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4 Giugno 2011

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Maturità 2011 materie esterne classico

Maturità 2011 materie esterne classico.

Manca ormai pochissimo all’inizio della prova di maturità 2011, attesa da circa 500 mila studenti italiani che si apprestano a concludere degnamente l’anno scolastico per poi immergersi completamente nello studio degli argomenti e delle materie d’esame, soprattutto quelle esterne che sono le più temute in quanto valutate dai membri esterni facenti parte della commissione d’esame.

Oggi ci occupiamo di fare chiarezza sulle materie d’esame del liceo classico, in particolare sulle materie esterne che saranno quelle che gli studenti italiani dovranno studiare con più attenzione dimostrando preparazione e sicurezza. Per quanto riguarda infatti il Liceo classico le materie esterne per questo esame di maturità 2011 sono Latino, che sarà la materia della seconda prova scritta prevista per il 23 giugno e poi Filosofia e Inglese, che potrebbero essere estratte per la terza prova di questa maturità 2011 in occasione del test multidisciplinare del 27 giugno 2011.

Attenzione quindi a prestare massima accuratezza nei riguardi di queste materie, che insieme ad Italiano e Storia, rappresenteranno il fulcro dell’esame di stato del Liceo classico. L’esame si aprirà infatti per tutti gli istituti scolastici il 22 giugno 2011 con la prova di Italiano, proseguirà il 23 giugno con la versione di Latino e il 27 giugno, data della terza prova, concluderà la tranche per quanto riguarda l’aspetto scritto dell’esame.

Dopo la correzione dei compiti e l’affissione dei quadri con i calendari e il punteggio ricevuto per la parte scritta, inizieranno gli esami orali che concluderanno per questo 2011 l’esame di Maturità 2011 degli studenti del liceo classico.

Avanti tutta dunque a rafforzare la propria preparazione e rendere interessante la propria tesina che sarà il biglietto da visita ideale per cominciare in bellezza l’interrogazione orale che concluderà gli esami della maturità 2011.

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Tabelloni a LED: Meglio RGB o RRGB?

Alcuni costruttori di tabelloni a LED utilizzano LED RGB, mentre altri RRGB. In questo articolo scoprirai la differenza tra queste due scelte tecnologiche: quale è più adatta alla tua particolare casistica?

RGB si riferisce al colore dei LED in ogni singolo pixel: questi sono appunto Red (Rosso), Green (Verde) e Blue (Blu). La tecnologia RRGB utilizza un led rosso in più per ogni pixel, da cui appunto deriva la “R” in più nel nome.

Rosso, verde e blu sono i tre colori primari che gli schermi pubblicitari utilizzano per la sintesi additiva. Grazie a quest’ultimo fenomeno è possibile creare qualsiasi colore mescolando diverse proporzioni di due o tre diversi colori di luce. I tre colori in questione sono appunto quelli primari, tuttavia essi possono avere qualsiasi lunghezza d’onda al fine di stimolare recettori differenti della retina dell’occhio umano.

Ciò che distingue la sintesi additiva è che utilizza gli effetti di colore della luce, rispetto ai pigmenti che vengono usati di solito nella stampa digitale. Gli schermi televisivi o quelli dei personal computers sono gli esempi più conosciuti di sintesi additiva: si tratta a tutti gli effetti di mosaici di punti al fosforo di colore rosso, verde e blu.

Lo stesso principio è alla base degli schermi a LED: a distanze normali l’occhio non riesce a distinguere i singoli LED, ma mescola o aggiunge i loro effetti di stimolo, ottenendo un effetto di colore composto.

Perché, allora, alcuni produttori scelgono di utilizzare un LED rosso in più per ogni pixel (RRGB)? Quali sono le differenze pratiche nell’utilizzo di un maxischermo RGB rispetto ad un RRGB? Ecco le principali differenze:

  • La luminosità degli schermi RRGB è più elevata, grazie al numero di LED maggiore
  • Il numero superiore di LED funziona tuttavia a discapito dei consumi elettrici, che aumentano di conseguenza
  • La qualità dell’immagine è sostanzialmente invariata tra una tecnologia e l’altra
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Quanto consuma un condizionatore

Sembra che ogni anno faccia sempre più caldo rispetto a quello precedente, che le temperature siano sempre più alte. Non si riesce più a sopportare l’afa e l’umidità e quindi è tutta una corsa all’ acquisto dei condizionatori d’aria. Si lasciano quindi da parte i ventilatori da soffitto per preferire enormi cassettoni da appendere al muro con relativo motore esterno da 30-40 kq. Ci siamo quindi abituati all’ aria condizionata. Di per se non è un male ma la bolletta energetica d’estate sale ogni anno di più. Questi prodotti infatti consumano tantissimo. Non solo quindi c’è da calcolare l’esborso iniziale, ma soprattutto i costi sono legati all’ assorbimento di energia elettrica.
Quanto consumano i condizionatori, proviamo a fare qualche esempio:
un buon condizionatore da 12mila Btu per una stanza da 40-50 mq , in classe A, modello inverter (sono quelli che consumano di meno rispetto al genere On-Off), può consumare ogni ora una media di 600 watt. Ovviamente tutto dipende dalla temperatura che si desidera avere, dalla differenza con quella esterna, dalle persone presenti nell’ ambiente ecc. In ogni caso per un accensione diciamo di 12 ore al giorno sono circa 7,2 wilowatt. Se consideriamo che nell’ ora di punta, dalle 8 alle 19 dei giorni feriali, un kw di energia elettrica costa circa 15 centesimi, al giorno si spende a queste condizioni 1 euro. Moltiplicato per 30 giorni del mese fanno 30 euro. Solo per un condizionatore, se ne abbiamo più di uno a casa la spesa si moltiplica. Ecco perchè bisogna riflettere su queste cose prima di accenderlo, oltre a fare mare all’ ambiente (consumo di petrolio per l’energia elettrica) fa male anche al vostro portafoglio. Resistete e utilizzate il caro e vecchio ventilatore.

