stefano Venier

Stefano Venier: il primo Transition Plan di Snam, una roadmap chiara e credibile verso il Net Zero al 2050

Fornisce un set completo di iniziative, metriche e Kpi per supportare una transizione credibile verso il Net Zero al 2050”, ha evidenziato l’AD Stefano Venier lo scorso 17 ottobre presentando il primo Transition Plan di Snam che prevede investimenti per 26 miliardi di euro entro il 2032 per decarbonizzare le proprie infrastrutture e diminuire l’impatto ambientale, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni: un documento che sarà costantemente aggiornato per riflettere efficacemente l’evoluzione del sistema energetico anche in relazione ai risultati conseguiti e ai progressi raggiunti sul fronte dell’innovazione tecnologica. “Abbiamo fissato obiettivi chiari e ambiziosi per la riduzione delle emissioni, in particolare quelle di scope 1 e 2, che riguardano direttamente Snam. Prevediamo di ridurre queste emissioni del 40% entro il 2030, raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040 e il Net Zero entro il 2050”, ha spiegato l’AD Stefano Venier illustrando il documento. Gli investimenti sono suddivisi in due fasi: la prima (2023-2027) focalizzata sul mantenimento dell’affidabilità e della resilienza degli asset a livello mondiale del sistema energetico e la seconda (2028-2032) sull’evoluzione verso un sistema multi-molecola. Le azioni e gli obiettivi indicati nel Transition Plan sono sostenuti da una governance chiara, con iniziative attuabili sul contenimento delle emissioni e la biodiversità e il ruolo crescente della finanza sostenibile che “ci aiuterà a raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione”. Basti pensare che dal 40% del totale dei finanziamenti impegnati nel 2020 si è passati a circa l’80% nel 2023 e la quota aumenterà ulteriormente all’85% entro il 2027: attualmente più del 50% del finanziamento sostenibile è legato agli indicatori di riduzione delle emissioni, a ulteriore conferma del più ampio impegno di Snam in materia di sostenibilità.

Stefano Venier: la resilienza del modello di business multi-molecola di Snam

Parlando del complesso percorso verso il Net Zero, l’AD Stefano Venier ha ribadito che “questo è il momento giusto per agire attraverso una roadmap di sostenibilità a tutto tondo con un percorso solido e attendibile verso le emissioni Net Zero e un impatto positivo sulla natura”: sul fronte della biodiversità, Snam si impegna a raggiungere la Zero Net Conversion quest’anno e a generare un impatto positivo sulla natura entro il 2027, che prevede il completo ripristino della vegetazione e del paesaggio ex ante combinati con policy definite sulla gestione del territorio, dell’acqua e dei rifiuti. Nei dati inclusi nel Transition Plan emerge anche la resilienza degli asset di Snam durante il percorso verso il Net Zero e oltre: come indicato in più occasioni anche dall’AD Stefano Venier, giocano infatti un ruolo fondamentale nella transizione verso la neutralità carbonica, soprattutto per le industrie energetiche e per quelle dei settori hard to abate. Sulla base di una valutazione approfondita dei rischi in tutti gli scenari, il documento conferma la resilienza del modello di business multi-molecola di Snam, basato principalmente sull’uso e l’esposizione al rischio fisico degli asset lungo l’intero percorso fino al 2050 e oltre: solo l’1% dei gasdotti presenta un rischio di sottoutilizzo fino al 2040 e meno del 10% nel 2050.

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Incontro tra Pietro Labriola e Lula: TIM Brasil punta su crescita e sostenibilità

Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM, ha recentemente incontrato il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il Ministro delle Comunicazioni Juscelino Filho a Brasilia. L’AD ha ribadito l’impegno strategico di TIM per il Brasile e il ruolo cruciale delle telecomunicazioni come motore di sviluppo economico e sociale.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: TIM rafforza la presenza in Brasile

Sul profilo LinkedIn, Pietro Labriola ha condiviso la sua visione sul settore, confermando i rischi derivanti dall’operato dei giganti digitali senza adeguate regolamentazioni. “Con la nuova configurazione del Gruppo TIM, il Brasile assume un’importanza ancora maggiore”, ha fatto sapere, sottolineando la disponibilità a “supportare agende che rafforzino le relazioni tra Brasile, Italia e l’Europa”. Nel corso degli anni, il Brasile ha implementato “politiche pubbliche e regolatorie che hanno collegato l’alta tecnologia a una vasta democratizzazione”. È proprio in questo contesto che TIM “continuerà a essere protagonista, con investimenti e soluzioni che promuovano lo sviluppo economico e sociale”. L’AD ha poi evidenziato i successi del Gruppo nel Paese sudamericano, come la diffusione del 4G in tutte le municipalità e l’acquisizione di Oi mobile, che ha permesso di migliorare la sostenibilità economica del settore. Grazie a investimenti strategici e politiche di lungo termine, ha affermato Pietro Labriola, TIM ha consolidato la propria presenza come leader nelle telecomunicazioni brasiliane, contribuendo allo sviluppo di infrastrutture avanzate e all’espansione di servizi digitali accessibili.

