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20 Aprile 2017

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To Be: la scuola di inglese a Torino semplice e adatta a tutti

La To Be School è una scuola di inglese a Torino che si occupa da oltre 20 anni di formazione linguistica attraverso una metodologia utilizzata in diversi centri distribuiti in buona parte del mondo. La missione di To Be è quella di insegnare la lingua inglese con un metodo semplice e adatto a tutti e la sua forza sta nel suo staff altamente qualificato.

I corsi di inglese organizzati dalla To Be School includono corsi di inglese personalizzati, corsi intensivi e anche corsi per bambini. Organizza inoltre corsi specifici per le aziende e oltre 30 corsi dedicati all’apprendimento delle varie tipologie di Professional English. Infine, la To Be School di Torino tiene corsi di preparazione alle principali certificazioni di lingua inglese: IELTS, TOEFL e tutte le certificazioni Cambridge quali PET, FCE, CAE, BEC e Young Learners.

La scuola di inglese To Be si trova in C.so Re Umberto 3 a Torino. Per ulteriori informazioni: [email protected]

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La Dalia: Torna di moda

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  • 20 Aprile 2017

La Dalia è un tubero, un pianta erbacea perenne, principalmente usata per floriculture. Nativa del Messico, la dalia è molto famosa in tutto il mondo sin dalla sua introduzione. Entra nella categoria delle piante con radice bulbose e fibrose. Le dalie erano spesso marcate come pacchiane e passarono di moda. Le dalie sono molto versatili quando si parla di condizioni climatiche e di fioritura. E’ di natura un fiore estivo, quindi perisce a temperature sotto zero. Ma la sua natura da tubero la aiuta a sopportare il freddo e a sopravvivere lungo un periodo di dormienza. Quindi i giardinieri trovano più facile coltivare le dalie rispetto a qualsiasi altro fiore.

FloraBlom è la tua risposta per tutte le tue necessità da giardinaggio. Puoi comprare online salutari bulbi di fiori. Hanno esperti che assicurano che il loro cliente possa ricevere i prodotti senza alcun danno. Garantiscono il massimo della qualità, consegne puntuali e prezzi bassi. Principalmente spediscono i loro prodotti in Olanda e in altri paesi dell’Unione Europea.

Detto questo, le dalie sono una perfetta aggiunta al tuo giardino e può aiutare ad aumentare il generale aspetto visivo. Ecco alcune ragioni per le quali dovresti puntare alla dalia di Florablom.com.

  • Bulbi di qualità a prezzo basso: – Se scegli FloraBlom come tuo Fiorista online, il loro team garantirà fiori di buona qualità a costo minimo. Oltre le dalie, c’è una grande scelta di semi di fiori ed erbe da aggiungere al tuo giardino. Tutto questo disponibile ad un basso prezzo. I negozi Fisici di fiori ti chiedono di più, per via di altri fattori come lo staff, manutenzione dei negozi, etc. Ma con FloraBlom, questi costi addizionali sono eliminati dato che è un negozio online.
  • Consegnato direttamente a casa tua, no spese di spedizione: Acquistare a FloraBlom è più vantaggioso per il suo sistema di “no spese di spedizione”. Se la quantità totale che spendi è di almeno 39,99€, FloraBlom consegnerà i tuoi prodotti direttamente a casa tua senza addebitarti alcuna spesa di spedizione. Se il tuo ordine è solo i 39,99€, allora ti addebiteranno 6,99€ per ordine.
  • Servizio Veloce: – Offrono servizi di spedizione veloci e reattivi che assicurano la freschezza delle tue dalie. Un giorno lavorativo è richiesto per la consegna.
  • Varietà di tonalità: – A FloraBlom, potrai avere dalie in tonalità di rosso, giallo, bianco, blu, tri-colore tra gli altri. Sono facili da crescere e possono aggiungere un elemento pittoresco in qualsiasi giardino. La disponibilità di certe tonalità è quello che rende le dalie, una scelta popolare per i giardinieri.

Per scoprire di più riguardo i loro prodotti e i bulbi di dalia, visita il loro sito a https://www.florablom.com/it/bulbi-da-fiore/bulbi-dalia/

Riguardo Florablom: – FloraBlom è uno dei principali fioristi online. Offrono tutti i tipi di attrezzi e prodotti per giardino come, semi di fiori, semi di verdure, attrezzi da giardino etc. FloraBlom è l’amico dei giardinieri. Il team di FloraBlom si assicura di che tu possa avere fiori di alta qualità ad un prezzo davvero basso. Questo in cambio ti darà la possibilità di dare alla tua esperienza di giardinaggio una qualità da sogno.

Contatto:
Hemmerbuurt 36
1607 CJ Hem (Olanda Settentrionale)
Paesi Bassi

[email protected]
+39 0 282951248
+31(0)84-836 6002 (Fax)

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PROIETTORI LASER A FOCALE ULTRA-CORTA

I proiettori laser a focale ultra-corta non sono molto conosciuti dal pubblico ma stanno destando un certo interesse per gli indubbi vantaggi che tale tecnologia offre. Il primo dato importante e che questi proiettori funzionano attraverso un fascio di luce prodotta da un laser. Nei classici proiettori con sorgente di luce a lampada, il fascio luminoso attraversa il sensore e l’ottica per approdare allo schermo. La lampada tipo “UHP” utilizza vapore di mercurio ad altissima pressione per creare un fascio di luce a partire da un arco elettrico (medesima meccanismo dei lampioni stradali).

I proiettori laser si avvalgono di un semiconduttore per produrre un fascio luminoso simile alla lampada UHP ma con un grande vantaggio: la durata operativa sale a oltre 20.000 ore al confronto delle 8.000 di una lampada UHP. Le immagini prodotte da un proiettore laser assicurano ricchi dettagli e colori straordinari esattamente come i proiettori tradizionali a lampada.

Altro asso nella manica dei proiettori laser a focale ultra-corta consiste nell’ottica di cui sono dotati: grazie a una particolare tecnologia questi proiettori possono essere collocati a poca distanza dal punto di proiezione garantendo ottima qualità dell’immagine e offrendo una dimensione del quadro proiettato pari a 100 pollici e oltre.

Changhong, con i suoi nuovi proiettori laser a passo ultra-corto, offre questa tecnologia evoluta per un utilizzo sia casalingo, sia in ambito professionale sempre a un prezzo concorrenziale. I primi cinque proiettori laser disponibili in Italia sono stati montati nei nuovi studi di Milano di RTL 102.5 con un risultato visivo e di affidabilità di grande livello.

