Stamattina sveglia ore 7, later than usual… Ma non avevamo fretta, in quanto avremmo dovuto attendere le 9 per farci consegnare la macchina che avevamo preventivamente noleggiato per poterci muovere più liberamente. È una Mustang, decappottabile, l’ideale per sfrecciare lungo le strade della California con i capelli che giocano con il vento e gli occhialoni che proteggono dal sole, proprio come facevano le dive di Hollywood!
Tuttavia, abbiamo, dopo qualche chilometro, deciso di deviare dal percorso originario, attraversare il Golden Gate ed arrivare nelle graziose cittadine di Sausalito e Tiburon – dove abbiamo pranzato. Sausalito è nota per i suoi negozi di oreficeria; in particolare, il Jewelry By the Bay, sulla Bridgeway Avenue, vende orecchini molto particolari, con forme curiose (frutti, maschere teatrali, animali, tazzine da caffè … insomma, un paio adatto ad ogni occasione!), firmati Lunch at the Ritz (esiste un sito internet di Lunch at the Ritz , in cui si possono trovare non solo gli orecchini, ma anche altri prodotti, ad esempio collane e braccialetti).
Tiburon, squalo, in spagnolo, oltre ad essere meta turistica, è frequentata da americani con alto reddito i quali stabiliscono qui le loro residenze estive.
Sulla strada del ritorno, ci siamo fermati in spiaggia: la sabbia era caldissima, al contrario dell’oceano … appena l’acqua ha lambito i nostri piedi, abbiamo fatto un salto indietro … era gelata! Ma il freddo non è il solo motivo per cui nessuno osa fare il bagno; se si nuota troppo al largo, si rischia di essere trascinati via da correnti molto forti e questo è un pericolo decisamente maggiore rispetto alla temperatura dell’acqua. Gli unici che sfidano l’oceano sono gli impavidi surfisti, l’amore per le onde rende insensibili al freddo, alla paura di correnti ed eventuali squali.
Dopo la sosta, siamo ripartiti, dapprima seguendo le indicazioni per proseguire il Tour, poi abbandonandole alla ricerca della Lombard Street, una via molto caratteristica, molto ripida – come solo le strade di San Francisco possono essere-. Ma la salita sembra non finire mai, si pensa di arrivare a toccare letteralmente il cielo con un dito; il tratto più particolare è il Russian Hill. Appena si giunge sulla cima della collina, lo sguardo si rivolge verso il basso ed, all’improvviso, appare chiaro il motivo per cui questa è definita la strada “più tortuosa del mondo”: otto ripidissimi tornanti abbelliti con splendide siepi piene di fiori da percorrere in discesa, a senso unico, con strettissime curve a gomito ed un limite di velocità di 8 kilometri all’ora – nonché una costante preghiera che il piede non scivoli dal pedale del freno e che non si investano i passanti che costeggiano la strada per raggiungere le loro abitazioni-. Certo, non è consigliabile affrontare questa strada a chi soffre di vertigini o non ha i nervi molto saldi!
Siamo, quindi, rientrati in hotel a riposare, per poi decidere di tornare sulla Lombard Street – questa volta, a piedi – e cenare in un delizioso ristorante italiano, il Caffè De Lucchi. Prima di tornare definitivamente in albergo, ci siamo fatti un’ultima passeggiata per le vie della città; domani si parte!
GIULIA NICORA
Co&Co News
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