Pietro Labriola: TIM tra Italia e Brasile, un modello di crescita digitale e sostenibile

Durante il Business Forum di São Paulo, occasione che ha segnato l’inizio di un importante dialogo istituzionale tra Italia e Brasile, Pietro Labriola ha ribadito quanto TIM sia “brasiliana tanto quanto italiana, partecipando proattivamente al disegno industriale e di sviluppo economico e sociale del Paese e investendo in una prospettiva di lungo periodo”. Nel contesto brasiliano, TIM si distingue per il supporto a progetti regolatori innovativi come la diffusione del 5G e il concetto di “Fair Share” in cui il Brasile si afferma come leader mondiale nella costruzione di un nuovo ecosistema digitale. Secondo Pietro Labriola, l’approccio sistemico del Brasile ha permesso di creare una sinergia tra crescita del business e beneficio pubblico, un modello di riferimento per lo sviluppo sostenibile delle telecomunicazioni.

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Fondazione Amplifon, Susan Carol Holland: investiti 3,5 milioni per l’inclusione nel 2023

Nel 2023 Fondazione Amplifon ha investito 3,5 milioni di euro, sostenendo 23.000 persone e attuando oltre 300 progetti di volontariato. Sotto la guida di Susan Carol Holland, la Onlus continua a promuovere l’inclusione sociale, ispirandosi ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Susan Carol Holland

Susan Carol Holland: oltre 300 azioni di volontariato di Fondazione Amplifon nel 2023

Nel 2023 Fondazione Amplifon ha investito 3,5 milioni di euro, supportando 23mila persone e realizzando oltre 300 azioni di volontariato. Questi numeri confermano l’impegno della Onlus guidata da Susan Carol Holland nel colmare i divari sociali e promuovere l’inclusione. Per la sua attività assistenziale, la Fondazione si ispira ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, di cui il primo è proprio la riduzione delle disuguaglianze. Rimettendo al centro dei sistemi educativi, culturali ed economici le persone, attraverso la valorizzazione delle loro capacità produttive, artistiche e le loro volontà educative e di apprendimento, vengono contrastati i fenomeni di marginalizzazione. Il secondo obiettivo è legato invece alla sostenibilità delle città e dei Comuni. È altrettanto importante, infatti, garantire l’accesso ad abitazioni sicure e a prezzi accessibili in contesti urbani adeguati, che assicurino i servizi pubblici, di mobilità e connessione essenziali. Il lavoro di Fondazione Amplifon è quello di sviluppare progetti e attività che promuovano la partecipazione attiva, nonché il superamento delle barriere e l’eliminazione degli ostacoli che impediscono agli individui di prendere parte alla vita sociale e professionale.

Susan Carol Holland: i volontari, una risorsa strategica per la Fondazione

Uno degli aspetti più importanti dell’operato della Fondazione Amplifon è il coinvolgimento dei dipendenti del Gruppo, i quali partecipano attivamente come volontari alle varie iniziative. Nel 2023 oltre 210 dipendenti hanno dato vita a più di 300 azioni di volontariato. “Accanto a quella degli anziani – ha spiegato la Presidente di Fondazione Amplifon Susan Carol Hollandabbiamo a cuore anche una seconda comunità, che abbiamo coinvolto sin dall’inizio: i volontari, in massima parte persone del Gruppo Amplifon. Essi rappresentano una risorsa strategica essenziale per la Fondazione, in termini di contributo umano, intelligenza ed energia. Ed è anche grazie a loro che, oggi, nutriamo il desiderio di diventare sempre più grandi e fare grandi cose”. Per garantire un’interazione efficace con le persone anziane, sono stati organizzati corsi di formazione che hanno fornito le competenze necessarie per affrontare le diverse situazioni. Tra le iniziative di maggior successo spiccano “Let’s dream! È sempre tempo di sognare”, che ha visto la partecipazione di 50 volontari. Altrettanto rilevante è stata “Ti Passo a Prendere – Edizione Corvetto”, che ha coinvolto circa 40 anziani e 20 volontari in attività culturali che hanno avuto luogo nell’estate del 2023 a Milano. 

