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Certificazione OHSAS 18001: il lavoro come risorsa preziosa

Che cosa è

La certificazione OHSAS 18001 (Occupational Health and Safety Assessment Series) attesta l’adozione da parte di un organizzazione di un Sistema di Gestione della sicurezza sul lavoro (SSL) che non solo si conforma alle normative nazionali in tema di sicurezza  sui luoghi di lavoro, ma va anche al di là di esse individuando uno standard riconosciuto a livello internazionale. Possono accedervi aziende di tutte le dimensioni e operanti in qualsiasi settore di attività, ma sempre più spesso vi si accostano quelle imprese a “rischio” che con intelligenza si rendono conto di quanto importante sia l’attività di prevenzione per la messa in atto di un’adeguata politica di salvaguardia dei propri lavoratori. Si tenga presente inoltre che la certificazione OHSAS 18001 è stata concepita affinché possa agevolmente integrarsi sia con le norme ISO sulla Qualità (UNI EN  ISO 9001) che con quelle relative ai Sistemi di Gestione Ambientale (ISO 14001),  estendendo così il principio di salubrità a tutto il sistema produttivo, al territorio in cui l’impresa trova collocazione e al suo patrimonio umano di riferimento.

Perché richiederla

Vale la pena ricordare che attraverso la certificazione OHSAS 18001 le imprese possono dotarsi di quel Modello Organizzativo 231 previsto dal D.Lgs. 231/2001 al fine di prevenire le sanzioni civili e penali imputabili in caso di infortuni sui luoghi di lavoro.  Tuttavia numerosi sono gli altri vantaggi che un’organizzazione può ottenere dall’applicazione di un Sistema di Gestione SSL:

  • corretta gestione delle risorse umane e motivazione del personale;
  • acquisizione di uno strumento di monitoraggio costante della sicurezza sul lavoro e miglioramento della stessa nel tempo;
  • riduzione dei premi assicurativi;
  • adeguamento alle aspettative dell’opinione pubblica in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, con positive ricadute in termini d’immagine e dunque di marketing.
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Prodotti per capelli, tutto ciò che serve per una chioma sana e bella

Oggi il mercato conta innumerevoli prodotti per capelli, pronti a rispondere a qualsiasi nostra esigenza, rendendo più bella e sana la nostra chioma. Si passa da quelli che costano pochi euro, presenti soprattutto nei grandi centri di distribuzione, a quelli più cari, offerti da farmacie o profumerie. Si tratta spesso di prodotti adatti a ridare lucentezza e vigore a capelli sciupati dagli agenti atmosferici, dallo stress del tran tran quotidiano o semplicemente da una scarsa cura che per mancanza di tempo dedichiamo loro.

In vendita si trovano sempre più linee di prodotti per capelli, adatti a uno specifico problema. Di solito consistono in shampoo, balsamo, maschera oppure spuma. Abbiamo, così, la linea che va a proteggere i capelli colorati o con meches, quella che va a rivitalizzare i capelli secchi, sfibrati e che si spezzano, oppure quella adatta a rendere la chioma piatta e senza corpo più voluminosa. Non mancano nemmeno quelle per ravvivare e definire meglio i ricci o, ancora, quelle per capelli difficili da lisciare, tendenti al crespo.

Lo shampoo è sicuramente il primo tra i prodotti per capelli da scegliere in maniera oculata. Si tratta di una miscela che va a detergere il cuoio capelluto, rimuovendo il sebo che si è formato alla sua base, nel frattempo diventato ricettacolo di sporco e quant’altro. Un buono shampoo deterge delicatamente, senza aggredire e danneggiare i nostri capelli. I migliori sono quelli con un pH neutro e quelli che irritano il meno possibile pelle e occhi (a tal proposito ricordiamo i meno irritanti per la vista, adatti per i bambini). Oggi ne esistono svariati tipi, perfino quelli specifici per capelli chiari o bruni, oppure quelli per le persone che soffrono di forfora.

Scelto un buono shampoo, si può continuare a prendersi cura della propria chioma, utilizzando tantissimi altri prodotti per capelli. Per conferire loro maggiore morbidezza e lucentezza, oggi si utilizzano svariati tipi di oli, balsamo o, spesso in sostituzione di quest’ultimi, maschere per capelli. Per modellare meglio la nostra chioma esistono tante tipologie di spuma, per fissare più a lungo le nostre acconciature, tanti generi di spray, fissatori e gel. Per non parlare poi di una lunga gamma di integratori, utilizzati sia da donne che da uomini per evitare la caduta dei capelli o con il solo scopo di rendere più sano e lucente il proprio cuoio capelluto. Per chi, invece, è stanco di vedere la propria chioma sempre dello stesso colore e per chi ha voglia di cambiare look, il mercato offre ormai diversi tipi di tintura per capelli.

Ci sono persone, invece, che si ostinano a rifiutare soluzioni di tipo industriale, preferendo prodotti naturali, i cosiddetti rimedi della nonna. Così le vediamo impiastricciare i propri capelli con qualunque cosa provenienti dalla natura (uova, olio extra vergine di oliva, miele, succo di limone), quasi la loro chioma fosse un’insalate da condire.

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Il balsamo e i suoi benefici, per capelli più morbidi e lucenti

Quanto volte è capitato di fare lo shampoo e poi di non riuscire a districare con facilità i nodi ai capelli oppure di averli troppo elettrizzati da pettinare. Ecco che il balsamo per capelli, oggi di diversi tipi in commercio, risulta essere un ottimo prodotto per avere capigliature sempre più domabili e trattabili. Il suo utilizzo, infatti, riduce l’elettricità statica del capello, lo ammorbidisce e, ne aumenta la brillantezza e consistenza. Ha, anche, un effetto benefico sulle doppie punte e può svolgere un’azione protettiva sulle nostre chiome, troppo spesso sciupate dagli agenti atmosferici o indebolita dallo stress.

Il balsamo per capelli non è altro che un prodotto condizionante, capace di riequilibrare la presenza del sebo nel cuoio capelluto, dopo un lavaggio con lo shampoo. Il sebo è quella sostanza grassa, prodotta dalle ghiandole sebacee presenti nel cuoio capelluto, che va a lubrificare il gambo del capello, rendendolo meno elettrico e più lucente. Risulta essere, quindi, un elemento importante per la naturale bellezza delle nostre chiome e, in sua assenza, il balsamo per capelli ne espleta perfettamente le funzioni.

Questo tipo di prodotto è costituito soprattutto da silicone, ma può contenere altre molteplici sostanze, solitamente in base alla funzione che vuole andare a svolgere. Può essere formato da idratanti, per chiome più morbide, ricostituenti, per rafforzare maggiormente la struttura del capello, o acidificanti, per mantenere il pH sempre a un certo livello. Per una protezione maggiore durante l’utilizzo di fonti troppo calde, come piastre e asciugacapelli, è consigliabile utilizzare, invece, prodotti contenenti protettori termici. Emollienti, oli e tensioattivi sono altre sostanze riscontrabili in un balsamo per capelli.

Oggi il mercato ne offre sempre di più specifici, per ogni tipo di capello ed esigenza. Così avremo il prodotto adatto per i capelli lisci o ricci, quello per i capelli normali o grassi, quello per i capelli colorati o con forfora e altri ancora. Ne esistono di istantanei, applicabili dopo lo shampoo e immediatamente risciacquabili, oppure quelli profondi, che vanno tenuti in posa sulla nostra chioma per diversi minuti. Solo dopo è possibile effettuare il lavaggio con lo shampoo. Esistono, anche, emulsioni che vanno applicate prima dell’asciugatura e piega, per evitare che il capello si danneggi troppo.

Perché questo prodotto non dia la sensazione di appesantire troppo il capello, come spesso può capitare, occorre utilizzarlo in maniera corretta, senza esagerare con le quantità e cospargendolo in maniera uniforme per tutta la lunghezza, dalla radice alla punta. Per sciogliere i nodi è meglio utilizzare un pettine a denti larghi. Poi si lascia stare in posa per alcuni minuti e, infine, si effettua il lavaggio. Molto spesso in sostituzione di queste emulsioni o in maniera abbinata vengono utilizzate maschere per capelli, anche fai da te, in grado di svolgere un’azione ancora più curativa, integrando sostanze necessarie per un capello sempre più equilibrato e sano.

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Modelli organizzativi e di gestione: il loro ruolo nell’organizzazione aziendale

Pare opportuno premettere che una consulenza modello 231 è un intervento molto articolato e complesso che prevede nel tempo costanti attività di monitoraggio e aggiornamento tuttavia non presenta problematiche insormontabili, specie per professionisti della consulenza 231. La prima fase è naturalmente la più dispendiosa, in quanto comporta la costruzione e l’applicazione dello specifico modello organizzativo 231, adattato in funzione della tipologia di ente e dell’ambito di operatività. Le attività e produzioni previste possono essere così sommariamente individuate:

  • analisi dell’organizzazione e strutturazione dell’ente, con costruzione di una mappa del rischio inerente i possibili reati applicabili all’azienda;
  • progettazione degli interventi necessari per l’adeguamento della struttura al modello;
  • progettazione dei sistemi di controllo preventivi, con individuazione dello specifico Organismo di Vigilanza;
  • redazione di un Manuale del modello organizzativo 231, comprensivo del Codice Etico, dei protocolli di gestione volti a programmare specifiche attività di formazione e procedure decisionali interne all’ente, il sistema sanzionatorio interno.

Una volta costruito il modello organizzativo, questo va adottato praticamente dall’ente attraverso atti formali di carattere amministrativo, così come si procederà alla nomina dei componenti dell’organismo di vigilanza. Al fine di garantire trasparenza ed efficacia al modello, tale organismo prevede tra i membri anche la presenza di professionisti del settore esterni all’ente e che spesso coincidono anche con coloro che hanno costruito il modello organizzativo stesso.
La fase successiva dunque riguarderà sostanzialmente tutte quelle attività volte alla gestione del modello (controlli attraverso opportuni interventi di audit, formazione del personale, applicazione del sistema sanzionatorio interno) e al suo costante aggiornamento in funzione di modifiche dell’assetto aziendale, di miglioramenti del modello stesso e soprattutto della legislazione inerente la responsabilità amministrativa degli enti che è in costante trasformazione e ampliamento.

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La soddisfazione del Cliente al centro delle nuove strategie di analisi interne

In base ai dati conseguiti, l’azienda interverrà laddove riterrà opportuno: formazione del personale,  miglioramento della logistica di un locale, etc.

L’audit in incognito o Mystery Audit può essere effettuato di persona, telefonicamente (soprattutto in caso di Mystery Call), su Internet (siti di e-commerce), oppure presso un proprio punto vendita oppure presso il punto vendita di un concorrente (in questo caso il servizio prende il nome di Mystery Shopping).

