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8 Giugno 2018

Comunicati

ANTENNISTA ROMA CERCASI? TROVATO!

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Salute e Benessere

Studio ENLIVEN: Tumore tenosinoviale a cellule giganti, pexidartinib riduce le dimensioni

Congresso ASCO 2018. I risultati dello studio ENLIVEN

Chicago, 6 giugno 2018 – Pexidartinib, somministrato per via orale, riduce significativamente le dimensioni del tumore tenosinoviale a cellule giganti (TGCT) rispetto al placebo. All’Annual Meeting dell’American Society of Clinical Oncology in corso a Chicago, Daiichi Sankyo ha presentato i risultati di ENLIVEN, lo studio di Fase III che ha arruolato pazienti con tumore tenosinoviale a cellule giganti per i quali la chirurgia avrebbe comportato un potenziale peggioramento della funzionalità o una morbilità severa.

Pexidartinib è una piccola molecola sperimentale, innovativa, ed è un potente inibitore del recettore del cosiddetto ‘fattore stimolante le colonie-1‘ (CSF-1), una proteina che svolge un ruolo chiave nel processo di proliferazione di cellule anomale nella membrana sinoviale che sono responsabili di TGCT.
Sulla base di una lettura centralizzata delle immagini della risonanza magnetica secondo i criteri RECIST (Response Evaluation Criteria In Solid Tumors) Versione 1.1, il trial ha evidenziato una risposta globale (ORR, endpoint primario) del 39% alla Settimana 25 in pazienti trattati con pexidartinib per via orale, a fronte dell’assenza di una risposta tumorale nei pazienti trattati con placebo (P<0,0001, statisticamente significativo).
Dopo un follow‑up mediano di 6 mesi (follow‑up più lungo a 17 mesi), nessun responder dello studio ENLIVEN è andato incontro a progressione del tumore.

Le attuali opzioni per il trattamento di TGCT sono per lo più limitate alla chirurgia allo scopo di rimuovere il più possibile della massa tumorale. Nonostante un intervento chirurgico ottimale, la frequenza di recidiva di un TGCT diffuso è elevata e la malattia può progredire fino a che la chirurgia non sia più una soluzione praticabile” ha spiegato il dott. William D. Tap, principale ricercatore di questo studio e Direttore del Sarcoma Medical Oncology Service del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York. “Pexidartinib può offrire un’importante opzione di trattamento per i pazienti con TGCT associato a morbilità severa o a limitazioni funzionali per il quale la chirurgia sia sconsigliata”.

Il tumore tenosinoviale a cellule giganti
Il tumore tenosinoviale a cellule giganti (TGCT), definito in precedenza sinovite villonodulare pigmentosa (PVNS) o tumore a cellule giganti della guaina tendinea (GCT‑TS), è una rara forma di neoplasia, generalmente non metastatica, che colpisce le articolazioni sinoviali, le borse e le guaine tendinee, provocando gonfiore, dolore, rigidità e ridotta mobilità in corrispondenza dell’articolazione interessata. Sulla base degli studi condotti in tre Paesi, l’incidenza stimata di TGCT è da 11 a 50 casi per milione. Generalmente la malattia è diagnosticata in pazienti tra i 20 e i 50 anni di età e, secondo il tipo di TGCT, le donne possono avere fino al doppio di probabilità di sviluppare il tumore rispetto agli uomini. La terapia primaria per il TGCT prevede un intervento chirurgico per l’asportazione del tumore. Tuttavia, nei pazienti con tumore diffuso, il tumore può avvolgere l’osso, i tendini, i legamenti ad altre componenti dell’articolazione, diventando di difficile rimozione e, oltre a comportare la necessità di diversi interventi di resezione e artroplastica, può progredire fino a che la resezione chirurgica non sia più praticabile e si renda necessario considerare un’amputazione. La frequenza di recidive stimata per un TGCT diffuso può essere compresa tra 20 e 55%.