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Andrea Mascetti ospite al convegno sullo scrittore Piero Scanziani

Lugano ha ospitato lo scorso 12 ottobre il convegno “Piero Scanziani il cantastorie”, un evento dedicato al celebre scrittore ticinese, una delle voci più importanti nel panorama culturale del Novecento italiano e svizzero. L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, tra cui Andrea Mascetti.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti celebra l’eredità culturale di Piero Scanziani

Andrea Mascetti, da sempre promotore di iniziative che valorizzano il patrimonio culturale, ha partecipato attivamente alla discussione, sottolineando l’importanza di Piero Scanziani come figura centrale della letteratura ticinese. Lo scrittore, intellettuale e viaggiatore, ha saputo cogliere le grandi questioni del ventesimo secolo, affrontando temi quali il rapporto tra umano e spirito in un mondo sempre più materialista. I suoi scritti, che spaziano dai romanzi di carattere esistenziale ai saggi e reportage giornalistici, lo hanno reso un punto di riferimento, tanto da essere candidato due volte al Premio Nobel per la letteratura e vincitore del Premio Schiller nel 1997.

Andrea Mascetti: riflessioni su Libro bianco

Nel corso del convegno sono stati esplorati vari aspetti della sua opera, con particolare attenzione a Libro bianco, romanzo che tenta di rispondere alla domanda “Cosa c’è dopo la morte?”. Andrea Mascetti, insieme a Michela Musante e Maria Giuseppina Scanziani, ha preso parte a una tavola rotonda dedicata proprio a questa opera, offrendo una riflessione sull’eredità culturale di Scanziani e sul suo profondo legame con il territorio ticinese. Durante il dibattito, è stato rimarcato come Scanziani rappresenti una delle voci più autentiche e profonde del Canton Ticino, capace di mettere in luce la complessità dell’esistenza umana e il valore del patrimonio culturale locale. Un omaggio a uno scrittore che ha saputo interpretare la vita con un approccio spirituale e filosofico, lasciando un segno indelebile nella letteratura del Novecento.

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MFE, crossmedialità e assunzioni: la vision di Pier Silvio Berlusconi per il futuro

Il CEO di MFE – MEDIAFOREUROPE Pier Silvio Berlusconi ha illustrato in diversi interventi l’intenzione del Gruppo di proseguire lungo le ottime performance raggiunte nel 2023 e nel corso del 2024, pianificando anche nuove assunzioni per rafforzare il sistema crossmediale.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi conferma che MFE continuerà a investire sul capitale umano

MFE – MEDIAFOREUROPE guarda avanti con fiducia, supportata da solidi risultati economici e da un sistema crossmediale che ha ottenuto ottime prestazioni nel 2023 e nel 2024. In tale contesto di crescita, il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi adotta anche una strategia di investimenti sul capitale umano, con l’obiettivo di raggiungere 1.000 nuovi ingressi nel giro di tre anni. Lo ha sottolineato il CEO in varie interviste specificando come MFE abbia già inserito 250 persone lo scorso anno e sia determinato a raggiungere quota 1.000. Il focus è rivolto in particolare ai profili sotto i 30 anni e alle donne, accogliendo in azienda non solo figure professionali già qualificate ma anche talenti da formare e seguire lungo il percorso professionale. “Tra loro ci sono i nostri manager del futuro”, aveva dichiarato Pier Silvio Berlusconi riferendosi a una prospettiva orientata alla crescita e all’espansione nel panorama mediatico internazionale. Parallelamente, MFE – MEDIAFOREUROPE si conferma alla guida di un sistema crossmediale unico che consente di superare le performance del mercato sia in ambito italiano che spagnolo.

Pier Silvio Berlusconi: investimenti tecnologici in MFE per la crescita

Fin dalla nascita avvenuta nel 2021, MFE – MEDIAFOREUROPE si è rivelata un’iniziativa di successo anche grazie a un approccio crossmediale che valorizza le diverse piattaforme, dalla televisione tradizionale al web. Un progetto voluto da Pier Silvio Berlusconi che, negli anni, ha dato seguito alla lunga esperienza consolidata da Mediaset nel settore dei media e della comunicazione. La strategia prevede un grande focus sui contenuti e sulla tecnologia combinando mezzi tradizionali e digitali: tra questi, televisione, media online, radio e cartellonistica, assicurando una presenza efficace a livello nazionale e internazionale. MFE si distingue così come azienda italiana attiva nei maggiori mercati mediatici, non oggetto di acquisizione da parte delle multinazionali e leader di un hub internazionale altamente specializzato. Tale sistema, sviluppato sotto la guida del CEO Pier Silvio Berlusconi, punta anche a migliorare la competitività dell’Europa nel mercato globale. In quest’ottica si inserisce il continuo investimento sul capitale umano, segnando una netta controtendenza rispetto alle riduzioni di personale effettuate dai colossi mediatici nel mondo.