Ci si è posti poi il problema della legalità di tale pratica. La norma di cui sopra chiarisce nelle note: “Il fatto che in alcuni casi un audit in incognito avvenga senza consenso dell’organizzazione oggetto dell’audit non significa che la verifica sia effettuata illegalmente”. Questo perché, comportandosi come un cliente, l’auditor in incognito non fa altro che raccogliere informazioni tutt’altro che “segrete”: qualora i fini siano diversi da quelli del miglioramento del servizio, si opereranno dei distinguo anche nella terminologia specifica adottata.

“Il cliente ha sempre ragione”, si dice. La soddisfazione di un cliente è alla base di un business efficiente, di qualunque natura sia l’azienda. Fra “consumatore” e “cliente” c’è una bella differenza: una persona trattata come un semplice consumatore difficilmente si sentirà legato a quella particolare azienda. Al contrario, se un acquirente (o fruitore di servizi) viene accontentato nelle sue richieste, è possibile che instauri un legame duraturo con l’azienda, a discapito della concorrenza. L’audit in incognito, dunque, ha l’indispensabile compito di trovare delle “pecche”, qualora ce ne siano, e di dare gli strumenti adatti a eliminarle, a beneficio di aziende e clienti.

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L’audit in incognito secondo la linea guida UNI TS 11312: strategie per migliorare la soddisfazione della Clientela

L’audit in incognito è il fulcro del Mystery Audit nelle sue varie forme. Professionisti del settore, gli auditor, si recano in una attività commerciale, in una Pubblica Amministrazione, in un ristorante, in un ospedale e si comportano come semplici “clienti”. Ma non sono semplici clienti: il loro occhio è attento a cercare ciò che non va nel servizio offerto, per poi riferire al committente le proprie valutazioni sulle modalità di intervento da effettuare, al fine di far crescere l’attività dell’azienda nel suo complesso. Esiste una norma, la UNI TS 113 12, che detta le linee guida da seguire per un audit efficiente e “scientifico”.
Il lavoro si articola in diverse fasi: inizialmente, si preparano i parametri di audit in collaborazione con il committente valutandone le esigenze e gli obiettivi. Questa fase è fondamentale per una buona riuscita dell’audit. Com’è facile pensare, avremo parametri differenziati a seconda del tipo di attività da valutare: un negozio in franchising dovrà rispondere a criteri qualitativi differenti rispetto a un ospedale, sebbene alcuni di essi rimangano più o meno simili per tutti (per esempio, l’igiene e la pulizia di un locale). Nell’ambito degli esercizi pubblici si applica poi il Mystery Shopping, attività che si dedica principalmente alla verifica dei livelli di servizio in settori aperti al pubblico quali ad esempio alberghi, ristoranti, centri benessere ed in genere attività aperte al pubblico.
La seconda fase è quella dell’audit vero e proprio, che dura in media dai 3 ai 5 giorni, al termine del quale si passa alla terza fase: la consegna dei risultati al committente, accompagnati a una relazione finale.

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Bando INAIL 2011: finanziamento alle imprese per la sicurezza sul lavoro

Anche quest’anno, come negli anni passati, l’INAIL ha disposto lo stanziamento di fondi pubblici volti ad ottenere fondi per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Quest’anno la procedura permette inoltre di utilizzare fondi anche per l’adozione di modelli organizzativi piuttosto che per l’adozione di procedure volte ha la responsabilità etico sociale secondo la norma SA 8000.

Vediamo di seguito alcune informazioni utili comunicate direttamente dall’Ente di riferimento per accedere al bando INAIL 2011:

1. OBIETTIVO

Incentivare le imprese a realizzare interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Possono essere presentati progetti di investimento e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.

2. AMMONTARE DEL CONTRIBUTO

L’incentivo è costituito da un contributo in conto capitale nella misura del 50% dei costi del progetto. Il contributo massimo è pari a 100.000 euro, il contributo minimo erogabile è pari a 5000 euro, previsto solo per i progetti di investimento. Per i progetti che comportano contributi superiori a € 30.000 è possibile richiedere un’anticipazione del 50%

3. DESTINATARI Destinatari sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura.

4. RISORSE Per l’anno 2011 l’INAIL ha stanziato 205 milioni di euro ripartiti in budget regionali.

5. MODALITA’ E TEMPI

5.1. Compilazione della domanda Nel periodo dal 28 dicembre 2011 al 7 marzo 2012 sul sito www.inail.it – Punto Cliente, le imprese, previa registrazione sul sito, avranno a disposizione una procedura informatica che consentirà l’inserimento della domanda, con la possibilità di effettuare tutte le simulazioni e modifiche necessarie, allo scopo di verificare che i parametri associati alle caratteristiche dell’impresa e del progetto siano tali da determinare il raggiungimento del punteggio minimo di ammissibilità, pari a 105 (punteggio soglia). I parametri da considerare per il raggiungimento del punteggio soglia attengono principalmente a: dimensione aziendale, rischiosità dell’attività di impresa, numero di destinatari, finalità, tipologia ed efficacia dell’intervento, con la ulteriore previsione di un bonus nel caso di collaborazione con le Parti sociali nella realizzazione dell’intervento.

5.2. Salvataggio della domanda on-line Al termine dell’inserimento della domanda nella procedura informatica, le imprese, la cui domanda salvata abbia raggiunto il punteggio soglia, riceveranno un codice che identificherà in maniera univoca la domanda. 5.3. Invio della domanda on-line Le domande inserite, alle quali è stato attribuito il codice identificativo, ormai salvate e non più modificabili, potranno essere inoltrate on-line; la data e l’ora di apertura e di chiusura dello sportello informatico per l’inoltro delle domande saranno pubblicate sul sito www.inail.it a partire dal 14 marzo 2012. L’elenco in ordine cronologico di tutte le domande inoltrate sarà pubblicato sul sito INAIL, con evidenza di quelle collocatesi in posizione utile per l’ammissibilità del contributo, ovvero fino alla capienza della dotazione finanziaria complessiva. Entro i 30 giorni successivi all’invio telematico l’impresa deve trasmettere alla Sede INAIL competente tutta la documentazione prevista, utilizzando la Posta Elettronica Certificata. In caso di ammissione all’incentivo, l’impresa ha un termine massimo di 12 mesi per realizzare e rendicontare il progetto. Entro 90 giorni dal ricevimento della rendicontazione, in caso di esito positivo delle verifiche, viene predisposto quanto necessario all’erogazione del contributo.

6. DOCUMENTAZIONE – INFORMAZIONI Tutte le informazioni potranno essere trovate negli Avvisi pubblici e relativi allegati, nonché nel Manuale per l’utilizzo della procedura on-line.

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Cani.com, il portale di razza per appassionati cinofili

Nasce Cani.com, il portale e webmagazine sull’universo a quattro zampe. Notizie, annunci e servizi per proprietari di cani e aziende del settore cinofilo. Oltre 100mila i fan su Facebook.

È online il nuovo portale Cani.com, il punto di riferimento online per appassionati cinofili, proprietari di cani e aziende del settore.
Il portale risponde a un pubblico che in Italia mostra numeri impressionanti: le fonti ufficiali (Eurispes, 2002) parlano infatti di quasi sette milioni di cani presenti sul territorio nazionale. Un amore incontenibile. Ed è proprio l’amore per i cani il leitmotif di Cani.com che, con 300mila visitatori mensili e 125mila iscritti – numeri in costante crescita – è oggi il primo portale tematico sui cani del nostro paese.
Cani.com è un portale tematico che offre informazione quotidiana a 360 gradi sul mondo dei cani con articoli di educazione, addestramento, salute, veterinaria, alimentazione e comportamento del cane. Al magazine, si affianca la parte enciclopedica del sito con le schede di tutte le razze canine, un vocabolario di termini cinofili e un’ampia banca dati di immagini di cani.
A disposizione delle aziende del settore (allevatori, addestratori e pensioni) un’area riservata e gratuita dove poter pubblicare la scheda dell’attività con descrizione, foto e video gallery e gli annunci delle nuove cucciolate. Il servizio gratuito Avvisacuccioli provvederà a informare gli utenti interessati dei nuovi nati di ogni allevamento, mettendo in contatto il cliente finale con le oltre 2mila aziende iscritte a Cani.com.
Anche lo scambio di informazioni tra gli utenti è facilitato. L’integrazione del portale con Facebook permette di condividere con l’intera comunità la propria passione per gli amici a quattro zampe appoggiandosi ai servizi e alle funzionalità del social network, che nella pagina di Cani.com conta oltre 100mila fan (http://www.facebook.com/pages/CANI/165730204045).

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Mystery Audit: quando il cliente ha sempre ragione

Che cosa è

Il Mystery Audit è uno strumento di valutazione della qualità dei servizi, e degli eventuali prodotti associati, forniti da aziende o organizzazioni direttamente a clienti finali (consumatori, utenti, turisti, pazienti ecc.). Nato negli Stati Uniti, rielaborato e perfezionato negli anni, si sta rivelando particolarmente idoneo nel miglioramento delle prestazioni aziendali grazie alla sua caratteristica peculiare: prediligere il punto di vista del cliente/utente finale. Recenti studi, infatti, hanno verificato che un cliente insoddisfatto o deluso non soltanto si allontanerà definitivamente ma, attraverso il racconto della propria esperienza negativa e con un effetto domino, potrà causare l’allontanamento di altri cinque potenziali o effettivi clienti. Al fine di ottimizzarne l’efficacia, l’attività di Mystery Audit (o anche audit in incognito) viene realizzata in incognito da auditor specificamente addestrati a simulare il comportamento di un potenziale cliente. Inoltre, la valutazione del grado di soddisfazione del fruitore si basa su fattori oggettivi, pianificati e strutturati in funzione dei diversi contesti (UNI TS 11312: 2008: Linee Guida per audit in incognito).

A cosa serve

In linea generale l’obbiettivo che ci si pone attraverso un audit a sorpresa è quello di fare un monitoraggio puntuale di tutti quegli aspetti che nel complesso influiscono sull’effettivo gradimento finale. Al di là della valutazione qualitativa degli specifici beni e servizi erogati, di fondamentale importanza risulta pure il grado di competenza e consapevolezza del personale implicato, in quanto interfaccia finale tra l’azienda nel suo complesso e il fruitore. Dotarsi infatti di un tale tipo di informazioni può consentire di avviare eventuali percorsi formativi o programmi di incentivazione volti a migliorare le capacità del personale nel gestire il rapporto con il cliente/utente. Inoltre, grazie ad un regolare ricorso al Mystery Audit, si è verificato che il personale migliori “istintivamente” l’efficacia della propria prestazione nei confronti di clienti particolarmente difficili ed esigenti, nel timore di trovarsi di fronte un auditor in incognito. Direzioni commerciali, uffici marketing così come responsabili delle risorse umane potranno così disporre di uno strumento oggettivo che gli consenta di migliorare la performance del servizio in tempi rapidi e di intervenire su precisi punti di debolezza individuati.