Studio ENLIVEN
ENLIVEN, è lo studio di Fase III, multicentrico globale, randomizzato, in doppio cieco, che ha valutato pexidartinib in pazienti con TGCT sintomatico avanzato nei quali l’asportazione chirurgica del tumore avrebbe comportato un potenziale peggioramento della limitazione funzionale o una morbilità severa. La prima parte dello studio, la fase in doppio cieco, ha arruolato 120 pazienti che sono stati randomizzati (1:1) a ricevere pexidartinib alla dose di 1000 mg al giorno, o placebo, per 2 settimane, seguita da 800 mg di pexidartinib al giorno per 22 settimane, allo scopo di valutare l’efficacia e la sicurezza di pexidartinib rispetto al placebo. L’endpoint primario dello studio era quello di verificare la percentuale di pazienti che otteneva una risposta completa o parziale dopo 24 settimane di trattamento (Settimana 25), valutata sulla base di una lettura centralizzata delle immagini della risonanza magnetica secondo i criteri RECIST 1.1. I principali endpoint secondari includevano l’estensione dei movimenti, la risposta in termini di volume del tumore, la funzionalità fisica secondo il sistema PROMIS, la rigidità e le misure di riduzione del dolore.

Dopo aver completato la prima parte dello studio, i pazienti randomizzati a pexidartinib o al placebo sono stati considerati eleggibili a partecipare alla seconda parte di ENLIVEN, a lungo termine, in aperto, durante la quale i pazienti hanno potuto continuare, o iniziare, a ricevere pexidartinib. Nell’ottobre 2016, dopo la segnalazione di due casi di tossicità epatica grave non fatale nello studio ENLIVEN, la Commissione per il monitoraggio dei dati (DMC) ha raccomandato di considerare i pazienti trattati con placebo nella prima parte dello studio non eleggibili ad un inizio del trattamento con pexidartinib nella seconda parte dello studio. In totale 120 pazienti arruolati prima della raccomandazione della Commissione hanno continuato lo studio secondo il protocollo rivisto.

Gli endpoint secondari di efficacia hanno dimostrato che i pazienti trattati con pexidartinib hanno presentato una risposta globale (ORR) del 56% in termini di volume del tumore (Tumor Volume Score ‑ TVS), mentre la risposta è stata assente nei pazienti che avevano ricevuto il placebo (P<0,0001). Un miglioramento clinicamente significativo rispetto al placebo è stato osservato in altri endpoint secondari di efficacia che includevano l’estensione dei movimenti (+15% vs. +6%, P=0,0043), la funzionalità fisica secondo il sistema PROMIS (+4,1 vs. ‑0,9, P=0,0019) e la rigidità massima (‑2,5 vs. ‑0,3, P<0,0001). Inoltre, vi è stato un miglioramento non significativo della risposta al dolore (31% vs. 15%). Nello studio ENLIVEN, la tossicità epatica è stata più frequente con pexidartinib che con placebo (AST o ALT ≥3 x LSN: 33%, bilirubina totale ≥2 x LSN: 5%, N=61). Otto pazienti hanno interrotto il trattamento con pexidartinib a causa di eventi avversi (EA) epatici, quattro dei quali erano EA gravi non fatali con aumento della bilirubina ed uno è durato ~7 mesi. Negli studi di sviluppo sull’utilizzo di pexidartinib, condotti in pazienti non affetti da TGCT, sono stati osservati due casi di tossicità epatica severa (uno ha richiesto il trapianto epatico ed uno ha portato al decesso). Altri EA osservati in ENLIVEN con una frequenza >10 percento e più comuni con pexidartinib sono stati: cambiamento del colore dei capelli, prurito, eruzione cutanea, vomito, dolore addominale, stipsi, affaticamento, disgeusia, edema facciale, edema periferico, edema periorbitale, inappetenza ed ipertensione.