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PHTOBYA: occhiali artigianali che uniscono eleganza e durabilità

PHTOBYA è un marchio di occhiali artigianali, realizzati con acetato giapponese di alta qualità e creati per durare nel tempo. Ogni occhiale rappresenta un connubio tra stabilità tecnica, estetica, personalità e cura dei dettagli, esaltando l’individualità di chi li indossa. Il brand si distingue per un design senza tempo, unico e una produzione sostenibile.

PHTOBYA

PHTOBYA: occhiali di design che raccontano la tua essenza

In un mondo sempre più dominato dal fast-fashion, PHTOBYA si distingue come un marchio che punta alla qualità e alla durabilità. I suoi occhiali sono molto più che semplici accessori: sono espressioni di personalità e simboli di eleganza. Infatti, l’obiettivo del brand è creare qualcosa che non solo valorizzi il volto, ma anche l’essenza di chi li indossa. Ogni occhiale è realizzato con materiali di eccellenza e modellato con una cura che riflette la passione e la dedizione di chi li ha creati. PHTOBYA ha scelto di utilizzare lastre di acetato da 16 mm per garantire stabilità e resistenza nel tempo, rendendo ogni modello unico, proprio come una scultura. Ogni dettaglio, dalle cerniere alla minuteria, è stato progettato per esaltare il valore dell’oggetto perché ogni accessorio dovrebbe essere un compagno di vita, capace di arricchire i momenti quotidiani con stile e comfort.

Eleganza e qualità: gli occhiali PHTOBYA per chi cerca il meglio

Il team di PHTOBYA ha una missione chiara: creare occhiali che riflettano l’essenza di chi li indossa, puntando su un design raffinato e una qualità senza compromessi. Ogni modello della collezione nasce da un processo meticoloso che inizia con la selezione di materiali pregiati e termina con la cura dei più piccoli dettagli. Secondo l’azienda, il processo di creazione degli occhiali è paragonabile all’arte della scultura, poiché si tratta di prendere un materiale grezzo per cui è necessario, prima, immaginare e poi dargli concretamente una nuova forma. Per l’azienda, ogni occhiale è un’opera d’arte che racchiude non solo l’anima di chi lo ha sognato, ma soprattutto, di chi lo indossa. Dalla scelta dei colori delle lenti alla realizzazione di cofanetti in legno personalizzati, tutto è pensato per offrire un’esperienza unica e duratura, che accompagni il cliente nel tempo. La filosofia di PHTOBYA va oltre il prodotto: si tratta di una visione del mondo che punta a dare valore al tempo, alla bellezza e alla personalità.

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Health Italia: la semestrale evidenzia un incremento dei ricavi dell’8,4%

Health Italia, società attiva nel settore della sanità integrativa e delle soluzioni per il benessere di famiglie e dipendenti di aziende, ha chiuso il primo semestre del 2024 con un utile a 1,5 milioni e ricavi a +8,4%.

Health Italia

Health Italia: ricavi a +8,4%, migliorata anche la posizione finanziaria netta

Health Italia, quotata su Euronext Growth Milan, ha registrato nel primo semestre 2024 un incremento dei ricavi netti dell’8,4%, raggiungendo i 19,3 milioni di euro rispetto ai 17,8 milioni di euro dell’anno precedente. In crescita anche il segmento Servizi Healthcare e Servizi Sanitari che guadagna 8 punti percentuali e il segmento Support Health Care che ne guadagna 13. L’Ebitda si attesta a 4,1 milioni di euro, un 26,1% in più rispetto ai 3,3 milioni di euro del 30 giugno 2023. L’Ebitda Margin è pari al 21,4% dei ricavi netti, 3 punti percentuali in più rispetto all’esercizio precedente che si attestava invece a 18,4%. Un risultato influenzato dall’incremento della marginalità dell’attività e dell’efficace strategia di saving messa in atto dall’azienda. L’utile di 1,5 milioni di euro è in linea a quello registrato nel 2023, mentre la posizione finanziaria netta ha visto un miglioramento significativo, stabilendosi a 3,9 milioni di euro, rispetto ai 6,4 milioni del 31 dicembre 2023.

L’AD di Health Italia Livia Foglia: “Soddisfatti dei risultati conseguiti”

Siamo soddisfatti dei risultati conseguiti nel primo semestre del 2024, che hanno visto una crescita significativa dei principali indicatori economici e finanziari rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Così l’AD di Health Italia Livia Foglia, commentando i dati della semestrale. “Questo successo – ha poi aggiunto la manager – è il risultato di una strategia ben pianificata, focalizzata sull’ottimizzazione delle risorse e sul rafforzamento delle nostre attività principali. Tale razionalizzazione non solo ha migliorato le nostre performance, ma ci ha permesso, anche, di sfruttare le opportunità offerte da un mercato della sanità integrativa e del welfare in forte espansione”.