Come funziona

A seconda del settore interessato di volta in volta si metteranno a punto metodologie specifiche che andranno a valutare i differenti aspetti del comparto. Si parlerà allora di Mystery Shoppers, nel momento in cui si simulerà un esperienza di acquisto, di Mystery Guest, per una simulazione di ospitalità in un albergo o in un ristorante, così come di Mystery Patient nel caso di prestazioni sanitarie. In altre parole esistono tante tipologie di audit a sorpresa quanti sono i settori in cui questo può essere utilizzato. Ciò che accomuna le diverse tipologie è invece la procedura seguita per progettare e mettere in opera lo strumento di valutazione:

  • realizzazione di una Check List idonea
  • messa in prova della Check List su un campione significativo
  • formazione e addestramento degli auditor
  • realizzazione degli audit
  • controllo e organizzazione dei risultati
  • predisposizione di una relazione finale da sottoporre al committente

Fatta salva l’accuratezza con cui vanno predisposte le specifiche Check List, di fondamentale importanza risulterà pure il report finale che dovrà essere semplice e diretto, pensato cioè per una agevole ed efficace fruibilità da parte del committente alla ricerca di una particolare certificazione ISO.

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È nato il nuovo Cani.com.

Dopo undici anni di servizio, il vecchio Cani.com va in pensione e cede il passo al nuovo portale. Una nuova veste grafica, una parte magazine ampliata e ristrutturata che facilita la navigazione e la lettura degli articoli sui nostri amici a quattro zampe, con tutte quelle informazioni di cui noi appassionati cinofili e proprietari di cani siamo sempre ghiotti. In Italia il nostro numero è da capogiro: le fonti ufficiali (Eurispes, 2002) parlano infatti di quasi sette milioni di cani presenti sul territorio nazionale. Un amore incontenibile. Ed è proprio l’amore per i cani il leitmotif di Cani.com che, con 300mila visitatori mensili, 83mila fan sulla pagina di Facebook e 125mila iscritti – numeri in costante crescita – è oggi il primo portale tematico sui cani del Belpaese.

L’area magazine del portale tratta gli argomenti più vari, per dare una visione a tutto tondo dell’universo canino. Nella parte “News”, ci sono le notizie di attualità buone e cattive (si, purtroppo anche quelle cattive…), il calendario degli eventi cinofili (esposizioni, raduni, gare e concorsi) e i comunicati stampa che segnalano al lettore gli appuntamenti da non perdere.
In “Salute&Benessere” i trovano gli articoli di cura del cane, alimentazione e veterinaria, redatti in larga parte da medici veterinari appassionati nostri preziosi collaboratori.
La sezione Didattica tratta tre temi molto importanti per i rapporti sociali del cane: l’educazione, l’addestramento e il comportamento, con consigli, prassi e trucchi di grande utilità.
La parte enciclopedica del portale è la sezione “Sapere” che apre con gli articoli di Etologia, per meglio comprendere il cane in quanto animale: gli istinti materni, le pulsioni sessuali, il significato del gioco, il rapporto con il cibo e le dinamiche di branco. All’interno della stessa sezione, le schede di tutte le razze di cani, il vocabolario dei termini cinofili e le guide di Cani.com, scaricabili in formato pdf, che aiutano i padroni alle prese con il loro cucciolo.
Chiude il magazine la sezione “Normative”, con i formulari Enci (denunce di monta e nascita), le ordinanze sulle razze ritenute pericolose e gli aggiornamenti legislativi in materia di cani e animali da compagnia.

L’area business del portale (sezione “Pagine Utili”), ospita gli allevatori, gli addestratori e le pensioni per cani ed è concepita per favorire le segnalazioni one-to-one e one-to many tra le aziende e gli utenti. Urge un addestratore? Una pensione per cani? Tra le oltre duemila aziende iscritte a Cani.com, ci sarà sicuramente quella che fa al caso vostro. Cercate un allevamento per un nuovo cucciolo di razza o per dare un compagno di giochi, rigorosamente con pedigree, al vostro amico peloso? Il servizio Avvisacuccioli, attivabile nella sezione “Annunci”, è un sistema di alert della razza desiderata che segnala agli utenti iscritti le nuove cucciolate degli allevatori italiani non appena i “batuffolini” vedono la luce. In alternativa, è possibile sfogliare gli annunci degli ultimi cuccioli nati presso un allevamento, ordinandoli per razza, regione e provincia.

Anche l’interazione tra gli utenti si è evoluta nella direzione della semplicità e dell’apertura. Se sul vecchio portale era necessario utilizzare login e password dedicate, sul nuovo Cani.com è sufficiente collegarsi al proprio account di Facebook per utilizzare tutte le funzionalità e i servizi di entrambi in maniera integrata e condividere contenuti, informazioni e commenti all’interno della nostra grande comunità.

Buona navigazione,
lo staff di Cani.com

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Consigli libri da leggere

Ogni giorno molti lettori ci inviano email e messaggi chiedendoci consigli su quali libri da leggere quest’anno ma soprattutto quest’estate, infatti qual è il momento giusto per leggere un buon libro se non durante le vacanze, nei momenti di relax o più semplicemente sotto l’ombrellone, in spiaggia?

Il romanzo che questa settimana vi consigliamo di aggiungere alla vostra lista dei libri da leggere è Pigchic, la moda, l’amore, la sfiga pubblicato da Rizzoli e scritto dalla blogger milanese Demetra Dossi. Il libro, che come si evince dal titolo tratta principalmente di moda ma sempre con molta di ironia, ha come protagonista Dafne e le sue (dis)avventure. Dafne è una ragazza di ventitré anni, studentessa di Legge a Milano che per passione gestisce un fashion blog, Pigchic, proprio come il titolo del romanzo stesso. Dafne, la protagonista del libri da leggere di questa settimana, ha come sogno quello di diventare una giornalista di moda e scrivere articoli per la sua rivista preferita: Gevou, fondata e gestita dalla sua icona di vita e di stile Ludmilla Wintour, la sorella gemella meno conosciuta della famosa direttrice di Vogue America, Anna Wintour.
Per coronare il suo sogno però Dafne deve affrontare diverse peripezie, si sa infatti che entrare nel mondo della moda è molto difficile ed è ancora più difficile se si è perseguitati sempre dalla sfiga e dal fidanzato, che vorrebbe per lei una carriera diversa.

Questo libri da leggere oltre a tenervi compagnia durante i momenti di relax al mare o in montagna, vi potrà mostrare anche cosa si nasconde dietro il fashion system e i trucchi per entrare in questo mondo. Inoltre è ricco di aforismi inediti e simpatici sul mondo della moda e non solo.

Abbiamo inserito il romanzo nella categoria libri da leggere in quanto è un libro molto divertente e ironico, che vi farà innamorare di tutti personaggi, dalla protagonista Dafne, al fidanzato Andrea, pignolo e preciso come tutti gli ingegneri, fino al gattone arancione Paolo e vi farà appassionare a tutto ciò che riguarda la moda.

Adesso tocca a voi lettori, se avete consigli o opinioni riguardo i libri da leggere per quest’anno scrivete alla nostra redazione. Vi aspettiamo tra una settimana con la nostra rubrica! Nel prossimo articolo vi parleremo del nuovo libro di Serena Dandini, Dai diamanti non nasce niente, anche questo, come Pigchic, edito da Rizzoli. Ci è piaciuto molto leggerlo e non vediamo l’ora di raccontarvelo.

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Consigli libri 2011: la settima puntata

Per la rubrica consigli libri 2011 di questo mese vi proponiamo il recente romanzo Pigchic, la moda, l’amore, la sfiga della fashion blogger Demetra Dossi di Pigchic.com, pubblicato dalla casa editrice Rizzoli ed in vendita in tutte le librerie e online.

Abbiamo inserito questo romanzo tra i consigli libri 2011 poiché si tratta di un libro molto divertente e ironico, scorrevole, leggero ma appassionante, che vi farà senza dubbio avvicinare alla moda e al fashion system, mentre se siete già appassionate leggendo il romanzo potrete scoprire tutti i segreti, i retroscena e le indiscrezioni che si celano dietro questo fantastico mondo.

La protagonista del romanzo della nostra rubrica consigli libri 2011 è infatti Dafne, una giovane fashion blogger e studentessa di Giurisprudenza a Milano, dove convive con il preciso e pignolo Andrea, ingegnere edile, che non condivide la passione sfrenata di Dafne per la moda, e un simpatico quanto grasso gatto di nome Paolo, un po’ pasticcione e simpaticissimo. Il desideriodi Dafne, la protagonista della rubrica consigli libri 2011, è quello di diventare una giornalista di moda per la rivista Gevou, gestita da Ludmilla Wintour, sorella della famosa Anna Wintour (direttrice di Vogue America), ma nel corso del romanzo incontrerà diversi ostacoli e affronterà diverse avventure e peripezie prima di raggiungere il suo obiettivo.

Il libro può ricordare la saga kinselliana I love shopping, citata nella rubrica consigli libri 2011 dei mesi scorsi, gli elementi principali sono infatti anche in questo romanzo la moda, l’amore, l’ironia ed un pizzico di sfortuna che accompagna la protagonista Dafne fino alla fine del romanzo!

Nella rubrica del prossimo mese scopriremo insieme nuovi libri, state quindi sempre aggiornati, alla prossima!

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I libri da leggere 2011 consigliati dai nostri lettori

In seguito ad un recente sondaggio che abbiamo proposto ai nostri lettori riguardo i libri da leggere del 2011 sono emersi molti titoli interessanti e abbiamo scoperto che tra i primi posti si trova ricorrente il libro Pigchic, l’amore, la moda, la sfiga di Demetra Dossi, edito dalla casa editrice Rizzoli nel maggio 2011.

Protagonista di questo libri da leggere è Dafne, giovane studentessa di Giurisprudenza all’Università e fashion blogger, proveniente da un piccolo paese di provincia e trasferitasi a Milano, che cerca a tutti i costi di realizzare il suo sogno: lavorare nell’inarrivabile rivista di moda Gevou, a fianco di Ludmilla Wintour, sorella gemella della celebre direttrice di Vogue America Anna Wintour.

La giovane protagonista di questo libri da leggere Dafne dovrà affrontare numerose peripezie e disavventure prima di riuscire a vedere finalmente coronato il suo sogno e durante le sue odissee sarà sempre accompagnata dalla sfiga, uno degli personaggi principali del romanzo, da Paolo, il suo simpatico gattone, ma anche ostacolata dal fidanzato ingegnere Andrea, che non sopporta la sua grande passione per la moda e che, oltre a volerla un po’ più con i piedi più a terra, vorrebbe che si concentrasse sulla carriera forense.