Pexidartinib
Pexidartinib è una piccola molecola sperimentale, innovativa, ed è un potente inibitore del recettore del cosiddetto ‘fattore stimolante le colonie-1‘ (CSF-1), una proteina che svolge un ruolo chiave nel processo di proliferazione di cellule anomale nella membrana sinoviale che sono responsabili di TGCT. Pexidartinib inibisce anche c‑kit e FLT3‑ITD. Pexidartinib è stato scoperto da Plexxikon Inc., il centro di R&S sulle piccole molecole di Daiichi Sankyo.
Pexidartinib ha ottenuto la designazione di terapia fortemente innovativa (Breakthrough Therapy) per il trattamento di pazienti con sinovite villonodulare pigmentosa (PVNS) o tumore a cellule giganti della guaina tendinea (GCT‑TS), nei quali la resezione chirurgica potrebbe provocare un potenziale peggioramento della limitazione funzionale o una morbilità severa, nonché la designazione di farmaco orfano per PVNS/GCT‑TS da parte della Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti. Pexidartinib ha anche ricevuto la designazione di farmaco orfano per il trattamento di TGCT dalla Commissione Europea. Pexidartinib non è ancora approvato dalla FDA o da altro ente regolatorio nel mondo come trattamento per alcuna indicazione. La sicurezza e l’efficacia non sono ancora state stabilite.

Riteniamo incoraggianti i risultati dello studio ENLIVEN ed intendiamo presentare alla FDA una domanda di registrazione di nuovo farmaco (NDA) e sottoporre alle istituzioni regolatorie europee una richiesta di valutazione di pexidartinib” ha affermato il Dr. Gideon Bollag, CEO di Plexxikon, società del gruppo Daiichi Sankyo.

Daiichi Sankyo Cancer Enterprise
La vision di Daiichi Sankyo Cancer Enterprise consiste nell’applicazione di conoscenze e capacità innovative guidate da un pensiero non convenzionale per sviluppare trattamenti significativi per i pazienti affetti da cancro. L’azienda è impegnata a trasformare la scienza in valore per il paziente, e questo impegno è presente in tutte le sue attività.
L’ obiettivo è quello di mettere a disposizione dei pazienti sette nuove molecole nei prossimi otto anni, dal 2018 al 2025, avvalendosi dei risultati dei SUOI tre pilastri: il Franchise Anticorpo Farmaco Coniugato, quello dedicato alla Leucemia Mieloide Acuta e quello di ricerca focalizzato sullo sviluppo delle nuove molecole (Fase I).
I Centri di ricerca della Daiichi Sankyo Cancer Enterprise includono due laboratori di bio/immuno-oncologia e “small molecules” in Giappone e Plexxikon Inc. a Berkeley (California), e il centro di R&S sulla struttura delle “small molecules”. Tra i composti che si trovano nella fase cruciale di sviluppo figurano: DS-8201, un coniugato anticorpo-farmaco (ADC) per i carcinomi HER2-positivi della mammella, dello stomaco ed altri, il quizartinib, un inibitore orale selettivo di FLT3 per la leucemia mieloide acuta (AML) con mutazioni di FLT3-ITD di nuova diagnosi e recidivante/refrattaria, e il pexidartinib, un inibitore orale di CSF-1R per il tumore tenosinoviale a cellule giganti (TGCT). Per maggiori informazioni, consultare http://www.DSCancerEnterprise.com

Bibliografia:
1. de Saint Aubain, et al. WHO. 2015;p1/par1
2. Rao AS, et al. J Bone Joint Surg AM. 1984;66(1):76‑94.
3. Myers BW, et al. Medicine (Baltimore). 1980;59(3):223‑238.
4. Mastboom MJL, et al. (2017a). Acta Orthopaedica 88(6):688‑694.
5. Ehrenstein V, et al. (2017). J Rheumatol 44(10):1476‑1483.
6. Verspoor FGM, et al. Future Oncol. 2013;10:1515‑1531.
7. Ravi V, et al. Curr Opin Oncol. 2011;23:361‑366.
8. Verspoor, F. G., I. C. van der Geest, et al. (2013). “Pigmented villonodular synovitis: current concepts about diagnosis and management.” Future Oncol 9(10):1515‑1531.

FonteDaiichi Sankyo

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Salute e Benessere

Scopri una casa di riposo vicino a Pavia

Recentemente l’ISTAT ha rilasciato il suo consueto rapporto annuale che tratteggia il ritratto della popolazione italiana. Uno degli aspetti maggiormente interessanti è legato alla continua crescita della popolazione anziana. L’osservazione della realtà odierna mostra che, in media, per 100 giovani si contano 170 anziani. Le proiezioni indicano che questo rapporto, nel corso del futuro, tenderà sempre di più ad accentuare la presenza degli anziani rispetto alle nuove generazioni.