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BV TECH: innovazione e sicurezza per il futuro digitale italiano

BV TECH, leader nell’ICT e nella sicurezza informatica, cresce grazie ad acquisizioni strategiche e investimenti in ricerca e sviluppo. Presente in vari settori, fondata nel 2005 e guidata dall’Ingegnere Raffaele Boccardo, è un partner chiave per la trasformazione digitale dell’Italia.

BV TECH logo

BV TECH: innovazione e sicurezza per il futuro digitale dell’Italia

BV TECH è diventata uno dei principali protagonisti nel mercato dell’ICT e della sicurezza informatica a livello nazionale e internazionale. L’azienda offre competenze avanzate nella gestione di grandi progetti strategici, operando sia in ambito civile che militare, e fornisce servizi attraverso piattaforme con tecnologie proprietarie. La mission è quella di costruire e mettere al sicuro il futuro dell’Italia attraverso la ricerca e l’innovazione. Presente in settori strategici come Difesa, Spazio, Pubblica Amministrazione, Sanità, Finanza e molti altri, detiene un know-how unico nei campi della cybersecurity, cloud & infrastructure, software e data science, e digital trust. Nel 2023, dopo aver registrato ricavi per 164 milioni di euro e un Ebitda Margin superiore al 22%, BV TECH ha acquisito il Gruppo Arturai, specializzato in servizi globali di sicurezza cloud ed enterprise security.

Competenze globali e impegno nell’innovazione tecnologica di BV TECH

Con oltre 1.200 dipendenti e una presenza internazionale con 20 sedi in Italia e all’estero, BV TECH unisce rapidità di sviluppo e stabilità operativa in ambienti sicuri. L’azienda investe annualmente circa il 10% dei ricavi in ricerca e sviluppo, dimostrando un forte impegno nel presidiare la frontiera della sicurezza e della conoscenza. Il fattore distintivo dell’azienda è l’approccio olistico alle sfide tecnologiche, offrendo soluzioni su misura che vanno dall’analisi delle esigenze alla progettazione di soluzioni mirate. Attiva in numerosi mercati, l’azienda fornisce servizi che spaziano dalla cybersecurity alla gestione dei big data, dal cloud computing alle comunicazioni sicure, posizionandosi come partner strategico per la trasformazione digitale dell’Italia.

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Dalla prima colata agli impianti di riciclo: l’evoluzione di Riva Acciaio

Riva Acciaio, storica azienda siderurgica italiana, nasce negli anni ’50 come operatore nel recupero di rottami ferrosi. Nel 1980 è tra i principali operatori siderurgici europei, con oltre 1,1 milioni di tonnellate di acciaio prodotto. Oggi prosegue la sua evoluzione in chiave sostenibile.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: dalla raccolta di rottami alla prima colata continua curva a tre linee

Riva Acciaio è il nucleo storico di Gruppo Riva, fondato nei primi anni ’50 da Emilio Riva e suo fratello Adriano sotto il nome di Riva & C. s.a.s. I due imprenditori visionari colsero le opportunità offerte dal settore siderurgico nell’Italia del dopoguerra, pronta a risollevarsi e a intraprendere la famosa crescita economica nota come “miracolo economico”.  Avviata seguendo il modello della raccolta e della vendita di rottami ferrosi, l’azienda fece un importante salto di qualità nel 1956 costruendo un moderno stabilimento a Caronno Pertusella. Dotato di un forno elettrico ad arco con capacità superiore alla media dell’epoca, lo stabilimento divenne presto rinomato per la sua innovazione e la sua produttività. Grazie a investimenti strategici, la produzione continuò ad aumentare enormemente, passando da 30mila tonnellate nel 1957 a 190mila tonnellate nel 1962, rispondendo all’impetuoso sviluppo del Paese. Nel 1964 un’altra importante innovazione porta Riva Acciaio, e l’intero comparto siderurgico italiano, a vivere un momento di profonda trasformazione: l’introduzione della prima colata continua curva a tre linee. Questa permise di abbandonare i lingotti di piccole dimensioni e di produrre le billette direttamente dall’acciaio liquido, con una migliore resa del ciclo produttivo e costi notevolmente ridotti.