Per vedere i proiettori Changhong in azione dal vivo basta collegarsi al canale 36 del digitale terrestre e sul canale 750 di Sky: la scenografia video dello studio alle spalle dei conduttori è frutto dei proiettori Changhong montati sulle americane (in alto).

 

Changhong Facebook

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Come curare il pelo e le unghie del gatto

Il gatto è sicuramente uno degli animali più puliti al mondo. Chiunque abbia la fortuna di condividere la sua esistenza con un piccolo felino sa quante ore dedichi a leccarsi con grande accuratezza, favorito in questa operazione dalla particolare superficie della sua lingua.

Quest’ultima, infatti, funziona come una vera e propria spazzola “multifunzione” che, mentre rimuove polvere, peli morti e residui cutanei, aiuta il sebo naturalmente prodotto dalla cute a distribuirsi uniformemente sul manto mantenendolo idratato e protetto.

Nonostante l’indubbia efficacia di questa pulizia autonoma, il gatto necessita di una toelettatura periodica in grado di assicurargli un’igiene più profonda e una più efficace rimozione dei peli morti.

Non importa a quale razza appartenga il tuo amico: che sia corto oppure lungo con sottopelo, ogni tipologia di manto richiede cure specifiche e costanti per mantenersi sano, morbido e lucente.

In tal senso, il necessaire del tuo micio dovrà essere composto da accessori e prodotti mirati per le tre operazioni fondamentali di ogni buona toelettatura, ovvero la spazzolata, il lavaggio e il taglio delle unghie.

Spazzolare il gatto

Come spazzolare il gatto in modo da favorire al massimo la salute e la bellezza del suo manto?

Affinché il tuo piccolo amico possa trarre il massimo beneficio da questa operazione, è importante innanzitutto comprendere l’esatta tipologia del suo pelo e le sue particolari esigenze: questo accorgimento, infatti, è fondamentale per poter individuare la spazzola più adatta e per stabilire la frequenza delle spazzolate.

Se il tuo amico ha un manto lungo, fitto e con sottopelo, la spazzola ideale è quella che rimuove tutto il pelo in eccesso sciogliendo al tempo stesso tutti i nodi.

I nodi, infatti, non solo risultano fastidiosi per l’animale, ma costituiscono un terreno ideale per l’annidarsi della sporcizia e dei parassiti: rimuoverli completamente, quindi, significa eliminare il rischio di irritazioni e parassitosi.

Un cardatore, in questo senso, si rivela lo strumento più adatto per raggiungere anche il sottopelo e sciogliere ogni tipo di nodo; se il problema più urgente sono i peli morti, la spazzolata può essere supportata dall’utilizzo di uno slanatore, ovvero uno speciale rastrello con lama in acciaio e pettine a denti conici in metallo in grado di raccogliere una grande quantità di pelo senza aggredire la cute dell’animale.

Per un’azione più “soft” che unisce i benefici della spazzolata a quelli di un benefico massaggio, è possibile usare un guanto cardatore, i cui denti in plastica garantiscono una pulizia profonda ma estremamente delicata.

I manti di questo genere, particolarmente “impegnativi”, richiedono di essere spazzolati con una frequenza quotidiana, che può salire a due-tre volte al giorno nei periodi di muta.

Molto più semplice, invece, è la “manutenzione” dei manti a pelo corto: per i gatti a pelo corto, infatti, bastano una o due spazzolate a settimana con una spazzola a setole morbide.

Il “bagnetto” anche per il gatto? Assolutamente si!

Un vecchio luogo comune vuole che, a differenza del cane, il gatto non necessiti di alcun lavaggio, tanto più considerando la proverbiale antipatia del piccolo felino per il contatto per l’acqua.

In realtà, anche la cute e il manto del gatto hanno bisogno di un “bagnetto” periodico, eseguito, naturalmente, con i dovuti accorgimenti e utilizzando prodotti “ad hoc”.

Ma come lavare il gatto in modo corretto?

Assolutamente vietati, in questo senso, sono i detergenti ad uso umano: i prodotti che usiamo abitualmente per la pulizia del nostro corpo, infatti, contengono sostanze non compatibili con il ph cutaneo del piccolo felino.

In più, i saponi e gli shampoo ad uso umano sono spesso addizionati con agenti chimici e schiumogeni molto difficili da risciacquare e che possono quindi lasciare su cute e manto residui nocivi.

Per il lavaggio del micio, quindi, è indispensabile orientarsi su prodotti formulati per le sue specifiche esigenze.

Gli shampoo per gatti sono lozioni molto delicate a base di ingredienti naturali: possono quindi essere usati in tutta sicurezza anche sui soggetti più sensibili.

Le formule per il lavaggio con acqua sono studiate per essere risciacquate velocemente senza lasciare residui; grazie alla loro speciale composizione, espletano una profonda azione purificante e deodorante senza aggredire la pelle del micio.

In alternativa è possibile optare per uno shampoo a secco che nutre, deterge, ammorbidisce e deodora in modo delicato e si rimuove facilmente con una semplice spazzolata.

Entrambe le tipologie di shampoo sono disponibili in una vasta gamma di versioni e profumazioni: particolarmente delicati e benefici sono gli shampoo a base di principi attivi naturali come l’elicriso, l’aloe, la calendula e la lavanda in grado di lenire la cute in caso in eritemi e pruriti.

La frequenza dei lavaggi dipende dalla tipologia di manto e dallo stile di vita del gatto. Se il tuo piccolo amico appartiene ad una razza a pelo lungo, sicuramente avrà bisogno di un lavaggio ogni 15 giorni; per le razze a pelo corto, invece, un bagnetto mensile è generalmente sufficiente.

Allo stesso modo, se il tuo gatto è solito trascorrere molto tempo fuori casa necessiterà di bagni più frequenti rispetto ad un soggetto che vive esclusivamente in casa.

Per quanto riguarda la scelta del prodotto, gli shampoo per gatti a risciacquo sono ideali nella stagione estiva, mentre i detergenti a secco rappresentano la soluzione migliore quando
fa più freddo.

In viaggio e in tutte le occasioni fuori casa, invece, non devono mai mancare le salviettine umidificate: disponibili in varie profumazioni come talco e vaniglia, puliscono, deodorano e rendono soffice il pelo in un unico gesto e sono ideali anche per la cute delicata dei cuccioli.