Il libro viene consigliato dai nostri lettori tra i libri da leggere per quest’anno in quanto si tratta di un romanzo brillante, molto scorrevole, divertente e leggero, come infatti afferma la scrittrice stessa il libro è “leggero come un vestito di chiffon e frivolo come una gonna in pizzo”.

Per noi della redazione il romanzo è molto divertente, perfetto da portare in vacanza come piacevole lettura sotto l’ombrellone, lo consigliamo quindi anche noi insieme a nostri lettori e lo inseriremo nella classifica dei libri da leggere di quest’anno.

Questo romanzo si trova in vendita in tutte le librerie e su internet, al prezzo di 15,90 euro.

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I libri da leggere dell’estate 2011

Agosto è iniziato e finalmente gli italiani si preparano ad andare in vacanza. Ci aspettano lunghe distese di sabbia, mari azzurri come il cielo ma soprattutto tanto relax. Ma cosa portarsi dietro? Oltre al costume e alla crema solare nella valigia non devono mancare i libri da leggere sotto l’ombrellone. A tal proposito in questo articolo e nei prossimi proponiamo una serie di libri che vi terranno compagnia durante le vacanze.
Iniziamo con il primo libri da leggere: Pigchic, la moda, l’amore, la sfiga, scritto da Demetra Dossi, la giovane blogger dell’omonimo Pigchic.com. Il libro, edito dalla casa editrice Rizzoli, fa parte dei libri da leggere che vi consigliamo per l’estate. Il libro racconta la storia di Dafne, una ragazza nata in un piccolo paese nella provincia di Milano e trasferitasi poi nella grande metropoli lombarda. Dafne ha 23 anni, studia Giurisprudenza, e convive con il fidanzato Andrea, ingegnere edile, che proprio non riesce a sopportare la sfrenata passione di Dafne per tutto ciò che riguarda la moda.

Tuttavia Dafne è intenzionata a seguire il suo sogno: scrivere per la sua rivista di moda preferita, Gevou, e lavorare a fianco della direttrice Ludmilla Wintour, sorella della più famosa Anna Wintour, direttrice di Vogue America.
Essendo la protagonista molto sbadata e pasticciona non sarà facile per lei realizzare il suo sogno, ottenere il tanto sognato colloquio con Gevou. Dovrà infatti affrontare diversi ostacoli tutti causati dalla sua simpatica Sfiga, co-protagonista indiscussa del romanzo.

Questo libri da leggere è divertente e leggero, nonostante sia un libro poco impegnativo contiene numerosi spunti su cui riflettere e riuscirà a tenervi compagnia durante questa calda estate.
Pigchic è un libri da leggere adatto sia a “grandi” che “piccini”, sia ad amanti della moda che non. verrete subito conquistati dalla goffaggine di Dafne, dalla simpatia del gatto Paolo e dalla estrema precisione di Andrea. Verreti catapultati in una Milano piena di eventi, brio e allegria. Vi ricordiamo che questo libri da leggere è edito da Rizzoli ed è nelle librerie da maggio 2011. Lo potete trovare sia in libreria che online.

Nel prossimo libro parleremo di un noir, ma non vi riveliamo altro.

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Circolo letterario: i libri consigliati del 2011

Dopo aver parlato del libro di dell’icona di stile francese Ines de la Fressange che in La Parigina offre consigli personali di stile, eleganza e bellezza raccolti in anni e anni trascorsi nella moda, è il momento di passare al prossimo libro consigliato. Per chi non lo sapesse noi de “Il circolo letterario non serioso”, un movimento nato alcuni anni fa che raccoglie appassionati di letteratura di ogni genere, ogni anno, con l’arrivo o dell’inverno o dell’estate, proponiamo ai nostri seguaci e più in generale a tutti gli appassionati, un elenco di libri consigliati che dopo un attento esame abbiamo deciso di consigliarvi, appunto.

Come dicevamo, dopo aver parlato della guida allo stile di Ines, è il momento di un altro libro, questa volta come libro consigliato abbiamo scelto il romanzo dell’autrice agli esordi Demetra Dossi che ha appena pubblicato un romanzo con la casa editrice Rizzoli intitolato: Pigchic, la moda, l’amore, la sfiga. Un libro che riprende nel titolo il blog dell’autrice e che racconta le avventure di Dafne, una ragazza che sogna di diventare una giornalista e scrivere per Gevou, la sua rivista di moda preferita. È a partire dalla trama che ci noi del circolo ci siamo convinti a leggerlo e siamo rimasti divertiti e soddisfatti a tal punto da decidere di inserire il romanzo nella lista dei libri consigliati che ogni settimana vi sottoponiamo.
Per Demetra, l’autrice di oggi dei nostri libri consigliati, l’universo femminile si divide in due categorie: ci sono le donne che inciampano: donne normali pieni di difetti, che affrontano ogni giornata su tacchi alti ma con un paio di ballerine in borsa, e quelle che non inciampano: perfette, sempre truccate, mai una parola o un vestito fuori posto. Dafne, la protagonista del romanzo dei libri consigliati dal nostro circolo, appartiene a pieno titolo alla prima categoria. Fino a diciott’anni a stento riconosceva una spazzola da un pettine (figuriamoci una Birkin da una Kelly). Poi la moda l’ha cambiata e adesso ai bermuda preferisce le gonne, anche se non ha mai smesso di calzare le sue amate All Star. Attraverso il suo blog, Pigchic.com, fatto di commenti dissacranti, approfondimenti di stile e consigli pratici su come sopravvivere ai disastri quotidiani, Dafne condivide con la variegata comunità del web la sua passione per vestiti, borse e scarpe. Ma il fidanzato Andrea, ingegnere edile, preciso, meticoloso e con i piedi per terra attaccati con la colla, non fa che dirle di concentrarsi su cose meno sciocche della moda e di pensare piuttosto a diventare avvocato.
Tra sfilate e tentativi di imbucarsi nei backstage, viaggi e interviste improbabili, intense sessioni di shopping, burrasche con Andrea e qualche turbamento per il bell’Edoardo, la ragazza più imbranata e simpatica che ci sia cercherà di farsi strada, rigorosamente su tacco 12, nella moda e nella vita; e soprattutto proverà a realizzare il suo grande sogno, scrivere per la rivista dell’altra Wintour e conquistarla con la sua irresistibile esuberanza. Pigchic è un romanzo brillante, leggero come un vestito di chiffon e frivolo come una gonna in pizzo, scritto per tutti coloro che pensano che l’immagine non sia tutto, ma molto di più.

Non vogliamo aggiungere altro per non svelarvi troppo, a noi è piaciuto e ci ha fatto ridere e proprio per questo lo abbiamo inserito nei libri consigliati dal circolo letterario non serioso. Settimana prossima il circolo vi sottoporrà un altro libro della lista libri consigliati, questa volta di tutt’altro genere: il prossimo libro di cui vi parleremo è Per Sempre di una delle nostro autrici preferite: Susanna Tamaro.

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La nostra lista di libri da leggere

Il 23 marzo il Presidente del Centro per il libro e la lettura, Gian Arturo Ferrari, ha presentato presso la Biblioteca Casanatense di Roma, i dati emersi dall’indagine “Rapporto sull’Acquisto e la Lettura di libri”, commissionato dal Centro per il libro e la lettura alla Nielsen Company. Dall’indagine, condotta questa volta in modo ancora più analitico e sistematico, emergono dati molto importanti che si riferiscono agli ultimi mesi dell’anno 2010: ottobre, novembre e dicembre.

Dall’indagine è emerso che il 33% degli italiani ha acquistato almeno un libro nel corso degli ultimi mesi. Quasi 7 milioni di persone hanno acquistato più di tre libri. La maggior parte degli acquirenti di libri sono diplomati o laureati e risiedono per la maggior parte tra il Nord Italia e il Centro Italia e hanno dai 25 ai 35 anni. Le donne acquistano più libri rispetto agli uomini. Abbiamo voluto elencare i dati di questa importante indagine perché, nonostante siano stati fatti dei passi importanti rispetto agli anni precedenti – dove la maggior parte degli italiani a stento riusciva a terminare un libro in un anno – i dati non possono ancora essere considerati come positivi. Sì, si legge di più, ma non è ancora abbastanza. Partendo da questa indagine, noi appassionati lettura, abbiamo deciso di dare il nostro contributo e proporre una lista di libri da leggere per incentivare così gli italiani alla lettura. Sulla base di una serie di criteri fra i quali: prezzo e semplicità di lettura, abbiamo selezionati una lista di libri da leggere che vi consigliamo. Questa lista, però, è ovviamente personale. I libri che non sono stati inseriti non sono meno interessanti rispetto a quelli inseriti.

Visto che dai dati emersi dall’indagine risulta che le donne acquistano più libri rispetto agli uomini (con un 34% rispetto a un 31%), abbiamo pensato di rivolgerci per questo ennesimo “consiglio di lettura” alle donne. Fra i libri presenti nella lista libri da leggere vi proponiamo oggi il romanzo di Demetra Dossi, Pigchic. Un libro divertente che parla della storia di Dafne, una ragazza che vive a Milano, frequenta l’università e sogna di diventare una giornalista di moda. Ma attenzione: non si tratta dell’ennesimo romanzo chick lit i libri da leggere che ormai ha un po’ stancato, qui non si parla solo di moda e la protagonista non è una shopping dipendente. Dafne infatti ha un’innata capacità nel combinare pasticci ed è proprio questo uno dei punti di forza del romanzo, che fin da subitosi rivela divertente e brillante. Pigchic è uno dei tanti libri che in queste settimane vi stiamo consigliando e che fa parte della lista libri da leggere che abbiamo selezionato appositamente per voi. È edito da Rizzoli e lo trovate in tutte le librerie.
Nel prossimo “consiglio di lettura” ci concentreremo sui maschi (ma non solo) proponendovi un libro di fantascienza.

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E’ uscito Pigchic, la moda, l’amore, la sfiga – lo trovi in libreria

Milano, 17 maggio 2011 – è uscito il primo romanzo di Demetra Dossi: Pigchic, la moda, l’amore, la sfiga, edito da Rizzoli, collana 24/7. Disponibile in tutte le librerie nonché online.

L’universo femminile si divide in due categorie: le donne che inciampano e sono piene di difetti, donne normali che affrontano ogni giornata su tacchi alti ma con un paio di ballerine in borsa, e quelle che non inciampano, perfette, sempre truccate, mai una parola o un vestito fuori posto.
Dafne appartiene a pieno titolo alla prima categoria. Fino a diciott’anni a stento riconosceva una spazzola da un pettine (figuriamoci una Birkin da una Kelly). Poi la moda l’ha cambiata e adesso ai bermuda preferisce le gonne, anche se non ha mai smesso di calzare le sue amate All Star. Per affinità di sorte e di carattere ha eletto a modello Ludmilla Wintour, la gemella sfigata dell’onnipotente direttrice di “Vogue America”.