Riva Acciaio: la crescita internazionale e l’affermazione della sostenibilità come valore fondamentale

Negli anni ’60 Riva Acciaio si trova di fronte a una concorrenza sempre più agguerrita, sia a livello nazionale che internazionale. Per affrontare questa sfida, l’azienda avvia un significativo piano di acquisizioni, che inizia con il rilevamento delle Acciaierie e Ferriere del Tanaro a Lesegno nel 1966. Grazie a queste operazioni, riesce a triplicare la propria produzione d’acciaio verso la fine del decennio, raggiungendo 300.000 tonnellate annue. Negli anni ’70, nonostante la crisi petrolifera e la concorrenza di importazioni a basso costo da Paesi come la Corea del Sud e il Brasile, Riva Acciaio continua a investire, acquisendo la Siderúrgica Sevillana in Spagna ed espandendosi in Canada con la costituzione della Associated Steel Industries. La strategia internazionale prosegue con l’ingresso nel mercato francese e la vendita diretta in Cina, consolidando la posizione dell’azienda come leader del settore. Entro il 1980 l’azienda si posiziona tra i principali operatori europei, superando 1,1 milioni di tonnellate di produzione. L’espansione continua negli anni ’90 con acquisizioni in Belgio e Germania, elevando ulteriormente il profilo del Gruppo. Nel 2023 Riva Acciaio dà dimostrazione del suo impegno verso la sostenibilità con l’acquisizione di nuovi siti per il riciclo del metallo, riaffermando il rispetto dell’ambiente come uno dei suoi valori fondamentali.

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Daniela Daverio: leader nell’innovazione delle telecomunicazioni

Daniela Daverio, manager di lunga esperienza nel settore delle telecomunicazioni, ha ricoperto ruoli chiave in Eolo Spa, fino a diventare CEO della divisione Service. Con una solida formazione in Informatica ed Economia, ha contribuito alla crescita e all’innovazione dell’azienda, ottenendo riconoscimenti da Forbes Italia.

Daniela Daverio su Wikiceo

Daniela Daverio: una carriera di successo nel settore delle telecomunicazioni

Daniela Daverio è una figura di spicco nel panorama delle telecomunicazioni italiane. Con una solida formazione in Informatica ed Economia, ha iniziato la sua carriera presso I.NET S.p.A., dove ha ricoperto ruoli importanti nel settore dei servizi e delle consulenze IT. Tuttavia, è in Eolo Spa, leader nelle telecomunicazioni e nella banda ultra-larga, che ha fatto il salto decisivo verso posizioni di vertice. Entrata nell’azienda nel 2003 nell’area marketing e vendite, la manager ha assunto crescenti responsabilità, fino a ricoprire ruoli chiave come Direttore Generale nel 2010 e Chief Financial Officer nel 2013.

Nel corso della sua carriera, la Daverio ha sviluppato una profonda comprensione del mercato e delle dinamiche aziendali, diventando un punto di riferimento per l’innovazione e la trasformazione digitale. Nel 2020, è stata nominata Chief Operating Officer, con la responsabilità di coordinare tutte le attività operative dell’azienda e assicurare che fossero allineate con la strategia globale. Nel 2022, è stata promossa a CEO della divisione Service, con il compito di rafforzare la presenza di Eolo nei mercati consumer, business e wholesale.

Daniela Daverio e l’impegno verso la sostenibilità e l’innovazione

Uno degli aspetti più distintivi della leadership di Daniela Daverio è l’impegno verso la sostenibilità. Grazie alla sua guida, Eolo è diventata la prima azienda nel settore telecomunicazioni in Italia ad ottenere la certificazione Benefit Corporation. Questo riconoscimento attesta l’attenzione dell’azienda per l’impatto positivo che genera sulle comunità e sul territorio.

Nel corso del 2022, la Executive Advisor di Eolo SpA è stata inserita da Forbes Italia nella classifica dei 100 Top Manager, un riconoscimento che premia i leader aziendali più innovativi e attenti alle sfide future. Oltre al suo ruolo in Eolo, ha ricoperto posizioni di prestigio come Consigliere per la Fondazione ITS INCOM. Da ottobre 2023, ha deciso di lasciare le responsabilità operative per diventare Executive Advisor all’interno dell’azienda, portando la sua esperienza e visione strategica a supporto dei nuovi leader.

Il percorso di Daniela Daverio rappresenta un esempio per i dirigenti d’azienda italiani, che possono trovare ispirazione nel suo impegno verso l’innovazione e la sostenibilità.

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Amica Chips: l’e-commerce dedicato alle patatine

Nel 2023 Amica Chips ha lanciato un sito e-commerce sfidando le convenzioni nel settore delle patatine. Con il supporto dell’agenzia di marketing Willbe, l’azienda è riuscita a creare un legame con la Generazione Z e a generare un buon numero di vendite online.