Il progressivo invecchiamento della popolazione pone un problema sempre più rilevante. Un grande numero di famiglie deve affrontare la difficoltà che derivano dall’assistenza dell’anziano, che può esprimere bisogni diversi a seconda della sua condizione (autosufficienza/non autosufficienza – salute/malattia, ecc).

A tal proposito sono nate una serie di strutture assistenziali dedicate esplicitamente alla gestione delle esigenze degli anziani. Si spazia dai centri diurni per gli anziani, alle case famiglia alle case di riposo, fino alle RSA. La scelta tra queste strutture è spesso condizionata dallo stato di salute dell’anziano che trova nelle struttura un supporto adatto alle sue reali esigenze.

In questo senso la provincia di Pavia ha sviluppato diverse soluzioni che risultano ottimali sia per accogliere ospiti dalla provincia stessa, ma anche per rispondere alla crescente domanda di servizi proveniente da Milano e zone limitrofe. La provincia di Pavia, vista la sua collocazione geografica, offre molteplici vantaggi poiché risulta molto più tranquilla rispetto all’hinterland milanese e offre costi senz’altro più accessibili. La distanza dal capoluogo lombardo è contenuta e consente ai famigliari di visitare l’anziano con frequenza, senza dover ricorrere a lunghi viaggi.

Tra le case di riposo a Pavia e provincia riteniamo utile presentare una struttura con sede a Retorbido, nel cuore dell’Otrepò Pavese. Villa Carla è una casa famiglia per anziani autosufficienti strutturata in una villetta sui due piani. La residenza anziani può accogliere ospiti sia per brevi che per lunghi periodi. In tal modo l’anziano potrà scegliere, per esempio, di trascorrere solo il periodo estivo oppure trovare una sistemazione permanente, abbandonando la sua precedente abitazione.

Presso Villa Carla, l’anziano è supportato da uno staff competente e cordiale, in grado di supportarlo nel vari momenti della giornata. Gli ospiti possono accedere ad una vasta gamma di servizi come ristorazione, lavanderia, attività ricreative, che gli permetteranno di vivere in tranquillità e condividere la propria vita con altri ospiti e con il personale della casa di riposo, che mira a creare un ambiente caloroso e protettivo.

Per maggiori informazioni sui servizi e sulle tariffe:

Villa Carla Residenza Anziani
Via Voghera, 33
27050 Retorbido (PV)
Tel: 348 7733842
Sito: www.villacarlaretorbido.it

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Eventi

Il solstizio d’estate parla il linguaggio delle piante

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  • 8 Giugno 2018

Dal 16 al 24 giugno 2018 torna la festa del Solstizio d’estate negli Orti botanici della Lombardia. La Rete, Associazione non profit che opera per favorire e promuovere le azioni degli Orti botanici aderenti, aprirà le sue porte a grandi e bambini, ad appassionati e curiosi, per mostrare tutta la meraviglia delle piante e dei fiori con un unico comun denominatore: la potenza benefica della natura. Le iniziative organizzate in ciascun Orto, infatti, consentiranno ai visitatori di dialogare con i ricercatori e con gli esperti del mondo green e, soprattutto, mostreranno tutta l’energia con cui piante e fiori contribuiscono alla sopravvivenza del pianeta, anche indipendentemente dalla presenza umana.

In particolare, tra gli appuntamenti più attesi in programma, si ricordano: a Bergamo, la mostra temporanea Bigpicnic nella Sala Viscontea dell’Orto Botanico di Bergamo e la passeggiata poeticaGenerosa regala frutti” con letture di testi dedicati alle piante alimentari; al Giardino Botanico Alpino “Rezia” di Bormio, la visita guidata e corner Scienza e Società “Occhio alle piante aliene!”, all’Orto Botanico “G. E. Ghirardi” dell’Università degli Studi di Milano, le Conversazioni dall’orto al banco dell’erborista, al Museo e Giardino botanico Villa Carlotta la Passeggiata botanica, erbe spontanee in cucina, osservazione della volta celeste. Il tutto con l’apertura straordinaria dell’Orto botanico di Pavia e tanti altri appuntamenti da non perdere all’Orto Botanico Città Studi dell’Università degli Studi di Milano, dove i ricercatori del Dipartimento di bioscienze racconteranno il mondo della botanica forense durante l’apertura serale dell’orto, e all’Orto Botanico di Brera dell’Università degli Studi di Milano dove sarà allestito un percorso espositivo tra arte e natura in collaborazione con la Pinacoteca di Brera.