Attraverso un blog, Pigchic.com, fatto di commenti dissacranti, approfondimenti di stile e consigli pratici su come sopravvivere ai disastri quotidiani, Dafne condivide con la variegata comunità del web la sua passione per vestiti, borse e scarpe. Ma il fidanzato Andrea, ingegnere edile, preciso, meticoloso e con i piedi per terra attaccati con la colla, non fa che dirle di concentrarsi su cose meno sciocche della moda e di pensare piuttosto a diventare avvocato.

Tra sfilate e tentativi di imbucarsi nei backstage, viaggi e interviste improbabili, intense sessioni di shopping, burrasche con Andrea e qualche turbamento per il bell’Edoardo, la ragazza più imbranata e simpatica che ci sia cercherà di farsi strada, rigorosamente su tacco 12, nella moda e nella vita; e soprattutto proverà a realizzare il suo grande sogno, scrivere per la rivista dell’altra Wintour e conquistarla con la sua irresistibile esuberanza.

Pigchic è un romanzo brillante, leggero come un vestito di chiffon e frivolo come una gonna in pizzo, scritto per tutti coloro che pensano che l’immagine non sia tutto, ma molto di più.

Demetra Dossi è nata nel “Principato di Melzo” il 30 ottobre del 1989. Oggi vive a Milano dove studia Giurisprudenza. Non ha peli sulla lingua (e nemmeno sulle gambe). ha un fidanzato ingegnere che compensa il suo essere sempre con la testa fra le nuvole. Sogna di diventare una giornalista di moda. Due anni fa, per la gioia del fidanzato, ha creato il blog Pigchic.com .

Per ulteriori informazioni e approfondimenti visitate il sito ufficiale del libro: www.pigchic.it .

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Libri consigliati: la lista dei libri da leggere

Con l’avvicinarsi dell’estate inizia il toto “libro sotto l’ombrellone”, quali libri è meglio portarsi in vacanza? E’ meglio acquistare un libri da leggere pin spiaggia sotto il sole ma anche in montagna distesi su un prato, o è meglio variare e portarsi dietro tanti libri quanti sono i posti che visiteremo?
Nonostante i sondaggi facciano emergere un sempre più scarso interesse nei confronti della letteratura (sia straniera che italiana), un dato rilevante sottolinea come, con l’avvicinarsi delle vacanze, gli italiani siano più propensi ad andare in libreria ad acquistare libri. Il problema però che tutti si pongono è sempre il medesimo: quali sono i libri da leggere? Quali romanzi vale veramente la pena sfogliare? Perché se già siamo un popolo di pigroni, che spesso fa fatica a terminare anche solo un libro in un anno, figuriamoci se siamo disposti ad acquistare il libro sbagliato. Noi che supportiamo la lettura dei libri, abbiamo così pensato di proporvi un elenco di libri da leggere, proponendovi di volta in volta un libro da acquistare.

Prima di partire con l’elenco dei libri da leggere vogliamo fare una premessa: quelli che troverete in questo articolo e nei prossimi sono quelli che, dopo un’accurata analisi dei libri presenti nel panorama italiano, abbiamo deciso di consigliarvi. Questo non vuol dire che i libri che non sono stati inseriti non meritino di essere letti, ma sulla base di una serie di criteri, abbiamo deciso di escluderli e preferirne altri. Ma adesso bando alle ciance e partiamo subito con il primo libro della lista di libri da leggere che vi consigliamo: Pigchic. Si tratta di un romanzo pubblicato da Rizzoli, che fa parte della collana 24/7 ed è stato scritto dalla neo-scrittrice Demetra Dossi, che, ha soli 21 anni, ha già pubblicato il suo primo libro. Pigchic – la moda, l’amore, la sfiga, è un romanzo divertente e spigliato che parla di Dafne, una studentessa 23enne sbadata e pasticciona, che studia giurisprudenza ma sogna di diventare una giornalista di moda. Dafne si è trasferita dalla provincia a Milano, dove vive insieme al fidanzato preciso e ordinato (tutto il contrario di lei!) e a un gatto sempre a dieta, un po’ scorbutico ma molto buffo, di nome Paolo. Attraverso una serie di peripezie, incidenti di percorso e una grossa dose di risate, Dafne cercherà di farsi strada nel mondo della moda, senza mai perdere il suo senso dell’umorismo. Ci riuscirà? Quando arriverete alla fine ce lo farete sapere.

Questo è il primo libro della lista di libri che vi consigliamo per l’estate. Non è un libro impegnativo ed è adatto a tutti, sia grandi che piccini, sia fashion victim che anti-modaioli.

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Libri da leggere: le nostre proposte

Groucho Marx diceva: “All’infuori del cane, il libro è il migliore amico dell’uomo”. Non la pensano così molti italiani dato che, stando a quanto riportato da recenti sondaggi, sono in molti quelli che nell’arco di un anno ne leggono a mala pena uno. Già nel 2000 erano emerse statistiche sconcertanti: allora, il 52% degli italiani non aveva letto nemmeno una pagina nell’arco di un anno (dopo di noi solo la Francia, con il 61%, la Germania, con il 66%, e l’Inghilterra con il 74%). Dati confermati nel 2005 e ribaditi oggi.

Eppure il nostro Paese è la patria di numerosi scrittori stimati e letti in tutto il mondo: Dante Alighieri, Umberto Eco, Alessandro Manzoni, Italo Calvino e via dicendo. Perché questo disinteresse? Le ragioni sono tante e non è questo il luogo per discuterne. Quello che oggi vogliamo fare e incentivare la lettura proponendo titoli di libri da leggere che noi riteniamo validi. Invece che polemizzare, abbiamo pensato di rimboccarci le maniche e persuadere gli italiani ad andare in libreria e passare una serata leggendo i libri da leggere che abbiamo consigliato, invece che guardare uno di quei programmi spazzatura che ogni giorno si vedono in televisioni.

La lista dei libri da leggere si basa su quelli che sono appena usciti e che si distinguono per simpatia e semplicità, non ci piacciono quei libri da leggere noiosi, prolissi, che vogliono parlare di tutto e poi finiscono per trattare di niente. E non vogliamo neanche proporvi i “soliti nomi” della letteratura italiana che le maestre ci hanno fatto leggere quando eravamo seduti sui banchi di scuola. Vogliamo proporvi libri da leggere freschi, vivaci, meglio se di scrittori emergenti che, in un Paese che dimostra così scarso interesse verso la lettura, hanno ancora più bisogno di pubblicità.
È importante, però, sottolineare, che la nostra lista di libri da leggere è personale, se dei libri non sono stati inseriti non vuol dire che non siano interessanti e non meritino di essere letti. Non potendo proporre una lista di libri da leggere lunga un chilometro, abbiamo dovuto eseguire un’attenta selezione che, anche se a malincuore, ha portato a escludere alcuni titoli per dar spazio ad altri.

Nella nostra lista inseriamo il libro Pigchic, il primo romanzo della scrittrice Demetra Dossi. Il libro, edito da Rizzoli Editore, collana 24/7, ci è subito piaciuto per il taglio divertente della storia, che parla di Dafne, una giovane studentessa di Giurisprudenza che sogna di diventare giornalista e si divide fra lavoretti, faccende domestiche, un micio pigro e dispettoso e un fidanzato un po’ troppo puntiglioso (non a caso ingegnere). Un libro che si preannuncia fin da subito frizzante grazie al sottotitolo: la moda, l’amore, la sfiga.
Pigchic rientra fra i libri della lista che vogliamo consigliarvi. Un libro da regalare all’amica trendy ma anche al collega di cui della moda proprio non importa niente.

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L’orchidea si veste di moda con una limited edition in tessuti Mantero

Regalare una pianta è sempre qualcosa di speciale che va dritto dritto al cuore, un gesto di affetto carico di significato perché si dona un pezzetto di vita. Man mano che la pianta vive e cresce, diventa sempre più bella, evocando continuamente il ricordo della persona che l’ha donata. Tra tutte le piante, la raffinata ed elegante orchidea è il regalo ideale per la Festa della Mamma, soprattutto quest’anno grazie ad una nuova originale iniziativa. Questo fiore, originario dalle zone tropicali e sub-tropicali come l’Asia e il Sudamerica è un cosmopolita essendo diffusa in tutti i contenenti. Si tratta dunque di un fiore tenace e combattivo proprio come la mamma, simbolo di dolcezza, eleganza, amore, forza e coraggio. Per celebrare la mamma il Flower Council of Holland, con l’aiuto dei moda blog che hanno diffuso la notizia, ha lanciato una speciale iniziativa. Come si legge sui moda blog che ne hanno parlato: l’orchidea è uno dei simboli della femminilità, che unisce fascino e charme, ed è proprio per questi motivi che in occasione della Festa della Mamma si avvolge di un coprivaso borsetta very chic, diventando un regalo speciale e trendy: la Orchid Bag. L’iniziativa, che ha conquistato i moda blog, è una limited edition che si potrà trovare solo in esclusivi e selezionati concept store italiani.

La Orchid Bag di cui hanno parlato i moda blog italiani, trasforma un fiore in un dono originale e prezioso visto che, come dicono i fashion blogger sui loro moda blog: la borsetta è realizzata utilizzando i pregiati tessuti Mantero ed è avvolta da un romantico fiocco in raso rosso rubino. L’inedita shopper che piace ai moda blog diventa così un versatile accessorio da esibire in diverse occasioni per mamme alla moda sempre attente ai dettagli più glamour.

Il Flower Council of Holland, artefice dell’iniziativa di cui hanno parlato i moda blog, è l’ente di riferimento per la promozione della floricoltura olandese in Italia e nel mondo. L’organizzazione, che ha sede a Leiden, è finanziata dalle quote devolute dai produttori e grossisti olandesi di piante e fiori. Essendo l’Italia un paese che da sempre ama i fiori, il Flower Council of Holland ha pensato di lanciare questa simpatica e glamour iniziativa. Un’iniziativa che ha lo scopo di sensibilizzare il grande pubblico nei confronti delle piante in vaso, meravigliose compagne di vita che ci circondano di energia e piacere, allietando le nostre giornate. La Orchid Bag si potrà trovare presso: First Floor – c/o Vincenzo D’Ascanio a Milano, Tearose a Milano, Monza e Roma, Flo’ Fiori a Bologna, Labardi Fiori a Firenze, Callas a Cremona, Falcetta Floreal Designer a Barletta.