Come tagliare le unghie al gatto

In linea generale, il gatto provvede autonomamente anche alla sua “manicure” pulendosi le unghie regolarmente e affilandole – ahimè – su poltrone e divani.

Nonostante ciò, i suoi artigli possono richiedere una piccola spuntatina ogni tanto: le unghie del gatto, infatti, crescono con rapidità vertiginosa e non sempre l’affilatura riesce a mantenerne la lunghezza ottimale.

Contrariamente a quanto spesso si pensi, tagliare le unghie al proprio gatto non è difficile: basta munirsi dello strumento adatto e scegliere un momento tranquillo. Premendo ogni polpastrello, si farà uscire tutta l’unghia e se ne taglierà, in senso obliquo, solo la porzione terminale senza vasi sanguigni.

Per eseguire l’operazione senza rischi è importante tenere ben ferma la zampa dell’animale ed utilizzare esclusivamente il tronchesino tagliaunghie per gatti munito di barra di sicurezza ferma-unghia.

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DIBEVIT UNISCE L’ITALIA CON CERVISIA, LA BIRRA DELLA RINASCITA

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  • 20 Aprile 2017

Grazie a Dibevit torna sul mercato una birra italianissima, nata da un piccolo birrificio genovese agli inizi del ‘900, oggi rinnovata da un’immagine giovane e moderna, con tre nuove referenze ispirate alla tradizione marinara genovese. Perfette per liberare il gusto. E la storia d’Italia.

 

Milano, 20 aprile 2017 – Ciurma, Mozzo, Camallo: grazie a Dibevit, da vent’anni leader nazionale nell’importazione e distribuzione di birre speciali provenienti da tutto il mondo, torna sul mercato la storica birra Cervisia con tre imperdibili referenze. Una ale ambrata, una lager e una Indian pale ale che nel nome e nel carattere ricordano la vita portuale di Genova, capoluogo ligure in cui è nata Cervisia agli inizi del secolo scorso, luogo simbolo di partenze e di ritorni, di fatiche e di soddisfazioni.

 

Cervisia, infatti, per rilanciarsi sceglie non a caso il 25 aprile, giorno in cui si festeggia la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e il risveglio di un popolo libero e unito: da quando è nata, nel 1906, è stata la birra «di tutti», pronta a unire ogni ceto sociale, amata tanto dagli operai quanto dagli avvocati. In breve tempo è divenuta un marchio storico della sua città, Genova – da sempre votata a Gambrinus, il Dio protettore della birra – ma anche del resto d’Italia: da nord a sud dello Stivale, tanto nei quartieri popolari quanto nelle zone dell’alta società, si gustavano boccali colmi di birra Cervisia. Fino al 1952, infatti, il birrificio in cui si produceva Cervisia ha saputo conquistarsi un ruolo centrale nel panorama del beverage italiano – nel momento di massima espansione occupò fino a 500 dipendenti e promosse una scuola per mastri birrai – fino a quando fu acquisito dai Fratelli Luciani, gli storici fondatori della Birreria Pedavena nel Bellunese per poi passare, nel 1974, alla Dreher di Trieste che continuò la produzione della Birra Cervisia fino al 1985. Da quell’anno fu l’oblio, nella girandola di acquisizioni il brand entrò a far parte del gruppo Heineken Italia e lì rimase non utilizzato.

 

Fino ai giorni nostri, quando Cervisia, grazie all’impegno di Dibevit, rinasce con un trittico di birre moderne, perfettamente rispondenti ai nuovi gusti del pubblico giovane, e non solo. Già dal packaging le tre birre si raccontano con un linguaggio forte ed emozionale, fatto di codici nuovi e irriverenti ma al tempo stesso ben ancorati a storia e tradizione. In un’epoca di digitalizzazione e smaterializzazione, infatti, con Cervisia si torna ad apprezzare il «fatto a mano»: ognuna delle birre si presenta con scritte sull’etichetta frontale e sulla retro-etichetta, realizzate a mano da un artista, rappresentate da gesso bianco su lavagna nera, con un logo mai uguale a se stesso. Così la bellezza delle imperfezioni viene celebrata dalle sue forme. Perché Cervisia, la birra della rinascita, unisce l’impronta artigianale degli inizi con una delle più moderne tecniche di brassaggio: il dry hopping, ovvero la «luppolatura a freddo», tecnica che consente di aromatizzare la birra con una seconda luppolatura a freddo durante la fermentazione secondaria. Così facendo si rende il prodotto molto profumato e con un caratteristico aroma di luppolo fresco senza aumentare l’amaro nella birra.

 

Il risultato sono tre stili di birra differenti e inimitabili. A partire da: la Ciurma, una lager chiara da 5% vol. delicatamente fruttata e dalle note di cereale, perfettamente bilanciata al palato con un gradevole retrogusto dettato dai luppoli usati in dry hopping, il neozelandese Nelson Sauvin e il boemo Saaz. Birra, questa, disponibile solo in formato bottiglia da 33 cl, ideale per l’aperitivo e per ogni momento della giornata in accompagnamento con pizze non troppo saporite, torte salate e carni bianche. E ancora: la Mozzo, una ale ambrata da 5,4% vol con profumi più “caldi” che ricordano il caramello e i biscotti appena sfornati e con toni fruttati che riportano alle albicocche, al miele di castagno e alle arachidi.

 

Al palato l’ingresso è dolce e fruttato ma ben riequilibrato dai luppoli Galaxy e Cascade che ne fanno una birra rotonda, da lunga sorsata, perfetta con primi piatti tradizionali a base di sughi di carne, come le lasagne, ma anche con i piatti della cucina indiana a base di curry o semplicemente con formaggi di media stagionatura, anche leggermente piccanti. Infine: la Camallo, una India Pale Ale da 6,4% vol. dorata e dalle pronunciate note di luppolo innervate su un profilo di cereali e di miele d’acacia. I luppoli usati in dry hopping, Galaxy e Cascade, determinano il finale asciutto e pulito di questa birra, contribuendo a fare della Camallo una birra di cui non ci si stanca mai, ottima da bere dall’ora di pranzo a sera inoltrata con qualsiasi abbinamento, in particolare con fritti di mare e di verdure, frittate e formaggi freschi di latte vaccino. Sia Mozzo che Camallo sono disponibili in formato bottiglia da 33 cl e sono distribuite da Dibevit anche in fusti Polykeg da 20 litri.