Amica Chips

Amica Chips: la scommessa vinta insieme a Willbe

Nel 2022 lo storico brand delle patatine confezionate, Amica Chips, ha deciso di intraprendere una sfida: lanciare un e-commerce sul quale distribuire i propri prodotti, anche se il 99% dei produttori di patatine usa la grande distribuzione come canale principale di vendita. Portata avanti con il supporto di Willbe, agenzia di marketing e comunicazione, l’idea ha preso forma grazie a una strategia di comunicazione mirata al coinvolgimento della Gen Z. Il team di Willbe ha portato avanti un vero e proprio restyling del brand, migliorando l’interfaccia grafica e l’esperienza utente del sito e curando l’immagine dell’azienda sui social. Utilizzando colori vivaci e animazioni ha cercato di comunicare direttamente con il consumatore finale richiamando la natura “frizzante” dei prodotti Amica Chips. Dando la possibilità di acquistare da qualsiasi luogo, in qualsiasi momento e da qualunque dispositivo, il progetto si è presto rivelato un successo, registrando un buon numero di vendite fin dal suo lancio e rientrando rapidamente nell’investimento.

Amica Chips: un sito inclusivo

L’inclusività del sito era un aspetto fondamentale per avvicinare il brand alla propria community, senza dimenticare nessuno”, hanno affermato i titolari di Willbe. Amica Chips ha infatti voluto che il sito trasmettesse un forte senso di inclusività, con funzionalità su misura per chi soffre di dislessia, daltonismo e altri tipi di disturbi fisico-cognitivi. Insieme alla Vicepresidente Laura Moratti, il team di Willbe ha capito che bisognava puntare sulla semplicità. Da lì l’idea di facilitare il più possibile il completamento dell’acquisto con un sistema rapido e intuitivo, così come la scelta di proporre le box con cui acquistare più prodotti risparmiando. “Abbiamo dimostrato che un e-commerce di patatine può attirare l’attenzione, avvicinando un brand come Amica Chips alla propria community e ai propri clienti finali aprendo un nuovo canale di vendita diretta”, hanno dichiarato i fondatori di Willbe, sottolineando inoltre come “lavorare a stretto contatto con la direzione di un brand di questa portata” sia stato “motivo d’orgoglio”.

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Star Italia: lo spot che racconta passione e innovazione

Star Italia ha lanciato un nuovo spot pubblicitario ad agosto, trasmesso sulle principali reti Mediaset, che rappresenta un vero e proprio tributo alla sua storia e alla dedizione che l’azienda mette in ogni progetto.

Star Italia

Star Italia: passione e innovazione al servizio delle ristrutturazioni di bagni in tutta Italia

Il video, annunciato con entusiasmo sui canali social, racconta non solo l’eccellenza dei servizi offerti, ma anche la passione che da oltre tre generazioni guida Star Italia nella sua missione: migliorare la vita delle persone attraverso soluzioni di ristrutturazione sicure, innovative e accessibili. Fondata a Ferrara nel 2016, l’azienda è oggi leader nel settore delle ristrutturazioni complete dei bagni e nelle conversioni da vasca a doccia e opera in tutta Italia. Con una mission basata sull’integrazione di tecnologie avanzate e design innovativo, il Gruppo si impegna a creare ambienti sicuri, garantendo ai clienti una libertà di movimento senza rischi. I servizi offerti includono anche l’installazione di vetrate, pergole, infissi e climatizzatori, tutti gestiti con la stessa attenzione alla qualità e alla personalizzazione.

Star Italia: impegno ESG e sostenibilità al centro della cultura aziendale inclusiva

La dedizione di Star Italia non si limita alla qualità dei prodotti e servizi, si estende infatti anche alla responsabilità sociale e ambientale, come dimostra il forte impegno ESG. La sostenibilità ambientale si concretizza attraverso una serie di iniziative: utilizzo di veicoli elettrici, energia fotovoltaica, digitalizzazione delle comunicazioni per ridurre la carta e una gestione rigorosa dei rifiuti. In aggiunta, la sede di Comacchio rappresenta un esempio di riqualificazione sostenibile. Occupa un’area di 20.000 metri quadrati ed è dotata di infrastrutture a basso impatto, come edifici alimentati da energia green e colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Con un organico composto per l’85% da donne e una significativa presenza di giovani under 30, Star Italia promuove una cultura aziendale inclusiva e attenta alle esigenze delle nuove generazioni.

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ARTE: Susanna Esposito docente e Presidente del Master

Susanna Esposito, docente e Presidente del Master ARTE, ha annunciato l’avvio delle iscrizioni per la quarta edizione del programma su Intelligenza Artificiale e Telemedicina. Il Master, erogato dall’Università di Parma, è rivolto ai professionisti sanitari interessati a specializzarsi nelle nuove tecnologie per il settore sanitario.