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Sentenza Thyssenkrupp: il valore della consulenza in materia di sicurezza

Settimana scorsa tutti gli occhi erano puntati sul Tribunale di Torino, chiamato a decidere sull’incidente verificatosi tre anni fa presso la Thyssenkrupp, nel quale persero la vita sette operai. La sentenza definitiva emessa dal Tribunale ha condannato a scontare 16 anni e mezzo per omicidio volontario Herald Hespenhahn, l’amministratore dell’azienda. Una sentenza significativa che rincuora i familiari delle vittime e che offre numerosi spunti di riflessione, specie sulla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Dopo l’incidente alla Thyssenkrupp, infatti, il governo si è subito operato per redigere un nuovo testo di legge sulla sicurezza sul lavoro che stravolgesse il D. Lgs. 626/1994, ormai quasi del tutto obsoleto e incapace di far fronte alle nuove esigenze della società verso questo importante tema. Risultato: l’emanazione nel 2008 del decreto legislativo n.81, l’attuale Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che, oltre a un nuovo e più ferreo impianto sanzionatorio, introduce degli obblighi prima inesistenti come una serie di piani formativi estremamente mirati, dedicati a figure fino a quel momento non esistevano. Una figura già presente nel vecchio dettato normativo ma spesso non considerata era, ad esempio, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) il quale, con l’introduzione del nuovo Testo Unico, si è visto soggetto di importanza strategica e titolare dell’obbligo di frequentare corsi RLS nonché corsi periodici di aggiornamento RLS.
“Basta morti sul lavoro, ci vuole più sicurezza”. Era questo uno degli slogan che, a pochi giorni dal terribile incidente, i familiari delle vittime nonché tutti i lavoratori dell’azienda ripetevano a gran voce. Perché oggi come ieri il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro è sottovalutato, viene percepito come un costo e non come un investimento. Per molti datori di lavoro è un inutile spreco di tempo e denaro mentre le tristi vicende che leggiamo ogni settimana sui giornali o ascoltiamo in televisione o alla radio, ci insegnano che purtroppo non è così. Basti pensare a quanto successo qualche giorno fa alla Saras.

Ma come fermare tutto questo? Con sanzioni e pene severe, certo, ma non basta. Non si può lasciare che gli incidenti avvengano e intervenire solo dopo, bisogna attivarsi per mettere in pratica le disposizioni del D. Lgs. 81/2008 e formare e informare i lavoratori, specie il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, una figura chiave all’interno dei luoghi di lavoro, che unisce i lavoratori al datore e i dirigenti. Egli, come si evince dal nome, rappresenta i lavoratori e, grazie alle conoscenze apprese durante corsi RLS, conosce i loro diritti nonché gli obblighi che il datore di lavoro è chiamato ad eseguire. Proprio per questo motivo vorremmo oggi soffermarci sulla figura del RLS e parlare del percorso formativo che la legge gli impone. Il d.lgs. 81/2008, infatti, all’art. 37 prevede, per tutti gli RLS, senza alcuna eccezioni, l’obbligo di frequentare, una volta eletti o designati, corsi RLS i cui contenuti minimi sono elencati dallo stesso articolo, e sono: i principi giuridici sia comunitari che nazionali, la legislazione generale e speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, i principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi, la definizione e l’individuazione dei fattori di rischio, la valutazione dei rischi, l’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione, gli aspetti normativi dell’attività di rappresentanza dei lavoratori e le nozioni di tecnica della comunicazione.

I corsi RLS hanno come obiettivo quello di formare i rappresentanti fornendo loro tutte le conoscenze indispensabili per lo svolgimento del compito che sono stati chiamati a ricoprire, nonché le tecniche e le misure di protezione e prevenzione dai rischi. Inoltre, corsi RLS sensibilizzano l’RLS sul tema della sicurezza sul lavoro, fornendogli anche un excursus sulle tecniche comunicative. Oltre a definire i contenuti minimi del corso di formazione, il D. Lgs. 81/2008 prevede anche una durata minima dei corsi RLS che è di 32 ore. Terminato il corsi RLS base, il RLS deve seguire dei corsi di aggiornamento periodico così come disposto dal dettato normativo.

OPS S.r.l. rappresenta, nel settore della formazione e della consulenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, un consolidato punto di riferimento per numerose aziende presenti su tutto il territorio nazionale che ci hanno permesso di gestire per loro conto numerosi processi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro e che si affidano ai nostri professionisti per la gestione o anche semplicemente per un consulto circa le tematiche della sicurezza sul lavoro. La nostra base logistica è nel centro di Milano ma prestiamo consulenza ed eroghiamo servizi su tutto il territorio nazionale.
La OPS S.r.l., società leader nel settore della sicurezza sul lavoro, rappresenta nel settore della formazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro un punto di riferimento per numerose aziende presenti su tutto il territorio. Oltre 1000 sono infatti i lavoratori che ogni anno seguono dei corsi di formazione organizzati dalla nostra società, che da sempre si distingue per qualità, prezzi competitivi ed esperienza. Con sede a Milano, la OPS S.r.l. opera su tutto il territorio italiano, organizzando corsi di formazione sia in aula che presso la sede del Cliente.
Come già accennato, la nostra società opera da anni nel settore della formazione, organizzando a cadenza periodica corsi RLS della durata di 32 ore. Tali corsi di formazione si tengono nelle sale convegni di alberghi situati sempre in zone centrali facilmente raggiungibili dai corsisti sia in auto che con i mezzi pubblici. I corsi RLS vengono tenuti da docenti esperti con minimo cinque anni di esperienza maturata nel settore della formazione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Al termine del ciclo formativo, previo superamento di un test finale volto a verificare l’avvenuto apprendimento del corsista, il lavoratore riceverà un attestato comprovante l’avvenuta frequentazione del corso e valido su tutto il territorio nazionale.

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Oskar Zieta e la tecnologia Fidu

Negli ultimi anni la presenza di designer polacchi è in continua crescita sulla scena del design internazionale, argomento di cui si parla molto sul web. Primo tra tutti, Oskar Zieta, classe 1975, architetto, nato a Szczecin, nel nord della Polonia, di cui hanno parlato anche moda blog, il quale ha avuto un percorso particolare e un boom sorprendente grazie a una collezione dalle forme inedite e accattivanti, arricchita da una palette vivace di colori e l’applicazione di un’innovativa tecnologia.

Come si legge su un moda blog che ripercorre la sua storia, Zieta si trasferisce in Svizzera nel 2003 dove lavora come ricercatore e insegnante a Zurigo presso il Federal Institute of Technology con un master in Computer Aided Architectural Design (CAAD). Sempre sul moda blog di un fashion-blogger si legge che, durante il dottorato, mette a punto la tecnologia FIDU –Free Inner Pressure Deformation – che riesce a trasformare superfici piatte sagomate, costituite da due lastre in acciaio in precedenza saldate tra loro, in oggetti tridimensionali grazie all’iniezione di un getto d’aria compressa. Dopo anni di ricerca, nel 2007 Zieta ha ottimizzato questa tecnologia, iniziando così la sua produzione e fondando la sua azienda, la zieta prozessdesign, a Breslavia, in Polonia.

Il successo dei suoi prodotti, come testimoniano i moda blog, non è associato solo all’utilizzo della tecnologia FiDU, ma nasce dalla combinazione di tre elementi: la ricerca tecnologica, il design inedito, un processo di produzione capace di fornire soluzioni innovative in grado di modellare stabilmente la forma per realizzare pezzi sempre diversi l’uno dall’altro. Il processo, come si legge su un moda blog, è un equilibrio perfetto tra produzione di massa e edizione limitata perché parte degli oggetti, per esempio la seduta Chippensteel 5.0, richiede una finitura manuale da parte del designer. La sua vasta e colorata collezione, che sembra gonfiata come un salvagente, è oggi presente negli store più importanti del design internazionale, da Moss di New York a diversi museum stores.

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Giorgio Armani presenta le sue nuove fragranze primaverili

Una brezza fredda come il ghiaccio risveglia i nostri sensi addormentati sotto il sole ardente dell’estate. Per l’estate 2011, i profumi di seduzione “must” Armani Code per uomo e per donna vengono reinterpretati nella versione estiva. Ghiacciati, i flaconi sono coperti di brina come se fossero immersi nel secchiello dello champagne. La collezione è composta da Armani Code pur femme, uno dei profumi più amati dai fashion blogger, e da Armani Code Summer pour homme.

Il profumo donna, che piace ai fashion blogger, ha una sagoma sottile e affusolata, si tratta di una bottiglia di vetro smerigliato, decorata da un ricamo floreale e con un tappo di lacca lucida. Il profumo uomo, invece, ha una forma cilindrica e virile ed è rinfrescata dal vetro smerigliato con sfumature che vanno dal blu scuro al ghiaccio.

Come dicono alcuni fashion blogger che hanno testato in anteprima il profumo, Armani Code Summer pour femme rappresenta una deliziosa evasione floreale. Questa interpretazione è una nuova ode ai fiori d’arancio che evocano una rappresentazione della seduzione più luminosa, esuberante, audace e fruttata. Nelle note di testa, si legge su un blog di moda di un fashion blogger, il neroli è ravvivato dall’arancia amara e da un sorbetto ghiacciato alla pera. Segue il famoso accordo fiore d’arancio e gelsomino di sambac, reso frizzante dallo zenzero, e istantaneamente ravvivato dalla presenza cristallina del ciclamino, appena spruzzato di rugiada. Questa delicata vertigine è accompagnata da una scia sottile – dice un fashion blogger- sensuale, accarezzata da vaniglia, legni bianchi pregiati e dalla morbidezza vellutata del muschio.

Armani Code Summer pour homme, dice uno dei fashion blogger di blog di moda maschili che ha provato il profumo, è come in una splendida fuga, questo boisé orientale esperidato è una composizione sostenuta dagli agrumi e dalla brezza marina. La fragranza, continua il fashion blogger, esordisce con l’abbagliante luce mediterranea. Bergamotto, pompelmo, limone e neroli verde si mescolano con inebrianti note acquatiche per una crociera in mare aperto.
Tutto questo cede il passo all’insostituibile foglia di olivo, galvanizzata dalla tonificante freschezza aromatica dell’estragone, e infine addolcita dalla rosa e dal legno di cedro. Le note di fondo sono un audace accordo di legno di Gaiac affumicato, ambra trasparente e tenero muschio.

I due profumi di Armani sono disponibili in tutte le migliori profumerie e sono una delle novità aprile 2011. I prezzi indicativi sono 65 euro per la fragranza femminile (confezione da 75 ml spray) e 58,50 euro per la fragranza maschile (confezione da 75 ml spray).

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Zieta BazAir e le Pearl Plopp al salone del mobile

In occasione del Salone del Mobile di Milano 2011, la galleria Cardi Black Box presenta Zieta BazAir, un’installazione site-specific del designer polacco Oscar Zieta. Il giovane designer Oskar Zieta, classe 1975, molto conosciuto dai blogger, anche dai moda blog, presenta presso la Galleria Cardi Black Box, un’installazione inedita sospesa tra cielo e terra. Un inusuale self-service del design reso possibile grazie a una produzione superleggera dei suoi noti sgabelli Plopp, di cui i moda blog hanno parlato, i quali sono realizzati in edizione limitata (solo 100 pezzi) per la galleria per la prima volta in alluminio e in finishing perlato.