 

«Siamo davvero entusiasti: riportare sul mercato Cervisia, realtà storica nel mondo della birra italiana, con tre referenze dalla personalità unica, per noi è un grande orgoglio. Cerchiamo sempre di dare ai nostri consumatori qualcosa di più, qualcosa di unico, e siamo certi che questi tre gioielli, rilanciati proprio in occasione del 25 Aprile, saranno per molti un grande dono. Le birre Cervisia, infatti, richiamano a un passato fatto di forti ideali, di valori saldi e profondi che hanno contribuito a forgiare il carattere degli italiani. Ed è proprio a questo passato comune, fatto di difficoltà ma anche di rinascite, che ci siamo ispirati ripensando anche il packaging delle tre referenze. Perché il nostro intento è andare incontro al futuro accontentando i gusti di un pubblico nuovo, ma senza mai dimenticare le origini di questo cammino» – ha commentato Davide Daturi di Dibevit.

 

www.dibevit.it   –   www.bieretheque.it   –   www.beviresponsabile.it

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Sicurezza antincendio ad IP Security Forum Bari

BARI – La progettazione della sicurezza antincendio di un edificio prevede misure di prevenzione e protezione. Le misure di prevenzione tendono a limitare la probabilità di accadimento di un incendio, mentre quelle di protezione sono necessarie per limitare i danni e le conseguenze nel caso si versificasse.

 

Tra i temi principali della nuova edizione di IP Security Forum – il prossimo 26 maggio, presso il Nicolaus Hotel & Conference Center di Bari – c’è la sicurezza antincendio, argomento di grande interesse per gli addetti ai lavori, che sarà trattato da Piergiacomo Cancelliere, Phd, Direttore Vice Dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nella relazione “La progettazione, installazione e manutenzione degli impianti di rivelazione ed allarme incendio a servizio degli edifici”.

 

L’intervento si propone di illustrare i principi per la corretta progettazione degli IRAI, Impianti di Rivelazione ed allarme Incendio.

Secondo Cancelliere, fra le misure di protezione attive più efficaci giocano un ruolo di primaria importanza gli impianti capaci di sorvegliare l’edificio in modo da accorgersi prima possibile di un incendio, al fine di diffondere l’allarme ed attuare tutte le misure di contenimento per la gestione e risoluzione dell’emergenza in atto.

 

Per le registrazioni è già attivo il seguente link:

http://www.ipsecurityforum.com/

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Fiemme 3000 pubblica il “Dieci e Lode” n. 6

Chiudi gli occhi, e immagina un luogo in cui respirare benessere, assorbire bellezza e qualità dell’abitare.

È l’invito del sesto numero del10 e Lode”, il magazine di BIOarchitettura contemporanea edito da Fiemme 3000 – azienda trentina specializzata in pavimenti, rivestimenti e complementi in legno BIOcompatibili – e in distribuzione da aprile in Italia e in Svizzera.

Oltre 80 pagine raccontano 10 storie di BIOcompatibilità – concetto e pratica di cui Fiemme 3000 è da oltre 20 anni ambasciatrice –  attraverso una selezione dei 10 migliori progetti realizzati nel 2016 all’insegna del benessere indoor.

Dalla Sardegna al Veneto alla Svizzera, da Lucca a Imola, da Torino a Fano passando per Pavia, un particolare viaggio in e oltre l’Italia tra attici in centro città, abitazioni rurali, residenze vista mare, baite metropolitane ed eco-villa urbane, alla scoperta delle innovative applicazioni del legno, interpretate con approcci costruttivi e stilistici originali, accomunati dal filo rosso della salubrità abitativa.

Focus di questo numero, DisegnoDilegno: il primo progetto di arredamento BIOcompatibile che, a partire da un rivoluzionario modulo costruttivo in legno, realizzato assemblando tra loro le preziose e robuste tavole dei pavimenti di Fiemme 3000, è in grado di dare forma a infinite soluzioni e complementi di arredo interamente personalizzabili e generatori di benessere.


“10 e Lode” n. 6
Progetto editoriale a cura di Fiemme 3000 – Gruppo D.K.Z. Srl
Concept e grafica: Plus Communications
Testi: OMNIA Relations
Foto: Carlo Baroni
Stampa: Saturnia
Carta da fonti gestite in maniera responsabile
La rivista è in distribuzione all’interno degli showroom Official e delle Case Fiemme e sfogliabile on line al sito www.fiemme3000.it

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Per comprare casa nei borghi più belli d’Italia può servire più del doppio rispetto al prezzo medio nazionale

Il Ministero dei Beni Culturali ha definito il 2017 come l’anno dei borghi e la spinta alla promozione di questi particolari angoli d’Italia sta avendo un importante successo, non solo per l’aumento dei flussi turistici ma anche da un punto di vista immobiliare. Secondo un’analisi di Immobiliare.it (https://www.immobiliare.it), infatti, comprare casa in alcuni di questi borghi può costare cifre addirittura più alte del doppio rispetto alla media nazionale.

Laigueglia, in provincia di Savona, è il borgo più caro d’Italia con un prezzo medio richiesto per gli immobili pari a 5.071 euro al metro quadro. In confronto al dato nazionale pari a 1.940 euro, secondo l’ultimo Osservatorio di Immobiliare.it sul mercato residenziale, le case di Laigueglia costano mediamente il 161% in più. Non si allontana di molto Sperlonga: per acquistare una delle casette bianche, caratteristiche di questo paesino arroccato sulla costa laziale, il prezzo medio rilevato è di 4.676 euro al metro quadro, il 141% in più rispetto alla media nazionale e il 119% in più rispetto a quanto si richiede nell’intera provincia di Latina.

Al terzo posto si trova un’altra perla della costa ligure, Vernazza: in quest’angolo delle Cinque Terre per comprare casa servono in media 4.468 euro al metro quadro. Una cifra, questa, che equivale al 76% in più rispetto all’area di La Spezia e al 130% in più rispetto al dato italiano.

La riviera ligure è senz’altro la più popolata da quelli che sono i borghi più belli e cari d’Italia, tanto che anche gli ultimi due posti della top5 sono occupati da sue località: parliamo di Cervo, in provincia di Imperia, e di Noli, in provincia di Savona. In entrambi i borghi, per acquistare casa, servono poco meno di 3.900 euro al metro quadro, oltre il doppio rispetto al valore medio degli immobili in Italia. La Liguria vanta altri due borghi fra quelli più cari del Paese: si tratta di Moneglia (GE) all’undicesimo posto e Seborga (IM) al diciannovesimo.