Susanna Esposito

Susanna Esposito presenta il Master ARTE su AI e Telemedicina

L’Università di Parma, sotto la guida della Professoressa Susanna Esposito, ha lanciato la nuova edizione del Master ARTE – Intelligenza Artificiale e Telemedicina, un programma annuale interamente online dedicato agli specialisti del settore. Questo percorso formativo mira a fornire competenze specialistiche sulle nuove tecnologie applicate alla sanità, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale (IA) e alla telemedicina. “Il Master ARTE, giunto alla sua 4ª edizione, ha visto una crescita costante di iscritti, segno evidente dell’importanza sempre maggiore che le competenze digitali nel settore sanitario stanno acquisendo per il mercato del lavoro” ha dichiarato Susanna Esposito, sottolineando l’importanza di queste competenze nel contesto della sanità moderna. Il Master è strutturato in due moduli principali: uno dedicato alla telemedicina e l’altro all’intelligenza artificiale. Nel modulo di telemedicina, si esplorano le potenzialità e i limiti delle strategie di e-health, includendo le tecnologie per televisite, telemonitoraggio e teleconsulto. La sezione sull’intelligenza artificiale affronta invece gli aspetti tecnici, etici e normativi, con un focus su modelli predittivi e regolamentazioni europee. Questa formazione multidisciplinare si avvale della collaborazione di esperti in vari settori, tra cui medici, ingegneri e specialisti di diritto digitale.

Susanna Esposito: tecnologie digitali per l’innovazione del settore sanitario

Susanna Esposito ha evidenziato l’importanza strategica delle nuove tecnologie per il futuro del settore sanitario, affermando che “questo percorso formativo rappresenta un’opportunità unica per chi desidera essere al passo con le ultime tecnologie, acquisendo competenze strategiche in Intelligenza Artificiale e Telemedicina”. Infatti, il Master si propone di migliorare l’efficienza e l’efficacia delle cure, riducendo i costi e i tempi di attesa e garantendo un’adozione etica delle tecnologie. Le iscrizioni per il Master ARTE sono aperte fino al 15 novembre 2024, con un numero limitato di 70 posti. Possono partecipare laureati di qualsiasi disciplina, ma il corso è particolarmente indicato per gli operatori sanitari che vogliono aggiornarsi sulle tecnologie emergenti. Il Master, che conferisce 60 crediti formativi universitari (CFU), inizierà il 14 gennaio 2025 in modalità mista, con lezioni in diretta e registrate.

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Nuovo servizio di trasporto sociale a Lugo grazie anche a Daniele Ragone

Daniele Ragone, Amministratore Unico di Progetti del Cuore, ha lanciato un nuovo servizio di mobilità gratuita a Lugo, grazie alla collaborazione con Auser Ravenna e il supporto di Distillerie Mazzari. Il progetto mira a migliorare l’autonomia delle persone in stato di fragilità, garantendo loro accesso a servizi essenziali. L’iniziativa sottolinea l’impegno verso una società più inclusiva e solidale.

Daniele Ragone

Daniele Ragone: nuovo servizio di mobilità sociale a Lugo

Progetti del Cuore, guidata da Daniele Ragone, ha raggiunto un importante traguardo nel suo impegno per il sociale. Grazie alla collaborazione con Auser Ravenna e alla generosità di Distillerie Mazzari, un nuovo Doblò attrezzato con pedana elettroidraulica per il sollevamento delle carrozzine è stato consegnato alla sezione di Lugo dell’associazione. Questo veicolo permetterà ai volontari di fornire un servizio di mobilità gratuita, fondamentale per le persone in condizioni di fragilità. L’obiettivo principale è supportare chi ha più bisogno nei trasferimenti per visite mediche, attività sociali e ricreative. “Siamo orgogliosi di annunciare l’avvio del servizio di trasporto sociale a Lugo, una comunità che merita tutta la nostra attenzione e supporto”, ha commentato Daniele Ragone. “Grazie alla generosità della famiglia Mazzari e al lavoro sinergico con Auser, abbiamo potuto realizzare questa iniziativa che rappresenta un passo importante verso una società più inclusiva”.

Daniele Ragone: Progetti del Cuore e Distillerie Mazzari uniti per il bene comune

Il nuovo veicolo, intitolato alla memoria di Primo Mazzari, fondatore di Distillerie Mazzari, rappresenta un forte legame con il territorio. Gabriella Mazzari, figlia del fondatore, ha espresso il suo orgoglio per l’iniziativa, dichiarando: “Il legame con il nostro territorio è sempre più forte e continueremo sempre a sostenere la comunità nella quale siamo nati e cresciuti.” Questo progetto rafforza ulteriormente il senso di appartenenza e l’impegno verso il miglioramento della qualità di vita dei concittadini. Daniele Ragone ha sottolineato l’importanza di coinvolgere imprenditori sensibili al sociale per promuovere azioni concrete a favore delle persone più fragili, con l’auspicio che altre aziende possano seguire l’esempio.

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