La ricerca di Zieta si è sempre orientata sulla sperimentazione e sull’ innovazione – si legge su un moda blog – questa volta l’artista polacco ha voluto dimostrare come la tecnologia FIDU – Free Inner Pressure Deformation – possa essere applicata non solo all’inox ma anche all’alluminio, in modo da alleggerire ulteriormente i suoi pezzi rendendoli facilmente trasportabili e contemporaneamente solidi e resistenti.

Per far galleggiare le sedute nello spazio, Zieta ha concepito un’invasione di palloni bianchi che, come si legge nei moda blog, sospendono a mezz’aria Pearl Plopp: chi se ne vorrà impossessare è invitato a fare da solo, come in uno dei bazar all’aperto di Samarcanda, ricco di perle, gioielli e piccoli souvenir. Resta una sorpresa il modo in cui si potrà raggiungere gli sgabelli e tirarli a sé e lo si potrà scoprire solo visitando la mostra.

Su un moda blog si legge: “per i nuovi Pearl Plopp è stato studiato un packaging tailor-made, anche questo realizzato in occasione di Zieta BazAir che impreziosisce l’oggetto facilitandone il trasporto. Si tratta di un manufatto artigianale in lino, a sottolineare la doppia valenza dell’intero lavoro di Zieta, la serialità che non esclude l’esclusività dei suoi pezzi”.

Come gioielli preziosi, si legge su un moda blog, piccole Pin di misure diverse formeranno una scultura verticale sui muri di Cardi Black Box. Le Pin, nello stesso finishing perlato degli sgabelli, nascono come attaccapanni, si legge sempre sul moda blog, ma diventano elementi decorativi volti a sottolineare la flessibilità e la valenza estetica del lavoro di Zieta.

Al primo piano della Galleria saranno inoltre disponibili alcune sagome vuote (piatte, senza aria), delle note sedute di Oskar Zieta che il pubblico potrà gonfiare autonomamente grazie a un potente compressore.

Il progetto Zieta BazAir alla Galleria Cardi Black Box è incentrato sulla leggerezza, le tonalità lievi, il self-mad ma soprattutto sulla sostenibilità, argomento caro ai moda blog, in quanto non solo la sua ultima produzione per Cardi in alluminio è interamente riciclabile ma la tecnologia impiegata ha un basso impatto ecologico, valore indispensabile per il designer. Zieta crede nelle diverse possibilità che la tecnologia FIDU può fornire non solo nel campo del design ma anche in quello dell’architettura (oggetti realizzati con FIDU possono sostenere un peso dieci volte superiore alla loro massa, a dire che un elemento di 100 Kg può sopportare circa 1 tonnellata) ciò permetterebbe di semplificare i processi produttivi e ottimizzare i costi e tempi di trasporto; come accadrebbe in un bazar futuristico.

Zieta BazAir è la prima personale del designer in Italia.

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Sicurezza sul lavoro: i lavoratori scioperano contro le spie alla Magneti Marelli

Il 21 marzo scorso, gli operai della Magneti Marelli di Cravalcore hanno tutti aderito allo sciopero di un’ora. Il motivo: denunciare i passi indietro che l’azienda continua a fare in materia di salute e sicurezza sui lavoratori. I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (cioè quelle persone elette o designate all’interno dell’azienda, che rappresentano i lavoratori nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro e che devono svolgere corsi RLS come previsto dal d.lgs. 81/2008, il Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro) devono essere coinvolti in tutti gli aspetti che riguardano la sicurezza sul lavoro, come dispone l’art. 50 del Testo Unico. Essi, però, come denunciano le RSU: sono invece “tenuti al margine di qualsiasi coinvolgimento, sia nella consultazione per la compilazione dei documenti di valutazione dei rischi che nei team operativi ufficiali dove si preferisce la consultazione di cosiddetti ‘capitani della sicurezza’ rispetto alle figure istituzionali previste dalla legge”.
Lo sciopero, detto anche “lo sciopero contro le spie” è stato indetto contro i c.d. Capitani della sicurezza, figure istituite dalla stessa azienda per fare rapporto contro coloro che non indossano i dispositivi di protezione individuale (DPI) previsti per legge. Insomma: l’azienda non coinvolge come dovrebbe gli RLS che hanno svolto gli appositi corsi RLS e sono quindi dotati di tutte le conoscenze necessarie per svolgere il loro ruolo, ma si avvale di questi Capitani, scatenando il disappunto dei lavoratori della Marelli, che non ci stanno.

I lavoratori “sono sfiduciati nel segnalare situazioni ed eventi potenzialmente insicuri sui quali non solo mancano risposte concrete – dicono le RSU – si continua a lavorare in situazioni insicure e pericolose, (e la società) sceglie la scorciatoia punitiva nei confronti di chi subisce un infortunio sul posto di lavoro”.

Lo sciopero dei lavoratori ha trovato il supporto del Medico del Lavoro, nonché docente di Mediciana Sociale presso l’Università di Venezia, il dottor Vito Totire, secondo il quale “enfatizzare l’aspetto del controllo di tipo militare-sanzionatorio è sbagliato”. E questo perché “induce un concetto passivo di protezione fondato sull’obbedienza e non sull’adesione consapevole”.

Ricordiamo che il RLS è una figura prevista dal d.lgs. 81/2008, che svolge un ruolo fondamentale all’interno del luogo di lavoro. Egli, infatti, è quella persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. Come previsto dall’art. 37 del sopracitato decreto legislativo, il RLS deve frequentare corsi RLS, durante i quali devono essere obbligatoriamente trattati una serie di temi, elencati dallo stesso articolo al comma 11. Fra questi troviamo, ad esempio, la legislazione, sia generale che speciale, la definizione e l’individuazione dei fattori di rischio, le tecniche di comunicazione e la valutazione dei rischi. Il RLS ha dunque diritto a ricevere una formazione particolare in materia di salute e sicurezza sul lavoro, egli ha diritto ha frequentare corsi RLS che gli assicurino adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi. Perché lo scopo corsi RLS è quello di fornire al rappresentante le conoscenze nonché le tecniche di prevenzione e protezione che gli permettano di svolgere appieno il ruolo che ricopre.

I corsi RLS hanno una durata minima di 32 ore e prevedono, alla fine del percorso formativo, lo svolgimento di un test di verifica finale il quale serve a verificare l’avvenuto apprendimento dei temi trattati. Inoltre, sempre il d.lgs. 81/2008, dispone che gli RLS debbano frequentare corsi di aggiornamento.

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Pirelli P Zero, l’esperimento diventato un cult

A fine Ottocento erano impermeabili in caucciù. Oggi l’abbigliamento della griffe di pneumatici ha un’anima sperimentale. Dall’appeal fashion e sexy come piace ai fashion blogger. In comune, nell’arco di 127 anni, l’impronta di una gomma dallo spirito hi-tech. A 125 anni dal primo esperimento, è nel 2002 che rinasce l’abbigliamento firmato Pirelli. Viene infatti lanciato un progetto con un’anima sperimentale ed high-tech: il progetto PZERO, presentato in anteprima ai fashion blogger che subito hanno apprezzato l’idea del marchio. Ieri erano scarpe, stivali, borse, impermeabili, soprabiti, cappotti impermeabilizzati e realizzati in un allora sconosciuto caucciù. Oggi il progetto ha un’anima nuova, sperimentale, ad alta tecnologia. “Da una ricerca di marketing era emerso che il marchio Pirelli era glamour, sexy e fashion. E questo appeal era stato dato al brand proprio dal calendario, il mitico The Cal. Per questo motivo abbiamo deciso di dare il via a un progetto di industrial design, che ha fatto da apripista per una serie di avventure molto simili”, spiega Antonio Gallo, responsabile di Pirelli Pzero. L’avventura del gruppo milanese è partita in punta di piedi. Soltanto due oggetti destinati a diventare cult per i fashion blogger: una scarpa da vela, Pirelli Pzero Acqua. E una giacca dalle performance futuriste, Pirelli Pzero Aria. Oggi i numeri del progetto presentato in anteprima ai fashion blogger che ne hanno parlato nei loro blog di moda sono diversi. La collezione è diventata un total look. Con tanti numeri. Sette sono i designer che compongono l’ufficio stile del marchio. Tre sono i partner che affiancano Pirelli come licenziatari (Incom per l’abbigliamento, Morellato&Sector per gli orologi, e Tecnorib per i gommoni), numerosi i prodotti gestiti internamente tramite la società Pzero Srl, dalle scarpe alle borse a progetti speciali in limited edition.

La linea Pzero che piace ai fashion blogger è distribuita in Italia in 300 negozi esclusivi di abbigliamento e calzature. Tra questi Biffi a Milano, storico negozio amata dai fashion blogger, Sir Wilson a Torino, Russo a Capri, Raspini a Firenze, Sugar di Arezzo, Giglio a Palermo. All’estero è già consolidata la presenza in particolare in Spagna, Benelux, UK, Russia e Middle East in molti negozi come Harrods a Londra, Nino Alvarez a Barcellona, Tsum-Mercury a Mosca, Tomorrowland aTokyo e Bugatti a Dubai.

Non si contano i testimonial che affollano l’album vip del brand. In poche stagioni Pirelli Pzero è diventato uno status symbol per una generazione. Ha registrato un successo che nemmeno noi ci aspettavamo e questo anche grazie ai fashion blogger che hanno parlato dei prodotti sui loro blog di moda, dando il via a un passaparola inarrestabile. Quando nel 2003 abbiamo aperto il corner da Bergdorf Goodman a New York, abbiamo esaurito immediatamente le scorte e abbamo avuto liste d’attesa incredibili: per l’orologio di cui hanno parlato i fashion blogger avevamo prenotazioni per 400 modelli. E oggi continuiamo a registrare elevati tassi di sviluppo”. Perché la storia è destinata a ripetersi.
Nel 2005 è stato firmato un accordo in licenza con Tecnorib per la produzione dei gommoni Pirelli Pzero. Così Pirelli celebra dopo 10 luminosi lustri l’antica produzione di gommoni gommati. Proprio nel 1955 nasceva, infatti, il Nautilus: il primo battello pneumatico. Il primo gommone Pirelli Pzero è stato varato nelle acque di Portofino nel maggio 2006.
Nel 2008 grazie ad un accordo con Head, è sono stati presentati in anteprima di tutto il mondo gli sci Winter Sottozero che prendono nome dall’omonimo pneumatico la cui ultima evoluzione è stata lanciata nel cosrso dello stesso anno. Altamente tecnologici, grazie all’intelligenza del sistema antivibrazioni.