Se il mare la fa da padrone quando si parla di borghi più cari, il primo della classifica che invece vanta un panorama montano è Vigo di Fassa (TN). Le case qui costano mediamente 3.648 euro al metro quadro, il 69% in più rispetto alla provincia e l’88% in più rispetto alla media nazionale.

Scorrendo la classifica dei borghi più belli e più cari d’Italia si torna al mare, con Furore (SA), Framura (SP) e Conca dei Marini (SA): qui i prezzi si aggirano fra i 3.500 e i 3.400 euro al metro quadro. Il primo borgo di lago che rientra in questa particolare analisi è Tremezzina, in provincia di Como, dove per l’acquisto di un immobile servono in media 3.220 euro al metro quadro, oltre il 60% in più rispetto alla media provinciale e a quella nazionale.

La provincia di Bolzano ospita ben tre dei borghi più cari fra quelli anche più belli d’Italia: Egna, Chiusa e Vipiteno. Sebbene i prezzi degli immobili in queste località siano fra i più alti tra i borghi italiani, risultano più bassi della media della loro provincia (3.442 euro mq).

Sul versante del lago di Garda rientra nella classifica Gardone Riviera, in provincia di Brescia, dove per comprare casa bisogna mettere in conto una media di 2.788 euro al metro quadro, il 44% in più rispetto al dato medio nazionale.

Il primo e unico borgo toscano a rientrare nella top 20 di quelli più cari è Montescudaio, in provincia di Pisa: qui si chiedono 2.601 euro al metro quadro. In chiusura di classifica troviamo altri due borghi di mare, Cefalù, in provincia di Palermo, e Carloforte, in provincia di Carbonia-Iglesias. I prezzi medi richiesti in queste perle del Mediterraneo sono pari rispettivamente a 2.545 e 2.250 euro al metro quadro (+31% e +16% rispetto alla media nazionale).

Fra questi ultimi due borghi si trova Castel Gandolfo. Per comprare casa qui servono in media 2.498 euro al metro quadro. Questa cifra è più bassa del 9% rispetto al prezzo richiesto nella provincia di Roma, ma supera del 29% quello chiesto a livello nazionale.

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Camminare la terra: vigne e vini d’italia

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  • 20 Aprile 2017

 

Dal 26 aprile il nuovo corso avanzato del Seminario Veronelli

dedicato ai territori, ai vitigni e ai vignaioli d’eccellenza

Protagonista della prima sezione sarà l’Italia Settentrionale,

dalla “A” di Alto Adige alla “V” di Valpolicella

Inizio corso: mercoledì 26 aprile, ore 20.30

Sede del Seminario Veronelli, Viale delle Mura 1, Bergamo

Un nuovo corso per imparare a «camminare la terra», per conoscere i grandi terroir del vino italiano approfondendo non solo le specificità viticole ed enologiche, ma anche le persone e le aziende che più hanno contribuito alla loro affermazione.

A cinque anni dall’ultima edizione bergamasca, torna, attesissimo e in una veste totalmente rinnovata, il corso di degustazione di secondo livello del Seminario Permanente Luigi Veronelli, associazione senza fini di lucro che dal 1986 rappresenta un punto di riferimento per la cultura gastronomica italiana. «Camminare la terra: vigne e vini d’Italia» si rivolge a coloro che, già in possesso delle competenze di base nella degustazione vini, desiderano comprendere l’eccezionale ricchezza del settore vitivinicolo del nostro Paese attraverso una collezione di incontri monografici dedicati ai territori e alle denominazioni d’eccellenza.

La prima delle tre sezioni di cui si compone il corso sarà inaugurata mercoledì 26 aprile alle ore 20.30, presso la sede dell’Associazione in Viale delle Mura 1 a Bergamo. Totalmente dedicato all’Italia Settentrionale, il modulo prevede sei appuntamenti per “camminare” territori viticoli celebri nel mondo: dalla “A” di Alto Adige – Südtirol alla “V” di Valpolicella, passando per Franciacorta e Trento, Barolo e Barbaresco, Collio e Colli Orientali del Friuli, nonché Valtellina e Nord Piemonte.

Eccetto il primo – posticipato per la Festa della Liberazione – gli incontri «Camminare la terra: vigne e vini d’Italia» si terranno il martedì sera, dal 26 aprile al 30 maggio. Un viaggio che proseguirà con le due successive sezioni – attivate a partire da ottobre – durante le quali oggetto delle serate saranno, invece, le migliori denominazioni dell’Italia Centrale e di quella Meridionale/Insulare. Per ciascun incontro i territori protagonisti saranno rappresentati da almeno sei vini di elevata qualità, selezionati tra i migliori prodotti della rispettiva denominazione e tra le oltre sedicimila referenze censite dalla Guida Oro I vini di Veronelli 2017.

«Per Luigi Veronelli “Camminare le vigne” non era soltanto un approfondimento tecnico necessario al lavoro del critico, ma un modo per accogliere luoghi, volti, racconti nel suo personale territorio, nella sua rete di relazioni. Selezionare e presentare questi luoghi privilegiati, collocarli sulla cartina d’Italia, significa, quindi, offrire un metodo efficace per leggere il nostro panorama vitivinicolo senza perderne la complessità. Questo è ciò che propone la nuova edizione, totalmente rinnovata, del corso di secondo livello del Seminario Veronelli: un invito alla scoperta piacevole dei nostri grandi terroir.» – ha dichiarato Andrea Alpi, responsabile della didattica e della formazione del Seminario Permanente Luigi Veronelli.

Il corso «Camminare la terra: vigne e vini d’Italia», nella sua sezione Italia Settentrionale, sarà così articolato:

Mercoledì 26 aprile

Franciacorta e Trento

Martedì 2 maggio

Barolo e Barbaresco

Martedì 9 maggio

Collio e Friuli Colli Orientali

Martedì 16 maggio

Valtellina e Nord Piemonte

Martedì 23 maggio

Alto Adige – Südtirol

Martedì 30 maggio

Valpolicella

Ai partecipanti saranno forniti il libro di testo Atlante del vino italiano (V. Manganelli e A. Avateo, Libreria Geografica), le cartine delle principali denominazioni presentate. Il corso si svolgerà il martedì (eccetto il primo appuntamento, mercoledì 26 aprile) dalle 20.30 alle 23 circa e sarà condotto da docenti qualificati dell’Associazione. Il corso Camminare la terra: vigne e vini d’Italia – L’Italia Settentrionale ha un costo di 330 € IVA inclusa (300 € per gli Associati al Seminario Veronelli). Per partecipare è necessario acquistare l’apposito ticket attraverso il servizio Eventbrite o sul sito dell’Associazione www.seminarioveronelli.com. Per qualunque richiesta di informazioni è disponibile la Segreteria al numero di telefono 035 249961 o all’indirizzo mail [email protected].