E in ciascun Orto, sarà possibile dialogare con i ricercatori o i referenti del progetto della Rete SCIENZA E SOCIETA’ su: Sicurezza alimentare a Bergamo, Piante aliene a Bormio (SO), Genome editing a Milano Brera, Botanica Forense a Milano Città Studi, Conservazione della biodiversità delle specie spontanee a Pavia, Piante e salute a Toscolano Maderno (BS) e Fitoalimurgia a Villa Carlotta sul lago di Como.

Per saperne di più sul Solstizio d’estate: https://reteortibotanicilombardia.it/2018/05/30/solstizio-2018/

Per saperne di più sul progetto Scienza e Società: https://reteortibotanicilombardia.it/2018/05/30/scienza-e-societa/

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Eventi

Campionati Universitari Nazionali: Bergamo protagonista sui podi con 21 studenti

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  • 8 Giugno 2018

L’impegno sportivo agonistico può essere conciliabile con la laurea? L’Università degli Studi di Bergamo ha scelto di premiare i suoi migliori studenti in ambito sportivo, quelli che hanno saputo distinguersi in modo eccellente durante i Campionati Nazionali Universitari invernali (Civetta, 26-28 marzo 2018) e primaverili (Campobasso e Isernia, 19-27 maggio 2018).

Ben 21 studenti iscritti all’Università di Bergamo sono tornati a casa con una medaglia, ricevendo anche delle agevolazioni in ambito universitario e sportivo: le 3 medaglie d’oro hanno ottenuto l’esenzione dal contributo onnicomprensivo, ovvero non pagheranno l’intera retta universitaria per l’a.a. 2017/2018, indipendentemente dal reddito, e il diploma firmato dal Rettore dell’Ateneo di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini e dal delegato del Rettore per il Comitato Sportivo Universitario Professor Francesco Lo Monaco; i vincitori di medaglie d’argento e di bronzo invece si sono aggiudicati l’ingresso gratuito al CUS per un anno.

«ll nostro Ateneo vuole riconoscere anche i meriti sportivi ottenuti dai nostri studenti e non solo quelli didattici perché è giusto premiare l’impegno e la passione di questi ragazzi che riescono a conciliare lo studio con lo sport – sottolinea il Rettore Remo Morzenti PellegriniQuest’anno l’iniziativa riveste particolare rilievo perché due dei premiati sono inseriti nel nuovo percorso Up4Sport/Dual Career promosso dall’Università per facilitare gli studenti/atleti di alto livello a conciliare la duplice carriera d’atleta e di studente».

L’Università degli Studi di Bergamo è stata tra le prime in Italia ad attivare UP4SPORT – University Program for Student-Athletes, il programma promosso dall’Unione Europea che, attualmente, è disponibile soltanto in una decina di atenei.

Gli studenti che accedono al Programma UP4SPORT – University Program for Student-Athletes ottengono diversi benefici quali: immatricolazione in regime di tempo parziale, (ripartizione delle attività didattiche e dei crediti formativi nel doppio degli anni rispetto a quelli previsti dal piano di studi a tempo pieno, con riduzione del 50% del contributo onnicomprensivo); possibilità di ottenere la sospensione temporanea degli studi per un anno per importanti impegni sportivi; tutorato e specifico servizio di supporto non didattico; utilizzo della foresteria in occasione degli esami e, ovviamente, accesso agli impianti sportivi universitari.

Un’attenzione particolare quest’anno è stata rivolta anche al CUS Bergamo, presieduto da Claudio Bertoletti, confermando l’impegno per la realizzazione di un nuovo impianto sportivo nel Complesso Montelungo, che andrà ad aggiungersi a quello attivo a Dalmine.

Per i prossimi anni, la volontà del Rettore è di estendere le agevolazioni anche ai vincitori delle medaglie d’argento e di bronzo.

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