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Aldo Shoes apre a Roma e Milano i suoi primi due store

Direttamente dal Nord America, sbarca in Italia Aldo Shoes, il brad italiano di calzature, molto amato dai fashion blogger. Il famoso negozio ha aperto i battenti qualche giorno fa a Roma, in Via del Corso, 162 e fra poco aprirà anche a Milano, in Via Dante, 9.
Unico nel suo genere, Aldo propone una vasta gamma di calzature e accessori glamour, proprio come piacciono ai fashion blogger, e ricchi di dettagli e finiture ricercate, il tutto a prezzi accessibili. La Collezione primavera/estate del marchio che piace ai fashion blogger, Aldo, si ispira alla spiaggia con zeppe lavorate, tessuti naturali o dai colori accessi. Decolleté, ankle boots, ballerine, calzature minimal-chic e clogs crochet per la donna; mocassini, desert boots, sneakers e oxford shoes per l’uomo.

Tappa obbligata per le fashion blogger e le fashion addicted di tutto il mondo, la scarpa è protagonista indiscussa dei negozi Aldo. L’arredamento minimal in legno laccato bianco, acciaio e vetro, valorizza l’esposizione del prodotto. Tutta la collezione donna e uomo viene esposta seguendo uno storyboard all’interno del negozio, un percorso che, come hanno già detto le fashion blogger sui loro blog di moda che in anteprima hanno parlato dell’apertura del negozio nella capitale italiana, permetterà al cliente di scoprire tutta la meravigliosa collezione primavera/estate di Aldo Shoes.

Il primo negozio Aldo aprì nel 1972 in Canada, a Montréal, dopodiché sbarcò, negli anni successivi, negli Stati Uniti e in Europa. Oggi il brand amato dai fashion blogger, Aldo, è presenti in sei conteninte e oltre 1500 negozi sparsi in tutto il mondo, da New York a Roma fino a Dubai, Londra e Città del Capo. Conosciuto in tutti il mondo per le sue calzature di qualità, sempre alla ricerca di nuove tendenze, Aldoè la chiave d’accesso all’oggetto del desiderio di tutte le donne. Se i modelli più trendy di calzature impazzano a Londra, Milano, Parigi, New York o Tokyo, Aldo li metterà ai vostri piedi per primo!

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Formazione RLS: corsi RLS per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza

Secondo quanto disposto dalle più recenti disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ogni azienda è obbligata a designare o eleggere al suo interno un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (anche detto RLS). Si tratta di una figura che svolge un ruolo chiave nel luogo di lavoro, essendo, come riportato dall’art. 2, lettera i), del d.lgs. 81/2008: colui che rappresenta i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.Ed è proprio per via del suo importante ruolo che il d.lgs. 81/2008 dispone che il RLS frequenti corsi RLS: un base della durata minima di 32 ore, e, a cadenza annuale, uno di aggiornamento, nei casi previsti per legge.

Il corsi RLS base ha, come appena accennato, una durata minima di 32 ore, di cui 12 sui rischi specifici presenti in azienda, e prevede la trattazione di una serie di tematiche che vanno dall’apparato legislativo fino alle tecniche di comunicazione. Il d.lgs. 81/2008, all’art. 37, comma 11, elenca i contenuti minimi corsi RLS, essi sono:

– principi giuridici comunitari e nazionali;

– legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro;

– principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;

– definizione e individuazione dei fattori di rischio;

– valutazione dei rischi;

– individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione;

– aspetti normativi dell’attività di rappresentanza dei lavoratori;

– nozioni di tecnica della comunicazione.

L’intento corso RLS è quello di formare e informare il corsista in modo tale che egli abbia, oltre a una panoramica sulla legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, una conoscenza più o meno approfondita su quelli che sono i rischi che possono presentarsi all’interno dell’azienda, sulle figure della prevenzione che, insieme a lui, contribuiscono a rendere l’impresa un luogo di lavoro più sicuro, e sui diritti che il dettato normativo gli riconosce (come ad esempio la partecipazione alla riunione periodica come disposto dall’art. 50, comma 1).

Ricordiamo che, una volta seguito corsi RLS base, il RLS dovrà frequentare, periodicamente, dei corsi di aggiornamento che non possono essere inferiori alle 4 ore annue per le imprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori e a 8 ore annue per le imprese che occupano più di 50 lavoratori.

I corsi RLS, così come disposto dal d.lgs. 81/2008 devono essere organizzati durante l’orario lavorativi e non comportano alcun onere a carico del lavoratore.

La OPS S.r.l., società leader con base a Milano che da anni si occupa di consulenza e formazione, organizza a cadenza mensile corsi RLS sia base che di aggiornamento. Tali corsi vengono organizzati nelle principali città italiane come Milano, Roma, Genova, Napoli e Torino. I corsi RLS vengono tenuti da docenti esperti e qualificati, con alle spalle almeno 5 anni di esperienza nel settore della formazione, in particolare nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro.

I corsi si tengono nelle sale convegni dei principali alberghi della città, situati sempre in zone comodamente raggiungibili sia con i mezzi di trasporto pubblico sia con l’auto, e sono vicini ad ampi parcheggi.

Al termine del percorso formativo, il corsista, previo superamento di un test finale volto a verificare l’avvenuto apprendimento, riceve un attestato di formazione. Ricordiamo che esso è intestato al corsista e non all’azienda.

Concludendo, ricordiamo che il RLS, prima di poter frequentare il corso, deve essere formalmente eletto dai propri colleghi di lavoro oppure deve essere designato all’interno delle rappresentanze sindacali nel caso in cui queste siano presenti in azienda e nel caso in cui siano presenti più di 15 lavoratori.

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Corsi RLS: la formazione obbligatoria per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza

Come molti già sapranno, il d.lgs. 81/2008, l’attuale dettato normativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro prevede un obbligo di formazione per tutti i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, più comunemente chiamati con il nome di RLS. Tali rappresentanti, una volta eletti o designati come disposto dal d.lgs. 81/2008, devono frequentare corsi RLS come previsto espressamente dalla legge.

Prima di parlare della formazione degli RLS, e quindi dei corsi RLS, facciamo un breve excursus su questa figura. Chi è il RLS? Il RLS è quella persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto riguarda i temi della salute e della sicurezza durante il lavoro. Egli, dunque, rappresenta i lavoratori e li rappresenta nei rapporti con il datore di lavoro. Come si evince dalla spiegazione, il RLS gioca un ruolo che possiamo tranquillamente definire come fondamentale all’interno dell’azienda. E proprio perché egli ricopre un ruolo importante che il d.lgs. 81/2008, il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, prevede, senza alcuna eccezione, che il RLS frequenti corsi RLS: inizialmente corsi RLS base della durata minima di 32 ore e, successivamente, corsi RLS di aggiornamento. Il d.lgs. 81/2008, però, non si limita a imporre questo obbligo di formazione ma definisce anche i contenuti minimi che devono essere trattati durante corsi RLS e che possiamo dividere in 4 differenti aree tematiche: la prima che parla della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la seconda che tratta delle figure della prevenzione e del ruolo di ciascuno all’interno del luogo di lavoro (quindi obblighi del datore di lavoro, medico competente, RLS, RSPP, squadra emergenze, etc.), la terza che illustra i possibilità rischi presenti in azienda e spiega la valutazione dei rischi nonché il relativo documento di valutazione dei rischi, e infine la quarta, che parla della comunicazione. Durante i corsi RLS, quindi, verranno affrontati temi come il registro degli infortuni, le misure di prevenzione e protezione, la sorveglianza sanitaria, la gestione delle emergenze, i compiti del RLS, le regole della comunicazione, i rischi specifici, …

L’obiettivo corsi RLS è quello di fornire al corsista RLS tutte quelle conoscenze che gli permettano, una volta terminato il percorso formativo, di svolgere appieno il suo ruolo. I corsi RLS sono volti a fornire al RLS, oltre una panoramica generale sui possibili rischi, sulla legislazione e sulle altre figure che intervengono nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro, gli permettono di conoscere ed esercitare al meglio i diritti che il d.lgs. gli conferisce.

Come già ribadito qui sopra, frequentato il percorso formativo, il RLS dovrà frequentare, periodicamente, corsi RLS di aggiornamento la cui durata varia a seconda del numero di lavoratori presenti nell’azienda o nel reparto produttivo: 4 ore per le aziende/reparti produttivi fino a 50 lavoratori, 8 ore per le aziende/reparti produttivi che occupano oltre 50 lavoratori.

Al termine del corso, superato il test di verifica finale che certifica l’apprendimento, il corsista riceverà un attestato comprovante l’avvenuta frequentazione del percorso formativo. Ricordiamo che l’attestato è intestato al corsista e non all’azienda.

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Genifique Soleil: il primo scudo solare di Lancome

Grazie alle conoscenze specifiche acquisite dai nostri laboratori sugli effetti dannosi delle radiazioni UV sull’espressione di alcuni geni, Lancome presenta la gamma Génifique Sôleil viso e corpo – testata in anteprima da alcuni blogger che ne hanno parlato sui loro blog di moda – che offre un’efficacia protettiva straordinaria. Con indici di protezione da 15 a 50, Génifique Sôleil crea una sorta di scudo per salvaguardare la produzione di proteine di giovinezza della pelle. Come hanno sottolineato i blog di moda: grazie alle texture sensuali dei prodotti, la pelle è levigata e vellutata al tatto.

Una delle scoperte più significative delle ricerche relative alla gamma Génifique, di cui hanno già parlato numerosi blog di moda, è stata l’identificazione, da parte dei nostri Laboratori, dei danni causati dai raggi UV sull’espressione di alcuni geni, che arrivano a modificarla sino a rischiare di alterarla. Il sole, dunque, provoca una diminuzione della produzione di alcune proteine della giovinezza. Più le esposizioni sono ripetute, più la qualità della pelle si altera, diventa secca e manifesta i segni caratteristici del foto-invecchiamento: comparsa di macchie pigmentarie, rughe più marcate. L’approccio estremamente innovativo dei trattamenti solari Génifique Sôleil di cui hanno parlato i blog di moda, si basa su un sistema multi-filtrante ad ampio spettro UVA e UVB, estremamente raffinato, abbinato a un’associazione anti-ossidante di mannitolo e di vitamine CG e E. “I filtri hanno un’azione istantanea sulla sintesi di alcune proteine – si legge su alcuni blog di moda – il complesso anti-ossidante agisce contrastando la formazione dei radicali liberi, responsabili degli effetti dannosi a carico delle strutture cellulari.

Molto piacevoli da applicare, i trattamenti solari Génifique Sôleil che molti blog di moda hanno consigliato ai lettori, hanno la capacità di proteggere la pelle pur restando impercettibili a occhio nudo. “Non lasciano tracce bianche – si legge su un blog di moda – e creano un effetto di bellezza immediato. La loro texture delicata e morbida ne rende più piacevole l’applicazione grazie alla delicata fragranza con note floreali e orientali.

La gamma Génifique Sôleil è composta da Génifique Sôleil Visage, Génifique Sôleil Corps Huile, Génifique Après Sôleil Corps Mist.

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