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Curare l’incontinenza rettale col metodo THD® GateKeeper

Le perdite accidentali di feci possono essere principalmente di due tipi: da una parte abbiamo i fenomeni episodici di “soiling” che si verificano di tanto in tanto e che sono caratterizzati da piccole fuoriuscite indesiderate, mentre dall’altra si parla di vera e propria incontinenza rettale quando la frequenza e l’entità degli episodi sono elevate.

Logo THD GatekeeperQuesta terribile forma di incontinenza – persino peggiore dell’incontinenza urinaria – è causata da un mancato controllo dello sfintere e vede, fra le sue conseguenze, un crollo drastico della qualità della vita soprattutto in presenza di problemi cronici.

Le persone perdono progressivamente autostima e voglia di stare in mezzo agli altri, confinandosi il più possibile tra le sicure pareti di casa. Il tutto a causa di un problema che, peraltro, in molti casi è perfettamente risolvibile!

Chi si trova nella sfortunata situazione di affrontare i sintomi deve assolutamente evitare di nascondere la testa sotto alla sabbia: difficilmente il disturbo passerà da solo e, anzi, è possibile addirittura che peggiori se non trattato adeguatamente.

Il consiglio migliore che si possa dare a chi ne è colpito è rivolgersi a un medico specialista o a un centro specializzato, dove siano disponibili metodiche efficaci per la cura dell’incontinenza rettale. Come ad esempio nei centri specializzati nel metodo mini invasivo THD® GateKeeper, che offre risultati estremamente soddisfacenti sia nel breve che nel lungo periodo.

 

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Cloud e smart data: gli studi diventano digitali

Il recente articolo “Studi professionali più digital con cloud e uso smart dei dati” di Maria Chiara Furlò (pubblicato su Italia Oggi del 18/04/17) si concentra sulla ricerca “Professionisti X.0… a ciascuno il suo” dell’Osservatorio Professionisti e innovazione digitale del Politecnico di Milano.

Commercialisti e consulenti del lavoro verso il digitale

Siti web, gestione elettronica documentale, conservazione digitale, portali di condivisione con il cliente, fatturazione elettronica: rispetto allo scorso anno i numeri parlano di un aumento del 2,5% degli investimenti che gli studi professionali (commercialisti, consulenti del lavoro, avvocati…) hanno fatto per “digitalizzare” il proprio lavoro.

I ricercatori precisano come non si possa fare un discorso generico applicabile a tutte le realtà per tutte le differenze tra categorie professionali o tra singoli studi anche dello stesso settore. Tuttavia lo sforzo registrato può essere considerato importante e l’interesse costante.

Soddisfazione e benefici ottenuti

Circa la metà (51%) degli studi che hanno adottato soluzioni digitali ritengono significativi i benefici ottenuti in termini di produttività ed ottimizzazione dei servizi ai clienti.

Le tecnologie preferite dai professionisti sono l’utilizzo intelligente dei dati che transitano nello studio e il cloud. Gli “smart data” permettono servizi mirati alle esigenze del cliente specifico e il cloud una gestione alternativa e fluida degli archivi.

Nuove soluzioni e apprezzamento del cliente

Il 24% degli studi utilizza i dati per migliorare la gestione del cliente. Ad esempio: il commercialista disponendo dei bilanci può fornire una consulenza ottimale, il consulente del lavoro grazie ai cedolini può dare un monitoraggio completo della situazione dei dipendenti.

Il 64% degli studi utilizza il cloud, tecnologia scelta per ottenere maggiore sicurezza e privacy dei dati, diminuire i rischi di gestione, ridurre i costi, aumentare la velocità di elaborazione, risparmiare tempo da investire in altre attività.

Il 60% dei clienti si è già dichiarato soddisfatto i nuovi servizi ricevuti.

GBsoftware e le nuove tecnologie

Software commercialisti, tributaristi, consulenti del lavoro: GBsoftware S.p.A. produce, assiste e commercializza gestionali per studi partendo dall’esperienza quarantennale di uno studio commerciale. Il software INTEGRATO GB comprende Contabilità, Bilancio Europeo, Fiscale, Antiriciclaggio e Paghe che interagiscono in tempo reale in un’unica piattaforma.

La vera integrazione di INTEGRATO GB è una soluzione moderna per il professionista e prevede per l’appunto anche l’utilizzo in cloud: massima portabilità dei dati a casa, in viaggio, dal cliente e dati sicuri nei server di backup. Il tempo risparmiato con l’integrazione GB sarà a tua disposizione per la formazione personale e la consulenza al cliente.

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Bet365 | La Miglior piattaforma online

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  • 20 Aprile 2017

Bet365 è probabilmente il miglior bookmaker online presente sul mercato, ed è questo il motivo che spinge tantissimi utenti ad aprire un account di gioco ogni anno. Perché la piattaforma Bet365 è considerato il miglior bookmaker presente sul mercato? Diciamo innanzitutto che la grande possibilità che Bet365 concede è quella di poter scommettere dal vivo. Non solo scommesse da effettuare prima che l’evento abbia inizio dunque, ma delle scommesse da effettuare proprio quando l’evento di nostro interesse è tutt’ora in fase di svolgimento. Una possibilità che stuzzica l’interesse di tantissimi giocatori, che possono così far ricorso a tutto il proprio intuito per riuscire ad indovinare quale sarà l’esito finale.

Bet3653 inoltre, consente di piazzare scommesse sportive su qualsiasi tipo di evento sportivo, non solo per quel che riguarda gli sport più famosi ma anche per quel che riguarda gli sport meno famosi. Bet365 inoltre, consente ai propri giocatori di poter usufruire di tutti quei giochi da casinò, che tanto piacciono agli amanti del settore, comodamente da casa anziché recarsi presso un casinò. Sarà così possibile usufruire dei migliori giochi del tavolo verde senza spostarsi da casa, e sfidare così la fortuna. Bet365 concede dunque tantissime opportunità ai propri utenti, ed è questo il motivo per cui è così apprezzata tanto da essere considerata la piattaforma più importante al mondo per il settore.