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Gli hotel più antichi di Napoli

Città dalle antichissime origini , Napoli è piena di hotel, alberghi, ostelli e pensioni che vanno a costituire un’offerta alberghiera ricca che spazia dai lussuosi hotel Napoli a cinque stelle, alle piccole pensioni prevalentemente a conduzione familiare, distribuite un po’ in tutte le zone di Napoli.
Napoli lungomare
L’enorme ricchezza degli hotel Napoli è con ogni probabilità un dato assodato, ma probabilmente in pochi sono a conoscenza del fatto che Napoli può vantare anche una serie di alberghi storici che hanno alle spalle una lunga storia . Sono, infatti, parecchi gli hotel Napoli di antica costituzione, strutture di gran prestigio , prevalentemente annoverate nella categoria degli alberghi di lusso della città.
Ma quali sono i più rinomati e con conosciuti hotel Napoli dall’antica storia?
Innanzitutto tra gli hotel Napoli di consolidata storia si deve ricordare il Grand Hotel Angiolieri, un hotel a 5 stelle collocato in Costiera Sorrentina dalla quale è possibile godere di una splendida visuale sul Golfo di Napoli, dall’isola di Ischia sino al Vesuvio. Questa lussuoso hotel Napoli ha origine da una villa antica edificata nella frazione di Seiano, un comune di Vico Equense poco lontano da da Sorrento. Questo albergo era stato costruito come una dimora storica che nel tempo è stata trasformata in un hotel il quale ha mantenuto l’antico aspetto sia l’atmosfera solare e spensierata che si respirava un tempo. Altro hotel Napoli storico è il Grand Hotel Cocumella, che viene considerato come una vera e propria isola di pace a ridosso del centro di Sorrento e il cui tratto distintivo è appunto lo splendido giardino che, secondo il mito , sarebbe stato curato addirittura dalla ninfa Colomeide. Il Grand Hotel Cocumella inizia la sua storia nel 1597 con la donazione ai Gesuiti diuna rigogliosa area ricca di frutteti e agrumeti; qui nel 1937 i Gesuiti crearono un sanatorio ed una scuola di grammatica latina alla quale attribuirono il nome di Cocumella. Successivamente venne costruita anche la Cappella in onore della Vergine Maria ed, in seguito alla cacciata dei Gesuiti dal Regno di Napoli nel 1797, l’intera proprietà passò nelle mani della corona che vi fondò la prima scuola nautica sorrentina. Nel 1789 Pietro Antonio Gargiulo acquistò la struttura e nel 1822 i suoi eredi la trasformarono appunto nel Grand Hotel Cocumella. La storia del Grand Hotel Excelsior Vittoria prende il via nel 1834, quando venne inaugurato uno degli hotel destinato a trasformarsi in una delle strutture più rinomate della zona . I suoi proprietari, la famiglia Sorrentino, ne curano la conduzione da oltre 160 anni, conservando perfettamente intatti gli antichi fasti di questo hotel che conserva le fattezze delle grandi dimore di fine secolo così come gli le stanze interne arricchiti di arredi preziosi e d’epoca. Da ricordare è anche la Masseria Astapiana Villa Giusso la cui storia è profondamente legata a quella del proprio territorio. Situata sulle colline di Vico Equense, l’hotel è circondata da una tenuta agricola che da un sapore speciale a tutta la struttura. Nel corso dei suoi 4 secoli di vita la villa è stata attribuita a diversi usi: monastero, rifugio, residenza nobiliare, eremo, sito reale e casale di campagna. Le prime testimonianze circa l’esistenza di questa villa risalgono al 1578, mentre a principio del 18esimo secolo venne aggiunta alla costruzione un monastero. Nel 1882 il duca Luigi Giusso acquistò l’intera proprietà, dando inizio all’attività turistica. Tra gli altri hotel Napoli da ricordare sono l’Excelsior, uno dei più esclusivi della città, il Santa Lucia, con più di 100 stanze, l’hotel Vesuvio, il terzo grande hotel di Napoli, il Miramare, hotel Napoli ospitato in una splendida villa liberty, il Pinto Storey, un’antica pensione aperta nel 1878 e infine il Parker’s, la cui costruzione risale agli anni 70 dell’800.

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