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Una vocazione al turismo: natura e cultura del divertimento nel comune di Riccione

Esplorando a fondo la nostra penisola, ci accorgeremmo presto dell’ esistenza di città e paesi che, per via della loro bellezza e delle peculiari caratteristiche storiche, geografiche e culturali, mostrano una innata predisposizione al turismo di massa. Riccione, graziosa località balneare della Romagna, fa parte sicuramente di questa schiera: la posizione privilegiata nella riviera adriatica, l’entroterra collinoso e, non ultima, la cultura dell’ospitalità e del divertimento, l’hanno resa infatti, nel corso del tempo, una delle destinazioni estive più amate e gettonate.

La grande varietà di paesaggi naturali e colori che caratterizzano il territorio di Riccione, hanno permesso a questo piccolo comune di potersi adattare senza problemi a numerose tipologie di esigenze turistiche: in questa zona è possibile effettivamente spaziare in pochissimo tempo dal blu intenso del mare al verde di valli e pianure.

La prestigiosa riviera romagnola è formata da ampi arenili di sabbia morbida dove ci si può rilassare anche grazie agli efficienti servizi offerti dagli stabilimenti. I bassi e sicuri fondali del Mare Adriatico sono ideali sia per famiglie con bambini che per gli amanti degli sport acquatici. L’entroterra è invece un suggestivo alternarsi di colline, vigneti e borghetti medioevali, dove poter rivivere le magiche atmosfere rurali di un tempo, magari partecipando a qualche sagra tradizionale. Anche il centro urbano ha uno charme tutto suo: le strade e le viuzze risaltano per il verde dei giardini e per l’elegante stile liberty delle residenze (come Villa Franceschini). Molto curata, nonché trafficata, è anche la strada principale, Viale Ceccarini, luogo dedito allo ‘shopping griffato’, alle discoteche e punto di ritrovo per antonomasia. Poi ci sono i bellissimi ristoranti, questi tra quelli imperdibili scelti con l’aiuto della guida online Oraviaggiando: Ristorante di pesce da Lele, Ristorante di pesce Patty da Diego, ristorante Guido, ristorante Cavalluccio Marino, ristorante Zi Rosa e il ristorante Al Pescatore.

Riccione presenta inoltre un interessante background storico e culturale, che va ad arricchire ancora di più la già cospicua offerta turistica: l’antica necropoli di San Lorenzo in Scalo e il ponte romano, sulla Via Flaminia, rappresentano importanti testimonianze dell’antica colonizzazione romana, mentre il Castello degli Agolanti è un pregevole esempio di costruzione fortificata medievale. Ma passato e folklore locali trovano la loro massima espressione soprattutto nella tradizione gastronomica: le ricette della cucina romagnola derivano principalmente dall’incontro tra cultura contadina e quella marinara. Il risultato è la possibilità di assaporare prelibatezze sia a base di carne, suino in primis, sia a base di pesce fresco. Il tutto abbinato ovviamente agli ottimi vini della zona, come il San Giovese e il Trebbiano.

Negli ultimi decenni, la cultura del divertimento ha trasformato in modo radicale tutto il territorio di Riccione, che ha visto sorgere al suo interno centinaia di locali e discoteche di ogni genere e adeguate a qualsiasi tipo di gusto, orario e disponibilità economica. Alcune di queste strutture hanno addirittura raggiunto una notorietà tale da travalicare i confini nazionali. Per quanto riguarda i locali, si va dai moderni street bar, per gli aperitivi preserali, ai noti locali ‘on the beach’, come il Mojito nella zona Marano. Tra le discoteche vanno annoverate sia quelle storiche, come il Cocoricò e il Peter Pan, sia quelle più recenti e innovative, come il Byblos, l’Echos e il Pascià. Tantissime dunque le alternative per bere un drink, conoscere persone nuove e ballare fino a mattino inoltrato. Ma Riccione è anche la patria della vacanza attiva: oltre ai già citati sport nautici, qui è possibile praticare tantissime altre attività (come calcio, pattinaggio, nuoto, nordic walking) grazie soprattutto alla presenza di impianti e strutture di altissima qualità (vedasi le due piscine olimpioniche).

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Alla scoperta di Arona sul Lago Maggiore

Il Lago Maggiore è il lago più esteso della nostra penisola, e le sue sponde arrivano a toccare ben tre terre diverse: il Piemonte, la Lombardia e la Svizzera. Completamente circondato da colline e attraversato da freddi venti di tramontana, le suggestive atmosfere di questo posto hanno da sempre ispirato numerosi poeti e artisti, come Stendhal, invogliandoli a suggellare su carta, o tela, questo incantevole paesaggio lacustre. Tutt’intorno a questa vasta distesa d’acqua dolce, sorgono numerose aree protette, dove è possibile immergersi nella pace della natura e andare alla scoperta di esclusivi esemplari di fauna e flora. Sul versante occidentale del lago, nella provincia piemontese di Novara, si estende il Parco naturale dei Lagoni di Mercurago. Questo parco è ricco di boschi, paludi e brughiere ed è anche terra di numerosi insediamenti archeologici risalenti all’età del bronzo e romana. Immersi in quest’area si trovano anche borghi e piccole città, tra le quali, adagiata sulle rive del lago, spicca la splendida Arona.

Passeggiare per le vie di Arona, tra negozi, ristoranti e banche

Passeggiare per le vie di Arona è sicuramente una esperienza molto allettante: il dedalo di stradine che dal comune si dipanano verso la riva, offre scorci paesaggistici di rara bellezza, in qualsiasi stagione dell’anno. Inoltre le strade, in primis Corso Cavour, sono piene di vita e ricche di prestigiosi negozi, banche, ristoranti eleganti, pizzerie di qualità e alberghi. Non a caso, con i suoi quindicimila abitanti, Arona è la città più popolata del Lago maggiore nonché uno dei maggiori centri commerciali e turistici. Oltre a Corso Cavour, la città regala altri luoghi caratteristici, come ad esempio Piazza San Graziano, antica sede dell’abbazia benedettina e del mercato coperto, nelle cui sale oggi troviamo il Museo archeologico e mineralogico. Suggestivi anche gli edifici religiosi sparsi, come la Collegiata della Natività di Maria Vergine e la Chiesa dei Santi Martiri, al cui interno sono conservate preziose opere d’arte. Scendendo verso il lido, si giunge al lungolago Marconi, uno spazioso viale costellato di alberi e aiuole, dove poter visitare numerosi monumenti, come il mezzobusto di Luigi Boniforti e l’Atlante, opera in bronzo del pittore Bruno d’Arcevia. Il lungolago conduce infine fino al molo, da dove salpano i battelli che raggiungono le rinomate Isole Borromee.

La storia di Arona dal II secolo a.c. ad oggi

Nel corso della sua storia, Arona è stata abitata da numerose popolazioni, la cui presenza è testimoniata da tracce e reperti archeologici. I primi insediamenti organizzati sorsero intorno al II secolo a.c., formati prevalentemente da tribù di origini celto-galliche. In epoca Romana, la città fu spesso utilizzata come via di accesso al valico del Sempione. Intorno all’anno mille, i Longobardi costruirono, a scopi difensivi, una rocca fortificata che attualmente è tra i monumenti più famosi di tutto il Lago Maggiore. Nel ‘500 la Rocca di Arona diede il primo natale al futuro cardinale San Carlo Borromeo, mentre nel ‘800 fu in buona parte distrutta dall’esercito di Napoleone Bonaparte. Proprio a San Carlo, grande riformatore della Chiesa Cattolica, è dedicato un altro imponente monumento della zona: la statua del Sancarlone. Questa opera, costruita con lastre di rame verso la fine del ‘600, è così denominata per via della sua smisurata altezza (compreso il piedistallo, sono oltre 30 metri) che la rendono la seconda statua più alta in assoluto, dopo la Statua della Libertà (che invece supera i 40 metri di altezza). In seguito all’invasione di Napoleone, il congresso di Vienna restituì Arona alla Casata dei Savoia, e nel 1838 Carlo Alberto le conferì il titolo di ‘città’.

Negli ultimi anni il turismo ad Arona ha subito un significativo incremento, inducendo così sindaco e giunta comunale a investire di più sull’organizzazione di eventi e manifestazioni culturali. Uno degli spettacoli più noti è l’Arona Air Show, che si svolge nel periodo di Luglio, e che attira centinaia di visitatori. Durante questo evento le famose Frecce Tricolori dell’Aeronautica Italiana si esibiscono sullo sfondo del lago, meravigliando gli spettatori con le loro acrobazie mozzafiato. Un’altra manifestazione che sta prendendo sempre più piede è la Fiera di Trifolia, una mostra florovivaistica dove partecipano numerosi espositori e vivaisti provenienti da tutta la penisola. Qui è possibile trovare piante di ogni genere: aromatiche, mediterranee e addirittura esemplari di piante carnivore. Altri interessanti appuntamenti sono il Festival Teatro sull’acqua, organizzato dalla scrittrice Dacia Maraini, e il Mercato europeo di artigianato e gastronomia.

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Easyselling.it nuove opportunità per chi vuole vendere online

Se si è in cerca di nuove opportunità per vendere online, si può fare sicuro affidamento su EasySelling.it, un sito che permette di inserire annunci gratuiti in modo rapido e facile. Il portale è dedicato non solo agli utenti privati, ma anche e soprattutto alle aziende che, a loro volta gratuitamente, possono aprire negozio online in pochi clic, in modo tale da far conoscere e vendere i propri prodotti. Si tratta, insomma, di una vetrina virtuale, che è stata concepita e messa a punto per fare in modo che le aziende raggiungano il maggior numero possibile di clienti.

L’aspetto più interessante di EasySelling.it è che è totalmente gratuito: sia i privati che le aziende non devono spendere nulla se si affidano alle opzioni standard. Chiaramente, per le aziende è prevista l’opportunità di richiedere e ottenere dei servizi promozionali in più, che in questo caso – e solo in questo caso – sono a pagamento, fermo restando che si tratta di possibilità facoltative. Nessun obbligo, insomma. Per navigare e gestire le inserzioni e gli annunci non bisogna fare altro che iscriversi al sito: una volta che la registrazione sarà stata completata, sarà possibile accedere al proprio pannello di controllo con il quale, per esempio, verificare e monitorare le statistiche relative ai propri annunci.

Un’altra delle caratteristiche degne di rilievo di EasySelling.it è che tutti gli annunci inseriti sono sicuri al 100%: ciò è possibile grazie al fatto che lo staff del sito prende in esame ogni singolo annuncio e lo analizza in maniera dettagliata, al fine di accertare che tutte le informazioni riportate siano veritiere e che i contenuti inseriti siano corretti. Sempre a tutela della sicurezza degli utenti, gli annunci non vengono pubblicati in automatico dopo essere stati inseriti dagli utenti, ma vengono prima sottoposti a una procedura di controllo preventiva da parte del team, che così può decidere se approvarli o meno. Non solo: viene verificata anche l’identità degli utenti che pubblicano le inserzioni.

Per vendere i propri prodotti ed essere certi che ottengano visibilità può essere utile caricare delle foto e delle immagini che li ritraggano: se non vengono uploadate foto o se le immagini scelte vengono ritenute non appropriate, il team di EasySelling.it provvede a ricorrere a una foto di default. Proprio per questo motivo è meglio non usare immagini prese da Internet o da un catalogo: non ha senso pubblicare foto non veritiere o che non rappresentano realmente l’oggetto che viene messo in vendita.

EasySelling.it è il frutto di una start up che è nata nel 2011 su iniziativa di un gruppo di esperti di comunicazione commerciale, di social media e di web strategy accomunati dalla passione per gli annunci online. Nel giro di breve tempo il portale si è affermato come un punto di riferimento nel settore degli annunci commerciali, anche grazie alla sua peculiarità fondamentale, vale a dire la gratuità. Ogni attività commerciale ha, così, la possibilità di disporre di una vetrina online e di assecondare i servizi a disposizione in funzione delle proprie necessità. Non solo l’inserimento degli annunci è gratuito, ma sono a costo zero anche la consultazione delle schede tecniche, la gestione delle inserzioni e ogni altro aspetto previsto dalle opzioni standard.

Ciò non toglie che coloro che hanno intenzione di rendere i propri banner e i propri annunci più visibili possono richiedere a pagamento dei servizi aggiuntivi. E non è tutto: se si vuole, gli annunci che vengono inseriti su EasySelling.it possono essere pubblicati anche su altri portali specializzati nella vendita online. Il tutto è a vantaggio degli inserzionisti stessi, che in questo modo si evitano la fatica di dover pubblicare gli annunci su piattaforme differenti, risparmiando un bel po’ di tempo.

 

 

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